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FAREXPORT JUNIOR ASSISTANT
CON IL METODO ESPORTARE IN 7 MOSSE
1
PIER PAOLO GALBUSERA
11 Febbraio 2019, Vicenza
Palazzo Bonin Longare
Il desk FarExport dell’Associazione Industriali di Vicenza inaugura un nuovo servizio
che apre alla possibilità di ospitare in azienda, sotto forma di stage, uno studente del
corso di laurea magistrale in International Economics and Business Management.
2
FAREXPORT JUNIOR ASSISTANT:
STUDENTI IN STAGE
L’iniziativa è coordinata da:
dott.ssa ISABELLA TOSATTO Resp. Area Education
dott.ssa LARA PRESSANTO Resp. Desk FarExport
(IMPARARE A)
ESPORTARE
ERRORI PIU’ FREQUENTI
 Troppo concentrati sul prodotto o
rigidità sul prodotto
 Ufficio Estero un’isola a sé
 Avere fretta
 Troppi mercati – Un solo mercato
 Fiere senza un prima o un dopo
 Sito: la nostra vetrina sul mondo
 Non siamo l’ombelico del mondo
STRATEGIE DI INTERNAZIONALIZZAZIONE:
IL PRIMO PASSO E’
3
IPERCOMPETIZIONE
AUMENTA LA TURBOLENZA AMBIENTALE
(11 settembre 2001, settembre 2008
Lehman Brothers, ecc.)
AUMENTANO I CONCORRENTI (ANCHE
SUI MERCATI PIU’ MATURI)
EVOLUZIONE DEL CLIENTE:
PERSONALIZZAZIONE SEMPRE PIU’
SPINTA, PRODOTTI ECO-COMPATIBILI,
CONTENUTO EMOZIONALE SEMPRE PIU’
IMPORTANTE
IL WEB HA FATTO DIVENTARE LA
CONCORRENZA GLOBALE
4
IL PUZZLE
Le prime fasi del nostro percorso
sono in realtà un’analisi di mercato.
Questa attività svolta in modo
tradizionale richiede molto tempo e
molte risorse
Alle PMI proponiamo in alternativa la
tecnica del puzzle:
Non pretendiamo di trovare tutte le
tessere. Se l’immagine del mercato è
chiara al punto tale da consentirci di
muovere i primi passi, questo ci
basta
Anche perché, per quanti dati
raccogliamo, sarà poi l’azione sul
campo ad insegnarci molte cose !
5
IL METODO
ESPORTARE
IN 7 MOSSE (giornate)
Glide successfully created a new
website experience and SEO strategy
for AAB’s Abling Apple webs.
Le prime 3 giornate studiamo mercato e
azienda
La 4° decidiamo dove e come andare
La 5°troviamo i clienti sui mercati scelti
La 6°ci «facciamo belli»
La 7° iniziamo a vendere
ATTENZIONE PERO’:
ESPORTARE NON DURA UNA SETTIMANA !
6
Parliamo di
a) La ricerca con il codice doganale
b) Altre fonti da cui attingere
informazioni sul mercato
c) Perché è utile fare queste analisi
preventive
7
LA RICERCA CON IL
CODICE DOGANALE
Ci consente di ottenere una fotografia
della destinazione geografica dell’export
dei nostri concorrenti italiani
Su quali mercati sono richiesti
di più i nostri prodotti
accedere al
sito
www.coeweb.
istat.it
inserire il codice
doganale del
proprio prodotto
Il risultato è un
file Excel con
l’export italiano
verso tutto il
mondo
1° ESEMPIO PRATICO
8
ALTRE FONTI PER
INFORMAZIONI DI MERCATO
……
Studi
associaz
di
categoria
Studi
settoriali
degli istituti
di credito
Uffici
studi
Unione
Europea
Sistema
informativo
StudiaBo
Sito
dell’ICE e
della
SACE
Su sito
Comm
Europea:
Tariffe
Doganali
SUL WEB
CONTINUANO AD
AGGIUNGERSI
INFORMAZIONI (per
es. CIA FACTBOOK)
9
PERCHE’ E’ UTILE FARE QUESTE
ANALISI PREVENTIVE
ANALISI MERCATI
IDENTIFICAZIONE DEI MERCATI
OBIETTIVO
QUANTIFICAZIONE COSTI PER
MERCATO
INVESTIMENTO COMPLESSIVO
RIDEFINIZIONE MERCATI
OBIETTIVO
10
In questa prima giornata di lavoro
abbiamo messo sul tavolo tessere
importanti del nostro puzzle.
Quelle che ci dicono dove e come si
sono mossi nel mondo i prodotti simili
ai nostri.
Abbiamo quindi una prima lista di
paesi interessanti, di solito 20/30.
Sono ancora troppi !
Il lavoro che ci aspetta nelle
prossime giornate ci porterà a
stringere il cerchio
RIASSUMENDO
11
Parliamo di
a) Facciamo un elenco dei
concorrenti – il database generale
b) A cosa ci servono le informazioni
che raccogliamo
c) Quali informazioni andiamo a
rilevare
12
CHI SONO I MIEI
CONCORRENTI ?
Di solito conosciamo i concorrenti
del nostro distretto, meno quelli
esteri
Partiamo dai primi
della classe !
a. Scopriamo a quali fiere partecipano
b. Andiamo a vedere chi sono gli altri
espositori
c. Scopriremo che i concorrenti sono
più numerosi di quel che pensavamo
d. Riportiamo questi nomi su di un
foglio Excel
e. Annotiamo anche i produttori di beni
complementari
13
2° ESEMPIO PRATICO
LE INFORMAZIONI CHE RILEVIAMO CI
SERVONO PER 3 SCOPI
14
1. CAPIRE IN QUALI MERCATI SONO PRESENTI
2. CAPIRE LE LORO STRATEGIE DI VENDITA
3. TROVARE CONTATTI
1. CAPIRE IN QUALI MERCATI SONO
PRESENTI
In quali paesi
hanno agenti,
distributori, ecc.
Referenze,
lingue del
sito, ecc.
A quali fiere
partecipano
153° ESEMPIO PRATICO
2. CAPIRE LE LORO STRATEGIE DI
VENDITA
COME
COMUNICANO
PREZZI
OFFERTA
16
3. TROVARE CONTATTI
RICERCA PER
IMMAGINI
LINKEDIN
SUL SITO
17
Tutte queste informazioni raccolte sui miei
concorrenti sono importantissime e verranno poi
sintetizzate nell’attività che svolgeremo il 4°
giorno quando andremo a decidere su quali
mercati concentrare la nostra attenzione, quali
contatti dovremo andare a cercare (agenti,
distributori o clienti diretti) ed infine su quali
prodotti puntare (strategie di vendita)
RIASSUMENDO
18
Parliamo di
a) Una fotografia ragionata delle
nostre vendite attuali
b) L’analisi SWOT
19
DOBBIAMO CAPIRE QUAL’E’
LA NICCHIA DI MERCATO
NELLA QUALE ABBIAMO
AVUTO SUCCESSO (IN ITALIA)
Raffiguriamo le nostre vendite
– almeno per un triennio –
divise per aree geografiche,
categorie di prodotto e canali di
vendita
IL NOSTRO ATTUALE
SPAZIO DI MERCATO
20
4° ESEMPIO PRATICO
L’ANALISI SWOT
Strenghts, Weaknesses, Opportunities e Threats
Forze, Debolezze, Opportunità e Minacce
21
In questa terza giornata di lavoro ci
siamo guardati allo specchio, anche
con gli occhi degli altri.
I risultati che emergono sono
tessere importanti del nostro puzzle
che ci fanno vedere come siamo
posizionati sul mercato e su quali
aspetti dobbiamo migliorare.
RIASSUMENDO
22
Parliamo di
a) Definiamo i mercati obiettivo
b) Il documento Mercati & Strategie o
Piano Export
c) La personalizzazione del prodotto
23
DEFINIAMO I MERCATI
OBIETTIVO
E’ il momento di mettere
insieme le tessere del
puzzle raccolte finora !
Lo strumento che usiamo è una sorta di
classifica nella quale ad ognuno dei
dieci-venti paesi usciti dalle nostre
analisi daremo un punteggio
esaminando vari aspetti
24
5° ESEMPIO PRATICO
QUANTI MERCATI ?
Oltre alle
risorse
necessarie non
dimentichiamo
che:
Non esiste una regola sul
numero di mercati che una
PMI può affrontare
Una PMI si
muove meglio
su mercati
vicini
Combinazione
mercati area
euro e mercati
più dinamici
Non
concentrarsi
troppo su un
mercato solo
Abbiamo le
competenza
linguistiche
che servono ?
L’azione ci
porterà poi ad
aggiustare le
scelte
25
IL DOCUMENTO MERCATI & STRATEGIE
Mettiamo per iscritto il percorso
fatto è ciò che abbiamo deciso
di fare per l’anno che sta per
iniziare !
E’ un po’ come se mettessimo
insieme le tessere del puzzle
raccolte fino ad oggi
26
6° ESEMPIO PRATICO
LA PERSONALIZZAZIONE
DEL PRODOTTO
Elemento su cui le PMI dovrebbero
puntare.
Customizzazione in base alle necessità
del cliente
Made in Italy evoca l’immagine del
sarto più che della produzione
standardizzata
L’architetto e il mondo dei
diversamente abili
27
La cosa importante è che alla fine di
questa giornata dobbiamo aver capito
quali dei 10-20 paesi rilevati nelle
prime giornate di lavoro sono quelli
su cui concentrare gli sforzi
commerciali.
In altre parole dobbiamo identificare
i mercati obiettivo sui quali nella
prossima giornata di lavoro andremo
a cercare i nostri contatti: agenti,
clienti diretti o distributori.
Mettiamo per iscritto ciò che
abbiamo deciso!
RIASSUMENDO
28
Parliamo di
a) Costruiamo un elenco di contatti
b) Non dimentichiamoci della nostra
rete
29
FUORI I NOMI !
 FILE CONCORRENTI E
PRODOTTI
COMPLEMENTARI
 RICERCA PER IMMAGINI
 RICERCA SUI SOCIAL -
LINKEDIN
 MOTORI DI RICERCA CON
PAROLE IN LINGUA
ORA CHE ABBIAMO CAPITO SU QUALI
MERCATI OBIETTIVO CONCENTRARE GLI SFORZI:
30
7° ESEMPIO PRATICO
 COLTIVARE LE RELAZIONI CON LE PERSONE
 COSTRUIAMO UN DATABASE
 SCALDARE I CONTATTI OGNI TANTO
 SIATE SINCERI E FATE IN MODO NON SOLO DI
CHIEDERE MA ANCHE DI DARE
LA NOSTRA RETE DI CONTATTI
Dove vanno a finire i biglietti da
visita che raccogliamo alle fiere ?
31
Dopo aver definito i mercati obiettivo nella quarta giornata di lavoro, in questa quinta giornata abbiamo
costruito una lista di potenziali contatti su questi mercati.
L’analisi dei siti dei nostri concorrenti, di quelli di chi produce prodotti complementari ai nostri, Linkedin e più
in generale Internet ci aiutano in questo compito.
Senza dimenticare la nostra rete di contatti.
RIASSUMENDO
32
Parliamo di
a) Il sito
b) Presentazione aziendale
(Company Profile)
c) Sono un italiano vero
d) Biglietto da visita e ruoli aziendali
e) Conoscere i clienti per avere
l’approccio giusto
33
IL SITO
«Non c’è mai una seconda
occasione per fare una
buona prima impressione»
Oscar Wilde
a. Guardiamo il website dei primi della classe
b. Non guardiamo solo al preventivo dei
professionisti che interpelliamo
c. I testi: non troppo lunghi ! No ad
autocelebrazioni (mq capannone)
d. Sottolineiamo i nostri punti di forza, la nostra
identità e la nostra storia; no frasi fatte !
e. Almeno tradotto in inglese
34
IL COMPANY PROFILE
(presentazione aziendale)
Rispetto al sito:
 Informazioni più condensate
 Referenze, i nostri migliori
clienti: vale più di tante parole !
35
SONO UN ITALIANO VERO !
Dimenticare questa identità
vorrebbe dire rinunciare ad una
parte importante di noi stessi !
E’ un valore aggiunto che pochi
paesi hanno !
Quindi parliamone: sito,
cataloghi, company profile,
social, nomi dei prodotti, ecc.
Fenomeno dell’Italian-Sounding
36
Video Territorio
BIGLIETTO DA VISITA
 Per paura di tirarsela troppo molti
imprenditori (di fatto direttori commerciali)
scrivono: sales department, sales
manager, ..
 Indicare solo la casella aziendale info@...
 Impiegati commerciali alle fiere senza
biglietti personali
 Biglietti stampati all’ultimo momento senza
immagine coordinata
MOLTI NON DESCRIVONO
CHIARAMENTE IL PROPRIO
RUOLO AZIENDALE !
37
STUDIARE I CLIENTI PER AVERE
L’APPROCCIO GIUSTO
Studiare le strategie di
vendita su sito e social
per usare le parole giuste
nel primo approccio
38
Prima di iniziare la vera azione
commerciale, vi sono alcune cose
da predisporre per essere più
efficaci: essere certi di avere un
sito che desti interesse nei nostri
contatti, preparare una
presentazione aziendale,
valorizzare la nostra identità di
azienda italiana, e infine studiare
i potenziali clienti che abbiamo
elencato nel paragrafo
precedente
RIASSUMENDO
39
Parliamo di
a) Telefono, email ed altri strumenti
b) L’agente
c) La fiera
d) Il distributore
40
IL SETTIMO
GIORNO NON DURA
24 ORE !
RIPRENDIAMO LA LISTA DI
CONTATTI CHE ABBIAMO
COSTRUITO NELLA 5° GIORNATA
E INIZIAMO A CONTATTARLI !
41
TELEFONO PIU’ EFFICACE DI TANTE EMAIL
SPARATE ALLA CIECA
PRO
 BASSI COSTI
 FEEDBACK IMMEDIATO
 RACCOLTA INFORMAZIONI
CONTRO
 TEMPO E PAZIENZA (tante porte in faccia)
TELEFONO
PREPARATE LA TELEFONATA:
1. 20 PAROLE PER DIRE CHI SIAMO, COSA PRODUCIAMO E
CHIEDIAMO IL PERMESSO DI PRESENTARCI IN 3 MINUTI
2. PRESENTAZIONE CHE SOTTOLINEA COSA CI DISTINGUE
DAI CONCORRENTI ED I VANTAGGI PER IL NOSTRO
INTERLOCUTORE (IMPORTANTI LE REFERENZE)
3. PARTE FINALE NELLA QUALE SI CHIEDE L’EMAIL PER
INVIARE 2 RIGHE DI PROMEMORIA
REGISTRATE LE PRIME TELEFONATE !
42
EMAIL
7 CONSIGLI PER NON ESSERE
CONSIDERATI UNO SPAM
1. PUNTIAMO SUL PRODOTTO CHE RITENIAMO
VINCENTE
2. RICORDARE CHE IL PRODOTTO E’ MADE IN
ITALY
3. NON SIAMO PROLISSI – EMAIL GIA’ PRONTA
4. NON ALLEGARE FILE LA PRIMA VOLTA
5. PRESENTIAMO ANCHE L’AZIENDA
6. ANNOTIAMO QUANTO FATTO E DETTO
7. NON SIAMO FANTOZZIANI – I BUYER
STRANIERI SE LA TIRANO MENO
43
Video Montemagno
ALTRI STRUMENTI
WhatsApp
Ok per comunicazioni veloci, ma
non esiste una regola.
Se un partner straniero lo usa
volentieri assecondiamolo (Area
Golfo)
Skype
Dopo una telefonata e una
email, se c’è interesse ci si può
dare appuntamento su Skype
per una prima conoscenza
(prima di intraprendere un
viaggio)
44
L’AGENTE
 Figura tipica del boom
economico
 Piace all’imprenditore perché
è un costo variabile (anche se
oggi molti chiedono un fisso)
 Spesso i pochi esistenti sono
già impegnati con altre case e
non vogliono aggiungerne
 A meno che non si offra un
prodotto che non c’è sul mkt
 Se non è interessato
chiediamo se ci segnala un
collega
45
LA FIERA
STRUMENTO PIU’ USATO - E’ NEL NOSTRO DNA
1. PRIMA DI PARTECIPARE ANDIAMO A VISITARE
2. NON BASTA DEDICARSI AL PRODOTTO: PREPARATE LE
FIERE !
3. EMAIL E TELEFONATE AI NOSTRI CLIENTI
4. RICERCA NUOVI CONTATTI
5. COMUNICAZIONE COORDINATA E CHIARA (I BIGLIETTI DA
VISITA !)
IN FIERA C’E’ SMPRE
UN CLIMA DI OTTIMISMO
MA IL VERO LAVORO INIZIA CON
IL DOPO FIERA
46
IL DISTRIBUTORE
 Non affidiamoci al primo
che incontriamo,
entusiasta dei nostri
prodotti e che vuole
l’esclusiva
 Iniziamo con un’analisi del
mkt e incontriamo più
canditati
 Una volta scelto non
leghiamoci subito con un
contratto – lettera di
intenti semestrale
 Codice etico
 Fissare obiettivi periodici
 Se non vi sentite sicuri,
fatevi aiutare !
47
Il settimo giorno inizia la vera e
propria attività commerciale.
Prepariamoci bene le cose da dire,
evitiamo di essere prolissi ma
puntiamo su quello che sappiamo
fare bene, sia nelle telefonate che
nelle email.
Annotiamo le cose che facciamo e
quando riscontriamo un qualche
interesse, cerchiamo di essere
costanti nel richiamare ed andare a
fondo (senza essere noiosi).
Non dimentichiamo di dire che
siamo un’azienda italiana!
RIASSUMENDO
48
GRAZIE PER L’ATTENZIONE !
49
CONTATTI:
dott.ssa ISABELLA TOSATTO Resp. Area Education
i.tosatto@confindustria.vicenza.it
dott.ssa LARA PRESSANTO Resp. Desk FarExport
l.pressanto@farexport.it
dott. Pier Paolo Galbusera TEM e consulente PMI
paolo@progetticommerciali.com

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  • 2. Il desk FarExport dell’Associazione Industriali di Vicenza inaugura un nuovo servizio che apre alla possibilità di ospitare in azienda, sotto forma di stage, uno studente del corso di laurea magistrale in International Economics and Business Management. 2 FAREXPORT JUNIOR ASSISTANT: STUDENTI IN STAGE L’iniziativa è coordinata da: dott.ssa ISABELLA TOSATTO Resp. Area Education dott.ssa LARA PRESSANTO Resp. Desk FarExport
  • 3. (IMPARARE A) ESPORTARE ERRORI PIU’ FREQUENTI  Troppo concentrati sul prodotto o rigidità sul prodotto  Ufficio Estero un’isola a sé  Avere fretta  Troppi mercati – Un solo mercato  Fiere senza un prima o un dopo  Sito: la nostra vetrina sul mondo  Non siamo l’ombelico del mondo STRATEGIE DI INTERNAZIONALIZZAZIONE: IL PRIMO PASSO E’ 3
  • 4. IPERCOMPETIZIONE AUMENTA LA TURBOLENZA AMBIENTALE (11 settembre 2001, settembre 2008 Lehman Brothers, ecc.) AUMENTANO I CONCORRENTI (ANCHE SUI MERCATI PIU’ MATURI) EVOLUZIONE DEL CLIENTE: PERSONALIZZAZIONE SEMPRE PIU’ SPINTA, PRODOTTI ECO-COMPATIBILI, CONTENUTO EMOZIONALE SEMPRE PIU’ IMPORTANTE IL WEB HA FATTO DIVENTARE LA CONCORRENZA GLOBALE 4
  • 5. IL PUZZLE Le prime fasi del nostro percorso sono in realtà un’analisi di mercato. Questa attività svolta in modo tradizionale richiede molto tempo e molte risorse Alle PMI proponiamo in alternativa la tecnica del puzzle: Non pretendiamo di trovare tutte le tessere. Se l’immagine del mercato è chiara al punto tale da consentirci di muovere i primi passi, questo ci basta Anche perché, per quanti dati raccogliamo, sarà poi l’azione sul campo ad insegnarci molte cose ! 5
  • 6. IL METODO ESPORTARE IN 7 MOSSE (giornate) Glide successfully created a new website experience and SEO strategy for AAB’s Abling Apple webs. Le prime 3 giornate studiamo mercato e azienda La 4° decidiamo dove e come andare La 5°troviamo i clienti sui mercati scelti La 6°ci «facciamo belli» La 7° iniziamo a vendere ATTENZIONE PERO’: ESPORTARE NON DURA UNA SETTIMANA ! 6
  • 7. Parliamo di a) La ricerca con il codice doganale b) Altre fonti da cui attingere informazioni sul mercato c) Perché è utile fare queste analisi preventive 7
  • 8. LA RICERCA CON IL CODICE DOGANALE Ci consente di ottenere una fotografia della destinazione geografica dell’export dei nostri concorrenti italiani Su quali mercati sono richiesti di più i nostri prodotti accedere al sito www.coeweb. istat.it inserire il codice doganale del proprio prodotto Il risultato è un file Excel con l’export italiano verso tutto il mondo 1° ESEMPIO PRATICO 8
  • 9. ALTRE FONTI PER INFORMAZIONI DI MERCATO …… Studi associaz di categoria Studi settoriali degli istituti di credito Uffici studi Unione Europea Sistema informativo StudiaBo Sito dell’ICE e della SACE Su sito Comm Europea: Tariffe Doganali SUL WEB CONTINUANO AD AGGIUNGERSI INFORMAZIONI (per es. CIA FACTBOOK) 9
  • 10. PERCHE’ E’ UTILE FARE QUESTE ANALISI PREVENTIVE ANALISI MERCATI IDENTIFICAZIONE DEI MERCATI OBIETTIVO QUANTIFICAZIONE COSTI PER MERCATO INVESTIMENTO COMPLESSIVO RIDEFINIZIONE MERCATI OBIETTIVO 10
  • 11. In questa prima giornata di lavoro abbiamo messo sul tavolo tessere importanti del nostro puzzle. Quelle che ci dicono dove e come si sono mossi nel mondo i prodotti simili ai nostri. Abbiamo quindi una prima lista di paesi interessanti, di solito 20/30. Sono ancora troppi ! Il lavoro che ci aspetta nelle prossime giornate ci porterà a stringere il cerchio RIASSUMENDO 11
  • 12. Parliamo di a) Facciamo un elenco dei concorrenti – il database generale b) A cosa ci servono le informazioni che raccogliamo c) Quali informazioni andiamo a rilevare 12
  • 13. CHI SONO I MIEI CONCORRENTI ? Di solito conosciamo i concorrenti del nostro distretto, meno quelli esteri Partiamo dai primi della classe ! a. Scopriamo a quali fiere partecipano b. Andiamo a vedere chi sono gli altri espositori c. Scopriremo che i concorrenti sono più numerosi di quel che pensavamo d. Riportiamo questi nomi su di un foglio Excel e. Annotiamo anche i produttori di beni complementari 13 2° ESEMPIO PRATICO
  • 14. LE INFORMAZIONI CHE RILEVIAMO CI SERVONO PER 3 SCOPI 14 1. CAPIRE IN QUALI MERCATI SONO PRESENTI 2. CAPIRE LE LORO STRATEGIE DI VENDITA 3. TROVARE CONTATTI
  • 15. 1. CAPIRE IN QUALI MERCATI SONO PRESENTI In quali paesi hanno agenti, distributori, ecc. Referenze, lingue del sito, ecc. A quali fiere partecipano 153° ESEMPIO PRATICO
  • 16. 2. CAPIRE LE LORO STRATEGIE DI VENDITA COME COMUNICANO PREZZI OFFERTA 16
  • 17. 3. TROVARE CONTATTI RICERCA PER IMMAGINI LINKEDIN SUL SITO 17
  • 18. Tutte queste informazioni raccolte sui miei concorrenti sono importantissime e verranno poi sintetizzate nell’attività che svolgeremo il 4° giorno quando andremo a decidere su quali mercati concentrare la nostra attenzione, quali contatti dovremo andare a cercare (agenti, distributori o clienti diretti) ed infine su quali prodotti puntare (strategie di vendita) RIASSUMENDO 18
  • 19. Parliamo di a) Una fotografia ragionata delle nostre vendite attuali b) L’analisi SWOT 19
  • 20. DOBBIAMO CAPIRE QUAL’E’ LA NICCHIA DI MERCATO NELLA QUALE ABBIAMO AVUTO SUCCESSO (IN ITALIA) Raffiguriamo le nostre vendite – almeno per un triennio – divise per aree geografiche, categorie di prodotto e canali di vendita IL NOSTRO ATTUALE SPAZIO DI MERCATO 20 4° ESEMPIO PRATICO
  • 21. L’ANALISI SWOT Strenghts, Weaknesses, Opportunities e Threats Forze, Debolezze, Opportunità e Minacce 21
  • 22. In questa terza giornata di lavoro ci siamo guardati allo specchio, anche con gli occhi degli altri. I risultati che emergono sono tessere importanti del nostro puzzle che ci fanno vedere come siamo posizionati sul mercato e su quali aspetti dobbiamo migliorare. RIASSUMENDO 22
  • 23. Parliamo di a) Definiamo i mercati obiettivo b) Il documento Mercati & Strategie o Piano Export c) La personalizzazione del prodotto 23
  • 24. DEFINIAMO I MERCATI OBIETTIVO E’ il momento di mettere insieme le tessere del puzzle raccolte finora ! Lo strumento che usiamo è una sorta di classifica nella quale ad ognuno dei dieci-venti paesi usciti dalle nostre analisi daremo un punteggio esaminando vari aspetti 24 5° ESEMPIO PRATICO
  • 25. QUANTI MERCATI ? Oltre alle risorse necessarie non dimentichiamo che: Non esiste una regola sul numero di mercati che una PMI può affrontare Una PMI si muove meglio su mercati vicini Combinazione mercati area euro e mercati più dinamici Non concentrarsi troppo su un mercato solo Abbiamo le competenza linguistiche che servono ? L’azione ci porterà poi ad aggiustare le scelte 25
  • 26. IL DOCUMENTO MERCATI & STRATEGIE Mettiamo per iscritto il percorso fatto è ciò che abbiamo deciso di fare per l’anno che sta per iniziare ! E’ un po’ come se mettessimo insieme le tessere del puzzle raccolte fino ad oggi 26 6° ESEMPIO PRATICO
  • 27. LA PERSONALIZZAZIONE DEL PRODOTTO Elemento su cui le PMI dovrebbero puntare. Customizzazione in base alle necessità del cliente Made in Italy evoca l’immagine del sarto più che della produzione standardizzata L’architetto e il mondo dei diversamente abili 27
  • 28. La cosa importante è che alla fine di questa giornata dobbiamo aver capito quali dei 10-20 paesi rilevati nelle prime giornate di lavoro sono quelli su cui concentrare gli sforzi commerciali. In altre parole dobbiamo identificare i mercati obiettivo sui quali nella prossima giornata di lavoro andremo a cercare i nostri contatti: agenti, clienti diretti o distributori. Mettiamo per iscritto ciò che abbiamo deciso! RIASSUMENDO 28
  • 29. Parliamo di a) Costruiamo un elenco di contatti b) Non dimentichiamoci della nostra rete 29
  • 30. FUORI I NOMI !  FILE CONCORRENTI E PRODOTTI COMPLEMENTARI  RICERCA PER IMMAGINI  RICERCA SUI SOCIAL - LINKEDIN  MOTORI DI RICERCA CON PAROLE IN LINGUA ORA CHE ABBIAMO CAPITO SU QUALI MERCATI OBIETTIVO CONCENTRARE GLI SFORZI: 30 7° ESEMPIO PRATICO
  • 31.  COLTIVARE LE RELAZIONI CON LE PERSONE  COSTRUIAMO UN DATABASE  SCALDARE I CONTATTI OGNI TANTO  SIATE SINCERI E FATE IN MODO NON SOLO DI CHIEDERE MA ANCHE DI DARE LA NOSTRA RETE DI CONTATTI Dove vanno a finire i biglietti da visita che raccogliamo alle fiere ? 31
  • 32. Dopo aver definito i mercati obiettivo nella quarta giornata di lavoro, in questa quinta giornata abbiamo costruito una lista di potenziali contatti su questi mercati. L’analisi dei siti dei nostri concorrenti, di quelli di chi produce prodotti complementari ai nostri, Linkedin e più in generale Internet ci aiutano in questo compito. Senza dimenticare la nostra rete di contatti. RIASSUMENDO 32
  • 33. Parliamo di a) Il sito b) Presentazione aziendale (Company Profile) c) Sono un italiano vero d) Biglietto da visita e ruoli aziendali e) Conoscere i clienti per avere l’approccio giusto 33
  • 34. IL SITO «Non c’è mai una seconda occasione per fare una buona prima impressione» Oscar Wilde a. Guardiamo il website dei primi della classe b. Non guardiamo solo al preventivo dei professionisti che interpelliamo c. I testi: non troppo lunghi ! No ad autocelebrazioni (mq capannone) d. Sottolineiamo i nostri punti di forza, la nostra identità e la nostra storia; no frasi fatte ! e. Almeno tradotto in inglese 34
  • 35. IL COMPANY PROFILE (presentazione aziendale) Rispetto al sito:  Informazioni più condensate  Referenze, i nostri migliori clienti: vale più di tante parole ! 35
  • 36. SONO UN ITALIANO VERO ! Dimenticare questa identità vorrebbe dire rinunciare ad una parte importante di noi stessi ! E’ un valore aggiunto che pochi paesi hanno ! Quindi parliamone: sito, cataloghi, company profile, social, nomi dei prodotti, ecc. Fenomeno dell’Italian-Sounding 36 Video Territorio
  • 37. BIGLIETTO DA VISITA  Per paura di tirarsela troppo molti imprenditori (di fatto direttori commerciali) scrivono: sales department, sales manager, ..  Indicare solo la casella aziendale info@...  Impiegati commerciali alle fiere senza biglietti personali  Biglietti stampati all’ultimo momento senza immagine coordinata MOLTI NON DESCRIVONO CHIARAMENTE IL PROPRIO RUOLO AZIENDALE ! 37
  • 38. STUDIARE I CLIENTI PER AVERE L’APPROCCIO GIUSTO Studiare le strategie di vendita su sito e social per usare le parole giuste nel primo approccio 38
  • 39. Prima di iniziare la vera azione commerciale, vi sono alcune cose da predisporre per essere più efficaci: essere certi di avere un sito che desti interesse nei nostri contatti, preparare una presentazione aziendale, valorizzare la nostra identità di azienda italiana, e infine studiare i potenziali clienti che abbiamo elencato nel paragrafo precedente RIASSUMENDO 39
  • 40. Parliamo di a) Telefono, email ed altri strumenti b) L’agente c) La fiera d) Il distributore 40
  • 41. IL SETTIMO GIORNO NON DURA 24 ORE ! RIPRENDIAMO LA LISTA DI CONTATTI CHE ABBIAMO COSTRUITO NELLA 5° GIORNATA E INIZIAMO A CONTATTARLI ! 41
  • 42. TELEFONO PIU’ EFFICACE DI TANTE EMAIL SPARATE ALLA CIECA PRO  BASSI COSTI  FEEDBACK IMMEDIATO  RACCOLTA INFORMAZIONI CONTRO  TEMPO E PAZIENZA (tante porte in faccia) TELEFONO PREPARATE LA TELEFONATA: 1. 20 PAROLE PER DIRE CHI SIAMO, COSA PRODUCIAMO E CHIEDIAMO IL PERMESSO DI PRESENTARCI IN 3 MINUTI 2. PRESENTAZIONE CHE SOTTOLINEA COSA CI DISTINGUE DAI CONCORRENTI ED I VANTAGGI PER IL NOSTRO INTERLOCUTORE (IMPORTANTI LE REFERENZE) 3. PARTE FINALE NELLA QUALE SI CHIEDE L’EMAIL PER INVIARE 2 RIGHE DI PROMEMORIA REGISTRATE LE PRIME TELEFONATE ! 42
  • 43. EMAIL 7 CONSIGLI PER NON ESSERE CONSIDERATI UNO SPAM 1. PUNTIAMO SUL PRODOTTO CHE RITENIAMO VINCENTE 2. RICORDARE CHE IL PRODOTTO E’ MADE IN ITALY 3. NON SIAMO PROLISSI – EMAIL GIA’ PRONTA 4. NON ALLEGARE FILE LA PRIMA VOLTA 5. PRESENTIAMO ANCHE L’AZIENDA 6. ANNOTIAMO QUANTO FATTO E DETTO 7. NON SIAMO FANTOZZIANI – I BUYER STRANIERI SE LA TIRANO MENO 43 Video Montemagno
  • 44. ALTRI STRUMENTI WhatsApp Ok per comunicazioni veloci, ma non esiste una regola. Se un partner straniero lo usa volentieri assecondiamolo (Area Golfo) Skype Dopo una telefonata e una email, se c’è interesse ci si può dare appuntamento su Skype per una prima conoscenza (prima di intraprendere un viaggio) 44
  • 45. L’AGENTE  Figura tipica del boom economico  Piace all’imprenditore perché è un costo variabile (anche se oggi molti chiedono un fisso)  Spesso i pochi esistenti sono già impegnati con altre case e non vogliono aggiungerne  A meno che non si offra un prodotto che non c’è sul mkt  Se non è interessato chiediamo se ci segnala un collega 45
  • 46. LA FIERA STRUMENTO PIU’ USATO - E’ NEL NOSTRO DNA 1. PRIMA DI PARTECIPARE ANDIAMO A VISITARE 2. NON BASTA DEDICARSI AL PRODOTTO: PREPARATE LE FIERE ! 3. EMAIL E TELEFONATE AI NOSTRI CLIENTI 4. RICERCA NUOVI CONTATTI 5. COMUNICAZIONE COORDINATA E CHIARA (I BIGLIETTI DA VISITA !) IN FIERA C’E’ SMPRE UN CLIMA DI OTTIMISMO MA IL VERO LAVORO INIZIA CON IL DOPO FIERA 46
  • 47. IL DISTRIBUTORE  Non affidiamoci al primo che incontriamo, entusiasta dei nostri prodotti e che vuole l’esclusiva  Iniziamo con un’analisi del mkt e incontriamo più canditati  Una volta scelto non leghiamoci subito con un contratto – lettera di intenti semestrale  Codice etico  Fissare obiettivi periodici  Se non vi sentite sicuri, fatevi aiutare ! 47
  • 48. Il settimo giorno inizia la vera e propria attività commerciale. Prepariamoci bene le cose da dire, evitiamo di essere prolissi ma puntiamo su quello che sappiamo fare bene, sia nelle telefonate che nelle email. Annotiamo le cose che facciamo e quando riscontriamo un qualche interesse, cerchiamo di essere costanti nel richiamare ed andare a fondo (senza essere noiosi). Non dimentichiamo di dire che siamo un’azienda italiana! RIASSUMENDO 48
  • 49. GRAZIE PER L’ATTENZIONE ! 49 CONTATTI: dott.ssa ISABELLA TOSATTO Resp. Area Education i.tosatto@confindustria.vicenza.it dott.ssa LARA PRESSANTO Resp. Desk FarExport l.pressanto@farexport.it dott. Pier Paolo Galbusera TEM e consulente PMI paolo@progetticommerciali.com