L’attuale scenario impone una necessaria rimodulazione del regime assistenziale di ricovero nell’ottica di ottimizzare i costi e le risorse. Nonostante le azioni intraprese, tra cui si annovera la creazione di posti letto a valenza territoriale per la continuità delle cure, l’analisi di tali processi non ha evidenziato i benefici sperati in termini economici e di esito clinico. L’obiettivo consiste nell’elaborazione di un modello innovativo (basata sui principi di domiciliarità, modularità assistenziale e gestione mista) per la gestione del paziente in dimissione ospedaliera. La progettazione del nuovo modello organizzativo, con durata di sei mesi (periodo: dicembre 2016 - giugno 2017), si è basata su tre principi cardine:
1) la centralità del domicilio come setting privilegiato per la gestione del paziente;
2) la modularità della risposta clinico-assistenziale secondo i reali bisogni di salute del paziente, valutati secondo scale riconosciute dalla letteratura scientifica;
3) la creazione di un modello gestionale a valenza mista (Azienda pubblica – Cooperativa terzo settore) come risposta innovativa a garanzia di una maggiore completezza della presa in carico globale del paziente.
L’applicazione ricorda gli appuntamenti con l’Azienda Sanitaria (prestazioni specialistiche, ricoveri, etc...), inviando su tutti i dispositivi multimediali un avviso per ricordare l’appuntamento.
Una figura mancante nel panorama regionale. L'infermiere di Famiglia potrebbe essere l’anello di congiunzione mancante tra i medici di medicina generale ed il paziente per l’assistenza quotidiana. Un progetto ambizioso che offrirebbe servizi infermieristici domiciliari, una reperibilità 24 ore su 24, assistenza notturna e prelievi domiciliari con consegna e lettura referti adeguando il servizio alle esigenze caso per caso.
“Non si tratta solo di mera assistenza, di semplici punture o esecuzioni di manovre fini a se stesse . L' Infermiere di Famiglia potrebbe prendersi cura della persona ed essere, l’interfaccia tra ospedale e malato, tra medico e paziente, cercando di offrire sempre il meglio alle persone. Abbiamo gettato le basi per questo esperimento pioneristico e l’auspicio sarà quello di andare verso la direzione dell’ambulatorio infermieristico di riferimento, che ancora non esiste. Un infermiere di famiglia che affianchi il medico, una reale esigenza del nostro territorio”.
L’idea nasce proprio durante il corso di studi di Enza che coinvolge Francesco e Giuseppe, prendendo spunto da esperienze in altre regioni di Italia: Trentino, Emilia Romagna e Toscana. Mettendo a frutto tutto il sapere appreso negli anni, hanno valutato i reali bisogni del territorio.
“Siamo convinti che l’infermiere di comunità sia un importante tassello per costruire la sanità del futuro, attenta ai bisogni ed alle esigenze dei cittadini. L’infermiere è un professionista della salute che, in collaborazione con il Medico, può essere di aiuto alle famiglie che hanno bisogno di un sostegno assistenziale, educativo, riabilitativo in tempi in cui i tagli alla sanità hanno imposto la chiusura di molti ospedali, creando il sovraffollamento di quelli rimasti mettendo a serio rischio la garanzia dei LEA "livelli essenziali dell'assistenza". Siamo convinti che questa è una delle strade per potenziare la medicina di territorio aumentando il livello di efficacia del sistema sanitario”.
L’attuale scenario impone una necessaria rimodulazione del regime assistenziale di ricovero nell’ottica di ottimizzare i costi e le risorse. Nonostante le azioni intraprese, tra cui si annovera la creazione di posti letto a valenza territoriale per la continuità delle cure, l’analisi di tali processi non ha evidenziato i benefici sperati in termini economici e di esito clinico. L’obiettivo consiste nell’elaborazione di un modello innovativo (basata sui principi di domiciliarità, modularità assistenziale e gestione mista) per la gestione del paziente in dimissione ospedaliera. La progettazione del nuovo modello organizzativo, con durata di sei mesi (periodo: dicembre 2016 - giugno 2017), si è basata su tre principi cardine:
1) la centralità del domicilio come setting privilegiato per la gestione del paziente;
2) la modularità della risposta clinico-assistenziale secondo i reali bisogni di salute del paziente, valutati secondo scale riconosciute dalla letteratura scientifica;
3) la creazione di un modello gestionale a valenza mista (Azienda pubblica – Cooperativa terzo settore) come risposta innovativa a garanzia di una maggiore completezza della presa in carico globale del paziente.
L’applicazione ricorda gli appuntamenti con l’Azienda Sanitaria (prestazioni specialistiche, ricoveri, etc...), inviando su tutti i dispositivi multimediali un avviso per ricordare l’appuntamento.
Una figura mancante nel panorama regionale. L'infermiere di Famiglia potrebbe essere l’anello di congiunzione mancante tra i medici di medicina generale ed il paziente per l’assistenza quotidiana. Un progetto ambizioso che offrirebbe servizi infermieristici domiciliari, una reperibilità 24 ore su 24, assistenza notturna e prelievi domiciliari con consegna e lettura referti adeguando il servizio alle esigenze caso per caso.
“Non si tratta solo di mera assistenza, di semplici punture o esecuzioni di manovre fini a se stesse . L' Infermiere di Famiglia potrebbe prendersi cura della persona ed essere, l’interfaccia tra ospedale e malato, tra medico e paziente, cercando di offrire sempre il meglio alle persone. Abbiamo gettato le basi per questo esperimento pioneristico e l’auspicio sarà quello di andare verso la direzione dell’ambulatorio infermieristico di riferimento, che ancora non esiste. Un infermiere di famiglia che affianchi il medico, una reale esigenza del nostro territorio”.
L’idea nasce proprio durante il corso di studi di Enza che coinvolge Francesco e Giuseppe, prendendo spunto da esperienze in altre regioni di Italia: Trentino, Emilia Romagna e Toscana. Mettendo a frutto tutto il sapere appreso negli anni, hanno valutato i reali bisogni del territorio.
“Siamo convinti che l’infermiere di comunità sia un importante tassello per costruire la sanità del futuro, attenta ai bisogni ed alle esigenze dei cittadini. L’infermiere è un professionista della salute che, in collaborazione con il Medico, può essere di aiuto alle famiglie che hanno bisogno di un sostegno assistenziale, educativo, riabilitativo in tempi in cui i tagli alla sanità hanno imposto la chiusura di molti ospedali, creando il sovraffollamento di quelli rimasti mettendo a serio rischio la garanzia dei LEA "livelli essenziali dell'assistenza". Siamo convinti che questa è una delle strade per potenziare la medicina di territorio aumentando il livello di efficacia del sistema sanitario”.
Efficienza produttiva e cura delle relazioni nelle rsa per anzianiUneba
Cura delle relazioni ed efficienza dei servizi che promuovono la salute , slide di Valentina Blandi di Consorzio Zenit al convegno Uneba di Torino (www.uneba.org/tag/convegno-torino)
4° episodio della miniserie di presentazioni dedicate al tema dell'integrazione ospedale - territorio.
Quali sono gli ostacoli da superare per raggiungere un modello di sanità diffusa e come farlo grazie a una piattaforma IT per integrare processi e servizi.
Presentazione di Visitami, piattaforma web/mobile che permette di prenotare o richiedere on-demand, servizi sanitari privati e con il medico di famiglia
+VITA è l’innovativo modello di gestione della ASL di Latina rivolto ai pazienti cronici volto a favorire una precoce individuazione del problema di salute e una corretta programmazione del percorso di cura nel rispetto dei principi di presa in carico e continuità assistenziale, senza orizzonte temporale.
Reti cliniche integrate e strutturate - premio forum pa 2018agneverzuri
Presa in carico delle persone affette da malattie croniche e degli non autosufficienti
Il modello della USL Toscana Sud Est - "Le reti cliniche integrate e strutturate"
MyCUPMarche è un soluzione MULTICANALE unica per gestire più processi:
prenotazione/posticipo/annullamento prestazioni
campagne invito screening e vaccinali
promemoria e pagamento ticket
navigazione indoor all’interno delle strutture ospedaliere
community dei pazienti
contact center multicanale dedicato ai cittadini
sportelli amministrativi sanitari in uffici municipali comunaliDott. Mauro Marin
Per favorire l'accesso ai servizi sanitari di anziani e disabili con problemi di mobilità sono stati aperti nei municipi comunali periferici sportelli sanitari a gestione comunale in rete con gli uffici amministrativi dell'azienda sanitaria per fornire le prestazione di accesso al SSN, tessere sanitarie, esenzioni ticket, cambio medico e variazioni anagrafiche sanitarie, assicurando un servizio vicino al luogo di residenza e riducendo code e attese con la redistribuzione degli utenti su più sportelli aggiuntivi oltre a quelli centralizzati dell'azienda sanitaria. Progetto utile sopratutto per le aree rurali e montane appartenenti a numerosi piccoli Comuni e per un aggiornamento in tempo reale di anagrafe civile e sanitaria
Efficienza produttiva e cura delle relazioni nelle rsa per anzianiUneba
Cura delle relazioni ed efficienza dei servizi che promuovono la salute , slide di Valentina Blandi di Consorzio Zenit al convegno Uneba di Torino (www.uneba.org/tag/convegno-torino)
4° episodio della miniserie di presentazioni dedicate al tema dell'integrazione ospedale - territorio.
Quali sono gli ostacoli da superare per raggiungere un modello di sanità diffusa e come farlo grazie a una piattaforma IT per integrare processi e servizi.
Presentazione di Visitami, piattaforma web/mobile che permette di prenotare o richiedere on-demand, servizi sanitari privati e con il medico di famiglia
+VITA è l’innovativo modello di gestione della ASL di Latina rivolto ai pazienti cronici volto a favorire una precoce individuazione del problema di salute e una corretta programmazione del percorso di cura nel rispetto dei principi di presa in carico e continuità assistenziale, senza orizzonte temporale.
Reti cliniche integrate e strutturate - premio forum pa 2018agneverzuri
Presa in carico delle persone affette da malattie croniche e degli non autosufficienti
Il modello della USL Toscana Sud Est - "Le reti cliniche integrate e strutturate"
MyCUPMarche è un soluzione MULTICANALE unica per gestire più processi:
prenotazione/posticipo/annullamento prestazioni
campagne invito screening e vaccinali
promemoria e pagamento ticket
navigazione indoor all’interno delle strutture ospedaliere
community dei pazienti
contact center multicanale dedicato ai cittadini
sportelli amministrativi sanitari in uffici municipali comunaliDott. Mauro Marin
Per favorire l'accesso ai servizi sanitari di anziani e disabili con problemi di mobilità sono stati aperti nei municipi comunali periferici sportelli sanitari a gestione comunale in rete con gli uffici amministrativi dell'azienda sanitaria per fornire le prestazione di accesso al SSN, tessere sanitarie, esenzioni ticket, cambio medico e variazioni anagrafiche sanitarie, assicurando un servizio vicino al luogo di residenza e riducendo code e attese con la redistribuzione degli utenti su più sportelli aggiuntivi oltre a quelli centralizzati dell'azienda sanitaria. Progetto utile sopratutto per le aree rurali e montane appartenenti a numerosi piccoli Comuni e per un aggiornamento in tempo reale di anagrafe civile e sanitaria
Il progetto PICASSO nasce dalla esigenza di dare una risposta innovativa in termini organizzativi e professionali ai bisogni dei pazienti anziani e fragili partendo dalle soluzioni individuate a livello regionale.
Il progetto di dimissioni precoci, telemedicina e dispositivi wearable in Chirurgia è il risultato della sinergia tra impiego di tecnologie innovative in chirurgia, sviluppo di una terapia per il controllo del dolore post-operatorio al domicilio e collaborazione integrata tra gli infermieri dell'Ospedale e del Territorio. Si intende implementare il progetto nei casi di interventi per neoplasia della prostata trattata con prostatectomia radicale in Day Surgery con pernottamento di un solo giorno, del colon o delle cavità nasali.
È prevista la collaborazione con il Politecnico di Torino per adottare soluzioni tecnologiche che rispondano alle necessità clinico assistenziali e di sicurezza (device indossabili, sistemi e strumenti di monitoraggio in remoto del paziente...).
In definitiva il progetto apre la strada verso una Sanità moderna: miglior utilizzo e valorizzazione delle risorse umane, scambio di competenze, apertura a collaborazioni di eccellenza che consentano di adeguare alla modernità i percorsi di cura.
HOMECARE è una piattaforma integrata che supporta le strutture e le organizzazioni che hanno il fine di erogare servizi di assistenza domiciliare in modo efficiente (contenimento dei costi) ed efficace (raggiungimento obiettivi/qualità della prestazione e del servizio). L’assistenza domiciliare è la forma di assistenza che può essere adottata quando il ricovero non è indispensabile: essa consente di mantenere a domicilio anche le persone non-autosufficienti per favorirne il recupero e ritardare la perdita delle capacità residue di autonomia. In tale contesto HOMECARE propone una rilevante ottimizzazione nel processo di gestione delle cure domiciliari: tramite l’utilizzo di dispositivi wearable e device, per il telemonitoraggio, il telecontrollo e la videocomunicazione e grazie alla gestione delle terapie farmacologiche domiciliari con un dispenser portatile che minimizza il rischio clinico, HOMECARE agevola gli operatori sanitari garantendo la centralità e la sicurezza del paziente.
La sfida della teleassistenza - ppt.pdfvaleria179646
Following the in-depth analysis carried out during this year on existing and corporate needs, a prospectus was produced to support stakeholders regarding the characteristics of the ASL's telemedicine solution. Starting from telemedicine services, implementing what is in use, enhancing their performance, passing through interoperability with regional and national platforms, accessibility by the patient independently and training users on the priced services of specialist telemedicine and in relation to the identified platform.
2. FORUM PA 2019
Premio PA sostenibile – II EDIZIONE
100 progetti per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030
Realizzazione di un modello integrato di organizzazione e di gestione dell’Ospedale,
dell’Ospedale di Comunità, della Medicina di Gruppo Integrata e dei servizi
socioassistenziali alla persona
______________________________
«Ospedale P. Pederzoli» – Casa di Cura Privata Spa
______________________________
3. FORUM PA 2019
Premio PA sostenibile – II EDIZIONE
100 progetti per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030
IL GRUPPO DI LAVORO
Dr. Sandro Caffi (Direttore Sanitario Ospedale di Comunità Pederzoli)
Dr.ssa Simona Bonato (Direttrice Centro Servizi Pederzoli)
Andrea Monastero (IT Manager Ospedale Pederzoli)
4. FORUM PA 2019
Premio PA sostenibile – II EDIZIONE
100 progetti per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030
PRESENTAZIONE DELLA SOLUZIONE 1/2
Definizione di un nuovo modello organizzativo che preveda la
realizzazione di una struttura territoriale, accanto alla struttura
ospedaliera altrettanto accessibile e continua nei servizi offerti alla
popolazione.
Il miglioramento della continuità tra Ospedale e Territorio si propone di
aumentare l’appropriatezza delle dimissioni dei pazienti problematici e
fragili, ridurre il numero di ricovero dei pazienti anziani e la loro durata
definendo un nuovo modello di presa in carico dei pazienti fragili.
5. FORUM PA 2019
Premio PA sostenibile – II EDIZIONE
100 progetti per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030
PRESENTAZIONE DELLA SOLUZIONE 2/2
Con DGR 751/2015 la Regione Veneto ha definito un modello organizzativo di assistenza
primaria denominato Medicine di Gruppo Integrate. Sono team multiprofessionali, composti da
vari professionisti sanitari (medici di famiglia, specialisti, infermieri) e sociali (assistenti sociali),
strutturati su una chiara divisione del lavoro, che operano in una sede di riferimento (assicurando
presenza medica e infermieristica nelle 12 ore), salvaguardando la capillarità di ambulatori
periferici in particolari zone geografiche o di difficoltà assistenziale. Assicurano una presa in
carico effettiva della cronicità sulla scorta dei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali definiti
a livello regionale e contestualizzati nelle singole realtà aziendali.
Dal verbale del tavolo di verifica degli adempimenti di cui all’art. 12 dell’intesa Stato-Regioni del
23 marzo 2015 per l’anno 2016 (IV trimestre) emerge la necessità di comprovare l’effettiva
sostenibilità del modello organizzativo esplicitandone costi e benefici.
Pertanto si è inteso proporre una riformulazione del modello coinvolgendo un erogatore privato e
misurando gli effetti in termini di rispetto dei livelli di appropriatezza.
6. FORUM PA 2019
Premio PA sostenibile – II EDIZIONE
100 progetti per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030
PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI
Si è coinvolto il dipartimento dei Sistemi Informativi
al fine di realizzare un repository informatico
condiviso tra Ospedale per acuti, Ospedale di
Comunità e Medicine di gruppo Integrate a
disposizione dei professionisti coinvolti nei processi
clinico assistenziali integrati
Si è coinvolto il dipartimento dei Sistemi Informativi
al fine di realizzare un repository informatico
condiviso tra Ospedale per acuti, Ospedale di
Comunità e Medicine di gruppo Integrate a
disposizione dei professionisti coinvolti nei processi
clinico assistenziali integrati
7. FORUM PA 2019
Premio PA sostenibile – II EDIZIONE
100 progetti per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030
ANAGRAFICA DEL REFERENTE
Nome e Cognome: Andrea Giovanni Monastero
Email: amonastero@ospedalepederzoli.it
Telefono: 045 6444314
Cellulare: 348 0648455