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1
INFORMAZIONI UTILI ALL’UROLOGO
NELL’ NELL'ATTUALE SCENARIO
EMERGENZIALE SARS-COV-2
Documento redatto ad opera del Comitato Scientifico S.I.U. sulla base delle circolari del Ministero
della Salute pubblicate in data 09/03/2020, 10/03/2020, 16/03/2020, 17/03/2020)
2
INDICE
A. Definizione di caso (pag. 3)
B. Indicazioni per l’utilizzo razionale di protezioni in attività sanitarie (pag. 5)
C. Linee di indirizzo per rimodulazione attività programmata differibile (pag. 10)
D. Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici (pag. 12)
3
A) DEFINIZIONE DI CASO COVID-19
Come da CIRCOLARE del Ministero della Salute del 09/03/2020 (COVID-19. Aggiornamento
della definizione di caso).
Caso sospetto di COVID-19 che richiede esecuzione di test diagnostico
1. Una persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno tra i
seguenti segni e sintomi: febbre, tosse e difficoltà respiratoria) e senza un'altra eziologia che
spieghi pienamente la presentazione clinica e storia di viaggi o residenza in un Paese/area in
cui è segnalata trasmissione locale (Secondo la classificazione dell’OMS, rapporti quotidiani
disponibili al link: https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-
2019/situation-reports/, per l’Italia sul sito del Ministero della Salute,
http://www.salute.gov.it/portale/home.html) durante i 14 giorni precedenti l’insorgenza dei
sintomi;
2. Una persona con una qualsiasi infezione respiratoria acuta e che è stata a stretto contatto con
un caso probabile o confermato di COVID-19 nei 14 giorni precedenti l’insorgenza dei
sintomi;
3. Una persona con infezione respiratoria acuta grave (febbre e almeno un segno/sintomo di
malattia respiratoria – es. tosse, difficoltà respiratoria) e che richieda il ricovero ospedaliero
(SARI) e senza un'altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica.
Nell’ambito dell’assistenza primaria o nel pronto soccorso ospedaliero, tutti i pazienti con
sintomatologia di infezione respiratoria acuta devono essere considerati casi sospetti se in quell’area
o nel Paese è stata segnalata trasmissione locale.
Caso probabile
Un caso sospetto il cui risultato del test per SARS-CoV-2 è dubbio o inconcludente utilizzando
protocolli specifici di Real Time PCR per SARS-CoV-2 presso i Laboratori di Riferimento
Regionali o è positivo utilizzando un test pan-coronavirus.
Caso confermato
Un caso con una conferma di laboratorio per infezione da SARS-CoV-2, effettuata presso il
laboratorio di riferimento nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) o da laboratori Regionali
di Riferimento, indipendentemente dai segni e dai sintomi clinici.
“Contatto stretto”
Il contatto stretto di un caso probabile o confermato è definito come:
1. una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19;
2. una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (per esempio
la stretta di mano);
3. una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di
COVID-19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
4
4. una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a
distanza minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti;
5. una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala
d'attesa dell'ospedale) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di
2 metri;
6. un operatore sanitario od altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso di COVID-
19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso di
COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;
7. una persona che abbia viaggiato seduta in aereo nei due posti adiacenti, in qualsiasi
direzione, di un caso di COVID-19, i compagni di viaggio o le persone addette all’assistenza
e i membri dell’equipaggio addetti alla sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto
(qualora il caso indice abbia una sintomatologia grave od abbia effettuato spostamenti
all’interno dell’aereo, determinando una maggiore esposizione dei passeggeri, considerare
come contatti stretti tutti i passeggeri seduti nella stessa sezione dell’aereo o in tutto
l’aereo).
Il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima
dell'insorgenza della malattia nel caso in esame.
Criteri per la conferma di laboratorio di casi di sospetta/probabile infezione da SARS-CoV-2
(operativi dal 01/03/2020)
In considerazione dell’evoluzione dell’epidemia di COVID-19 sul territorio nazionale, al fine di
semplificare le procedure di conferma diagnostica di casi sospetti/probabili di infezione da SARS-
CoV-2, si possono considerare casi confermati di infezione da SARS-CoV-2 tutti i casi positivi
rilevati con test di conferma effettuato dal/i laboratorio/i di riferimento Regionale.
5
B) INDICAZIONI PER L’UTILIZZO RAZIONALE DI PROTEZIONI IN ATTIVITÀ
SANITARIE
Come da CIRCOLARE del Ministero della Salute del 17/03/2020 (Indicazioni ad interim per un
utilizzo razionale delle protezioni per infezione da SARSCoV-2 nelle attività sanitarie e
sociosanitarie (assistenza a soggetti affetti da COVID-19) nell'attuale scenario emergenziale SARS-
COV-2)
Introduzione
È documentato che i soggetti maggiormente a rischio d’infezione da SARS-CoV-2 sono coloro che
sono stati a contatto stretto con paziente affetto da COVID-19, in primis gli operatori sanitari
impegnati in assistenza diretta ai casi, e il personale di laboratorio addetto alla manipolazione di
campioni biologici di un caso di COVID-19, senza l’impiego e il corretto utilizzo dei Dispositivi di
Protezione Individuali (DPI) raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei.
Risulta pertanto di fondamentale importanza che tutti gli operatori sanitari coinvolti in ambito
assistenziale siano opportunamente formati e aggiornati in merito ai rischi di esposizione
professionale, alle misure di prevenzione e protezione disponibili, nonché alle caratteristiche del
quadro clinico di COVID-19. Le misure generali di prevenzione e mitigazione del rischio sono
fattori di protezione “chiave” sia nei contesti sanitari sia di comunità.
Le più efficaci misure di prevenzione da applicare sia nell’ambito comunitario che sanitario,
includono:
1. praticare frequentemente l’igiene delle mani con acqua e sapone o, se questi non sono
disponibili, con soluzioni/gel a base alcolica;
2. evitare di toccare gli occhi, il naso e la bocca con le mani;
3. tossire o starnutire all’interno del gomito con il braccio piegato o di un fazzoletto,
preferibilmente monouso, che poi deve essere immediatamente eliminato;
4. indossare la mascherina chirurgica nel caso in cui si abbiano sintomi respiratori ed eseguire
l’igiene delle mani dopo avere rimosso ed eliminato la mascherina;
5. evitare contatti ravvicinati mantenendo la distanza di almeno un metro dalle altre persone, in
particolare con quelle con sintomi respiratori.
Precauzioni aggiuntive sono necessarie per gli operatori sanitari al fine di preservare sé stessi e
prevenire la trasmissione del virus in ambito sanitario e sociosanitario. Tali precauzioni includono
l’utilizzo corretto dei DPI e adeguata sensibilizzazione e addestramento alle modalità relative al
loro uso, alla vestizione, svestizione ed eliminazione, tenendo presente che alla luce delle attuali
conoscenze, le principali modalità di trasmissione del SARS-CoV-2 sono attraverso droplet e per
contatto, ad eccezione di specifiche procedure a rischio di generare aerosol.
I DPI devono essere considerati come una misura efficace per la protezione dell’operatore sanitario
solo se inseriti all’interno di un più ampio insieme di interventi che comprenda controlli
amministrativi e procedurali, ambientali, organizzativi e tecnici nel contesto assistenziale sanitario.
6
Molto importante è fare indossare tempestivamente a tutti i pazienti che presentino sintomi
respiratori acuti una mascherina chirurgica, se tollerata. Inoltre, quando le esigenze assistenziali lo
consentono, rispettare sempre nelle relazioni col paziente la distanza di almeno un metro.
Dispositivi di protezione individuale
La selezione del tipo di DPI deve tenere conto del rischio di trasmissione di COVID-19; questo
dipende da:
1. tipo di paziente: i pazienti più contagiosi sono quelli che presentano tosse e/o starnuti; se
tali pazienti indossano una mascherina chirurgica o si coprono naso e bocca con un
fazzoletto la contagiosità si riduce notevolmente;
2. tipo di contatto assistenziale: il rischio aumenta quando il contatto è ravvicinato (< 1
metro) e prolungato (> 15 minuti) e quando si eseguono procedure in grado di produrre
aerosol delle secrezioni del paziente (nebulizzazione di farmaci, intubazione, rianimazione,
induzione dell’espettorato, broncoscopia, ventilazione non invasiva).
Per ridurre il consumo improprio ed eccessivo di DPI e prevenire la loro carenza è opportuno che
gli operatori evitino di entrare nella stanza in cui sia ricoverato un caso sospetto/accertato di
COVID-19 se ciò non è necessario a fini assistenziali. È anche opportuno considerare di
raggruppare le attività e pianificare le attività assistenziali al letto del paziente per minimizzare il
numero di ingressi nella stanza (ad esempio, controllo dei segni vitali durante la somministrazione
di farmaci oppure distribuzione del cibo ad opera di un operatore sanitario che deve eseguire altri
atti assistenziali) rivedendo l’organizzazione del lavoro al fine di evitare, ripetuti accessi agli stessi
e conseguente vestizione e svestizione e consumo di DPI ripetuta.
Inoltre, in caso di disponibilità limitata, è possibile programmare l’uso della stessa mascherina
chirurgica o del filtrante per assistenza di pazienti COVID-19 che siano raggruppati nella stessa
stanza, purché la mascherina non sia danneggiata, contaminata o umida. Alle stesse condizioni, i
filtranti possono essere utilizzati per un tempo prolungato, fino a 4 ore al massimo.
In Tabella 1 sono specificati i DPI raccomandati per la prevenzione del contagio da SARS-CoV-2
con una declinazione puntuale dei medesimi in relazione al contesto di lavoro, alla mansione e al
tipo di attività lavorativa in concreto svolta.
Tabella 1. DPI raccomandati per la prevenzione del contagio da SARS-CoV-2 per contesto
lavorativo e destinatari dell’indicazione.
Contesto di
lavoro
Destinatari dell’indicazione
(operatori/pazienti)
Attività Tipologia di DPI o misure di
protezione
AREE DI DEGENZA
Stanza di
pazienti
COVID-191
Operatori sanitari
(Si raccomanda riduzione al
minimo del numero di
operatori esposti; formazione
e addestramento specifici)
Assistenza diretta a
pazienti
COVID 19
- Mascherina chirurgica
- Camice monouso/grembiule
monouso
- Guanti
- Occhiali di protezione
/occhiale a mascherina/visiera
7
Procedure che generano
aerosol
- FFP2 o FFP3
- Camice /grembiule monouso
idrorepellente
- Guanti
- Occhiali di protezione
/occhiale a mascherina/visiera
Esecuzione tampone oro
e rinofaringeo
- FFP2 o mascherina chirurgica
se non disponibile
- Camice monouso
- Occhiali di protezione
(occhiale a mascherina/visiera)
- Guanti
Visitatori (necessario
limitare l’accesso)2
Accesso in stanze dei
pazienti COVID-19,
qualora eccezionalmente
permesso
- Mascherina chirurgica
- Camice monouso
- Guanti
Altre aree
di transito e
trasporto
interno dei
pazienti (ad
esempio
reparti,
corridoi)
Tutti gli operatori inclusi
gli operatori sanitari
Nessuna attività che
comporti contatto con
pazienti COVID-19
- Non sono necessari DPI
- Indossare mascherina
chirurgica e guanti monouso
solo in caso di trasporti
prolungati (tempo superiore a
15 minuti)
Triage
(in ambito
ospedaliero
per
accettazione
utenti)
Operatori sanitari
(Si raccomanda riduzione al
minimo del numero di
esposti; formazione e
addestramento specifici)
Screening preliminare
che non comporta il
contatto diretto
- Vetrata Interfono citofono.
- In alternativa mantenere una
distanza dal paziente di almeno
1 metro se possibile o indossare
mascherina chirurgica
Pazienti con sintomi
respiratori
Qualsiasi - Mantenere una distanza
dall’operatore di almeno 1
metro (in assenza di vetrata e
interfono)
- Mascherina chirurgica se
tollerata dal paziente
- Isolamento in stanza singola
con porta chiusa e adeguata
ventilazione se possibile;
- alternativamente, collocazione
in area separata sempre a
distanza di almeno 1 metro da
terzi
Pazienti senza sintomi
respiratori
Qualsiasi - Non sono necessari DPI
- Mantenere una distanza dagli
altri pazienti di almeno 1 metro
AMBULATORI OSPEDALIERI E DEL TERRITORIO NEL CONTESTO DI COVID-19
Ambulatori Operatori sanitari Esame obiettivo di
pazienti con sintomi
respiratori
- Mascherina chirurgica
- Camice / grembiule monouso
- Guanti
8
- Occhiali diprotezione
/occhiale a mascherina/visiera
Operatori sanitari Esame obiettivo di
pazienti senza sintomi
respiratori
- I DPI previsti per l’ordinario
svolgimento della propria
mansione con maggiore rischio.
Pazienti con sintomi
respiratori
Qualsiasi - Mascherina chirurgica se
tollerata
Pazienti senza sintomi
respiratori
Qualsiasi - Non sono necessari DPI
Sale
d’attesa
Pazienti con sintomi
respiratori
Qualsiasi - Mascherina chirurgica se
tollerata
- Isolare immediatamente il
paziente in area dedicata o
comunque separata dagli altri;
se tale soluzione non è
adottabile assicurare la distanza
di almeno 1 metro dagli altri
pazienti
Pazienti senza sintomi
respiratori
Qualsiasi - Non sono necessari DPI
- Distanza di almeno 1 metro
Triage Operatori sanitari Screening preliminare
senza contatto diretto3
- Non sono necessari DPI
- mantenuta la distanza di
almeno un metro, altrimenti
mascherina chirurgica
Pazienti con sintomi
respiratori
Qualsiasi - Mantenere la distanza di
almeno 1 metro
- Mascherina chirurgica se
tollerata
Pazienti senza sintomi
respiratori
Qualsiasi - Non sono necessari DPI
Accompagnatori Accesso in stanza del
paziente senza prestare
cure o assistenza diretta
Mascherina chirurgica
Assistenza
a domicilio
Operatori sanitari Assistenza diretta al
domicilio di pazienti
COVID-19
- Mascherina chirurgica
- Camice / grembiule monouso
- Guanti
- Occhiali di protezione/
occhiale a mascherina/visiera
Caso sospetto con sintomi
respiratori – paziente
COVID-19
Assistenza diretta al
domicilio di pazienti
COVID-19
- Mascherina chirurgica se
tollerata dal paziente
AMBULANZA O MEZZI DI TRASPORTO
9
Ambulanza Operatori sanitari Trasporto sospetto caso - Mascherina chirurgica
o COVID-19 alla struttura - Camice / grembiule
mezzi di sanitaria di riferimento monouso idrorepellente
trasporto - Guanti
- Occhiali di protezione/
occhiale a mascherina/visiera
Paziente con sospetta Trasporto alla struttura - Mascherina chirurgica se
infezione da COVID-19 sanitaria di riferimento tollerata4
NOTE
1
in UTI l'operatore che passa da un paziente ad un altro effettuando procedure differenziate dovrebbe
indossare sempre FFP2/FFP3, per un minor consumo di dispositivi o FFP3 o Powered Air Purifyng
Respirator (PAPR) o sistemi equivalenti
2
Il numero di visitatori dovrebbe essere limitato. Se i visitatori devono entrare nella stanza di un paziente
con COVID- 19, devono ricevere istruzioni chiare su come indossare e rimuovere i DPI e sull'igiene delle
mani da effettuare prima di indossare e dopo aver rimosso i DPI; questo dovrebbe essere supervisionato da
un operatore sanitario
3
Questa categoria include l'utilizzo di termometri senza contatto, termocamere e la limitazione del tempo di
osservazione e di domande, il tutto mantenendo una distanza spaziale di almeno 1 metro.
4
se il paziente con sintomi non tollera la mascherina chirurgica e l’esame obiettivo comporta
l’avvicinamento all’apparato respiratorio del paziente, al fine di evitare successive ricerche dei contatti e
possibili allontanamenti del personale sanitario, sarebbe raccomandabile usare almeno la mascherina
chirurgica con visiera.
Principi generali
1. Oltre a utilizzare il DPI adeguato, è necessario effettuare sempre l'igiene delle mani e
l'igiene respiratoria. Il DPI non riutilizzabile dopo l'uso deve essere smaltito in un
contenitore per rifiuti appropriato e deve essere effettuata l'igiene delle mani prima di
indossare e dopo aver rimosso i DPI.
2. Mascherine e guanti non possono essere riutilizzati e devono essere smaltiti correttamente.
3. La mascherina deve essere comunque sostituita immediatamente se danneggiata,
contaminata o umida.
4. In tutti gli scenari è possibile usare un grembiule monouso in assenza di camice monouso.
5. La maschera chirurgica deve coprire bene il naso, la bocca e il mento. La maschera deve
essere cambiata se diviene umida, si danneggia o si sporca.
10
C) LINEE DI INDIRIZZO PER LA RIMODULAZIONE DELL’ATTIVITA’
PROGRAMMATA DIFFERIBILE
Come da CIRCOLARE del Ministero della Salute del 16/03/2020 (Linee di indirizzo per la
rimodulazione dell’attività programmata differibile in corso di emergenza da COVID-19)
Al fine di rendere omogenee le eventuali iniziative di riorganizzazione delle attività ospedaliere di
ricovero diurno e ordinario e ambulatoriali che si rendessero necessarie allo scopo di soddisfare il
potenziale incremento delle necessità di ricovero e di limitare i flussi di pazienti all’interno delle
strutture di assistenza, si comunicano le seguenti indicazioni generali per la riprogrammazione delle
attività da considerare clinicamente differibili in base a valutazione del rapporto rischio-beneficio:
ATTIVITÀ AMBULATORIALE per prestazioni garantite dal SSN
NON PROCRASTINABILE:
prestazioni specialistiche afferenti alle classi di priorità come definite dal PNGLA 2019-2021 di cui
all’Intesa Stato-Regioni 21.02.2019:
• U (Urgente): da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore;
• B (Breve): da eseguire entro 10 giorni.
PROCRASTINABILE:
prestazioni specialistiche afferenti alle classi di priorità come definite dal PNGLA 2019-2021 di cui
all’Intesa Stato-Regioni 21.02.2019:
• D (Differibile): da eseguire entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti
diagnostici: queste prestazioni dovranno essere valutate singolarmente in base al quesito
diagnostico;
• P (Programmata): da eseguire entro 90/120 giorni.
Tali prestazioni dovranno essere riprogrammate non appena possibile.
ATTIVITÀ DI RICOVERO per prestazioni garantite dal SSN
NON PROCRASTINABILE:
• ricoveri in regime di urgenza;
• ricoveri elettivi oncologici;
• ricoveri elettivi non oncologici con classe di priorità A (come definita dal PNGLA 2019-
2021 di cui all’Intesa Stato-Regioni 21.02.2019).
PROCRASTINABILE:
• ricoveri elettivi non oncologici con classe di priorità B e C (come definite dal PNGLA
2019-2021 di cui all’Intesa Stato-Regioni 21.02.2019). Questi casi verranno valutati
11
singolarmente dal Direttore Sanitario e dai Direttori delle Unità Operative di afferenza della
lista di attesa in base alle caratteristiche cliniche;
• ricoveri elettivi classe di priorità D (come definita dal PNGLA 2019-2021 di cui all’Intesa
Stato-Regioni 21.02.2019).
Tali prestazioni dovranno essere riprogrammate non appena possibile.
12
D) RACCOMANDAZIONI PER LA GESTIONE DEI PAZIENTI ONCOLOGICI
Come da CIRCOLARE del Ministero della Salute del 10/03/2020 (Raccomandazioni per la
gestione dei pazienti oncologici e onco-ematologici in corso di emergenza da COVID-19)
Le presenti raccomandazioni sono redatte, su iniziativa del Comitato Tecnico Scientifico della
Protezione Civile, nell’ambito della situazione emergenziale dovuta alla diffusione del SARS-CoV
2.
I pazienti affetti da patologie oncologiche o onco-ematologiche, così come altre patologie associate
ad immunosoppressione (e.g., immunodeficienze congenite, trapianti di organo solido o cellule
staminali emopoietiche, patologie autoimmuni in trattamento immunosoppressivo), sono infatti
particolarmente a rischio, sia per quanto riguarda la morbilità che la letalità correlate ad infezioni da
virus respiratori, quali l’influenza (per il quale il rischio di ospedalizzazione dei pazienti oncologici
è risultato superiore di circa 4 volte rispetto a soggetti di età comparabile [1]) e il SARS-CoV-2 [2].
Per quanto riguarda quest’ultimo, infatti, sebbene i dati al momento siano estremamente limitati,
sembra che i pazienti con patologie oncologiche o onco-ematologiche siano da un lato esposti a
maggior rischio di contrarre l’infezione, e dall’altro ad andare incontro a un andamento più severo.
Infatti, questi pazienti si connotavano per un rischio maggiore di eventi (ricovero in terapia
intensiva e/o exitus) [2].
All’interno di questo gruppo di pazienti un ulteriore fattore di rischio è rappresentato dall’aver
ricevuto, nel mese precedente all’infezione, trattamenti chemioterapici e/o chirurgici.
Da queste informazioni, così come dalle raccomandazioni già presenti per altre patologie infettive
in questo gruppo di pazienti a rischio [3], nonché dalle conoscenze cliniche e biologiche in campo
oncologico ed ematologico, possono essere formulate le indicazioni che seguono.
1. Da un punto di vista operativo è utile dividere i pazienti oncologici/onco-ematologici in 2
gruppi:
a) I pazienti che hanno completato il percorso terapeutico (cosiddetti pazienti off-therapy);
b) I pazienti ancora in trattamento. A loro volta questi ultimi possono essere suddivisi in:
i) Pazienti in trattamento citostatico e radiante, a maggiore rischio di
complicanze infettive. Anche i pazienti sottoposti a interventi chirurgici
maggiori in ragione di patologia oncologica possono essere esposti a un
rischio aumentato di COVID-19.
ii) Pazienti in trattamento immunoterapico.
Per tutti i pazienti, in trattamento e off-therapy: (a), (bi) e (bii), non esistendo al momento
vaccini o farmaci antivirali specifici per l’infezione da SARS-CoV-2 si raccomandano le seguenti
norme igieniche:
1. evitare, ove possibile, luoghi affollati;
13
2. indossare la mascherina (di comune uso, quali quelle chirurgiche) fuori dal domicilio, in
particolare quando si rendano necessarie visite in ospedale per visite, esami e/otrattamenti;
3. eseguire un’accurata e frequente igiene delle mani (si vedano anche le indicazioni
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sul lavaggio delle mani);
4. evitare le visite al proprio domicilio da parte di familiari o amici con sintomi respiratori e/o
provenienti da aree a rischio;
5. al fine di evitare contagi in ambito lavorativo si suggerisce di mantenere una distanzadi
almeno un metro (meglio anche due) dai colleghi che presentino sintomi respiratori,
invitandoli ad indossare una mascherina.
Per i pazienti ancora in trattamento: (bi) e (bii)
1. Si raccomanda alle Autorità Sanitarie Locali di identificare e applicare quanto più
rapidamente possibile le modalità necessarie a garantire i trattamenti oncologici necessari ai
pazienti residenti nelle “aree rosse”, al fine di assicurare il principio di intensità di dose, in
modo che non venga negativamente influenzata la prognosi della patologia in trattamento.
2. Si raccomanda alle strutture sanitarie presenti nel Paese di identificare e istituire percorsi e
spazi (es. sale di attesa) dedicati ai pazienti in oggetto.
3. Si raccomanda a tutto il personale sanitario di indossare gli appositi dispositivi di protezione
individuale (DPI) (es. mascherine chirurgiche).
4. Si raccomanda, infine, di individuare specifiche strategie per garantire il percorso
diagnostico-terapeutico già avviato per i pazienti in caso di potenziale esposizione di un
soggetto oncologico a soggetti contagiati da SARS-CoV-2.
Per i soli pazienti off-therapy: (a)
1. Si raccomanda di posticipare, laddove possibile e in accordo con gli specialisti del
settore che hanno in carico il paziente, i controlli di follow-up, in modo da limitare al
massimo la frequentazione delle strutture sanitarie (sia per limitare il rischio di
esposizione a SARS-CoV-2, sia per ridurre la mole di lavoro di strutture già in parte
sovraccariche).
Bibliografia:
1. El Ramahi, R. and A. Freifeld, Epidemiology, Diagnosis, Treatment, and Prevention of
Influenza Infection in Oncology Patients. J Oncol Pract, 2019. 15(4): p. 177-184.
2. Liang, W., et al., Cancer patients in SARS-CoV-2 infection: a nationwide analysis in China.
Lancet Oncol, 2020.

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  • 1. 1 INFORMAZIONI UTILI ALL’UROLOGO NELL’ NELL'ATTUALE SCENARIO EMERGENZIALE SARS-COV-2 Documento redatto ad opera del Comitato Scientifico S.I.U. sulla base delle circolari del Ministero della Salute pubblicate in data 09/03/2020, 10/03/2020, 16/03/2020, 17/03/2020)
  • 2. 2 INDICE A. Definizione di caso (pag. 3) B. Indicazioni per l’utilizzo razionale di protezioni in attività sanitarie (pag. 5) C. Linee di indirizzo per rimodulazione attività programmata differibile (pag. 10) D. Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici (pag. 12)
  • 3. 3 A) DEFINIZIONE DI CASO COVID-19 Come da CIRCOLARE del Ministero della Salute del 09/03/2020 (COVID-19. Aggiornamento della definizione di caso). Caso sospetto di COVID-19 che richiede esecuzione di test diagnostico 1. Una persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno tra i seguenti segni e sintomi: febbre, tosse e difficoltà respiratoria) e senza un'altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica e storia di viaggi o residenza in un Paese/area in cui è segnalata trasmissione locale (Secondo la classificazione dell’OMS, rapporti quotidiani disponibili al link: https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus- 2019/situation-reports/, per l’Italia sul sito del Ministero della Salute, http://www.salute.gov.it/portale/home.html) durante i 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi; 2. Una persona con una qualsiasi infezione respiratoria acuta e che è stata a stretto contatto con un caso probabile o confermato di COVID-19 nei 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi; 3. Una persona con infezione respiratoria acuta grave (febbre e almeno un segno/sintomo di malattia respiratoria – es. tosse, difficoltà respiratoria) e che richieda il ricovero ospedaliero (SARI) e senza un'altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica. Nell’ambito dell’assistenza primaria o nel pronto soccorso ospedaliero, tutti i pazienti con sintomatologia di infezione respiratoria acuta devono essere considerati casi sospetti se in quell’area o nel Paese è stata segnalata trasmissione locale. Caso probabile Un caso sospetto il cui risultato del test per SARS-CoV-2 è dubbio o inconcludente utilizzando protocolli specifici di Real Time PCR per SARS-CoV-2 presso i Laboratori di Riferimento Regionali o è positivo utilizzando un test pan-coronavirus. Caso confermato Un caso con una conferma di laboratorio per infezione da SARS-CoV-2, effettuata presso il laboratorio di riferimento nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) o da laboratori Regionali di Riferimento, indipendentemente dai segni e dai sintomi clinici. “Contatto stretto” Il contatto stretto di un caso probabile o confermato è definito come: 1. una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19; 2. una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (per esempio la stretta di mano); 3. una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
  • 4. 4 4. una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti; 5. una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri; 6. un operatore sanitario od altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso di COVID- 19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso di COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei; 7. una persona che abbia viaggiato seduta in aereo nei due posti adiacenti, in qualsiasi direzione, di un caso di COVID-19, i compagni di viaggio o le persone addette all’assistenza e i membri dell’equipaggio addetti alla sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto (qualora il caso indice abbia una sintomatologia grave od abbia effettuato spostamenti all’interno dell’aereo, determinando una maggiore esposizione dei passeggeri, considerare come contatti stretti tutti i passeggeri seduti nella stessa sezione dell’aereo o in tutto l’aereo). Il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima dell'insorgenza della malattia nel caso in esame. Criteri per la conferma di laboratorio di casi di sospetta/probabile infezione da SARS-CoV-2 (operativi dal 01/03/2020) In considerazione dell’evoluzione dell’epidemia di COVID-19 sul territorio nazionale, al fine di semplificare le procedure di conferma diagnostica di casi sospetti/probabili di infezione da SARS- CoV-2, si possono considerare casi confermati di infezione da SARS-CoV-2 tutti i casi positivi rilevati con test di conferma effettuato dal/i laboratorio/i di riferimento Regionale.
  • 5. 5 B) INDICAZIONI PER L’UTILIZZO RAZIONALE DI PROTEZIONI IN ATTIVITÀ SANITARIE Come da CIRCOLARE del Ministero della Salute del 17/03/2020 (Indicazioni ad interim per un utilizzo razionale delle protezioni per infezione da SARSCoV-2 nelle attività sanitarie e sociosanitarie (assistenza a soggetti affetti da COVID-19) nell'attuale scenario emergenziale SARS- COV-2) Introduzione È documentato che i soggetti maggiormente a rischio d’infezione da SARS-CoV-2 sono coloro che sono stati a contatto stretto con paziente affetto da COVID-19, in primis gli operatori sanitari impegnati in assistenza diretta ai casi, e il personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni biologici di un caso di COVID-19, senza l’impiego e il corretto utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei. Risulta pertanto di fondamentale importanza che tutti gli operatori sanitari coinvolti in ambito assistenziale siano opportunamente formati e aggiornati in merito ai rischi di esposizione professionale, alle misure di prevenzione e protezione disponibili, nonché alle caratteristiche del quadro clinico di COVID-19. Le misure generali di prevenzione e mitigazione del rischio sono fattori di protezione “chiave” sia nei contesti sanitari sia di comunità. Le più efficaci misure di prevenzione da applicare sia nell’ambito comunitario che sanitario, includono: 1. praticare frequentemente l’igiene delle mani con acqua e sapone o, se questi non sono disponibili, con soluzioni/gel a base alcolica; 2. evitare di toccare gli occhi, il naso e la bocca con le mani; 3. tossire o starnutire all’interno del gomito con il braccio piegato o di un fazzoletto, preferibilmente monouso, che poi deve essere immediatamente eliminato; 4. indossare la mascherina chirurgica nel caso in cui si abbiano sintomi respiratori ed eseguire l’igiene delle mani dopo avere rimosso ed eliminato la mascherina; 5. evitare contatti ravvicinati mantenendo la distanza di almeno un metro dalle altre persone, in particolare con quelle con sintomi respiratori. Precauzioni aggiuntive sono necessarie per gli operatori sanitari al fine di preservare sé stessi e prevenire la trasmissione del virus in ambito sanitario e sociosanitario. Tali precauzioni includono l’utilizzo corretto dei DPI e adeguata sensibilizzazione e addestramento alle modalità relative al loro uso, alla vestizione, svestizione ed eliminazione, tenendo presente che alla luce delle attuali conoscenze, le principali modalità di trasmissione del SARS-CoV-2 sono attraverso droplet e per contatto, ad eccezione di specifiche procedure a rischio di generare aerosol. I DPI devono essere considerati come una misura efficace per la protezione dell’operatore sanitario solo se inseriti all’interno di un più ampio insieme di interventi che comprenda controlli amministrativi e procedurali, ambientali, organizzativi e tecnici nel contesto assistenziale sanitario.
  • 6. 6 Molto importante è fare indossare tempestivamente a tutti i pazienti che presentino sintomi respiratori acuti una mascherina chirurgica, se tollerata. Inoltre, quando le esigenze assistenziali lo consentono, rispettare sempre nelle relazioni col paziente la distanza di almeno un metro. Dispositivi di protezione individuale La selezione del tipo di DPI deve tenere conto del rischio di trasmissione di COVID-19; questo dipende da: 1. tipo di paziente: i pazienti più contagiosi sono quelli che presentano tosse e/o starnuti; se tali pazienti indossano una mascherina chirurgica o si coprono naso e bocca con un fazzoletto la contagiosità si riduce notevolmente; 2. tipo di contatto assistenziale: il rischio aumenta quando il contatto è ravvicinato (< 1 metro) e prolungato (> 15 minuti) e quando si eseguono procedure in grado di produrre aerosol delle secrezioni del paziente (nebulizzazione di farmaci, intubazione, rianimazione, induzione dell’espettorato, broncoscopia, ventilazione non invasiva). Per ridurre il consumo improprio ed eccessivo di DPI e prevenire la loro carenza è opportuno che gli operatori evitino di entrare nella stanza in cui sia ricoverato un caso sospetto/accertato di COVID-19 se ciò non è necessario a fini assistenziali. È anche opportuno considerare di raggruppare le attività e pianificare le attività assistenziali al letto del paziente per minimizzare il numero di ingressi nella stanza (ad esempio, controllo dei segni vitali durante la somministrazione di farmaci oppure distribuzione del cibo ad opera di un operatore sanitario che deve eseguire altri atti assistenziali) rivedendo l’organizzazione del lavoro al fine di evitare, ripetuti accessi agli stessi e conseguente vestizione e svestizione e consumo di DPI ripetuta. Inoltre, in caso di disponibilità limitata, è possibile programmare l’uso della stessa mascherina chirurgica o del filtrante per assistenza di pazienti COVID-19 che siano raggruppati nella stessa stanza, purché la mascherina non sia danneggiata, contaminata o umida. Alle stesse condizioni, i filtranti possono essere utilizzati per un tempo prolungato, fino a 4 ore al massimo. In Tabella 1 sono specificati i DPI raccomandati per la prevenzione del contagio da SARS-CoV-2 con una declinazione puntuale dei medesimi in relazione al contesto di lavoro, alla mansione e al tipo di attività lavorativa in concreto svolta. Tabella 1. DPI raccomandati per la prevenzione del contagio da SARS-CoV-2 per contesto lavorativo e destinatari dell’indicazione. Contesto di lavoro Destinatari dell’indicazione (operatori/pazienti) Attività Tipologia di DPI o misure di protezione AREE DI DEGENZA Stanza di pazienti COVID-191 Operatori sanitari (Si raccomanda riduzione al minimo del numero di operatori esposti; formazione e addestramento specifici) Assistenza diretta a pazienti COVID 19 - Mascherina chirurgica - Camice monouso/grembiule monouso - Guanti - Occhiali di protezione /occhiale a mascherina/visiera
  • 7. 7 Procedure che generano aerosol - FFP2 o FFP3 - Camice /grembiule monouso idrorepellente - Guanti - Occhiali di protezione /occhiale a mascherina/visiera Esecuzione tampone oro e rinofaringeo - FFP2 o mascherina chirurgica se non disponibile - Camice monouso - Occhiali di protezione (occhiale a mascherina/visiera) - Guanti Visitatori (necessario limitare l’accesso)2 Accesso in stanze dei pazienti COVID-19, qualora eccezionalmente permesso - Mascherina chirurgica - Camice monouso - Guanti Altre aree di transito e trasporto interno dei pazienti (ad esempio reparti, corridoi) Tutti gli operatori inclusi gli operatori sanitari Nessuna attività che comporti contatto con pazienti COVID-19 - Non sono necessari DPI - Indossare mascherina chirurgica e guanti monouso solo in caso di trasporti prolungati (tempo superiore a 15 minuti) Triage (in ambito ospedaliero per accettazione utenti) Operatori sanitari (Si raccomanda riduzione al minimo del numero di esposti; formazione e addestramento specifici) Screening preliminare che non comporta il contatto diretto - Vetrata Interfono citofono. - In alternativa mantenere una distanza dal paziente di almeno 1 metro se possibile o indossare mascherina chirurgica Pazienti con sintomi respiratori Qualsiasi - Mantenere una distanza dall’operatore di almeno 1 metro (in assenza di vetrata e interfono) - Mascherina chirurgica se tollerata dal paziente - Isolamento in stanza singola con porta chiusa e adeguata ventilazione se possibile; - alternativamente, collocazione in area separata sempre a distanza di almeno 1 metro da terzi Pazienti senza sintomi respiratori Qualsiasi - Non sono necessari DPI - Mantenere una distanza dagli altri pazienti di almeno 1 metro AMBULATORI OSPEDALIERI E DEL TERRITORIO NEL CONTESTO DI COVID-19 Ambulatori Operatori sanitari Esame obiettivo di pazienti con sintomi respiratori - Mascherina chirurgica - Camice / grembiule monouso - Guanti
  • 8. 8 - Occhiali diprotezione /occhiale a mascherina/visiera Operatori sanitari Esame obiettivo di pazienti senza sintomi respiratori - I DPI previsti per l’ordinario svolgimento della propria mansione con maggiore rischio. Pazienti con sintomi respiratori Qualsiasi - Mascherina chirurgica se tollerata Pazienti senza sintomi respiratori Qualsiasi - Non sono necessari DPI Sale d’attesa Pazienti con sintomi respiratori Qualsiasi - Mascherina chirurgica se tollerata - Isolare immediatamente il paziente in area dedicata o comunque separata dagli altri; se tale soluzione non è adottabile assicurare la distanza di almeno 1 metro dagli altri pazienti Pazienti senza sintomi respiratori Qualsiasi - Non sono necessari DPI - Distanza di almeno 1 metro Triage Operatori sanitari Screening preliminare senza contatto diretto3 - Non sono necessari DPI - mantenuta la distanza di almeno un metro, altrimenti mascherina chirurgica Pazienti con sintomi respiratori Qualsiasi - Mantenere la distanza di almeno 1 metro - Mascherina chirurgica se tollerata Pazienti senza sintomi respiratori Qualsiasi - Non sono necessari DPI Accompagnatori Accesso in stanza del paziente senza prestare cure o assistenza diretta Mascherina chirurgica Assistenza a domicilio Operatori sanitari Assistenza diretta al domicilio di pazienti COVID-19 - Mascherina chirurgica - Camice / grembiule monouso - Guanti - Occhiali di protezione/ occhiale a mascherina/visiera Caso sospetto con sintomi respiratori – paziente COVID-19 Assistenza diretta al domicilio di pazienti COVID-19 - Mascherina chirurgica se tollerata dal paziente AMBULANZA O MEZZI DI TRASPORTO
  • 9. 9 Ambulanza Operatori sanitari Trasporto sospetto caso - Mascherina chirurgica o COVID-19 alla struttura - Camice / grembiule mezzi di sanitaria di riferimento monouso idrorepellente trasporto - Guanti - Occhiali di protezione/ occhiale a mascherina/visiera Paziente con sospetta Trasporto alla struttura - Mascherina chirurgica se infezione da COVID-19 sanitaria di riferimento tollerata4 NOTE 1 in UTI l'operatore che passa da un paziente ad un altro effettuando procedure differenziate dovrebbe indossare sempre FFP2/FFP3, per un minor consumo di dispositivi o FFP3 o Powered Air Purifyng Respirator (PAPR) o sistemi equivalenti 2 Il numero di visitatori dovrebbe essere limitato. Se i visitatori devono entrare nella stanza di un paziente con COVID- 19, devono ricevere istruzioni chiare su come indossare e rimuovere i DPI e sull'igiene delle mani da effettuare prima di indossare e dopo aver rimosso i DPI; questo dovrebbe essere supervisionato da un operatore sanitario 3 Questa categoria include l'utilizzo di termometri senza contatto, termocamere e la limitazione del tempo di osservazione e di domande, il tutto mantenendo una distanza spaziale di almeno 1 metro. 4 se il paziente con sintomi non tollera la mascherina chirurgica e l’esame obiettivo comporta l’avvicinamento all’apparato respiratorio del paziente, al fine di evitare successive ricerche dei contatti e possibili allontanamenti del personale sanitario, sarebbe raccomandabile usare almeno la mascherina chirurgica con visiera. Principi generali 1. Oltre a utilizzare il DPI adeguato, è necessario effettuare sempre l'igiene delle mani e l'igiene respiratoria. Il DPI non riutilizzabile dopo l'uso deve essere smaltito in un contenitore per rifiuti appropriato e deve essere effettuata l'igiene delle mani prima di indossare e dopo aver rimosso i DPI. 2. Mascherine e guanti non possono essere riutilizzati e devono essere smaltiti correttamente. 3. La mascherina deve essere comunque sostituita immediatamente se danneggiata, contaminata o umida. 4. In tutti gli scenari è possibile usare un grembiule monouso in assenza di camice monouso. 5. La maschera chirurgica deve coprire bene il naso, la bocca e il mento. La maschera deve essere cambiata se diviene umida, si danneggia o si sporca.
  • 10. 10 C) LINEE DI INDIRIZZO PER LA RIMODULAZIONE DELL’ATTIVITA’ PROGRAMMATA DIFFERIBILE Come da CIRCOLARE del Ministero della Salute del 16/03/2020 (Linee di indirizzo per la rimodulazione dell’attività programmata differibile in corso di emergenza da COVID-19) Al fine di rendere omogenee le eventuali iniziative di riorganizzazione delle attività ospedaliere di ricovero diurno e ordinario e ambulatoriali che si rendessero necessarie allo scopo di soddisfare il potenziale incremento delle necessità di ricovero e di limitare i flussi di pazienti all’interno delle strutture di assistenza, si comunicano le seguenti indicazioni generali per la riprogrammazione delle attività da considerare clinicamente differibili in base a valutazione del rapporto rischio-beneficio: ATTIVITÀ AMBULATORIALE per prestazioni garantite dal SSN NON PROCRASTINABILE: prestazioni specialistiche afferenti alle classi di priorità come definite dal PNGLA 2019-2021 di cui all’Intesa Stato-Regioni 21.02.2019: • U (Urgente): da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore; • B (Breve): da eseguire entro 10 giorni. PROCRASTINABILE: prestazioni specialistiche afferenti alle classi di priorità come definite dal PNGLA 2019-2021 di cui all’Intesa Stato-Regioni 21.02.2019: • D (Differibile): da eseguire entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici: queste prestazioni dovranno essere valutate singolarmente in base al quesito diagnostico; • P (Programmata): da eseguire entro 90/120 giorni. Tali prestazioni dovranno essere riprogrammate non appena possibile. ATTIVITÀ DI RICOVERO per prestazioni garantite dal SSN NON PROCRASTINABILE: • ricoveri in regime di urgenza; • ricoveri elettivi oncologici; • ricoveri elettivi non oncologici con classe di priorità A (come definita dal PNGLA 2019- 2021 di cui all’Intesa Stato-Regioni 21.02.2019). PROCRASTINABILE: • ricoveri elettivi non oncologici con classe di priorità B e C (come definite dal PNGLA 2019-2021 di cui all’Intesa Stato-Regioni 21.02.2019). Questi casi verranno valutati
  • 11. 11 singolarmente dal Direttore Sanitario e dai Direttori delle Unità Operative di afferenza della lista di attesa in base alle caratteristiche cliniche; • ricoveri elettivi classe di priorità D (come definita dal PNGLA 2019-2021 di cui all’Intesa Stato-Regioni 21.02.2019). Tali prestazioni dovranno essere riprogrammate non appena possibile.
  • 12. 12 D) RACCOMANDAZIONI PER LA GESTIONE DEI PAZIENTI ONCOLOGICI Come da CIRCOLARE del Ministero della Salute del 10/03/2020 (Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici e onco-ematologici in corso di emergenza da COVID-19) Le presenti raccomandazioni sono redatte, su iniziativa del Comitato Tecnico Scientifico della Protezione Civile, nell’ambito della situazione emergenziale dovuta alla diffusione del SARS-CoV 2. I pazienti affetti da patologie oncologiche o onco-ematologiche, così come altre patologie associate ad immunosoppressione (e.g., immunodeficienze congenite, trapianti di organo solido o cellule staminali emopoietiche, patologie autoimmuni in trattamento immunosoppressivo), sono infatti particolarmente a rischio, sia per quanto riguarda la morbilità che la letalità correlate ad infezioni da virus respiratori, quali l’influenza (per il quale il rischio di ospedalizzazione dei pazienti oncologici è risultato superiore di circa 4 volte rispetto a soggetti di età comparabile [1]) e il SARS-CoV-2 [2]. Per quanto riguarda quest’ultimo, infatti, sebbene i dati al momento siano estremamente limitati, sembra che i pazienti con patologie oncologiche o onco-ematologiche siano da un lato esposti a maggior rischio di contrarre l’infezione, e dall’altro ad andare incontro a un andamento più severo. Infatti, questi pazienti si connotavano per un rischio maggiore di eventi (ricovero in terapia intensiva e/o exitus) [2]. All’interno di questo gruppo di pazienti un ulteriore fattore di rischio è rappresentato dall’aver ricevuto, nel mese precedente all’infezione, trattamenti chemioterapici e/o chirurgici. Da queste informazioni, così come dalle raccomandazioni già presenti per altre patologie infettive in questo gruppo di pazienti a rischio [3], nonché dalle conoscenze cliniche e biologiche in campo oncologico ed ematologico, possono essere formulate le indicazioni che seguono. 1. Da un punto di vista operativo è utile dividere i pazienti oncologici/onco-ematologici in 2 gruppi: a) I pazienti che hanno completato il percorso terapeutico (cosiddetti pazienti off-therapy); b) I pazienti ancora in trattamento. A loro volta questi ultimi possono essere suddivisi in: i) Pazienti in trattamento citostatico e radiante, a maggiore rischio di complicanze infettive. Anche i pazienti sottoposti a interventi chirurgici maggiori in ragione di patologia oncologica possono essere esposti a un rischio aumentato di COVID-19. ii) Pazienti in trattamento immunoterapico. Per tutti i pazienti, in trattamento e off-therapy: (a), (bi) e (bii), non esistendo al momento vaccini o farmaci antivirali specifici per l’infezione da SARS-CoV-2 si raccomandano le seguenti norme igieniche: 1. evitare, ove possibile, luoghi affollati;
  • 13. 13 2. indossare la mascherina (di comune uso, quali quelle chirurgiche) fuori dal domicilio, in particolare quando si rendano necessarie visite in ospedale per visite, esami e/otrattamenti; 3. eseguire un’accurata e frequente igiene delle mani (si vedano anche le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sul lavaggio delle mani); 4. evitare le visite al proprio domicilio da parte di familiari o amici con sintomi respiratori e/o provenienti da aree a rischio; 5. al fine di evitare contagi in ambito lavorativo si suggerisce di mantenere una distanzadi almeno un metro (meglio anche due) dai colleghi che presentino sintomi respiratori, invitandoli ad indossare una mascherina. Per i pazienti ancora in trattamento: (bi) e (bii) 1. Si raccomanda alle Autorità Sanitarie Locali di identificare e applicare quanto più rapidamente possibile le modalità necessarie a garantire i trattamenti oncologici necessari ai pazienti residenti nelle “aree rosse”, al fine di assicurare il principio di intensità di dose, in modo che non venga negativamente influenzata la prognosi della patologia in trattamento. 2. Si raccomanda alle strutture sanitarie presenti nel Paese di identificare e istituire percorsi e spazi (es. sale di attesa) dedicati ai pazienti in oggetto. 3. Si raccomanda a tutto il personale sanitario di indossare gli appositi dispositivi di protezione individuale (DPI) (es. mascherine chirurgiche). 4. Si raccomanda, infine, di individuare specifiche strategie per garantire il percorso diagnostico-terapeutico già avviato per i pazienti in caso di potenziale esposizione di un soggetto oncologico a soggetti contagiati da SARS-CoV-2. Per i soli pazienti off-therapy: (a) 1. Si raccomanda di posticipare, laddove possibile e in accordo con gli specialisti del settore che hanno in carico il paziente, i controlli di follow-up, in modo da limitare al massimo la frequentazione delle strutture sanitarie (sia per limitare il rischio di esposizione a SARS-CoV-2, sia per ridurre la mole di lavoro di strutture già in parte sovraccariche). Bibliografia: 1. El Ramahi, R. and A. Freifeld, Epidemiology, Diagnosis, Treatment, and Prevention of Influenza Infection in Oncology Patients. J Oncol Pract, 2019. 15(4): p. 177-184. 2. Liang, W., et al., Cancer patients in SARS-CoV-2 infection: a nationwide analysis in China. Lancet Oncol, 2020.