Camminare, voce del verbo conoscere. Lungo il Sentiero Calabria ala scoperta di Luoghi, Culture, Tradizioni
https://scientificwte.it/event/sentiero-calabria/
WTE World Tourism Event for World Heritage Sites
XIIIa Edizione Consecutiva, da giovedì 15 a sabato 17 settembre 2022
A VERONA, Palazzo della Gran Guardia in piazza Bra, proprio di fronte all'Arena
https://scientificwte.it/
L’itinerario del Sentiero Calabria è costituito dal tratto calabrese del Sentiero Italia e dai percorsi, o piste interne, denominati sentieri di avvicinamento, utilizzati per la fruizione naturalistica e ambientale delle aree protette.
Il percorso che attraversa i Parchi Nazionali dell’Aspromonte, della Sila e del Pollino ed il Parco Regionale delle Serre, rappresenta il percorso escursionistico principale per la fruizione del patrimonio naturale, paesaggistico e storico-culturale delle aree interne della Calabria.
Il “Sentiero Calabria” nasce dall’idea di collegare l’intero territorio regionale con un unico percorso costituito da 35 tappe, cercando di creare un’offerta strutturata con i servizi integrati nel territorio.
Il sentiero, i cui tratti sono in larga parte coincidenti con quelli del “Sentiero Italia”, è un percorso escursionistico che, percorrendo longitudinalmente la regione, collega le aree naturalistiche, i borghi e le aree protette che da Reggio Calabria, attraversando tutto il Parco Nazionale dell’Aspromonte, il Parco Regionale delle Serre ed il Parco Nazionale della Sila, giunge fino al Parco Nazionale del Pollino.
Camminare, voce del verbo conoscere. Lungo il Sentiero Calabria ala scoperta di Luoghi, Culture, Tradizioni
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XIIIa Edizione Consecutiva, da giovedì 15 a sabato 17 settembre 2022
A VERONA, Palazzo della Gran Guardia in piazza Bra, proprio di fronte all'Arena
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L’itinerario del Sentiero Calabria è costituito dal tratto calabrese del Sentiero Italia e dai percorsi, o piste interne, denominati sentieri di avvicinamento, utilizzati per la fruizione naturalistica e ambientale delle aree protette.
Il percorso che attraversa i Parchi Nazionali dell’Aspromonte, della Sila e del Pollino ed il Parco Regionale delle Serre, rappresenta il percorso escursionistico principale per la fruizione del patrimonio naturale, paesaggistico e storico-culturale delle aree interne della Calabria.
Il “Sentiero Calabria” nasce dall’idea di collegare l’intero territorio regionale con un unico percorso costituito da 35 tappe, cercando di creare un’offerta strutturata con i servizi integrati nel territorio.
Il sentiero, i cui tratti sono in larga parte coincidenti con quelli del “Sentiero Italia”, è un percorso escursionistico che, percorrendo longitudinalmente la regione, collega le aree naturalistiche, i borghi e le aree protette che da Reggio Calabria, attraversando tutto il Parco Nazionale dell’Aspromonte, il Parco Regionale delle Serre ed il Parco Nazionale della Sila, giunge fino al Parco Nazionale del Pollino.
Linee guida per la ricostruzione delle interviste
• Lo studio del fiume attraverso quattro dimensioni
(trasversale, verticale, longitudinale e temporale).
• L'importanza di un approccio globale partecipativo e
pluridisciplinare a scala di bacino idrografico.
• Usi, sprechi e conflitti gestionali (le centrali idroelettriche, le
attività industriali, l’agricoltura con sistemi d’irrigazione poco
efficienti e le coltivazioni nell’alveo).
• Lo sfruttamento e l'artificializzazione del fiume (prelievi
idrici, escavazione); l'approccio ingegneristico a scapito
dell'approccio ecologico. L'impoverimento fisico dell’alveo
(ridotto e canalizzato).
• L’infrastrutturazione territoriale ed il consumo di suolo.
• La scarsa qualità dell’acqua in alcuni tratti del fiume.
• Il paesaggio: una richezza territoriale a rischio di
impoverimento, la perdita del ruolo culturale ed identitario
del paesaggio naturale.
• Ia perdita della funzione storica-culturale del Piave come via
di comunicazione tra i monti e il mare; l’indebolimento del
suo ruolo di corridoio ecologico, come luogo di passaggio,
migrazione e riproduzione della fauna.
• La ricchezza delle aree naturalistiche del corso medio del
Piave, malgrado la loro costante riduzione; il rapporto
cruciale tra il fiume e le aree circostanti e l’importanza della
biodiversità.
• La necessità di creare una rete di corridoi ecologici attorno
al fiume e di tutelare le zone umide ricche in biodiversità.
• L'imprevidibilità del Piave; le difficoltà nel valutare sia le
conseguenze delle sue manifestazioni estreme (le piene)
che le conseguenze inerenti gli interventi umani.
• Il dilemma conservare/valorizzare: per chi, come?
L'assenza di scenari condivisi.
• L’interconnessione tra i cambiamenti climatici/ambientali
degli ultimi 20 anni e la scomparsa di specie faunistiche e
floristiche.
• La scarsa considerazione/integrazione delle risorse
floristiche e faunistiche nella pianificazione territoriale.
Problematiche emerse:
Mancanza dell'acqua in estate; troppi prelievi idrici.
• Abbassamento del livello idrico del fiume.
• Escavazione nell'alveo.
• Inquinamento dell'acqua in determinati luoghi.
• Conoscenza e gestione settoriale e frammentaria del fiume
e delle risorse naturali.
• Occupazione golenale e rischio idrogeologico.
• Assenza di governance a scala di bacino idrografico.
• Sistema ambientale in equilibrio fragile.
• Infrastrutturazione, campagna urbanizzata, consumo del
suolo, perdita di aree umide, impoverimento della
biodiversità ed estinzione di alcune specie.
• Agricoltura invasiva ed impattante.
• Scarsa sensibilizzazione ed educazione in materia di
ambiente fluviale.
• Scarsa conoscenza e tutela delle aree di interesse
naturalistico.
• Scarsa frequentazione del Piave e perdita dell'identità
culturale del fiume.
• Cambiamenti climatici ed ambientali.
The new tourist and residential project by Massimiliano Fuksas and Gary Player.
The project provide for exclusive villas, 2 championship golf courses and 1 executive, 2 luxury hotels, a professional spa, a clubhouse, beach club, sports and kids centre, meeting center.
http://bit.ly/RESISTENZA_VENETO_STRAGE_COMANDANTI_LAICI_CARISMATICI
Audio video recente, con una prospettiva inedita sulla storia della resistenza locale
https://www.slideshare.net/sergiobernardi/presentations
Tutte le mie pubblicazioni su temi storici ed ambientali locali, sulle rive del Muson (TV)
Una prospettiva concentrata sull’antropizzazione del territorio
I nostri antenati erano molto poveri, difficilmente potremo trovare nuovi insediamenti con reperti preziosi, ovvero durevoli.
Ma l’archeologia può progredire con altri metodi; i nostri avi ci parlano con “picco e paea”, basta essere attenti al loro linguaggio.
Ho provato ad utilizzare google earth per rivisitare le mie zone, evidenziando alcuni interventi umani sul paesaggio naturale.
Sull’abnorme ”ignoranza” di molti veneti ho una mia ipotesi.
La dominazione romana ha prodotto un effetto globalizzante molto simile a quello moderno dove usiamo, molto a sproposito e con pessimo gusto, solo termini inglesi per qualsiasi nuova definizione.
Il provincialismo, l’abdicazione alla propria identità, è proseguito poi per tutta la nostra storia, raggiungendo il parossismo con il risorgimento ed il fascismo.
Ma la cultura veneta ha comunque qualche tara particolarmente grave.
Penso alla sua reazione al lavaggio di cervello operato dall’insigne storico Umberto Bossi, che ci ha rivelato la nostra identità di celti.
Poche voci autorevoli si sono fatte sentire per ridicolizzarlo.
In compenso, pensosi personaggi, travestiti da esperti, "accademici", si sono cimentati nel divulgare il verbo bossiano, producendo una non trascurabile quantità di spazzatura editoriale.
I Tarantini hanno il Mar Piccolo davanti agli occhi tutta la vita. ...Ma siamo sicuri di conoscere questo particolarissimo ambiente naturale? Lasciamoci guidare dal gruppo di lavoro del progetto Posidonia del Comune di Taranto, coordinato dalla prof.Silvia De Vitis, dedicato agli alunni delle Scuole primarie....e in fondo, anche a tutti noi......
L'evoluzione del concetto di paesaggio, attività alternativa alla religione cattolica.
Gaye Ekici 3^A Prof.ssa Laura Sferlazzo - Scuola secondaria Prandoni di Torno
TerraVIVA è una guida nuova, gratuita, colorata, che strizza l’occhio sia alle nuove tecnologie sia alle vecchie comodità: se da un lato è multimediale, scaricabile e liberamente fruibile da internet, dall’altro è graficamente accattivante, multilingua (IT, EN, DE e RU) e munita di una cartina geografica tascabile e di immediato utilizzo. Un condensato di 68 pagine che permette di riappropriarci e di riassaporare i luoghi nei quali siamo nati, le tradizioni che ci hanno cresciuto e le ricette che ci hanno scaldato il cuore… ma anche e, soprattutto, uno spunto, una spinta a valorizzarci, ad ampliare la nostra cultura gastronomica e geografica in modo da allacciare rapporti e legami sempre più forti tra il territorio, chi ci lavora e chi lo vive.
Archeologia industriale, ferrovia della Valmorea, Visconti e cuochi gentiluomini, ricette tipiche e ricette vegan, cosa vedere e dove mangiare o acquistare Comune per Comune, sono solo alcune delle cose che troverete in questa guida.
Beh, non vi resta che scoprila e godervela… non la guida, la Valle Olona!
DEVOZIONE E ARTE in LIGURIA / Riviera dei FioriLiForYou
Il territorio del Ponente ligure, conosciuto come Riviera dei Fiori, corrisponde alla parte più occidentale della Liguria, sino al confine francese e comprende l'ambito dell'intera Provincia di Imperia, il cui limite orientale è collocato poco oltre Capo Cervo.
Linee guida per la ricostruzione delle interviste
• Lo studio del fiume attraverso quattro dimensioni
(trasversale, verticale, longitudinale e temporale).
• L'importanza di un approccio globale partecipativo e
pluridisciplinare a scala di bacino idrografico.
• Usi, sprechi e conflitti gestionali (le centrali idroelettriche, le
attività industriali, l’agricoltura con sistemi d’irrigazione poco
efficienti e le coltivazioni nell’alveo).
• Lo sfruttamento e l'artificializzazione del fiume (prelievi
idrici, escavazione); l'approccio ingegneristico a scapito
dell'approccio ecologico. L'impoverimento fisico dell’alveo
(ridotto e canalizzato).
• L’infrastrutturazione territoriale ed il consumo di suolo.
• La scarsa qualità dell’acqua in alcuni tratti del fiume.
• Il paesaggio: una richezza territoriale a rischio di
impoverimento, la perdita del ruolo culturale ed identitario
del paesaggio naturale.
• Ia perdita della funzione storica-culturale del Piave come via
di comunicazione tra i monti e il mare; l’indebolimento del
suo ruolo di corridoio ecologico, come luogo di passaggio,
migrazione e riproduzione della fauna.
• La ricchezza delle aree naturalistiche del corso medio del
Piave, malgrado la loro costante riduzione; il rapporto
cruciale tra il fiume e le aree circostanti e l’importanza della
biodiversità.
• La necessità di creare una rete di corridoi ecologici attorno
al fiume e di tutelare le zone umide ricche in biodiversità.
• L'imprevidibilità del Piave; le difficoltà nel valutare sia le
conseguenze delle sue manifestazioni estreme (le piene)
che le conseguenze inerenti gli interventi umani.
• Il dilemma conservare/valorizzare: per chi, come?
L'assenza di scenari condivisi.
• L’interconnessione tra i cambiamenti climatici/ambientali
degli ultimi 20 anni e la scomparsa di specie faunistiche e
floristiche.
• La scarsa considerazione/integrazione delle risorse
floristiche e faunistiche nella pianificazione territoriale.
Problematiche emerse:
Mancanza dell'acqua in estate; troppi prelievi idrici.
• Abbassamento del livello idrico del fiume.
• Escavazione nell'alveo.
• Inquinamento dell'acqua in determinati luoghi.
• Conoscenza e gestione settoriale e frammentaria del fiume
e delle risorse naturali.
• Occupazione golenale e rischio idrogeologico.
• Assenza di governance a scala di bacino idrografico.
• Sistema ambientale in equilibrio fragile.
• Infrastrutturazione, campagna urbanizzata, consumo del
suolo, perdita di aree umide, impoverimento della
biodiversità ed estinzione di alcune specie.
• Agricoltura invasiva ed impattante.
• Scarsa sensibilizzazione ed educazione in materia di
ambiente fluviale.
• Scarsa conoscenza e tutela delle aree di interesse
naturalistico.
• Scarsa frequentazione del Piave e perdita dell'identità
culturale del fiume.
• Cambiamenti climatici ed ambientali.
The new tourist and residential project by Massimiliano Fuksas and Gary Player.
The project provide for exclusive villas, 2 championship golf courses and 1 executive, 2 luxury hotels, a professional spa, a clubhouse, beach club, sports and kids centre, meeting center.
http://bit.ly/RESISTENZA_VENETO_STRAGE_COMANDANTI_LAICI_CARISMATICI
Audio video recente, con una prospettiva inedita sulla storia della resistenza locale
https://www.slideshare.net/sergiobernardi/presentations
Tutte le mie pubblicazioni su temi storici ed ambientali locali, sulle rive del Muson (TV)
Una prospettiva concentrata sull’antropizzazione del territorio
I nostri antenati erano molto poveri, difficilmente potremo trovare nuovi insediamenti con reperti preziosi, ovvero durevoli.
Ma l’archeologia può progredire con altri metodi; i nostri avi ci parlano con “picco e paea”, basta essere attenti al loro linguaggio.
Ho provato ad utilizzare google earth per rivisitare le mie zone, evidenziando alcuni interventi umani sul paesaggio naturale.
Sull’abnorme ”ignoranza” di molti veneti ho una mia ipotesi.
La dominazione romana ha prodotto un effetto globalizzante molto simile a quello moderno dove usiamo, molto a sproposito e con pessimo gusto, solo termini inglesi per qualsiasi nuova definizione.
Il provincialismo, l’abdicazione alla propria identità, è proseguito poi per tutta la nostra storia, raggiungendo il parossismo con il risorgimento ed il fascismo.
Ma la cultura veneta ha comunque qualche tara particolarmente grave.
Penso alla sua reazione al lavaggio di cervello operato dall’insigne storico Umberto Bossi, che ci ha rivelato la nostra identità di celti.
Poche voci autorevoli si sono fatte sentire per ridicolizzarlo.
In compenso, pensosi personaggi, travestiti da esperti, "accademici", si sono cimentati nel divulgare il verbo bossiano, producendo una non trascurabile quantità di spazzatura editoriale.
I Tarantini hanno il Mar Piccolo davanti agli occhi tutta la vita. ...Ma siamo sicuri di conoscere questo particolarissimo ambiente naturale? Lasciamoci guidare dal gruppo di lavoro del progetto Posidonia del Comune di Taranto, coordinato dalla prof.Silvia De Vitis, dedicato agli alunni delle Scuole primarie....e in fondo, anche a tutti noi......
L'evoluzione del concetto di paesaggio, attività alternativa alla religione cattolica.
Gaye Ekici 3^A Prof.ssa Laura Sferlazzo - Scuola secondaria Prandoni di Torno
TerraVIVA è una guida nuova, gratuita, colorata, che strizza l’occhio sia alle nuove tecnologie sia alle vecchie comodità: se da un lato è multimediale, scaricabile e liberamente fruibile da internet, dall’altro è graficamente accattivante, multilingua (IT, EN, DE e RU) e munita di una cartina geografica tascabile e di immediato utilizzo. Un condensato di 68 pagine che permette di riappropriarci e di riassaporare i luoghi nei quali siamo nati, le tradizioni che ci hanno cresciuto e le ricette che ci hanno scaldato il cuore… ma anche e, soprattutto, uno spunto, una spinta a valorizzarci, ad ampliare la nostra cultura gastronomica e geografica in modo da allacciare rapporti e legami sempre più forti tra il territorio, chi ci lavora e chi lo vive.
Archeologia industriale, ferrovia della Valmorea, Visconti e cuochi gentiluomini, ricette tipiche e ricette vegan, cosa vedere e dove mangiare o acquistare Comune per Comune, sono solo alcune delle cose che troverete in questa guida.
Beh, non vi resta che scoprila e godervela… non la guida, la Valle Olona!
DEVOZIONE E ARTE in LIGURIA / Riviera dei FioriLiForYou
Il territorio del Ponente ligure, conosciuto come Riviera dei Fiori, corrisponde alla parte più occidentale della Liguria, sino al confine francese e comprende l'ambito dell'intera Provincia di Imperia, il cui limite orientale è collocato poco oltre Capo Cervo.
1. Due regioni a confronto
Ambiente, cultura, storia di due regioni, Puglia e Lombardia, molto
diverse tra loro ma ugualmente straordinarie, viste da chi, in tali
luoghi vive e lavora.
La parola al nostro Dirigente Scolastico Dr. Prof. Angelo Scialpi.
2. PUGLIA
Testa di ponte con la penisola balcanica e il vicino oriente, la
Puglia è la regione che è stata maggiormente influenzata dalla
colonizzazione greca, e non solo, vivendo per secoli le sue
tradizioni e la sua civiltà. I resti della civiltà greco-romana
rimangono ad esempio di un glorioso passato le cui tradizioni
sono ancora le nostre radici, a dimostrazione del fatto che se si
è in grado di capire le proprie origini si è anche in grado di
capire i cambiamenti che i tempi, le innovazioni e la ricerca
impongono al divenire naturale dell’uomo, come della comunità,
del paese e della regione, andando così a comporre il
meraviglioso, ma complesso, mosaico della Carta della vita della
nazione Italia.
3. Ci sono poche cose che contano nella vita: le tradizioni e lo
sviluppo dell’uomo.
Ognuno dovrebbe conoscere da dove viene e come migliorare la
propria condizione, avendo a riferimento le esperienze passate e
la storia del pensiero spiegata nel tempo.
La tradizione rappresenta il background di ognuno di noi, la
preziosa eredità del passato e, per quanto riguarda la regione
Puglia (detta anche Le Puglie), sia quello greco-romano e
messapico che il rinnovato collegamento economico e commerciale
con il vicino oriente, dopo l’esperienza delle crociate e della
ricerca di un dio e della libertà.
Non pare che possa esserci una similitudine con quello
risorgimentale e della resistenza?
4. Il Gargano montuoso che si cala nell’Adriatico e continua il suo percorso
con l’altopiano murgese, collinoso abbastanza per donare i suoi oli
extravergine e frutti deliziosi, per poi proseguire nella splendida Valle
d’Itria e con la dolce penisola salentina, culla dei fragranti vini
primitivi, negramaro che bagnano una dieta mediterranea di prim’ordine
e dove le brezze dell’incrocio dei mari, azzurro fino allo smeraldo,
determinano una visione che va oltre la modernità e recuperano la
storia passata greco e romana, dei federiciani e anche dei musulmani
riponendo al centro l’uomo, quello buono e laborioso, quello studioso e di
riferimento, quello industrioso e geniale… e allontanando quello
introdotto e meschino.
5. Terra di fermento di scoperte scientifiche e tecnologiche, ma pensiamo
che non sia possibile comprenderle adeguatamente se non si è in grado
di capirne l’uso corretto.
Guardare nel passato delle Puglie potrebbe significare guardare nel
passato del nostro pensiero e in buona parte di quello nazionale dove,
per effetto naturale della composizione geografica, Puglia e Italia si
somigliano, la storia apula è per molti versi, simile, molto simile a quella
di altre parti del paese, e di certo spicchio importante per tenere
fermo un mallo che forse avrebbe potuto spaccarsi sulla strada della
non regola.
Angelo Scialpi
6. LoMBARDIA
In questa terra il bosco steppico, la landa, il freddo, la nebbia altro
non sono che dei momenti di gestazione del bello incipiente che
ritorna, e ritorna puntualmente come in una favola che si ripete,
incontaminata dai buchi d’ozono, dal timore della sparizione delle
stagioni, dall’inquinamento.
7. Una continua rigenerazione di un ambiente lavato continuamente dalle
acque, dai fiumi e reso attraente dalla bellezza della variegata
vegetazione che si sprigiona dalla natura come giochi surreali, artistici,
certamente belli da vedere al punto da adornare i giardini delle case e
quindi la stessa nostra vita; case anche esse poste lungo i fiumi,
circondate dalle acque che con l’aria e il freddo delle Prealpi continuano
la storia di vita eterna, sempre nuova, sempre da scoprire, sempre da
ammirare, dominata dalla posizione geografica, caratterizzata dallo
spirare libero dei venti.
8. In questo ambiente sembra che tutto funzioni in sintonia: acqua, aria,
terra, uomo!
Sembrano più belli che altrove gli alberi della bassa padana, rigogliosi
fino a rappresentare il modello di vita attraverso il loro profondo
radicamento nel terreno: i robusti tronchi resistenti alle intemperie e la
vegetazione in continua copiosa produzione di frutti, sempre adornati
da diademi floreali (ciclamino, orchidea, giglio, primule, ninfee) e
specchi d’acqua che, con l’aria, concorrono ad attestare una natura
unica, quasi irripetibile, tipica appunto della pianura padana che la
caratterizza.
ESC