2. LA BASILICA EMILIA
Nell’area occidentale del Foro Romano si trovano i resti della Basilica Emilia,
edificio civile coperto dove in caso di pioggia o di eccessiva calura si
svolgevano le attività normalmente eseguite nel foro. Attualmente sono
visibili solo le fondamenta dell’edificio e alcuni muri di fondazione.
3. SACELLO DI VENERE CLOACINA
Nel punto dove la Cloaca Maxima entrava nel Foro sorgeva il
sacello di Venere Cloacina, di cui oggi è visibile solo il
basamento di età imperiale. Cloacina deve essere collegato al
verbo latino cluere (purificare), dacchè “Cloaca” significa “Il
canale che purifica”.
CIO CHE ERA CIO CHE RIMANE
4. TEMPIO DI GIANO
Non distante dal Sacello si ergeva il Tempio di Giano, il dio
bifronte che serviva ad accogliere le armate di ritorno dopo
una guerra. Di esso sono visibili solo alcune rovine che
costituivano il nucleo interno del tempio, che doveva essere
rivestito, in gran parte, di bronzo.
5. TEMPIO DELLA CONCORDIA
Alle spalle dell’Arco di Settimio Severo si trovano i resti del Tempio della
Concordia, dedicato da Camillo in onore della pace tra patrizi e plebei
ottenuta grazie alle Leggi Licinie Sestie. Tale tempio costituisce il primo
caso di un edificio sacro dedicato ad una virtù astratta. Esso aveva la fronte
rivolta verso il Foro ed era composta da otto colonne con capitelli corinzi
(ottastilo). Di esso restano solo la soglia di ingresso in marmo della cella e
gran parte del podio.
PRIMA E
DOPO
6. LACUS CURTIUS
Nei pressi della Basilica Giulia si trova il “Lacus Curtius”, luogo a cui sono legate varie
leggende. Una di queste si riferisce ad una battaglia della guerra romano-sabina durante
la quale il capo dei Sabini, Mettius Curtius, sarebbe caduto in una palude che si trovava in
questa parte centrale del foro; un’altra leggenda narra di un guerriero romano, Marcus
Curtius, che si gettò col suo cavallo nella voragine come sacrificio per gli Dei. Infine si
narra che un console romano, Caius Curtius, avrebbe fatto recintare la zona sacra dopo
che la stessa fu colpita da un fulmine.
7. ERGASTULA
Nell’area orientale, risalendo la Via Sacra si vedono tre piccoli
ambienti sotterranei erroneamente identificati come Carcer,
ma che molto più realisticamente sono conosciuti come
Ergastula, alloggiamento degli schiavi con piccole celle per
dormire divise da stretti corridoi, posti al di sotto della casa
aristocratica di M. Emilio Scauro.
8. REGIA
Di fronte al Tempio di Vesta, vicino al Tempio di Antonino e Faustina, si vedono i resti di
un edificio nobilissimo, chiamato Regia, che risale ai primordi della città. Le fonti antiche
identificano questo edificio con la residenza di Numa, il secondo re di Roma. La Regia ha
avuto non solo funzioni di dimora regale, ma anche di edificio di culto, ed è stata più volte
ricostruita e restaurata a seguito di incendi prima di essere abbandonata definitivamente
nel IX d.C. Sul lato sud si riconoscono tre ambienti: il sacello di Marte, quello di Ops e un
vestibolo tra questi ultimi due.
9. LUCUS IUTURNAE
Tra il tempio di Vesta e il tempio dei Dioscuri si trova un altro dei luoghi più antichi e
significativi del Foro: il Lacus Iuturnae, legato al nome della ninfa Giuturna. Ivi
sgorgava una sorgente dove, secondo l leggenda, si abbeveravano i cavalli dei
Dioscuri prima di essere messaggeri delle vittorie dei Romani nelle battaglie di Lago
Regillo e Pidna. Si pensava che l’acqua della fonte avesse proprietà salutari. Il Lacus è
un bacino quadrangolare rivestito di marmi, all’interno della quale si trova un’edicola
dedicata a Iuturna. Le statue dei Dioscuri ivi ritrovate sono conservate presso
l’Antiquarium Forense.