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Fausto Intilla – Pensieri sparsi
(Raccolta di riflessioni e aforismi scelti)
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(1) Il momento perfetto per agire è sempre quello in cui lo spazio
a noi circostante si avvinghia al nostro corpo e ci sbatte fuori casa.
Chi vi oppone resistenza nutre troppe speranze su flussi di vita
paralleli irrealizzabili, a scapito di quelli a portata di mano.
********
(2) Le due più importanti invenzioni del genere umano credo che
siano state la registrazione del suono ed in seguito la registrazione
delle immagini. Esse fanno sì che il passato possa continuare a
persistere nel presente e che il presente, in qualche modo, subisca
l'influenza del passato. Ci trasformiamo in base a ciò che
ascoltiamo, in base a ciò che guardiamo. Possiamo vivere nel
passato oppure nel presente; ma se decidiamo di vivere nel
passato, dobbiamo affrontare l'attrito di un presente, che lotta
contro di noi per imporci tutto ciò di cui faremmo volentieri a
meno.
********
(3) Se potessimo capire bene fino in fondo le origini
antropologiche della vanità umana, forse avremmo le chiavi per
poter risolvere gran parte dei problemi che affliggono la società
moderna. Tutto dipenderebbe da chi avrebbe la possibilità di
usarle e da come le userebbe. Tuttavia, ho il presentimento che
quelle chiavi già esistano e che chi potrebbe usarle si guarda bene
dal farlo, poiché anch'egli soggetto ad una malattia dai tratti
diabolici che purtroppo non risparmia praticamente nessuno.
Nessuno muore per un eccesso di vanità, ma la collettività invece
ne risente, limitandosi a sorridere dei propri mali, poiché ritenuti
ingenuamente banali e squisitamente umani.
********
(4) Ogni processo o stato di autolimitazione ha le sue radici nella
memoria di traumi che non vogliamo più rivivere. Ci chiudiamo
in noi stessi nel momento in cui la vita, con tutta la sua superbia,
riesce a convincerci che osare è la cosa peggiore a cui pensare.
Ma paradossalmente, è proprio pensando a ciò che il nostro tempo
si dilata, facendo sì che la vita si nutra dei nostri anni migliori,
con il nostro tacito consenso e la nostra triste speranza in un futuro
che non sarà mai come quello da noi immaginato.
********
(5) Ciò che riesce al primo tentativo si chiama fortuna; ciò che
riesce al secondo tentativo si chiama bravura; ciò che riesce al
terzo tentativo si chiama tenacia; ciò che riesce al quarto tentativo
si chiama cocciutaggine. Quest’ultima appartiene solo a coloro
che, sentendosi molto piccoli, riescono a fare grandi cose.
********
(6) Capisci che stai imparando a prendere ordini dalla tua anima
nel momento in cui sei consapevole di dover fare una determinata
cosa, ma qualcosa ti frena fino al giorno “x”, all’ora “x” e al
minuto “x”. E in cuor tuo sai che se non attendi quell’istante,
l’universo potrebbe risponderti nel modo sbagliato.
[E pensare che fino a pochi anni fa ritenevo troppo fantasiose e
prive di senso tutte queste idee sui "ritmi dell'universo" in
rapporto alle nostre vite, alla nostra esistenza. Poi il caso
(destino?) ha voluto che mi cimentassi (traendone addirittura un
libro) sulle disuguaglianze di Bell e relativi esperimenti, atti a
convalidare l'ipotesi di una realtà fisica (universale) non locale e
il mio punto di vista, improvvisamente, è cambiato radicalmente.
Ogni volta che ci confrontiamo con tutto ciò che accade alla scala
di Planck o speculiamo su ciò che possa accadervi ("Dalla teoria
dell'informazione al concetto di anima", Intilla, 2009) la nostra
parte spirituale non può far altro che accrescere. È incredibile
quante sorprese possa avere in serbo per noi la vita... davvero
incredibile]
********
(7) Esistono due tipi di solitudine: una produttiva ed una
improduttiva. Se della seconda potremmo anche farne a meno,
della prima purtroppo no; la richiede il nostro spirito guida.
********
(8) La mia fame di sapere inizia a scemare; dovrei preoccuparmi?
Sì, se mi ostino a non voler accettare determinati cicli della vita.
No, se lascio che il mio fluire segua il proprio corso, la propria
natura precostituita in rapporto al caso e alla necessità.
********
(9) Il silenzio, simbolo senza immagine della completezza,
richiede tempo: quello necessario alla conoscenza di sé stessi,
affinché entri in risonanza con la conoscenza altrui. L’empatia
nasce dal rispetto di regole tacite, tra individui che non amano
imporsi, ma solo scoprire e riscoprirsi.
********
(10) È molto più contagiosa l’infelicità, rispetto alla felicità. La
dose minima infettante dell’infelicità è molto bassa, poiché non
soggetta alla perplessità immunizzante relativa invece alla
felicità.
********
(11) Essendo campi, veniamo inglobati e trainati da altri campi,
verso mete che non possono essere previste dalla nostra illusoria
volontà soggettiva. L'ordine perfetto non genera alcun attrito, se
troviamo il modo di ascoltare noi stessi fin nelle più deboli e
pressoché impercettibili vibrazioni, al fine di sentirci fluire verso
ciò che da tempo ci attende.
********
(12) Dietro ogni “non era destino”, c’è sempre un tracciato di cui
ci sono ben visibili vicoli e stradine, ma non la strada principale
che stiamo percorrendo.
********
(13) Di troppa razionalità si muore, poiché non si ha la facoltà di
percepire intuitivamente il tutto, che pretende sempre una buona
dose d’irrazionalità.
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(14) L’acquisizione di sempre maggior conoscenza, serve ad
estraniarci dalla nostra realtà locale, per renderci cittadini del
mondo.
********
(15) L'amore non serve ad essere felici, ma a completarsi. Si può
amare ed essere amati anche nell'infelicità reciproca. Non sempre
la completezza richiede uno stato d'animo positivo da ambo le
parti per potersi affermare; a volte emerge proprio nel caso
contrario, da stati d'animo tutt'altro che positivi, ma totalmente in
sintonia tra loro.
********
(16) Ogni artista dovrebbe ambire ad un successo postumo;
tuttavia, la consapevolezza di non poter assistere a tale traguardo,
costringe loro ad ambire a qualcosa di più scadente, ma
perlomeno appurabile.
********
(17) Se nella vita apprendi delle cose interessanti, fai di tutto per
diffonderle ovunque. Alla collettività fa più male l’egoismo
applicato alle idee, che quello applicato ai beni materiali ed
economici.
********
(18) Alla fine vince sempre il lato pratico della vita, con la sua
bassezza, il suo squallore, la sua mediocrità; perché tutti debbono
poter remare sulla stessa barca, con lo stesso ritmo, con la stessa
intensità, affinché non si inceppi mai nulla, affinché tutti insieme
si proceda verso mete indesiderate, ma fortunatamente (mi si
permetta il sarcasmo) …a portata di mano.
********
(19) Laddove scienza e filosofia camminano a braccetto, i dogmi
hanno vita breve. Laddove invece la scienza cammina da sola, i
dogmi sopravvivono a lungo appoggiandosi a delle teste non
pensanti ma ben indottrinate.
[Le teste non pensanti sono quelle che portano avanti i dogmi,
fino alla confutazione degli stessi grazie ad esperimenti sempre
più moderni e dunque tecnologicamente avanzati (si pensi ad
esempio al crollo definitivo del realismo locale, con gli ultimi
esperimenti del 2015 sulle disuguaglianze di Bell; condotti da
Hensen, Giustina e Shalm). Le teste pensanti, sono quelle che
invece demoliscono i dogmi con esperimenti mentali, che senza
il dovuto "allenamento psichico" fornito dallo studio della
filosofia, non sarebbero mai riusciti ad elaborare. La filosofia apre
le menti e la scienza ha bisogno di menti aperte, per poter
evolvere/progredire. Un esempio di esperimento mentale è quello
del gatto nella scatola, di Schrödinger; che contribuì ad
accentuare gli aspetti più "paradossali" della meccanica
quantistica e dunque a renderli degni di un maggior
approfondimento in ambito scientifico/filosofico. Ne
"L'immagine del mondo", Schrödinger dedica una buona parte
del suo intramontabile capolavoro letterario (scritto in forma
divulgativa, dunque accessibile a tutti), ai nessi tra scienza e
filosofia. La stessa cosa fece Heisenberg nel suo libro: "Fisica e
filosofia"]
********
(20) Maggiore è l'interazione tra due entità pensanti, minore sarà
la loro capacità di comprendere le dinamiche del sistema a cui
appartengono. È per questo che le coppie immerse in un grande
amore, oppure in una grande amicizia o in una missione comune
in ambito lavorativo contraddistinta da un'intensa e proficua
cooperazione, non potranno mai avere una visione chiara,
completa e altamente attendibile, del percorso intrapreso; nonché
dei suoi possibili risvolti, positivi o negativi, che nel tempo
emergeranno da tale interazione. Se tutto ciò è difficile a
compiersi per degli osservatori esterni al sistema, per chi vi è
parte integrante, diventa un'impresa ancora più ardua (se non
addirittura impossibile).
********
********
(21) Se ti senti perduto è perché ti stai fermando. Non arrenderti!
Continua a voler dare a tutti i costi un senso a tutto ciò che non
ha senso; è l'unico modo per poter continuare a vivere... e non a
sopravvivere! Siamo atomi in uno spaziotempo senza limiti,
senza fine... ciò è indiscutibile; ma è una verità che spesso
dobbiamo dimenticare, per poter vivere.
********
(22) La vera saggezza consiste nel trasformare le nostre menti in
elio, non in acetilene. Se non siamo in grado di farlo, anneghiamo
inevitabilmente nella saccenteria; che in alte concentrazioni,
come l’acetilene, può causare asfissia (soprattutto in chi ci
ascolta).
********
(23) Fosse anche il più triste e squallido del mondo, il posto in cui
vorresti morire, dev’essere anche quello di cui non hai
consapevolezza di volerci vivere.
********
(24) Se l’amore è soltanto l’ennesima strada da percorrere nella
vita, non puoi raggiungerla se non prima di averne percorse altre
cento, in una rete troppo vasta per essere osservabile.
********
(25) Quando l’ostinazione nel perseguire un determinato
obiettivo, non è legata alle proprie necessità personali, ha
indubbiamente il pregio d’esser figlia d’una propria ed elevata
coscienza morale.
********
(26) Nell'attesa che il tempo divori sé stesso, attendiamo invano
ma fiduciosi, d'esser da esso ignorati. Maelstrom.
********
(27) Pensate all’ultima volta in cui vi siete innamorati, con quanta
naturalezza ed inconsapevolezza avete vissuto quegli attimi, con
quali automatismi il vostro corpo ha reagito in quei momenti; ora
cercate di dare una definizione al concetto di volontà soggettiva
in rapporto a tali istanti, poi rinunciatevi… e concedetevi una sana
e lunga risata.
********
(28) Pretendere d’essere amati, senza voler lasciarsi amare, è uno
di quei conflitti inconsci che feriscono l’anima di chi,
esternamente, può solo restare ad osservare.
********
(29) Forse esistono vite talmente interessanti e ricche di
emozioni, che per quanto brevi possano essere, qualcuno sarebbe
disposto a barattare persino la propria vita, pur di poterle
sperimentare in un altro mondo, in un'altra dimensione, anche
meno reale di quella in cui apparentemente viviamo. Ma cos'è
reale e cosa invece non lo è? A volte ci basta sognare ad occhi
aperti, per sperimentare tutto ciò che desideriamo, per vivere tutto
ciò che riteniamo valga la pena d'esser vissuto.
********
(30) Alla base di ogni feeling c’è sempre uno scambio
d’informazione atto all’evoluzione di un sistema. Fino al
completamento della trasformazione, possiamo solo oscillare tra
incertezza ed inconsapevolezza.
********
(31) Siamo tutti in balia delle onde, di un mare agitato dalle forze
dei memi e dell’inconscio collettivo che influenzano gli eventi
fisici a cui nessuno può sottrarsi.
********
(32) Come la massa è una forma complessa d'energia, così
l'energia è una forma complessa d'informazione. Se solo
d'improvviso, otto miliardi di persone si rendessero davvero conto
che la realtà fisica è soltanto un'illusione, che fondamentalmente
siamo solo campi, onde di probabilità, forse vivremmo tutti in un
mondo migliore.
********
(33) Dalla frammentazione illusoria della realtà, osserviamo e
misuriamo tutte le differenze che ci permettono di risalire a un
tutto indivisibile. Dall'intuito l'Unus Mundus degli scolastici;
dalla sperimentazione la realtà non locale di un tessuto
spaziotemporale vasto quanto l'Universo.
********
(34) Maggiore è la quantità d’informazione che utilizziamo per
definire un concetto, minore sarà la probabilità che esso possa
essere ridefinito attraverso altri criteri, di natura diversa da quelli
d’origine.
(35) Quando il rasoio di Occam si insinua con prepotenza nelle
menti più aperte a coglierne le sfumature più proficue, si creano i
presupposti atti a dirigerci verso nuovi paradigmi.
********
(36) Quando capì di non avere più nulla da dire agli adulti, iniziò
a scrivere libri per bambini, con l’intento di salvare il salvabile.
Ma forse, senza averne la consapevolezza, voleva semplicemente
salvare sé stesso.
********
(37) In più di duemila anni di storia, in campo scientifico e
filosofico, siamo passati dall'era delle oligarchie delle idee fino a
quella attuale della democrazia delle idee. Alcuni tuttavia nell'era
attuale, hanno iniziato a scorgervi una sorta di male oscuro, a cui
potremmo dare il nome di confusionismo delle idee. Ma si tratta
realmente di un male, oppure siamo di fronte a un punto di svolta?
Se, per dirla con Wittgenstein, "la filosofia si limita a mettere tutto
a nudo; essa non spiega e non conclude nulla", e la storia della
scienza, dal canto suo, per dirla con Kuhn, ci induce ad osservare
"una vera e propria incommensurabilità delle diverse dottrine
scientifiche afferenti a diversi paradigmi, non nel senso che
alcune sono più sofisticate o meglio elaborate delle altre, ma nel
senso che esprimono punti di vista tra loro radicalmente diversi
e in gran parte intraducibili", allora non siamo forse sulla buona
strada per capire che la ricerca di una Teoria del Tutto, non mira
sostanzialmente a scoprire alcuna verità assoluta, bensì
semplicemente a tener viva una parte della nostra mente, che
proprio per rimanere tale (viva), è costretta a porsi domande sulla
natura e su se stessa per un tempo indefinitamente lungo? Sapere
di non sapere, se vogliamo sopravvivere, come specie, deve
rimanere sempre un inno alla ricerca scientifica e filosofica.
********
(38) Quando leggi un libro all'età di tredici anni e te lo ritrovi
ancora tra le mani alla soglia dei cinquantadue, la tentazione è
quella di provare a rileggerlo, per vedere se ti procura ancora le
stesse emozioni di un tempo. Ma ciò che è già stato compreso,
assimilato e approfondito, può farci rivivere le stesse emozioni di
quando eravamo all'oscuro di tutto ed ogni cosa era per noi una
novità? Forse sì, provando a ripristinare per qualche istante lo
spirito di un tempo e dimenticando ciò che oggi siamo; ma è il
timore di smarrirci, a frenare ogni nostra iniziativa.
********
(39) Più lunga è la circonferenza del tempo della nostra vita, più
saremo convinti che la strada che abbiamo percorso e stiamo
percorrendo sia rettilinea. Ma non lo è per nessuno,
fortunatamente. Tutti pian piano riscopriamo noi stessi, attraverso
la rivalutazione dei nostri errori, delle nostre idee, delle nostre
scelte. Fino al giorno in cui torniamo al punto di partenza; che
non segna mai una fine, ma una rinascita.
********
********
(40) Se i nostri desideri più reconditi hanno davvero radici nel
nostro inconscio, allora tutto ciò che cerchiamo e che crediamo
possa renderci felici, non è mai ciò che desideriamo realmente.
********
(41) Più si cerca di elaborare l'informazione ricevuta attraverso
analogie e riferimenti a sistemi più ampi e "generalizzanti", più
aumenta il tempo richiesto per effettuare queste elucubrazioni atte
a partorire nuove immagini e paradigmi della realtà. Solo gli
indottrinati hanno sempre la risposta pronta; poiché dispongono
solo della facoltà di applicare regole e teorie, mai di crearle.
********
(42) Quando ti muovi nel liquame è bene evitare di nuotare a
crawl; meglio nuotare a rana, con gli occhi liberi di osservare tutta
la superficie in cui ti stai muovendo. Così facendo, qualche zona
incontaminata la si trova sempre; ed è lì che occorre approdare,
togliendosi poi di dosso tutto il liquame che fino a quel momento,
ha solo ostacolato il nostro percorso (ma non lo ha mai impedito).
********
(43) Ogni connessione con l’eternità è una connessione con
l’infinito; ogni connessione con l’infinito è una connessione con
il regno della non-impossibilità.
********
(44) Due mondi diversi possono interagire e collaborare tra loro
per formare un nuovo mondo, il cui valore aggiunto sta in
quell’informazione in più, che senza tale interazione non avrebbe
mai potuto emergere; non avrebbe mai potuto nascere.
********
(45) Una delle domande più scomode e impertinenti che ogni
tanto mi pone la coscienza è la seguente: perché sciupi il tuo
tempo libero a pensare, quando potresti fare delle cose molto più
divertenti?
********
(46) Le simmetrie vengono a crearsi grazie al minimo spreco di
energia che la natura mette sempre in atto. Se la bellezza delle
equazioni che descrivono la realtà, fosse sempre rapportabile a
tale principio fisico, faticheremmo di meno nel cercare quelle
giuste.
********
(47) A ben vedere, noi possiamo valutare le dimensioni di un
oggetto, solo in rapporto ad altri oggetti ad esso vicini, aventi altre
dimensioni. Pensate ad esempio ad un cubo metallico di tre cm di
spigolo. Lo osservate sul palmo della vostra mano e vi apparirà
piuttosto piccolo. Ma se ad osservarlo sul palmo della propria
mano fosse un gigante umanoide alto sei metri con delle mani
enormi rispetto alle nostre? Per lui sarebbe come osservare una
briciola di pane! Tutto cambierebbe, dal suo punto di vista. In un
Universo completamente "vuoto", privo di materia ordinaria
come stelle e pianeti, privo di osservatori dotati di un corpo fisico
che potrebbero utilizzare come metro/unità di confronto per
stabilire le differenze dimensionali tra loro e qualsiasi altro
oggetto presente nel medesimo spaziotempo, quel piccolo cubo
metallico potrebbe avere le dimensioni di un singolo atomo,
oppure quelle di un intero universo! Nessun osservatore/entità
pensante, priva di un corpo fisico in uno spaziotempo privo di
qualsiasi altro corpo fisico, sarebbe in grado di valutare le
dimensioni di quel dannato cubo metallico!
********
(48) Dopo i lavori di Church, Turing, Tarski e Gödel, parlare di
verità assoluta non ha più alcun senso. Noi siamo parte integrante
di ogni sistema che osserviamo; siamo sia gli osservatori che gli
osservati, di una realtà fondamentalmente non-locale che
possiamo studiare e analizzare, solo frammentandola. È
l'illusione della località, che paradossalmente ci ha permesso di
scoprire la non-località (ora, dopo gli ultimi
inattaccabili/loophole-free esperimenti del 2015 sulle
disuguaglianze di Bell, ne abbiamo le prove: la realtà fisica, in
ogni luogo dell'universo, è non-locale). Tutto è Uno. Unus
Mundus, dicevano gli scolastici.
********
(49) Abbiamo dovuto attendere 2'500 anni per comprendere le
implicazioni del teorema di Pitagora nel modo in cui il tempo si
dilata a velocità relativistiche (come dimostrano le equazioni
della Relatività Ristretta). Speriamo di non dover attendere altri
duemila anni per comprendere un’eventuale implicazione
dell’ultimo teorema di de Fermat, nella struttura fondamentale
dello spaziotempo.
********
********
(50) Se un essere umano dovesse accogliere in sé tutte le
sofferenze sparse nel mondo, morirebbe in una frazione di
secondo. Empatia e sofferenza sono due grandezze coniugate in
modo tale da rendere impossibile ogni forma estrema di felicità,
per chi ha un certo livello di sensibilità.
********
(51) Più è alto il numero delle nostre aspettative e meno la vita ci
sorride. La sincronicità si annida solo nell'atto del dare... senza
mai aspettarsi nulla in cambio.
********
(52) In modalità brain-heart uno sguardo a molti può apparire
vuoto o assente; ma appare invece pieno e magnetico a chi è
sintonizzato sulla stessa modalità.
********
(53) Le cose che avvengono in modo naturale, sono quelle che
esulano dalla nostra consapevolezza, poiché in relazione di fase
con sé stesse. Quando due mondi si compenetrano a vicenda,
semplicemente… scompaiono.
********
(54) Siamo già tutti morti e sepolti ancor prima di entrare in
qualunque guerra (sia fisica che psicologica). Ci entriamo solo
perché crediamo che la freccia del tempo si muova lentamente,
quando in realtà è già arrivata a destinazione.
********
(55) Chi vede oltre non potrà mai essere compreso da chi vede
solo un orizzonte predefinito, oltre il quale è inutile e rischioso
avventurarsi.
********
(56) Non possiamo intrometterci negli intrecci della natura; se
volessimo isolare ed allontanare una specie da ogni potenziale
pericolo, lo faremmo a discapito di un'altra. Per quanto molti
aspetti della natura (in primis del regno animale) possano apparire
estremamente crudeli, siamo costretti ad accettare tale realtà. La
sofferenza di tutti, in cambio della perseveranza e la continuità di
tutti. In ogni sistema globale e omogeneo della vita, è insita la
sofferenza; volerla escludere significherebbe voler
compromettere un equilibrio senza il quale, saremmo destinati
tutti all'estinzione prematura.
********
(57) La fantasia è fondamentale nel percorso di ricerca della
verità; se non l'avessimo, non sarebbe possibile alcuna
speculazione in ambito scientifico/filosofico e quasi certamente,
saremmo ancora all'età della pietra. Non bisogna mai vergognarsi
di esprimere i propri voli di fantasia; tra gli osservatori, le persone
curiose e intelligenti inizieranno a meditare/riflettere (scopo
raggiunto), mentre i babbei si limiteranno a ridere.
********
(58) Al mondo non esiste alcuna nicchia di geni; esistono solo
persone aperte al dialogo e alla possibilità di acquisire nuova
conoscenza mettendo in discussione se stessi e il proprio
"catalogo di nozioni" costruito nel tempo nel corso della loro vita
e persone che non usciranno mai dai loro schemi mentali
stazionari e immutabili, orgogliose del proprio indottrinamento
culturale/scientifico e sempre ansiose di ostentarlo quando si
trovano di fronte al nuovo, di fronte alla novità che sconvolge il
loro piccolo mondo, poiché temono inconsciamente che possa
essere distrutto.
[La mia ovviamente è una "provocazione", per mettere in luce il
fatto che la "genialità", sta proprio nel fatto di spingersi oltre
determinati schemi e conoscenze predefinite, grazie all'apertura
mentale fuori dall'ordinario, caratteristica di poche persone al
mondo]
********
(59) L’universo decide cosa vuole donarci o non donarci, in base
a ciò che siamo in un preciso momento della nostra vita, a ciò che
non ci aspettiamo in tale momento e a ciò che risulta essere
(sempre in tale momento), in proporzione e dunque idoneo a
quanto siamo in grado di ricevere.
********
(60) Provare un sentimento per qualcuno e non esser ricambiati,
fa parte del gioco della vita. Sperare che tale persona nella vita si
innamori di qualcuno in grado di prendersi cura di lei e di amarla
in egual misura, fa parte del gioco di riflessi tra la nostra anima e
la nostra coscienza.
********
(61) I libri che hai amato di più, tengono accesi i ricordi di quella
parte di vita che ti ha donato di più, togliendoti solo il superfluo.
********
(62) Può capitare di acquistare un libro e di leggerlo addirittura
vent'anni dopo tale acquisto. Questo accade perché nel puzzle
della nostra vita, i pezzi della mente a volte impiegano molto
tempo per trovare i pezzi fisici combacianti; e viceversa. Non che
non siano già in qualche modo collegati l'uno con l'altro; lo sono,
ma devono rispettare i capricci della quarta dimensione, che in
pratica fa ciò che gli pare, riuscendo tuttavia alla fine di ogni
ciclo, a completare in modo ottimale ciascun frammento della
realtà, con il migliore dei sensi possibili.
********
(63) Immaginiamo di poter osservare il sogno di un individuo,
che sta sognando di parlare con un altro individuo e l'uno dice
all'altro: "Io sono reale e tu sei reale, non può essere altrimenti;
esiste solo un'unica realtà, se ve ne fosse un'altra, l'avremmo già
scoperta, l'avremmo già percepita".
Ora immaginiamo che questo sogno, duri in eterno (che il
soggetto sognante non si svegli più). Dunque in tal caso, per il
sognatore immerso eternamente nel mondo onirico, non vi
sarebbe più alcuna "controparte fisica" atta a creare il dualismo:
sogno - realtà fisica. In assenza di tale dualismo, per lui,
perderebbe senso anche la domanda: "Cosa è reale e cosa invece
non lo è?". Questo poiché essendovi una e soltanto una
"dimensione percepibile" della realtà, quella diverrebbe l'unica
possibile e immaginabile.
Lo stesso discorso varrebbe nel caso in cui l'atto di sognare non
fosse possibile; laddove i sogni non esistessero (ovvero dove a
nessuna entità pensante al mondo, umana o non umana, fosse
concessa la facoltà di sognare). Chi metterebbe mai in dubbio il
concetto di realtà fisica, in un mondo così "limitato"? Nessuno.
Grazie al dualismo psiche-materia, ricaviamo l'immagine di
un'unica realtà, non scindibile, non frammentabile. Ecco cos'è in
sintesi la realtà, un intreccio tra psiche e materia che non
possiamo osservare contemporaneamente nelle sue parti
illusoriamente separate (se osserviamo la psiche siamo psiche, se
osserviamo la materia siamo materia). Una meravigliosa ed
incredibile sorta di estensione, del principio di complementarità
(di bohriana memoria).
********
(64) Nel momento in cui ti stanchi di porti delle domande a cui
non sai dare una risposta, stai per chiudere il capitolo più
significativo della tua vita.
********
(65) Saper cogliere le giuste occasioni nella vita, che ci vengono
incontro sotto forma di apparenti casualità e coincidenze fortuite,
non ha nulla a che vedere con l'opportunismo, solo quando
benefici e vantaggi vengono collettivamente condivisi. Quando
ciò non accade, ogni armonia sincronica viene distrutta sul
nascere e tutti i potenziali percorsi evolutivi, collassano in un
unico vicolo cieco.
********
(66) Restare affascinati dai misteri dell’infinitamente grande,
senza restare affascinati dai misteri dell’infinitamente piccolo (o
viceversa), è come apprezzare la bellezza di un contenitore, senza
conoscerne il contenuto. A volte è proprio il contenuto, che ci fa
apprezzare di più il contenitore.
********
(67) Ogni momento perfetto si presenta solo al raggiungimento
del giusto livello di maturità, in rapporto a tutti gli elementi
esterni in grado di accoglierlo. Le tempistiche non possono mai
essere prestabilite, poiché nessuno conosce il proprio livello di
maturità in assenza di un confronto costante con gli altri; e spesso
neppure quando tale confronto sussiste e si protrae nel tempo.
Ancor meno è possibile, per chiunque, conoscere a priori il
momento esatto in cui gli elementi esterni appaiono sincronizzati
per sostenere ed accogliere il suo stato di maturità. Ogni momento
perfetto è dunque apparentemente casuale, ma magicamente
elaborato da una rete di nessi acausali che lo riempiono di
significato, solo quando siamo in grado di interpretarlo.
********
(68) Solo da campi tra loro in risonanza, è possibile l’evoluzione
verso nuove idee e immagini della realtà, che in assenza di tale
interazione, rimangono latenti nell’infinito campo di
informazione inespressa.
********
(69) Prendi un modello fisico-logico-matematico della realtà,
descrivilo con parole semplici sfruttando al massimo il rasoio di
Occam e mettilo da parte. Poi prendi un altro modello fisico-
logico-matematico della realtà e fai la stessa cosa che hai fatto
con il primo modello. Esegui questo lavoro con altri modelli della
realtà, fino ad avere un certo gruppo di modelli (dove ognuno di
questi modelli è descritto a parole nel modo più semplice
possibile). Ora riporta questo gruppo di modelli su una grande
lavagna e cerca di visualizzare tutti i modelli nel loro insieme. A
questo punto devi solo attendere che l'intuito ti porti ad unire tra
loro, attraverso delle insperate analogie, due o più modelli affini
tra loro. Per concludere, se le trovi, formalizza tali analogie con il
linguaggio più appropriato. Ecco come nascono le nuove idee.
********
(70) Secondo Max Scheler, uno dei padri fondatori della
"sociologia della conoscenza" (che studia l'influsso dei fattori
sociali sulle produzioni dello spirito come l'arte, la morale e la
scienza), è possibile distinguere tre fondamentali forme di sapere:
- Il "sapere del dominio o dell'efficienza" (ossia il sapere tecnico-
scientifico asservito allo scopo di padroneggiare
conoscitivamente ed operativamente la realtà);
- Il "sapere pedagogico" (che mira allo sviluppo della personalità
umana e nel quale è assegnata una funzione formativa essenziale
alla metafisica);
- Il "sapere soteriologico" (ovvero il sapere religioso che mira alla
salvezza dell'uomo mettendolo in rapporto con l'essere supremo).
Scheler sostiene che le tre forme di sapere non indicano i gradi di
una evoluzione filogenetica, ma coesistono in ogni epoca. Ma
come evolvono dunque queste tre forme di sapere, nel processo
di "progresso e sviluppo" che caratterizza da millenni ormai, la
storia del genere umano? In che misura esse sono legate
(ammesso che lo siano) alla nostra evoluzione esclusivamente
biologica/antropologica? Forse non lo sapremo mai. Una cosa
comunque è certa: siamo sempre troppo concentrati nel "guardare
avanti", dimenticando quasi sempre tutte le preziose informazioni
relative al nostro passato (che potrebbero in qualche modo
insegnarci come vivere meglio nel presente e spianarci così la
strada verso un futuro migliore). Forse aveva ragione Ernst Bloch
quando, nella sua prima opera, "Lo spirito dell'utopia", elaborò la
sua concezione della storia come processo animato da una
tendenza a trascendere il presente verso la realizzazione del
possibile; cioè verso il futuro. Di questa tendenza è espressione,
appunto, lo spirito dell'utopia; che non indica l'impossibile, ma
solo ciò che "ancora non è". Per Bloch dunque, esiste una sorta di
"legge dell'essere", ovvero un principio ontologico, indicante che
il fondamento della realtà è il futuro. Egli chiamò questa "legge"
della natura umana: "Principio speranza"; sottolineando il fatto
che esso non sia da intendersi soltanto come l'espressione di un
desiderio, bensì come una "legge di natura" su cui si fonda la
"prassi umana".
E se fosse proprio il "Principio speranza", a far sì che il genere
umano, focalizzandosi quasi esclusivamente sul futuro, perda di
vista gran parte del suo presente e del suo passato, ripetendo così
nel tempo, gli stessi errori? Fermarsi a riflettere, oggi come oggi,
costerebbe troppo tempo e denaro. Chi ha il tempo e la possibilità
di farlo, non lo fa perché non ha il potere di cambiare le cose. Chi
ha il potere di cambiare le cose, non lo fa perché non ha alcun
interesse nel cambiare le cose.
********
(71) Poniamo il tempo di tutta la nostra vita sull'asse delle ascisse
e il "numero di cose" che siamo convinti di sapere sull'asse delle
ordinate: ciò che otterremo sarà una curva a campana.
Teoricamente ed analogamente, il grafico del nostro ego in
funzione del tempo, dovrebbe sovrascriversi a quello della curva
a campana relativo alle nostre convinzioni. Quando ciò non
accade, ovvero quando né l'uno e né l'altro grafico rispecchiano
l'andamento evolutivo di un soggetto pensante, probabilmente al
soggetto in questione non è stato concesso di vivere
sufficientemente a lungo.
********
(72) Osserva un incantevole paesaggio e pensa a come scrivere
un bellissimo aforisma; trattieni in te il più possibile tale desiderio
fino a quando esso, lentamente, non svanisce nel nulla. Ciò che
rimane in te, è la bellezza ineffabile di un'emozione inespressa
che segretamente custodirai nel tuo cuore, fino a quando avrai
memoria di quel magico momento.
********
(73) Non c’è grande amicizia senza affetto; non c’è affetto senza
sincerità; non c’è sincerità senza un incremento della propria
vulnerabilità. Ogni grande amicizia rende fragili le singole parti,
ma forte e incontrastabile il sistema da chi vorrebbe la sua
disgregazione.
********
(74) Le persone sono perennemente alla ricerca di qualcosa;
alcune perché non credono al fatto che l'Universo calcoli
continuamente sé stesso, altre perché non credono in Dio. Ma
sostanzialmente, in entrambi i gruppi, prevale l'inconsapevolezza
dell'esistenza di un principio base, che ordina e muove tutte le
cose del Creato. Se un giorno i misteri della Supersimmetria
verranno svelati, questa mia riflessione troverà il senso che le
spetta.
********
(75) C'è un tempo per muoversi e un tempo per restare fermi a
meditare. Il prodotto del valore simbolico di questi due tempi, dà
come risultato una costante. Questo significa che qualsiasi cosa
facciate nella vita, se correlata ad un momento breve o lungo di
meditazione, ha un valore intrinseco non meno importante del
tempo trascorso esclusivamente a meditare; e viceversa (i due
fattori sono inversamente proporzionali). La costante in questione
ha un nome: è la costante di apprendimento.
********
(76) Ogni volta che avverto un impulso nel fare qualcosa... e lo
seguo (concretizzando ciò che prima era solo intento), poi la vita
mi ricompensa con qualche piacevole sorpresa. Questa sottile
connessione con ciò che l'inconscio già sa ma non può rivelare in
anticipo, a volte mi spaventa.Avolte invece mi fa capire che molti
passi falsi, nella vita, se siamo in grado di percepire l'oltre che è
in noi, li possiamo tranquillamente evitare.
********
(77) Corpo e cervello elaborano informazione. L'informazione si
serve di corpo e cervello per farsi elaborare. Se affermi la prima
cosa nessuno ha nulla da obiettare; se affermi la seconda è
probabile che ti prendano per pazzo. L'immateriale, nella visione
che emerge dal senso comune, non può prevalere sul materiale.
Ogni cambiamento di prospettiva, è soggetto ad enorme
resistenza/reticenza, da parte di chi è convinto che la realtà di ogni
sistema di cui fa parte, predilige la parte osservativa piuttosto che
quella osservata.
********
(78) Politica, economia e sociologia, sono tre grandi rami del
sapere umano, che studiano direttamente o indirettamente delle
dinamiche sociali a livello locale o globale, senza quasi mai
tenere conto di alcuni attrattori occulti (da secoli nascosti agli
occhi di masse ignare della loro esistenza), in grado di manipolare
il corso degli eventi umani/sociali su lassi di tempo anche molto
lunghi. Spesso, ogni previsione fatta in ambito politico,
economico o sociale, è solo uno specchietto per le allodole; ma a
monte di ciò, non v'è la malafede di chi ingenuamente propone le
proprie tesi e le proprie equazioni, bensì la loro mancanza di
conoscenza di molti parametri occulti. Il futuro rimane dunque
incerto per le masse, ma largamente prevedibile per chi si
confonde tra le curve degli attrattori occulti.
********
(79) Ogni mente immersa nel fluido del sapere umano, subisce
una forza diretta dal basso verso l’alto di intensità equiparabile
alla forza-peso del fluido spostato. Laddove si innalza la
conoscenza, non v’è fluido di sapere che non abbia la consistenza
idonea a rendere valido ed applicabile tale principio.
********
(80) Finché non ci svegliamo e cominciamo dunque a pensare
tutto ciò che ancora non è stato pensato (nel limite inconoscibile
del possibile), ogni nuovo trattato logico, filosofico, scientifico o
matematico che andremo a proporre, sarà solo ridondanza utile a
chi ha la necessità di osservare e riflettere su più forme simili tra
loro (ma con lo stesso contenuto di senso e significato), per
coglierne l'essenziale. Così facendo, forse agevoliamo la strada
del comprendere a nuovi studenti e futuri docenti provetti, ma non
diamo nutrimento alle menti più esigenti: quelle che vorrebbero
cimentarsi con nuove basi teoriche, anche piuttosto
grossolanamente abbozzate, pur di poter stimolare la nascita di
propri eventi creativi. Tutti coloro che osano volare con la
fantasia, dovrebbero essere incentivati a divulgare le loro idee; ci
sarà sempre qualcuno che invece di deriderle, cercherà di
comprenderne l'origine, l'essenza e l'unicità, per poi
eventualmente formalizzarle e renderle così più appetibili.
********
(81) Sfogliando libri d’ogni genere in cerca di perle di saggezza,
diamo alla nostra mente l’occasione di rivolgersi all’ignoto,
pregandolo inconsciamente di offrirci la casualità apparente più
proficua, atta a svelarci connessioni e analogie tra realtà che forse,
solo in ultima analisi, potremmo scoprire essere complementari.
********
(82) Quei periodi in cui hai solo domande e non hai più risposte,
ti fanno capire che il treno sta rallentando, lasciandoti la visuale
di un paesaggio meglio definito ed estremamente ramificato;
dove la mente si perde nello sconforto della propria illusione della
verità.
********
(83) Per quanto caotica possa apparire esternamente, nel suo
insieme, la vita di una persona, se il suo equilibrio mente-corpo
tende allo stato ottimale, la perfezione è massima. Nel caos
deterministico, c’è perfezione e bellezza; anche se le dinamiche
apparenti, talvolta, nella loro inafferrabile caoticità, possono
indurre a credere il contrario.
********
(84) La vita è come attraversare un fiume su un ponte sospeso.
All'inizio vedi solo (prima in lontananza, poi un po' più da vicino)
degli strani cavi d'acciaio, senza capire a cosa possano servire (la
visuale è sempre limitata dalla nebbia). Poi, nel momento in cui
ti trovi esattamente a metà ponte (se hai la fortuna che la nebbia
si diradi), riesci a comprendere lo scopo di quei cavi, poiché li
vedi più o meno nella loro interezza. Oltrepassato il fiume, sulla
sponda opposta, perdi nuovamente la visione d'insieme delle
cose, ma hai compreso l'importanza e la necessità di quei cavi
d'acciaio. È solo dopo la nostra morte, che possiamo osservare
l'intero ponte dall'alto (senza alcuna nebbia ad ostacolarci la
visuale) e comprendere dunque il significato profondo della
nostra breve esistenza terrena; accorgendoci che quei cavi
d'acciaio, a volte erano delle semplici amicizie, a volte dei grandi
amori, a volte delle strane idee e a volte delle sensazioni utili ad
indirizzare il nostro cammino nella direzione più consona allo
scopo del nostro percorso terreno.
********
(85) Le persone dall'intelligenza straordinaria non cercano mai di
mettersi in mostra; preferiscono mimetizzarsi tra la gente
comune. Ma per quale motivo adottano un tale comportamento?
Bisognerebbe chiederlo a loro. Tuttavia, proprio perché si
mimetizzano perfettamente, risulta difficilissimo individuarle per
porre loro tale domanda; ma nel fortunato caso in cui vi
riuscissimo, saremmo in grado di comprendere la risposta? La
loro risposta sarebbe una "pseudorisposta" formulata
appositamente per essere compresa da una mente comune, oppure
sarebbe una "vera" risposta che lascerebbe spazio a varie
interpretazioni (visto che una mente comune non sarebbe in grado
di trovarne un'unica e fondamentale interpretazione)?
********
(86) Le nostre certezze spesso sono contestuali e possono mutare
in funzione delle circostanze; poiché le circostanze sono mutevoli
e soprattutto conoscono più della nostra stessa ragione. Il nostro
inconscio combacia meglio con gli eventi del mondo esterno,
piuttosto che con quelli idealizzati nel nostro mondo interiore e
costruiti dalla ragione. Per scoprire vagamente chi siamo e cosa
stiamo cercando nella vita, dobbiamo interagire con l'inatteso,
con l'imponderabile.
********
(87) A volte mi chiedo se siano gli esseri umani ad avere dei
compiti nella vita da portare a termine, oppure se siano i compiti
dettati dall'universo a scegliere arbitrariamente i corpi e le menti
umane, per potersi concretizzare. Dove tutto è campo ed
informazione (in un intreccio indissolubile), come si fa a non
cadere nella tentazione di reinterpretare la visione della realtà, con
questo folle cambiamento di prospettiva? Ma non è nel momento
in cui rasentiamo la follia, che in genere nascono le idee più
originali? Ache servono le idee comuni, ordinarie, se a causa loro,
nessun sistema logico può evolvere verso stati di maggior
complessità? Chi resta fermo non potrà mai chiedersi dove sta
andando; bensì soltanto, in quale direzione sta regredendo.
********
(88) Il vero laboratorio della vita consiste nello scambio di
conoscenza tra persone con interessi comuni oppure non comuni;
alla base tuttavia, dev'esserci sempre un'unica forza motrice: la
curiosità (che ovviamente dev'essere reciproca). Se gli interessi
sono comuni, l'approccio è dolce e porta a sviluppi di settore
talvolta anche rivoluzionari; se gli interessi invece non sono
comuni, l'approccio è più difficoltoso, ma attraverso la forza delle
analogie, spesso gli sviluppi vanno a toccare più settori del sapere
umano. Dunque, dove le difficoltà d'interazione sono maggiori,
alla fine i risultati hanno un valore aggiunto, poiché portano
all'estensione della conoscenza in nuovi ambiti del sapere umano.
********
(89) Sulla punta dell'iceberg possiamo osservare il paesaggio
attorno a noi e stimare razionalmente le distanze; ma sul fondo
dell'iceberg, ad osservare il paesaggio vi è l'estensione virtuale del
nostro corpo, nella sua completezza. Le distanze qui non vengono
né stimate e né calcolate, ma semplicemente percepite. Qui, in un
elogio della non-località, prendiamo contatto con il nostro essere
più profondo, annullando ogni fittizia distanza nello spazio e nel
tempo, tra noi e il resto dell'universo.
********
(90) Se siamo in una sala gremita con cento persone, ed
esponiamo loro un argomento, può succedere che cinquanta
persone lo trovino noioso e le altre cinquanta persone lo trovino
interessante. Ciò non significa che l'argomento in questione sia
noioso ed allo stesso tempo interessante; mostrando così
un'improponibile natura duale. Significa solo che non esistono
argomenti noiosi, come neppure argomenti interessanti; ma solo
interpretazioni soggettive di determinati contesti/discorsi
informativi. In sostanza, è come se l'esposizione di un
determinato argomento, restasse in una sorta di stato di
sovrapposizione quantistica (noioso/interessante), fino a quando
qualcuno non lo prende a cuore ritenendolo interessante, oppure
lo snobba ritenendolo noioso. Ma la natura duale dell'argomento
è solo apparente (non reale), quando si escludono i soggetti
percipienti! L'esposizione di un argomento senza soggetti
percipienti/osservatori, non può essere né noiosa e né
interessante; rimane semplicemente indefinita, fino a quando non
subentra un'interazione con uno o più soggetti
percipienti/osservatori. L'oggettività non può essere applicata alle
passioni e agli interessi innati in ogni essere umano.
********
(91) Spesso nella vita ci spaventiamo per i toni allarmistici con
cui vengono esposte/presentate determinate argomentazioni,
senza conoscere a fondo le radici fondamentali da cui prendono
forma ed emergono tali argomentazioni. Dai tempi di Gustave Le
Bon e Edward Bernays, sappiamo che chi usa queste strategie di
allarmismo ingiustificato, lo fa nella piena consapevolezza di
poter far leva sull'ignoranza settoriale delle masse (per quanto una
persona possa essere colta e intelligente, non potrà mai conoscere
a fondo tutti gli aspetti tecnico-teorici di ogni branca
dell'immenso sapere umano; da cui il termine: ignoranza
settoriale). L'unico tallone d'Achille in grado di affievolire le
strategie manipolative di chi conosce la psicologia delle folle (Le
Bon) e i metodi della propaganda (Bernays), sta nel cercare di
acquisire, nel corso della nostra vita, sempre e costantemente, un
maggior livello di conoscenza in ogni ambito del sapere umano.
********
********
(92) Forse un giorno potremo capire la differenza tra un essere
umano e un replicante dotato di intelligenza artificiale, solo dal
modo in cui scrivono le poesie. Se tra tali poesie non riusciremo
a distinguere alcuna differenza, poiché entrambe apparentemente
di impronta tipicamente ed intuitivamente umana, non ci rimarrà
più nulla da esternare, per evidenziare la nostra umanità su questa
terra. Forse diventerà un mondo di umani tra finti umani, dove più
nessuno si porrà domande su chi avrebbe il diritto di primeggiare
e chi invece dovrebbe semplicemente, porsi da parte.
********
(93) L'estetica è uno stato di transizione tra l'informe e il regolare,
nella loro ciclicità in ogni contesto della realtà fisica (organico ed
inorganico). Nella materia vivente l'estetica rappresenta uno stato
di transizione relativamente effimero, in funzione del tempo di
vita del corpo che la esprime. Nella materia inorganica invece,
solitamente tali transizioni durano molto più a lungo. Ma l'estetica
appartiene anche al mondo delle idee; in tale contesto rappresenta
sempre uno stato di transizione, la cui durata nel tempo è in
funzione del ciclo di vita dei vari paradigmi che si susseguono nel
percorso evolutivo del sapere umano. La bellezza di alcune
equazioni che utilizziamo per definire determinati concetti fisici
può perdurare nei secoli, ma se cambia il modo in cui
interpretiamo la realtà fisica a noi circostante, tale bellezza tende
a sfiorire. Una volta sfiorita, solitamente lascia il posto ad un'altra
bellezza, definita da altri canoni, da altri simboli, da altre
equazioni, destinate a vivere fino a quando un nuovo paradigma,
prende il posto di quello vecchio.
********
(94) Enfatizzare inconsciamente i ricordi più belli della nostra
vita, ci proietta verso stati della mente sicuramente benefici, ma
solo quando non abbiamo più la possibilità di riviverli
concretamente nella realtà, attraverso altri eventi e situazioni
simili a quelle vissute in origine. Cercare di rivivere le gioie del
passato, ricostruendo con la mente, attorno a noi, un mondo che
non può più esistere, ci obbliga a comprendere quanto sia
importante vivere pienamente il nostro presente, quando ci offre
i momenti e le situazioni più belle della nostra vita.
********
(95) Non capiremo mai cosa ci spinge a fare ciò che facciamo, ad
essere ciò che siamo, ad avere determinati desideri, determinate
passioni. Non possiamo spiegare tutto con la genetica, o
esplorando con la psicanalisi il nostro passato, i nostri traumi, le
interazioni con le persone con cui ci siamo confrontati, con cui
abbiamo convissuto.Aggiungiamoci anche l'ipnosi regressiva e la
sindrome degli antenati; rimane sempre il fatto che ci sono cose
che sfuggono anche alle analisi più profonde della nostra psiche,
della nostra mente. È come se tutti noi fossimo governati da una
sorta di algoritmo, che ci fa escludere determinati interessi,
determinate passioni, per poi imporre alla nostra mente solo una
specifica direzione. Tutto ciò dovrebbe spaventare chiunque;
invece quasi nessuno sembra accorgersi della prigione dorata in
cui si ritrova intrappolato. Forse ciò è dovuto al fatto che il nostro
tempo individuale è limitato; e il fantomatico algoritmo, semmai
esistesse realmente, ne è una conseguenza. Forse se vivessimo
mille anni, vedremmo le nostre passioni e i nostri interessi mutare
nel tempo. Il paradosso sta nel fatto che la mente umana è
multidimensionale e ben lontana dalla possibilità di essere
descritta anche dal più complesso degli algoritmi, ma nonostante
ciò, qualcosa ci impone di percorrere sempre la stessa strada,
evolvendo sempre in un'unica direzione. Dobbiamo accettare il
fatto che non tutti i misteri possono essere svelati; dobbiamo
dunque rassegnarci, non abbiamo altra scelta.

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Fausto Intilla - Pensieri sparsi. Raccolta di riflessioni e aforismi scelti.

  • 1. Fausto Intilla – Pensieri sparsi (Raccolta di riflessioni e aforismi scelti) www.oloscience.com (1) Il momento perfetto per agire è sempre quello in cui lo spazio a noi circostante si avvinghia al nostro corpo e ci sbatte fuori casa. Chi vi oppone resistenza nutre troppe speranze su flussi di vita paralleli irrealizzabili, a scapito di quelli a portata di mano. ******** (2) Le due più importanti invenzioni del genere umano credo che siano state la registrazione del suono ed in seguito la registrazione delle immagini. Esse fanno sì che il passato possa continuare a persistere nel presente e che il presente, in qualche modo, subisca l'influenza del passato. Ci trasformiamo in base a ciò che ascoltiamo, in base a ciò che guardiamo. Possiamo vivere nel passato oppure nel presente; ma se decidiamo di vivere nel passato, dobbiamo affrontare l'attrito di un presente, che lotta contro di noi per imporci tutto ciò di cui faremmo volentieri a meno. ******** (3) Se potessimo capire bene fino in fondo le origini antropologiche della vanità umana, forse avremmo le chiavi per poter risolvere gran parte dei problemi che affliggono la società moderna. Tutto dipenderebbe da chi avrebbe la possibilità di
  • 2. usarle e da come le userebbe. Tuttavia, ho il presentimento che quelle chiavi già esistano e che chi potrebbe usarle si guarda bene dal farlo, poiché anch'egli soggetto ad una malattia dai tratti diabolici che purtroppo non risparmia praticamente nessuno. Nessuno muore per un eccesso di vanità, ma la collettività invece ne risente, limitandosi a sorridere dei propri mali, poiché ritenuti ingenuamente banali e squisitamente umani. ******** (4) Ogni processo o stato di autolimitazione ha le sue radici nella memoria di traumi che non vogliamo più rivivere. Ci chiudiamo in noi stessi nel momento in cui la vita, con tutta la sua superbia, riesce a convincerci che osare è la cosa peggiore a cui pensare. Ma paradossalmente, è proprio pensando a ciò che il nostro tempo si dilata, facendo sì che la vita si nutra dei nostri anni migliori, con il nostro tacito consenso e la nostra triste speranza in un futuro che non sarà mai come quello da noi immaginato. ******** (5) Ciò che riesce al primo tentativo si chiama fortuna; ciò che riesce al secondo tentativo si chiama bravura; ciò che riesce al terzo tentativo si chiama tenacia; ciò che riesce al quarto tentativo si chiama cocciutaggine. Quest’ultima appartiene solo a coloro che, sentendosi molto piccoli, riescono a fare grandi cose. ******** (6) Capisci che stai imparando a prendere ordini dalla tua anima nel momento in cui sei consapevole di dover fare una determinata cosa, ma qualcosa ti frena fino al giorno “x”, all’ora “x” e al minuto “x”. E in cuor tuo sai che se non attendi quell’istante, l’universo potrebbe risponderti nel modo sbagliato. [E pensare che fino a pochi anni fa ritenevo troppo fantasiose e prive di senso tutte queste idee sui "ritmi dell'universo" in rapporto alle nostre vite, alla nostra esistenza. Poi il caso (destino?) ha voluto che mi cimentassi (traendone addirittura un libro) sulle disuguaglianze di Bell e relativi esperimenti, atti a convalidare l'ipotesi di una realtà fisica (universale) non locale e il mio punto di vista, improvvisamente, è cambiato radicalmente. Ogni volta che ci confrontiamo con tutto ciò che accade alla scala di Planck o speculiamo su ciò che possa accadervi ("Dalla teoria
  • 3. dell'informazione al concetto di anima", Intilla, 2009) la nostra parte spirituale non può far altro che accrescere. È incredibile quante sorprese possa avere in serbo per noi la vita... davvero incredibile] ******** (7) Esistono due tipi di solitudine: una produttiva ed una improduttiva. Se della seconda potremmo anche farne a meno, della prima purtroppo no; la richiede il nostro spirito guida. ******** (8) La mia fame di sapere inizia a scemare; dovrei preoccuparmi? Sì, se mi ostino a non voler accettare determinati cicli della vita. No, se lascio che il mio fluire segua il proprio corso, la propria natura precostituita in rapporto al caso e alla necessità. ******** (9) Il silenzio, simbolo senza immagine della completezza, richiede tempo: quello necessario alla conoscenza di sé stessi, affinché entri in risonanza con la conoscenza altrui. L’empatia nasce dal rispetto di regole tacite, tra individui che non amano imporsi, ma solo scoprire e riscoprirsi. ******** (10) È molto più contagiosa l’infelicità, rispetto alla felicità. La dose minima infettante dell’infelicità è molto bassa, poiché non soggetta alla perplessità immunizzante relativa invece alla felicità. ******** (11) Essendo campi, veniamo inglobati e trainati da altri campi, verso mete che non possono essere previste dalla nostra illusoria volontà soggettiva. L'ordine perfetto non genera alcun attrito, se troviamo il modo di ascoltare noi stessi fin nelle più deboli e pressoché impercettibili vibrazioni, al fine di sentirci fluire verso ciò che da tempo ci attende. ******** (12) Dietro ogni “non era destino”, c’è sempre un tracciato di cui ci sono ben visibili vicoli e stradine, ma non la strada principale che stiamo percorrendo.
  • 4. ******** (13) Di troppa razionalità si muore, poiché non si ha la facoltà di percepire intuitivamente il tutto, che pretende sempre una buona dose d’irrazionalità. ******** (14) L’acquisizione di sempre maggior conoscenza, serve ad estraniarci dalla nostra realtà locale, per renderci cittadini del mondo. ******** (15) L'amore non serve ad essere felici, ma a completarsi. Si può amare ed essere amati anche nell'infelicità reciproca. Non sempre la completezza richiede uno stato d'animo positivo da ambo le parti per potersi affermare; a volte emerge proprio nel caso contrario, da stati d'animo tutt'altro che positivi, ma totalmente in sintonia tra loro. ******** (16) Ogni artista dovrebbe ambire ad un successo postumo; tuttavia, la consapevolezza di non poter assistere a tale traguardo, costringe loro ad ambire a qualcosa di più scadente, ma perlomeno appurabile. ******** (17) Se nella vita apprendi delle cose interessanti, fai di tutto per diffonderle ovunque. Alla collettività fa più male l’egoismo applicato alle idee, che quello applicato ai beni materiali ed economici. ******** (18) Alla fine vince sempre il lato pratico della vita, con la sua bassezza, il suo squallore, la sua mediocrità; perché tutti debbono poter remare sulla stessa barca, con lo stesso ritmo, con la stessa intensità, affinché non si inceppi mai nulla, affinché tutti insieme si proceda verso mete indesiderate, ma fortunatamente (mi si permetta il sarcasmo) …a portata di mano. ********
  • 5. (19) Laddove scienza e filosofia camminano a braccetto, i dogmi hanno vita breve. Laddove invece la scienza cammina da sola, i dogmi sopravvivono a lungo appoggiandosi a delle teste non pensanti ma ben indottrinate. [Le teste non pensanti sono quelle che portano avanti i dogmi, fino alla confutazione degli stessi grazie ad esperimenti sempre più moderni e dunque tecnologicamente avanzati (si pensi ad esempio al crollo definitivo del realismo locale, con gli ultimi esperimenti del 2015 sulle disuguaglianze di Bell; condotti da Hensen, Giustina e Shalm). Le teste pensanti, sono quelle che invece demoliscono i dogmi con esperimenti mentali, che senza il dovuto "allenamento psichico" fornito dallo studio della filosofia, non sarebbero mai riusciti ad elaborare. La filosofia apre le menti e la scienza ha bisogno di menti aperte, per poter evolvere/progredire. Un esempio di esperimento mentale è quello del gatto nella scatola, di Schrödinger; che contribuì ad accentuare gli aspetti più "paradossali" della meccanica quantistica e dunque a renderli degni di un maggior approfondimento in ambito scientifico/filosofico. Ne "L'immagine del mondo", Schrödinger dedica una buona parte del suo intramontabile capolavoro letterario (scritto in forma divulgativa, dunque accessibile a tutti), ai nessi tra scienza e filosofia. La stessa cosa fece Heisenberg nel suo libro: "Fisica e filosofia"] ******** (20) Maggiore è l'interazione tra due entità pensanti, minore sarà la loro capacità di comprendere le dinamiche del sistema a cui appartengono. È per questo che le coppie immerse in un grande amore, oppure in una grande amicizia o in una missione comune in ambito lavorativo contraddistinta da un'intensa e proficua cooperazione, non potranno mai avere una visione chiara, completa e altamente attendibile, del percorso intrapreso; nonché dei suoi possibili risvolti, positivi o negativi, che nel tempo emergeranno da tale interazione. Se tutto ciò è difficile a compiersi per degli osservatori esterni al sistema, per chi vi è parte integrante, diventa un'impresa ancora più ardua (se non addirittura impossibile). ********
  • 6. ******** (21) Se ti senti perduto è perché ti stai fermando. Non arrenderti! Continua a voler dare a tutti i costi un senso a tutto ciò che non ha senso; è l'unico modo per poter continuare a vivere... e non a sopravvivere! Siamo atomi in uno spaziotempo senza limiti, senza fine... ciò è indiscutibile; ma è una verità che spesso dobbiamo dimenticare, per poter vivere. ******** (22) La vera saggezza consiste nel trasformare le nostre menti in elio, non in acetilene. Se non siamo in grado di farlo, anneghiamo inevitabilmente nella saccenteria; che in alte concentrazioni, come l’acetilene, può causare asfissia (soprattutto in chi ci ascolta). ******** (23) Fosse anche il più triste e squallido del mondo, il posto in cui vorresti morire, dev’essere anche quello di cui non hai consapevolezza di volerci vivere.
  • 7. ******** (24) Se l’amore è soltanto l’ennesima strada da percorrere nella vita, non puoi raggiungerla se non prima di averne percorse altre cento, in una rete troppo vasta per essere osservabile. ******** (25) Quando l’ostinazione nel perseguire un determinato obiettivo, non è legata alle proprie necessità personali, ha indubbiamente il pregio d’esser figlia d’una propria ed elevata coscienza morale. ******** (26) Nell'attesa che il tempo divori sé stesso, attendiamo invano ma fiduciosi, d'esser da esso ignorati. Maelstrom. ******** (27) Pensate all’ultima volta in cui vi siete innamorati, con quanta naturalezza ed inconsapevolezza avete vissuto quegli attimi, con quali automatismi il vostro corpo ha reagito in quei momenti; ora cercate di dare una definizione al concetto di volontà soggettiva in rapporto a tali istanti, poi rinunciatevi… e concedetevi una sana e lunga risata. ******** (28) Pretendere d’essere amati, senza voler lasciarsi amare, è uno di quei conflitti inconsci che feriscono l’anima di chi, esternamente, può solo restare ad osservare. ******** (29) Forse esistono vite talmente interessanti e ricche di emozioni, che per quanto brevi possano essere, qualcuno sarebbe disposto a barattare persino la propria vita, pur di poterle sperimentare in un altro mondo, in un'altra dimensione, anche meno reale di quella in cui apparentemente viviamo. Ma cos'è reale e cosa invece non lo è? A volte ci basta sognare ad occhi aperti, per sperimentare tutto ciò che desideriamo, per vivere tutto ciò che riteniamo valga la pena d'esser vissuto. ******** (30) Alla base di ogni feeling c’è sempre uno scambio d’informazione atto all’evoluzione di un sistema. Fino al
  • 8. completamento della trasformazione, possiamo solo oscillare tra incertezza ed inconsapevolezza. ******** (31) Siamo tutti in balia delle onde, di un mare agitato dalle forze dei memi e dell’inconscio collettivo che influenzano gli eventi fisici a cui nessuno può sottrarsi. ******** (32) Come la massa è una forma complessa d'energia, così l'energia è una forma complessa d'informazione. Se solo d'improvviso, otto miliardi di persone si rendessero davvero conto che la realtà fisica è soltanto un'illusione, che fondamentalmente siamo solo campi, onde di probabilità, forse vivremmo tutti in un mondo migliore. ******** (33) Dalla frammentazione illusoria della realtà, osserviamo e misuriamo tutte le differenze che ci permettono di risalire a un tutto indivisibile. Dall'intuito l'Unus Mundus degli scolastici; dalla sperimentazione la realtà non locale di un tessuto spaziotemporale vasto quanto l'Universo. ******** (34) Maggiore è la quantità d’informazione che utilizziamo per definire un concetto, minore sarà la probabilità che esso possa essere ridefinito attraverso altri criteri, di natura diversa da quelli d’origine. (35) Quando il rasoio di Occam si insinua con prepotenza nelle menti più aperte a coglierne le sfumature più proficue, si creano i presupposti atti a dirigerci verso nuovi paradigmi. ******** (36) Quando capì di non avere più nulla da dire agli adulti, iniziò a scrivere libri per bambini, con l’intento di salvare il salvabile. Ma forse, senza averne la consapevolezza, voleva semplicemente salvare sé stesso. ********
  • 9. (37) In più di duemila anni di storia, in campo scientifico e filosofico, siamo passati dall'era delle oligarchie delle idee fino a quella attuale della democrazia delle idee. Alcuni tuttavia nell'era attuale, hanno iniziato a scorgervi una sorta di male oscuro, a cui potremmo dare il nome di confusionismo delle idee. Ma si tratta realmente di un male, oppure siamo di fronte a un punto di svolta? Se, per dirla con Wittgenstein, "la filosofia si limita a mettere tutto a nudo; essa non spiega e non conclude nulla", e la storia della scienza, dal canto suo, per dirla con Kuhn, ci induce ad osservare "una vera e propria incommensurabilità delle diverse dottrine scientifiche afferenti a diversi paradigmi, non nel senso che alcune sono più sofisticate o meglio elaborate delle altre, ma nel senso che esprimono punti di vista tra loro radicalmente diversi e in gran parte intraducibili", allora non siamo forse sulla buona strada per capire che la ricerca di una Teoria del Tutto, non mira sostanzialmente a scoprire alcuna verità assoluta, bensì semplicemente a tener viva una parte della nostra mente, che proprio per rimanere tale (viva), è costretta a porsi domande sulla natura e su se stessa per un tempo indefinitamente lungo? Sapere di non sapere, se vogliamo sopravvivere, come specie, deve rimanere sempre un inno alla ricerca scientifica e filosofica. ******** (38) Quando leggi un libro all'età di tredici anni e te lo ritrovi ancora tra le mani alla soglia dei cinquantadue, la tentazione è quella di provare a rileggerlo, per vedere se ti procura ancora le stesse emozioni di un tempo. Ma ciò che è già stato compreso, assimilato e approfondito, può farci rivivere le stesse emozioni di quando eravamo all'oscuro di tutto ed ogni cosa era per noi una novità? Forse sì, provando a ripristinare per qualche istante lo spirito di un tempo e dimenticando ciò che oggi siamo; ma è il timore di smarrirci, a frenare ogni nostra iniziativa. ******** (39) Più lunga è la circonferenza del tempo della nostra vita, più saremo convinti che la strada che abbiamo percorso e stiamo percorrendo sia rettilinea. Ma non lo è per nessuno, fortunatamente. Tutti pian piano riscopriamo noi stessi, attraverso la rivalutazione dei nostri errori, delle nostre idee, delle nostre scelte. Fino al giorno in cui torniamo al punto di partenza; che non segna mai una fine, ma una rinascita.
  • 10. ******** ******** (40) Se i nostri desideri più reconditi hanno davvero radici nel nostro inconscio, allora tutto ciò che cerchiamo e che crediamo possa renderci felici, non è mai ciò che desideriamo realmente. ******** (41) Più si cerca di elaborare l'informazione ricevuta attraverso analogie e riferimenti a sistemi più ampi e "generalizzanti", più aumenta il tempo richiesto per effettuare queste elucubrazioni atte a partorire nuove immagini e paradigmi della realtà. Solo gli indottrinati hanno sempre la risposta pronta; poiché dispongono solo della facoltà di applicare regole e teorie, mai di crearle. ******** (42) Quando ti muovi nel liquame è bene evitare di nuotare a crawl; meglio nuotare a rana, con gli occhi liberi di osservare tutta la superficie in cui ti stai muovendo. Così facendo, qualche zona incontaminata la si trova sempre; ed è lì che occorre approdare, togliendosi poi di dosso tutto il liquame che fino a quel momento, ha solo ostacolato il nostro percorso (ma non lo ha mai impedito). ********
  • 11. (43) Ogni connessione con l’eternità è una connessione con l’infinito; ogni connessione con l’infinito è una connessione con il regno della non-impossibilità. ******** (44) Due mondi diversi possono interagire e collaborare tra loro per formare un nuovo mondo, il cui valore aggiunto sta in quell’informazione in più, che senza tale interazione non avrebbe mai potuto emergere; non avrebbe mai potuto nascere. ******** (45) Una delle domande più scomode e impertinenti che ogni tanto mi pone la coscienza è la seguente: perché sciupi il tuo tempo libero a pensare, quando potresti fare delle cose molto più divertenti? ******** (46) Le simmetrie vengono a crearsi grazie al minimo spreco di energia che la natura mette sempre in atto. Se la bellezza delle equazioni che descrivono la realtà, fosse sempre rapportabile a tale principio fisico, faticheremmo di meno nel cercare quelle giuste. ******** (47) A ben vedere, noi possiamo valutare le dimensioni di un oggetto, solo in rapporto ad altri oggetti ad esso vicini, aventi altre dimensioni. Pensate ad esempio ad un cubo metallico di tre cm di spigolo. Lo osservate sul palmo della vostra mano e vi apparirà piuttosto piccolo. Ma se ad osservarlo sul palmo della propria mano fosse un gigante umanoide alto sei metri con delle mani enormi rispetto alle nostre? Per lui sarebbe come osservare una briciola di pane! Tutto cambierebbe, dal suo punto di vista. In un Universo completamente "vuoto", privo di materia ordinaria come stelle e pianeti, privo di osservatori dotati di un corpo fisico che potrebbero utilizzare come metro/unità di confronto per stabilire le differenze dimensionali tra loro e qualsiasi altro oggetto presente nel medesimo spaziotempo, quel piccolo cubo metallico potrebbe avere le dimensioni di un singolo atomo, oppure quelle di un intero universo! Nessun osservatore/entità pensante, priva di un corpo fisico in uno spaziotempo privo di
  • 12. qualsiasi altro corpo fisico, sarebbe in grado di valutare le dimensioni di quel dannato cubo metallico! ******** (48) Dopo i lavori di Church, Turing, Tarski e Gödel, parlare di verità assoluta non ha più alcun senso. Noi siamo parte integrante di ogni sistema che osserviamo; siamo sia gli osservatori che gli osservati, di una realtà fondamentalmente non-locale che possiamo studiare e analizzare, solo frammentandola. È l'illusione della località, che paradossalmente ci ha permesso di scoprire la non-località (ora, dopo gli ultimi inattaccabili/loophole-free esperimenti del 2015 sulle disuguaglianze di Bell, ne abbiamo le prove: la realtà fisica, in ogni luogo dell'universo, è non-locale). Tutto è Uno. Unus Mundus, dicevano gli scolastici. ******** (49) Abbiamo dovuto attendere 2'500 anni per comprendere le implicazioni del teorema di Pitagora nel modo in cui il tempo si dilata a velocità relativistiche (come dimostrano le equazioni della Relatività Ristretta). Speriamo di non dover attendere altri duemila anni per comprendere un’eventuale implicazione dell’ultimo teorema di de Fermat, nella struttura fondamentale dello spaziotempo. ******** ******** (50) Se un essere umano dovesse accogliere in sé tutte le sofferenze sparse nel mondo, morirebbe in una frazione di
  • 13. secondo. Empatia e sofferenza sono due grandezze coniugate in modo tale da rendere impossibile ogni forma estrema di felicità, per chi ha un certo livello di sensibilità. ******** (51) Più è alto il numero delle nostre aspettative e meno la vita ci sorride. La sincronicità si annida solo nell'atto del dare... senza mai aspettarsi nulla in cambio. ******** (52) In modalità brain-heart uno sguardo a molti può apparire vuoto o assente; ma appare invece pieno e magnetico a chi è sintonizzato sulla stessa modalità. ******** (53) Le cose che avvengono in modo naturale, sono quelle che esulano dalla nostra consapevolezza, poiché in relazione di fase con sé stesse. Quando due mondi si compenetrano a vicenda, semplicemente… scompaiono. ******** (54) Siamo già tutti morti e sepolti ancor prima di entrare in qualunque guerra (sia fisica che psicologica). Ci entriamo solo perché crediamo che la freccia del tempo si muova lentamente, quando in realtà è già arrivata a destinazione. ******** (55) Chi vede oltre non potrà mai essere compreso da chi vede solo un orizzonte predefinito, oltre il quale è inutile e rischioso avventurarsi. ******** (56) Non possiamo intrometterci negli intrecci della natura; se volessimo isolare ed allontanare una specie da ogni potenziale pericolo, lo faremmo a discapito di un'altra. Per quanto molti aspetti della natura (in primis del regno animale) possano apparire estremamente crudeli, siamo costretti ad accettare tale realtà. La sofferenza di tutti, in cambio della perseveranza e la continuità di tutti. In ogni sistema globale e omogeneo della vita, è insita la sofferenza; volerla escludere significherebbe voler
  • 14. compromettere un equilibrio senza il quale, saremmo destinati tutti all'estinzione prematura. ******** (57) La fantasia è fondamentale nel percorso di ricerca della verità; se non l'avessimo, non sarebbe possibile alcuna speculazione in ambito scientifico/filosofico e quasi certamente, saremmo ancora all'età della pietra. Non bisogna mai vergognarsi di esprimere i propri voli di fantasia; tra gli osservatori, le persone curiose e intelligenti inizieranno a meditare/riflettere (scopo raggiunto), mentre i babbei si limiteranno a ridere. ******** (58) Al mondo non esiste alcuna nicchia di geni; esistono solo persone aperte al dialogo e alla possibilità di acquisire nuova conoscenza mettendo in discussione se stessi e il proprio "catalogo di nozioni" costruito nel tempo nel corso della loro vita e persone che non usciranno mai dai loro schemi mentali stazionari e immutabili, orgogliose del proprio indottrinamento culturale/scientifico e sempre ansiose di ostentarlo quando si trovano di fronte al nuovo, di fronte alla novità che sconvolge il loro piccolo mondo, poiché temono inconsciamente che possa essere distrutto. [La mia ovviamente è una "provocazione", per mettere in luce il fatto che la "genialità", sta proprio nel fatto di spingersi oltre determinati schemi e conoscenze predefinite, grazie all'apertura mentale fuori dall'ordinario, caratteristica di poche persone al mondo] ******** (59) L’universo decide cosa vuole donarci o non donarci, in base a ciò che siamo in un preciso momento della nostra vita, a ciò che non ci aspettiamo in tale momento e a ciò che risulta essere (sempre in tale momento), in proporzione e dunque idoneo a quanto siamo in grado di ricevere. ******** (60) Provare un sentimento per qualcuno e non esser ricambiati, fa parte del gioco della vita. Sperare che tale persona nella vita si innamori di qualcuno in grado di prendersi cura di lei e di amarla in egual misura, fa parte del gioco di riflessi tra la nostra anima e la nostra coscienza.
  • 15. ******** (61) I libri che hai amato di più, tengono accesi i ricordi di quella parte di vita che ti ha donato di più, togliendoti solo il superfluo. ******** (62) Può capitare di acquistare un libro e di leggerlo addirittura vent'anni dopo tale acquisto. Questo accade perché nel puzzle della nostra vita, i pezzi della mente a volte impiegano molto tempo per trovare i pezzi fisici combacianti; e viceversa. Non che non siano già in qualche modo collegati l'uno con l'altro; lo sono, ma devono rispettare i capricci della quarta dimensione, che in pratica fa ciò che gli pare, riuscendo tuttavia alla fine di ogni ciclo, a completare in modo ottimale ciascun frammento della realtà, con il migliore dei sensi possibili. ******** (63) Immaginiamo di poter osservare il sogno di un individuo, che sta sognando di parlare con un altro individuo e l'uno dice all'altro: "Io sono reale e tu sei reale, non può essere altrimenti; esiste solo un'unica realtà, se ve ne fosse un'altra, l'avremmo già scoperta, l'avremmo già percepita". Ora immaginiamo che questo sogno, duri in eterno (che il soggetto sognante non si svegli più). Dunque in tal caso, per il sognatore immerso eternamente nel mondo onirico, non vi sarebbe più alcuna "controparte fisica" atta a creare il dualismo: sogno - realtà fisica. In assenza di tale dualismo, per lui, perderebbe senso anche la domanda: "Cosa è reale e cosa invece non lo è?". Questo poiché essendovi una e soltanto una "dimensione percepibile" della realtà, quella diverrebbe l'unica possibile e immaginabile. Lo stesso discorso varrebbe nel caso in cui l'atto di sognare non fosse possibile; laddove i sogni non esistessero (ovvero dove a nessuna entità pensante al mondo, umana o non umana, fosse concessa la facoltà di sognare). Chi metterebbe mai in dubbio il concetto di realtà fisica, in un mondo così "limitato"? Nessuno. Grazie al dualismo psiche-materia, ricaviamo l'immagine di un'unica realtà, non scindibile, non frammentabile. Ecco cos'è in sintesi la realtà, un intreccio tra psiche e materia che non possiamo osservare contemporaneamente nelle sue parti illusoriamente separate (se osserviamo la psiche siamo psiche, se osserviamo la materia siamo materia). Una meravigliosa ed
  • 16. incredibile sorta di estensione, del principio di complementarità (di bohriana memoria). ******** (64) Nel momento in cui ti stanchi di porti delle domande a cui non sai dare una risposta, stai per chiudere il capitolo più significativo della tua vita. ******** (65) Saper cogliere le giuste occasioni nella vita, che ci vengono incontro sotto forma di apparenti casualità e coincidenze fortuite, non ha nulla a che vedere con l'opportunismo, solo quando benefici e vantaggi vengono collettivamente condivisi. Quando ciò non accade, ogni armonia sincronica viene distrutta sul nascere e tutti i potenziali percorsi evolutivi, collassano in un unico vicolo cieco. ******** (66) Restare affascinati dai misteri dell’infinitamente grande, senza restare affascinati dai misteri dell’infinitamente piccolo (o viceversa), è come apprezzare la bellezza di un contenitore, senza conoscerne il contenuto. A volte è proprio il contenuto, che ci fa apprezzare di più il contenitore. ******** (67) Ogni momento perfetto si presenta solo al raggiungimento del giusto livello di maturità, in rapporto a tutti gli elementi esterni in grado di accoglierlo. Le tempistiche non possono mai essere prestabilite, poiché nessuno conosce il proprio livello di maturità in assenza di un confronto costante con gli altri; e spesso neppure quando tale confronto sussiste e si protrae nel tempo. Ancor meno è possibile, per chiunque, conoscere a priori il momento esatto in cui gli elementi esterni appaiono sincronizzati per sostenere ed accogliere il suo stato di maturità. Ogni momento perfetto è dunque apparentemente casuale, ma magicamente elaborato da una rete di nessi acausali che lo riempiono di significato, solo quando siamo in grado di interpretarlo. ******** (68) Solo da campi tra loro in risonanza, è possibile l’evoluzione verso nuove idee e immagini della realtà, che in assenza di tale interazione, rimangono latenti nell’infinito campo di informazione inespressa.
  • 17. ******** (69) Prendi un modello fisico-logico-matematico della realtà, descrivilo con parole semplici sfruttando al massimo il rasoio di Occam e mettilo da parte. Poi prendi un altro modello fisico- logico-matematico della realtà e fai la stessa cosa che hai fatto con il primo modello. Esegui questo lavoro con altri modelli della realtà, fino ad avere un certo gruppo di modelli (dove ognuno di questi modelli è descritto a parole nel modo più semplice possibile). Ora riporta questo gruppo di modelli su una grande lavagna e cerca di visualizzare tutti i modelli nel loro insieme. A questo punto devi solo attendere che l'intuito ti porti ad unire tra loro, attraverso delle insperate analogie, due o più modelli affini tra loro. Per concludere, se le trovi, formalizza tali analogie con il linguaggio più appropriato. Ecco come nascono le nuove idee. ******** (70) Secondo Max Scheler, uno dei padri fondatori della "sociologia della conoscenza" (che studia l'influsso dei fattori sociali sulle produzioni dello spirito come l'arte, la morale e la scienza), è possibile distinguere tre fondamentali forme di sapere: - Il "sapere del dominio o dell'efficienza" (ossia il sapere tecnico- scientifico asservito allo scopo di padroneggiare conoscitivamente ed operativamente la realtà); - Il "sapere pedagogico" (che mira allo sviluppo della personalità umana e nel quale è assegnata una funzione formativa essenziale alla metafisica); - Il "sapere soteriologico" (ovvero il sapere religioso che mira alla salvezza dell'uomo mettendolo in rapporto con l'essere supremo). Scheler sostiene che le tre forme di sapere non indicano i gradi di una evoluzione filogenetica, ma coesistono in ogni epoca. Ma come evolvono dunque queste tre forme di sapere, nel processo di "progresso e sviluppo" che caratterizza da millenni ormai, la storia del genere umano? In che misura esse sono legate (ammesso che lo siano) alla nostra evoluzione esclusivamente biologica/antropologica? Forse non lo sapremo mai. Una cosa comunque è certa: siamo sempre troppo concentrati nel "guardare avanti", dimenticando quasi sempre tutte le preziose informazioni relative al nostro passato (che potrebbero in qualche modo insegnarci come vivere meglio nel presente e spianarci così la strada verso un futuro migliore). Forse aveva ragione Ernst Bloch quando, nella sua prima opera, "Lo spirito dell'utopia", elaborò la sua concezione della storia come processo animato da una tendenza a trascendere il presente verso la realizzazione del
  • 18. possibile; cioè verso il futuro. Di questa tendenza è espressione, appunto, lo spirito dell'utopia; che non indica l'impossibile, ma solo ciò che "ancora non è". Per Bloch dunque, esiste una sorta di "legge dell'essere", ovvero un principio ontologico, indicante che il fondamento della realtà è il futuro. Egli chiamò questa "legge" della natura umana: "Principio speranza"; sottolineando il fatto che esso non sia da intendersi soltanto come l'espressione di un desiderio, bensì come una "legge di natura" su cui si fonda la "prassi umana". E se fosse proprio il "Principio speranza", a far sì che il genere umano, focalizzandosi quasi esclusivamente sul futuro, perda di vista gran parte del suo presente e del suo passato, ripetendo così nel tempo, gli stessi errori? Fermarsi a riflettere, oggi come oggi, costerebbe troppo tempo e denaro. Chi ha il tempo e la possibilità di farlo, non lo fa perché non ha il potere di cambiare le cose. Chi ha il potere di cambiare le cose, non lo fa perché non ha alcun interesse nel cambiare le cose. ******** (71) Poniamo il tempo di tutta la nostra vita sull'asse delle ascisse e il "numero di cose" che siamo convinti di sapere sull'asse delle ordinate: ciò che otterremo sarà una curva a campana. Teoricamente ed analogamente, il grafico del nostro ego in funzione del tempo, dovrebbe sovrascriversi a quello della curva a campana relativo alle nostre convinzioni. Quando ciò non accade, ovvero quando né l'uno e né l'altro grafico rispecchiano l'andamento evolutivo di un soggetto pensante, probabilmente al soggetto in questione non è stato concesso di vivere sufficientemente a lungo. ******** (72) Osserva un incantevole paesaggio e pensa a come scrivere un bellissimo aforisma; trattieni in te il più possibile tale desiderio fino a quando esso, lentamente, non svanisce nel nulla. Ciò che rimane in te, è la bellezza ineffabile di un'emozione inespressa che segretamente custodirai nel tuo cuore, fino a quando avrai memoria di quel magico momento. ******** (73) Non c’è grande amicizia senza affetto; non c’è affetto senza sincerità; non c’è sincerità senza un incremento della propria vulnerabilità. Ogni grande amicizia rende fragili le singole parti, ma forte e incontrastabile il sistema da chi vorrebbe la sua disgregazione.
  • 19. ******** (74) Le persone sono perennemente alla ricerca di qualcosa; alcune perché non credono al fatto che l'Universo calcoli continuamente sé stesso, altre perché non credono in Dio. Ma sostanzialmente, in entrambi i gruppi, prevale l'inconsapevolezza dell'esistenza di un principio base, che ordina e muove tutte le cose del Creato. Se un giorno i misteri della Supersimmetria verranno svelati, questa mia riflessione troverà il senso che le spetta. ******** (75) C'è un tempo per muoversi e un tempo per restare fermi a meditare. Il prodotto del valore simbolico di questi due tempi, dà come risultato una costante. Questo significa che qualsiasi cosa facciate nella vita, se correlata ad un momento breve o lungo di meditazione, ha un valore intrinseco non meno importante del tempo trascorso esclusivamente a meditare; e viceversa (i due fattori sono inversamente proporzionali). La costante in questione ha un nome: è la costante di apprendimento. ******** (76) Ogni volta che avverto un impulso nel fare qualcosa... e lo seguo (concretizzando ciò che prima era solo intento), poi la vita mi ricompensa con qualche piacevole sorpresa. Questa sottile connessione con ciò che l'inconscio già sa ma non può rivelare in anticipo, a volte mi spaventa.Avolte invece mi fa capire che molti passi falsi, nella vita, se siamo in grado di percepire l'oltre che è in noi, li possiamo tranquillamente evitare. ******** (77) Corpo e cervello elaborano informazione. L'informazione si serve di corpo e cervello per farsi elaborare. Se affermi la prima cosa nessuno ha nulla da obiettare; se affermi la seconda è probabile che ti prendano per pazzo. L'immateriale, nella visione che emerge dal senso comune, non può prevalere sul materiale. Ogni cambiamento di prospettiva, è soggetto ad enorme resistenza/reticenza, da parte di chi è convinto che la realtà di ogni sistema di cui fa parte, predilige la parte osservativa piuttosto che quella osservata. ******** (78) Politica, economia e sociologia, sono tre grandi rami del sapere umano, che studiano direttamente o indirettamente delle
  • 20. dinamiche sociali a livello locale o globale, senza quasi mai tenere conto di alcuni attrattori occulti (da secoli nascosti agli occhi di masse ignare della loro esistenza), in grado di manipolare il corso degli eventi umani/sociali su lassi di tempo anche molto lunghi. Spesso, ogni previsione fatta in ambito politico, economico o sociale, è solo uno specchietto per le allodole; ma a monte di ciò, non v'è la malafede di chi ingenuamente propone le proprie tesi e le proprie equazioni, bensì la loro mancanza di conoscenza di molti parametri occulti. Il futuro rimane dunque incerto per le masse, ma largamente prevedibile per chi si confonde tra le curve degli attrattori occulti. ******** (79) Ogni mente immersa nel fluido del sapere umano, subisce una forza diretta dal basso verso l’alto di intensità equiparabile alla forza-peso del fluido spostato. Laddove si innalza la conoscenza, non v’è fluido di sapere che non abbia la consistenza idonea a rendere valido ed applicabile tale principio. ******** (80) Finché non ci svegliamo e cominciamo dunque a pensare tutto ciò che ancora non è stato pensato (nel limite inconoscibile del possibile), ogni nuovo trattato logico, filosofico, scientifico o matematico che andremo a proporre, sarà solo ridondanza utile a chi ha la necessità di osservare e riflettere su più forme simili tra loro (ma con lo stesso contenuto di senso e significato), per coglierne l'essenziale. Così facendo, forse agevoliamo la strada del comprendere a nuovi studenti e futuri docenti provetti, ma non diamo nutrimento alle menti più esigenti: quelle che vorrebbero cimentarsi con nuove basi teoriche, anche piuttosto grossolanamente abbozzate, pur di poter stimolare la nascita di propri eventi creativi. Tutti coloro che osano volare con la fantasia, dovrebbero essere incentivati a divulgare le loro idee; ci sarà sempre qualcuno che invece di deriderle, cercherà di comprenderne l'origine, l'essenza e l'unicità, per poi eventualmente formalizzarle e renderle così più appetibili. ******** (81) Sfogliando libri d’ogni genere in cerca di perle di saggezza, diamo alla nostra mente l’occasione di rivolgersi all’ignoto, pregandolo inconsciamente di offrirci la casualità apparente più proficua, atta a svelarci connessioni e analogie tra realtà che forse, solo in ultima analisi, potremmo scoprire essere complementari.
  • 21. ******** (82) Quei periodi in cui hai solo domande e non hai più risposte, ti fanno capire che il treno sta rallentando, lasciandoti la visuale di un paesaggio meglio definito ed estremamente ramificato; dove la mente si perde nello sconforto della propria illusione della verità. ******** (83) Per quanto caotica possa apparire esternamente, nel suo insieme, la vita di una persona, se il suo equilibrio mente-corpo tende allo stato ottimale, la perfezione è massima. Nel caos deterministico, c’è perfezione e bellezza; anche se le dinamiche apparenti, talvolta, nella loro inafferrabile caoticità, possono indurre a credere il contrario. ******** (84) La vita è come attraversare un fiume su un ponte sospeso. All'inizio vedi solo (prima in lontananza, poi un po' più da vicino) degli strani cavi d'acciaio, senza capire a cosa possano servire (la visuale è sempre limitata dalla nebbia). Poi, nel momento in cui ti trovi esattamente a metà ponte (se hai la fortuna che la nebbia si diradi), riesci a comprendere lo scopo di quei cavi, poiché li vedi più o meno nella loro interezza. Oltrepassato il fiume, sulla sponda opposta, perdi nuovamente la visione d'insieme delle cose, ma hai compreso l'importanza e la necessità di quei cavi d'acciaio. È solo dopo la nostra morte, che possiamo osservare l'intero ponte dall'alto (senza alcuna nebbia ad ostacolarci la visuale) e comprendere dunque il significato profondo della nostra breve esistenza terrena; accorgendoci che quei cavi d'acciaio, a volte erano delle semplici amicizie, a volte dei grandi amori, a volte delle strane idee e a volte delle sensazioni utili ad indirizzare il nostro cammino nella direzione più consona allo scopo del nostro percorso terreno. ******** (85) Le persone dall'intelligenza straordinaria non cercano mai di mettersi in mostra; preferiscono mimetizzarsi tra la gente comune. Ma per quale motivo adottano un tale comportamento? Bisognerebbe chiederlo a loro. Tuttavia, proprio perché si mimetizzano perfettamente, risulta difficilissimo individuarle per porre loro tale domanda; ma nel fortunato caso in cui vi riuscissimo, saremmo in grado di comprendere la risposta? La loro risposta sarebbe una "pseudorisposta" formulata appositamente per essere compresa da una mente comune, oppure
  • 22. sarebbe una "vera" risposta che lascerebbe spazio a varie interpretazioni (visto che una mente comune non sarebbe in grado di trovarne un'unica e fondamentale interpretazione)? ******** (86) Le nostre certezze spesso sono contestuali e possono mutare in funzione delle circostanze; poiché le circostanze sono mutevoli e soprattutto conoscono più della nostra stessa ragione. Il nostro inconscio combacia meglio con gli eventi del mondo esterno, piuttosto che con quelli idealizzati nel nostro mondo interiore e costruiti dalla ragione. Per scoprire vagamente chi siamo e cosa stiamo cercando nella vita, dobbiamo interagire con l'inatteso, con l'imponderabile. ******** (87) A volte mi chiedo se siano gli esseri umani ad avere dei compiti nella vita da portare a termine, oppure se siano i compiti dettati dall'universo a scegliere arbitrariamente i corpi e le menti umane, per potersi concretizzare. Dove tutto è campo ed informazione (in un intreccio indissolubile), come si fa a non cadere nella tentazione di reinterpretare la visione della realtà, con questo folle cambiamento di prospettiva? Ma non è nel momento in cui rasentiamo la follia, che in genere nascono le idee più originali? Ache servono le idee comuni, ordinarie, se a causa loro, nessun sistema logico può evolvere verso stati di maggior complessità? Chi resta fermo non potrà mai chiedersi dove sta andando; bensì soltanto, in quale direzione sta regredendo. ******** (88) Il vero laboratorio della vita consiste nello scambio di conoscenza tra persone con interessi comuni oppure non comuni; alla base tuttavia, dev'esserci sempre un'unica forza motrice: la curiosità (che ovviamente dev'essere reciproca). Se gli interessi sono comuni, l'approccio è dolce e porta a sviluppi di settore talvolta anche rivoluzionari; se gli interessi invece non sono comuni, l'approccio è più difficoltoso, ma attraverso la forza delle analogie, spesso gli sviluppi vanno a toccare più settori del sapere umano. Dunque, dove le difficoltà d'interazione sono maggiori, alla fine i risultati hanno un valore aggiunto, poiché portano all'estensione della conoscenza in nuovi ambiti del sapere umano. ******** (89) Sulla punta dell'iceberg possiamo osservare il paesaggio attorno a noi e stimare razionalmente le distanze; ma sul fondo
  • 23. dell'iceberg, ad osservare il paesaggio vi è l'estensione virtuale del nostro corpo, nella sua completezza. Le distanze qui non vengono né stimate e né calcolate, ma semplicemente percepite. Qui, in un elogio della non-località, prendiamo contatto con il nostro essere più profondo, annullando ogni fittizia distanza nello spazio e nel tempo, tra noi e il resto dell'universo. ******** (90) Se siamo in una sala gremita con cento persone, ed esponiamo loro un argomento, può succedere che cinquanta persone lo trovino noioso e le altre cinquanta persone lo trovino interessante. Ciò non significa che l'argomento in questione sia noioso ed allo stesso tempo interessante; mostrando così un'improponibile natura duale. Significa solo che non esistono argomenti noiosi, come neppure argomenti interessanti; ma solo interpretazioni soggettive di determinati contesti/discorsi informativi. In sostanza, è come se l'esposizione di un determinato argomento, restasse in una sorta di stato di sovrapposizione quantistica (noioso/interessante), fino a quando qualcuno non lo prende a cuore ritenendolo interessante, oppure lo snobba ritenendolo noioso. Ma la natura duale dell'argomento è solo apparente (non reale), quando si escludono i soggetti percipienti! L'esposizione di un argomento senza soggetti percipienti/osservatori, non può essere né noiosa e né interessante; rimane semplicemente indefinita, fino a quando non subentra un'interazione con uno o più soggetti percipienti/osservatori. L'oggettività non può essere applicata alle passioni e agli interessi innati in ogni essere umano. ******** (91) Spesso nella vita ci spaventiamo per i toni allarmistici con cui vengono esposte/presentate determinate argomentazioni, senza conoscere a fondo le radici fondamentali da cui prendono forma ed emergono tali argomentazioni. Dai tempi di Gustave Le Bon e Edward Bernays, sappiamo che chi usa queste strategie di allarmismo ingiustificato, lo fa nella piena consapevolezza di poter far leva sull'ignoranza settoriale delle masse (per quanto una persona possa essere colta e intelligente, non potrà mai conoscere a fondo tutti gli aspetti tecnico-teorici di ogni branca dell'immenso sapere umano; da cui il termine: ignoranza settoriale). L'unico tallone d'Achille in grado di affievolire le strategie manipolative di chi conosce la psicologia delle folle (Le Bon) e i metodi della propaganda (Bernays), sta nel cercare di
  • 24. acquisire, nel corso della nostra vita, sempre e costantemente, un maggior livello di conoscenza in ogni ambito del sapere umano. ******** ******** (92) Forse un giorno potremo capire la differenza tra un essere umano e un replicante dotato di intelligenza artificiale, solo dal modo in cui scrivono le poesie. Se tra tali poesie non riusciremo a distinguere alcuna differenza, poiché entrambe apparentemente di impronta tipicamente ed intuitivamente umana, non ci rimarrà più nulla da esternare, per evidenziare la nostra umanità su questa terra. Forse diventerà un mondo di umani tra finti umani, dove più nessuno si porrà domande su chi avrebbe il diritto di primeggiare e chi invece dovrebbe semplicemente, porsi da parte. ******** (93) L'estetica è uno stato di transizione tra l'informe e il regolare, nella loro ciclicità in ogni contesto della realtà fisica (organico ed inorganico). Nella materia vivente l'estetica rappresenta uno stato
  • 25. di transizione relativamente effimero, in funzione del tempo di vita del corpo che la esprime. Nella materia inorganica invece, solitamente tali transizioni durano molto più a lungo. Ma l'estetica appartiene anche al mondo delle idee; in tale contesto rappresenta sempre uno stato di transizione, la cui durata nel tempo è in funzione del ciclo di vita dei vari paradigmi che si susseguono nel percorso evolutivo del sapere umano. La bellezza di alcune equazioni che utilizziamo per definire determinati concetti fisici può perdurare nei secoli, ma se cambia il modo in cui interpretiamo la realtà fisica a noi circostante, tale bellezza tende a sfiorire. Una volta sfiorita, solitamente lascia il posto ad un'altra bellezza, definita da altri canoni, da altri simboli, da altre equazioni, destinate a vivere fino a quando un nuovo paradigma, prende il posto di quello vecchio. ******** (94) Enfatizzare inconsciamente i ricordi più belli della nostra vita, ci proietta verso stati della mente sicuramente benefici, ma solo quando non abbiamo più la possibilità di riviverli concretamente nella realtà, attraverso altri eventi e situazioni simili a quelle vissute in origine. Cercare di rivivere le gioie del passato, ricostruendo con la mente, attorno a noi, un mondo che non può più esistere, ci obbliga a comprendere quanto sia importante vivere pienamente il nostro presente, quando ci offre i momenti e le situazioni più belle della nostra vita. ******** (95) Non capiremo mai cosa ci spinge a fare ciò che facciamo, ad essere ciò che siamo, ad avere determinati desideri, determinate passioni. Non possiamo spiegare tutto con la genetica, o esplorando con la psicanalisi il nostro passato, i nostri traumi, le interazioni con le persone con cui ci siamo confrontati, con cui abbiamo convissuto.Aggiungiamoci anche l'ipnosi regressiva e la sindrome degli antenati; rimane sempre il fatto che ci sono cose che sfuggono anche alle analisi più profonde della nostra psiche, della nostra mente. È come se tutti noi fossimo governati da una sorta di algoritmo, che ci fa escludere determinati interessi, determinate passioni, per poi imporre alla nostra mente solo una specifica direzione. Tutto ciò dovrebbe spaventare chiunque; invece quasi nessuno sembra accorgersi della prigione dorata in cui si ritrova intrappolato. Forse ciò è dovuto al fatto che il nostro tempo individuale è limitato; e il fantomatico algoritmo, semmai esistesse realmente, ne è una conseguenza. Forse se vivessimo mille anni, vedremmo le nostre passioni e i nostri interessi mutare
  • 26. nel tempo. Il paradosso sta nel fatto che la mente umana è multidimensionale e ben lontana dalla possibilità di essere descritta anche dal più complesso degli algoritmi, ma nonostante ciò, qualcosa ci impone di percorrere sempre la stessa strada, evolvendo sempre in un'unica direzione. Dobbiamo accettare il fatto che non tutti i misteri possono essere svelati; dobbiamo dunque rassegnarci, non abbiamo altra scelta.