A Biella, il Cai e la Fondazione Sella festeggiano i 30 anni della fondazione di Mountain Wilderness, con un convegno sul futuro delle 'terre alte'. Nella suggestiva location dell'ex lanificio Sella, oltre 200 tra alpinisti, guide alpine, giornalisti specializzati, ambientalisti, protagonisti del 'ritorno alla montagna' e lo scrittore Paolo Cognetti.
52 itinerari sulla neve sulle Prealpi Veronesi e Vicentine
Autore: Francesco Carrer, Luciano Dalla Mora
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 336 a colori
Formato: 15x21 cm
124 fotografie a colori
58 cartine
104 tabelle altimetriche e di percorsop
Note tecniche e culturali
Spesso succede che pensando ad una escursione sulla neve ci vengono alla mente meravigliosi paesaggi lontani, itinerari carichi di chilometri di avvicinamento che a volte fermano l’entusiasmo iniziale. I nostri Amici Francesco e Luciano, con questa guida invernale che spazia dall'Adige al Brenta, ci invitano a riscoprire meravigliose escursioni invernali “fuori porta”.
Una serie di percorsi che ci portano a godere ambienti familiari, ma lontani dal consueto aspetto estivo, coperti dal bianco mantello. Una piacevole scoperta a pochi chilometri dalla nostra pianura veneta, dove i molti segni dell'uomo, avvolte dalla coltre nevosa e dal silenzio, vengono esaltate nella loro bellezza, rivisitate anche nella tragicità di una guerra o nelle fatiche del mondo alpestre, nei segni della fede e nelle tracce del passato.
Ringraziamo quindi gli autori che attraverso questa pubblicazione hanno offerto, agli amanti della neve, una splendida opportunità di conoscenza della nostra Prealpe con una ricca serie di itinerari, descrizioni e consigli che, alla scoperta, aggiungono sicurezza e tanta voglia di partire.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=9
Alpago - Piancavallo - Valcellina
Autore: Stefano Burra, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: scialpinismo
Pagine: 288 a colori
Data di pubblicazione: 25/11/2011
Formato: 15x21 cm
78 itinerari con foto, tracciati, cartine e relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali
Questa guida è una monografia scialpinistica sul Gruppo del Col Nudo e Cavallo, con tutti i percorsi principali della catena montuosa. Sono relazionati 78 itinerari, cui si aggiungono numerose varianti, sia in salita, sia in discesa, che spaziano dalle più elementari passeggiate sugli sci, fino alle escursioni molto impegnative riservate ad ottimi scialpinisti. Naturalmente il libro non vuole avere pretesa di completezza poiché, fortunatamente, ogni escursionista potrà sempre sviluppare nuove linee di salita e discesa, grazie alla favorevole orografia della zona; queste meravigliose montagne, infatti, bene si prestano ad essere interpretate da chi possiede la giusta preparazione e fantasia per andare alla scoperta di qualcosa di nuovo.
Alla stesura delle relazioni, il più possibile aggiornate e puntuali, abbiamo abbinato una ricerca fotografica che potesse descrivere tecnicamente i luoghi, trasmettendone parimenti tutta la delicata poesia e la rude severità; a due passi dalle grandi Dolomiti, infatti, qui si trovano scenari e prospettive altrettanto accattivanti, con l’unicità di trovarsi ad un passo dal Mare Adriatico. Dalle creste innevate lo specchio del mare emerge scintillando sulla linea dell’orizzonte, in un unico caldo abbraccio con le nostre città, i paesi e le valli.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=30
52 itinerari sulla neve sulle Prealpi Veronesi e Vicentine
Autore: Francesco Carrer, Luciano Dalla Mora
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 336 a colori
Formato: 15x21 cm
124 fotografie a colori
58 cartine
104 tabelle altimetriche e di percorsop
Note tecniche e culturali
Spesso succede che pensando ad una escursione sulla neve ci vengono alla mente meravigliosi paesaggi lontani, itinerari carichi di chilometri di avvicinamento che a volte fermano l’entusiasmo iniziale. I nostri Amici Francesco e Luciano, con questa guida invernale che spazia dall'Adige al Brenta, ci invitano a riscoprire meravigliose escursioni invernali “fuori porta”.
Una serie di percorsi che ci portano a godere ambienti familiari, ma lontani dal consueto aspetto estivo, coperti dal bianco mantello. Una piacevole scoperta a pochi chilometri dalla nostra pianura veneta, dove i molti segni dell'uomo, avvolte dalla coltre nevosa e dal silenzio, vengono esaltate nella loro bellezza, rivisitate anche nella tragicità di una guerra o nelle fatiche del mondo alpestre, nei segni della fede e nelle tracce del passato.
Ringraziamo quindi gli autori che attraverso questa pubblicazione hanno offerto, agli amanti della neve, una splendida opportunità di conoscenza della nostra Prealpe con una ricca serie di itinerari, descrizioni e consigli che, alla scoperta, aggiungono sicurezza e tanta voglia di partire.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=9
Alpago - Piancavallo - Valcellina
Autore: Stefano Burra, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: scialpinismo
Pagine: 288 a colori
Data di pubblicazione: 25/11/2011
Formato: 15x21 cm
78 itinerari con foto, tracciati, cartine e relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali
Questa guida è una monografia scialpinistica sul Gruppo del Col Nudo e Cavallo, con tutti i percorsi principali della catena montuosa. Sono relazionati 78 itinerari, cui si aggiungono numerose varianti, sia in salita, sia in discesa, che spaziano dalle più elementari passeggiate sugli sci, fino alle escursioni molto impegnative riservate ad ottimi scialpinisti. Naturalmente il libro non vuole avere pretesa di completezza poiché, fortunatamente, ogni escursionista potrà sempre sviluppare nuove linee di salita e discesa, grazie alla favorevole orografia della zona; queste meravigliose montagne, infatti, bene si prestano ad essere interpretate da chi possiede la giusta preparazione e fantasia per andare alla scoperta di qualcosa di nuovo.
Alla stesura delle relazioni, il più possibile aggiornate e puntuali, abbiamo abbinato una ricerca fotografica che potesse descrivere tecnicamente i luoghi, trasmettendone parimenti tutta la delicata poesia e la rude severità; a due passi dalle grandi Dolomiti, infatti, qui si trovano scenari e prospettive altrettanto accattivanti, con l’unicità di trovarsi ad un passo dal Mare Adriatico. Dalle creste innevate lo specchio del mare emerge scintillando sulla linea dell’orizzonte, in un unico caldo abbraccio con le nostre città, i paesi e le valli.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=30
La Madonna della Colletta, da rito di luce e festa religiosa: il rapporto tra...Landexplorer
Dopo aver analizzato il turismo e la sua antropologia, si analizza la Festa Triennale della Madonna della Colletta di Luzzogno. Dagli aspetti più spettacolari a quelli più peculiari. Come la festa riesce ad attrarre migliori di persone in poche ore e come muta il rapporto tra la comunità ospitante ed il turista, in spazi comuni ma con esigenze divergenti. Il tema è stato pubblicato nel libro "Mobilità culturale e spazi ospitali", stampato dalla SIAA (Società Italiana di Antropologia Applicata) nel dicembre 2018.
56 itinerari sulla neve: Massiccio del Grappa, Col Visentin, Alpago, Cansiglio, Cavallo
Autore: Francesco Carrer, Luciano Dalla Mora
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 304 a colori
Formato: 15x21 cm
115 fotografie a colori
61 cartine topografiche
112 tabelle altimetriche e di percorso
Note tecniche e culturali
Prosegue, con questo secondo volume, il percorso dei due autori attraverso le nevi delle Prealpi Venete.
Il territorio ora preso in considerazione è tra i più amati e frequentati dagli escursionisti di pianura e non solo.
Il Monte Grappa forma un largo massiccio di elevata quota proprio a ridosso della città di Bassano ed attira fortemente genti da Vicenza e Padova mentre il Col Visentin può essere sicuramente abbinato alle escursioni dei Bellunesi.
Questi ultimi hanno poi la fortuna di avere, “a due passi da casa”, i magnifici boschi e le stupende creste del Cansiglio e dell’Alpàgo. Zone già molto frequentate in estate ma che d’inverno si trasformano in veri gioielli per gli amanti dei paesaggi selvaggi.
Non ultimo il gruppo del Cavallo riserva un lato orientale tutto da scoprire interessando all’attività escursionistica invernale anche alpinisti friulani.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=13
Attività dell’area pilota Alto Bellunese del progetto AlpES (Alpine Ecosystem Services – mapping, maintenance, management).
Etifor ha sviluppato – per la Regione Veneto in collaborazione con il Gruppo di Azione Locale – le attività in Val di Zoldo.
ALPI APUANE: PIZZO D’UCCELLO, CIRCO GLACIALE DEL SOLCO DI EQUIEros Tetti
La straordinaria valenza paesistica del Circo Glaciale del Solco di Equi che ha come elemento preminente la Parete nord del Pizzo d’Uccello, nel concorso Fai (Fondo Ambiente Italiano) è stata molto apprezzata (quasi 3000 voti), e del resto la Parete Nord (denominato Cervino della Toscana) compare spesso sulle copertine di pubblicazioni specializzate, quasi un simbolo delle Apuane, che peraltro, com’è noto, sono delle meravigliose Alpi Mediterranee.
Giornata dell'albero: nel Parco Burcina si pianta l'albero 'accogliente' Simona C. Perolo
Nel Biellese, nel Parco Burcina, bambini, istituzioni e comunità religiose piantano insieme l'albero 'accogliente' per festeggiare la Giornata nazionale dell'albero.
Il nostro ultimo giorno di Servizio Civile purtroppo è arrivato. Un anno intenso e ricco di avventure che ci ha arricchito professionalmente e non solo.
L’ultimo lavoro, il canyon dell’Olona, completa una serie di lavori iniziati che non possono concludersi così in quanto questo progetto deve proseguire per arricchire le conoscenze su luoghi meravigliosi che aspettano solo di essere riscoperti e valorizzati, come ad esempio i travertini della Valle Luna, le sorgenti dell’Olona, il lavatoio della Rasa, le grotte delle Madonnine ed altri. Per questo cerchiamo, speriamo ed auspichiamo che editori, enti o associazioni possano sostenere il completamento del progetto. Varese ha davvero tanto da offrire allo sviluppo di un turismo lento e culturale.
Abbiamo molte idee e tanta voglia di fare che non riguardano solo la realizzazione di altri libretti ma comprendono la stesura di un libro che raccolga tutte le Meraviglie per valorizzare il nostro territorio, la creazione di programmi per l’educazione ambientale da proporre alle scuole e l’organizzazione di piccole escursioni per tutti i cittadini.
Ringraziamo tutti quelli che ci hanno seguito finora e auspichiamo il vostro sostegno e, soprattutto, la vostra collaborazione.
A presto!
Elena, Sara, Matteo e Giordano
http://lemeravigliedivarese.wordpress.com/
Gli ambienti naturali, le aree protette e i luoghi storici, per una proposta di turismo sostenibile e il recupero dell'identità perduta. Slide di accompagnamento per un intervento all'interno del Convegno VISITFIUMICINO 2018 (http://www.visitfiumicino.com/vfco-2018/).
Il Circolo degli Inquieti ha individuato in Millesimo SV - Città dei Del Carretto, napoleonica, del tartufo, Borgo tra i più belli d'Italia, - il suo principale campo di sosta culturale per il 2015
Un Millesimo di Inquietudine è stato un evento, una ... festa, … frammenti e pretesti per stare un poco con la testa fuori da “l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo é rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non é inferno e farlo durare e dargli spazio.” Che grande "Inquieto dell'Anno" sarebbe stato Italo Calvino!
La Madonna della Colletta, da rito di luce e festa religiosa: il rapporto tra...Landexplorer
Dopo aver analizzato il turismo e la sua antropologia, si analizza la Festa Triennale della Madonna della Colletta di Luzzogno. Dagli aspetti più spettacolari a quelli più peculiari. Come la festa riesce ad attrarre migliori di persone in poche ore e come muta il rapporto tra la comunità ospitante ed il turista, in spazi comuni ma con esigenze divergenti. Il tema è stato pubblicato nel libro "Mobilità culturale e spazi ospitali", stampato dalla SIAA (Società Italiana di Antropologia Applicata) nel dicembre 2018.
56 itinerari sulla neve: Massiccio del Grappa, Col Visentin, Alpago, Cansiglio, Cavallo
Autore: Francesco Carrer, Luciano Dalla Mora
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 304 a colori
Formato: 15x21 cm
115 fotografie a colori
61 cartine topografiche
112 tabelle altimetriche e di percorso
Note tecniche e culturali
Prosegue, con questo secondo volume, il percorso dei due autori attraverso le nevi delle Prealpi Venete.
Il territorio ora preso in considerazione è tra i più amati e frequentati dagli escursionisti di pianura e non solo.
Il Monte Grappa forma un largo massiccio di elevata quota proprio a ridosso della città di Bassano ed attira fortemente genti da Vicenza e Padova mentre il Col Visentin può essere sicuramente abbinato alle escursioni dei Bellunesi.
Questi ultimi hanno poi la fortuna di avere, “a due passi da casa”, i magnifici boschi e le stupende creste del Cansiglio e dell’Alpàgo. Zone già molto frequentate in estate ma che d’inverno si trasformano in veri gioielli per gli amanti dei paesaggi selvaggi.
Non ultimo il gruppo del Cavallo riserva un lato orientale tutto da scoprire interessando all’attività escursionistica invernale anche alpinisti friulani.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=13
Attività dell’area pilota Alto Bellunese del progetto AlpES (Alpine Ecosystem Services – mapping, maintenance, management).
Etifor ha sviluppato – per la Regione Veneto in collaborazione con il Gruppo di Azione Locale – le attività in Val di Zoldo.
ALPI APUANE: PIZZO D’UCCELLO, CIRCO GLACIALE DEL SOLCO DI EQUIEros Tetti
La straordinaria valenza paesistica del Circo Glaciale del Solco di Equi che ha come elemento preminente la Parete nord del Pizzo d’Uccello, nel concorso Fai (Fondo Ambiente Italiano) è stata molto apprezzata (quasi 3000 voti), e del resto la Parete Nord (denominato Cervino della Toscana) compare spesso sulle copertine di pubblicazioni specializzate, quasi un simbolo delle Apuane, che peraltro, com’è noto, sono delle meravigliose Alpi Mediterranee.
Giornata dell'albero: nel Parco Burcina si pianta l'albero 'accogliente' Simona C. Perolo
Nel Biellese, nel Parco Burcina, bambini, istituzioni e comunità religiose piantano insieme l'albero 'accogliente' per festeggiare la Giornata nazionale dell'albero.
Il nostro ultimo giorno di Servizio Civile purtroppo è arrivato. Un anno intenso e ricco di avventure che ci ha arricchito professionalmente e non solo.
L’ultimo lavoro, il canyon dell’Olona, completa una serie di lavori iniziati che non possono concludersi così in quanto questo progetto deve proseguire per arricchire le conoscenze su luoghi meravigliosi che aspettano solo di essere riscoperti e valorizzati, come ad esempio i travertini della Valle Luna, le sorgenti dell’Olona, il lavatoio della Rasa, le grotte delle Madonnine ed altri. Per questo cerchiamo, speriamo ed auspichiamo che editori, enti o associazioni possano sostenere il completamento del progetto. Varese ha davvero tanto da offrire allo sviluppo di un turismo lento e culturale.
Abbiamo molte idee e tanta voglia di fare che non riguardano solo la realizzazione di altri libretti ma comprendono la stesura di un libro che raccolga tutte le Meraviglie per valorizzare il nostro territorio, la creazione di programmi per l’educazione ambientale da proporre alle scuole e l’organizzazione di piccole escursioni per tutti i cittadini.
Ringraziamo tutti quelli che ci hanno seguito finora e auspichiamo il vostro sostegno e, soprattutto, la vostra collaborazione.
A presto!
Elena, Sara, Matteo e Giordano
http://lemeravigliedivarese.wordpress.com/
Gli ambienti naturali, le aree protette e i luoghi storici, per una proposta di turismo sostenibile e il recupero dell'identità perduta. Slide di accompagnamento per un intervento all'interno del Convegno VISITFIUMICINO 2018 (http://www.visitfiumicino.com/vfco-2018/).
Il Circolo degli Inquieti ha individuato in Millesimo SV - Città dei Del Carretto, napoleonica, del tartufo, Borgo tra i più belli d'Italia, - il suo principale campo di sosta culturale per il 2015
Un Millesimo di Inquietudine è stato un evento, una ... festa, … frammenti e pretesti per stare un poco con la testa fuori da “l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo é rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non é inferno e farlo durare e dargli spazio.” Che grande "Inquieto dell'Anno" sarebbe stato Italo Calvino!
"I trekkers stranieri salvano la stagione", di Simona PeroloSimona C. Perolo
Anche in alta quota, il turismo è sempre più 'mordi e fuggi'. Sulle montagne biellesi, i rifugi sopravvivono grazie agli stranieri. Gli italiani sono pochi, e vanno di fretta.
"Il lavoro 4.0: luci e ombre della rivoluzione digitale" di Simona PeroloSimona C. Perolo
New economy: nuove opportunità o nuove disuguaglianze? Il lavoro cambia o scompare? In un convegno a Biella, a confronto i punti di vista di industrie, ACLI e Caritas
It's my life: immaginare il futuro nell'ex Lanificio SellaSimona C. Perolo
A Biella, evento dedicato ai giovani, organizzato da Bi Young e Officine Lavoro. Università e aziende si presentano al territorio, con trenta manager a parlare del futuro del territorio. E un motivational speech di Pietro Sella invita a guardare con ottimismo alla rivoluzione digitale.
"Parco Burcina, il mistero delle antenne" di Simona PeroloSimona C. Perolo
Il parco vince una battaglia durata vent'anni: saranno finalmente rimosse le antenne sulla cima del Brich Burcina. Originariamente utilizzate per ponti radio di pubblica utilità, da tempo sono utilizzate da operatori privati.
"Parco Burcina, il mistero delle antenne" di Simona Perolo
"Il ritorno alla montagna riparte da Biella", di Simona Perolo
1. | 33LUNEDÌ 13 NOVEMBRE 2017 | Eco di Biella
VITA&ARTI
LA MOSTRA SUI 30 ANNI DEL SODALIZIO
Ricordata la figura
di Lodovico Sella
Trent’annifa,ilClubAlpinoAccademicoItaliano
- sezione di eccellenza alpinistica del Cai, par-
ticolarmente sensibile ai temi ambientali – fon-
dava l’associazione Mountain Wilderness. La
scelta di Biella non fu casuale: l’evento fu infatti
possibile grazie al sostegno e all’ospitalità della
Fondazione Sella, presieduta da Lodovico Sella,
erede e custode di una tradizione famigliare che
risale a Quintino Sella, lo statista e alpinista biel-
lese che un secolo e mezzo fa aveva fondato il
Club Alpino Italiano. Di quel memorabile mo-
mento,laFondazioneSellaconservauncospicuo
archivio fotografico, da cui è stato tratto un rac-
contoperimmaginicheripercorrelafasenascente
di Mountain Wilderness: una sorta di album di
famigliaincuiappaiono,giovanieentusiasti,isoci
fondatori,daquelliancoraattivinell’associazione,
comeCarloAlbertoPinelli,achiogginonc’èpiù,
come Lodovico Sella, scomparso lo scorso anno
all’età di 87 anni. «Senza di lui Mountain Wil-
derness sarebbe nata ugualmente, ma probabil-
mente non sarebbe nata a Biella», ha ricordato
Maurizio Sella in apertura del convegno “Ripen-
sare alla montagna”, che sabato ha celebrato i
trent’anni dell’associazione (vedi servizio in basso).
IlritornoallamontagnapartedaBiella
Alla Fondazione Sella festeggiati tra eventi e ospiti i 30 anni di Mountain Wilderness
E l’alpinismo ambientalista discute sul futuro, tra clima, tecnologia e “nuovi montanari”
PLATEA
I presenti al convegno
“Ripensare alla montagna”
Per un giorno, Biella è tornata a
ospitare gli “stati generali” della
montagna: come trent’anni fa,
quando proprio qui si radunava il
gotha dell’alpinismo internazio-
naleperdarevitaaMountainWil-
derness, associazione che da al-
lora si batte, in tutto il mondo, in
difesa dell’ambiente alpino.
IlCaidiBiellahavolutocelebrare
quella data, che ha segnato una
svolta nel mondo dell’alpinismo,
insiemealgrandesponsordiquel-
l’evento,laFondazioneSella.Elo
hanno fatto con il percorso “Ri-
pensareallamontagna”,unaserie
di eventi tutti dedicati all’ambien-
tealpinoculminati,sabatoscorso,
con una kermesse finale che ha
richiamato, nello spazio suggesti-
vo dell’ex lanificio Sella, oltre 200
partecipanti: tanti addetti ai lavori
- alpinisti, esperti, ambientalisti,
fotografi, scrittori e giornalisti –
ma anche semplici appassionati e
curiosi.
Una giornata densa: due semi-
nari sul difficile rapporto tra am-
bientealpinoeattivitàumane;una
tavola rotonda sulla realtà attuale
diMountainWilderness,conide-
legati di Svizzera, Francia, Ca-
talogna,Germa-
nia a raccontare
le proprie attivi-
tà; una mostra
fotografica che
ripercorre,conle
immagini di ar-
chiviodellaFon-
dazione Sella, i
primi passi del-
l’associazione;
un mercatino di
piccoliprodutto-
riagricolidelleterrealte,chehan-
no proposto birra, formaggi, mie-
le,antichevarietàdipatate,vinodi
alta quota. Non è mancato un
affollatissimomomentoletterario,
con Paolo Cognetti e (in colle-
gamento video) Matteo Righetto,
autori di “romanzi di montagna”
di grande successo, e infine una
chiusura ad effetto, in Piazza
Duomo, con il concerto del coro
Sant’IlariodiRovereto,accompa-
gnato da testi tratti dall’enciclica
LaudatoSìedaunaproiezionedi
immagini storiche e di fotografie.
Il compleanno di Mountain Wil-
derness è stata l’occasione per di-
scutere del rapporto tra uomo e
montagna, tra errori del passato,
contraddizionidelpresente,rischi
edopportunitànelfuturo.Tantigli
interventi autorevoli che hanno
offertosguardidiversi,avoltecon-
trastanti: «Opinioni diverse che ci
arricchiscono - ha sottolineato,
aprendo i lavori, il presidente del
Cai Vincenzo Torti - perché guar-
dano tutte nella stessa direzione:
riconsegnare la montagna alle ge-
nerazioni future così come ci è
stata data».
Le nuove sfide. Ma che ruolo ha
oggi una associazione ambienta-
listacomeMountainWilderness?
«Davanti ai fenomeni epocali che
incidono pesantemente sulla
montagna,inprimisilcambiocli-
matico, è evidente – ha affermato
Alberto Rampini, presidente del
ClubAlpinoAccademicoItaliano
- che la difesa della montagna da
sola non basta, ma deve neces-
sariamente includere temi più ge-
nerali,dalmodellodisviluppoagli
stili di vita: dunque è necessaria
una sinergia con tutte le altre or-
ganizzazioni ambientaliste e un
focus particolare sulle attività di
sensibilizzazione e di educazione
delle nuove generazioni».
Ma i principi ispiratori dell’asso-
ciazionerestano
– secondo il suo
presidente ono-
rario Kurt
Diemberger e
l’attuale presi-
dente Jordi
Quera – quanto
mai validi, di
fronte ad uno
sfruttamento
sempre più
“commerciale”
della montagna: sempre più spet-
tacolarizzata, usata come scena-
riodacartolinaperattivitàdiogni
genere, vissuta come un parco av-
ventura, in cui chiunque può ci-
mentarsi spensieratamente con
l’emozione del pericolo oppure
vissuta “con l’orologio” nelle at-
tività competitive, dal trail allo
skyrunning, dove conta arrivare
rapidamente alla meta, piuttosto
che assaporare il percorso.
E’ un tipo di fruizione che con-
fliggefortementeconitradizionali
valori fondanti dell’alpinismo: la
fatica, la lentezza, il silenzio, la
solitudine, la conoscenza e il ri-
spetto profondo dell’ambiente al-
pino, la preparazione tecnica e fi-
sica, la conoscenza dei propri li-
miti. Un approccio personale e
intimo, quello dell’alpinista clas-
sico, che implica una preparazio-
ne fisica, mentale e soprattutto
culturale.
La “svendita” della montagna.
Oggi invece la montagna viene
considerata un prodotto come un
altro,davendererendendolasem-
pre più facile, più accessibile, più
sicura, più confortevole: «I miei
clienti – racconta una guida – mi
chiedonospessosenelrifugioc’èil
wi-fi, ormai lo considerano una
dotazione indispensabile». La
barriera della fatica, sia fisica che
mentale, è stata smontata, elimi-
nando quel filtro che per secoli ha
preservato l’ambiente alpino dal-
l’uomo: basti pensare alla pratica
dell’eliski, contro cui le associa-
zioniambientalistesibattonoinu-
tilmente da tempo.
E, di fronte ad una domanda che
cresce, la strategia è stata finora
quella di aumentare l’offerta: più
stradediaccesso,piùrifugi,esem-
pre più grandi, più funivie, più
impianti di risalita. Un modello
tipicodeglianni’60,cheoggimo-
stratuttiisuoilimiti,machemolte
istituzioni locali continuano a se-
guire: ad esempio, riversando in-
genti finanziamenti sull’inneva-
mento artificiale di stazioni a bas-
sa quota, in omaggio a quella
“monocultura della pista da sci”
che in passato ha indubbiamente
portato turismo e benessere nelle
valli alpine, ma che oggi va ri-
pensata, a fronte dei cambi cli-
maticichelarendonosempreme-
no sostenibile, lasciando sul ter-
ritorio solo relitti di impianti or-
mai inutili.
Non è possibile, ha sostenuto il
giornalistaEnricoCamanni,con-
siderarelamontagnacomeunsu-
burbio urbano per cittadini in cer-
ca di aria buona e di facile svago.
Né d’altronde si può pensare di
imbalsamare le Alpi in un museo
del passato, anch’esso idealizzato
da una cultura tipicamente urba-
na.Serveuncompromessoragio-
nevole, una terza via, del resto già
indicata chiaramente dalla Con-
venzione delle Alpi del 1991 e
applicata,quaelà,datantebuone
pratiche sul territorio. Gli stru-
menti esistono da tempo, ma la
politicanonsembraaccorgersene:
«Perquestoc’èancorapiùchemai
bisognodiMountainWilderness,
diunavoceautorevolecheurli,se
necessario,perrompereun“mon-
do liquido”, in cui tutti a parole si
dichiarano d’accordo ma poi, nei
fatti,continuanoaseguiremodelli
obsoleti».
L’abbandono delle terre alte.
Ma la montagna non è fatta solo
di alte quote, di vette più o meno
incontaminate da proteggere dal
turismo di mas-
sa. Ci sono le
medie quote,
storicamente
popolate dal-
l’uomo che – ha
ricordato l’an-
tropologo An-
nibale Salsa - ne
ha plasmato il
paesaggio: mal-
ghe,pascoli,ter-
razzamenti, al-
levamenti, piccole attività agrico-
le e casearie, tutta quella “eco-
nomia dell’alpeggio” che ha ca-
ratterizzato per secoli le nostre
montagne, come la stessa etimo-
logia del nome “Alpi” conferma.
Unarealtà–quel“mondodeivin-
ti” descritto da Nuto Revelli – che
si è andata perdendo, abbando-
nando valli e pendici dei nostri
monti, dove la natura sta ripren-
dendo il sopravvento, con il ri-
tornodeiboschieperfinodigran-
di predatori quali l’orso e il lupo:
un “re-wilding” spontaneo che
però,inunambienteantropizzato
dasecoli,comportaildegradodel
paesaggio, la perdita di una eco-
nomia tradizionale e sostenibile,
la scomparsa di una cultura se-
colare.
Qui, nelle terre alte, il discorso si
fa dunque completamente diver-
so: non si tratta più di limitare e
selezionare l’accesso ma, al con-
trario, di combattere lo spopola-
mento e l’abbandono, con ade-
guate politiche che favoriscano il
“ritorno alla montagna”.
Ma non sempre - ha ricordato
Francesco Pastorelli, di Cipra Ita-
lia, la Commissione internazio-
nale per la protezione delle Alpi –
«il reinsediamento produttivo in
montagna è dettato da nobili in-
tenti». Finanziamenti e sussidi,
spesso distribuiti a pioggia, in as-
senza di controlli e verifiche, han-
no creato tanti “falsi alpeggi”:
speculatori, finti allevatori e agri-
coltori, che magari impiegano
personaleextracomunitarioinne-
ro,malgheristrutturateperdiven-
tare seconde case, piste di accesso
e infrastrutture inutili, finite nel-
l’abbandonodopoaverintascatoi
fondi,ruspechespiananoiterreni
per renderli coltivabili. «Non si
tratta di rincorrere il mito di una
Arcadia felice, con il pastore che
suona il flauto. Ma non possiamo
neanche continuare a finanziare
un’economiadiquestotipo:ème-
glio che sui nostri monti tornino i
boschi e i lupi, piuttosto».
I “nuovi montanari”. Ma, tra
spopolamento e speculazione, c’è
per fortuna una terza via. Sta cre-
scendo infatti una generazione di
“nuovi montanari” che, per ne-
cessità economica ma soprattutto
perscelta,ritornanoinmontagna,
riprendendo antichi mestieri – al-
levatore, contadino, artigiano –
conlacultura(econletecnologie)
del terzo millennio. E a volte per-
fino portando in montagna - gra-
zie alle connessioni digitali che
permettono di annullare l’isola-
mento fisico -
esperienze, pro-
fessionalità e
culture tipiche
del mondo citta-
dino: i casi di
giovani profes-
sionisti o artisti
(lo scrittore Pao-
lo Cognetti è un
caso emblemati-
co) che scelgono
divivereinmon-
tagna non sono più rari. Ne na-
scono contaminazioni culturali
feconde – il festival “Il richiamo
della foresta”, organizzato in Val
d’Ayas dallo stesso Cognetti, ne è
un esempio – ma anche una sen-
sibilità ambientale che spesso i
“montanari doc” sembrano avere
smarrito, nella rincorsa ad uno
stile di vita consumistico.
E allora, è stata la domanda che
hapercorsoinumerosiinterventi,
chi è oggi il “montanaro”? Chi è
natoinmontagna,emagarisogna
uno stile di vita urbano o un red-
ditizioturismodimassa?Oinvece
chi in montagna ha scelto di vi-
verci, magari adottando uno stile
di vita spartano e adoperandosi
per proteggerne l’ambiente? «La
montagna – è stato sintetizzato
durante il convegno – è di chi la
protegge». E il compito dell’am-
bientalismo è far sì che la schiera
dei “montanari honoris causa”
sia sempre più numerosa, a par-
tire dalle istituzioni, spesso sorde
a questo messaggio. Un ruolo
dunque soprattutto culturale,
quello dell’alpinismo ambientali-
sta: quello di ricostruire, con un
nuovo patto tra uomo e ambiente
montano, una nuova antropolo-
gia della montagna, in grado di
affrontare le sfide del terzo mil-
lennio.
l Simona Perolo
Difendere le terre
alte? Non basta
più: necessario
ragionare anche
su altri temi
Tra spopolamento
e speculazione,
la terza via
sono i “nuovi
montanari”
I MOMENTI DELLA GIORNATA
SUL PALCO Alcuni momenti della giornata: dall’alto, i re-
latori del mattino, quelli del pomeriggio e l’incontro con
lo scrittore Paolo Cognetti