Esperienze di concertazione sulle politiche giovanili nelle province di Mantova, Novara, Verbania” - Prof. Giovanni Campagnoli (Urbino, Meeting Internazionale,18 aprile 2008)
Esperienze di Dialogo strutturato tra giovani e istituzioni, rispetto alla partecipazione alla concertazione dei piani giovani territoriali nei territori novaresi, vco e mantovani.
FORUM PA ha chiesto ad un Panel di esperti appartenenti alla propria community di verificare insieme quanto la PA è pronta a governare con la rete. quesi mille risposte per provare a capire cosa è che frena la nuova cultura della rete nella nostra amministrazione pubblica.
Lo scopo è rispondere in maniera efficace all’evoluzione dei rapporti tra pubblico e privato, nel tentativo di contribuire a delineare anche in Italia un contesto decisionale in cui - secondo il principio della governance multilivello - politici, authorities ed enti regolatori lavorano insieme ad attori della società civile per conciliare tra loro interessi diversi.
La dimensione di genere nell'Agenda DigitaleMargot Bezzi
Paper di accompagnamento alla presentazione per la sessione "#PianoD: come liberare le risorse delle donne", in occasione di Forum PA 2013. In collaborazione con WISTER - Women for Intelligent and Smart Territories.
Running fa corsi di formazione a roma in ambito politico ed istituzionale. Lo scopo è rispondere in maniera efficace all’evoluzione dei rapporti tra pubblico e privato...
FORUM PA ha chiesto ad un Panel di esperti appartenenti alla propria community di verificare insieme quanto la PA è pronta a governare con la rete. quesi mille risposte per provare a capire cosa è che frena la nuova cultura della rete nella nostra amministrazione pubblica.
Lo scopo è rispondere in maniera efficace all’evoluzione dei rapporti tra pubblico e privato, nel tentativo di contribuire a delineare anche in Italia un contesto decisionale in cui - secondo il principio della governance multilivello - politici, authorities ed enti regolatori lavorano insieme ad attori della società civile per conciliare tra loro interessi diversi.
La dimensione di genere nell'Agenda DigitaleMargot Bezzi
Paper di accompagnamento alla presentazione per la sessione "#PianoD: come liberare le risorse delle donne", in occasione di Forum PA 2013. In collaborazione con WISTER - Women for Intelligent and Smart Territories.
Running fa corsi di formazione a roma in ambito politico ed istituzionale. Lo scopo è rispondere in maniera efficace all’evoluzione dei rapporti tra pubblico e privato...
Ecco la presentazione, direi definitiva e la più chiara possibile dell'organizzazione della Lista CiVica.
C'e la distinzione tra piano B - o livello 1 - e piano A, cioè la soluzione minimale o comunque sia di partenza e quella più articolata e a cui credo dovremmo tendere a prescindere da tutto, per lo meno per quanto riguarda i principi su cui si fonda.
Guardatela in modalità presentazione.
Nel frattempo cerchiamo sempre di lavorare sullo scadenzario di Eugenio anche con vostre soluzioni alternative a queste. L'importante è che mercoledi usciamo con una proposta condivisa e abbastanza certa o comunque diverse ma fattibili. Da presentare in Assemblea Generale.
"PartecipAzioni: sostantivo, plurale. Guida metodologica per la gestione di processi di partecipazione integrati".
Si tratta di una vera e propria guida metodologica alla partecipazione per chiunque sia interessato. Vuole tuttavia essere anche un concreto strumento per fornire alle strutture stessa della Regione indicazioni di metodo e operative, passo dopo passo, per la realizzazione, la comunicazione e la valutazione dei processi partecipativi.
La Regione Emilia-Romagna è da anni impegnata a promuovere forme di coinvolgimento e partecipazione dei cittadini e dei loro rappresentanti alle politiche regionali, secondo un approccio inclusivo e integrato che tende al raggiungimento di decisioni migliori e condivise.
Il quaderno della partecipazione n. 1 del 2016, promosso dal servizio Comunicazione, educazione alla sostenibilità e strumenti di partecipazione, è ideato e curato da Sabrina Franceschini e realizzato in collaborazione con il Gruppo comunicazione di cittadinanza della stessa amministrazione regionale.
Destinatari della guida sono molteplici: da coloro che, all'interno delle strutture regionali si occupano o si occuperanno di processi partecipativi, a chi è interessato per svariati motivi ad approfondire e conoscere il tema della partecipazione.
Il volume è diviso in quattro capitoli: nel primo si parla ampiamente della partecipazione dei cittadini nella governance europea, nazionale e della Regione Emilia-Romagna; nel secondo il focus è sulla gestione di un processo partecipativo integrato mentre nel terzo si affronta il tema degli strumenti e tecniche per la partecipazione. Nel quarto e ultimo capitolo, il volume tratta alcuni casi di studio relativi alla realizzazione di processi partecipativi a supporto delle politiche regionali.
Il quaderno è composto anche da quattro allegati che servono da esempio o traccia per la cosiddetta liberatoria, utilizzabile per la realizzazione di fotografie e riprese video nel corso di evento partecipativo, di questionari ex ante, ex post e per un unico evento.
Il volume è dotato anche un fornita e accurata bibliografia, un glossario a cura dell'Osservatorio della partecipazione ed una serie ampia di link per accedere e consultare siti web sulla partecipazione.
Connessioni Pubbliche. Un nuovo senso dello Stato per nuovi cittadiniFPA
Il progetto vuole dar vita a seminari da proporre a istituti scolastici secondari, rivolti a studenti delle classi quarte, durante i quali saranno presentati gli strumenti di dialogo e partecipazione adottati da istituzioni, PA, associazioni e istituti di ricerca che offrono al cittadino una fotografia del paese attraverso dati, informazioni ed erogazione di servizi. E’stato presentato nelle Poster Session di FORUM PA 2013.
Contenuti e Visioni dal Meeting Nazionale Coopstartup 2018Coopfond
Coopstartup è una comunità nazionale che oggi, a cinque anni dall’avvio del progetto, ha attivato una rete di oltre 100 partner che lavora a sostegno della promozione cooperativa e dello sviluppo di idee imprenditoriali promosse da giovani: legacoop territoriali, imprese cooperative e non, centri di ricerca, università, camere di commercio e enti locali. Sono 33 le startup cooperative costituite a seguito delle 16 sperimentazioni territoriali realizzate dal 2014 ad oggi. Ma la portata del progettoo assume un valore ancor più consistente se si considera che le iniziative di promozione dei bandi Coopstartup hanno intercettato circa 5.000 partecipanti dando l’opportunità a quasi 3.000 proponenti di presentare il proprio progetto imprenditoriale da attuare in forma cooperativa (941 le idee progettuali tra cui 577 ammesse, 164 convertite in business plan e 64 selezionate come progetti vincitori).
Estratto da "Contenuti e Visioni" un racconto approfondito e puntuale di quanto emerso in occasione dell'ultimo Meeting Nazionale Coopstartup.
Che forma sta prendendo il cambiamento? Report di quanto emerso ai tavoli del...RENA
Report delle discussioni emerse ai tavoli tematici del Festival delle Comunità del Cambiamento.
Bologna, 14 Giugno 2014
http://www.progetto-rena.it/festival/programma/
giovanni campagnoli (2007), Le 11 ipotesi della partecipazione giovanili, ParmaGiovanni Campagnoli
Comune di Parma
Spazi, modalità, strumenti e significati della partecipazione giovanile. Le 11 ipotesi della partecipazione giovanile.
giovanni campagnoli
La dimensione di genere nell'Agenda DigitaleMargot Bezzi
Presentazione per la sessione "#PianoD: come liberare le risorse delle donne", in occasione di Forum PA 2013. In collaborazione con WISTER - Women for Intelligent and Smart Territories.
Milano: Informazione, IG e qualità delle politiche giovanile. Palazzo delle S...Giovanni Campagnoli
ANCITEL LOMBARDIA
Fondo Sociale Europeo
INFORMAZIONE E QUALITA’ NELLE POLITICHE GIOVANILI
Milano, Palazzo delle Stelline, 2 FEBBRAIO ‘06
Prof. Giovanni Campagnoli
Vedogiovane – politiche giovanili.it
giovanni campagnoli (2007), Orientamenti, direzioni strategiche ed ipotesi so...Giovanni Campagnoli
Coordinamento Regionale piemontese e Valle d’Aosta degli Informagiovani
Orientamenti, direzioni strategiche ed ipotesi sottostanti allo sviluppo e gestione degli IG: un confronto tra modelli
Torino, 11 ottobre ‘07
giovanni campagnoli
Quale cooperazione nel futuro? Ong 2.0 e Pillole di open developmentOng 2.0
Presentazione realizzata in occasione del workshop sulle ICT4D organizzato dalla Fondazione Think nel quadro dell'Osservatorio sulle ICT per il Non Profit
La Oficina de Imaginación Cívica de la Fondazione Innovazione Urbana (en Bologna) tiene la misión de activar procesos de escucha, colaboración, participación y co-diseño de proyectos y políticas públicas de la ciudad, con especial atención a la regeneración de espacios y bienes urbanos comunes. Lo hace a través de un equipo multidisciplinar estable en cada uno de los seis distritos de la ciudad. Este equipo conoce las problemáticas y las prioridades de los vecinos y vecinas, a la vez que facilita el proceso de escucha y co-creación utilizando herramientas distintas según las necesidades.
Ecco la presentazione, direi definitiva e la più chiara possibile dell'organizzazione della Lista CiVica.
C'e la distinzione tra piano B - o livello 1 - e piano A, cioè la soluzione minimale o comunque sia di partenza e quella più articolata e a cui credo dovremmo tendere a prescindere da tutto, per lo meno per quanto riguarda i principi su cui si fonda.
Guardatela in modalità presentazione.
Nel frattempo cerchiamo sempre di lavorare sullo scadenzario di Eugenio anche con vostre soluzioni alternative a queste. L'importante è che mercoledi usciamo con una proposta condivisa e abbastanza certa o comunque diverse ma fattibili. Da presentare in Assemblea Generale.
"PartecipAzioni: sostantivo, plurale. Guida metodologica per la gestione di processi di partecipazione integrati".
Si tratta di una vera e propria guida metodologica alla partecipazione per chiunque sia interessato. Vuole tuttavia essere anche un concreto strumento per fornire alle strutture stessa della Regione indicazioni di metodo e operative, passo dopo passo, per la realizzazione, la comunicazione e la valutazione dei processi partecipativi.
La Regione Emilia-Romagna è da anni impegnata a promuovere forme di coinvolgimento e partecipazione dei cittadini e dei loro rappresentanti alle politiche regionali, secondo un approccio inclusivo e integrato che tende al raggiungimento di decisioni migliori e condivise.
Il quaderno della partecipazione n. 1 del 2016, promosso dal servizio Comunicazione, educazione alla sostenibilità e strumenti di partecipazione, è ideato e curato da Sabrina Franceschini e realizzato in collaborazione con il Gruppo comunicazione di cittadinanza della stessa amministrazione regionale.
Destinatari della guida sono molteplici: da coloro che, all'interno delle strutture regionali si occupano o si occuperanno di processi partecipativi, a chi è interessato per svariati motivi ad approfondire e conoscere il tema della partecipazione.
Il volume è diviso in quattro capitoli: nel primo si parla ampiamente della partecipazione dei cittadini nella governance europea, nazionale e della Regione Emilia-Romagna; nel secondo il focus è sulla gestione di un processo partecipativo integrato mentre nel terzo si affronta il tema degli strumenti e tecniche per la partecipazione. Nel quarto e ultimo capitolo, il volume tratta alcuni casi di studio relativi alla realizzazione di processi partecipativi a supporto delle politiche regionali.
Il quaderno è composto anche da quattro allegati che servono da esempio o traccia per la cosiddetta liberatoria, utilizzabile per la realizzazione di fotografie e riprese video nel corso di evento partecipativo, di questionari ex ante, ex post e per un unico evento.
Il volume è dotato anche un fornita e accurata bibliografia, un glossario a cura dell'Osservatorio della partecipazione ed una serie ampia di link per accedere e consultare siti web sulla partecipazione.
Connessioni Pubbliche. Un nuovo senso dello Stato per nuovi cittadiniFPA
Il progetto vuole dar vita a seminari da proporre a istituti scolastici secondari, rivolti a studenti delle classi quarte, durante i quali saranno presentati gli strumenti di dialogo e partecipazione adottati da istituzioni, PA, associazioni e istituti di ricerca che offrono al cittadino una fotografia del paese attraverso dati, informazioni ed erogazione di servizi. E’stato presentato nelle Poster Session di FORUM PA 2013.
Contenuti e Visioni dal Meeting Nazionale Coopstartup 2018Coopfond
Coopstartup è una comunità nazionale che oggi, a cinque anni dall’avvio del progetto, ha attivato una rete di oltre 100 partner che lavora a sostegno della promozione cooperativa e dello sviluppo di idee imprenditoriali promosse da giovani: legacoop territoriali, imprese cooperative e non, centri di ricerca, università, camere di commercio e enti locali. Sono 33 le startup cooperative costituite a seguito delle 16 sperimentazioni territoriali realizzate dal 2014 ad oggi. Ma la portata del progettoo assume un valore ancor più consistente se si considera che le iniziative di promozione dei bandi Coopstartup hanno intercettato circa 5.000 partecipanti dando l’opportunità a quasi 3.000 proponenti di presentare il proprio progetto imprenditoriale da attuare in forma cooperativa (941 le idee progettuali tra cui 577 ammesse, 164 convertite in business plan e 64 selezionate come progetti vincitori).
Estratto da "Contenuti e Visioni" un racconto approfondito e puntuale di quanto emerso in occasione dell'ultimo Meeting Nazionale Coopstartup.
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Che forma sta prendendo il cambiamento? Report di quanto emerso ai tavoli del...RENA
Report delle discussioni emerse ai tavoli tematici del Festival delle Comunità del Cambiamento.
Bologna, 14 Giugno 2014
http://www.progetto-rena.it/festival/programma/
giovanni campagnoli (2007), Le 11 ipotesi della partecipazione giovanili, ParmaGiovanni Campagnoli
Comune di Parma
Spazi, modalità, strumenti e significati della partecipazione giovanile. Le 11 ipotesi della partecipazione giovanile.
giovanni campagnoli
La dimensione di genere nell'Agenda DigitaleMargot Bezzi
Presentazione per la sessione "#PianoD: come liberare le risorse delle donne", in occasione di Forum PA 2013. In collaborazione con WISTER - Women for Intelligent and Smart Territories.
Milano: Informazione, IG e qualità delle politiche giovanile. Palazzo delle S...Giovanni Campagnoli
ANCITEL LOMBARDIA
Fondo Sociale Europeo
INFORMAZIONE E QUALITA’ NELLE POLITICHE GIOVANILI
Milano, Palazzo delle Stelline, 2 FEBBRAIO ‘06
Prof. Giovanni Campagnoli
Vedogiovane – politiche giovanili.it
giovanni campagnoli (2007), Orientamenti, direzioni strategiche ed ipotesi so...Giovanni Campagnoli
Coordinamento Regionale piemontese e Valle d’Aosta degli Informagiovani
Orientamenti, direzioni strategiche ed ipotesi sottostanti allo sviluppo e gestione degli IG: un confronto tra modelli
Torino, 11 ottobre ‘07
giovanni campagnoli
Quale cooperazione nel futuro? Ong 2.0 e Pillole di open developmentOng 2.0
Presentazione realizzata in occasione del workshop sulle ICT4D organizzato dalla Fondazione Think nel quadro dell'Osservatorio sulle ICT per il Non Profit
La Oficina de Imaginación Cívica de la Fondazione Innovazione Urbana (en Bologna) tiene la misión de activar procesos de escucha, colaboración, participación y co-diseño de proyectos y políticas públicas de la ciudad, con especial atención a la regeneración de espacios y bienes urbanos comunes. Lo hace a través de un equipo multidisciplinar estable en cada uno de los seis distritos de la ciudad. Este equipo conoce las problemáticas y las prioridades de los vecinos y vecinas, a la vez que facilita el proceso de escucha y co-creación utilizando herramientas distintas según las necesidades.
Startup community - Quattro principi e tre obiettivi per favorire la nascita ...Nicola Mattina
Questo documento contiene il mio contributo alla discussione su come incentivare la nascita di comunità di startup digitali in Italia. È articolato in tre capitoli: il primo sintetizza le caratteristiche di una startup community facendo riferimento alla letteratura emersa negli ultimi anni e alle tante conversazioni avute con esperti del settore in Italia e all’estero; il secondo evidenzia due pericolose vulnerabilità dell’attuale ecosistema di tech startup italiano; il terzo, infine, contiene delle linee guida con azioni che dovrebbero essere intraprese da chi intende lavorare attivamente per sviluppare una startup community.
Nell’estate del 2012 è stata fatta una chiamata pubblica per costituire un gruppo di esperti in diversi ambiti (economia, innovazione, società, welfare, cultura, territorio, politiche), di età inferiore ai 45 anni: la Task Force.
La Task Force si è riunita sette volte tra luglio e novembre 2012 in diversi luoghi dell’area metropolitana. Alla Task Force – al tempo stesso raggruppamento di individualità e soggetto collettivo – è stato chiesto di compiere un viaggio per “esplorare il futuro di Torino” tra dieci-vent’anni.
La Task Force ha sintetizzato la propria visione di sviluppo nell’espressione: “la città delle opportunità” e ha implicitamente identificato il driver della terza fase della pianificazione strategica, da “città del fare” (la città industriale) a “città del sapere fare” (la città che si è rinnovata dalla fine degli anni ’90, anche grazie al rinnovamento promosso dal primo e dal secondo piano strategico, negli ambiti della cultura, eventi, turismo, rigenerazione e sviluppo urbano, economia dell’innovazione) a “città del poter fare”. Per raggiungere questo scenario, la Task Force ha individuato alcuni temi su cui intervenire e ha indicato tre direzioni di sviluppo.
Nell’estate del 2012 è stata lanciata una chiamata pubblica per costituire un gruppo di esperti in diversi ambiti (economia, innovazione, società, welfare, cultura, territorio, politiche), di età inferiore ai 45 anni: la Task Force.
La Task Force si è riunita sette volte tra luglio e novembre 2012 in diversi luoghi dell’area metropolitana. Alla Task Force – al tempo stesso raggruppamento di individualità e soggetto collettivo – è stato chiesto di compiere un viaggio per “esplorare il futuro di Torino” tra dieci-vent’anni.
La Task Force ha sintetizzato la propria visione di sviluppo nell’espressione: “la città delle opportunità” e ha implicitamente identificato il driver della terza fase della pianificazione strategica, da “città del fare” (la città industriale) a “città del sapere fare” (la città che si è rinnovata dalla fine degli anni ’90, anche grazie al rinnovamento promosso dal primo e dal secondo piano strategico, negli ambiti della cultura, eventi, turismo, rigenerazione e sviluppo urbano, economia dell’innovazione) a “città del poter fare”. Per raggiungere questo scenario, la Task Force ha individuato alcuni temi su cui intervenire e ha indicato tre direzioni di sviluppo.
Progetto Visioni Urbane - Slides della presentazione di Rossella Tarantino al workshop "Tecnologia per la creatività in Basilicata", con Bruce Sterling. Dicembre 2007
workshop: ICT for development e cooperazione internazionale, Milano 12 Giugno
Similar to Esperienze di concertazione sulle politiche giovanili nelle province di Mantova, Novara, Verbania” - Prof. Giovanni Campagnoli (Urbino, Meeting Internazionale,18 aprile 2008) (20)
Dopo la dichiarazione del Ministro Poletti (“Giovani in fuga? Alcuni è meglio non averli tra i piedi”, 19 dic. 2016), si approfondisce il tema del rapporto tra istituzioni e giovani, che nel corso degli anni ha registrato parecchie dichiarazioni dei politici con riscontri negativi tra le nuove generazioni, a partire dai “Bamboccioni”
dell’allora Ministro Padoa Schioppa (2007). Questa relazione di fiducia/sfiducia viene misurata dalla capacità della politica di risolvere problemi delle nuove generazioni e dall’attenzione - anche mediatica - della classe dirigente nei confronti dei giovani. Giovanni Campagnoli, 19 dic. 2016.
Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)Giovanni Campagnoli
Quattro incontri di Hangar Piemonte (www.hangarpiemonte.it) rivolti ad operatori / innovatori culturali, sui seguenti argomenti:
Dal sogno al progetto il passaggio dal desiderio acceso da un’idea, alla formalizzazione
La pianificazione strategica delle attività culturali e lo sviluppo di nuovi prodotti culturali
L’organizzazione delle attività culturali
Project management e riuso/rigenerazione di spazi vuoti
Gli incontri sono stati curati da Giovanni Campagnoli.
(2012), Linee guida europee in materia di gioventù, TrentoGiovanni Campagnoli
Provincia Autonoma di Trento, Assessorato alle Politiche giovanili
Trento, 20 settembre 2012
incontro con referenti tecnici e politici delle politiche giovanili, La stagione del biancospino
giovanni campagnoli
(2010), L'evoluzione dei compiti ed il ruolo delle Politiche giovanili in Ita...Giovanni Campagnoli
FORUM NAZIONALE GIOVANI - MINISTERO GIOVENTU'
ROMA, 16 DICEMBRE 2010
Sede del Parlamento Europeo
Quali (in)efficienze per le politiche giovanili in Italia
giovanni campagnoli, L'evoluzione dei compiti ed il ruolo delle Politiche giovanili in Italia
(2010), L'evoluzione dei compiti ed il ruolo delle Politiche giovanili in Ita...
Esperienze di concertazione sulle politiche giovanili nelle province di Mantova, Novara, Verbania” - Prof. Giovanni Campagnoli (Urbino, Meeting Internazionale,18 aprile 2008)
1.
2. Provincia di Pesaro e Urbino, venerdì 18 aprile ‘08
“Riflessioni sulle esperienze di
concertazione nelle province di Mantova,
Novara, Verbania, Trento”
Prof. Giovanni Campagnoli
3. Le quattro esperienze:
Il Tavolo sulle Politiche
Giovanili della
Il percorso “NovaraGiovani”
ed il Tavolo sulle Politiche
giovanili della Provincia di
Novara
Il percorso “provincia
giovane” ed il Tavolo sulle
Politiche giovanili della
Provincia di Mantova
Spazi giovanili: un percorso di
ricerca e formazione per
progettazione, start up e gestione.
Formazione per i referenti dei dieci
Tavoli ed ai Tavoli locali delle pg
4. Cosa vediamo
1. La partecipazione alla vita politica/ISTITUZIONALE non è
oggi un bisogno chiaramente espresso (a differenza degli spazi,
informazione, comunicazione) e vi è una distanza tra giovani ed
istituzioni (che non è disinteresse verso i temi della politica)
2. La partecipazione è + espressione di sé, più user, meno
rappresentanza, appartenenza, militanza. Con strumenti nuovi, che
fanno già comunicazione e che sottolineano l’abitare i tempi.
3. Va intesa in senso allargato e su assetti variabili (esserci, ma non
starci per presente), è da intercettare nelle sue nuove forme e
modalità (CARTA EUROPEA), scegliendo di partire più “con chi ci
sta”, piuttosto che con “chi rappresenta chi”
2. È però possibile promuovere percorsi di partecipazione (anche su
temi forti). E’ centrale il ruolo degli adulti che possono/devono
proporre (GIO RAP: genitori, docenti/Scuola, adulti significati).
Ricordando che oggi sono più gli adulti/operatori/educatori in
difficoltà, che i giovani
5. Ha a che fare con aspetti più relazionali (sentirsi parte, oltre che
essere parte) e meno di dovere, viaggia più su dimensioni informali,
avviene nei gruppi, è connessa al fare/organizzare (meno, all’inizio,
al riflettere, rielaborare, anche se l’ascolto è funzionale). I giovani
valutano anche con il criterio del “vantaggio” e dello scambio
5. Le ipotesi
1 - la partecipazione: “percorso permanente” a cardine
della democrazia (Libro Bianco…, Carta Europea…);
2 - perché la partecipazione abbia un vero senso, è
indispensabile che i giovani possano esercitare fin da ora
un’influenza sulle decisioni e sulle attività, e non
unicamente ad uno stadio ulteriore della loro vita (Carta…);
3 - Assistenza alle strutture di partecipazione dei giovani”, (art.
67-70 della Carta di partecipazione) mediatore/facilitatore;
4 - Metodo aperto di coordinamento, Co-decisione;
5 - Sussidiarietà orizzontale (art. 118 Costituzione)
6. Il tentativo: costruire insieme politiche
giovanili territoriali: nuovi policy
makers per una nuova governance
GIOVANI +E ISTITUZIONI*
(Associazioni) (Comune, Enti)
che fanno le Politiche Giovanili del territorio
+
SEGRETERIA
TECNICA
Garante del processo, informa,
prepara e conduce gli incontri.
Formata da Ass, funz, VG
*: il Tavolo ha come riferimento l’Assessorato, non il Consiglio
7. L’ipotesi del Tavolo: strumento amministrativo per
una nuova governance delle politiche giovanili
Dalla Delibera di Giunta Prov:
ritenuto necessario formalizzare il Tavolo partecipato per la
realizzazione delle politiche giovanili provinciali per acquisire
pareri, proposte e osservazioni attraverso la convocazione
degli Enti locali e delle associazioni giovanili;
- acquisito il parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica
DELIBERA
- di formalizzare l’istituzione del Tavolo partecipato per la
realizzazione delle politiche giovanili provinciali
8. Creare luoghi e spazi per…
FFAARR IINNCCOONNTTRRAARREE //MMEETTTTEERREE IINN RREETTEE
MMOONNIITTOORRAARREE//VVAALLUUTTAARREE
•• SVILUPPARE // RRAAFFFFOORRZZAARREE
•• VVAALLOORRIIZZZZAARREE // PPRROOMMUUOOVVEERREE
•• CCOO DDEECCIIDDEERREE
con il territorio
una progettualità comune
sulle politiche giovanili locali.
Incontro sempre generativo!!!
9. Strumenti e modalità di lavoro: percorso di
continuità di medio periodo legato al
spazio
web
dedicato
Incontri
periodici
itineranti
mandato
(circa ogni due mesi)
reti virtuali
e
reti di persone
10. Come (la metodologia di lavoro)…
RRAAPPPPRREESSEENNTTAANNZZAA
istituzionale informale
AASSSSEETTTTII ddii LLAAVVOORROO
regolamentati variabili
GGEESSTTIIOONNEE ddeeggllii IINNCCOONNTTRRII
orizzontale verticale
11. Cosa (gli oggetti di lavoro)…
TTEEMMII
generali del CC specifici di pol giov
PPAARREERRII ssuu OOGGGGEETTTTII ddii PPGG ((ppiiaannoo))
obbligatori facoltativi
DDOOCCUUMMEENNTTII PPRROODDOOTTTTII
verbali atti amministrativi
12. Cosa (gli oggetti di lavoro)…
LLaa ppaarrtteecciippaazziioonnee aall TTaavvoolloo èè……
promossa conservata
Eventi ad hoc (es. “ccoonnvveennttiioonn””)) ssoonnoo……
auspicati non previsti
LLaa ddiimmeennssiioonnee ddeell ““ffaarree//oorrggaanniizzzzaarree”” èè
prevista non prevista
13. Il Tavolo prevede…
Organi propri ((eess.. pprreessiiddeennttee))……
previsti non previsti
UUffffiiccii ee ppeerrssoonnaallee……
prevista non prevista
FFoorrmmaazziioonnee……
prevista non prevista
14. Cosa ““produce””
Il Tavolo:
il PIANO partecipato
sulle
PoliticheGiovanili e
““progettualità””
15. Cos’è il Piano? È un documento…
- redatto dall’Assessorato
- con una scadenza esplicita,
che serve a:
1. DEFINIRE linee di indirizzo e strumenti
a favore dei giovani
2. TENERE INSIEME ciò che si fa per i giovani
a livello locale e nei settori della PA
Rappresenta lo strumento che dice di una
possibilità di nuova governance territoriale
per e con i giovani (Metodo Aperto di Coordinamento, Co-cecisone, da Libro Bianco)
16. Un PIANO PARTECIPATO è un
documento redatto dall’Assessorato
…
… ascoltando il parere del territorio
e della comunità…
… creando contesti di espressione
e confronto
… riconoscendo nuovi e più
efficaci stakeholders che diventano
policy makers
17. PIANO
PRODOTTI
PARTECIPATO
FORMAZIONE (ed
informazione)
PROGETTI A REGIA
PROVINCIALE
NUOVE RISORSE
effetto moltiplicatore delle
azioni e volano da altri
enti e per essersi messi
in rete, scambiati idee,
buone pratiche, ecc
con bando concertato su
ambiti, priorità,
criteri, per EELL, org.
giovanili, neonate
associazioni
su priorita’ ed oggetti
condivisi dal Tavolo,
anche su altri bandi
per aumentare le
competenze progettuali e
gestionali di operatori,
giovani, amministratori
18. PROGETTI ATTIVATI A FAVORE DEI GIOVANI
Si individuano 5 grossi ambiti di
interessi (sperimentarsi,
intraprendere, acquisire
competenze spendibili anche
sul mercato sul lavoro. Nuovi
ruolo dell’associazionismo):
1. autonomia dei giovani
2. partecipazione attiva,
socialità e cultura
3. mobilità e scambi
4. comunicazione
5. espressione ed affettività
19. Qualche dato rispetto ai risultati ottenuti per la Prov di NO
Anno Tot EELL Organizz Neonate
2007/06 27 12 9 6
2005 42 21 16 5
2004 24 9 6 10
Non c’era
2003 13 7 6 l’azione specifica
Il Bando Provinciale 2003 (65.000 euro) è stato l’avvio del percorso.
Dal 2004 le risorse sono raddoppiate e vi sono progetti a regia provinciale. Sono stati finanziati, in quattro
anni, 106 progetti e sono nate 21 nuove associazioni giovanili (in 88 Comuni)!
Accordi con banche per anticipi su progetto gioventù
Concertazione interna = risorse da altri assessorati
20. Qualche dato rispetto ai risultati ottenuti dalla Prov del VCO
Comuni e org Nuove associazioni
giovanili
Anni Progetti
2007 12 5 7
2006 10 5 5
2005 - - -
Le risorse a disposizione per il Bando Provinciale sono circa 77.000 euro.
A queste si aggiungono altri 35.000 per progetti di eccellenza, sempre concertatri con il Tavolo, che
individua priorità (es. comunicazione, cinema digitale) ed ambiti (es. spazi e hub cultural giovanili).
Nel VCO (77 Comuni prevalentemente montani) sono nate 12 nuove associazioni giovanili in due
anni!
Nuove idee per la formazione: percorsi di formazione su riutilizzo di beni abbandonati (fallimenti che
durano anni, beni confiscati alle mafie)
21. Qualche dato rispetto ai risultati ottenuti dalla Prov di Mn
Anno Progetti Finanziati Nuove associazioni
2007 22 12 8
Il bando è rivolto solo ad associazioni giovanili. Le risorse a disposizione per il Bando Provinciale
sono 30.000 euro nel 2008 e 20.000 euro nel 2007.
A queste si aggiungono altri 20.000 euro per progetti a regia provinciale (format tv), formazione ad
associaz giovanili ed assessori, sempre concertati con il Tavolo.
Associzionismo giovanile dimostra, nel BP, la voglia di sperimentarsi acquisendo nuove competenze
spendibili anche sul mercato del lavoro (educazione non formale), mentre coinvolgendo le associaz
in un percorso nel medio periodo diventano palestra di democrazia
22. LE 4 CRITICITA’ DI QUESTO APPROCCIO PARTECIPATIVO
La tenuta I tempi Le risorse Il potere
Coinvolgimento e reale
partecipazione giovanile
comportano prima un “potere
diffuso”, poi una
“generazione di consenso”.
Co decione, se reale, NON è
decione
-La certezza del
quanto e del
quando e
difficoltà
relative
- sviluppo di
trasverssalità vs
“separati in
casa”
Dimensione
centrale per i
giovani, molto
meno per
l’istituzione
- Assetti
variabili
- Grandi numeri
-Periodicità
- staff di prog
- know how vs
formazione
- attore vs reti
(interne esterne)
23. L’ASSOCIAZIONISMO GIOVANILE nel VCO (3 ott 07)
NON e POCO DAC ABB e d’accordo
% 1. permette di assumere un “ruolo pubblico” %
16 84
2. è un modo per partecipare attivamente alla vita del proprio Comune
0 100
3. è solo una modalità per ricevere dei contributi
68 32
4. responsabilizza i giovani nei confronti di altri soci
4 96
5. fa comprendere come funziona un bilancio, con entrare e uscite
24 76
6. è un meccanismo troppo complesso da gestire
40 60
7. quando nasce si pensa durerà per sempre
28 72
8. non importa se dura anche solo un anno, se è stato significativo
12 88
9. compromette i rapporti di amicizia tra le persone
80 20
10. permette di conoscere nuove persone
0 100
L’associazionismo giovanile oggi è una esperienza di edu non
formale di acquisizione di competenze spendibili
24. Mantova, Tavolo pol giov dell’8 ottobre ‘07, 80 presenti
CRITICITA E PUNTI DI FORZA DELLE AZIONI FINANZIATE
Criticità Punti di forza
Promozione efficace (perchè sono troppo pochele Riuscire a migliorarsi di volta in volta
risorse)
Fare rete ed ottenere collaborazioni in territori L’uso della creatività e dell’immaginazione nei progetti
vicini, con chi fa le stesse cose
Fare gruppo comprendendone La leadership è troppo personale sia nelle le potenzialità
associaz che nelle istituz, che in Parrocchie
Avere l’attenzione del Pubblico e dei media per quello che i
giovani stanno facendo di positivo
Fare in modo che il cosa fare (oggetto) venga sempre deciso dai
giovani stessi, mentre la finalità ed i perchè spettano di definizione
alla Provincia.
L’ass giov può essere il tramite anche per far parte delle Istituzioni,
portando nel “Palazzo” un pò della cultura giovanile
Un territorio con Associazioni giovanili e più ricco
Gestire in modo efficace i tempi del progetto
Suddivisione dei compiti e responsabilita: i gruppi sono di 2 max 7
persone
Coinvolgere ed attivare altri giovani
Gratuità, prezzo politico delle iniziative, visto che oggi tutto quello
che viene offerto ha un prezzo
Rapportarsi con le istituzione capendosi
25. La scommessa dell’associazionismo giovanile
Cosa fanno le associazioni
Ristrutturazione sala prove, concorso fotografico, centro giovani, eventi locali di aggregazione
(bancarelle, artisti di strada), musica, danza, cultura
Parole chiave del progetto
Spazio, giovani, espressioni artistiche
Recupero spazi urbani, la strada, gioco, rete
Partenza, partecipazione, coordinamento
Perchè la Provincia fa bene a sostenere l’associazionismo giovanile
Perché responsabilizza i giovani, da’ fiducia e questo funziona
Perché dimostra di credere nei giovani
26. Prof. Giovanni Campagnoli
Tel sede: 0322.836449
Portatile: +39.335474834
gcampagnoli@vedogiovane.it
www.vedogiovane.it
www.politichegiovanili.it