Cura delle relazioni ed efficienza dei servizi che promuovono la salute , slide di Valentina Blandi di Consorzio Zenit al convegno Uneba di Torino (www.uneba.org/tag/convegno-torino)
Efficienza produttiva e cura delle relazioni nelle rsa per anziani
1. Cura delle relazioni ed efficienza
dei servizi che promuovono la
salute
Dott.ssa Valentina Blandi, PhD
v.blandi@Consorzio-zenit.it
Consorzio Zenit
Convegno su ‘Disabilità, fragilità, vulnerabilità e qualità della vita’
Torino 22-23 Novembre 2018
2. EFFICIENZA
NEI SERVIZI SANITARI E SOCIO-SANITARI
Questo concetto è stato trasferito dal mondo dell’industria, ai servizi
logistici e bancari, poi ai servizi sanitari e socio-sanitari.
Natura dei servizi sanitari e socio-sanitari: l’utente è co-produttore del
servizio introduce incertezza e costi 'inaspettati’ che, per natura, non
possono essere minimizzati!
DEFINIZIONE TRADIZIONALE DI
EFFICIENZA PRODUTTIVA:
Minimizzazione delle risorse necessarie a
raggiungere un determinato scopo.
3. Costi di produzione inaspettati ed
efficienza ‘relazionale’
I COSTI DI PRODUZIONE INASPETTATI sono costi, oggettivi e
misurabili, legati all’unicità delle relazioni che si instaurano in un
determinato tempo e luogo nel corso dei servizi:
• Diretti: legati ad un rapporto non cooperativo con l’utente;
• Indiretti: legati ad un rapporto non cooperativo tra professionista e
l’organizzazione dei servizi.
NON ESISTE SOLO L’EFFICIENZA TRADIZIONALE
EFFICIENZA ‘RELAZIONALE’
Riduzione progressiva dei costi di produzione inaspettati promuovendo
le capacità relazionali necessarie a gestire l’incertezza dell’utente come
co-produttore.
4. • L’attuale modello di erogazione dei servizi – focalizzandosi sulla minimizzazione dei costi
– genera relazioni umane molto limitate e tende strutturalmente a mantenere alti i costi
di produzione inaspettati:
• Il percorso assistenziale è fatto di processi strettamente sequenziali il cui obiettivo non è la
promozione della salute (outcome), ma la fluente implementazione di ogni fase del processo (output)
che implica principalmente evitare i fattori di rischio.
• I percorsi assistenziali definiti ‘personalizzati’ sono in realtà combinazioni modulari di servizi
standardizzati (Meyer et al. 2007; de Blok et al. 2009, 2010; Vahatalo, 2016) con andamento ciclico:
• I fase (specificazione a priori): l’utente fornisce informazioni standardizzate che consentono di costruire un primo
generico pacchetto di servizi;
• II fase (adattamento sul campo) il pacchetto viene adattato grazie ad una valutazione più in profondità dei
bisogni;
• III fase (offerta continuativa) permane finché non cambia qualcosa nelle condizioni di salute del paziente
richiedendo di nuovo l’attivazione delle fasi 2 e 3 (de Blok et al. 2010).
• Invece di promuovere la cura delle relazioni fin dal loro inizio (e così evitare l’insorgenza
dei costi di produzione inaspettati) instaura relazioni con un utente-tipo, affidando al
mondo assicurativo la gestione del rischio di relazioni finite male (e i premi assicurativi
aumentano!).
ATTUALE MODELLO DI EROGAZIONE DEI SERVIZI
SANITARI E SOCIO-SANITARI
6. Per motivi di efficienza, l’organizzazione nei servizi onstage deve:
1. investire nella formazione di capacità e competenze relazionali dei
lavoratori sia con gli utenti che tra colleghi;
2. promuovere, dove possibile, la partecipazione dei lavoratori alla
definizione, programmazione e gestione dei servizi;
3. investire in tecnologie e in sistemi informatici che non aumentino il
controllo sul lavoro, ma che anzi liberino l’attenzione degli operatori
dagli adempimenti formali e burocratici e consentano di prendersi
cura delle relazioni.
Organizzazione dei servizi onstage
7. 7
Source: Author’s contribution
RACCOLTA DEI DATI
1. Dati amministrativi: ore di assenza
malattia 2011-2015 per ogni
caregiver con c.t.i.; ore attese di
lavoro 2011-2015 per ogni caregiver
con c.t.i.
2. questionari ai caregivers con c.t.i.: 75
domande, 122 risposte (64.25% tot.)
3. Interviste semi-strutturate ai
coordinatori di struttura.
CASO STUDIO SU CINQUE RSA
Come le RSA– attraverso la governance, il disegno e la gestione del servizio -
promuovono l’efficienza relazionale (bassi CPI indiretti) del servizio alla
persona?
8. Tabella 3– Serie temporarle 2011-2015 di ore di malattia/ ore di lavoro attese
L’analisi ha finora fornito delle evidenze che sono coerenti con l’esistenza di 1) un ciclo
vizioso nelle organizzazioni appartenenti alla terza e quarta categoria e 2) un virtuoso
nelle RSA che rappresentano la prima e la seconda categoria.
8
Illness hours/Exp. worktime 2011 2012 2013 2014 2015 MEAN
4° cat. Alba 0,098 0,102 0,089 0,095 0,094 0,096
3° cat. S. Ilario 0,066 0,055 0,048 0,054 0,054 0,055
3° cat. S. Teresa 0,046 0,039 0,051 0,037 0,042 0,043
2° cat. Villa Flora 0,037 0,023 0,022 0,016 0,037 0,027
1° cat. Stella 0,017 0,023 0,017 0,017 0,015 0,018
ORE DI MALATTIA
9. • L’utente è un fondamentale co-produttore dei servizi che promuovono la salute
e, come tale, crea incertezza e costi di produzione inaspettati per le
organizzazioni.
• Questi costi –che incidono pesantemente sulla sostenibilità economica delle
organizzazioni – sono fonte di efficienza produttiva, data dalla somma di
efficienza relazionale e tradizionale.
• E’ necessario scegliere come affrontare l’incertezza (e quindi la potenziale
inefficienza) legata al ruolo dell’utente come co-produttore:
• Minimizzare i rischi di errore nella gestione di un utente-tipo, sostenere alti CPI e affidare
completamente il rischio di relazioni finite male al mondo legale e assicurativo;
• Riorganizzare i servizi, sostenere le competenze relazionali per la cura delle singole
relazioni, ridurre i CPI nel tempo e rivolgersi solo in extremis al mondo assicurativo.
Conclusioni
Editor's Notes
ad esempio supportando la creazione di gruppi tematici per affrontare i problemi esistenti o sviluppare nuove strategie di lavoro, ma anche supportando una sempre maggiore autogestione nella definizione delle singole attività da svolgere
I focus on the EE which is related to upc2 which here are measured in terms of sick leave hours
Low intrinsic motivation which worsens coord which leads to a further decrease
Which in turn leads to And the result is an increase of sick leave hours
So that the result
Focus on 𝑼𝑷𝑪 𝟐 as measure of external efficiency is justified by the following reasons:
LTC sector works on the basis of public tenders and procurement, hence revenues cannot be considered as a measure of external efficiency ( 𝑈𝑃𝐶 1 );
LTC is a labour intensive service.
Among workers, caregivers provide the main and intimate type of daily assistance to elderly.
Data on sick leave hours are consistent with the existence of ..in organizations with hierarchical gov
We miss data to take this second step