Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Heritage Management Learning Module IT
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2. Prima di cominciare… Migliora la visualizzazione cliccando il bottone con le frecce posizionato in basso a destra, come indicato nell’immagine.
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4. I 4 pilastri della gestione del Patrimonio Culturale d’Impresa Intellectual Property Rights Management Proteggere e utilizzare i diritti di proprietà intellettuale evidenziando gli elementi del tuo patrimonio culturale che hanno valore commerciale per le tua azienda ad oggi e in futuro. Change Management Migliora la capacità di attivare processi, utilizzare strumenti e tecniche per innovare e adattarsi continuamente al cambiamento e alle necessità dei clienti. Heritage Management Ottimizzare l’insieme dei beni materiali e immateriali che compongono il patrimonio culturale d’impresa, attraverso lo sviluppo di strategie e pratiche per preservarli, organizzarli e integrarli nelle attività dell’azienda presenti e future. Brand Management Sviluppare e implementare processi per tenere traccia del valore dei clienti giudizi di valore sui tuoi prodotti da parte dei clienti. Ciò ti permetterà di differenziare meglio la tua azienda mettendo in evidenza le risorse del tuo ricco patrimonio d’impresa.
5. Che cos’è il patrimonio culturale? La definizione di “patrimonio culturale” utilizzata da MNEMOS è diversa da quella offerta dalla Convenzione dell’UNESCO per il Patrimonio Universale, la cui definizione si trova sul sito web UNESCO: http:// whc.unesco.org/en/conventiontext Il termine “patrimonio culturale” è utilizzato dal team del progetto MNEMOS per descrivere sia i beni materiali che immateriali: Beni culturali materiali sono oggetti che si possono toccare – includono edifici, attrezzi, strumenti, macchine, prodotti, opere monumentali di scultura e dipinti che hanno un valore per l’organizzazione da un punto di vista commerciale, storico, estetico, artistico o scientifico. Beni culturali immateriali sono costumi sociali che sono mantenuti da persone e sono tramandati oralmente (imprenditori, impiegati, clienti, fornitori, ecc) ed includono: servizi, mestieri, racconti, tradizioni, ricette, vecchi disegni e sono riconosciuti dall’organizzazione per il loro eccezionale valore da un punto di vista commerciale, storico, estetico, artistico o scientifico.
6. Conosci il tuo patrimonio culturale materiale e immateriale? I beni appartenenti al patrimonio culturale materiale della mia organizzazione sono: e i beni appartenenti al patrimonio culturale immateriale sono: Pensando alla tua organizzazione, sei in grado di identificare i tuoi beni culturali …
7. Materiale e immateriale – qual è la differenza? Il patrimonio immateriale può anche essere associato al luogo fisico di una azienda, alla sua relazione con un paese storico, una città, una regione, una nazione. Ad esempio i produttori di vino della regione dello Champagne usano la denominazione della loro regione per comunicare il loro patrimonio. I tuoi beni culturali dovrebbero essere stati identificati mediante i tuoi processi di brand management e sono caratterizzati dal valore eccezionale che rappresentano per il tuo business dal punto di vista commerciale, storico, estetico, artistico o scientifico. Il patrimonio culturale materiale è raffigurato in maniera esemplare dal primo edificio che ospitò il Lanificio Leo. Dopo il 1960 il Lanificio Leo dovette ripensare alla sua infrastruttura in termini di un museo aziendale per poter sostenere la sua attività. Il patrimonio culturale immateriale è illustrato dalla ricetta dell’ “Halva Macedone” utilizzata da Haitoglou Bros SA a Thessaloniki, Grecia. Dal 1924, e oggi per la terza generazione, il mestiere dei produttori di halva è stato trasferito dai maestri produttori ai loro apprendisti.
8. Patrimonio materiale e immateriale – l’esempio del Lanificio Leo In questa intervista del 2010 Emilio Leo afferma che “ Negli anni 60 del secolo XX il mercato italiano del tessile andò in crisi. Quando gli ultimi lavoratori andarono in pensione, i proprietari del vecchio lanificio pensarono di cambiare i processi produttivi in modo da sostenere la produzione. Questa possibilità rischiava di perdere sia il patrimonio materiale che quello immateriale della vecchia fabbrica. Mio padre decise di mantenere viva la vecchia fabbrica e di mantenere le vecchie macchine. Avevamo la fabbrica, avevamo le macchine funzionanti ma non avevamo rete commerciale nè lavoratori…” . Oggi l’antico lanificio è stato re-inventato come una fabbrica viva, funzionante e come un museo d’ impresa visitato da studenti, professionisti, turisti come un laboratorio di idee per lo sviluppo di nuovi prodotti. Per leggere questo case study visita http://goo.gl/G4LGc Emilio Leo – Proprietario e dirigente del Lanificio Leo www.lanificioleo.it
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10. Come gestire i propri beni culturali? Adesso che hai una prospettiva migliore sui tuoi beni culturali, cosa fai per gestirli? Pensando alle tue pratiche di gestione attuali, quali azioni intraprendi per proteggere il tuo patrimonio culturale materiale… E quello immateriale …
11. Il patrimonio culturale aziendale favorisce vantaggi commerciali? Usare fondamenti di gestione museale in una attività commerciale può essere una sfida, ma a patto che le decisioni a lungo termine generino un ritorno sugli investimenti. La gestione dei beni culturali viene sviluppata tradizionalmente dai musei e le organizzazioni che si occupano del patrimonio culturale. Per cui il linguaggio utilizzato tende a concentrarsi sui “visitatori” e non sui “clienti” poichè i musei sono tendenzialmente organizzazioni senza fini di lucro. Tuttavia, da parte delle imprese vi è il bisogno di produrre profitto e di sostenere il proprio business. Questa è la ragione per cui la stessa terminologia non può essere utilizzata per le imprese. Il patrimonio ha un costo e questo ha bisogno di essere pianificato con attenzione quando si prendono decisioni sulla conservazione del patrimonio, poichè non tutte le aziende possono permettersi di gestire gratuitamente un museo, semplicemente per generare coscienza del proprio patrimonio culturale aziendale. Ad esempio, se qualcuno visita un artigiano della ceramica che produce un certo tipo di artefatto, la visita genererà un ritorno sull’ investimento soltanto se viene acquistato un artefatto. Questo accade poichè commercialmente la produzione della ceramica non può essere sostenuta senza vendite dei suoi prodotti, al contrario dei musei – spesso sovvenzionati dallo Stato.
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13. Aspetti principali del processo di gestione del patrimonio culturale Comunque, la “ gestione del patrimonio culturale ” nelle aziende è un processo che passa dall’dentificazione di beni materiali ed immateriali alla loro ottimizzazione commerciale. Vedremo ognuno di questi passi nel corso di questo modulo. 1. Identificare 3.Organizzare 2. Tutelare 4.Ottimizzare
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16. 1. Come identificare il tuo patrimonio culturale aziendale? Il ritrovamento del vecchio slogan e il riferimento alla cavalletta ha ispirato gli odierni proprietari per il design del nuovo logo. Non solo l’immagine della cavalletta fornisce un esempio del patrimonio immateriale di J . Atkinson & Co, ma racconta anche una breve storia per attrarre ogni visitatore curioso. La storia della cavalletta è carica di emozioni pre quelli a cui piace pensare di se stessi degli estimatori di prodotti di alta qualità. Come la cavalletta che “si ciba soltanto della parte migliore della foglia” un visitatore di J. Atkinson & Co può provare la parte migliore della foglia del te o del chicco di caffè. Questo significa che la scoperta dello slogan fornisce anche un vantaggio competitivo e dà autenticità all’azienda.
17. 1. Vuoi condividere il patrimonio che hai identificato? Ovviamente, non tutti i beni culturali possono essere condivisi pubblicamente. Quei beni che consentono vantaggio competitivo come ricette, disegni, segreti aziendali ed altro necessitano di identificazione, ma il loro contenuto deve essere conservato e tenuto segreto – come illustrato nel modulo di gestione dei Diritti di Proprietà Intellettuale. Un esempio di un registro di torrefazione del caffè di J. Atkinson & Co
18. 1. Le ricette e il loro ruolo nell’innovazione Vecchie ricette e il loro ruolo nell’innovazione e nella distinzione non possono essere sottovalutate. Ri-utilizzare informazioni degli archivi permette alle aziende di sviluppare nuove idee per usare antiche pratiche in nuovi prodotti. Parlando dei benefici di queste informazioni, Ian Steel (Maestro di torrefazione & Proprietario) di J. Atkinson & Co says: “ Ho utilizzato gli ingredienti che ho letto nelle vecchie ricette, così come il modo di metterli assieme, ed ho pensato, allo stesso tempo, a cosa dover mettere assieme .” Ulteriori approfondimenti sull’utilizzo del patrimonio culturale di J. Atkinson's & Co sul case study http://goo.gl/g84kA
19. 1. Come puoi identificare i tuoi beni culturali immateriali? Ogni azienda riconosce il proprio patrimonio a suo modo ed è importante prendere del tempo nell’intraprendere questa decisione strategica. Utilizzare tecniche di brand management può aiutarti, visita: www.enterpriseculturalheritage.org L’esempio di J. Atkinson & Co presenta una serie di beni culturali materiali: - Le pareti del negozio sono dipinte in colori d’epoca… - I macchinari d’epoca – installati negli anni 30 del XX secolo vengono ancora utilizzati per tostare il caffè, per scelta non sono stati sostituiti, ma mantenuti con cura per replicare i sapori e gli aromi originali. “ [I macchinari d’epoca sono]…la cosa che più di tutte rende questo prodotto così unico e così amato dai suoi clienti.” Estratto dal case study http://goo.gl/g84kA
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21. 2. Conservare il patrimonio culturale Pensa al costo della conservazione e considera se ci sono altre risorse locali che potresti utilizzare – biblioteca? università? Ci sono enti culturali che possono aiutarti a trovare fonti di finanziamento? Il processo di conservazione varia a seconda del tipo di patrimonio che è stato identificato. Ad esempio, se il patrimonio materiale riguarda i macchinari o gli edifici, i tuoi costi potrebbero essere maggiori in confronto ai beni immateriali, così come la pubblicità d’epoca, che, con molta probabilità, puoi fotografare e pubblicare su un sito o su un social network senza altri costi di gestione. Se hai attrezzature speciali, come nel caso del Lanificio Leo, trovare dei fondi di finanziamento alternativi potrebbe essere una soluzione per conservare il mestiere associato alla fabbrica. Gli edifici e I macchinari tendono a trarre beneficio dal loro utilizzo per massimizzare la loro conservazione. Considera eventi speciali, corsi di formazione o di intrattenimento per i tuoi clienti che possono aiutarti a conservare il tuo patrimonio culturale.
22. 2. Conservare il tuo patrimonio culturale La fotografia presenta due strumenti – una macchina fotografica digitale e un registratore audio. Questi strumenti possono aiutarti a fare memoria e conservare i tuoi beni culturali! Il patrimonio culturale immateriale può essere conservato mediante la memorizzazione della conoscenza e dell’informazione su supporto digitale. Allo stesso modo in cui si fotografano edifici e macchinari, si possono fotografare persone e fare memoria delle loro storie. Non potrai mai conoscere tutte le cose che una persona sa sulla tua azienda a meno che tu non gli dia l’opportunità di parlartene. Osserva e fai un inventario dei beni culturali che riesci ad identificare.
23. 2. Utilizzare meta data per conservare la tua informazione I Meta data sono essenzialmente delle annotazioni, come su un album fotografico, per ricordare il soggetto di una foto e quando è stata scattata – i meta data ti aiutano a ricordare il significato di una foto. Quando fai una foto digitale, registri un audio o un video è importante per iniziare un processo di annotazione dei “meta data” in modo da rendere l’immagine più utile. I Meta data sono informazioni utili per trovare dati in futuro. Un esempio di meta data può riguardare una semplice annotazione sul dorso di una fotografia di carta, che descrive quando la foto è stata scattata e il suo soggetto. Nelle immagini digitali i meta data possono essere il nome del file dell’immagine. Per esempio “IMAG02342.jpg” è un nome generato automaticamente dalla macchina fotografica. Sarebbe meglio ma rinominare il file in “1930s-whitmee-roaster.jpg”; ciò fornisce informazioni necessarie a riconoscere più facilmente il file in futuro.
24. 2. Utilizzare software per conservare il patrimonio culturale Esistono alcuni software che possono aiutarti in base alla dimensione dei tuoi archivi ed al livello di dettaglio che utilizzi. Se ci sono le risorse, sarebbe utile implementare un sistema di gestione dell’archivio. Esistono alcuni software dedicati all’archiviazione e alla gestione archivistica che possono esser utilizzati per documentare i beni culturali della tua impresa. In molti paesi esiste una organizzazione che ti può utilizzare a trovare gli strumenti più adeguati ed i metodi per conservare I tuoi beni culturali. Ad esempio in Italia l’Associazione Nazionale Archivistica Italiana - http://www.anai.org può essere una buona fonte di idee, così come l’associazione Musei Impresa www.museimpresa.com , o il Consiglio Internazionale dei Musei in Italia http://www.icom-italia.org/ o l’Associazione Nazionale dei Musei Locali ed Istituzionali http://www.anmli.it Non solo forniscono consigli ma condividono con le organizzazioni la conoscenza dei fondi che si possono ottenere per finanziare progetti di conservazione dei beni culturali.
25. 2. Costruire meta data per una pagina web: esempio Ti suggerisco di inserire in un motore di ricerca “generatore di meta data” per saperne di più. Puoi anche visitare Dublin Core Metadata su www.dublincore.org Un modo per preservare il tuo patrimonio culturale è avere un sito web in cui dedicare una pagina ad ogni bene presente. Gli standard dei meta data sono solitamente: Title (Titolo), Author (Autore), Keywords (Parole chiave che favoriscono l’indicizzazione nei motori di ricerca), Description (Commento descrittivo), Date (Data di creazione o di aggiornamento), Resource type (Tipo di media oggetto di descrizione nella pagina), come illustrato nel seguente esempio: Title – 1930s Whitmee Roaster Author – J. Atkinson & Co Keywords – vintage roaster, coffee roaster, Whitmee Roaster Description – 1930s Whitmee Roaster machine for coffee roasting installed at J. Atkinson premises in Lancaster, UK. Date – 2011-08-01 Resource type – image Il processo di compilazione dei meta data può essere semplificato mediante l’utilizzo di strumenti online come questo pubblicato da Virginia Tech http://goo.gl/s4UJe
26. 2. Esercizio: i tuoi meta data Pensa ad un tuo esempio di bene culturale e documentalo con I seguenti meta data… Title – Author – Keywords – Description – Date - Resource type-
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28. 2. Trai beneficio dal pubblicare in rete i tuoi beni culturali I Social Media come Flicker – (condivisione di immagini), YouTube (condivisione di video) e SoundCloud (condivisione di suoni) si utilizzano gratuitamente e possono aiutarti nel ridurre i costi di pubblicizzazione dei tuoi beni culturali. Avere un sito web con un recapito e una panoramica dei prodotti e servizi può assolvere a uno scopo molto pratico. Comunque, il tuo sito avrà maggior risalto in Internet, se è ricco di contenuti originali in grado di dare ai visitatori la possibilità di conoscere meglio la tua azienda. Mediante la conservazione del patrimonio culturale aziendale stai facendo memoria del tuo patrimonio in una maniera unica che ti differenzia dagli altri. Uno dei modi più usati dai visitatori per trovare le risorse è di utilizzare i motori di ricerca online (es. Google, Yahoo, ecc.) . Sviluppando pagine ricche di metadati originali la tua attività ha più possibilità di essere ritrovata da chi è interessato nei tuoi prodotti e servizi.
29. 3. Organizzare il tuo patrimonio culturale Ora che i tuoi beni sono stati identificati e conservati, è importante pensare a come verranno utilizzati. Pensa ai tuoi clienti ed ai tuoi visitatori – qual è il modo migliore per accedere ai tuoi beni? Nel caso di beni materiali che riguardano il sito di una grande fabbrica o una stanza dedicata ai beni culturali, sarebbe meglio organizzare dei percorsi di visita dell’infrastruttura, mediante l’uso di mappe e segnaletica. Pensa ad un museo che hai visitato di recente – che cosa ha reso la tua visita così interessante? Gianna Moscardo, parlando di gestione del patrimonio culturale afferma che, quando si organizzano i beni: “ l’esperienza del visitatore deve essere posta al centro di qualsivoglia processo di gestione dei beni culturali” Moscardo (1996)
30. 3. Sicurezza dei record: Clear desk policy Una clear desk policy è una dei modi più semplici per aiutarti a sviluppare una migliore gestione della tracciabilità documentale (records management e del livello di sicurezza. Ad esempio, a fine giornata la scrivania deve essere messa in ordine, pronta per il giorno lavorativo successivo. Ciò implica l’utilizzo di una routine di gestione continua della documentazione. Il fallimento di questo processo rischia di compromettere la sicurezza delle informazioni. La clear desk policy è uno degli strumenti utilizzati per implementare la gestione della sicurezza informativa così come viene definita nello standard ISO 27001. Le statistiche dell’IDC (azienda di market intelligence) mostrano che in media un impiegato spende più di 2.5 ore al giorno cercando informazioni. Anche se questo ruolo può avere minore impatto in una piccola azienda artigiana, la perdita di tempo aumenta in proporzione al numero di informazioni connesse al patrimonio culturale che deve essere conservato o ricercato. Questa scrivania non è compatibile con la clear desk policy al termine della giornata lavorativa.
31. 3. Sicurezza dei Record: I tuoi record sono al sicuro? Record fisici (Registro ordini, registro clienti, ecc) – Utilizzi armadi a prova di incendio? Le copie dei documenti sono conservate in locali differenti? Record digitali – (emails, ordini clienti, lettere aziendali, sito web, ecc) Esiste un sistema di back-up per i tuoi record digitali? Cosa succederebbe ai record se ci fosse un incendio o un guasto ad un computer? Più si accumulano beni culturali immateriali, più aumenta l’impatto che deriverebbe dalla loro perdita. Quali azioni hai intrapreso o hai bisogno di pianificare per preservare i tuoi records.
32. 3. “Porre al centro l’esperienza del visitatore” La gestione dei rischi è importante per i tuoi beni culturali materiali – I visitatori potrebbero aver bisogno di una guida? Uno dei problemi che alcune destinazioni turistiche affrontano è che i touristi possono anche causare dei danni all’ambiente che stanno visitando. Nonostante la richiesta di non toccare oggetti delicati – c’è la possibilità che abbiano comunque la volontà di farlo. Altri rischi di pericolo includono vandalismo, sovraffollamento, traffico e sporcizia. Nell’esempio della fabbrica, se hai una infrastruttura visitata da tutti, che impatto avrà sull’ambiente circostante? Pianificare l’esperienza del visitatore può aiutarti ad identificare l’opportunità di collegamento con altre esperienze culturali locali alle quali i visitatori potranno partecipare dopo aver visitato la tua fabbrica e viceversa. Un’alternativa potrebbe essere quella di offrire una visita virtuale mediante gallerie online che possono essere di aiuto per la comprensione del tuo patrimonio culturale.
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34. 3. Applicazione dei principi al comportamento del visitatore: esempio di J. Atkinson & Co Vediamo come alcuni di questi principi si applicano in J. Atkinson & Co alla predisposizione dei locali: Oggetti più grandi - i visitatori sostano davanti a grandi barattoli di caffè. La foto a destra è di J. Atkinson & Co e mostra i barattoli del caffè e sotto i cassetti che contengono le spezie.
35. Animazione – le macchine di torrefazione d’epoca possono essere spostate all’ingresso del locale per intrattenere I visitatori durante il processo di tostatura. Nella figura a destra Ian Steel di J. Atkinson & Co utilizza la tostatrice Withmee del 1930. Vediamo come alcuni di questi principi si applicano in J. Atkinson & Co alla predisposizione dei locali: 3. Applicazione dei principi al comportamento del visitatore: esempio di J. Atkinson & Co
36. Partecipazione – viene offerto un corso di degustazione del tè e del caffè. Sensorialità – l’aroma del caffè appena tostato e la vista di come viene tostato consente una bella esperienza sensoriale. Interattività – i visitatori possono acquistare tè e caffè e intanto approfondire la storia del negozio. Vediamo come alcuni di questi principi si applicano in J. Atkinson & Co alla predisposizione dei locali: 3. Applicazione dei principi al comportamento del visitatore: esempio di J. Atkinson & Co
37. Grandi oggetti – la home page del loro sito web utilizza lo scaffale del negozio come sfondo della pagina principale www.atkinsonsteaandcoffee.co.uk Partecipazione dei visitatori - J. Atkinson & Co mantengono un contatto continuo con i loro clienti mediante l’utilizzo del sito di micro blogging Twitter http://twitter.com/#!/coffeehopper tenendoli al corrente delle ultime novità. Interazione – i visitatori possono acquistare online i prodotti e conoscere la storia del negozio. Come puoi notare ci sono una serie di parallelismi tra l’esperienza online e quella diretta del visitatore. Le vendite dei prodotti e la partecipazione ai corsi di degustazione sono due elementi di business che possono sostenere il patrimonio del posto e generare un ritorno sugli investimenti nella conservazione. Vediamo come alcuni di questi principi si applicano in J. Atkinson & Co alla predisposizione dei sito online: 3. Applicazione dei principi al comportamento del visitatore: esempio di J. Atkinson & Co
38. 3. Valutazione delle tue infrastrutture fisiche e di quelle online Usa questi cinque principi, pensa alle tue infrastrutture, e valuta quanto vengono sfruttate per facilitare l’esperienza diretta e quella online del visitatore … Infrastrutture fisiche Risorse Online Grandi oggetti Animazione Partecipazione del visitatore Sensorialità Interazione
39. 3. Pianificazione di infrastrutture fisiche e online Se trovi che non siano state affrontate alcune di queste possibilità, cosa si puoi imparare dall’esempio di J. Atkinson & Co.? Infrastrutture fisiche Risorse Online Grandi oggetti Animazione Partecipazione del visitatore Sensorialità Interazione
40. 4. Ottimizza la gestione del tuo patrimonio culturale Il visitatore è al centro del processo di gestione del patrimonio culturale. Come illustrato in questo diagramma l’ottimizzazione della gestione è un processo che richiede un aggiornamento continuo. Step 1 Qualità e autenticità Step 3 Ottimizzazione degli archivi storici Step 2 Unicità e Differenziazione Step 4 Pianificazione strategica
41. 4. Step 1: Qualità e autenticità Quality (Qualità) nei prodotti o nei servizi può essere definita come “idoneità di scopo”. Anche se elementare questa definizione cattura il bisogno di conoscere il cliente e I bisogni che desidera soddisfare. Per raggiungere una qualità soddisfacente nei prodotti e nei servizi ai clienti, bisogna sempre raccogliere i loro commenti e tutto il personale deve essere coinvolto nella sua interpretazione. Questo significa che è necessario raccogliere continuamente i commenti dei clienti e curare la crescita del personale, mediante la formazione e l’addestramento. E’ Quando si arriva allo sviluppo allo sviluppo di idee per il miglioramento della qualità è necessario tenere conto dell’’opinione di tutti. Authenticity (Autenticità) dei prodotti e dei servizi riguarda la consistenza con cui un prodotto soddisfa gli standard attesi di qualità, composizione e produzione. I Clienti che preferiscono consumare prodotti autentici, quindi di alta qualità, apprezzano gli attributi autentici del prodotto. Quindi essere autentici e mantenere la qualità elevata può rafforzare lo stato di un’aziednache aderisce a una produzione e ad un servizio collegato al patrimonio culturale. Dai risalto alla qualità ed all’autenticità nel tuo patrimonio culturale collegato aituoi prodotti e servizi?
42. 4. Step 1: Comunicazione e sviluppo della qualità Sviluppare un livello elevato di qualità e associarlo al tuo marchio aiuta a distinguerti dagli altri, in particolar modo puoi attingere al patrimonio culturale della tua azienda. La longevità di un marchio è segno di qualità. Processi produttivi Identità del Marchio Strategie Marketing Servizi Prodotti Qualità
43. 4. Step 1: Versioni di autenticità La parola Autenticità può trovare interpretazione in alcuni elementi da esplorare. Creatore Esperienza Insieme Funzione Materiale Contenuto Stile Autenticità
44. 4. Step 1: Versioni di Autenticità Autenticità Descrizione Esempio [adottato nei] Beni Culturali Creatore “ La mano del maestro” E’ chiaro chi ha realizzato un prodotto: un architetto, un designer, ecc. Materiale “ Il materiale originale” Fatto di pietra, metallo, ingredienti, (altro) originali. Funzione “ Lo scopo originario” Es. E’ ancora utilizzato nel lanificio? Serve ancora per tostare il caffè? Concetto “ L’idea del fondatore” Rappresenta cosa il proprietario originario dell’azienda ha creato o anche ripristinato Storia “ La storia dell’artefatto” Sono documentati I cambiamenti avvenuti in azienda nei diversi periodi storici. Insieme “ L’integrità del tutto” Comprende macchinari, strumenti, attrezzature e ciò che è fuori, come giardini. Contenuto “ L’integrità del luogo” L’attività è ancora nel suo luogo originario Esperienza “ L’emozione originaria” Il cliente vive ancora la stessa esperienza come intesa in origine. Stile “ Sembra giusto” Riproduce l’apparenza originale Questa tabella adottata da Howard (2006) p 227, con esempi che evidenziano l’azienda
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46. 4. Step 1: Esempio di Qualità ed Autenticità: Grossmith Viviamo in un mondo che si muove velocemente, dove non tutti i consumatori apprezzano prodotti o servizi autentici. Ad esempio, se un cliente compra un vestito, un gioiello, un profumo, farà la sua scelta soltanto in base alle aspettative che hanno creato i suoi ultimi acquisti. Come è possibile che alcune aziende siano in grado di far pagare ai propri clienti 8.000 € per una confezione di profumo dove altri hanno difficoltà di proporla per 50? L’esempio di Grossmith – una delle più antiche case produttrici di profumo, fondata nel 1835 – dimostrerà come questo è possibile. Visita il sito di Grossmith per vedere cosa rende un profumo autentico e di alta qualità : www.grossmithlondon.com
47. 4. Step 1: Esempio: Grossmith – Cristallo Baccarat Utilizzando l’antica formula tradizionale con infredienti autentici e “Flaconi di cristallo Baccarat che sono stati prodotti utilizzando gli stessi stampi usati nel 1919 ” creano nuovamente un prodotto autentico di alta qualità. Probabilmente nessuna casa produttrice di profumi può competere con questa offerta di autenticità e qualità. Il prezzo di uno dei flaconi Grossmith di cristallo Baccarat è di di € 8.000.
48. 4. Step 1: Esempio Grossmith – branding Grossmiths ha saputo sviluppare anche il marchio. Osserva confezione e flacone… Ricordi quanto hai già visto nel modulo di brand management? http://training.enterpriseculturalheritage.org
49. 4. Step 1: Qualità nella tua azienda Stai comunicando elementi culturali ai tuoi potenziali clienti nel modo migliore? Ad esempio, se hai un macchinario funzionante nel tuo laboratorio – puoi spostarlo in un luogo in cui i visitatori possano vederlo, oppure no? I tuoi prodotti sono di alta qualità?
50. 4. Step 2: Unicità e Differenziazione dei prodotti Un prodotto o un servizio è unico quando le sue caratteristiche sono insolite o in qualche modo speciali, in modo che facciano la differenza rispetto a alternative simili e in modo che vengano sempre preferiti ad altri. L’unicità dei tuoi prodotti è un buon fattore di distinzione – ad esempio se sei l’unica azienda che produce certi prodotti, in qualche modo la tua competizione diretta non esiste ma hai bisogno di tenere traccia delle alternative. Le aziende con più profitto sono costruite su unicità e distinzione : offrire ai clienti qualcosa che possano comprendere e che i competitor non hanno. La distinzione può avvenire su diversi livelli di prodotto o servizio. Questi fattori di distinzione necessitano l’integrazione di diversi elementi che sono sia riconoscibili che valutabili dai consumatori. Come già detto nel modulo di brand management, l’ elemento più importante nel processo di sviluppo di prodotti e servizi unici è richiamare la reazione emozionale del consumatore . Il modo in cui un consumatore percepisce il valore di un prodotto è la chiava dello sviluppo delle strategie di unicità e di distinzione. I beni culturali possono essere di aiuto nello sviluippo di questo legame emozionale offrendo un legame emozionale con il passato.
51. 4. Step 2: Unicità e Differenziazione Identifica quei beni culturali che richiamano la reazione emozionale dei tuoi consumatori e ottimizza il loro utilizzo nella tua comunicazione in ogni fase di interazione con loro. percezioni preferenze unicità
52. 4. Step 2: Unicità e Differenziazione : esempio I coltivatori dei vigneti della regione francesce dello Champagne competono soltanto tra di loro ed altri produttori di vino, ma soltanto quelli di quella regione possono utilizzare il nome Champagne. Il consumatore quando acquista una bottiglia di champagne compra nell’ambito del legame emozionale con la regione e l’assunzione che è giusto pagare di più per consumare un prodotto autentico. Per rafforzare questo concetto una bottiglia di vino dello Champagne comunicherà questi elementi emozionali mediante l’uso di etichette di alta qualità. Comunque il prezzo è spesso utilizzato come il solo indicatore di alta qualità specialmetne tra quelli che non conoscono il prodotto che stanno acquistando. La distinzione specificata da una Regione è un buon modo di rendere unico il tuo prodotto.
53. 4. Step 2: Unicità e distinzione nella tua azienda Cosa rende unca la tua azienda? Evoca emozioni nei tuoi clienti? Cosa rende unica la tua azienda? L’unicità evoca emozioni nei tuoi clienti? Come si integra questo legame emozionale nelle tue strategie di comunicazione?
54. 4. Step 3: Ottimizzare la gestione degli archivi storici Se hai creato un archivio storico pensa a come può essere gestito in maniera ottimale per la tua azienda e per i suoi visitatori. Come possono i visitatori trarre beneficio dalla conoscenza che conservi a riguardo di un determinato prodotto o servizio? L’ottimizzazione può riguardare l’accessibilità degli archivi, in modo da facilitare i visitatori possano visitarli. Il secondo aspetto della ottimizzazione riguarda l’enfatizzazione di alcune caratteristiche salienti del prodotto, del servizio o del processo produttivo. Queste caratteristiche salienti possono riguardare qualcosa a cui gli utilizzatori non avevano mai pensato. Es. Nella produzione della birra l’importanza dell’acqua e il fatto che lo stabilimento di produzione sia costruito in prossimità di una sorgente di acqua, diventano una caratteristica saliente.
55. 4. Step 3: Ottimizzazione di Archivi storici L’esempio di Atkinsons and Co mette in risalto l’antico processo di torrefazione del caffè che utilizza macchine d’epoca per la tostatura a fiamma viva – questo è un aspetto saliente ed messo in risalto in maniera chiara dall’azienda. Quali sono i punti salienti della tua azienda?
56. 4. Step 3: Ottimizzazione digitale degli archivi storici Se ottimizzi un archivio digitale una tecnica da utilizzare può essere la search engine optimisation (SEO). Questa tecnica si basa sull’assunzione che se tuoi dati sono facilmente reperibili da un motore di ricerca anche i tuoi visitatori potranno trarne beneficio. Più persone ti troverannop mediante I motori di ricerca maggiori saranno le possibilità di mettere in risalto il tuo marchio e di convertire i visitatori in clienti. L’ottimizzazione degli archivi storici può prendere tempo e qui potresti sperimentare diverse tecniche, quindi richiedere un impiego di risorse di lungo termine. SEO skills sono una buona tecnica di comunicazione da cui la tua attività può trarre vantaggio.
57. 4. Step 4: Piano strategico a lungo termine Costruire sulla base della comprensione dei tuoi beni culturali , richiede obiettivi di lungo termine per la loro manutenzione e la loro integrazione. Abilitare una efficace gestione dell’accesso all’informazione - Sapere cos’è l’informazione, dove si trova e chi ne è il responsabile? Mettere in atto processi per gestire e fornire accesso all’informazione, abilitare la sicurezza e la conservazione dell’informazione, promuovere la continuità dell’attività. Assicurarsi che l’informazione sia gestita attraverso una prospettiva di lungo termine – es. Come si può accedere all’informazione tra 10 o 40 anni? Come può informare e sottintendere le priorità aziendali e contribuire all’innovazione nella tua azienda?
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60. Lo sviluppo di questo materiale è il risultato del progetto europeo MNEMOS Qualità e Innovazione nella Formazione Continua per la Valorizzazione del Patrimonio Cuturale d’Impresa. Un ringraziamento speciale ai seguenti esperti che lo hanno testato e migliorato: Alex Avramenko, Alice Martzopoulou, Alison Kennedy, Anna Catalani, Carmela Gallo, Carolyn Downs, Costantino Landino, Eeva Laaksonen, Elisa Akola, Fiona Cheetham, Grazyna Rembielak-Vitchev, Joe Telles, Josef Svec, Niko Havupalo, Pawel Zolnierczyk, Peter Reeves, Soňa Gullová, Thomas Lemström, Tomas Lehotsky e Tony Conway. Per approfondire puoi visitare www.enterpriseculturalheritage.org e unirti alla Community su LinkedIn : http://goo.gl/NXtFr Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione Europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute Ringraziamenti
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63. Fine del modulo di Heritage Management. Per lasciare la visualizzazione a tutto schermo premere il tasto ESC sulla tastiera. Cosa vuoi fare adesso? Puoi fare un quiz per verificare la tia conoscenza dell’Heritage Management (Per farlo devi essere registrato sulla learning platform all’indirizzo http:// training.enterpriseculturalheritage.org ) oppure Puoi continuare con il prossimo modulo che riguarda Intellectual Property Rights Management (Gestione dei Diritti di Proprietà Intellettuale)