Questa iniziativa risponde all’obiettivo di “ripartire dai Soci”, come indicato dal Piano di lavoro del 2012.
Le conversazioni – con soci e stakeholder locali – hanno seguito in genere un approccio comune, che partiva con la presentazione del significato e delle modalità operative del rilancio della pianificazione strategica. È seguito uno scambio di vedute sulle priorità strategiche percepite dall’intervistato, su criticità e potenzialità del proprio ambito tematico o territoriale, e infine sul possibile ruolo delle attività di pianificazione.
Questa attività di ascolto ha evidenziato una grande richiesta di pianificazione strategica e l’emersione di alcuni temi-chiave su cui concentrare le riflessioni. Il messaggio principale che viene dato alla pianificazione strategica è di tornare a occuparsi delle basi economiche, sociali e territoriali dell’area metropolitana, rimettendo attorno a tavoli strategici i veri attori del territorio, in un’ottica non accademica ma fortemente operativa.
Estudio de Medios de Comunicación Online 2016 del IABMiriam Sánchez
El informe concluye que los medios de comunicación online son los soportes digitales más creíbles y que se posicionan por encima de los demás medios para conocer nuevos productos, marcas o servicios.
Questa iniziativa risponde all’obiettivo di “ripartire dai Soci”, come indicato dal Piano di lavoro del 2012.
Le conversazioni – con soci e stakeholder locali – hanno seguito in genere un approccio comune, che partiva con la presentazione del significato e delle modalità operative del rilancio della pianificazione strategica. È seguito uno scambio di vedute sulle priorità strategiche percepite dall’intervistato, su criticità e potenzialità del proprio ambito tematico o territoriale, e infine sul possibile ruolo delle attività di pianificazione.
Questa attività di ascolto ha evidenziato una grande richiesta di pianificazione strategica e l’emersione di alcuni temi-chiave su cui concentrare le riflessioni. Il messaggio principale che viene dato alla pianificazione strategica è di tornare a occuparsi delle basi economiche, sociali e territoriali dell’area metropolitana, rimettendo attorno a tavoli strategici i veri attori del territorio, in un’ottica non accademica ma fortemente operativa.
Estudio de Medios de Comunicación Online 2016 del IABMiriam Sánchez
El informe concluye que los medios de comunicación online son los soportes digitales más creíbles y que se posicionan por encima de los demás medios para conocer nuevos productos, marcas o servicios.
I have completed Pearson BTEC Level 5 Higher National Diploma in Construction and the Built Environment (HND) Civil Engineering(uk) program at British College of Applied Studies (BCAS) Campus.
AWARDED; SEPTEMBER 2015
Prezentacija sa radionice održane u prostoru Pro-Selfa, Beogradska 8, 25. maja 2016. Autor: Lucija Šantić, sertifikovani master lajf-kouč psihodinamskog OLI metoda.
Volontariato in transizione - Ricerca curata dall'Agenzia Redattore Sociale s...ideaTRE60
Volontariato in transizione - Ricerca curata dall'Agenzia Redattore Sociale sulla base dei dati forniti dall'indagine 'Organizzazioni di volontariato tra identità e processi della Fondazione Roma Terzo Settore
I have completed Pearson BTEC Level 5 Higher National Diploma in Construction and the Built Environment (HND) Civil Engineering(uk) program at British College of Applied Studies (BCAS) Campus.
AWARDED; SEPTEMBER 2015
Prezentacija sa radionice održane u prostoru Pro-Selfa, Beogradska 8, 25. maja 2016. Autor: Lucija Šantić, sertifikovani master lajf-kouč psihodinamskog OLI metoda.
Volontariato in transizione - Ricerca curata dall'Agenzia Redattore Sociale s...ideaTRE60
Volontariato in transizione - Ricerca curata dall'Agenzia Redattore Sociale sulla base dei dati forniti dall'indagine 'Organizzazioni di volontariato tra identità e processi della Fondazione Roma Terzo Settore
MILeS2016 | Milano, 5 ottobre 2016 - Impresa, Lavoro e Società 2016
Il Censimento delle Istituzioni non profit, condotto dall’Istat nel 2011, ha riempito un vuoto informativo esistente in Italia sul settore, fornendone una rappresentazione statistica aggiornata e una serie di approfondimenti che hanno permesso di delinearne le caratteristiche principali, le peculiarità e il ruolo del volontariato organizzato nel quadro economico e sociale del Paese. Grazie alla disponibilità dei dati censuari è stato possibile realizzare analisi ad un elevato dettaglio territoriale, restituendo l’articolazione della diffusione del volontariato organizzato nei territori lombardi. Partendo dall’analisi di alcuni indicatori di diffusione delle istituzioni non profit con volontari nei sistemi locali (Sl), quali il peso delle unità locali e dei volontari rispetto alla popolazione residente e la superficie territoriale, si è proceduto ad analizzare la presenza del volontariato organizzato negli sl lombardi in termini di specializzazione delle attività svolte dalle istituzioni presenti sul territorio. Emerge così un quadro dettagliato dello sviluppo e dell’articolazione del volontariato attivo nel settore non profit lombardo, una mappa del volontariato lombardo che permette di cogliere le peculiarità e le componenti principali che caratterizzano il terzo settore in questo territorio del Nord Italia.
Che cosa è, a cosa serve, quali le informazioni necessarie per la sua redazione, come interpretare i dati, chi lo fa. Chi non riuscisse a scaricare questo file, in subordine, può provare al seguente link: https://mega.nz/fm/hzA2XICK
DDL delega sul contrasto della povertà. Audizione Franco PesaresiFranco Pesaresi
La valutazione e le proposte di Franco Pesaresi all'audizione delle Commissioni riunite Lavoro (XI) e Affari sociali (XII) della Camera dei Deputati sul disegno di legge "Delega recante norme relative al contrasto della povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali".
Il social rating: sfide ed opportunità per il Terzo Settoresilvia cerlenco
Quali sfide e quali opportunità si presentano per la crescita del Terzo Settore?! Il rapporto con il sistema bancario sta cambiando grazie a tecniche di valutazione del merito creditizio che tengono conto delle peculiarità delle organizzazioni non profit quali la bassa patrimonializzazione, l'estrema volatilità dei risultati economici, la scarsa cultura imprenditoriale e finanziaria. ma anche il forte radicamento sul territorio, la qualità delle relazioni con la collettività, la lettura profetica dell'emergenti necessità sociali: il SOCIAL RATING.
Esperienze di concertazione sulle politiche giovanili nelle province di Manto...Giovanni Campagnoli
Esperienze di Dialogo strutturato tra giovani e istituzioni, rispetto alla partecipazione alla concertazione dei piani giovani territoriali nei territori novaresi, vco e mantovani.
La misurazione statistica dell’impresa socialeIris Network
Colloquio sull'impresa sociale 2015
Dipartimento PAU, Università Mediterranea di Reggio Calabria
Intervento di Franco Lorenzini (Responsabile Servizio Censimenti Economici, ISTAT)
"La misurazione statistica dell’impresa sociale"
Torino. Fare sistema per superare la crisi [ed. 2013]Torino Strategica
L’ascolto dei soci e degli attori locali ha permesso di raccogliere e condividere informazioni straordinariamente ricche per il rilancio della pianificazione strategica. Quest’attività è riuscita a cogliere il sentiment individuale e diffuso degli attori locali, dei loro interessi, delle problematiche e delle motivazioni all’azione nell’ambito dei temi e degli approcci della pianificazione strategica.
Giornata di studio, Milano 5 ottobre 2016, MILeS2016 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2016
L’intervento ha l’obiettivo presentare il Censimento delle istituzioni non profit 2015, ed evidenziarne le nuove opportunità di analisi. Il censimento si inserisce nella nuova strategia censuaria basata sull’integrazione di Registri statistici e rilevazioni campionarie, che consente da un lato di produrre annualmente dati quantitativi relativi alle caratteristiche strutturali del settore non profit, attraverso il registro statistico; dall’altro rileva e approfondisce, biennalmente, informazioni sugli aspetti peculiari e “qualitativi” delle istituzioni non profit italiane. La base informativa generata dal nuovo approccio metodologico risulta così di grande utilità per la produzione di statistiche territoriali che costituiscono elementi indispensabili per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche del territorio. Il registro statistico garantirà annualmente dati strutturali al massimo dettaglio territoriale (comunale); le rilevazioni campionarie garantiranno la diffusione biennale, a livello subregionale (es. aree metropolitane) di dati e approfondimenti coerenti con le esigenze della programmazione politica. Il questionario della rilevazione prevede infatti focus su contenuti informativi che restituiscono nuove e interessanti opportunità di analisi. Sarà così possibile proporre una griglia di lettura utile per cogliere il ruolo del settore non profit nei diversi territori e la sua capacità di generare sviluppo economico e coesione sociale. Questo anche al fine di ripensare politiche “per” e “con” il settore, da considerare nella sua duplice veste di soggetto economico da un lato e di attore, ormai protagonista, delle politiche sociali territoriali.
I fabbisogni delle organizzazioni di volontariato a cura del prof. Nereo Zamaro - Palermo 29gen16
1. I fabbisogni delle organizzazioni di volontariato
in Sicilia: alcuni risultati di quadro
(Anno 2015)
Palermo, 29 gennaio 2016
2. 7 Temi
• Un quadro «esterno»: volontari e partecipazione sociale
• Le organizzazioni di volontariato siciliane
o Diffusione, settori di attività e servizi erogati
o Rapporti con i centri di servizio per il volontariato (CSV)
o Target e radicamento territoriale
o I presidenti
o Soci, volontari e giovani del servizio civile
o La dimensione economica delle organizzazioni
o Inclusione nelle reti e performance delle organizzazioni
3. Persone di 14 anni e più che negli ultimi 12 mesi hanno svolto
almeno una attività di partecipazione sociale.
Anni 2005-2014 (valori percentuali)
16.8
19.5
18.2 17.4
19.2 18.8
18.7
17.0
15.5
17.9
20.5
20.0
20.9
19.0
20.6 21.1
18.9
17.9
16.4 17.8
25.7
24.8
25.5
24.8
25.9
26.9
25.4
23.5
22.5
23.1
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Sicilia Mezzogiorno Italia
4. Numero di organizzazioni non profit ogni 10.000 abitanti
per regione e ripartizione geografica.
Anni 1999, 2001, 2011
32.5
33.5
39.7
29.4
31.9
38.5
38.4
41.3
50.7
20.0
25.0
30.0
35.0
40.0
45.0
50.0
55.0
1999 2001 2011
Sicilia Mezzogiorno Italia
5. Persone di 14 anni e più che negli ultimi 12 mesi hanno svolto attività gratuita
per associazioni o gruppi di volontariato.
Anni 2005-2014 (valori percentuali)
5.4
4.9 4.8
4.8
6.3
6.0 5.7
6.1
5.5
5.6
5.9 5.2
5.8 5.8
6.0
6.4 6.4
6.0
6.1 6.5
8.9 8.8
9.2
9.0
9.2
10.0 10.0
9.7
9.4
10.1
0.0
4.0
8.0
12.0
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Sicilia Mezzogiorno Italia
6. Diffusione …
Hanno partecipato alla rilevazione 1.168 organizzazioni di volontariato (OdV),
attive in tutte le nove province e riconducibili ai tre centri di servizio attivi in
Sicilia (463 organizzazioni afferenti al Csv di Palermo, 88 al Csv di Messina e
583 al Csv di Catania).
Il 73,8% delle rispondenti dichiara di essere iscritto a un CSV.
L’80% delle OdV rispondenti dichiara di essere iscritte al registro regionale
istituito dalla legge regionale 22 del 1994 .
Le OdV che hanno dichiarato di essere iscritte all’elenco territoriale di
protezione civile sono il 23,2% del totale, mentre nel 7,2% dei casi dichiarano
di non essere iscritte pur occupandosi di protezione civile.
7. … settori di attività e servizi erogati
Per i macrosettori di attività, erano possibili più segnalazioni, quelli più
frequentemente indicati sono, in ordine decrescente:
– assistenza sociale,
– cultura, sport e ricreazione,
– sanità,
– altre attività,
– protezione dell’ambiente,
– tutela dei diritti e
– attività politica, …
Le OdV presentano una gamma assai ampia e variegata di servizi erogati. In
ordine di diffusione si segnalano
– i servizi di tipo trasversale (coordinamento delle attività di altre organizzazioni,
supporto operativo delle attività di altre organizzazioni, segretariato sociale,
campagne di informazione e sensibilizzazione, …),
– i servizi di assistenza sociale,
– i servizi sanitari,
– le attività ricreative e di socializzazione.
8. Rapporti con i centri di servizio per il volontariato (CSV)
Nel complesso, dichiara di aver usufruito nel 2014 di servizi dei CsV -- di
consulenza, informativi, formativi o di altro genere -- il 52,2% delle OdV rispondenti
(610 su 1.168), mettendo in luce una certa variabilità territoriale.
E’ stato anche chiesto di dire su quali aspetti avrebbero voluto interloquire e quali
siano state le difficoltà incontrate. Ad una prima analisi sono emersi tre tipi di
esigenza:
Alcuni chiedono un supporto di natura meramente pratica, sulla logistica, in
qualche caso anche molto specifico e a volte elementare.
In altri casi i fabbisogni segnalati mirano ad alleggerire il carico gestionale, od
operativo, delle organizzazioni.
Infine, un punto in cui si sottolinea in modo ricorrente riguarda un fabbisogno di
natura più strategica, come è quello della formazione in senso lato del personale,
nei campi e per le attività più disparate, comprese quelle connesse con la
promozione del volontariato, il reclutamento dei volontari, il lancio di campagne ad
hoc.
9. La valutazione espressa
Fruizione dei servizi dei CSV?
… risulta che un insieme piuttosto stabile di organizzazioni usufruisce di molteplici
tipologie di servizio erogati nei CsV presenti nei territorio regionale;
… i dati mettono in luce che il supporto logistico, in varie forme, è la fonte delle
richieste più frequenti (58,8 %), seguito dal supporto in materia di informazione e
comunicazione (soprattutto mediante l’uso di nuove tecnologie, con il 50,6% delle
segnalazioni registrate), dal servizio di formazione (50,3% delle esigenze espresse nel
corso dell’anno), e così via con le altre tipologie di servizio. Anche in questo caso
emerge una certa variabilità (selettività) territoriale.
Qualità percepita?
… il livello di soddisfazione dichiarata è molto elevato, per tutte le sei categorie di
servizio (logistici, di consulenza, formazione, progettazione sociale, promozione del
volontariato, informazione e comunicazione) studiate e per tutte le cinque dimensioni
di analisi considerate (orario di ricevimento e accoglienza, disponibilità del personale
addetto, tempi rapidi di risposta o di erogazione del servizio, completezza e chiarezza
delle informazioni fornite, quanto si ritiene soddisfatto complessivamente del servizio
di informazione e comunicazione erogato), risultando che costantemente i 4/5 o più
dei rispondenti si dichiara “soddisfatto” e/o “molto soddisfatto” per i servizi che ha
ricevuto.
10. Target e radicamento territoriale (1)
… le organizzazioni siciliane individuano di preferenza come ambito al quale riferirsi,
quello locale o meglio comunale (695 segnalazioni, che diminuiscono passando ai
livelli territoriali superiori a 535, 301, 97 e fino a 44 preferenze delle organizzazioni
che puntano a sviluppare attività di respiro internazionale).
… Il secondo tratto emergente è dato dall’ apertura al territorio d’elezione,
l’orientamento cioè a erogare servizi a coloro che, nel territorio di insediamento, lo
richiedono, siano essi iscritti o meno all’organizzazione stessa.
11. Target e radicamento territoriale (2)
… è opportuno sottolineare che, almeno in una certa misura, la
vocazione localistica può tradursi in isolamento.
… se ne ha riprova, se non altro indirettamente, considerando le
risposte fornite al quesito sulla partecipazione alla discussione sulla
legge in formazione presso il Parlamento nazionale sul terzo
settore.
… infatti, la metà delle OdV rispondenti dichiara di non aver
partecipato ad alcuna discussione sulla proposta di riforma, come
se non ci fosse stata occasione, o interesse ad organizzarne alcuna.
12. I presidenti
… l’età mediana dei presidenti delle organizzazioni di volontariato siciliane è pari a
53 anni,
… la metà di essi è attivo nel mondo del volontariato almeno da 13 anni (un quinto
di essi lo è da oltre 20 anni),
… nel 64,4% dei casi è un uomo,
… il 34,8% dichiara di possedere un titolo di studio pari alla laurea (27,4%) o ad
una specializzazione post lauream (7,4%).
… i presidente donna registrano una età mediana solo di pochissimo inferiore a
quella degli uomini (52 anni),
… sono attive nel volontariato nella metà dei casi da almeno 10 anni e
… si caratterizzano per una presenza relativamente più elevata tra i presidenti con
titoli di studio medio alti o superiori (in particolare, dichiara una laurea il 32,7% e
una specializzazione l’8,0% delle rispondenti donna).
13. Che tipo di leader?
… il ritratto del leader di una organizzazione di volontariato che
emerge non è quello di un leader assente o distratto,
… ma quello del leader fattivo,
… che sa coniugare un mix di caratteri specifici,
– riesce a proporsi come una guida sensibile ai richiami identitari e
ai valori di fondo cui il mondo del volontariato si rifà,
– esprime una visione ottimistica ed è orientato al cambiamento,
– e che segue le attività in essere, cercando di riconoscere e
gratificare chi contribuisce al loro svolgimento.
14. Il fattore umano
Le organizzazioni di volontariato dichiarano che, alla fine del 2014, tra
le loro fila si potevano contare nel complesso
• 131.837 soci,
• 23.054 soci volontari,
• 1.890 giovani del servizio civile (questi ultimi registrati in 615 unità,
pari al 52,6% delle OdV siciliane partecipanti alla rilevazione),
… fila al cui interno la componente femminile risulta essere costituita
da 51.292, 11.538 e 1.030 unità, rispettivamente.
Indicatori dimensionali?
valore mediano, il valore che identifica il punto in cui una
distribuzione di valori ordinati si divide in due parti uguali
nelle tre distribuzioni appena descritte è data da
- 30 soci iscritti,
- 18 soci volontari,
- 2 giovani del servizio civile.
15. La dimensione economica delle organizzazioni (1)
Tra le organizzazioni di volontariato siciliane, alla fine del 2014, solo
98 (pari all’8,4% delle partecipanti alla rilevazione) dichiaravano di
ricorrere anche a lavoratori alle dipendenze -- 204 a tempo pieno, 191
a tempo parziale, 142 con contratti di collaborazione, dei quali
riconducibili a donne in 121, 116 e 74 casi nelle tre forme contrattuali
rilevate. Inoltre nel 13,8% delle organizzazioni rispondenti si
segnalano 1.007 tirocinanti in servizio.
Dunque, tipicamente
(1) le organizzazioni di volontariato siciliane non assumono, in nessun
settore di attività, una struttura ed una dimensione organizzativa
analoghe a quelle tipiche delle imprese, sia pure a fini sociali, e
(2) qualora si avvalgano di lavoro alle dipendenze, mantengono una
dimensione economico-organizzativa modesta.
16. La dimensione economica delle organizzazioni (2)
… la forma di bilancio più diffusa è quella di
… sola cassa, cioè la più semplice, che caratterizza più della metà
delle OdV rispondenti (54,8%);
… seguono, a distanza, il rendiconto degli incassi con situazione
patrimoniale (22,2%) e
… il bilancio economico-patrimoniale (14,7%).
Solo l’8,3% delle OdV rispondenti non ha indicato alcuna risposta.
17. La dimensione economica delle organizzazioni (3)
… il 31,7% ricorre a variegate forme prevalentemente interne, cioè
di comunicazione ai soci o agli organi associativi direttivi,
… cui si somma un 16,8% che ha dichiarato di renderlo pubblico
mediante e-mail a soci e a terzi,
… nel 32% delle OdV rispondenti al bilancio non si dà alcun risalto
pubblico,
… il 14,6% non risponde,
18. La dimensione economica delle organizzazioni (4)
• La raccolta di fondi è praticata solo dal 21,6% delle OdV
rispondenti, di queste la metà circa redige uno specifico
rendiconto informativo (12,1%).
• Il ricorso ai fondi del 5x1000 risulta invece più diffuso: infatti, ne
viene dichiarato l’utilizzo, nell’anno 2014, dal 47,9% delle OdV
rispondenti; anche in questo caso, il numero delle OdV che
redigono un rendiconto informativo sulla finalizzazione dei relativi
proventi si dimezza o quasi (307 su 559 OdV).
19. In rete o solitarie?
Infine, alcune osservazioni sulla capacità delle organizzazioni di
volontariato siciliane di connettersi, di cooperare, o collaborare con
altre organizzazioni con le quali possono entrare in contatto.
Innanzitutto un dato generale.
Sono risultate essere 651 (55,7%) su 1.168 le organizzazioni che
dichiarano di intrattenere rapporti di collaborazione con altre OdV,
secondo una frequenza relativa per CSV oscillante, ma non
significativamente diversa da quella marginale.
20. In rete o solitarie? (2)
Più in dettaglio, ed in via di prima approssimazione, si osserva che il trovarsi o
meno in relazione con altre organizzazioni di volontariato o altre istituzioni:
• non appare connesso con il genere, l’età o il livello di istruzione dei
presidenti;
• non appare connesso né con il numero dei soci né con il numero dei
volontari segnalati dalle organizzazioni;
• non appare connesso con la presenza o meno di dipendenti in servizio;
• non appare connesso neppure con le variabili che misurano, per ciascuna
delle dimensioni analizzate nel precedente paragrafo, la soddisfazione
complessiva per i servizi resi dai CSV con i quali le organizzazioni sono in
contatto;
• ma risulta significativamente connesso con il volume delle entrate, nel
senso che le organizzazioni che intrattengono relazioni interorganizzative
di collaborazione con altri soggetti registrano entrate superiori alle altre,
più isolate.