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VALLE
OLONAAlla scoperta dei tesori
gastronomici e turistici
del territorio
Italiano
2
TerraVIVA
Guida gastronomico-turistica della Valle Olona.
Stampato tra Gennaio e Marzo 2015.
Progetto realizzato da:
Marco Cocchianella
terraviva@distrettomedioolona.com
Con i contributi di:
Camera di Commercio di Varese.
Associazione Commercianti di Busto Arsizio.
Distretto del Commercio del Medio Olona.
Foto realizzate da:
Marino Bianchi
inopat@alice.it
scopri Terraviva Online
www.distrettomedioolona.it/Terraviva
disponibile anche in EN, DE, RU
LE ICONE
LEGENDA
Riconoscerle al colpo d’occhio
FOOD &
BEVERAGE
ALTRE
INFORMAZIONI
TRASFORMATORI
E PRODUTTORI
LE ICONE
Ristoratori
	Ristorante
	Pizzeria
	Agriturismo
	Rosticceria
Pub & Bar
	Pub
	
	Birreria
	
	Enoteca
	 Caffè / Bar
	
	 Beer Shop
Trasformatori
	Panificio
	Pasticceria
	Macelleria
	Pescheria
	Gastronomia
	Gelaterie
Produttori
	 Azienda Agricole
	
	Fattoria
	
	Birrificio
	
	Torrefazione
	
	Comune
	Informazioni
	
	 Da vedere
	Curiosità	
	Didascalie
	Riferimenti
€€€	 Fascia di prezzo
	
1
1
INDICE
CONTENUTI
Medio Olona e Terraviva
La Valle Olona
Gastronomia e Tradizione
i Comuni
Cairate
Fagnano Olona
Gorla Maggiore
Solbiate Olona
Gorla Minore
Olgiate Olona
Marnate
Castellanza
Ricettività
Trasporti, Servizi, Emergenze
Partner e Ringraziamenti
Mappa tascabile
04
allegato
68
66
64
58
52
46
40
34
28
22
16
12
06
54
L’erba del vicino è sempre più verde.
Lo stesso cibo è più desiderabile nel piatto degli altri.
Per noi non è così e vi spieghiamo perché!
TerraVIVA vuole proporsi come aiuto e stimolo a riscoprire la Valle
Olona, la sua storia, le sue bellezze spesso celate da luoghi comuni
e vecchi immaginari.
La realizzazione del progetto ha avuto luogo grazie ai contributi
economici della Camera di Commercio di Varese, dell’Associazione
Commercianti di Busto Arsizio ma, soprattutto, grazie agli otto Comuni
della Valle Olona che hanno avuto la forza e la lungimiranza di fare
rete e creare il DIVO: Distretto del Commercio del Medio Olona.
In quest’ottica, il progetto TerraVIVA, guarda con occhio curioso e
goloso, interessato e appassionato, il suo territorio, la sua geografia,
la sua storia e le sue tradizioni.
Cairate, Castellanza, Fagnano Olona, Gorla Maggiore, Gorla Minore,
Marnate, Olgiate Olona e Solbiate Olona, i Comuni protagonisti,
vengono riletti e riscoperti sia in chiave turistica che in chiave
gastronomica e, così come in un buon menù, del quale si possono
gustare e conoscere a fondo tutte le portate, l’esperienza sensoriale
e il trascorso vissuto non potranno che conquistarvi, lasciando un
segno positivamente indelebile nei vostri ricordi.
Valorizzando la cultura, il territorio circostante e le ricchezze presenti,
elevando il livello di attenzione di cittadini e commercianti su questi
temi, potremo rendere la nostra Valle sempre più “appetibile” non
solo per i turisti ma anche per gli abitanti delle città limitrofe e la
cittadinanza stessa.
TerraVIVA è una guida nuova, gratuita, colorata, che strizza l’occhio
sia alle nuove tecnologie sia alle vecchie comodità: se da un lato è
multimediale, scaricabile e liberamente fruibile da internet, dall’altro è
graficamente accattivante, multilingua (IT, EN, DE e RU) e munita di una
cartina geografica tascabile e di immediato utilizzo. Un condensato
di 68 pagine che permette di riappropiarci e di riassaporare i luoghi
nei quali siamo nati, le tradizioni che ci hanno cresciuto e le ricette
che ci hanno scaldato il cuore… ma anche e, soprattutto, uno spunto,
una spinta a valorizzarci, ad ampliare la nostra cultura gastronomica
e geografica in modo da allacciare rapporti e legami sempre più forti
tra il territorio, chi ci lavora e chi lo vive.
Archeologia industriale, ferrovia della Valmorea, Visconti e cuochi
gentiluomini, ricette tipiche e ricette vegan, cosa vedere e dove
MEDIO OLONA E TERRAVIVA
IL PROGETTO
mangiare o acquistare Comune per Comune, sono solo alcune delle
cose che troverete in questa guida.
Beh, non vi resta che scoprila e godervela… non la guida, la Valle Olona!
Cultura
Enogastronomica
Territorio e
Identità
Filiera
Virtuosa
Stagionalità Servizio
Innovazione
e Ricerca
A cura di Marco Cocchianella
Ideatore e coordinatore progetto Terraviva
LA VALLE OLONA
98
L’ambito selezionato può essere considerato un piccolo esempio
della situazione di tutta la frangia prealpina del nord d’Italia. Una
zona molto produttiva economicamente, soprattutto industrialmente,
e dove vi è abbondante presenza di risorse idriche. La valle del fiume
Olona viene riconosciuta dalla maggior parte della letteratura come
una delle zone incubatrici del processo d’industrializzazione d’Italia
durante i primi anni dell’800. Lungo il corso d’acqua, la popolazione
ha potuto beneficiare di due fattori intrinseci della zona: la forza
motrice del fiume e l’imprenditorialità degli abitanti.
Per questo, in molti testi letterari si può trovare la definizione Olona,
ovvero fiume di civiltà.Le acque sono state necessarie per lo sviluppo,
soprattutto, dell’industria tessile, con i cotonifici, le tintorie e le
pelletterie. Il momento di maggior sviluppo è avvenuto durante la
rivoluzione industriale, ma altre importanti tappe della storia ne hanno
forgiato l’ambiente e la cultura. Per le caratteristiche idrografiche e
morfologiche, la Valle Olona è stata dall’età del ferro una zona molto
fiorente, ed è di conseguenza caratterizzata da un ricco patrimonio
culturale.
Cenni Storici e Geografici
Il fiume Olona è l’asse principale. Nasce nelle Prealpi a 548 metri
d’altitudine, nel territorio della Rasa. Si sviluppa sinuosamente per
71 km, scavando la Valle e attraversando la pianura settentrionale
milanese, fino a confluire nel fiume Lambro meridionale. Dopo la
seconda guerra mondiale e con il boom economico, l’Olona è stato
tristemente conosciuto come uno dei fiumi più contaminati del Nord
Italia. A partire dagli anni settanta, però, con la crisi dell’industria
manifatturiera e le prime opere di risanamento, si è notato un
importante miglioramento della qualità delle acque e un nuovo
interesse ambiental. Il fiume, che nel passato fu la risorsa principale
dell’attività manifatturiera, oggi può essere il protagonista di uno
sviluppo compatibile con l’ambiente.
In Valle Olona si trovano 14 Comuni: Castiglione Olona, Lozza, Vedano
Olona, Castelseprio, Cairate, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Solbiate
Olona, Marnate, Olgiate Olona, Lonate Ceppino, Fagnano Olona,
Gornate Olona e Castellanza. L’insieme è anche chiamato Ambito del
Medio Olona.
La presenza di terreni boschivi, fece sì che l’agricoltura non ebbe mai
un ruolo di importanza nel territorio della Valle Olona. Attualmente,
lo sviluppo agricolo più comune è la coltivazione diretta di piccole
LA VALLE OLONA
IL TERRITORIO
aziende agricole con proprietà inferiori ai sei ettari di terra.
Le attività industriali in Valle Olona, invece, non sono solamente
d’interesse locale, al contrario: la storia dell’industria in quest’area
è stata una delle più significative dell’intero paese. Storicamente,
l’industria che ha avuto maggior esito, in relazione con il fiume Olona,
è stata quella del settore tessile. Lo sviluppo dei cotonifici durante i
primi anni del ‘900 crebbe a tal punto che si decise di inaugurare una
nuova infrastruttura: il treno della Valmorea. La Ferrovia, inaugurata
nel 1904, connetteva tra loro tutti i comuni della valle e collegava
questo territorio con la Svizzera. Il suo tracciato proseguiva parallelo
al fiume Olona e si convertì presto in un asse strutturale d’importanza
equiparabile al fiume.
La crisi di importanti settori produttivi insediati lungo il corso
dell’Olona a partire dalla seconda metà degli anni 70, ha creato da un
lato situazioni critiche sul piano sociale ma dall’altro ha comunque
favorito il processo del recupero del fiume con un miglioramento
complessivo dell’ambiente circostante. La nuova attenzione agli
aspetti ambientali che si afferma negli Anni ‘60/70 si trasforma
pian piano in interventi organici volti al risanamento del fiume e più
complessivamente alla ricerca di un corretto equilibrio fra sviluppo e
ambiente.
Oggi il percorso del fiume può essere l’occasione di risalire la storia
industriale della Valle Olona, punteggiata dagli scheletri delle attività
industriali non più attive, ma anche riscoprire la bellezza naturalistica
del paesaggio e la ricchezza di testimonianze storico-artistiche che le
varie comunità conservano al loro interno. Anche nella Carta Itineraria
della Pieve di Olgiate Olona, redatta in occasione della visita pastorale
di San Carlo presumibilmente nel 1582, il fiume Olona appare come
l’elemento di raccordo fra le varie comunità sorte lungo il suo
percorso, dalle sorgenti in territorio di Varese fino al suo sbocco, a
Castellanza, nella valle padana verso Milano (Corna Pellegrini, 1969).
A cura di Luigi Roveda e dell’Associazione
Ecomuseo della Valle Olona
1110
Archeologia Industriale
Il patrimonio industriale in questo territorio è quantitativamente molto
elevato. Ciò è dovuto al forte sviluppo economico che è avvenuto
dal ‘700 lungo le sponde del fiume. Per questo motivo ancora oggi
si trovano molti mulini e cascine costruite prima della rivoluzione
industriale, quando ancora l’agricoltura aveva un ruolo importante sul
territorio. Tra ‘800 e ‘900 le infrastrutture nella regione si moltiplicano
esponenzialmente e oggi possiamo apprezzare sia patrimoni
industriali conservati e valorizzati sia beni industriali dismessi e
abbandonati.
Esempi molto positivi sono la valorizzazione dell’antica linea
ferroviaria della Valmorea con i suoi caselli e l’ex cotonificio Cantoni
di Castellanza, oggi sede della LIUC - Università Carlo Cattaneo.
Vi sono molti altri beni di archeologia industriale in attesa di un nuovo
destino, ma che nonostante ciò non sono di minor interesse estetico e
culturale. Numerose le aziende che si dedicarono all’elaborazione del
cotone (Cotonificio Ponti di Solbiate Olona, Cotonificio Enrico Candiani
di Fagnano Olona, Cotonificio Schoch/Milani di Castiglione Olona e
Cotonificio Luigi Candiani di Olgiate Olona), della carta (Cartiera Vita &
Mayer di Cairate e Cartiera Crespi di Castiglione Olona) e della plastica
(Mazzuchelli di Castiglione Olona).
Di notevole interesse i mulini (alcuni solo resti) che costeggiano
tutto il fondovalle dell’Olona. Le testimonianze più interessanti sono
indubbiamente il Mulino Taglioretti di Lonate Ceppino, il Mulino Bosetti/
Solmoiraghi di Fagnano Olona e il Mulino del Sasso di Olgiate Olona.
I mulini sfruttavano la forza del corso d’acqua, estremamente
regolare nel corso dell’anno, per macinare il grano, un cereale che
era prodotto nelle superfici pianeggianti in cima alla valle.
A cura dell’Associazione Ecomuseo
della Valle Olona.
La Ferrovia della Valmorea
Si inizia a parlare di una ferrovia lungo la Valle dell’Olona alla fine
dell’800, quando i primi stabilimenti per la fabbricazione della carta
e numerosi opifici in cerca d’acque pulite e abbondanti, si insediano
lungo il corso superiore dell’Olona.
Nel febbraio del 1900, viene presentato il progetto per una linea
a binario unico che si stacca dalla Novara - Saronno - Seregno
all’altezza di Castellanza per raggiunge la località di Cairate - Lonate
Ciclopasseggiando in Valle
Nella primavera del 2006 veniva
ufficialmente inaugurato il primo
tratto della Pista Ciclopedonale
della Valle Olona. Un percorso
che pochi anni dopo ha collegato
Castellanza a Castiglione Olona,
pensando in futuro di raggiungere
anche la Svizzera.
Una vera e propria spina dorsale,
interamente destinata a pedoni e
ciclisti. Da qui l’idea di pubblicare
“Ciclopasseggiando in Valle Olona”,
una breve guida utile a scoprire i
paesi lungo il fiume partendo da
questo tracciato sul fondovalle in
totale autonomia. Una proposta
prima di tutto per chi la conosce
ma ne vuole scoprire aspetti insoliti,
ma anche uno strumento a uso
del potenziale visitatore. Un lavoro
volutamente semplice anche dal
punto di vista editoriale, realizzato
da chi vive questo territorio, grazie
alla volontà del progetto Ecomuseo
della Valle Olona, affiancato da
istituzioni e Associazioni. La guida
è gratuitamente scaricabile dal sito
www.ecomuseovalleolona.it.
Ceppino. La Castellanza - Cairate - Lonate Ceppino viene inaugurata
il 18 luglio 1904. Dodici anni dopo le rotaie raggiungono il Confine
italo-svizzero e viene inaugurata la linea che collega Castellanza
a Mendrisio. La ferrovia transfrontaliera ha una vita brevissima: la
scarsità dei viaggiatori e l’impossibilità di sviluppare adeguatamente il
servizio merci (per la scelta delle autorità italiane di non sottoscrivere
un trattato tra i due Paesi che regoli i traffici commerciali lungo la
linea) sposta, dal 1° giugno 1928, il nuovo capolinea alla stazione di
Valmorea. Il servizio viaggiatori viene soppresso nel 1952. Rimane il
movimento merci, che permette la circolazione di numerosi convogli
diretti alle cartiere e alle industrie chimiche di Cairate e Castiglione
Olona. Alla metà degli anni settanta la prima crisi energetica e
quella del settore della lavorazione della cellulosa portano alla
smobilitazione dei grandi complessi cartari di Cairate, Lonate Ceppino
e Vedano Olona. Di conseguenza le F.N.M. dichiarano la cessazione del
servizio merci. L’ultima tradotta verso Castellanza viene effettuata il
16 luglio 1977.
Nel 1993 il Club del San Gottardo, un’associazione di appassionati
di ferrovie storiche nata nel Ticino alla fine degli anni Settanta, si
accorda con le Ferrovie Federali Svizzere per gestire il servizio dei
treni turistici da Mendrisio a Stabio. Nasce l’idea di aprire il vecchio
cancello doganale e proseguire con il treno, anche solo per pochi
metri, nel territorio italiano.
Il 12 settembre 1993, durante la manifestazione “Treno senza frontiera”
il vecchio cancello si apre, permettendo lo sconfinamento di due
convogli. Vengono percorsi solo pochi metri in territorio italiano, ma
da quel giorno inizia il recupero della vecchia linea. Anno dopo anno il
lavoro dei volontari svizzeri e italiani, il supporto degli Enti territoriali, i
finanziamenti di Regione Lombardia, Province di Como, Varese, e F.N.M.
permettono di riconquistare chilometri di linea.
L’ultima tappa è stata l’inaugurazione della stazione di Malnate Olona,
il 12 maggio 2007. Attualmente la ferrovia della Valmorea è percorribile
da Mendrisio a Malnate Olona. Sono 7,5 chilometri di rotaia. Tutti quelli
in territorio italiano sono stati completamente ristrutturati.
Dopo l’inaugurazione di Malnate Olona, l’associazione Amici della
Ferrovia Valmorea sta lavorando per riportare il treno a Castiglione
Olona, nel Contado del Seprio, fino a Castellanza.
A cura di Marco Baroni e Associazione
Amici della Ferrovia Valmorea.
GASTRONOMIA E TRADIZIONE
1514
«Un Menù ti affascina quando senti tra le mani un pezzo di storia di un
Paese, di una città, di un avvenimento, una memoria che altrimenti
sarebbe irrimediabilmente perduta, e che permette di conoscere che
cosa si mangiava in una determinata occasione».
Livio Cerini di Castegnate
In un territorio come quello della Valle Olona, dove i confini tra un
Municipio e l’altro sono quasi invisibili e i territori appaiono fusi
insieme in un’unica macro-zona, parlare di prodotti tipici e piatti
della tradizione non è impresa semplice, ma spulciando tra i testi a
tema, parlando con ristoratori e appassionati del buon cibo, emerge
un tesoro di tradizioni, di aneddoti, di storie di vita che non hanno
nulla da invidiare ad altri.
Ricette, consigli, metodi di cottura e di servizio, chef stellati e non,
gastronomi, sommelier, cuochi d’avanguardia, critici culinari, ecc sono
ormai all’ordine del giorno in libri, quotidiani e tv ma… chi saprebbe
rispondere senza difficoltà e tentennamenti alla domanda: cos’è la
gastronomia e la cultura del mangiar bene?
Interrogando tutte le realtà qui segnalate, che quotidianamente
lavorano con cibo e bevande, si scoprono, anzi si riscoprono, valori
come la passione, la voglia di mettersi in gioco continuamente, la
continua ricerca e il piacere di non smettere di imparare, la bellezza
di sperimentare nuove idee e nuovi connubi di sapore.
Il servizio e l’ospitalità che offrono i nostri Commercianti sono ben
diversi dallo sterile rapporto che si instaura tra “consumatore”
(neanche l’onore di esser definito “cliente”!) e centro commerciale
o fast food; per esempio, l’esperienza e la passione che può avere
l’addetto che lavora al reparto macelleria e che, non certo per colpa
sua, non ha mai visto e vissuto l’intero processo di macellazione, non
potrà che essere differente e più “superficiale” dato che il suo lavoro
di norcino si riduce a quello di mero porzionatore. Esempio simile
può essere quello del panettiere o meglio dell’”addetto al pane”
che più volte al giorno inforna e cuoce pani che gli arrivano già pre-
lievitati e pre-formati da centri produttivi più grossi, eseguendo un
lavoro quasi meccanico e molto differente da quello del panettiere di
paese, o prestinè, che, sin dalle primissime ore del mattino, sceglie le
farine, impasta, controlla, attende, sposta, forma, ricontrolla, attende
nuovamente, “pezza” e, solo se tutti i passaggi precedenti hanno avuto
esito positivo, inforna e cuoce! Due esempi per cercare di sintetizzare
quante storie, quanto sapere e quanta esperienza si cela dietro al
GASTRONOMIA E TRADIZIONE
LA CUCINA
Il Magistero dei Bruscitti
Nel 1975, a Busto Arsizio (a circa 7,5
km dalla Valle) è stata costituita
una confraternita enogastronomica
chiamata “Magistero dei Bruscitti di
Busto Grande”.
Gli scopi sono quelli di difendere
e divulgare la cucina rustica e
tradizionale bustocca, nonché la
cultura del dialetto e delle tradizioni
bustocche con convegni, iniziative
editoriali e con la costante, attiva
presenza nella vita della città.
La storia del Magistero, fondato
da Bruno Grampa, affiancato fin
dall’inizio da Ernani Ferrario,
segretario per molti anni e
attuale Maestro, è ricca di
momenti significativi, tra i quali,
il più importante, quello della
“Gioebia” che vede nell’ultimo
giovedì di gennaio la presenza di
numerosissimi convitati riuniti per
festeggiare, con il rito del rogo della
vecchia malefica, la fine dell’inverno
e la speranza di una rinascita.
“Güsta, güsta ‘sta bundânza
e tramânda a nost’üsânza…!”
cibo che quotidianamente cuciniamo e consumiamo... ecco perché
questa guida deve essere anche letta come un consiglio al godersi gli
immensi piaceri che cibo e convivialità offrono ogni giorno.
Visconte Livio Cerini di Castegnate: il cuoco gentiluomo
Senza dubbio uno dei personaggi più rilevanti, eclettici e importanti
della Valle Olona è stato Livio Cerini Di Castegnate, nato a Castellanza
da famiglia nobile e legata alle attività industriali meccaniche, di cui
si è occupato per necessità, ma la sua vera passione è sempre stata
scrivere ricette: menù culinari preceduti sempre da un testo storico o
da interessanti aneddoti.
La peculiarità dei suoi scritti sta nella ricerca del mantenimento dei
sapori, e il suo “dictate” è sempre stato: “La vivanda deve risultare così
e non in altro modo per essere aderente al sapore della tradizione
che si vuole conservare e tramandare”.
Ha scritto: Il Cuoco Gentiluomo (1980) ricercatissimo libro di cucina
editato e stampato più e piùvolte. Il Gentiluomo in cucina (1983); Il Libro
del Baccalà (1986); La Cucina delle Padrone di casa (1988), raccolta di
ricette di quando le donne erano definite “angeli della casa”. Erté e Il
Cognac (1990) Edito da Franco Maria Ricci per la Courvoisier e tradotto
in inglese e in giapponese. Menù tra Storia ed Arte (1991); A Tavola per
Amare (2000) e Gourmet Vegetariano per Carnivori (2002). Grazie alla
sua passione è stato insignito di numerose onorificenze e gratifiche
ed è da tutti ricordato come il “Cuoco Gentiluomo”.
«E lui colmò, si istruì, conobbe, ebbe sempre l’umiltà di rivedere i suoi
scritti e predisporre tutti gli ingredienti prima di accingersi a cucinare
una vivanda, mentre io facevo da sottocuoco in quanto lui non si
muoveva dai fornelli, ma come un chirurgo pretendeva che i bisturi
fossero pronti: ed erano coltelli, cucchiai, forchette, come pure verdure
tritate come lui voleva, altrimenti il sottocuoco veniva aspramente
redarguito perché il risultato doveva essere semplicemente
stupefacente per la vista e per il gusto, e lo era veramente, ve lo
assicuro.
I nostri amici che ne hanno goduto a distanza di anni rammentano
ancora certe vivande cucinate da Livio ed avevano l’acquolina in
bocca all’idea di pregustarne altre. Vivande che, una volta provate, lui
etichettava con dei nomi. Uno per tutti, il “Rognone alla Sophia Loren”,
tenero, rosato, aperto dal macellaio dal suo grasso al momento
dell’acquisto; altrimenti, come diceva lui, è meglio non mangiarlo»
Wilma Menotti Cerini, moglie di Livio Cerini.
CAIRATE
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18
DOVE MANGIARE
AGRITURISMO IL PASCOLO
strada Vicinale dei Boschetti 4, 21050, Cairate / tel. 328 2522539 / €
Ideale per un pranzo in famiglia o una cena tra amici, per trascorrere
una giornata in un ambiente famigliare e genuino lontani dal ritmo
frenetico della città, gustando prodotti di nostra produzione o delle
aziende agricole limitrofe.
IL SALUMAIO
via Marconi 24, 21050, Cairate / tel. 348 2431785 / €€
Attività a conduzione famigliare, vende pregiate carni piemontesi e
toscane. Come gastronomia è specializzata in prodotti tipici locali
(mondeghili, bruscitt, cassoeula). Vende la tipica brusella fatta con
confettura di e altre specialità locali.
LA CHICCA
via Molina 5, 21050, Cairate / tel. 346 6666386 / €
Gelateria artigianale bar e pasticceria: si possono gustare diversi tipi
di gelati anche ispirati alle attrazioni del paese, come ad esempio
il gusto Manigunda. Ogni giorno vengono preparati dolci, brioches e
pasticcini nel laboratorio.
LA TERRA DEGLI ULIVI
via Milano 7, 21050, Cairate, frazione Peveranza / tel. 347 5605605 / €€
Dolci fatti in casa, cucina mediterranea, pizza fatta con lievito madre
e pizza di kamut. menù a prezzo fisso a pranzo. Chiuso il sabato a
pranzo e il mercoledì tutto il giorno. Si consiglia la prenotazione.
CAIRATE
www.comune.cairate.va.it
LOCALITÀ
.............................. 100 g.
.............................................................. 100 g.
............................................. 80 cl.
................................ 30 g.
ricetta
MACH
(ossia zuppa di
castagne, riso e miele)
primo piatto
Ingredienti
Castagne secche
Riso
Latte intero
Miele di castagne
Sale
Preparazione
Mettere le castagne a bagno in
acqua per circa 12 ore, dopodiché
privarle di tutte le pellicine e
lessarle con l’aggiunta di un pizzico
di sale. Una volta cotte, aiutandosi
con una forchetta, schiacciarle
grossolanamente. Versare il latte
in una casseruola e portarlo a
ebollizione. Quando il latte inizia a
bollire, aggiungere il riso, le castagne
e i due cucchiai di miele. Abbassare
la fiamma e cuocere per altri 18-20
minuti. Consumare caldo.
Qualche ristorante lo ha oggi
trasformato in un dolce raffinato:
mentre il tutto cuoce, bagnare uno
stampo per budino e versarvi sul
fondo il caramello.Acottura ultimata
del riso, versarlo con un mestolo
nello stampo e lasciare riposare
in frigorifero per almeno 8-12 ore.
Sformare il dessert e servirlo con
una spruzzata di cannella.
Curiosità: Preparata senza il latte,
diventava cibo “a mach”, cioè senza
spesa, che veniva dato ai maiali.
tratto da
www.valleolona.com
CENNI STORICI E GEOGRAFICI
Cairate è un centro collinare che sorge alla base delle ultime
diramazioni prealpine, sulle alture che sovrastano la Valle dell’Olona,
dove scorre il fiume omonimo, che divide il territorio del centro con
quello del Tradatese.
Il territorio di Cairate ha un profilo geometrico abbastanza regolare,
con un’escursione altimetrica poco rilevante che da origine a
un paesaggio tipicamente collinare, una volta ricco di vigneti, e
attualmente interessato dal fenomeno dell’espansione edilizia.
Le principali località in cui è suddiviso il comune di Cairate sono
Bolladello e Peveranza.
Le principali fonti di reddito derivano dall’industria, specializzata in
numerosi comparti, dall’agricoltura, imperniata sulla produzione
cerealicola, del frumento e del foraggio, e dal commercio, legato a
entrambeleattività.L’industriaèsviluppatamaggiormenteneicomparti
tessile, alimentare, della lavorazione del legno, della fabbricazione di
articoli in plastica e di materiale da costruzione; un posto rilevante è
occupato anche dalle aziende chimiche, metallurgiche, meccaniche
e manifatturiere: queste ultime specializzate nella produzione di
mobili, di giocattoli e di oreficeria. Di un certo rilievo anche lo sviluppo
del terziario: fra i servizi è da segnalare la fornitura di software.
COSA VEDERE
Monastero Benedettino di Santa Maria Assunta
Particolarmente interessante è la presenza del Monastero Benedettino
di Santa Maria Assunta, fondato nel 737 dalla nobile longobarda
Manigunda, diventata monaca per sciogliere un voto in seguito a una
guarigione avvenuta grazie alla fonte miracolosa di Bergoro.
Il monastero diventò col tempo fra i più importanti del nord Italia,
possessore dei tre quarti del territorio cairatese e di quattro mulini,
vero centro economico e sociale di Cairate. Si trattava di un monastero
fortificato, dotato di fossato. Anche l’intero villaggio era circondato da
un fossato, sul cui percorso fino al XIX secolo era presente una “via dei
fossati”, corrispondente alle odierne vie Bologna-Cairoli-Alberti-Crosti.
Centro del potere politico, nel monastero si nominava un pubblico
ufficiale che guidava il piccolo parlamento dei capofamiglia di Cairate
20
che, nel medioevo, si riunivano a intervalli regolari per decidere sulle
questioni comuni. Leggenda vuole che nel monastero di Cairate
dormì Federico Barbarossa la notte prima della battaglia di Legnano.
Il complesso monumentale comprende la chiesa e un grande
chiostro tardo gotico di grande interesse architettonico. La chiesa,
molto grande, fu rimaneggiata più volte; in essa è conservato un
prezioso ciclo di affreschi sulla vita della Vergine, opera di Aurelio Luini
(1571).
Il monastero venne dismesso nel 1796 e venduto a privati che
stravolsero gli spazi del chiostro e della chiesa. Oggi l’intero complesso
è proprietà della Provincia di Varese, che, con diversi interventi di
restauro, ha permesso un primo recupero storico e architettonico del
complesso.
Santuario della Madonna di San Calimero
Sito in località Bolladello di Cairate, il Santuario della Madonna di
San Calimero è raggiungibile percorrendo una breve strada in salita
che congiunge via Cavour alla collina su cui sorge l’antico edificio.
Il Santuario è il risultato di una lunga serie di risistemazioni e
ampliamenti. Presente sul territorio almeno dal XIII secolo, l’edificio
attuale mostra tre differenti fasi di costruzione. La più antica, ancora
oggi visibile nelle strutture orientali, risale al 1470. Di rilievo il quadro
settecentesco che campeggia sopra l’altare raffigurante una Madonna
del Latte.
Tutte le opere d’arte oggi presenti nella chiesa sono purtroppo copie
delle originali conservate altrove a causa dei continui furti perpetuati
all’interno dell’edificio: chissà, forse i ladri cercavano il leggendario
tesoro che il Barbarossa avrebbe nascosto, secondo la tradizione,
proprio in prossimità dell’antico santuario.
Monastero Santa Maria Assunta
Chiesa Santa Maria Assunta
Santuario della Madonna
di San Calimero
1
2
3
Il Brodo dei bisnonni
I nostri bisnonni viaggiavano per
diletto molto, molto meno di noi.
Il viaggio era un evento ragionato,
previsto per tempo e preparato nei
minimi particolari [...]. L’albergo
[...] era un posto definitivo dove si
doveva soggiornare a proprio agio
ed essere trattati meglio che a
casa propria. L’accesso al ristorante
dell’albergo od un altro ben scelto
nella località del soggiorno, era
un rito, una cerimonia [...]. Questi
signori in colletto duro, bombetta
o magiostrina, ghette e mantelline,
accompagnati dalle consorti in
tailleur da viaggio con stivaletti dai
cento bottoni, cappello enorme e
velette, appena scesi all’albergo si
ritiravano in camera, si spogliavano,
riposavano, si rinfrescavano, si
rivestivano con ricercatezza per
fare il loro primo ingresso nella
Salle à Manger. Appena seduti
chiedevano un brodo. Era giusto per
avere conforto dalle fatiche e dagli
strapazzi del viaggio e per mettere
a posto lo stomaco disturbato dal
treno e dalla carrozza; ma, sotto
sotto, vi era un altro motivo. Il brodo
era quello che noi chiameremmo un
test per l’albergo e, lo sarebbe stato
anche per un ristorante esterno, con
calma, qualche giorno dopo. Se il
Bouillon clair o il Consommè era
ben fatto e ben servito potevano
stare tranquilli per tutto il resto del
viaggio.
Tratto da “Il gentiluomo in cucina”
(1983) di Livio Cerini
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FAGNANO OLONA
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FAGNANO OLONA
www.comune.fagnanoolona.va.it
LOCALITÀ
DOVE MANGIARE
ACQUERELLO
via Patrioti 5, 21054, Fagnano Olona / tel. 0331 611394 / €€ / €€€
Un pasto diventa un’esperienza, un percorso gustativo alla scoperta
di sapori e accostamenti talvolta fuori dal comune o azzardati, altri
semplici, ma caratterizzati dall’estrema cura dei dettagli e la scelta
di materia prima d’eccellenza.
RISTORANTE MENZAGHI
via San Giovanni 74, 21054, Fagnano Olona / tel. 0331 361702 / €€
Ambiente piccolo, accogliente, famigliare. In sala un camino che
nella stagione fredda scalda anche il cuore. Ricerca quasi maniacale
delle materie prime e grande volontà di offrire ospitalità e tante tante
cose buone.
DOLCISSIMA BY FAVARO
via Tronconi 3, 21054, Fagnano Olona / tel. 0331 611969 / €€
Nel 2011, l’apertura del nuovo punto vendita con caffetteria e
cioccolateria, dove i clienti possono rilassarsi in un ambiente ospitale
e raffinato magari sorseggiando un buon caffè, un tè o una cioccolata,
accompagnati da ottimi dolci.
LA CORTE DEI SAPORI
via Cesare Battisti 55, 21054, Fagnano Olona / tel. 0331 619076 / €€
Presso una villa viscontea del 1700 con ampio parco, ideale per una
cena romantica o per cerimonie indimenticabili. A disposizione la
sala antica con soffitti a cassettoni e camini, e quella delle cerimonie
con ampie vetrate.
........................................ 4
................................................... 4
......................................... 1 bicchiere
........................... 2 mestoli
ricetta
POLPETTONE DI
ROGNONE
secondo piatto
Ingredienti
Rognoni di Vitello
Fette di Fesa
Marsala
Brodo di carne
Farina bianca
Rosmarino
Aglio
Pepe
Sale
Preparazione
Lavare per bene i rognoni e farli
bollire in acqua salata dopo aver
rimosso la pellicina e il grasso,
per circa 10 minuti; rosolare con
rosmarino, aglio e burro. Spolverare
con la farina bianca e bagnare
con il brodo di carne e il marsala,
aggiungere sale e pepe a piacere e
cuocere ancora per un’ora. Subito
dopo, avvolgere ogni rognone con
una fetta di fesa e legare con spago
da cucina. Rosolare nuovamente
con gli aromi fino a quando anche
la fesa non risulta cotta; una volta
pronto il polpettone, tagliare a
fette di altezza pari a circa 1 cm.
Contornare il piatto con patate
tagliate a piccoli pezzi e saltate con
burro e prezzemolo.
tratto da
www.Ilvaresotto.iT
CENNI STORICI E GEOGRAFICI
Oltre ad alcuni reperti trovati sul territorio comunale, l’origine
romana di Fagnano Olona è testimoniata dal toponimo, evoluzione
dell’aggettivo latino Fannianus, che si riferisce al nome gentilizio
Fannius. Fagnano fece parte della Pieve di Olgiate Olona.
In una pergamena del 1045 l’imperatore Enrico III conferma al
monastero di San Dionigi in Milano il possesso di fondi all’interno
di questo paese. Fagnano era un importante luogo fortificato del
Contado del Seprio, di cui seguì le vicende fino alla fine del XIII secolo.
Rimangono degli antichi albori il Castello Visconteo, due edifici
industriali di particolare interesse (il candeggio Pigni e il cotonificio
Candiani) e diversi luoghi religiosi; infatti si trova su questo territorio un
Santuario risalente al ‘400, una cappella, due oratori e quattro chiese.
COSA VEDERE
Castello Visconteo
La storia di questo borgo è strettamente legata alle vicende del feudo
e della pieve di Olgiate Olona, entrambi infatti erano parte del Comitato
del Seprio con Castelseprio principale centro. Il ruolo di Fagnano era
prevalentemente di controllo del fiume Olona e della strada che
univa Castelseprio a Milano e aveva una posizione strategica come
luogo di transito e di commercio, per questo il suo castello fu oggetto
di contese tra le famiglie Della Torre e Visconti.
L’antica funzione militare del castello è testimoniata dall’esistenza
di un fossato di difesa, ormai completamente prosciugato, che
permette l’accesso al maniero attraverso un ponte. Alla metà del
XV secolo, il maniero di Fagnano venne trasformato in residenza
signorile. L’inasprirsi della controversia tra gli spagnoli e i francesi, nel
Cinquecento, riportò il castello al suo antico ruolo difensivo.
Nel 1551 l’imperatore Carlo V conferì il titolo di conte di Fagnano a
Vitaliano Visconti Borromeo; sempre nel ‘500 si eseguirono delle opere
di ampliamento attribuite a Gaspare Visconti, così da raddoppiare la
superficie del castello verso sud, con i corpi e il secondo cortile rivolti
verso il paese. Il feudo venne abolito nel 1798.
All’interno del Castello, attualmente di proprietà comunale, è situata
la sede della Pro Loco cittadina, e la struttura fortificata ospita
manifestazioni e mostre organizzate dalla Pro Loco e dalle numerose
Associazioni fagnanesi.
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Santuario della Madonna della Selva.
È l’edificio religioso più antico del Comune. Il santuario della Madonna
della Selva conserva la sua parte più antica nella cappella maggiore,
mentre il portico antistante risale al XVI secolo. La tradizione vuole che
il nome sia dovuto al ritrovamento di una statua lignea della Madonna
della Pietà nei boschi limitrofi. Probabile parte del nucleo originario
è l’attuale cappella maggiore (XIV - XV secolo), cui fu aggiunta, nei
secoli successivi, la navata. All’interno della chiesa è conservato, sulla
parete destra, un affresco raffigurante una “Madonna del latte in trono
con i santi Marta e Antonio Abate” datato 1543. Opere di pregio sono
anche una scultura del XVII secolo, un paliotto d’altare del Settecento
e affreschi eseguiti nel 1613 da Domenico Pellegrino.
Chiesa di San Giovanni Battista
La chiesa di San Giovanni Battista, già esistente nel XV secolo, anche
se le prime descrizioni della struttura risalgono al 1566. I primi
interventi di restauro risalgono al 1852, poi ancora nel 1913 e nel
1918, quando fu rialzata la volta sopra l’altare maggiore e recuperato
il battistero. Nel 1960 viene presa l’importante decisione di prolungare
di un terzo la navata della chiesa: viene abbattuta la facciata in calce
e mattoni e si costruisce la nuova facciata in cotto, ricca di fregi tra i
quali spicca la lunetta sopra il portale che raffigura “San Giovanni che
battezza le genti”.
Chiesa Parrocchiale di San Gaudenzio
La chiesa Parrocchiale di San Gaudenzio, edificata nella prima metà
del Settecento sulla base di alcuni disegni dell’architetto milanese
Dionigi Maria Ferrari, è la chiesa più grande di Fagnano Olona.
Come si può evincere dai documenti d’archivio, questa architettura
è ispirata alla cinquecentesca chiesa di San Fedele a Milano, punto
di riferimento per intere generazioni di architetti tra ‘500 e ‘600. Tra
le opere conservate, interessante è la trecentesca immagine della
“Madonna della Provvidenza”, di autore ignoto.
Chiesa Parrocchiale
di San Gaudenzio
Chiesa di San Giovanni Battista
Santuario della Madonna
della Selva
Castello Visconteo
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Dal Palio al Girinvalle
A partire dal 1996, cinque Comuni
che costeggiano il percorso del
fiume Olona (Fagnano Olona, Gorla
Maggiore, Marnate, Olgiate Olona e
Solbiate Olona) hanno dato vita ogni
due anni al Palio della Valle Olona,
appuntamento che, attraverso
giochi, cerimonie e festeggiamenti,
ha celebrato le tradizioni della zona.
Nell’edizione dell’anno 2000, si è
unito il comune di Gorla Minore. Dal
dicembre 2008 il Palio della Valle
Olona ha assunto la denominazione
attuale di Palio del Medio Olona;
l’ultima edizione si è disputata nel
2011. Oggi la grinta e la voglia di
“mettersi in gioco” dei Comuni della
Valle è convogliata nel “Girinvalle”:
la manifestazione che, ogni estate,
richiama migliaia di persone lungo
la pista ciclabile che affianca il
fiume della Valle Olona. Decine
di attività, eventi, iniziative e punti
ristoro allietano la lunga e verde
passeggiata con divertimenti per
tutte le età.
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GORLA MAGGIORE
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GORLA MAGGIORE
www.comune.gorlamaggiore.va.it
LOCALITÀ
DOVE MANGIARE
LE ACACIE RISTORANTE
via Gobetti 3, 21050, Gorla Maggiore / tel. 333 2648377 / €€
Un ambiente accogliente e informale, dove il recupero dei gusti e dei
sapori della tradizione fanno da supporto all’innovazione e alle nuove
tendenze. Specialità: piatti tipici friulani, selvaggina, pesce, carne e
anche cucina dietetica.
LA COLOMBERA RISTORANTE
via Garibaldi 7, 21054, Gorla Maggiore / tel. 0331 611452 / €
Ristorante a conduzione familiare dall’atmosfera accogliente e
rilassante, per passare una serata in coppia, in famiglia o con
amici. La cucina italiana è rivisitata in chiave moderna, senza però
tralasciare la tradizione. Vasta scelta di vini selezionati.
PUB COLOMBERA COCKTAIL & DREAM
via Garibaldi 13, 21054, Gorla Maggiore / tel. 347 4134322 / €
Un posto molto carino, caldo e accogliente dove poter gustare aperitivi
a buffet in compagnia. Si organizzano eventi di qualsiasi genere:
lauree, compleanni, cene particolari, battesimi, cerimonie, ecc....
DINA ALBERGO RISTORANTE BAR
viale Europa 33, 21054, Gorla Maggiore / tel. 349 2895211 / €€
Tutti i piatti uniscono i gusti e i sapori della tradizione alle nuove
tendenze di una cucina innovativa e moderna, con una costante
attenzione alla scelta di materie prime di qualità e a un ottimo
rapporto qualità-prezzo.
LA MAISON DE LA PATISSERIE
via Cavour 2, 21054, Gorla Maggiore / tel. 346 7927402 / €
Pasticceria di produzione completamente artigianale, qualità e
freschezza dei prodotti, con attenzione alla presentazione estetica.
Specialità: cannoncini, bignè, crostate di frutta, lievitati classici,
cioccolato e nuove sperimentazioni.
..................................................... 500 g.
................................................. 300 g.
....................................... 250 g.
...................................... 125 g.
................................................. 100 g.
.......................................... 4 g.
........................................... 120 g.
..................................... 6 g.
ricetta
PAN DEI MORTI
dolce
Ingredienti
Biscotti
Zucchero
Farina bianca
Uva sultanina
Mandorle
Albumi d’uovo
Fichi secchi
Lievito in polvere
Vino bianco
Zucchero a velo
Cannella
Preparazione
Immergere le mandorle in acqua
bollente per poterle pelare. Poi
tritarle, lasciare per qualche tempo
l’uva sultanina in acqua tiepida,
scolare e asciugare. Polverizzare i
biscotti e mescolare con la farina
bianca, l’uvetta, i fichi secchi a
pezzetti, il lievito, un po’ di cannella,
lo zucchero e le mandorle e
mescolare il tutto. Preparare con
la farina una fontana e unire gli
albumi. Impastare aggiungendo il
vino bianco in quantità necessaria
a rendere la pasta di consistenza
elastica; dividere il preparato e dare
la forma di panini allungati alle
estremità. Sistemare sotto ciascun
panino una cialda e disporre su una
teglia, mettere in formo caldo a 180°.
I panini sono giunti a cottura quando,
una volta spezzati risultano secchi
anche all’interno. Togliere dal forno e
spolverare con zucchero a velo.
tratto da
www.valleolona.com
CENNI STORICI E GEOGRAFICI
Anche questo comune, come quello di Solbiate, vide una certa
espansione in epoca industriale. Infatti erano presenti sul suo territorio
diversi mulini ad acqua (molendina), che dapprima vennero sfruttati
per l’attività di macina e in seguito per la produzione di energia
idrica. Dall’inizio del XIX secolo in tutta la vallata ebbe inizio la corsa
al “rodigino”, dove tutti i borghesi arricchiti si gettarono rapidamente
nell’acquisto di questa nuova forza di sfruttamento energetica che
furono i mulini per trasformarla in un’attività non solo agricola, ma
anche industriale. L’espandersi della zona industriale solbiatese ed
alcune modifiche viarie incorse verso la metà del 1800 portarono
all’isolamento geografico ed economico della zona valligiana di Gorla
Maggiore. I mulini diventarono così abitazioni per numerosissime
famiglie che vissero in totale tranquillità fino all’arrivo della linea
ferroviaria della Valle Olona nel 1907.
COSA VEDERE
Chiesa dei Santi Vitale e Valeria
LachiesadeiSantiVitaleeValeriaèlapiùpiccolaelapiùanticadelletre
e si trova in posizione periferica a ridosso del ciglio vallivo. Nonostante
l’aspetto l’edificio è molto antico, come prova il ritrovamento di un’ara
romana utilizzata come materiale da costruzione e di due tombe,
una interna e l’altra esterna risalente al periodo medievale. Nel 1580
una planimetria riporta la forma della chiesa nella prima fase. In
totale la chiesa ha subito varie espansioni e modifiche, nel 1580, nel
1619 e l’ultima nel 1900 che rispecchia la forma nella quale si trova
oggi. È possibile individuare le tre fasi della costruzione guardando il
lato sud. Dai recenti interventi di restauro è emerso che nel XVII secolo
è stata demolita l’abside romanica per allungare l’edificio e realizzare
un presbiterio quadrato.
Chiesa di San Carlo
La chiesa di San Carlo presenta una forma caratteristica: una sola
navata divisa in tre campate con l’abside quadrata e rivolta verso
oriente. Progettata dall’architetto Giovanni Battista Bombarda, di cui
si conosce anche il progetto per Santa Maria della Fontana a Milano,
ha un campanile alto 29 metri che conferisce al complesso un
particolare slancio. L’architettura dell’interno è molto semplice. Il
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presbiterio ha delle decorazioni affrescate dal Nicora verso la fine
dell’Ottocento. Sulle pareti ci sono 12 nicchie, di cui soltanto sei
occupate da statue degli apostoli.
Chiesa di Santa Maria Assunta
La chiesa di Santa Maria Assunta è la chiesa Parrocchiale. Le prime
notizie che la riguardano risalgono al 1147 e al 1176. Ma la chiesa che si
vede oggi risale al 1850: della precedente è rimasto solo il campanile
in stile romanico, uno degli esempi più belli, di architettura padana
medievale. I decori sono dovuti alla visita pastorale del cardinale
Ferrari nel 1901. La chiesa è stata restaurata nel 1976.
Torre Colombera
Tra i vari monumenti presenti nel paese è particolarmente significativa
la Torre Colombera del XII secolo, situata nel Canton Lombardo. A
differenza della Torre Colombera a uso residenziale presente nell’area
dell’ex-obbedienzieria, questa torre ha svolto un’importante funzione
difensiva, come dimostrano lo spessore delle murature perimetrali e
la mancanza di decorazioni pittoriche. È interessante la presenza di
reperti romani utilizzati come materiali da costruzione.
Ristrutturata da alcuni anni, la Torre Colombera è attualmente
utilizzata come struttura espositiva per le mostre realizzate dalla Pro
Loco e dalla Fondazione Torre Colombera.
Ex-palazzo Negroni-Casati
Interessante esempio di architettura è l’ex-palazzo Negroni-Casati,
che, dal 1923, ospita il Municipio; il palazzo è stato abitato soprattutto
dalla Famiglia Terzaghi (dal 1650 al 1857), dapprima come feudatari,
poi come principali proprietari terrieri (precedentemente apparteneva
alla famiglia varesina dei Frotta). Definito come “casa dei nobili”,
l’edificio è improntato a uno stile sobrio che si riscontra nello scalone
che, dall’androne a piano terreno, sale al piano superiore: le pareti
non presentano segni decorativi e il soffitto voltato a padiglione è privo
dei riferimenti tipici delle case nobiliari. L’ala più antica si distingue
dall’esterno per la superficie muraria liscia. Sebbene l’edificio fosse
censito come “casa di villeggiatura” dei Terzaghi, collegata alla
retrostante azienda agricola, la forma e la soluzione adottata non
seguono gli schemi delle ville dell’epoca; questo probabilmente data
l’impossibilità di altre soluzioni.
Chiesa dei Santi
Vitale e Valeria
Chiesa di San Carlo
Torre Colombera
Ex-palazzo Negroni-Casati
Chiesa di Santa
Maria Assunta
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Gulula o Gurgula?
L’etimologia del nome Gorla ha due
derivazioni più accreditate: la prima
dal termine latino gulula, diminutivo
di gula (anfratto), la seconda da
gurgula, sempre diminutivo dal
latino gurgus (gorgo). Un’ipotesi
ancor più recente, invece, propone
il significato di “radura” o “campo
dell’esercito”. Il primo documento al
quale ci si può riferire per uno studio
etimologico risale al 1046 nel quale
viene riportato il nome latino di
Gorla Maior che è seguito da un altro
detto “Minor”. Ancora da risolvere è il
significato dell’aggettivo Maior, dato
che in molti altri casi viene usata la
terminologia Superiore-Inferiore o
Nuovo-Vecchio.
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SOLBIATE OLONA
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SOLBIATE OLONA
www.comune.solbiateolona.va.it
LOCALITÀ
DOVE MANGIARE
PASTICCERIA CAFFETTERIA COLOMBO GIANLUCA
via Sant’Antonino 123, 21058, Solbiate Olona / tel. 0331 641270 / €€ / €
Attività di pasticceria, caffetteria, cioccolateria artigianale classica.
Dal 2014, si è specializzata anche nella produzione di pasticceria
dolce e salata vegan. Utilizza farine macinate a pietra e ingredienti
biologici di prima qualità.
VAI DI PIZZA
piazza San Gervasio 11, 21058, Solbiate Olona / tel. 0331 640993 / €
Pizzeria da asporto con forno a legna con una selezione di pizze e
pagnotti vegan, impasti con farine speciali e con lievitazioni lunghe,
pizze con ingredienti legati alla stagionalità e al territorio.
MISERIA E NOBILTÀ RISTORANTE PIZZERIA
via dei Patrioti 14, 21058, Solbiate Olona / tel. 0331 640073 / €€
Qui si può assaporare la vera pizza napoletana con il bordo alto e
morbido. Ma anche le sfiziosità partenopee: parmigiana di melanzane,
arancini, scialatielli in coccio e fantasia del marinaio, pastiera, babbà
e per finire limoncello di Sorrento!
APPALOOSA BAR
via Monte Grappa 41, 21058, Solbiate Olona / tel. 349 2957905 / €
Bar birreria tavola fredda, aperto dalle 07:00 a sera tardi, tutti i giorni
tranne la domenica (giorno di chiusura). Piadine, panini, maxi panini,
taglieri, intrattenimenti vari, calcio balilla, freccette, serate a tema,
feste.
ricetta
ASPARAGI CON
UOVA ‘IN CEREGHIN’
(ossia all’occhio di bue)
secondo piatto
Raschiare i gambi degli asparagi,
lavarli e legarli a mazzetto. Lessarli
in acqua bollente leggermente
salata per 20 minuti, tenendo gli
asparagi diritti e con le punte che
sporgano dall’acqua. Scolarli e
disporli su un piatto. Tenere in caldo.
In un tegamino, rosolare il burro
sino che sarà diventato di un bel
colore dorato scuro, rompervi le
uova e salare. Cuocere a fuoco vivo.
Adagiare le uova sopra gli asparagi
(versarvi anche tutto il burro!), e
ricoprire il tutto con una bella
spolverata di parmigiano grattugiato.
ricetta vegana
BISCOTTI SEGALE E CECI
dolce
Olio di riso
Margarina (senza grassi idrog.)
Sciroppo d’agave
Sciroppo d’acero
Farina di segale
(macinata a pietra)
Farina di ceci
Cacao
Preparazione
Emulsionare la margarina insieme
all’olio di riso, aggiungere sciroppo
d’agave e d’acero e incorporare
molto lentamente la farina di segale
con la farina di ceci. Aggiungere
cacao. Inserire l’impasto in una
sacca per pasticceria, formare
delle Esse, cuocerle a 200 gradi per
circa 8 minuti. Farle raffreddare e
ricoprirle con cioccolato fondente al
75%. Abbinare con tè Rooibois: detto
anche tè rosso, è una bevanda priva
di caffeina con un leggero sapore di
nocciola naturalmente dolce.
A cura del pasticcere
Gianluca Colombo
............................................. 200 g.
80 g.
.............................. 150 g.
................................. 80 g.
........................ 230 g.
......................................... 90 g.
........................................................... 20 g.
CENNI STORICI E GEOGRAFICI
Situata a confine tra Olgiate Olona e Fagnano Olona, poco distante
da Busto Arsizio, Solbiate Olona condivide il fiume Olona con Gorla
Maggiore e Gorla Minore.
Sembra che il nome “Solbiate” derivi da “sol - abas” che vuol dire “un
solo abate” che abitava nel convento dei frati UMILIATI allora situato in
via S.Antonino.
COSA VEDERE
Cotonificio di Solbiate
La storia del Cotonificio Ponti ebbe inizio nel 1817 con l’acquisto, da
parte di Andrea Ponti, del Mulino Custodi. Il 23 agosto 1823 si avviò
la lavorazione di cotone a Solbiate Olona. Nel 1888 morì Andrea e
subentrò il figlio Ettore il quale dotò l’opificio di un impianto di energia
elettrica che consentì un forte ampliamento dei reparti di filatura e
tessitura. In questi anni vennero realizzate opere sociali per il paese
quali l’asilo, le scuole elementari, la società di mutuo soccorso, ecc.
Con l’avvento della prima guerra mondiale il Cotonificio si trovò
ad affrontare da un lato un’ingente richiesta di forniture belliche, e
dall’altro la scarsità di materia prima, combustibile e manodopera
maschile, situazione ottimamente affrontata dal direttore tecnico
Alfredo Tobler. Il Cotonificio non trascurò neppure in questo periodo il
legame con la comunità solbiatese e si impegnò molto nel sostegno
delle famiglie dei richiamati, dei militari e dei prigionieri. Questa
attenzione verso la condizione operaia fece sì che gli scontri tra
proprietà e lavoratori della prima metà del XX secolo risparmiarono
Solbiate. L’espansione continuò fino alla prima metà degli anni ‘60,
poi iniziò il declino del tessile che coinvolse anche il Cotonificio. La
crisi peggiorò negli anni ‘80 finché, anche a causa degli enormi danni
subiti dall’alluvione del 1992, il 13 marzo 1993 si concluse l’importante
storia del Cotonificio di Solbiate.
Attualmente, la struttura è di proprietà privata e viene aperta in parte
al pubblico in occasione di alcune manifestazioni.
La Scaletta
Concomitante alla nascita del cotonificio è la Scaletta, opera destinata
a diventare uno dei principali simboli del paese e protagonista
indiscussa dell’evento sportivo più importante di buona parte della
zona, il Ciclocross di Solbiate Olona, disputato per la prima volta nel
1951. Per un giorno la Scalinata è sinonimo di Ciclocross, per il resto
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dell’anno è collegamento con il fondovalle per coloro che sono alla
ricerca di un contatto con il paesaggio.
La Scaletta è composta da 166 gradini, divisi in due parti. Partendo dal
basso, dopo i primi 122, la direzione cambia, con gli ultimi 44 scalini
prima di arrivare nella piazza della vecchia Chiesa. In prossimità di
questo cambio di rotta, nel 1904 è stata realizzata la Grotta della
Madonna di Lourdes, luogo di preghiera per la popolazione locale, ma
nata come angolo di devozione per gli operai.
Chiesa del Sacro Cuore
Dopo la visita di San Carlo Borromeo, nel 1582 divenne Chiesa
Parrocchiale, con il primo Parroco don Donato Armiralio che, come
sacerdote, operava a Solbiate dal 1549. Dopo questa prima visita
vennero aggiunti al primo edificio, il battistero e la cappella della
Beata Vergine. Il campanile risale probabilmente al 1604, data scolpita
sul capoporta che introduce alla torre campanaria.
Fino al 1943 è stata la Chiesa Parrocchiale di Solbiate Olona, viene poi
chiusa al culto nel 1970. Dopo anni di degrado, con preziosi arredi e
quadri trafugati, negli Anni ‘90, grazie alla spinta e l’interessamento
del Parroco Don Luciano Premoli, è cominciato il recupero dell’edificio
che rappresenta la parte più antica del paese.
Chiesa di Sant’Antonino
Nel 1927 l’allora parroco di Solbiate Olona Don Giovanni Calvi formò un
“Comitato esecutivo per l’erezione della nuova Chiesa”. La prima pietra
fu posata il 10 ottobre 1939 alla presenza di Sua Eminenza Cardinal
Alfredo Idelfonso Schuster Arcivescovo di Milano. Recentemente è
stato ristrutturato il piazzale adiacente alla chiesa, che ora può offrire
piacevoli giochi d’acqua e aree verdeggianti.
Museo Socio Storico
Inaugurato il 17 dicembre 2006, è idea e frutto dell’appassionato
lavoro di raccolta effettuato in 35 anni dalla storico solbiatese Aldo
Tronconi che raccolse un totale di 450 cimeli.
“Piccole cose sopravvissute al passato, al logorio del tempo che
portano in sé un’illusione di eternità e che testimoniano l’innocenza,
la fede, la fatica, la gioia, il dolore e la morte di chi ci ha preceduto
nello scorrere inarrestabile delle stagioni dell’esistenza umana,
scrivendo la loro breve o lunga pagina di storia. Custodirle con
passione e amore, ci fa degni cittadini, eredi di un mondo che non c’è
più ma che non va dimenticato”. (Aldo Tronconi).
La Scaletta
Chiesa di Sacro Cuore
Chiesa di Sant’Antonino
Cotonificio di Solbiate
Museo Socio Storico
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La torta sole
L’artigianalità della Pasticceria
Monfrini (situata in via Varese, 2)
la si può assaporare in ogni dolce
che viene preparato con l’utilizzo di
materie prime fresche e di elevata
qualità: ne è testimonianza la
maestria da cui nasce l’incontro
tra l’armoniosa fragranza della
pasta sfoglia e l’invitante crema
pasticcera. Da questa unione così
semplice ma sublime nasce il dolce
che, da più di trent’anni, regala, a
chi ne assapora la prelibatezza,
un’innegabile e unica esperienza di
gusto. L’amore per il proprio mestiere
ha portato Antonio, il pasticcere, a
rivisitare la proposta della classica
torta millefoglie disponendo attorno
alla stessa una serie di cannoncini
raffiguranti i raggi del sole: ecco
come nasce la Torta Sole.
Questa torta, così semplice,
racchiude in sé una bontà capace
di catturare grandi e piccini; col
passare degli anni sta diventando
uno dei dolci “simbolo” del paese
nel quale è nata.
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GORLA MINORE
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GORLA MINORE
www.comune.gorlaminore.va.it
LOCALITÀ
DOVE MANGIARE
L’ALTERNATIVA PIZZA WINE & FOOD
via Vittorio Veneto 112, 21055, Gorla Minore / tel. 0331 644372 / €€
Pizze con lievito madre, impasti speciali a scelta (5 cereali, integrale,
soia, finocchietto, peperoncino). Taglieri di salumi e formaggi nostrani,
carne alla griglia, fritto di calamari e paranza, birre chiare o rosse, 15
etichette di vino selezionato.
PANIFICIO BERTOLINI
via Volta 8, 21055, Prospiano di Gorla Minore / tel. 0331 601257 / €€
Ogni giorno si sforna pane freschissimo, focacce, pizze, dolci e, grazie
alla professionalità del cuoco Luca, si cucinano piatti tipici italiani,
locali e internazionali solo con materie prime di primissima qualità
non surgelate, selezionate con attenzione.
COLOMBO MACELLERIA GASTRONOMIA
via Roma 8, 21055, Gorla Minore / tel. 0331 601175 / €€
Macellazione propria di sole carni piemontesi. Piccola selezione di
formaggi e salumi. Prosciutti cotti e bresaole di nostra produzione.
Accurato servizio di gastronomia. Servizio a domicilio.
PIZZERIA DA CARLETTO
via Roma 15/17, 21055, Gorla Minore / tel. 349 6931063 / €
Alchimia o.. pizzeria! Pizzeria da Carletto propone diversi prodotti,
dalla classica pizza rotonda all’alta e spugnosa pizza in teglia, alle
più piccole delizie come panazzi e piade di nostra produzione, tutto
cotto in forno a legna da abilissimi fornai.
THE WALL ITALIAN CRAFT BEER
via Galileo Galilei 17, 21055, Gorla Minore / tel. 0331 366012 / €€
La nostra birra nasce con una missione: conquistare il cuore e il palato
di chi la assaggia. Produciamo seguendo lo stile anglo-americano,
puntando a birre beverine e di qualità con un utilizzo predominante
del luppolo.
ricetta
PANCOTTO
Piatto tipico della
“cucina del recupero”
Ingredienti
Pane raffermo
Brodo
Sale
Burro
Preparazione
In una pentola, ammollare il pane
nel brodo. Far bollire a fuoco lento
per una mezz’ora, aggiungendo un
pizzico di sale e una noce di burro.
Quando è ben denso, togliere dal
fuoco e servire caldo.
Talune ricette aggiungono quando è
ancora sul fuoco delle uova sbattute
con del parmigiano grattuggiato.
RImescolare energicamente per far
rapprendere le uova.
Togliere dal fuoco e servire subito,
cospargendo il tutto nuovamente di
parmigiano grattuggiato.
tratto da
www.valleolona.com
CENNI STORICI E GEOGRAFICI
Gorla Minore sorge su terrazzamenti degradanti verso l’Olona e il
suolo, di origine alluvionale, presenta, sui ripidi fianchi della valle,
tracce di conglomerati della prima glaciazione.
COSA VEDERE
Chiesa di San Lorenzo
È assai difficile, se non impossibile, stabilire quale fu e quando sorse
il primo luogo di culto cristiano a Gorla. Forse, com’è accaduto in
moltissimi altri centri, una prima piccola chiesa nacque proprio nel
luogo stesso dedicato al culto degli dei pagani.
L’esistenza di una chiesa dedicata a San Lorenzo, attestata nel XIII
secolo, è confermata dal dipinto trecentesco della Madonna dell’Aiuto
che originariamente, cioè prima della mutilazione, era in forma di
trittico: ai lati della Vergine erano affrescati i Santi patroni di Gorla,
appunto San Lorenzo e San Vincenzo. Un primo ampliamento della
chiesa di S. Lorenzo fu attuato alla metà del XVI secolo.
Le dimensioni della costruzione resteranno immutate fino al 1852,
mentre l’interno verrà abbellito da altari marmorei e decorazioni.
Alla metà del secolo scorso verrà modificato tutto l’impianto
cinquecentesco della chiesa (che resterà però a navata unica), con
la costruzione della facciata, l’arretramento dell’altare maggiore,
l’aggiunta del coro e la sostituzione del primitivo soffitto a cassettoni
con volta a botte. In quest’occasione furono parzialmente distrutti i
portici realizzati nel 1776 e fu incorporato nella facciata il campanile.
Mezzo secolo più tardi iniziarono i lavori per la costruzione delle
navate laterali, che si conclusero nel 1901. La chiesa, con il nuovo
altar maggiore, sarà consacrata dall’arcivescovo di Milano, Andrea
Carlo Ferrari, l’11 maggio 1901.
La Chiesa dei SS. Nazario e Celso
Notevole interesse riveste anche la chiesa dei SS. Nazario e Celso, di
antiche origini, nella frazione di Prospiano. La tradizione considera i
due Santi titolari i protomartiri della Chiesa milanese: furono infatti
martirizzati nell’anno 64, durante la persecuzione neroniana.
Soltanto verso la metà del 1600 il tempio subirà una prima
trasformazione che, modificando l’originaria struttura, probabilmente
romanica, gli conferirà l’aspetto attuale. Alla metà dell’Ottocento
risalgono i fregi in cotto della facciata, il rosone e il bel portale.
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Nel 1933 al campanile quadrato fu sovrapposta una cuspide.
Nel 1961, poiché la chiesa non era più in grado di contenere
l’accresciuta popolazione di Prospiano, furono iniziati i lavori per la
costruzione di un nuovo edificio, su progetto dell’architetto Enrico
Castiglioni. Consacrata nel 1964 con la stessa intitolazione, la chiesa
venne considerata da molti uno dei migliori esempi di architettura
contemporanea.
La Madonna dell’Albero
Sempre a Prospiano si trova il santuario della Madonna dell’Albero,
anticamente indicato come “chiesa campestre di Santa Maria in
Arbore”. Il ciclo di affreschi che orna l’interno è attribuito al frate
dell’ordine degli Umiliati Giacomo Lampugnani e risale agli ultimi
anni del ‘400; probabilmente fu commissionato da qualche nobile
locale. La sua storia è legata all’apparizione della Madonna tra gli
alberi avvenuta nel 1507. L’edificio, originariamente a pianta quadrata,
ha subito diverse modifiche nei secoli.
Collegio Rotondi, con l’attiguo Oratorio di San Mauriz
È questo il collegio più prestigioso della Diocesi di Milano per età,
storia e tradizione e vanta infatti oltre tre secoli e mezzo di vita. La sua
nascita risale all’atto testamentario di Giovanni Andrea Terzaghi che,
nel 1599, lasciava alla Congregazione degli Oblati del Santo Sepolcro,
l’Oratorio di San Maurizio (con l’obbligo di farvi risiedere un confratello
per la celebrazione quotidiana di una messa), e la sua residenza (con
l’obbligo di istruire i giovani).
Palazzo Comunale
È la settecentesca Villa Durini che si trova nel cuore dell’abitato.
Il patrimonio artistico del Comune si è recentemente arricchito
di una vasta collezione di opere d’arte (31 dipinti e 2 sculture)
di notevole valore storico che spazia dal `500 al secolo scorso ed
è rappresentativa di una rassegna di personaggi appartenenti alla
famiglia dei Conti Durini. La collezione costituisce una donazione che
la Contessa Carlangela Durini Ajmone Cat, ultima discendente diretta
della famiglia, ha voluto offrire al Comune di Gorla Minore nel 2004.
Le opere, attualmente in fase di restauro, costituiranno un importante
nucleo di una Pinacoteca Civica che l’Amministrazione Comunale ha
intenzione di realizzare nelle sale della Villa Durini sede del Municipio,
e che sarà dedicata alla Contessa Carlangela Durini.
Chiesa dei SS. Nazario
e Celso (antica)
Palazzo Comunale
Collegio Rotondi
Chiesa dei SS. Nazario
e Celso (nuova)
Madonna dell’Albero
Chiesa di San Lorenzo
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Frammenti dell’antica Roma
La presenza romana a Gorla Minore
è testimoniata dal ritrovamento di
numerose tombe in località “Costa”
sulla destra della “strà santè” come
un tempo veniva chiamata l’attuale
via Rotondi, nonché di un’ara votiva,
risalente al primo secolo avanti
Cristo, venuta alla luce in una vigna a
nord dell’abitato, poco lontano dalla
chiesa parrocchiale. Dopo essere
stato per lungo tempo abbandonato
in campagna, il cippo è stato portato
nel giardino del curato, da dove nel
1926 è stato trasportato nel museo
di Legnano. La pietra di serizzo
riporta un’iscrizione in cui si legge di
una certa Rivasia che offre l’altare a
Diana per lo scampato pericolo del
padre. Inoltre, nel 1905 a Prospiano,
è stato ritrovato un pavimento di
grandi mattoni a circa un metro e
mezzo di profondità, che appartiene
a una casa romana e misura 4 per
6 metri.
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OLGIATE OLONA
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OLGIATE OLONA
www.comuneolgiateolona.it
LOCALITÀ
DOVE MANGIARE
MA.RI.NA. RISTORANTE
piazza San Gregorio 10, 21057, Olgiate Olona / tel. 0331 640463 / €€€
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a base di pesce. Pesce servito anche crudo, paste e dolci di nostra
produzione, ottima selezione di vini, con possibilità di servizio al calice.
OSTERIA DEL SAGRANTINO
via San Genesio 1, 21057, Olgiate Olona / tel. 333 3377505 / €€
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interna con camino e travi a vista, dove la cucina genuina e le ricette di
una volta, vi faranno apprezzare il tempo che trascorrerete all’Osteria.
EREDI CALÓ
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wine-bar con piccola cucina, possibilità di degustazioni, vini, bollicine
e distillati, possibità di cene aziendali su prenotazione.
PASTICCERIA CHIARA
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e cioccolatini, preparati con la massima attenzione e rispetto per le
materie prime. Specializzata nella produzione artigianale dolce e
salata, unita alla lavorazione di vari tipi di cioccolato.
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ricetta
CAZZOEÙLA
piatto unico
Ingredienti
Costine di maiale
Cotenne fresche di maiale
Salsiccia di Monza
Due verze, pulite e lavate.
Uno zampetto di maiale.
Una cipolla affettata.
Quattro carote affettate.
Una costa di sedano, tagliata
a tocchetti.
Un bicchiere di vino bianco secco.
Burro, Olio, Sale, Pepe.
Preparazione
Pulire lo zampetto e le cotenne di
maiale: sbruciacchiarli, raschiarli e
lavarli. Rompere in due, nel senso
della lunghezza, lo zampetto e
farlo lessare per un’ora, a fiamma
moderata, con le cotenne. In un’altra
casseruola mettere un grosso
pezzo di burro, una cucchiaiata
di olio e far imbiondire la cipolla,
aggiungere le costine di maiale,
condire con sale e pepe e lasciar
rosolare per 30 minuti. Bagnare col
vino bianco, unire il sedano e le
carote, lo zampetto e le cotenne;
coprire con coperchio e, a fiamma
moderata, si continui la cottura
ancora per un’ora. Durante questo
tempo, mescolare sovente e, se la
salsa dovesse asciugarsi troppo,
bagnarla con alcune cucchiaiate
di brodo di cottura dello zampetto.
Lavare e asciugare accuratamente
le foglie delle verze e metterle
nella casseruola, unire la salsiccia,
bucherellata in più parti, facendo in
modo che resti coperta dal sugo.
Coprire con coperchio e terminare
la cottura dopo 25/30 minuti. La
“cazzoeùla” dovrà presentarsi
piuttosto densa, poco brodosa e
“tachenta”, cioè appiccicosa.
tratto da
www.valleolona.com
CENNI STORICI E GEOGRAFICI
Il comune di Olgiate Olona è diviso in tre “rioni”: Centro, Gerbone e
Buon Gesù. Ogni rione ha una scuola elementare e una propria chiesa
con annesso oratorio. Il “Centro” è il rione più antico e vi si trovano
la sede del municipio, la biblioteca comunale, la scuola media e la
storica villa Greppi-Gonzaga. Alcune testimonianze archeologiche,
venute alle luce agli inizi del nostro secolo ricordano di due necropoli
presumibilmente di età romana. Olgiate Olona fu durante il Medioevo
centro di riferimento religioso e amministrativo, prima all’interno del
contado del Seprio, e dal 1395 nel Ducato di Milano. Dopo la distruzione
di Castelseprio, nel 1287, durante le lotte tra i Visconti e i Della Torre, gli
olgiatesi vennero a dipendere per la giustizia criminale da Gallarate.
Nel borgo originario era sito anche un bellissimo castello, ancora in
piedi nel XII secolo. Restano in via Tovo e via san Genesio interessanti
esempi di edifici rurali medioevali.
COSA VEDERE
Villa Greppi-Gonzaga
Sorse sull’area di una villa seicentesca che, dal 1820, fu di proprietà
del conte Alessandro Greppi. Egli morì lasciando i suoi beni in
eredità alla moglie Isaura Saulx Tavanes. Quest’ultima la rinnovò,
trasformandola in un vero e proprio palazzo dalle forme classiche
e sontuose, in cui risaltava lo stile francese dell’epoca. Isaura volle
un parco che inquadrò in un duplice ordine di carpinate circondate
da abeti e querce e lo collegò con gli orti sottostanti mediante una
massiccia scalinata in granito di Como.
All’inizio del Novecento, fu acquistata dalla Congregazione delle Pie
Signore della Presentazione di Como, le quali aprirono un collegio
per ragazze.
Nel 1918 il Comitato dell’Opera di Prevenzione Antitubercolare Infantile
(O.P.A.I.) ne entrò in possesso e vennero inaugurati tre nuovi padiglioni.
Nel 1932 nacque la Scuola d’Agraria, alla quale si aggiunsero in
seguito un laboratorio di calzoleria e una bottega di falegnameria.
Voluta dal cardinale A. I. Schuster, sorse una chiesa su progetto degli
architetti Candiani e Bonicalzi. Nel 1955 fu inaugurato il Padiglione
d’isolamento per le malattie infettive, progettato dall’ingegner Carlo
Greppi. Il 2 aprile 1976 gli immobili dell’O.P.A.I. vennero alienati al
Comune di Olgiate Olona. A oggi, nel complesso di Villa Gonzaga,
trovano posto una parte del Municipio, le scuole elementari Ferrini, la
biblioteca comunale, una casa di riposo, una cooperativa, il campo di
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atletica leggera e un grande parco. (Eugenio Cazzani, Olgiate Olona e
la sua pieve, Saronno, 1985)
Prepositurale antica Collegiata Santi Stefano e Lorenzo martiri
La Prepositurale antica Collegiata Santi Stefano e Lorenzo martiri di
Olgiate Olona è la “chiesa madre” dell’annuncio e della diffusione del
Vangelo in Valle Olona e nel territorio circostante. Oggi presenta un
volto omogeneo all’esterno grazie alle linee architettoniche progettate
per il secondo ampliamento dall’architetto milanese Ugo Zanchetta
e all’interno grazie alle opere pittoriche eseguite dal 1943 al 1946
dall’artista comasco Torildo Conconi (1909-1988).
Chiesa San Gregorio Magno “al lazzaretto”
La chiesa San Gregorio magno “al lazzaretto” di Olgiate Olona ha oggi
un volto rinnovato grazie ai recenti restauri conservativi eseguiti nel
2011 all’esterno e nel 1998 all’interno.
La storia della chiesa San Gregorio Magno evidenzia tre tratti
caratteristici. Il primo è il mistero della morte, perché la chiesa,
benedetta nell’aprile 1688, fu edificata grazie al conte Giuseppe
Besozzi che donò il terreno laddove oltre mezzo secolo prima furono
sepolti gli olgiatesi morti a causa della pestilenza del 1631. Il secondo
tratto caratteristico è il culto eucaristico: il tempio fu scelto come
luogo di preghiera dalla Confraternita del Santissimo Sacramento di
Olgiate Olona eretta canonicamente nel 1604 che per secoli e fino a
metà del Novecento si riunì a pregare. Il terzo tratto caratteristico nella
storia della chiesa è l’educazione della gioventù: grazie all’impegno
del parroco don Pietro Colombo, il tempio accolse l’oratorio festivo
dal 1875 al 1881. L’educazione della gioventù fu potenziata quando
il principe Emanuele Gonzaga, sindaco di Olgiate Olona dal 1890 al
1896, regalò un terreno adiacente alla chiesa San Gregorio Magno
dove il parroco don Francesco Basilico inaugurò il nuovo “oratorio
festivo per i figliuoli” definito “vera provvidenza per la gioventù e per
una parrocchia”.
Chiesa Sant’Antonio abate a Moncucco
La chiesa Sant’Antonio abate a Moncucco di Olgiate Olona fu edificata
nel Cinquecento dai Carmelitani dell’antica osservanza con un piccolo
convento attiguo. Chiesa, convento e relativi beni conobbero rinnovato
splendore dal 1670, quando il beneficiario divenne monsignor Carlo
Bozolo che impreziosì la chiesa erigendo la cappella del Crocifisso,
migliorò culto e arredi e garantì un’amministrazione efficiente. Gli
affreschi nella chiesa presentano: nella fascia alta unaAnnunciazione
vicino all’arco dell’altare maggiore e sulle pareti figure e simboli che
evocano gli attributi mistici della Madonna; sulle pareti nella fascia
bassa: decorazioni, San Carlo Borromeo, Santa Barbara. Nell’altare
ligneo della cappella Beata vergine Maria del monte Carmelosono
sono incastonate due tele raffiguranti la Beata Caterina Moriggi da
Pallanza e la Beata Giuliana Puricelli da Busto Arsizio.
Chiesa Sant’Antonio
abate a Moncucco
Villa Greppi-Gonzaga
Prepositurale antica Collegiata
Santi Stefano e Lorenzo martiri
Chiesa San Gregorio Magno
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Cinquanta metri di fantasia*
Antonio Rubino, famoso illustratore
del Corriere dei Piccoli, con i
dipinti realizzati nel 1938, arricchì
di luce e colori il luogo deputato
alla ricreazione di centinaia di
Opaini, com’erano chiamati i
bambini ricoverati all’Opai, il primo
preventorio antitubercolare infantile
italiano. Le grande sala è tornata
a risplendere e dopo trent’anni
ha riaperto i battenti il giorno 8
novembre 2014.
* Bellissimo libro di Battista Arioli,
pubblicato con le meravigliose
fotografie dei dipinti di Antonio
Rubino della Sala Alba di Villa
Gonzaga.
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MARNATE
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MARNATE
www.comune.marnate.va.it
LOCALITÀ
DOVE MANGIARE
AGRODOLCE / Sporting Club Mondo Domani
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respirare aria pulita. Lo chef Gianni del bar e ristorante Agrodolce
situato all’interno del club, è in grado di soddisfare ogni esigenza!
LA BOTTEGA DI STELLA
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piatti, secondi di carne e pesce, contorni, prodotti da forno, dolci, torte
caserecce, biscotti, ... In un ambiente caldo, accogliente e confortevole.
CAPOLINEA LIVE
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offerte tra cui happy hour e giro pizza. Ci si diverte con il gioco a premi
Dr. Why e la musica dal vivo tutti i sabati con band diverse.
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e sfiziosi aperitivi della casa. 60 posti a sedere, angolo divertimenti
allestito con slot e calcetti. Organizza feste per varie occasioni.
BIRRIFICIO EXTRAOMNES
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Il birrificio Extraomnes si ispira alle birre belghe e propone birre ad
alta fermentazione non filtrate e non pastorizzate in bottiglie da 33
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come anche all’estero.
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...................................... 400 g.
.................................................. 150 g.
ricetta
MUSTAZZITT
dolce
Ingredienti
Farina bianca
Zucchero
Acqua
Cannella
Noce moscata
Preparazione
Mescolare gli ingredienti con
l’acqua e impastare fino a giusta
consistenza. Stendere la pasta
con un mattarello e tagliarla a
rombi allungati. Cuocere in forno
a 160-180°C. In origine, l’acqua e
lo zucchero erano sostituiti con
il mosto d’uva, da cui il nome di
mustazzitt.
tratto da
www.valleolona.com
CENNI STORICI E GEOGRAFICI
Marnate si estende su un territorio pianeggiante che sovrasta la valle
del fiume Olona, posto a ovest, sale leggermente in collina verso est,
dove si trova la frazione di Nizzolina, con l’area industriale e la parte
boschiva. Al tempo dei romani a Marnate sorgeva un porto fluviale
militare e l’Olona costituiva un importante tramite di comunicazione
con le Gallie. Nel 1972, nella zona ai piedi della collina di Nizzolina
alta, si rinvennero interessanti reperti archeologici, che indicano la
presenza di un piccolo cimitero risalente al 300 a.C.
Nel 1176 l’imperatore Federico Barbarossa, rimasto ferito dopo la
battaglia sul Ticino e passato in Valle Olona, si fermò a Marnate a
ricevere i primi soccorsi. Nel 1630 anche questo paese fu colpito dalla
peste e per l’occasione venne costruito il lazzaretto, proprio in valle.
La frazione di Nizzolina dista dal centro di Marnate 2 Km. Il toponimo,
in dialetto “Nisciuina”, deriva dal nome dell’albero della nocciola,
“niscioa”.
COSA VEDERE
Chiesa di Sant’Ilario
La chiesa di Sant’Ilario, costruita attorno al 1500 sui resti della più
antica chiesa di Santa Maria e Sant’Ilario, nel 1902 fu ampliata su
progetto dell’architetto marnatese Camillo Crespi, che costruì l’attuale
facciata con campanile al centro: un particolare piuttosto raro nella
costruzione delle chiese. All’interno, è custodito l’antico organo
costruito nel 1770 dai noti fabbricanti di organi Carrera di Legnano.
I lavori di restauro eseguiti a fine anni Settanta hanno riportato alla
luce affreschi raffiguranti putti e angeli risalenti al Cinquecento.
Chiesa di Santa Maria In Piazza
La chiesa di Santa Maria In Piazza in origine era parte delle opere
difensive a protezione della strada che portava alle Gallie e poi,
successivamente, fu trasformata in luogo di culto. All’interno è
conservato un bellissimo affresco del 1200 raffigurante una Madonna
col bambino, da cui prende il nome l’edificio.
La chiesa di Santa Maria Nascente
Non si hanno notizie storiche precise sulla chiesa di Nizzolina.
L’attuale edificio fu probabilmente costruito tra il 1650 e il 1750
su precedenti strutture. Nel 1895 la facciata venne ristrutturata su
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progetto dell’architetto Camillo Crespi Balbi di Marnate. La Chiesa è
dedicata a Maria Nascente. All’interno presenta un soffitto in legno
con capriate, decorato con fregi a motivi floreali.
Chiesa di s. Rocco - Lazzaretto
L’edificio, risalente tra il 1689 ed il 1707 (come da data riportata
nell’iscrizione pavimentale musiva), è costituito da una pianta
semplice composta da un vano centrale avente forma rettangolare
e un vano presbiteriale con forma quadrata, nel quale è collocato
l’altare. Entrambi i vani sono collegati da un arco di trionfo, affrescato
con le figure della Giustizia e della Temperanza. La costruzione è
sormontata da un tetto a capanna.
La dedica dell’edificio sacro a due santi, tradizionalmente protettori
dei malati, soprattutto di peste, pone l’accento sul fatto che la chiesa
fosse stata edificata, se non proprio in un periodo di epidemia, quanto
meno a ricordo dei morti a causa del terribile flagello, che dalla prima
metà del XVII secolo afflisse le zone della valle.
Negli anni il Lazzaretto è stato più volte oggetto di restauri e di
interventi strutturali anche su volere del cardinale Schuster, necessità
che si ripresenta tutt’oggi (l’edificio viene aperto al pubblico solo in
occasioni eccezionali).
Rifugio antiaerei della II guerra mondiale
La struttura è stata realizzata nel 1944 dai tedeschi, probabilmente in
concomitanza con l’operazione Odessa; la sua funzione, durante gli
ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, non è mai stata chiarita:
da rifugio antiaereo a snodo logistico, da archivio documentale a
deposito materiali preziosi, i modi per definire e sintetizzare la storia
di questo edificio sono tutt’oggi dibattuti.
Sezione da un metro e ottanta di larghezza per due e dieci d’altezza,
il bunker, dello sviluppo complessivo di 143 metri, striscia sul fianco
della salita per Prospiano.
Sulla spinta delle sezioni Anpi della Valle e del raggruppamento
divisioni patrioti Alfredo di Dio di Busto Arsizio, oltre che grazie
all’impegno finanziario garantito dai sette Comuni, è diventata, nella
sua porzione centrale, museo della Resistenza.
Nuovo parco del mulino nel fondo valle
La presenza del mulino di Marnate è attestata fin dal 1469. La
proprietà era allora della famiglia Balbi che la mantenne almeno fino
al 1566. Successivamente il mulino passò alla famiglia Cuttica, poi
agli Isimbardi, ai Robaglia e infine allo stabilimento Giovanni Candiani.
Il mulino funzionò sino alla fine degli anni Venti. Accanto all’edificio vi
erano alcuni lavatoi pubblici e, per questo motivo, il luogo è conosciuto
con il nome “lavandé”.
Chiesa di S.Ilario
Chiesa di S. Maria Nascente
Chiesa di S. Maria in Piazza
Nuovo parco del
mulino nel fondo valle
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Ipotesi sulle origini
Sull’origine del nome esistono
diverse interpretazioni: c’è chi lo lega
a un personaggio di nome “Marino”,
uno dei primi abitanti del territorio,
da lui detto Marinate e quindi
Marnate. Altri invece lo riferiscono a
“marna”, calcare di origine argillosa
usato per correggere i terreni, al fine
di renderli più produttivi. Vi è poi chi
lo collega a “Marna” come luogo di
deposito delle vettovaglie destinate
alle legioni romane dislocate nella
Gallia Cisalpina.
Tribù liguri
I primi abitanti della zona di Marnate
furono probabilmente tribù liguri:
ancora oggi si nota infatti una certa
affinità fra alcuni vocaboli dialettali
e la parlata ligure. Sopravvenute
nuove migrazioni da nord e da
ovest e, diffusasi l’agricoltura, il
fiume divenne la via più facile per gli
scambi con le tribù vicine.
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CASTELLANZA
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CASTELLANZA
www.comune.castellanza.va.it
LOCALITÀ
DOVE MANGIARE
CIVICO 11
Via Sempione 11, 21053, Castellanza / tel. 393 4384957 / €€
Pesce del Gargano, fantasiose pizze, gustosissimi hamburger, taglieri
con gnocco fritto o focaccia casereccia. Prodotti sempre freschi, DOP,
non surgelati e di alta qualità. Il tutto in un ambiente moderno dallo
stile industrial-chic.
IL DOLCE SOGNO
via Don Minzoni 45, 21053, Castellanza / tel. 347 4443521 / €€
Frutto della cultura e della passione per il gelato di Lucia Sapia,
campionessa del mondo SIGEP 2008/2009, unite alla conoscenza
e alla scelta delle materie prime e alla continua formazione e
sperimentazione.
CENTOUNDICI CAFÉ
via Binda 14, 21053, Castellanza / tel. 334 1057400 / €€
Bar/birreria dove trovare 7 birre alla spina e più di 60 birre in bottiglia
tutte di qualità; inoltre ottime pizze, piadine e panini, e un servizio
competente del personale che vi consiglierà al meglio nella scelta
della birra.
UPTOWN
piazza Castegnate 23, 21053, Castellanza / tel. 348 9140136 / €€
Attività aperta dalle 7.00 del mattino con produzione di brioches
artigianali, pranzo con primi e secondi alla carta, aperitivo al piattino,
e drink list serale. Dehors per fumatori.
ricetta
RISO E PREZZEMOLO
(erborìn)
primo piatto
Ingredienti
Riso
Formaggio
Grana grattuggiato
Brodo di carne
Prezzemolo
Burro
Preparazione
Prima di iniziare, lavare e tritare
finemente il prezzemolo.
Portare a bollore il brodo. Unire il
riso e cuocere mescolando di tanto
in tanto. Quando il riso è cotto,
togliere dal fuoco e aggiungervi il
prezzemolo e il burro. Mescolare
bene e servire con una spolverata
abbondante di grana grattuggiato.
tratto da
www.valleolona.com
CENNI STORICI E GEOGRAFICI
Castellanza è l’ultimo Comune della Valle Olona, a sud delle Prealpi
Varesine, e si trova al centro della conurbazione che comprende
Busto Arsizio, Legnano e Olgiate Olona, a cavallo del confine con la
provincia di Milano.
Il Comune di Castellanza si è costituito il 1 maggio 1869 dalla fusione
dei due nuclei storici di Castellanza e Castegnate, in rappresentanza
delle rispettive comunità e si fregia del titolo di città, concesso con
decreto del Presidente della Repubblica in data 4 gennaio 1974. La
distinzione dei due nuclei è ancora evidente in quanto il territorio
è tagliato in due parti dall’attraversamento del fiume Olona. Tra le
frazioni di Castellanza figura il quartiere Buon Gesù, o Cascina del
Buon Gesù, un insediamento al confine dei comuni di Busto Arsizio,
Castellanza e Olgiate Olona, lungo la Strada Statale 33 del Sempione.
Nel 1600 la fonte di reddito prevalente nel comune di Castellanza
era l’agricoltura (il frumento e la vite) mentre dalla metà del XIX
secolo si verificò una fase di industrializzazione con la nascita del
cotonificio Cantoni, l’insediamento dell’industria meccanica Pomini
e la costruzione di Villa Carminati – Brambilla, sede municipale dal
1921. Questa fase di industrializzazione si intensificò nel XX secolo, in
particolare nel secondo dopoguerra, con il moltiplicarsi delle attività
industriali, che richiamarono manodopera ben oltre i paesi confinanti.
Infine si insediò l’industria chimica Montedison.
COSA VEDERE
Università Carlo Cattaneo - LIUC
Nel 1991 nell’area dell’ex-cotonificio Cantoni viene fondata l’Università
Carlo Cattaneo, promossa dall’Unione Industriali della Provincia di
Varese.
L’università ha recuperato edifici storici industriali in un’area coperta
di 68.000 mq ed occupa anche un vasto parco aperto al pubblico
di 26.000 mq nel cuore della città. L’intervento di recupero di edifici
industriali dismessi che si affacciano lungo il fiume Olona, è ancora in
corso nell’ambito di un programma di riqualificazione del lungofiume
avviato soprattutto nella seconda metà degli anni ’90.
62
Villa Pomini
Secondo l’intento del suo proprietario Luciano Pomini, personaggio
noto dell’industria e raffinato cultore dell’arte, la villa è oggi un centro
culturale polifunzionale. Un progetto che è sempre più formazione e
crescita per la comunità castellanzese, ma non solo.
“La Lombardesca”, meglio conosciuta come Villa Pomini dal nome
del proprietario d’origine Ottorino Pomini, fu edificata nel 1919. Le sue
forme architettoniche sono riferibili al tardo Eclettismo, movimento
sviluppatosi a partire dalla seconda metà dell’Ottocento fino ai primi
del Novecento.
La casa, attualmente immersa in un’area di circa 5.300 mq
sistemata a parco con piantumazioni di varie specie; di particolare
fascino appare la “torretta”, elemento caratterizzante questo tipo di
costruzione, che svetta oltre l’ultimo piano occupato da una stanza
interamentefinestratadallaqualesipuògoderediunvastopanorama.
Luciano Ottorino Pomini, figlio del proprietario d’origine, propose nel
1982 al Comune di Castellanza la cessione della villa. Il Consiglio
Comunale, nella seduta del 28 maggio 1983, approvò tale acquisto
per un importo di 155 mila euro: una cifra “simbolica” stante un valore
effettivo di 439 mila euro stabilito da perizia tecnica. Una modesta
richiesta economica motivata da un impegno preciso: destinare Villa
Pomini a centro culturale polivalente aperto a tutti i cittadini per una
crescita attraverso una serie di proposte e opportunità da creare con
il contributo di tutti.
Infine occorre anche ricordare la nascita della Scuola di Musica e
Accademia di perfezionamento musicale “Città di Castellanza” che
ha sede in una parte specifica di Villa Pomini. Una realtà molto
frequentata che propone corsi per ogni genere musicale: di base e
di perfezionamento, amatoriali e professionali, con docenti di sicura
preparazione e rilievo. L’auspicio che Villa Pomini divenisse il “salotto
buono” della comunità castellanzese pare dunque abbia avuto la
sua realizzazione. L’augurio è che si voglia sempre tener vivi desiderio
e impegno perché possa proseguire quel progetto culturale visto
sempre più come formazione e crescita, sia individuale che collettiva.
(tratto da Varesefocus.it)
Parco/Museo Enzo Pagani
Il Comune di Castellanza offre anche un Parco/museo Enzo
Pagani, caratterizzato dalla presenza di opere d’arte moderna e
contemporanea, inaugurato nel 1965, in una cornice naturale di
boschi difficile da trovare nelle immediate vicinanze di Milano.
Università Carlo Cattaneo
Parco / Museo Enzo Pagani
Villa Pomini
Parco LIUC e Villa Jucker
2
1
3
4
Ottorina Perna Bozzi
Un personaggio illustre e storico
della gastronomia locale è stato
senza dubbio Ottorina Perna Bozzi,
scomparsa il 14 febbraio 2013 alla
veneranda età di 104 anni. Il suo
nome è per molti legato ai suoi
famosi ricettari “Vecchia Brianza in
cucina”, “Vecchia Milano in cucina”
e “La Lombardia in cucina”, ritenuti
da più parti capisaldi dell’editoria
culinaria, da poco nuovamente
disponibili nelle librerie. I nomi delle
sue ricette sono i solidi riferimenti
gastronomici di famiglia: polpettone,
minestra di riso e verze, la busecca
(trippa), arrosti, scaloppine, e le tre
ricette per il risotto giallo. Senza
dimenticare le pagine dedicate alle
verdure: dagli asparagi alla zucca.
Poi i dolci, le conserve e i liquori di
casa.
Un modo molto diverso di vivere
e gustare la cucina: con Ottorina,
anche per fare la più semplice delle
insalate ci vuole almeno mezz’ora,
senza contare il tempo per fare la
spesa.
4
2
1 3
6564
RICETTIVITÀAlberghi e strutture dell’ospitalità
IN VALLE
AGRITURISMO IL PASCOLO
Cairate - Strada Vicinale dei Boschetti, 4
Tel: 328 2522539 - ilpascolo.cairate@alice.it
LA CANONICA
Cairate - Via Jesi 3
Tel: 0331/360927 - beb.lacanonica@gmail.com - http://www.beb-lacanonica.com
ARRIGHETTI HOTELS
Fagnano Olona - Via Dante 215
Tel: 0331/617240 - info@hotelcampodeifiori.it - http://www.hotelcampodeifiori.it
HOTEL CAMPO DEI FIORI
Fagnano Olona - Via Dante 215
Tel: 0331/617328 - info@hotelcampodeifiori.it - http://www.hotelcampodeifiori.it
IL CASTELLAZZO - PARK HOTEL
Fagnano Olona - Via Cesare Battisti 55
Tel: 0331/617453 - info@hotelilcastellazzo.it - http://www.hotelilcastellazzo.it
LA VILLA
Fagnano Olona - Via Dante 27
Tel: 0331/617240 - info@hotelcampodeifiori.it - http://www.hotelcampodeifiori.it
DINA
Gorla Maggiore - Via Europa 33
Tel: 0331/617318
ALBERGO SANT’ANNA
Solbiate Olona - via Mazzini 29
Tel: 0331/649678 - st.anna@tin.it - http://www.albergosantanna.eu
EXPO HOSTEL
Solbiate Olona - Via Fiume 6
Tel: 0331/642640 - expohostelsolbiate@gmail.com - http://www.expohostelsolbiate.com
HOTEL LE ROBINIE
Solbiate Olona - Via per Busto Arsizio 9
Tel: 0331/329260 - booking@lerobinie.com
CAIRATE
FAGNANO
OLONA
GORLA
MAGGIORE
SOLBIATE
OLONA
GORLA
MINORE
CASTELLANZA
OLGIATE
OLONA
CA’ BETTI
Gorla Minore - Via Silvio Pellico 5
Tel: 340 0771881 - bebcabetti@hotmail.it
ALBERGO D120
Olgiate Olona - Via Diaz 120
Tel: 0331/635115 - info@hoteld120.com - http://www.hoteld120.com
GUEST HOUSE BY ROSE
Olgiate Olona - Piazza Volontarie della Libertà 2
Tel: 348 6410266
IL GECO
Olgiate Olona - Via Adige 21
Tel: 331 639566
MO.OM HOTELS
Olgiate Olona - via San Francesco d’Assisi 15
Tel: 0331/327240- info@moomhotel.com - http://www.moomhotel.com
ST. GREGORY
Olgiate Olona - Piazza S. Gregorio 6
Tel: 333 8358470
HOTEL MONTECARLO
Castellanza - Via Saronno 4
Tel: 0331/480568 - info@montecarlohotel.It - http://www.montecarlohotel.It
LA VOLPE PESCATRICE
Castellanza - Via Nizzolina 22
Tel: 339 8796217 - lavolpepescatrice@virgilio.it - http://www.albergocastellanza.it
PICCOLO MONDO ANTICO
Castellanza - Via Giusti 24
info@nelpiccolomondoantico.it - http://www.nelpiccolomondoantico.it
6766
TRASPORTI, SERVIZI, EMERGENZECome Arrivare in Valle Olona e i numeri utili da sapere
INFO
Raggiungere qualsivoglia Comune della Valle Olona è relativamente
semplice: il territorio è ben innervato da strade provinciali,
sovraprovinciali e regionali. I trasporti pubblici e i grandi punti di
snodo (stazioni ferroviarie, aereoporti, autostrade) sono ben presenti
e il tempo impiegato per coprire la loro distanza dal cuore di questi
Comuni è sempre breve.
A8 Autostrada dei laghi
Collega Milano a Varese. Uscite disponibili: Legnano, Castellanza,
Busto Arsizio, Solbiate Olona (collegamento con A36 - Pedemontana
Lombarda), Gallarate.
A36 Pedemontana Lombarda
Collegamento con A8 Milano-Varese, A9 Milano-Como e A4 Milano-
Venezia. Uscita disponibile: Solbiate Olona
Superstrada SS336 (Strada statale dell’Aeroporto della Malpensa).
Collega l’Autostrada Milano-Varese con l’Autostrada Torino-Milano, e
con l’Aeroporto della Malpensa. Uscite disponibili: Cassano Magnago,
Busto Arsizio, Busto Arsizio Nord, Gallarate, Samarate
SS33 - Strada del Sempione, Milano-Parigi
Tratta interessata: Legnano - Gallarate
Malpensa (MXP)
come arrivare: www.milanomalpensa-airport.com/it
Bergamo - Orio al Serio (BGY)
come arrivare: www.sacbo.it
Milano - Linate (LIN)
come arrivare: www.milanolinate-airport.com/
Sito web, oriari e prenotazioni: www.trenord.it
Le stazioni più vicine
Busto Arsizio Nord, Busto Arsizio, Castellanza, Tradate, Rescaldina,
Gallarate, Legnano
AUTOSTRADE E
SUPERSTRADE
AEROPORTI
STAZIONE
FERROVIARIE
FNMAutoservizi: Legnano - Tradate // Busto Arsizio - Tradate
www.fnmautoservizi.it
STIE: Gallarate - Fagnano - Cairate // Fagnano - Busto Arsizio
www.gruppostarlodi.it
Trova i contatti qui: www.tuttocitta.it/taxi
Cairate
Via Corridoni Filippo 5 - 21050 Cairate - Tel: 0331 360870
Via Edmondo De A. 36 - 21050 Cairate (Bolladello) - Tel: 0331 310045
Fagnano Olona
V. Montello 2/E - 21054 Fagnano Olona - Tel: 0331 614990
Via Alessandro Volta 11 - 21054 Fagnano Olona - Tel: 0331 612222
Gorla Minore
Via Raimondi 50 - 21055 Gorla Minore - Tel: 0331 644030
Gorla Maggiore
Viale Europa 34 - 21050 Gorla Maggiore - Tel: 0331 618038
Marnate
Via Roma 31 - 21050 Marnate - Tel: 0331 600454
Olgiate Olona
Via Conciliazione 2 - 21057 Olgiate Olona - Tel: 0331 375666
Via Giuseppe Mazzini 34 - 21057 Olgiate Olona - Tel: 0331 649166
Solbiate Olona
Viale Vittorio Veneto 2 - 21058 Solbiate Olona - Tel: 0331 649637
Castellanza
Corso Matteotti 2 - 21053 Castellanza - Tel: 0331 501130
Via Cavour 5 - 21053 Castellanza - Tel: 0331 501122
Via Nizzolina 10 - 21053 Castellanza - Tel: 0331 500159
TAXI
FARMACIE
BUS
6968
PARTNER E RINGRAZIAMENTI
1
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2
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4
Distretto del commercio
Medio Olona
Associazione Commercianti
di Busto Arsizio
Camera di Commercio di Varese
Associazione Culturale
Ecomuseo della Valle Olona
A nome di tutto il team redazionale, grafico e operativo, in ordine
sparso, si ringraziano: Camera di Commercio di Varese, Distretto
del Medio Olona e Ascom Busto Arsizio per aver finanziato e
reso possibile il progetto. I Sindaci e gli Assessori al commercio
degli otto Comuni coinvolti, per averci creduto ed essersi impegnati
a livello istituzionale e personale in questa iniziativa. Le pro-loco
locali che quotidianamente si spendono con tanta dedizione per
il proprio territorio. Gianluca Colombo, Erika Bassi e Samantha
Caprioli, anime e spine dorsali del Distretto del Commercio, che
con la loro incontenibile energia e invidiabile professionalità hanno
condiviso con me questo travagliato e appassionato percorso.
Alessandro Castiglioni e Francesco Dallo, rispettivamente vice-
direttore e direttore dell’Associazione Commercianti di Busto Arsizio,
per la loro grande fiducia e costante disponibilità. Andrea Carminati,
amico fraterno e collega, che con il suo innato talento ha saputo
rendere graficamente piacevole e accattivante tutta la struttura di
TerraVIVA. Marino Bianchi, già storico e indiscusso baluardo della
ricerca e della riscoperta fotografica del nostro territorio, tutti i ragazzi
dell’Associazione Ecomuseo della Valle Olona, in particolar modo
Michele Palazzo e Giuseppe Goglio, che hanno contribuito alla
fase redazionale e con la loro passione e la loro intraprendenza mi
hanno permesso di scoprire e “toccar con mano” gli innumerevoli
tesori della Valle. I soci attivi di Cipta Onlus, Amici della Ferrovia
Valmorea, Legambiente, ValleOlona.com che hanno steso parte
dei testi e quotidianamente si impegnano nel salvaguardare e
valorizzare le nostre terre. Wilma Minotti Cerini, moglie dello storico
cuoco gentiluomo Livio Cerini, che con grande generosità ha reso
disponibili molte delle preziosissime ricette qui pubblicate. Antonio
Colombo e Carlo Farioli, illustri membri del Magistero dei Bruscitti
di Busto Grande, che con dedizione hanno collaborato allo studio e
alla stesura delle ricette più antiche menzionate in questa guida.
Monica Calini e Maria Vorobyeva, traduttrici capaci e veloci, che
hanno saputo sia trasformare che ottimizzare i testi proposti in tempi
davvero ridotti. Matteo Ganna e il suo staff, propensatore di buoni
consigli e sempre disponibile. Franco Codoro e Roberto Cattaneo,
che con pazienza e serietà, hanno saputo soddisfare ogni tipo di
esigenza di stampa. Dulcis in fundo, tutti i Commercianti citati,
che quotidianamente profondono nel loro lavoro passione, ricerca,
personalità, caparbietà e speranza, senza le quali questa guida
avrebbe perso di senso e grazie alle quali il nostro tessuto sociale,
culturale ed economico acquista giorno per giorno maggior valore.
Laura Colombo, amica nonché futura moglie, correttrice di bozze
24 ore su 24, che ha sopportato con smisurata pazienza e amore
le mail delle sei del mattino e quelle delle due e mezzo di notte, gli
squilli praticamente costanti al cellulare, le corse e le tappe forzate
per conoscere vis-à-vis tutti i protagonisti di questa guida.
TERRAVIVA
Qualità.
Passione.
Territorio.
15 febbraio 2015
Marco Cocchianella
Ideatore e Coordinatore.
I comuni partners del Distretto del Commercio del Medio Olona

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  • 1. VALLE OLONAAlla scoperta dei tesori gastronomici e turistici del territorio Italiano
  • 2. 2 TerraVIVA Guida gastronomico-turistica della Valle Olona. Stampato tra Gennaio e Marzo 2015. Progetto realizzato da: Marco Cocchianella terraviva@distrettomedioolona.com Con i contributi di: Camera di Commercio di Varese. Associazione Commercianti di Busto Arsizio. Distretto del Commercio del Medio Olona. Foto realizzate da: Marino Bianchi inopat@alice.it scopri Terraviva Online www.distrettomedioolona.it/Terraviva disponibile anche in EN, DE, RU
  • 3. LE ICONE LEGENDA Riconoscerle al colpo d’occhio FOOD & BEVERAGE ALTRE INFORMAZIONI TRASFORMATORI E PRODUTTORI LE ICONE Ristoratori Ristorante Pizzeria Agriturismo Rosticceria Pub & Bar Pub Birreria Enoteca Caffè / Bar Beer Shop Trasformatori Panificio Pasticceria Macelleria Pescheria Gastronomia Gelaterie Produttori Azienda Agricole Fattoria Birrificio Torrefazione Comune Informazioni Da vedere Curiosità Didascalie Riferimenti €€€ Fascia di prezzo 1 1 INDICE CONTENUTI Medio Olona e Terraviva La Valle Olona Gastronomia e Tradizione i Comuni Cairate Fagnano Olona Gorla Maggiore Solbiate Olona Gorla Minore Olgiate Olona Marnate Castellanza Ricettività Trasporti, Servizi, Emergenze Partner e Ringraziamenti Mappa tascabile 04 allegato 68 66 64 58 52 46 40 34 28 22 16 12 06
  • 4. 54 L’erba del vicino è sempre più verde. Lo stesso cibo è più desiderabile nel piatto degli altri. Per noi non è così e vi spieghiamo perché! TerraVIVA vuole proporsi come aiuto e stimolo a riscoprire la Valle Olona, la sua storia, le sue bellezze spesso celate da luoghi comuni e vecchi immaginari. La realizzazione del progetto ha avuto luogo grazie ai contributi economici della Camera di Commercio di Varese, dell’Associazione Commercianti di Busto Arsizio ma, soprattutto, grazie agli otto Comuni della Valle Olona che hanno avuto la forza e la lungimiranza di fare rete e creare il DIVO: Distretto del Commercio del Medio Olona. In quest’ottica, il progetto TerraVIVA, guarda con occhio curioso e goloso, interessato e appassionato, il suo territorio, la sua geografia, la sua storia e le sue tradizioni. Cairate, Castellanza, Fagnano Olona, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Marnate, Olgiate Olona e Solbiate Olona, i Comuni protagonisti, vengono riletti e riscoperti sia in chiave turistica che in chiave gastronomica e, così come in un buon menù, del quale si possono gustare e conoscere a fondo tutte le portate, l’esperienza sensoriale e il trascorso vissuto non potranno che conquistarvi, lasciando un segno positivamente indelebile nei vostri ricordi. Valorizzando la cultura, il territorio circostante e le ricchezze presenti, elevando il livello di attenzione di cittadini e commercianti su questi temi, potremo rendere la nostra Valle sempre più “appetibile” non solo per i turisti ma anche per gli abitanti delle città limitrofe e la cittadinanza stessa. TerraVIVA è una guida nuova, gratuita, colorata, che strizza l’occhio sia alle nuove tecnologie sia alle vecchie comodità: se da un lato è multimediale, scaricabile e liberamente fruibile da internet, dall’altro è graficamente accattivante, multilingua (IT, EN, DE e RU) e munita di una cartina geografica tascabile e di immediato utilizzo. Un condensato di 68 pagine che permette di riappropiarci e di riassaporare i luoghi nei quali siamo nati, le tradizioni che ci hanno cresciuto e le ricette che ci hanno scaldato il cuore… ma anche e, soprattutto, uno spunto, una spinta a valorizzarci, ad ampliare la nostra cultura gastronomica e geografica in modo da allacciare rapporti e legami sempre più forti tra il territorio, chi ci lavora e chi lo vive. Archeologia industriale, ferrovia della Valmorea, Visconti e cuochi gentiluomini, ricette tipiche e ricette vegan, cosa vedere e dove MEDIO OLONA E TERRAVIVA IL PROGETTO mangiare o acquistare Comune per Comune, sono solo alcune delle cose che troverete in questa guida. Beh, non vi resta che scoprila e godervela… non la guida, la Valle Olona! Cultura Enogastronomica Territorio e Identità Filiera Virtuosa Stagionalità Servizio Innovazione e Ricerca A cura di Marco Cocchianella Ideatore e coordinatore progetto Terraviva
  • 6. 98 L’ambito selezionato può essere considerato un piccolo esempio della situazione di tutta la frangia prealpina del nord d’Italia. Una zona molto produttiva economicamente, soprattutto industrialmente, e dove vi è abbondante presenza di risorse idriche. La valle del fiume Olona viene riconosciuta dalla maggior parte della letteratura come una delle zone incubatrici del processo d’industrializzazione d’Italia durante i primi anni dell’800. Lungo il corso d’acqua, la popolazione ha potuto beneficiare di due fattori intrinseci della zona: la forza motrice del fiume e l’imprenditorialità degli abitanti. Per questo, in molti testi letterari si può trovare la definizione Olona, ovvero fiume di civiltà.Le acque sono state necessarie per lo sviluppo, soprattutto, dell’industria tessile, con i cotonifici, le tintorie e le pelletterie. Il momento di maggior sviluppo è avvenuto durante la rivoluzione industriale, ma altre importanti tappe della storia ne hanno forgiato l’ambiente e la cultura. Per le caratteristiche idrografiche e morfologiche, la Valle Olona è stata dall’età del ferro una zona molto fiorente, ed è di conseguenza caratterizzata da un ricco patrimonio culturale. Cenni Storici e Geografici Il fiume Olona è l’asse principale. Nasce nelle Prealpi a 548 metri d’altitudine, nel territorio della Rasa. Si sviluppa sinuosamente per 71 km, scavando la Valle e attraversando la pianura settentrionale milanese, fino a confluire nel fiume Lambro meridionale. Dopo la seconda guerra mondiale e con il boom economico, l’Olona è stato tristemente conosciuto come uno dei fiumi più contaminati del Nord Italia. A partire dagli anni settanta, però, con la crisi dell’industria manifatturiera e le prime opere di risanamento, si è notato un importante miglioramento della qualità delle acque e un nuovo interesse ambiental. Il fiume, che nel passato fu la risorsa principale dell’attività manifatturiera, oggi può essere il protagonista di uno sviluppo compatibile con l’ambiente. In Valle Olona si trovano 14 Comuni: Castiglione Olona, Lozza, Vedano Olona, Castelseprio, Cairate, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Solbiate Olona, Marnate, Olgiate Olona, Lonate Ceppino, Fagnano Olona, Gornate Olona e Castellanza. L’insieme è anche chiamato Ambito del Medio Olona. La presenza di terreni boschivi, fece sì che l’agricoltura non ebbe mai un ruolo di importanza nel territorio della Valle Olona. Attualmente, lo sviluppo agricolo più comune è la coltivazione diretta di piccole LA VALLE OLONA IL TERRITORIO aziende agricole con proprietà inferiori ai sei ettari di terra. Le attività industriali in Valle Olona, invece, non sono solamente d’interesse locale, al contrario: la storia dell’industria in quest’area è stata una delle più significative dell’intero paese. Storicamente, l’industria che ha avuto maggior esito, in relazione con il fiume Olona, è stata quella del settore tessile. Lo sviluppo dei cotonifici durante i primi anni del ‘900 crebbe a tal punto che si decise di inaugurare una nuova infrastruttura: il treno della Valmorea. La Ferrovia, inaugurata nel 1904, connetteva tra loro tutti i comuni della valle e collegava questo territorio con la Svizzera. Il suo tracciato proseguiva parallelo al fiume Olona e si convertì presto in un asse strutturale d’importanza equiparabile al fiume. La crisi di importanti settori produttivi insediati lungo il corso dell’Olona a partire dalla seconda metà degli anni 70, ha creato da un lato situazioni critiche sul piano sociale ma dall’altro ha comunque favorito il processo del recupero del fiume con un miglioramento complessivo dell’ambiente circostante. La nuova attenzione agli aspetti ambientali che si afferma negli Anni ‘60/70 si trasforma pian piano in interventi organici volti al risanamento del fiume e più complessivamente alla ricerca di un corretto equilibrio fra sviluppo e ambiente. Oggi il percorso del fiume può essere l’occasione di risalire la storia industriale della Valle Olona, punteggiata dagli scheletri delle attività industriali non più attive, ma anche riscoprire la bellezza naturalistica del paesaggio e la ricchezza di testimonianze storico-artistiche che le varie comunità conservano al loro interno. Anche nella Carta Itineraria della Pieve di Olgiate Olona, redatta in occasione della visita pastorale di San Carlo presumibilmente nel 1582, il fiume Olona appare come l’elemento di raccordo fra le varie comunità sorte lungo il suo percorso, dalle sorgenti in territorio di Varese fino al suo sbocco, a Castellanza, nella valle padana verso Milano (Corna Pellegrini, 1969). A cura di Luigi Roveda e dell’Associazione Ecomuseo della Valle Olona
  • 7. 1110 Archeologia Industriale Il patrimonio industriale in questo territorio è quantitativamente molto elevato. Ciò è dovuto al forte sviluppo economico che è avvenuto dal ‘700 lungo le sponde del fiume. Per questo motivo ancora oggi si trovano molti mulini e cascine costruite prima della rivoluzione industriale, quando ancora l’agricoltura aveva un ruolo importante sul territorio. Tra ‘800 e ‘900 le infrastrutture nella regione si moltiplicano esponenzialmente e oggi possiamo apprezzare sia patrimoni industriali conservati e valorizzati sia beni industriali dismessi e abbandonati. Esempi molto positivi sono la valorizzazione dell’antica linea ferroviaria della Valmorea con i suoi caselli e l’ex cotonificio Cantoni di Castellanza, oggi sede della LIUC - Università Carlo Cattaneo. Vi sono molti altri beni di archeologia industriale in attesa di un nuovo destino, ma che nonostante ciò non sono di minor interesse estetico e culturale. Numerose le aziende che si dedicarono all’elaborazione del cotone (Cotonificio Ponti di Solbiate Olona, Cotonificio Enrico Candiani di Fagnano Olona, Cotonificio Schoch/Milani di Castiglione Olona e Cotonificio Luigi Candiani di Olgiate Olona), della carta (Cartiera Vita & Mayer di Cairate e Cartiera Crespi di Castiglione Olona) e della plastica (Mazzuchelli di Castiglione Olona). Di notevole interesse i mulini (alcuni solo resti) che costeggiano tutto il fondovalle dell’Olona. Le testimonianze più interessanti sono indubbiamente il Mulino Taglioretti di Lonate Ceppino, il Mulino Bosetti/ Solmoiraghi di Fagnano Olona e il Mulino del Sasso di Olgiate Olona. I mulini sfruttavano la forza del corso d’acqua, estremamente regolare nel corso dell’anno, per macinare il grano, un cereale che era prodotto nelle superfici pianeggianti in cima alla valle. A cura dell’Associazione Ecomuseo della Valle Olona. La Ferrovia della Valmorea Si inizia a parlare di una ferrovia lungo la Valle dell’Olona alla fine dell’800, quando i primi stabilimenti per la fabbricazione della carta e numerosi opifici in cerca d’acque pulite e abbondanti, si insediano lungo il corso superiore dell’Olona. Nel febbraio del 1900, viene presentato il progetto per una linea a binario unico che si stacca dalla Novara - Saronno - Seregno all’altezza di Castellanza per raggiunge la località di Cairate - Lonate Ciclopasseggiando in Valle Nella primavera del 2006 veniva ufficialmente inaugurato il primo tratto della Pista Ciclopedonale della Valle Olona. Un percorso che pochi anni dopo ha collegato Castellanza a Castiglione Olona, pensando in futuro di raggiungere anche la Svizzera. Una vera e propria spina dorsale, interamente destinata a pedoni e ciclisti. Da qui l’idea di pubblicare “Ciclopasseggiando in Valle Olona”, una breve guida utile a scoprire i paesi lungo il fiume partendo da questo tracciato sul fondovalle in totale autonomia. Una proposta prima di tutto per chi la conosce ma ne vuole scoprire aspetti insoliti, ma anche uno strumento a uso del potenziale visitatore. Un lavoro volutamente semplice anche dal punto di vista editoriale, realizzato da chi vive questo territorio, grazie alla volontà del progetto Ecomuseo della Valle Olona, affiancato da istituzioni e Associazioni. La guida è gratuitamente scaricabile dal sito www.ecomuseovalleolona.it. Ceppino. La Castellanza - Cairate - Lonate Ceppino viene inaugurata il 18 luglio 1904. Dodici anni dopo le rotaie raggiungono il Confine italo-svizzero e viene inaugurata la linea che collega Castellanza a Mendrisio. La ferrovia transfrontaliera ha una vita brevissima: la scarsità dei viaggiatori e l’impossibilità di sviluppare adeguatamente il servizio merci (per la scelta delle autorità italiane di non sottoscrivere un trattato tra i due Paesi che regoli i traffici commerciali lungo la linea) sposta, dal 1° giugno 1928, il nuovo capolinea alla stazione di Valmorea. Il servizio viaggiatori viene soppresso nel 1952. Rimane il movimento merci, che permette la circolazione di numerosi convogli diretti alle cartiere e alle industrie chimiche di Cairate e Castiglione Olona. Alla metà degli anni settanta la prima crisi energetica e quella del settore della lavorazione della cellulosa portano alla smobilitazione dei grandi complessi cartari di Cairate, Lonate Ceppino e Vedano Olona. Di conseguenza le F.N.M. dichiarano la cessazione del servizio merci. L’ultima tradotta verso Castellanza viene effettuata il 16 luglio 1977. Nel 1993 il Club del San Gottardo, un’associazione di appassionati di ferrovie storiche nata nel Ticino alla fine degli anni Settanta, si accorda con le Ferrovie Federali Svizzere per gestire il servizio dei treni turistici da Mendrisio a Stabio. Nasce l’idea di aprire il vecchio cancello doganale e proseguire con il treno, anche solo per pochi metri, nel territorio italiano. Il 12 settembre 1993, durante la manifestazione “Treno senza frontiera” il vecchio cancello si apre, permettendo lo sconfinamento di due convogli. Vengono percorsi solo pochi metri in territorio italiano, ma da quel giorno inizia il recupero della vecchia linea. Anno dopo anno il lavoro dei volontari svizzeri e italiani, il supporto degli Enti territoriali, i finanziamenti di Regione Lombardia, Province di Como, Varese, e F.N.M. permettono di riconquistare chilometri di linea. L’ultima tappa è stata l’inaugurazione della stazione di Malnate Olona, il 12 maggio 2007. Attualmente la ferrovia della Valmorea è percorribile da Mendrisio a Malnate Olona. Sono 7,5 chilometri di rotaia. Tutti quelli in territorio italiano sono stati completamente ristrutturati. Dopo l’inaugurazione di Malnate Olona, l’associazione Amici della Ferrovia Valmorea sta lavorando per riportare il treno a Castiglione Olona, nel Contado del Seprio, fino a Castellanza. A cura di Marco Baroni e Associazione Amici della Ferrovia Valmorea.
  • 9. 1514 «Un Menù ti affascina quando senti tra le mani un pezzo di storia di un Paese, di una città, di un avvenimento, una memoria che altrimenti sarebbe irrimediabilmente perduta, e che permette di conoscere che cosa si mangiava in una determinata occasione». Livio Cerini di Castegnate In un territorio come quello della Valle Olona, dove i confini tra un Municipio e l’altro sono quasi invisibili e i territori appaiono fusi insieme in un’unica macro-zona, parlare di prodotti tipici e piatti della tradizione non è impresa semplice, ma spulciando tra i testi a tema, parlando con ristoratori e appassionati del buon cibo, emerge un tesoro di tradizioni, di aneddoti, di storie di vita che non hanno nulla da invidiare ad altri. Ricette, consigli, metodi di cottura e di servizio, chef stellati e non, gastronomi, sommelier, cuochi d’avanguardia, critici culinari, ecc sono ormai all’ordine del giorno in libri, quotidiani e tv ma… chi saprebbe rispondere senza difficoltà e tentennamenti alla domanda: cos’è la gastronomia e la cultura del mangiar bene? Interrogando tutte le realtà qui segnalate, che quotidianamente lavorano con cibo e bevande, si scoprono, anzi si riscoprono, valori come la passione, la voglia di mettersi in gioco continuamente, la continua ricerca e il piacere di non smettere di imparare, la bellezza di sperimentare nuove idee e nuovi connubi di sapore. Il servizio e l’ospitalità che offrono i nostri Commercianti sono ben diversi dallo sterile rapporto che si instaura tra “consumatore” (neanche l’onore di esser definito “cliente”!) e centro commerciale o fast food; per esempio, l’esperienza e la passione che può avere l’addetto che lavora al reparto macelleria e che, non certo per colpa sua, non ha mai visto e vissuto l’intero processo di macellazione, non potrà che essere differente e più “superficiale” dato che il suo lavoro di norcino si riduce a quello di mero porzionatore. Esempio simile può essere quello del panettiere o meglio dell’”addetto al pane” che più volte al giorno inforna e cuoce pani che gli arrivano già pre- lievitati e pre-formati da centri produttivi più grossi, eseguendo un lavoro quasi meccanico e molto differente da quello del panettiere di paese, o prestinè, che, sin dalle primissime ore del mattino, sceglie le farine, impasta, controlla, attende, sposta, forma, ricontrolla, attende nuovamente, “pezza” e, solo se tutti i passaggi precedenti hanno avuto esito positivo, inforna e cuoce! Due esempi per cercare di sintetizzare quante storie, quanto sapere e quanta esperienza si cela dietro al GASTRONOMIA E TRADIZIONE LA CUCINA Il Magistero dei Bruscitti Nel 1975, a Busto Arsizio (a circa 7,5 km dalla Valle) è stata costituita una confraternita enogastronomica chiamata “Magistero dei Bruscitti di Busto Grande”. Gli scopi sono quelli di difendere e divulgare la cucina rustica e tradizionale bustocca, nonché la cultura del dialetto e delle tradizioni bustocche con convegni, iniziative editoriali e con la costante, attiva presenza nella vita della città. La storia del Magistero, fondato da Bruno Grampa, affiancato fin dall’inizio da Ernani Ferrario, segretario per molti anni e attuale Maestro, è ricca di momenti significativi, tra i quali, il più importante, quello della “Gioebia” che vede nell’ultimo giovedì di gennaio la presenza di numerosissimi convitati riuniti per festeggiare, con il rito del rogo della vecchia malefica, la fine dell’inverno e la speranza di una rinascita. “Güsta, güsta ‘sta bundânza e tramânda a nost’üsânza…!” cibo che quotidianamente cuciniamo e consumiamo... ecco perché questa guida deve essere anche letta come un consiglio al godersi gli immensi piaceri che cibo e convivialità offrono ogni giorno. Visconte Livio Cerini di Castegnate: il cuoco gentiluomo Senza dubbio uno dei personaggi più rilevanti, eclettici e importanti della Valle Olona è stato Livio Cerini Di Castegnate, nato a Castellanza da famiglia nobile e legata alle attività industriali meccaniche, di cui si è occupato per necessità, ma la sua vera passione è sempre stata scrivere ricette: menù culinari preceduti sempre da un testo storico o da interessanti aneddoti. La peculiarità dei suoi scritti sta nella ricerca del mantenimento dei sapori, e il suo “dictate” è sempre stato: “La vivanda deve risultare così e non in altro modo per essere aderente al sapore della tradizione che si vuole conservare e tramandare”. Ha scritto: Il Cuoco Gentiluomo (1980) ricercatissimo libro di cucina editato e stampato più e piùvolte. Il Gentiluomo in cucina (1983); Il Libro del Baccalà (1986); La Cucina delle Padrone di casa (1988), raccolta di ricette di quando le donne erano definite “angeli della casa”. Erté e Il Cognac (1990) Edito da Franco Maria Ricci per la Courvoisier e tradotto in inglese e in giapponese. Menù tra Storia ed Arte (1991); A Tavola per Amare (2000) e Gourmet Vegetariano per Carnivori (2002). Grazie alla sua passione è stato insignito di numerose onorificenze e gratifiche ed è da tutti ricordato come il “Cuoco Gentiluomo”. «E lui colmò, si istruì, conobbe, ebbe sempre l’umiltà di rivedere i suoi scritti e predisporre tutti gli ingredienti prima di accingersi a cucinare una vivanda, mentre io facevo da sottocuoco in quanto lui non si muoveva dai fornelli, ma come un chirurgo pretendeva che i bisturi fossero pronti: ed erano coltelli, cucchiai, forchette, come pure verdure tritate come lui voleva, altrimenti il sottocuoco veniva aspramente redarguito perché il risultato doveva essere semplicemente stupefacente per la vista e per il gusto, e lo era veramente, ve lo assicuro. I nostri amici che ne hanno goduto a distanza di anni rammentano ancora certe vivande cucinate da Livio ed avevano l’acquolina in bocca all’idea di pregustarne altre. Vivande che, una volta provate, lui etichettava con dei nomi. Uno per tutti, il “Rognone alla Sophia Loren”, tenero, rosato, aperto dal macellaio dal suo grasso al momento dell’acquisto; altrimenti, come diceva lui, è meglio non mangiarlo» Wilma Menotti Cerini, moglie di Livio Cerini.
  • 11. 19 18 DOVE MANGIARE AGRITURISMO IL PASCOLO strada Vicinale dei Boschetti 4, 21050, Cairate / tel. 328 2522539 / € Ideale per un pranzo in famiglia o una cena tra amici, per trascorrere una giornata in un ambiente famigliare e genuino lontani dal ritmo frenetico della città, gustando prodotti di nostra produzione o delle aziende agricole limitrofe. IL SALUMAIO via Marconi 24, 21050, Cairate / tel. 348 2431785 / €€ Attività a conduzione famigliare, vende pregiate carni piemontesi e toscane. Come gastronomia è specializzata in prodotti tipici locali (mondeghili, bruscitt, cassoeula). Vende la tipica brusella fatta con confettura di e altre specialità locali. LA CHICCA via Molina 5, 21050, Cairate / tel. 346 6666386 / € Gelateria artigianale bar e pasticceria: si possono gustare diversi tipi di gelati anche ispirati alle attrazioni del paese, come ad esempio il gusto Manigunda. Ogni giorno vengono preparati dolci, brioches e pasticcini nel laboratorio. LA TERRA DEGLI ULIVI via Milano 7, 21050, Cairate, frazione Peveranza / tel. 347 5605605 / €€ Dolci fatti in casa, cucina mediterranea, pizza fatta con lievito madre e pizza di kamut. menù a prezzo fisso a pranzo. Chiuso il sabato a pranzo e il mercoledì tutto il giorno. Si consiglia la prenotazione. CAIRATE www.comune.cairate.va.it LOCALITÀ .............................. 100 g. .............................................................. 100 g. ............................................. 80 cl. ................................ 30 g. ricetta MACH (ossia zuppa di castagne, riso e miele) primo piatto Ingredienti Castagne secche Riso Latte intero Miele di castagne Sale Preparazione Mettere le castagne a bagno in acqua per circa 12 ore, dopodiché privarle di tutte le pellicine e lessarle con l’aggiunta di un pizzico di sale. Una volta cotte, aiutandosi con una forchetta, schiacciarle grossolanamente. Versare il latte in una casseruola e portarlo a ebollizione. Quando il latte inizia a bollire, aggiungere il riso, le castagne e i due cucchiai di miele. Abbassare la fiamma e cuocere per altri 18-20 minuti. Consumare caldo. Qualche ristorante lo ha oggi trasformato in un dolce raffinato: mentre il tutto cuoce, bagnare uno stampo per budino e versarvi sul fondo il caramello.Acottura ultimata del riso, versarlo con un mestolo nello stampo e lasciare riposare in frigorifero per almeno 8-12 ore. Sformare il dessert e servirlo con una spruzzata di cannella. Curiosità: Preparata senza il latte, diventava cibo “a mach”, cioè senza spesa, che veniva dato ai maiali. tratto da www.valleolona.com CENNI STORICI E GEOGRAFICI Cairate è un centro collinare che sorge alla base delle ultime diramazioni prealpine, sulle alture che sovrastano la Valle dell’Olona, dove scorre il fiume omonimo, che divide il territorio del centro con quello del Tradatese. Il territorio di Cairate ha un profilo geometrico abbastanza regolare, con un’escursione altimetrica poco rilevante che da origine a un paesaggio tipicamente collinare, una volta ricco di vigneti, e attualmente interessato dal fenomeno dell’espansione edilizia. Le principali località in cui è suddiviso il comune di Cairate sono Bolladello e Peveranza. Le principali fonti di reddito derivano dall’industria, specializzata in numerosi comparti, dall’agricoltura, imperniata sulla produzione cerealicola, del frumento e del foraggio, e dal commercio, legato a entrambeleattività.L’industriaèsviluppatamaggiormenteneicomparti tessile, alimentare, della lavorazione del legno, della fabbricazione di articoli in plastica e di materiale da costruzione; un posto rilevante è occupato anche dalle aziende chimiche, metallurgiche, meccaniche e manifatturiere: queste ultime specializzate nella produzione di mobili, di giocattoli e di oreficeria. Di un certo rilievo anche lo sviluppo del terziario: fra i servizi è da segnalare la fornitura di software. COSA VEDERE Monastero Benedettino di Santa Maria Assunta Particolarmente interessante è la presenza del Monastero Benedettino di Santa Maria Assunta, fondato nel 737 dalla nobile longobarda Manigunda, diventata monaca per sciogliere un voto in seguito a una guarigione avvenuta grazie alla fonte miracolosa di Bergoro. Il monastero diventò col tempo fra i più importanti del nord Italia, possessore dei tre quarti del territorio cairatese e di quattro mulini, vero centro economico e sociale di Cairate. Si trattava di un monastero fortificato, dotato di fossato. Anche l’intero villaggio era circondato da un fossato, sul cui percorso fino al XIX secolo era presente una “via dei fossati”, corrispondente alle odierne vie Bologna-Cairoli-Alberti-Crosti. Centro del potere politico, nel monastero si nominava un pubblico ufficiale che guidava il piccolo parlamento dei capofamiglia di Cairate
  • 12. 20 che, nel medioevo, si riunivano a intervalli regolari per decidere sulle questioni comuni. Leggenda vuole che nel monastero di Cairate dormì Federico Barbarossa la notte prima della battaglia di Legnano. Il complesso monumentale comprende la chiesa e un grande chiostro tardo gotico di grande interesse architettonico. La chiesa, molto grande, fu rimaneggiata più volte; in essa è conservato un prezioso ciclo di affreschi sulla vita della Vergine, opera di Aurelio Luini (1571). Il monastero venne dismesso nel 1796 e venduto a privati che stravolsero gli spazi del chiostro e della chiesa. Oggi l’intero complesso è proprietà della Provincia di Varese, che, con diversi interventi di restauro, ha permesso un primo recupero storico e architettonico del complesso. Santuario della Madonna di San Calimero Sito in località Bolladello di Cairate, il Santuario della Madonna di San Calimero è raggiungibile percorrendo una breve strada in salita che congiunge via Cavour alla collina su cui sorge l’antico edificio. Il Santuario è il risultato di una lunga serie di risistemazioni e ampliamenti. Presente sul territorio almeno dal XIII secolo, l’edificio attuale mostra tre differenti fasi di costruzione. La più antica, ancora oggi visibile nelle strutture orientali, risale al 1470. Di rilievo il quadro settecentesco che campeggia sopra l’altare raffigurante una Madonna del Latte. Tutte le opere d’arte oggi presenti nella chiesa sono purtroppo copie delle originali conservate altrove a causa dei continui furti perpetuati all’interno dell’edificio: chissà, forse i ladri cercavano il leggendario tesoro che il Barbarossa avrebbe nascosto, secondo la tradizione, proprio in prossimità dell’antico santuario. Monastero Santa Maria Assunta Chiesa Santa Maria Assunta Santuario della Madonna di San Calimero 1 2 3 Il Brodo dei bisnonni I nostri bisnonni viaggiavano per diletto molto, molto meno di noi. Il viaggio era un evento ragionato, previsto per tempo e preparato nei minimi particolari [...]. L’albergo [...] era un posto definitivo dove si doveva soggiornare a proprio agio ed essere trattati meglio che a casa propria. L’accesso al ristorante dell’albergo od un altro ben scelto nella località del soggiorno, era un rito, una cerimonia [...]. Questi signori in colletto duro, bombetta o magiostrina, ghette e mantelline, accompagnati dalle consorti in tailleur da viaggio con stivaletti dai cento bottoni, cappello enorme e velette, appena scesi all’albergo si ritiravano in camera, si spogliavano, riposavano, si rinfrescavano, si rivestivano con ricercatezza per fare il loro primo ingresso nella Salle à Manger. Appena seduti chiedevano un brodo. Era giusto per avere conforto dalle fatiche e dagli strapazzi del viaggio e per mettere a posto lo stomaco disturbato dal treno e dalla carrozza; ma, sotto sotto, vi era un altro motivo. Il brodo era quello che noi chiameremmo un test per l’albergo e, lo sarebbe stato anche per un ristorante esterno, con calma, qualche giorno dopo. Se il Bouillon clair o il Consommè era ben fatto e ben servito potevano stare tranquilli per tutto il resto del viaggio. Tratto da “Il gentiluomo in cucina” (1983) di Livio Cerini 2 1 3
  • 14. 25 24 FAGNANO OLONA www.comune.fagnanoolona.va.it LOCALITÀ DOVE MANGIARE ACQUERELLO via Patrioti 5, 21054, Fagnano Olona / tel. 0331 611394 / €€ / €€€ Un pasto diventa un’esperienza, un percorso gustativo alla scoperta di sapori e accostamenti talvolta fuori dal comune o azzardati, altri semplici, ma caratterizzati dall’estrema cura dei dettagli e la scelta di materia prima d’eccellenza. RISTORANTE MENZAGHI via San Giovanni 74, 21054, Fagnano Olona / tel. 0331 361702 / €€ Ambiente piccolo, accogliente, famigliare. In sala un camino che nella stagione fredda scalda anche il cuore. Ricerca quasi maniacale delle materie prime e grande volontà di offrire ospitalità e tante tante cose buone. DOLCISSIMA BY FAVARO via Tronconi 3, 21054, Fagnano Olona / tel. 0331 611969 / €€ Nel 2011, l’apertura del nuovo punto vendita con caffetteria e cioccolateria, dove i clienti possono rilassarsi in un ambiente ospitale e raffinato magari sorseggiando un buon caffè, un tè o una cioccolata, accompagnati da ottimi dolci. LA CORTE DEI SAPORI via Cesare Battisti 55, 21054, Fagnano Olona / tel. 0331 619076 / €€ Presso una villa viscontea del 1700 con ampio parco, ideale per una cena romantica o per cerimonie indimenticabili. A disposizione la sala antica con soffitti a cassettoni e camini, e quella delle cerimonie con ampie vetrate. ........................................ 4 ................................................... 4 ......................................... 1 bicchiere ........................... 2 mestoli ricetta POLPETTONE DI ROGNONE secondo piatto Ingredienti Rognoni di Vitello Fette di Fesa Marsala Brodo di carne Farina bianca Rosmarino Aglio Pepe Sale Preparazione Lavare per bene i rognoni e farli bollire in acqua salata dopo aver rimosso la pellicina e il grasso, per circa 10 minuti; rosolare con rosmarino, aglio e burro. Spolverare con la farina bianca e bagnare con il brodo di carne e il marsala, aggiungere sale e pepe a piacere e cuocere ancora per un’ora. Subito dopo, avvolgere ogni rognone con una fetta di fesa e legare con spago da cucina. Rosolare nuovamente con gli aromi fino a quando anche la fesa non risulta cotta; una volta pronto il polpettone, tagliare a fette di altezza pari a circa 1 cm. Contornare il piatto con patate tagliate a piccoli pezzi e saltate con burro e prezzemolo. tratto da www.Ilvaresotto.iT CENNI STORICI E GEOGRAFICI Oltre ad alcuni reperti trovati sul territorio comunale, l’origine romana di Fagnano Olona è testimoniata dal toponimo, evoluzione dell’aggettivo latino Fannianus, che si riferisce al nome gentilizio Fannius. Fagnano fece parte della Pieve di Olgiate Olona. In una pergamena del 1045 l’imperatore Enrico III conferma al monastero di San Dionigi in Milano il possesso di fondi all’interno di questo paese. Fagnano era un importante luogo fortificato del Contado del Seprio, di cui seguì le vicende fino alla fine del XIII secolo. Rimangono degli antichi albori il Castello Visconteo, due edifici industriali di particolare interesse (il candeggio Pigni e il cotonificio Candiani) e diversi luoghi religiosi; infatti si trova su questo territorio un Santuario risalente al ‘400, una cappella, due oratori e quattro chiese. COSA VEDERE Castello Visconteo La storia di questo borgo è strettamente legata alle vicende del feudo e della pieve di Olgiate Olona, entrambi infatti erano parte del Comitato del Seprio con Castelseprio principale centro. Il ruolo di Fagnano era prevalentemente di controllo del fiume Olona e della strada che univa Castelseprio a Milano e aveva una posizione strategica come luogo di transito e di commercio, per questo il suo castello fu oggetto di contese tra le famiglie Della Torre e Visconti. L’antica funzione militare del castello è testimoniata dall’esistenza di un fossato di difesa, ormai completamente prosciugato, che permette l’accesso al maniero attraverso un ponte. Alla metà del XV secolo, il maniero di Fagnano venne trasformato in residenza signorile. L’inasprirsi della controversia tra gli spagnoli e i francesi, nel Cinquecento, riportò il castello al suo antico ruolo difensivo. Nel 1551 l’imperatore Carlo V conferì il titolo di conte di Fagnano a Vitaliano Visconti Borromeo; sempre nel ‘500 si eseguirono delle opere di ampliamento attribuite a Gaspare Visconti, così da raddoppiare la superficie del castello verso sud, con i corpi e il secondo cortile rivolti verso il paese. Il feudo venne abolito nel 1798. All’interno del Castello, attualmente di proprietà comunale, è situata la sede della Pro Loco cittadina, e la struttura fortificata ospita manifestazioni e mostre organizzate dalla Pro Loco e dalle numerose Associazioni fagnanesi.
  • 15. 26 Santuario della Madonna della Selva. È l’edificio religioso più antico del Comune. Il santuario della Madonna della Selva conserva la sua parte più antica nella cappella maggiore, mentre il portico antistante risale al XVI secolo. La tradizione vuole che il nome sia dovuto al ritrovamento di una statua lignea della Madonna della Pietà nei boschi limitrofi. Probabile parte del nucleo originario è l’attuale cappella maggiore (XIV - XV secolo), cui fu aggiunta, nei secoli successivi, la navata. All’interno della chiesa è conservato, sulla parete destra, un affresco raffigurante una “Madonna del latte in trono con i santi Marta e Antonio Abate” datato 1543. Opere di pregio sono anche una scultura del XVII secolo, un paliotto d’altare del Settecento e affreschi eseguiti nel 1613 da Domenico Pellegrino. Chiesa di San Giovanni Battista La chiesa di San Giovanni Battista, già esistente nel XV secolo, anche se le prime descrizioni della struttura risalgono al 1566. I primi interventi di restauro risalgono al 1852, poi ancora nel 1913 e nel 1918, quando fu rialzata la volta sopra l’altare maggiore e recuperato il battistero. Nel 1960 viene presa l’importante decisione di prolungare di un terzo la navata della chiesa: viene abbattuta la facciata in calce e mattoni e si costruisce la nuova facciata in cotto, ricca di fregi tra i quali spicca la lunetta sopra il portale che raffigura “San Giovanni che battezza le genti”. Chiesa Parrocchiale di San Gaudenzio La chiesa Parrocchiale di San Gaudenzio, edificata nella prima metà del Settecento sulla base di alcuni disegni dell’architetto milanese Dionigi Maria Ferrari, è la chiesa più grande di Fagnano Olona. Come si può evincere dai documenti d’archivio, questa architettura è ispirata alla cinquecentesca chiesa di San Fedele a Milano, punto di riferimento per intere generazioni di architetti tra ‘500 e ‘600. Tra le opere conservate, interessante è la trecentesca immagine della “Madonna della Provvidenza”, di autore ignoto. Chiesa Parrocchiale di San Gaudenzio Chiesa di San Giovanni Battista Santuario della Madonna della Selva Castello Visconteo 2 1 3 4 Dal Palio al Girinvalle A partire dal 1996, cinque Comuni che costeggiano il percorso del fiume Olona (Fagnano Olona, Gorla Maggiore, Marnate, Olgiate Olona e Solbiate Olona) hanno dato vita ogni due anni al Palio della Valle Olona, appuntamento che, attraverso giochi, cerimonie e festeggiamenti, ha celebrato le tradizioni della zona. Nell’edizione dell’anno 2000, si è unito il comune di Gorla Minore. Dal dicembre 2008 il Palio della Valle Olona ha assunto la denominazione attuale di Palio del Medio Olona; l’ultima edizione si è disputata nel 2011. Oggi la grinta e la voglia di “mettersi in gioco” dei Comuni della Valle è convogliata nel “Girinvalle”: la manifestazione che, ogni estate, richiama migliaia di persone lungo la pista ciclabile che affianca il fiume della Valle Olona. Decine di attività, eventi, iniziative e punti ristoro allietano la lunga e verde passeggiata con divertimenti per tutte le età. 2 1 3 4
  • 17. 31 30 GORLA MAGGIORE www.comune.gorlamaggiore.va.it LOCALITÀ DOVE MANGIARE LE ACACIE RISTORANTE via Gobetti 3, 21050, Gorla Maggiore / tel. 333 2648377 / €€ Un ambiente accogliente e informale, dove il recupero dei gusti e dei sapori della tradizione fanno da supporto all’innovazione e alle nuove tendenze. Specialità: piatti tipici friulani, selvaggina, pesce, carne e anche cucina dietetica. LA COLOMBERA RISTORANTE via Garibaldi 7, 21054, Gorla Maggiore / tel. 0331 611452 / € Ristorante a conduzione familiare dall’atmosfera accogliente e rilassante, per passare una serata in coppia, in famiglia o con amici. La cucina italiana è rivisitata in chiave moderna, senza però tralasciare la tradizione. Vasta scelta di vini selezionati. PUB COLOMBERA COCKTAIL & DREAM via Garibaldi 13, 21054, Gorla Maggiore / tel. 347 4134322 / € Un posto molto carino, caldo e accogliente dove poter gustare aperitivi a buffet in compagnia. Si organizzano eventi di qualsiasi genere: lauree, compleanni, cene particolari, battesimi, cerimonie, ecc.... DINA ALBERGO RISTORANTE BAR viale Europa 33, 21054, Gorla Maggiore / tel. 349 2895211 / €€ Tutti i piatti uniscono i gusti e i sapori della tradizione alle nuove tendenze di una cucina innovativa e moderna, con una costante attenzione alla scelta di materie prime di qualità e a un ottimo rapporto qualità-prezzo. LA MAISON DE LA PATISSERIE via Cavour 2, 21054, Gorla Maggiore / tel. 346 7927402 / € Pasticceria di produzione completamente artigianale, qualità e freschezza dei prodotti, con attenzione alla presentazione estetica. Specialità: cannoncini, bignè, crostate di frutta, lievitati classici, cioccolato e nuove sperimentazioni. ..................................................... 500 g. ................................................. 300 g. ....................................... 250 g. ...................................... 125 g. ................................................. 100 g. .......................................... 4 g. ........................................... 120 g. ..................................... 6 g. ricetta PAN DEI MORTI dolce Ingredienti Biscotti Zucchero Farina bianca Uva sultanina Mandorle Albumi d’uovo Fichi secchi Lievito in polvere Vino bianco Zucchero a velo Cannella Preparazione Immergere le mandorle in acqua bollente per poterle pelare. Poi tritarle, lasciare per qualche tempo l’uva sultanina in acqua tiepida, scolare e asciugare. Polverizzare i biscotti e mescolare con la farina bianca, l’uvetta, i fichi secchi a pezzetti, il lievito, un po’ di cannella, lo zucchero e le mandorle e mescolare il tutto. Preparare con la farina una fontana e unire gli albumi. Impastare aggiungendo il vino bianco in quantità necessaria a rendere la pasta di consistenza elastica; dividere il preparato e dare la forma di panini allungati alle estremità. Sistemare sotto ciascun panino una cialda e disporre su una teglia, mettere in formo caldo a 180°. I panini sono giunti a cottura quando, una volta spezzati risultano secchi anche all’interno. Togliere dal forno e spolverare con zucchero a velo. tratto da www.valleolona.com CENNI STORICI E GEOGRAFICI Anche questo comune, come quello di Solbiate, vide una certa espansione in epoca industriale. Infatti erano presenti sul suo territorio diversi mulini ad acqua (molendina), che dapprima vennero sfruttati per l’attività di macina e in seguito per la produzione di energia idrica. Dall’inizio del XIX secolo in tutta la vallata ebbe inizio la corsa al “rodigino”, dove tutti i borghesi arricchiti si gettarono rapidamente nell’acquisto di questa nuova forza di sfruttamento energetica che furono i mulini per trasformarla in un’attività non solo agricola, ma anche industriale. L’espandersi della zona industriale solbiatese ed alcune modifiche viarie incorse verso la metà del 1800 portarono all’isolamento geografico ed economico della zona valligiana di Gorla Maggiore. I mulini diventarono così abitazioni per numerosissime famiglie che vissero in totale tranquillità fino all’arrivo della linea ferroviaria della Valle Olona nel 1907. COSA VEDERE Chiesa dei Santi Vitale e Valeria LachiesadeiSantiVitaleeValeriaèlapiùpiccolaelapiùanticadelletre e si trova in posizione periferica a ridosso del ciglio vallivo. Nonostante l’aspetto l’edificio è molto antico, come prova il ritrovamento di un’ara romana utilizzata come materiale da costruzione e di due tombe, una interna e l’altra esterna risalente al periodo medievale. Nel 1580 una planimetria riporta la forma della chiesa nella prima fase. In totale la chiesa ha subito varie espansioni e modifiche, nel 1580, nel 1619 e l’ultima nel 1900 che rispecchia la forma nella quale si trova oggi. È possibile individuare le tre fasi della costruzione guardando il lato sud. Dai recenti interventi di restauro è emerso che nel XVII secolo è stata demolita l’abside romanica per allungare l’edificio e realizzare un presbiterio quadrato. Chiesa di San Carlo La chiesa di San Carlo presenta una forma caratteristica: una sola navata divisa in tre campate con l’abside quadrata e rivolta verso oriente. Progettata dall’architetto Giovanni Battista Bombarda, di cui si conosce anche il progetto per Santa Maria della Fontana a Milano, ha un campanile alto 29 metri che conferisce al complesso un particolare slancio. L’architettura dell’interno è molto semplice. Il
  • 18. 32 presbiterio ha delle decorazioni affrescate dal Nicora verso la fine dell’Ottocento. Sulle pareti ci sono 12 nicchie, di cui soltanto sei occupate da statue degli apostoli. Chiesa di Santa Maria Assunta La chiesa di Santa Maria Assunta è la chiesa Parrocchiale. Le prime notizie che la riguardano risalgono al 1147 e al 1176. Ma la chiesa che si vede oggi risale al 1850: della precedente è rimasto solo il campanile in stile romanico, uno degli esempi più belli, di architettura padana medievale. I decori sono dovuti alla visita pastorale del cardinale Ferrari nel 1901. La chiesa è stata restaurata nel 1976. Torre Colombera Tra i vari monumenti presenti nel paese è particolarmente significativa la Torre Colombera del XII secolo, situata nel Canton Lombardo. A differenza della Torre Colombera a uso residenziale presente nell’area dell’ex-obbedienzieria, questa torre ha svolto un’importante funzione difensiva, come dimostrano lo spessore delle murature perimetrali e la mancanza di decorazioni pittoriche. È interessante la presenza di reperti romani utilizzati come materiali da costruzione. Ristrutturata da alcuni anni, la Torre Colombera è attualmente utilizzata come struttura espositiva per le mostre realizzate dalla Pro Loco e dalla Fondazione Torre Colombera. Ex-palazzo Negroni-Casati Interessante esempio di architettura è l’ex-palazzo Negroni-Casati, che, dal 1923, ospita il Municipio; il palazzo è stato abitato soprattutto dalla Famiglia Terzaghi (dal 1650 al 1857), dapprima come feudatari, poi come principali proprietari terrieri (precedentemente apparteneva alla famiglia varesina dei Frotta). Definito come “casa dei nobili”, l’edificio è improntato a uno stile sobrio che si riscontra nello scalone che, dall’androne a piano terreno, sale al piano superiore: le pareti non presentano segni decorativi e il soffitto voltato a padiglione è privo dei riferimenti tipici delle case nobiliari. L’ala più antica si distingue dall’esterno per la superficie muraria liscia. Sebbene l’edificio fosse censito come “casa di villeggiatura” dei Terzaghi, collegata alla retrostante azienda agricola, la forma e la soluzione adottata non seguono gli schemi delle ville dell’epoca; questo probabilmente data l’impossibilità di altre soluzioni. Chiesa dei Santi Vitale e Valeria Chiesa di San Carlo Torre Colombera Ex-palazzo Negroni-Casati Chiesa di Santa Maria Assunta 3 2 1 4 5 Gulula o Gurgula? L’etimologia del nome Gorla ha due derivazioni più accreditate: la prima dal termine latino gulula, diminutivo di gula (anfratto), la seconda da gurgula, sempre diminutivo dal latino gurgus (gorgo). Un’ipotesi ancor più recente, invece, propone il significato di “radura” o “campo dell’esercito”. Il primo documento al quale ci si può riferire per uno studio etimologico risale al 1046 nel quale viene riportato il nome latino di Gorla Maior che è seguito da un altro detto “Minor”. Ancora da risolvere è il significato dell’aggettivo Maior, dato che in molti altri casi viene usata la terminologia Superiore-Inferiore o Nuovo-Vecchio. 1 3 2 4 5
  • 20. 37 36 SOLBIATE OLONA www.comune.solbiateolona.va.it LOCALITÀ DOVE MANGIARE PASTICCERIA CAFFETTERIA COLOMBO GIANLUCA via Sant’Antonino 123, 21058, Solbiate Olona / tel. 0331 641270 / €€ / € Attività di pasticceria, caffetteria, cioccolateria artigianale classica. Dal 2014, si è specializzata anche nella produzione di pasticceria dolce e salata vegan. Utilizza farine macinate a pietra e ingredienti biologici di prima qualità. VAI DI PIZZA piazza San Gervasio 11, 21058, Solbiate Olona / tel. 0331 640993 / € Pizzeria da asporto con forno a legna con una selezione di pizze e pagnotti vegan, impasti con farine speciali e con lievitazioni lunghe, pizze con ingredienti legati alla stagionalità e al territorio. MISERIA E NOBILTÀ RISTORANTE PIZZERIA via dei Patrioti 14, 21058, Solbiate Olona / tel. 0331 640073 / €€ Qui si può assaporare la vera pizza napoletana con il bordo alto e morbido. Ma anche le sfiziosità partenopee: parmigiana di melanzane, arancini, scialatielli in coccio e fantasia del marinaio, pastiera, babbà e per finire limoncello di Sorrento! APPALOOSA BAR via Monte Grappa 41, 21058, Solbiate Olona / tel. 349 2957905 / € Bar birreria tavola fredda, aperto dalle 07:00 a sera tardi, tutti i giorni tranne la domenica (giorno di chiusura). Piadine, panini, maxi panini, taglieri, intrattenimenti vari, calcio balilla, freccette, serate a tema, feste. ricetta ASPARAGI CON UOVA ‘IN CEREGHIN’ (ossia all’occhio di bue) secondo piatto Raschiare i gambi degli asparagi, lavarli e legarli a mazzetto. Lessarli in acqua bollente leggermente salata per 20 minuti, tenendo gli asparagi diritti e con le punte che sporgano dall’acqua. Scolarli e disporli su un piatto. Tenere in caldo. In un tegamino, rosolare il burro sino che sarà diventato di un bel colore dorato scuro, rompervi le uova e salare. Cuocere a fuoco vivo. Adagiare le uova sopra gli asparagi (versarvi anche tutto il burro!), e ricoprire il tutto con una bella spolverata di parmigiano grattugiato. ricetta vegana BISCOTTI SEGALE E CECI dolce Olio di riso Margarina (senza grassi idrog.) Sciroppo d’agave Sciroppo d’acero Farina di segale (macinata a pietra) Farina di ceci Cacao Preparazione Emulsionare la margarina insieme all’olio di riso, aggiungere sciroppo d’agave e d’acero e incorporare molto lentamente la farina di segale con la farina di ceci. Aggiungere cacao. Inserire l’impasto in una sacca per pasticceria, formare delle Esse, cuocerle a 200 gradi per circa 8 minuti. Farle raffreddare e ricoprirle con cioccolato fondente al 75%. Abbinare con tè Rooibois: detto anche tè rosso, è una bevanda priva di caffeina con un leggero sapore di nocciola naturalmente dolce. A cura del pasticcere Gianluca Colombo ............................................. 200 g. 80 g. .............................. 150 g. ................................. 80 g. ........................ 230 g. ......................................... 90 g. ........................................................... 20 g. CENNI STORICI E GEOGRAFICI Situata a confine tra Olgiate Olona e Fagnano Olona, poco distante da Busto Arsizio, Solbiate Olona condivide il fiume Olona con Gorla Maggiore e Gorla Minore. Sembra che il nome “Solbiate” derivi da “sol - abas” che vuol dire “un solo abate” che abitava nel convento dei frati UMILIATI allora situato in via S.Antonino. COSA VEDERE Cotonificio di Solbiate La storia del Cotonificio Ponti ebbe inizio nel 1817 con l’acquisto, da parte di Andrea Ponti, del Mulino Custodi. Il 23 agosto 1823 si avviò la lavorazione di cotone a Solbiate Olona. Nel 1888 morì Andrea e subentrò il figlio Ettore il quale dotò l’opificio di un impianto di energia elettrica che consentì un forte ampliamento dei reparti di filatura e tessitura. In questi anni vennero realizzate opere sociali per il paese quali l’asilo, le scuole elementari, la società di mutuo soccorso, ecc. Con l’avvento della prima guerra mondiale il Cotonificio si trovò ad affrontare da un lato un’ingente richiesta di forniture belliche, e dall’altro la scarsità di materia prima, combustibile e manodopera maschile, situazione ottimamente affrontata dal direttore tecnico Alfredo Tobler. Il Cotonificio non trascurò neppure in questo periodo il legame con la comunità solbiatese e si impegnò molto nel sostegno delle famiglie dei richiamati, dei militari e dei prigionieri. Questa attenzione verso la condizione operaia fece sì che gli scontri tra proprietà e lavoratori della prima metà del XX secolo risparmiarono Solbiate. L’espansione continuò fino alla prima metà degli anni ‘60, poi iniziò il declino del tessile che coinvolse anche il Cotonificio. La crisi peggiorò negli anni ‘80 finché, anche a causa degli enormi danni subiti dall’alluvione del 1992, il 13 marzo 1993 si concluse l’importante storia del Cotonificio di Solbiate. Attualmente, la struttura è di proprietà privata e viene aperta in parte al pubblico in occasione di alcune manifestazioni. La Scaletta Concomitante alla nascita del cotonificio è la Scaletta, opera destinata a diventare uno dei principali simboli del paese e protagonista indiscussa dell’evento sportivo più importante di buona parte della zona, il Ciclocross di Solbiate Olona, disputato per la prima volta nel 1951. Per un giorno la Scalinata è sinonimo di Ciclocross, per il resto
  • 21. 38 dell’anno è collegamento con il fondovalle per coloro che sono alla ricerca di un contatto con il paesaggio. La Scaletta è composta da 166 gradini, divisi in due parti. Partendo dal basso, dopo i primi 122, la direzione cambia, con gli ultimi 44 scalini prima di arrivare nella piazza della vecchia Chiesa. In prossimità di questo cambio di rotta, nel 1904 è stata realizzata la Grotta della Madonna di Lourdes, luogo di preghiera per la popolazione locale, ma nata come angolo di devozione per gli operai. Chiesa del Sacro Cuore Dopo la visita di San Carlo Borromeo, nel 1582 divenne Chiesa Parrocchiale, con il primo Parroco don Donato Armiralio che, come sacerdote, operava a Solbiate dal 1549. Dopo questa prima visita vennero aggiunti al primo edificio, il battistero e la cappella della Beata Vergine. Il campanile risale probabilmente al 1604, data scolpita sul capoporta che introduce alla torre campanaria. Fino al 1943 è stata la Chiesa Parrocchiale di Solbiate Olona, viene poi chiusa al culto nel 1970. Dopo anni di degrado, con preziosi arredi e quadri trafugati, negli Anni ‘90, grazie alla spinta e l’interessamento del Parroco Don Luciano Premoli, è cominciato il recupero dell’edificio che rappresenta la parte più antica del paese. Chiesa di Sant’Antonino Nel 1927 l’allora parroco di Solbiate Olona Don Giovanni Calvi formò un “Comitato esecutivo per l’erezione della nuova Chiesa”. La prima pietra fu posata il 10 ottobre 1939 alla presenza di Sua Eminenza Cardinal Alfredo Idelfonso Schuster Arcivescovo di Milano. Recentemente è stato ristrutturato il piazzale adiacente alla chiesa, che ora può offrire piacevoli giochi d’acqua e aree verdeggianti. Museo Socio Storico Inaugurato il 17 dicembre 2006, è idea e frutto dell’appassionato lavoro di raccolta effettuato in 35 anni dalla storico solbiatese Aldo Tronconi che raccolse un totale di 450 cimeli. “Piccole cose sopravvissute al passato, al logorio del tempo che portano in sé un’illusione di eternità e che testimoniano l’innocenza, la fede, la fatica, la gioia, il dolore e la morte di chi ci ha preceduto nello scorrere inarrestabile delle stagioni dell’esistenza umana, scrivendo la loro breve o lunga pagina di storia. Custodirle con passione e amore, ci fa degni cittadini, eredi di un mondo che non c’è più ma che non va dimenticato”. (Aldo Tronconi). La Scaletta Chiesa di Sacro Cuore Chiesa di Sant’Antonino Cotonificio di Solbiate Museo Socio Storico 3 2 1 4 5 La torta sole L’artigianalità della Pasticceria Monfrini (situata in via Varese, 2) la si può assaporare in ogni dolce che viene preparato con l’utilizzo di materie prime fresche e di elevata qualità: ne è testimonianza la maestria da cui nasce l’incontro tra l’armoniosa fragranza della pasta sfoglia e l’invitante crema pasticcera. Da questa unione così semplice ma sublime nasce il dolce che, da più di trent’anni, regala, a chi ne assapora la prelibatezza, un’innegabile e unica esperienza di gusto. L’amore per il proprio mestiere ha portato Antonio, il pasticcere, a rivisitare la proposta della classica torta millefoglie disponendo attorno alla stessa una serie di cannoncini raffiguranti i raggi del sole: ecco come nasce la Torta Sole. Questa torta, così semplice, racchiude in sé una bontà capace di catturare grandi e piccini; col passare degli anni sta diventando uno dei dolci “simbolo” del paese nel quale è nata. 1 3 2 4 5
  • 23. 43 42 GORLA MINORE www.comune.gorlaminore.va.it LOCALITÀ DOVE MANGIARE L’ALTERNATIVA PIZZA WINE & FOOD via Vittorio Veneto 112, 21055, Gorla Minore / tel. 0331 644372 / €€ Pizze con lievito madre, impasti speciali a scelta (5 cereali, integrale, soia, finocchietto, peperoncino). Taglieri di salumi e formaggi nostrani, carne alla griglia, fritto di calamari e paranza, birre chiare o rosse, 15 etichette di vino selezionato. PANIFICIO BERTOLINI via Volta 8, 21055, Prospiano di Gorla Minore / tel. 0331 601257 / €€ Ogni giorno si sforna pane freschissimo, focacce, pizze, dolci e, grazie alla professionalità del cuoco Luca, si cucinano piatti tipici italiani, locali e internazionali solo con materie prime di primissima qualità non surgelate, selezionate con attenzione. COLOMBO MACELLERIA GASTRONOMIA via Roma 8, 21055, Gorla Minore / tel. 0331 601175 / €€ Macellazione propria di sole carni piemontesi. Piccola selezione di formaggi e salumi. Prosciutti cotti e bresaole di nostra produzione. Accurato servizio di gastronomia. Servizio a domicilio. PIZZERIA DA CARLETTO via Roma 15/17, 21055, Gorla Minore / tel. 349 6931063 / € Alchimia o.. pizzeria! Pizzeria da Carletto propone diversi prodotti, dalla classica pizza rotonda all’alta e spugnosa pizza in teglia, alle più piccole delizie come panazzi e piade di nostra produzione, tutto cotto in forno a legna da abilissimi fornai. THE WALL ITALIAN CRAFT BEER via Galileo Galilei 17, 21055, Gorla Minore / tel. 0331 366012 / €€ La nostra birra nasce con una missione: conquistare il cuore e il palato di chi la assaggia. Produciamo seguendo lo stile anglo-americano, puntando a birre beverine e di qualità con un utilizzo predominante del luppolo. ricetta PANCOTTO Piatto tipico della “cucina del recupero” Ingredienti Pane raffermo Brodo Sale Burro Preparazione In una pentola, ammollare il pane nel brodo. Far bollire a fuoco lento per una mezz’ora, aggiungendo un pizzico di sale e una noce di burro. Quando è ben denso, togliere dal fuoco e servire caldo. Talune ricette aggiungono quando è ancora sul fuoco delle uova sbattute con del parmigiano grattuggiato. RImescolare energicamente per far rapprendere le uova. Togliere dal fuoco e servire subito, cospargendo il tutto nuovamente di parmigiano grattuggiato. tratto da www.valleolona.com CENNI STORICI E GEOGRAFICI Gorla Minore sorge su terrazzamenti degradanti verso l’Olona e il suolo, di origine alluvionale, presenta, sui ripidi fianchi della valle, tracce di conglomerati della prima glaciazione. COSA VEDERE Chiesa di San Lorenzo È assai difficile, se non impossibile, stabilire quale fu e quando sorse il primo luogo di culto cristiano a Gorla. Forse, com’è accaduto in moltissimi altri centri, una prima piccola chiesa nacque proprio nel luogo stesso dedicato al culto degli dei pagani. L’esistenza di una chiesa dedicata a San Lorenzo, attestata nel XIII secolo, è confermata dal dipinto trecentesco della Madonna dell’Aiuto che originariamente, cioè prima della mutilazione, era in forma di trittico: ai lati della Vergine erano affrescati i Santi patroni di Gorla, appunto San Lorenzo e San Vincenzo. Un primo ampliamento della chiesa di S. Lorenzo fu attuato alla metà del XVI secolo. Le dimensioni della costruzione resteranno immutate fino al 1852, mentre l’interno verrà abbellito da altari marmorei e decorazioni. Alla metà del secolo scorso verrà modificato tutto l’impianto cinquecentesco della chiesa (che resterà però a navata unica), con la costruzione della facciata, l’arretramento dell’altare maggiore, l’aggiunta del coro e la sostituzione del primitivo soffitto a cassettoni con volta a botte. In quest’occasione furono parzialmente distrutti i portici realizzati nel 1776 e fu incorporato nella facciata il campanile. Mezzo secolo più tardi iniziarono i lavori per la costruzione delle navate laterali, che si conclusero nel 1901. La chiesa, con il nuovo altar maggiore, sarà consacrata dall’arcivescovo di Milano, Andrea Carlo Ferrari, l’11 maggio 1901. La Chiesa dei SS. Nazario e Celso Notevole interesse riveste anche la chiesa dei SS. Nazario e Celso, di antiche origini, nella frazione di Prospiano. La tradizione considera i due Santi titolari i protomartiri della Chiesa milanese: furono infatti martirizzati nell’anno 64, durante la persecuzione neroniana. Soltanto verso la metà del 1600 il tempio subirà una prima trasformazione che, modificando l’originaria struttura, probabilmente romanica, gli conferirà l’aspetto attuale. Alla metà dell’Ottocento risalgono i fregi in cotto della facciata, il rosone e il bel portale.
  • 24. 44 Nel 1933 al campanile quadrato fu sovrapposta una cuspide. Nel 1961, poiché la chiesa non era più in grado di contenere l’accresciuta popolazione di Prospiano, furono iniziati i lavori per la costruzione di un nuovo edificio, su progetto dell’architetto Enrico Castiglioni. Consacrata nel 1964 con la stessa intitolazione, la chiesa venne considerata da molti uno dei migliori esempi di architettura contemporanea. La Madonna dell’Albero Sempre a Prospiano si trova il santuario della Madonna dell’Albero, anticamente indicato come “chiesa campestre di Santa Maria in Arbore”. Il ciclo di affreschi che orna l’interno è attribuito al frate dell’ordine degli Umiliati Giacomo Lampugnani e risale agli ultimi anni del ‘400; probabilmente fu commissionato da qualche nobile locale. La sua storia è legata all’apparizione della Madonna tra gli alberi avvenuta nel 1507. L’edificio, originariamente a pianta quadrata, ha subito diverse modifiche nei secoli. Collegio Rotondi, con l’attiguo Oratorio di San Mauriz È questo il collegio più prestigioso della Diocesi di Milano per età, storia e tradizione e vanta infatti oltre tre secoli e mezzo di vita. La sua nascita risale all’atto testamentario di Giovanni Andrea Terzaghi che, nel 1599, lasciava alla Congregazione degli Oblati del Santo Sepolcro, l’Oratorio di San Maurizio (con l’obbligo di farvi risiedere un confratello per la celebrazione quotidiana di una messa), e la sua residenza (con l’obbligo di istruire i giovani). Palazzo Comunale È la settecentesca Villa Durini che si trova nel cuore dell’abitato. Il patrimonio artistico del Comune si è recentemente arricchito di una vasta collezione di opere d’arte (31 dipinti e 2 sculture) di notevole valore storico che spazia dal `500 al secolo scorso ed è rappresentativa di una rassegna di personaggi appartenenti alla famiglia dei Conti Durini. La collezione costituisce una donazione che la Contessa Carlangela Durini Ajmone Cat, ultima discendente diretta della famiglia, ha voluto offrire al Comune di Gorla Minore nel 2004. Le opere, attualmente in fase di restauro, costituiranno un importante nucleo di una Pinacoteca Civica che l’Amministrazione Comunale ha intenzione di realizzare nelle sale della Villa Durini sede del Municipio, e che sarà dedicata alla Contessa Carlangela Durini. Chiesa dei SS. Nazario e Celso (antica) Palazzo Comunale Collegio Rotondi Chiesa dei SS. Nazario e Celso (nuova) Madonna dell’Albero Chiesa di San Lorenzo 4 3 2 1 5 6 Frammenti dell’antica Roma La presenza romana a Gorla Minore è testimoniata dal ritrovamento di numerose tombe in località “Costa” sulla destra della “strà santè” come un tempo veniva chiamata l’attuale via Rotondi, nonché di un’ara votiva, risalente al primo secolo avanti Cristo, venuta alla luce in una vigna a nord dell’abitato, poco lontano dalla chiesa parrocchiale. Dopo essere stato per lungo tempo abbandonato in campagna, il cippo è stato portato nel giardino del curato, da dove nel 1926 è stato trasportato nel museo di Legnano. La pietra di serizzo riporta un’iscrizione in cui si legge di una certa Rivasia che offre l’altare a Diana per lo scampato pericolo del padre. Inoltre, nel 1905 a Prospiano, è stato ritrovato un pavimento di grandi mattoni a circa un metro e mezzo di profondità, che appartiene a una casa romana e misura 4 per 6 metri. 1 4 5 2 6 3
  • 26. 49 48 OLGIATE OLONA www.comuneolgiateolona.it LOCALITÀ DOVE MANGIARE MA.RI.NA. RISTORANTE piazza San Gregorio 10, 21057, Olgiate Olona / tel. 0331 640463 / €€€ Ristorante a conduzione famigliare, con proposta di prodotti freschi a base di pesce. Pesce servito anche crudo, paste e dolci di nostra produzione, ottima selezione di vini, con possibilità di servizio al calice. OSTERIA DEL SAGRANTINO via San Genesio 1, 21057, Olgiate Olona / tel. 333 3377505 / €€ Un angolo tipico di cascina, immerso nel verde. Giardino estivo, sala interna con camino e travi a vista, dove la cucina genuina e le ricette di una volta, vi faranno apprezzare il tempo che trascorrerete all’Osteria. EREDI CALÓ via A. De Gasperi 8, 21057, Olgiate Olona / tel. 333 6714919 / €€ Trattoria con cucina nazionale, specialità salentine, servizio enoteca, wine-bar con piccola cucina, possibilità di degustazioni, vini, bollicine e distillati, possibità di cene aziendali su prenotazione. PASTICCERIA CHIARA via Piave 91, 21057, Olgiate Olona / tel. 348 1537540 / € La pasticceria offre un assortimento di piccoli prodotti dolciari, torte e cioccolatini, preparati con la massima attenzione e rispetto per le materie prime. Specializzata nella produzione artigianale dolce e salata, unita alla lavorazione di vari tipi di cioccolato. OTTOCENTO RISTORANTE PIZZERIA via Piave 1, 21057, Olgiate Olona / tel. 348 6690230 / € Un ristorante e pizzeria che segue la tradizione italiana adeguandosi alle esigenze moderne. cucina mediterranea rivisitata giropizza griglieria e lounge bar con qualità eccelse e prezzi onesti. BUONO E GIUSTO (anche e-commerce) via Don Giacomo Tovo 15, 21057, Olgiate Olona / tel. 380 1844809 / €€ Prodotti naturali, tipici e solidali, produzioni artigianali, il più possibile vicine alle aree di consumo, alta qualità e massima attenzione alla filiera produttiva, valorizzazione dei prodotti tipici, a sostegno di economie agricole altrimenti destinate a sparire. www.buonoegiusto.it ............................. 500 g. ........ 100 g. ........................... 500 g. ricetta CAZZOEÙLA piatto unico Ingredienti Costine di maiale Cotenne fresche di maiale Salsiccia di Monza Due verze, pulite e lavate. Uno zampetto di maiale. Una cipolla affettata. Quattro carote affettate. Una costa di sedano, tagliata a tocchetti. Un bicchiere di vino bianco secco. Burro, Olio, Sale, Pepe. Preparazione Pulire lo zampetto e le cotenne di maiale: sbruciacchiarli, raschiarli e lavarli. Rompere in due, nel senso della lunghezza, lo zampetto e farlo lessare per un’ora, a fiamma moderata, con le cotenne. In un’altra casseruola mettere un grosso pezzo di burro, una cucchiaiata di olio e far imbiondire la cipolla, aggiungere le costine di maiale, condire con sale e pepe e lasciar rosolare per 30 minuti. Bagnare col vino bianco, unire il sedano e le carote, lo zampetto e le cotenne; coprire con coperchio e, a fiamma moderata, si continui la cottura ancora per un’ora. Durante questo tempo, mescolare sovente e, se la salsa dovesse asciugarsi troppo, bagnarla con alcune cucchiaiate di brodo di cottura dello zampetto. Lavare e asciugare accuratamente le foglie delle verze e metterle nella casseruola, unire la salsiccia, bucherellata in più parti, facendo in modo che resti coperta dal sugo. Coprire con coperchio e terminare la cottura dopo 25/30 minuti. La “cazzoeùla” dovrà presentarsi piuttosto densa, poco brodosa e “tachenta”, cioè appiccicosa. tratto da www.valleolona.com CENNI STORICI E GEOGRAFICI Il comune di Olgiate Olona è diviso in tre “rioni”: Centro, Gerbone e Buon Gesù. Ogni rione ha una scuola elementare e una propria chiesa con annesso oratorio. Il “Centro” è il rione più antico e vi si trovano la sede del municipio, la biblioteca comunale, la scuola media e la storica villa Greppi-Gonzaga. Alcune testimonianze archeologiche, venute alle luce agli inizi del nostro secolo ricordano di due necropoli presumibilmente di età romana. Olgiate Olona fu durante il Medioevo centro di riferimento religioso e amministrativo, prima all’interno del contado del Seprio, e dal 1395 nel Ducato di Milano. Dopo la distruzione di Castelseprio, nel 1287, durante le lotte tra i Visconti e i Della Torre, gli olgiatesi vennero a dipendere per la giustizia criminale da Gallarate. Nel borgo originario era sito anche un bellissimo castello, ancora in piedi nel XII secolo. Restano in via Tovo e via san Genesio interessanti esempi di edifici rurali medioevali. COSA VEDERE Villa Greppi-Gonzaga Sorse sull’area di una villa seicentesca che, dal 1820, fu di proprietà del conte Alessandro Greppi. Egli morì lasciando i suoi beni in eredità alla moglie Isaura Saulx Tavanes. Quest’ultima la rinnovò, trasformandola in un vero e proprio palazzo dalle forme classiche e sontuose, in cui risaltava lo stile francese dell’epoca. Isaura volle un parco che inquadrò in un duplice ordine di carpinate circondate da abeti e querce e lo collegò con gli orti sottostanti mediante una massiccia scalinata in granito di Como. All’inizio del Novecento, fu acquistata dalla Congregazione delle Pie Signore della Presentazione di Como, le quali aprirono un collegio per ragazze. Nel 1918 il Comitato dell’Opera di Prevenzione Antitubercolare Infantile (O.P.A.I.) ne entrò in possesso e vennero inaugurati tre nuovi padiglioni. Nel 1932 nacque la Scuola d’Agraria, alla quale si aggiunsero in seguito un laboratorio di calzoleria e una bottega di falegnameria. Voluta dal cardinale A. I. Schuster, sorse una chiesa su progetto degli architetti Candiani e Bonicalzi. Nel 1955 fu inaugurato il Padiglione d’isolamento per le malattie infettive, progettato dall’ingegner Carlo Greppi. Il 2 aprile 1976 gli immobili dell’O.P.A.I. vennero alienati al Comune di Olgiate Olona. A oggi, nel complesso di Villa Gonzaga, trovano posto una parte del Municipio, le scuole elementari Ferrini, la biblioteca comunale, una casa di riposo, una cooperativa, il campo di
  • 27. 50 atletica leggera e un grande parco. (Eugenio Cazzani, Olgiate Olona e la sua pieve, Saronno, 1985) Prepositurale antica Collegiata Santi Stefano e Lorenzo martiri La Prepositurale antica Collegiata Santi Stefano e Lorenzo martiri di Olgiate Olona è la “chiesa madre” dell’annuncio e della diffusione del Vangelo in Valle Olona e nel territorio circostante. Oggi presenta un volto omogeneo all’esterno grazie alle linee architettoniche progettate per il secondo ampliamento dall’architetto milanese Ugo Zanchetta e all’interno grazie alle opere pittoriche eseguite dal 1943 al 1946 dall’artista comasco Torildo Conconi (1909-1988). Chiesa San Gregorio Magno “al lazzaretto” La chiesa San Gregorio magno “al lazzaretto” di Olgiate Olona ha oggi un volto rinnovato grazie ai recenti restauri conservativi eseguiti nel 2011 all’esterno e nel 1998 all’interno. La storia della chiesa San Gregorio Magno evidenzia tre tratti caratteristici. Il primo è il mistero della morte, perché la chiesa, benedetta nell’aprile 1688, fu edificata grazie al conte Giuseppe Besozzi che donò il terreno laddove oltre mezzo secolo prima furono sepolti gli olgiatesi morti a causa della pestilenza del 1631. Il secondo tratto caratteristico è il culto eucaristico: il tempio fu scelto come luogo di preghiera dalla Confraternita del Santissimo Sacramento di Olgiate Olona eretta canonicamente nel 1604 che per secoli e fino a metà del Novecento si riunì a pregare. Il terzo tratto caratteristico nella storia della chiesa è l’educazione della gioventù: grazie all’impegno del parroco don Pietro Colombo, il tempio accolse l’oratorio festivo dal 1875 al 1881. L’educazione della gioventù fu potenziata quando il principe Emanuele Gonzaga, sindaco di Olgiate Olona dal 1890 al 1896, regalò un terreno adiacente alla chiesa San Gregorio Magno dove il parroco don Francesco Basilico inaugurò il nuovo “oratorio festivo per i figliuoli” definito “vera provvidenza per la gioventù e per una parrocchia”. Chiesa Sant’Antonio abate a Moncucco La chiesa Sant’Antonio abate a Moncucco di Olgiate Olona fu edificata nel Cinquecento dai Carmelitani dell’antica osservanza con un piccolo convento attiguo. Chiesa, convento e relativi beni conobbero rinnovato splendore dal 1670, quando il beneficiario divenne monsignor Carlo Bozolo che impreziosì la chiesa erigendo la cappella del Crocifisso, migliorò culto e arredi e garantì un’amministrazione efficiente. Gli affreschi nella chiesa presentano: nella fascia alta unaAnnunciazione vicino all’arco dell’altare maggiore e sulle pareti figure e simboli che evocano gli attributi mistici della Madonna; sulle pareti nella fascia bassa: decorazioni, San Carlo Borromeo, Santa Barbara. Nell’altare ligneo della cappella Beata vergine Maria del monte Carmelosono sono incastonate due tele raffiguranti la Beata Caterina Moriggi da Pallanza e la Beata Giuliana Puricelli da Busto Arsizio. Chiesa Sant’Antonio abate a Moncucco Villa Greppi-Gonzaga Prepositurale antica Collegiata Santi Stefano e Lorenzo martiri Chiesa San Gregorio Magno 2 1 3 4 Cinquanta metri di fantasia* Antonio Rubino, famoso illustratore del Corriere dei Piccoli, con i dipinti realizzati nel 1938, arricchì di luce e colori il luogo deputato alla ricreazione di centinaia di Opaini, com’erano chiamati i bambini ricoverati all’Opai, il primo preventorio antitubercolare infantile italiano. Le grande sala è tornata a risplendere e dopo trent’anni ha riaperto i battenti il giorno 8 novembre 2014. * Bellissimo libro di Battista Arioli, pubblicato con le meravigliose fotografie dei dipinti di Antonio Rubino della Sala Alba di Villa Gonzaga. 2 1 3 4
  • 29. 55 54 MARNATE www.comune.marnate.va.it LOCALITÀ DOVE MANGIARE AGRODOLCE / Sporting Club Mondo Domani via Pascoli 222, 21050, Marnate / tel. 0331 601097 / €€ Immerso in 33.000 m2 di verde: un’oasi di pace, dove fare sport e respirare aria pulita. Lo chef Gianni del bar e ristorante Agrodolce situato all’interno del club, è in grado di soddisfare ogni esigenza! LA BOTTEGA DI STELLA via Varese 71, 21050, Marnate / tel. 346 5134750 / €€ Punto vendita al dettaglio di salumi, formaggi, pane, antipasti, primi piatti, secondi di carne e pesce, contorni, prodotti da forno, dolci, torte caserecce, biscotti, ... In un ambiente caldo, accogliente e confortevole. CAPOLINEA LIVE via Roma 260, 21050, Marnate / tel. 0331 369320 / € Locale giovane e festaiolo, con buone birre, ottima pizza, diverse offerte tra cui happy hour e giro pizza. Ci si diverte con il gioco a premi Dr. Why e la musica dal vivo tutti i sabati con band diverse. SIMPATHY BAR l.go Giovanni XXIII 14/c, 21050, Marnate / tel. 334 5049861 / € Qui gustate deliziosi panini etoast realizzati con ingredienti selezionati e sfiziosi aperitivi della casa. 60 posti a sedere, angolo divertimenti allestito con slot e calcetti. Organizza feste per varie occasioni. BIRRIFICIO EXTRAOMNES via Pertini 578, 21050, Marnate / tel. 0331 600426 / €€ Il birrificio Extraomnes si ispira alle birre belghe e propone birre ad alta fermentazione non filtrate e non pastorizzate in bottiglie da 33 cl. o in fusti monouso da 30 litri. Riconosciuto nel territorio nazionale come anche all’estero. EL MUNDO via Generale Galvaligi 102, 21050, Marnate / tel. 0331 600426 / €€ Importazione e torrefazione di caffè per Bar e per uso domestico. Confezionamento di caffè in grani nel formato da 1 kg e in capsule monodose in atmosfera protettiva, caffè macinato da 250 e da 500 grammi sottovuoto. ...................................... 400 g. .................................................. 150 g. ricetta MUSTAZZITT dolce Ingredienti Farina bianca Zucchero Acqua Cannella Noce moscata Preparazione Mescolare gli ingredienti con l’acqua e impastare fino a giusta consistenza. Stendere la pasta con un mattarello e tagliarla a rombi allungati. Cuocere in forno a 160-180°C. In origine, l’acqua e lo zucchero erano sostituiti con il mosto d’uva, da cui il nome di mustazzitt. tratto da www.valleolona.com CENNI STORICI E GEOGRAFICI Marnate si estende su un territorio pianeggiante che sovrasta la valle del fiume Olona, posto a ovest, sale leggermente in collina verso est, dove si trova la frazione di Nizzolina, con l’area industriale e la parte boschiva. Al tempo dei romani a Marnate sorgeva un porto fluviale militare e l’Olona costituiva un importante tramite di comunicazione con le Gallie. Nel 1972, nella zona ai piedi della collina di Nizzolina alta, si rinvennero interessanti reperti archeologici, che indicano la presenza di un piccolo cimitero risalente al 300 a.C. Nel 1176 l’imperatore Federico Barbarossa, rimasto ferito dopo la battaglia sul Ticino e passato in Valle Olona, si fermò a Marnate a ricevere i primi soccorsi. Nel 1630 anche questo paese fu colpito dalla peste e per l’occasione venne costruito il lazzaretto, proprio in valle. La frazione di Nizzolina dista dal centro di Marnate 2 Km. Il toponimo, in dialetto “Nisciuina”, deriva dal nome dell’albero della nocciola, “niscioa”. COSA VEDERE Chiesa di Sant’Ilario La chiesa di Sant’Ilario, costruita attorno al 1500 sui resti della più antica chiesa di Santa Maria e Sant’Ilario, nel 1902 fu ampliata su progetto dell’architetto marnatese Camillo Crespi, che costruì l’attuale facciata con campanile al centro: un particolare piuttosto raro nella costruzione delle chiese. All’interno, è custodito l’antico organo costruito nel 1770 dai noti fabbricanti di organi Carrera di Legnano. I lavori di restauro eseguiti a fine anni Settanta hanno riportato alla luce affreschi raffiguranti putti e angeli risalenti al Cinquecento. Chiesa di Santa Maria In Piazza La chiesa di Santa Maria In Piazza in origine era parte delle opere difensive a protezione della strada che portava alle Gallie e poi, successivamente, fu trasformata in luogo di culto. All’interno è conservato un bellissimo affresco del 1200 raffigurante una Madonna col bambino, da cui prende il nome l’edificio. La chiesa di Santa Maria Nascente Non si hanno notizie storiche precise sulla chiesa di Nizzolina. L’attuale edificio fu probabilmente costruito tra il 1650 e il 1750 su precedenti strutture. Nel 1895 la facciata venne ristrutturata su
  • 30. 56 progetto dell’architetto Camillo Crespi Balbi di Marnate. La Chiesa è dedicata a Maria Nascente. All’interno presenta un soffitto in legno con capriate, decorato con fregi a motivi floreali. Chiesa di s. Rocco - Lazzaretto L’edificio, risalente tra il 1689 ed il 1707 (come da data riportata nell’iscrizione pavimentale musiva), è costituito da una pianta semplice composta da un vano centrale avente forma rettangolare e un vano presbiteriale con forma quadrata, nel quale è collocato l’altare. Entrambi i vani sono collegati da un arco di trionfo, affrescato con le figure della Giustizia e della Temperanza. La costruzione è sormontata da un tetto a capanna. La dedica dell’edificio sacro a due santi, tradizionalmente protettori dei malati, soprattutto di peste, pone l’accento sul fatto che la chiesa fosse stata edificata, se non proprio in un periodo di epidemia, quanto meno a ricordo dei morti a causa del terribile flagello, che dalla prima metà del XVII secolo afflisse le zone della valle. Negli anni il Lazzaretto è stato più volte oggetto di restauri e di interventi strutturali anche su volere del cardinale Schuster, necessità che si ripresenta tutt’oggi (l’edificio viene aperto al pubblico solo in occasioni eccezionali). Rifugio antiaerei della II guerra mondiale La struttura è stata realizzata nel 1944 dai tedeschi, probabilmente in concomitanza con l’operazione Odessa; la sua funzione, durante gli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, non è mai stata chiarita: da rifugio antiaereo a snodo logistico, da archivio documentale a deposito materiali preziosi, i modi per definire e sintetizzare la storia di questo edificio sono tutt’oggi dibattuti. Sezione da un metro e ottanta di larghezza per due e dieci d’altezza, il bunker, dello sviluppo complessivo di 143 metri, striscia sul fianco della salita per Prospiano. Sulla spinta delle sezioni Anpi della Valle e del raggruppamento divisioni patrioti Alfredo di Dio di Busto Arsizio, oltre che grazie all’impegno finanziario garantito dai sette Comuni, è diventata, nella sua porzione centrale, museo della Resistenza. Nuovo parco del mulino nel fondo valle La presenza del mulino di Marnate è attestata fin dal 1469. La proprietà era allora della famiglia Balbi che la mantenne almeno fino al 1566. Successivamente il mulino passò alla famiglia Cuttica, poi agli Isimbardi, ai Robaglia e infine allo stabilimento Giovanni Candiani. Il mulino funzionò sino alla fine degli anni Venti. Accanto all’edificio vi erano alcuni lavatoi pubblici e, per questo motivo, il luogo è conosciuto con il nome “lavandé”. Chiesa di S.Ilario Chiesa di S. Maria Nascente Chiesa di S. Maria in Piazza Nuovo parco del mulino nel fondo valle 2 1 3 4 Ipotesi sulle origini Sull’origine del nome esistono diverse interpretazioni: c’è chi lo lega a un personaggio di nome “Marino”, uno dei primi abitanti del territorio, da lui detto Marinate e quindi Marnate. Altri invece lo riferiscono a “marna”, calcare di origine argillosa usato per correggere i terreni, al fine di renderli più produttivi. Vi è poi chi lo collega a “Marna” come luogo di deposito delle vettovaglie destinate alle legioni romane dislocate nella Gallia Cisalpina. Tribù liguri I primi abitanti della zona di Marnate furono probabilmente tribù liguri: ancora oggi si nota infatti una certa affinità fra alcuni vocaboli dialettali e la parlata ligure. Sopravvenute nuove migrazioni da nord e da ovest e, diffusasi l’agricoltura, il fiume divenne la via più facile per gli scambi con le tribù vicine. 4 2 1 3
  • 32. 61 60 CASTELLANZA www.comune.castellanza.va.it LOCALITÀ DOVE MANGIARE CIVICO 11 Via Sempione 11, 21053, Castellanza / tel. 393 4384957 / €€ Pesce del Gargano, fantasiose pizze, gustosissimi hamburger, taglieri con gnocco fritto o focaccia casereccia. Prodotti sempre freschi, DOP, non surgelati e di alta qualità. Il tutto in un ambiente moderno dallo stile industrial-chic. IL DOLCE SOGNO via Don Minzoni 45, 21053, Castellanza / tel. 347 4443521 / €€ Frutto della cultura e della passione per il gelato di Lucia Sapia, campionessa del mondo SIGEP 2008/2009, unite alla conoscenza e alla scelta delle materie prime e alla continua formazione e sperimentazione. CENTOUNDICI CAFÉ via Binda 14, 21053, Castellanza / tel. 334 1057400 / €€ Bar/birreria dove trovare 7 birre alla spina e più di 60 birre in bottiglia tutte di qualità; inoltre ottime pizze, piadine e panini, e un servizio competente del personale che vi consiglierà al meglio nella scelta della birra. UPTOWN piazza Castegnate 23, 21053, Castellanza / tel. 348 9140136 / €€ Attività aperta dalle 7.00 del mattino con produzione di brioches artigianali, pranzo con primi e secondi alla carta, aperitivo al piattino, e drink list serale. Dehors per fumatori. ricetta RISO E PREZZEMOLO (erborìn) primo piatto Ingredienti Riso Formaggio Grana grattuggiato Brodo di carne Prezzemolo Burro Preparazione Prima di iniziare, lavare e tritare finemente il prezzemolo. Portare a bollore il brodo. Unire il riso e cuocere mescolando di tanto in tanto. Quando il riso è cotto, togliere dal fuoco e aggiungervi il prezzemolo e il burro. Mescolare bene e servire con una spolverata abbondante di grana grattuggiato. tratto da www.valleolona.com CENNI STORICI E GEOGRAFICI Castellanza è l’ultimo Comune della Valle Olona, a sud delle Prealpi Varesine, e si trova al centro della conurbazione che comprende Busto Arsizio, Legnano e Olgiate Olona, a cavallo del confine con la provincia di Milano. Il Comune di Castellanza si è costituito il 1 maggio 1869 dalla fusione dei due nuclei storici di Castellanza e Castegnate, in rappresentanza delle rispettive comunità e si fregia del titolo di città, concesso con decreto del Presidente della Repubblica in data 4 gennaio 1974. La distinzione dei due nuclei è ancora evidente in quanto il territorio è tagliato in due parti dall’attraversamento del fiume Olona. Tra le frazioni di Castellanza figura il quartiere Buon Gesù, o Cascina del Buon Gesù, un insediamento al confine dei comuni di Busto Arsizio, Castellanza e Olgiate Olona, lungo la Strada Statale 33 del Sempione. Nel 1600 la fonte di reddito prevalente nel comune di Castellanza era l’agricoltura (il frumento e la vite) mentre dalla metà del XIX secolo si verificò una fase di industrializzazione con la nascita del cotonificio Cantoni, l’insediamento dell’industria meccanica Pomini e la costruzione di Villa Carminati – Brambilla, sede municipale dal 1921. Questa fase di industrializzazione si intensificò nel XX secolo, in particolare nel secondo dopoguerra, con il moltiplicarsi delle attività industriali, che richiamarono manodopera ben oltre i paesi confinanti. Infine si insediò l’industria chimica Montedison. COSA VEDERE Università Carlo Cattaneo - LIUC Nel 1991 nell’area dell’ex-cotonificio Cantoni viene fondata l’Università Carlo Cattaneo, promossa dall’Unione Industriali della Provincia di Varese. L’università ha recuperato edifici storici industriali in un’area coperta di 68.000 mq ed occupa anche un vasto parco aperto al pubblico di 26.000 mq nel cuore della città. L’intervento di recupero di edifici industriali dismessi che si affacciano lungo il fiume Olona, è ancora in corso nell’ambito di un programma di riqualificazione del lungofiume avviato soprattutto nella seconda metà degli anni ’90.
  • 33. 62 Villa Pomini Secondo l’intento del suo proprietario Luciano Pomini, personaggio noto dell’industria e raffinato cultore dell’arte, la villa è oggi un centro culturale polifunzionale. Un progetto che è sempre più formazione e crescita per la comunità castellanzese, ma non solo. “La Lombardesca”, meglio conosciuta come Villa Pomini dal nome del proprietario d’origine Ottorino Pomini, fu edificata nel 1919. Le sue forme architettoniche sono riferibili al tardo Eclettismo, movimento sviluppatosi a partire dalla seconda metà dell’Ottocento fino ai primi del Novecento. La casa, attualmente immersa in un’area di circa 5.300 mq sistemata a parco con piantumazioni di varie specie; di particolare fascino appare la “torretta”, elemento caratterizzante questo tipo di costruzione, che svetta oltre l’ultimo piano occupato da una stanza interamentefinestratadallaqualesipuògoderediunvastopanorama. Luciano Ottorino Pomini, figlio del proprietario d’origine, propose nel 1982 al Comune di Castellanza la cessione della villa. Il Consiglio Comunale, nella seduta del 28 maggio 1983, approvò tale acquisto per un importo di 155 mila euro: una cifra “simbolica” stante un valore effettivo di 439 mila euro stabilito da perizia tecnica. Una modesta richiesta economica motivata da un impegno preciso: destinare Villa Pomini a centro culturale polivalente aperto a tutti i cittadini per una crescita attraverso una serie di proposte e opportunità da creare con il contributo di tutti. Infine occorre anche ricordare la nascita della Scuola di Musica e Accademia di perfezionamento musicale “Città di Castellanza” che ha sede in una parte specifica di Villa Pomini. Una realtà molto frequentata che propone corsi per ogni genere musicale: di base e di perfezionamento, amatoriali e professionali, con docenti di sicura preparazione e rilievo. L’auspicio che Villa Pomini divenisse il “salotto buono” della comunità castellanzese pare dunque abbia avuto la sua realizzazione. L’augurio è che si voglia sempre tener vivi desiderio e impegno perché possa proseguire quel progetto culturale visto sempre più come formazione e crescita, sia individuale che collettiva. (tratto da Varesefocus.it) Parco/Museo Enzo Pagani Il Comune di Castellanza offre anche un Parco/museo Enzo Pagani, caratterizzato dalla presenza di opere d’arte moderna e contemporanea, inaugurato nel 1965, in una cornice naturale di boschi difficile da trovare nelle immediate vicinanze di Milano. Università Carlo Cattaneo Parco / Museo Enzo Pagani Villa Pomini Parco LIUC e Villa Jucker 2 1 3 4 Ottorina Perna Bozzi Un personaggio illustre e storico della gastronomia locale è stato senza dubbio Ottorina Perna Bozzi, scomparsa il 14 febbraio 2013 alla veneranda età di 104 anni. Il suo nome è per molti legato ai suoi famosi ricettari “Vecchia Brianza in cucina”, “Vecchia Milano in cucina” e “La Lombardia in cucina”, ritenuti da più parti capisaldi dell’editoria culinaria, da poco nuovamente disponibili nelle librerie. I nomi delle sue ricette sono i solidi riferimenti gastronomici di famiglia: polpettone, minestra di riso e verze, la busecca (trippa), arrosti, scaloppine, e le tre ricette per il risotto giallo. Senza dimenticare le pagine dedicate alle verdure: dagli asparagi alla zucca. Poi i dolci, le conserve e i liquori di casa. Un modo molto diverso di vivere e gustare la cucina: con Ottorina, anche per fare la più semplice delle insalate ci vuole almeno mezz’ora, senza contare il tempo per fare la spesa. 4 2 1 3
  • 34. 6564 RICETTIVITÀAlberghi e strutture dell’ospitalità IN VALLE AGRITURISMO IL PASCOLO Cairate - Strada Vicinale dei Boschetti, 4 Tel: 328 2522539 - ilpascolo.cairate@alice.it LA CANONICA Cairate - Via Jesi 3 Tel: 0331/360927 - beb.lacanonica@gmail.com - http://www.beb-lacanonica.com ARRIGHETTI HOTELS Fagnano Olona - Via Dante 215 Tel: 0331/617240 - info@hotelcampodeifiori.it - http://www.hotelcampodeifiori.it HOTEL CAMPO DEI FIORI Fagnano Olona - Via Dante 215 Tel: 0331/617328 - info@hotelcampodeifiori.it - http://www.hotelcampodeifiori.it IL CASTELLAZZO - PARK HOTEL Fagnano Olona - Via Cesare Battisti 55 Tel: 0331/617453 - info@hotelilcastellazzo.it - http://www.hotelilcastellazzo.it LA VILLA Fagnano Olona - Via Dante 27 Tel: 0331/617240 - info@hotelcampodeifiori.it - http://www.hotelcampodeifiori.it DINA Gorla Maggiore - Via Europa 33 Tel: 0331/617318 ALBERGO SANT’ANNA Solbiate Olona - via Mazzini 29 Tel: 0331/649678 - st.anna@tin.it - http://www.albergosantanna.eu EXPO HOSTEL Solbiate Olona - Via Fiume 6 Tel: 0331/642640 - expohostelsolbiate@gmail.com - http://www.expohostelsolbiate.com HOTEL LE ROBINIE Solbiate Olona - Via per Busto Arsizio 9 Tel: 0331/329260 - booking@lerobinie.com CAIRATE FAGNANO OLONA GORLA MAGGIORE SOLBIATE OLONA GORLA MINORE CASTELLANZA OLGIATE OLONA CA’ BETTI Gorla Minore - Via Silvio Pellico 5 Tel: 340 0771881 - bebcabetti@hotmail.it ALBERGO D120 Olgiate Olona - Via Diaz 120 Tel: 0331/635115 - info@hoteld120.com - http://www.hoteld120.com GUEST HOUSE BY ROSE Olgiate Olona - Piazza Volontarie della Libertà 2 Tel: 348 6410266 IL GECO Olgiate Olona - Via Adige 21 Tel: 331 639566 MO.OM HOTELS Olgiate Olona - via San Francesco d’Assisi 15 Tel: 0331/327240- info@moomhotel.com - http://www.moomhotel.com ST. GREGORY Olgiate Olona - Piazza S. Gregorio 6 Tel: 333 8358470 HOTEL MONTECARLO Castellanza - Via Saronno 4 Tel: 0331/480568 - info@montecarlohotel.It - http://www.montecarlohotel.It LA VOLPE PESCATRICE Castellanza - Via Nizzolina 22 Tel: 339 8796217 - lavolpepescatrice@virgilio.it - http://www.albergocastellanza.it PICCOLO MONDO ANTICO Castellanza - Via Giusti 24 info@nelpiccolomondoantico.it - http://www.nelpiccolomondoantico.it
  • 35. 6766 TRASPORTI, SERVIZI, EMERGENZECome Arrivare in Valle Olona e i numeri utili da sapere INFO Raggiungere qualsivoglia Comune della Valle Olona è relativamente semplice: il territorio è ben innervato da strade provinciali, sovraprovinciali e regionali. I trasporti pubblici e i grandi punti di snodo (stazioni ferroviarie, aereoporti, autostrade) sono ben presenti e il tempo impiegato per coprire la loro distanza dal cuore di questi Comuni è sempre breve. A8 Autostrada dei laghi Collega Milano a Varese. Uscite disponibili: Legnano, Castellanza, Busto Arsizio, Solbiate Olona (collegamento con A36 - Pedemontana Lombarda), Gallarate. A36 Pedemontana Lombarda Collegamento con A8 Milano-Varese, A9 Milano-Como e A4 Milano- Venezia. Uscita disponibile: Solbiate Olona Superstrada SS336 (Strada statale dell’Aeroporto della Malpensa). Collega l’Autostrada Milano-Varese con l’Autostrada Torino-Milano, e con l’Aeroporto della Malpensa. Uscite disponibili: Cassano Magnago, Busto Arsizio, Busto Arsizio Nord, Gallarate, Samarate SS33 - Strada del Sempione, Milano-Parigi Tratta interessata: Legnano - Gallarate Malpensa (MXP) come arrivare: www.milanomalpensa-airport.com/it Bergamo - Orio al Serio (BGY) come arrivare: www.sacbo.it Milano - Linate (LIN) come arrivare: www.milanolinate-airport.com/ Sito web, oriari e prenotazioni: www.trenord.it Le stazioni più vicine Busto Arsizio Nord, Busto Arsizio, Castellanza, Tradate, Rescaldina, Gallarate, Legnano AUTOSTRADE E SUPERSTRADE AEROPORTI STAZIONE FERROVIARIE FNMAutoservizi: Legnano - Tradate // Busto Arsizio - Tradate www.fnmautoservizi.it STIE: Gallarate - Fagnano - Cairate // Fagnano - Busto Arsizio www.gruppostarlodi.it Trova i contatti qui: www.tuttocitta.it/taxi Cairate Via Corridoni Filippo 5 - 21050 Cairate - Tel: 0331 360870 Via Edmondo De A. 36 - 21050 Cairate (Bolladello) - Tel: 0331 310045 Fagnano Olona V. Montello 2/E - 21054 Fagnano Olona - Tel: 0331 614990 Via Alessandro Volta 11 - 21054 Fagnano Olona - Tel: 0331 612222 Gorla Minore Via Raimondi 50 - 21055 Gorla Minore - Tel: 0331 644030 Gorla Maggiore Viale Europa 34 - 21050 Gorla Maggiore - Tel: 0331 618038 Marnate Via Roma 31 - 21050 Marnate - Tel: 0331 600454 Olgiate Olona Via Conciliazione 2 - 21057 Olgiate Olona - Tel: 0331 375666 Via Giuseppe Mazzini 34 - 21057 Olgiate Olona - Tel: 0331 649166 Solbiate Olona Viale Vittorio Veneto 2 - 21058 Solbiate Olona - Tel: 0331 649637 Castellanza Corso Matteotti 2 - 21053 Castellanza - Tel: 0331 501130 Via Cavour 5 - 21053 Castellanza - Tel: 0331 501122 Via Nizzolina 10 - 21053 Castellanza - Tel: 0331 500159 TAXI FARMACIE BUS
  • 36. 6968 PARTNER E RINGRAZIAMENTI 1 1 2 3 4 2 3 4 Distretto del commercio Medio Olona Associazione Commercianti di Busto Arsizio Camera di Commercio di Varese Associazione Culturale Ecomuseo della Valle Olona A nome di tutto il team redazionale, grafico e operativo, in ordine sparso, si ringraziano: Camera di Commercio di Varese, Distretto del Medio Olona e Ascom Busto Arsizio per aver finanziato e reso possibile il progetto. I Sindaci e gli Assessori al commercio degli otto Comuni coinvolti, per averci creduto ed essersi impegnati a livello istituzionale e personale in questa iniziativa. Le pro-loco locali che quotidianamente si spendono con tanta dedizione per il proprio territorio. Gianluca Colombo, Erika Bassi e Samantha Caprioli, anime e spine dorsali del Distretto del Commercio, che con la loro incontenibile energia e invidiabile professionalità hanno condiviso con me questo travagliato e appassionato percorso. Alessandro Castiglioni e Francesco Dallo, rispettivamente vice- direttore e direttore dell’Associazione Commercianti di Busto Arsizio, per la loro grande fiducia e costante disponibilità. Andrea Carminati, amico fraterno e collega, che con il suo innato talento ha saputo rendere graficamente piacevole e accattivante tutta la struttura di TerraVIVA. Marino Bianchi, già storico e indiscusso baluardo della ricerca e della riscoperta fotografica del nostro territorio, tutti i ragazzi dell’Associazione Ecomuseo della Valle Olona, in particolar modo Michele Palazzo e Giuseppe Goglio, che hanno contribuito alla fase redazionale e con la loro passione e la loro intraprendenza mi hanno permesso di scoprire e “toccar con mano” gli innumerevoli tesori della Valle. I soci attivi di Cipta Onlus, Amici della Ferrovia Valmorea, Legambiente, ValleOlona.com che hanno steso parte dei testi e quotidianamente si impegnano nel salvaguardare e valorizzare le nostre terre. Wilma Minotti Cerini, moglie dello storico cuoco gentiluomo Livio Cerini, che con grande generosità ha reso disponibili molte delle preziosissime ricette qui pubblicate. Antonio Colombo e Carlo Farioli, illustri membri del Magistero dei Bruscitti di Busto Grande, che con dedizione hanno collaborato allo studio e alla stesura delle ricette più antiche menzionate in questa guida. Monica Calini e Maria Vorobyeva, traduttrici capaci e veloci, che hanno saputo sia trasformare che ottimizzare i testi proposti in tempi davvero ridotti. Matteo Ganna e il suo staff, propensatore di buoni consigli e sempre disponibile. Franco Codoro e Roberto Cattaneo, che con pazienza e serietà, hanno saputo soddisfare ogni tipo di esigenza di stampa. Dulcis in fundo, tutti i Commercianti citati, che quotidianamente profondono nel loro lavoro passione, ricerca, personalità, caparbietà e speranza, senza le quali questa guida avrebbe perso di senso e grazie alle quali il nostro tessuto sociale, culturale ed economico acquista giorno per giorno maggior valore. Laura Colombo, amica nonché futura moglie, correttrice di bozze 24 ore su 24, che ha sopportato con smisurata pazienza e amore le mail delle sei del mattino e quelle delle due e mezzo di notte, gli squilli praticamente costanti al cellulare, le corse e le tappe forzate per conoscere vis-à-vis tutti i protagonisti di questa guida. TERRAVIVA Qualità. Passione. Territorio. 15 febbraio 2015 Marco Cocchianella Ideatore e Coordinatore.
  • 37.
  • 38. I comuni partners del Distretto del Commercio del Medio Olona