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Studio di Psicologia - Dott.
ssa
Spagnoletti e Dott.
ssa
Toso
1
DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO NON VERBALE
Il Disturbo dell’Apprendimento Non-Verbale (NLD) o visuo-spaziale, può essere identificato nelle situazioni
in cui un bambino mostri delle cadute specifiche in compiti di natura non-verbale (ad es. incolonnamento
dei numeri, geometria, comprensione di grafici e tabelle, disegno, scrittura, ricordo di posizioni nello spazio,
lettura dell’orologio) associate a prestazioni sufficienti in compiti verbali (ad es. lettura, ricordo di
informazioni verbali).
Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse nei confronti di questo disturbo nonostante esso
non sia ancora stato inserito all’interno dei principali manuali diagnostici, quali il DSM-IVTR [2002] e l’ICD-
10 [1992], né sia stato preso in considerazione nella italiana Consensus Conference.
Ad ogni modo, alcuni studiosi dal punto di visto clinico hanno individuato tra le caratteristiche principali:
un’intelligenza verbale superiore a quella spaziale, cadute significative in compiti di memoria visuospaziale
e difficoltà scolastiche nell'area della matematica o in altre discipline che sottendono il coinvolgimento di
abilità visuo-spaziali e grafo-motorie, quali geometria, disegno, scienze, comprensione di testi che
implicano una rappresentazione spaziale.
Ad esempio, per quanto riguarda il calcolo, gli errori più tipici dei bambini con NLD si osservano, nei primi
anni della scuola primaria, nella scrittura e nella lettura dei numeri: sono frequenti la scrittura di numeri
speculari o l’errato riconoscimento di numeri visivamente simili (per es. 2-5). Altri errori di natura visuo-
spaziale possono essere legati a difficoltà nel riconoscimento dei segni delle operazioni (per es. +, x) e
nell’incolonnamento.
È importante inoltre chiarire che la presenza di un disturbo non-verbale non è diretta conseguenza di un
disturbo del calcolo, di un disturbo di scrittura o di difficoltà psicomotorie anche se può presentarsi in
associazione ad essi.
Pur nell’estrema variabilità dei profili, i bambini con NLD possono mostrare una serie di caratteristiche
comuni. Possono essere presenti problemi di coordinazione motoria: sono spesso fisicamente goffi e hanno
molte difficoltà nell’acquisire le abilità grosso motorie (saltare, andare in bicicletta) tipiche di una certa fase
di sviluppo. Questo può influire anche su un’adeguata acquisizione del proprio schema corporea,
riflettendosi ad esempio sull’adeguatezza nel tenersi in ordine potendo quindi sembrare trasandati o poco
curati.
La limitata capacità a carico della memoria visuo-spaziale può manifestarsi in comportamenti come il
bloccarsi di fronte a consegne complesse e nella difficoltà a manipolare immagine mentali per la difficoltà a
gestire e a elaborare più informazioni o direttive articolate e a lavorare su input di natura non linguistica.
È presente una certa rigidità nell’approccio al compito che potremmo definire come un approccio di tipo
top-down (ovvero dalla mente al percetto): il bambino agisce soprattutto in base agli schemi mentali
attivati, più che alle informazioni esterne e da ciò ne consegue una certa perseveranza nell’errore o
difficoltà a cambiare set di risposta.
La scarsa flessibilità di condotta e la tendenza a perseverare ostacolano un’adeguata capacità di
pianificazione, in compiti di natura scolastica e non. Saper pianificare un piano risolutivo significa, infatti,
elaborare in modo corretto le informazioni/gli input esterni, riuscire a manipolarli, ipotizzare percorsi di
risoluzione, monitorare l’esecuzione e saperne valutare la correttezza. Non da ultimo, essere in grado di
modificare la risposta e idearne un’altra.
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Infine, ma non meno importante, pur avendo sufficienti capacità linguistiche, in questi bambini risultano
compromesse le abilità di pragmatica sociale: la comunicazione non è usata in modo efficace nei contesti
sociali. Tendono a essere verbosi e l’eloquio è spesso caratterizzato da prosodia o ritmo insoliti, con
intonazione scarsa e meccanica; inoltre manca la capacità di comprendere frasi sarcastiche, modi di dire
che richiedono buona capacità di disambiguare il significato (ad esempio, «Sputa il rospo») o umorismo
altrui. Non è insolito che questi soggetti siano vittima di bullismo e derisione da parte dei compagni di
scuola, inducendoli a preferire la compagnia degli adulti. Possono presentare, inoltre, incapacità nel
codificare segnali e simboli non linguistici del comportamento (espressioni del viso, mimica, postura).
Risulterà evidente che questo deficit sociale può a lungo andare esporli a difficoltà di socializzazione e nei
casi estremi a un vero e proprio ritiro sociale con la possibilità di sviluppare sintomi internalizzanti
(depressione, ansia, ecc.).
Un’ultima considerazione clinica: raramente i bambini con NLD giungono ai servizi per una valutazione delle
abilità visuo-spaziali. Nella gran parte dei casi vengono segnalati, oltre che per difficoltà di apprendimento
della lettura e della scrittura (fino a 7-8 anni) e in matematica, anche per difficoltà psicomotorie o per
problemi di attenzione o di natura emotivo-sociale.

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  • 1. Studio di Psicologia - Dott. ssa Spagnoletti e Dott. ssa Toso 1 DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO NON VERBALE Il Disturbo dell’Apprendimento Non-Verbale (NLD) o visuo-spaziale, può essere identificato nelle situazioni in cui un bambino mostri delle cadute specifiche in compiti di natura non-verbale (ad es. incolonnamento dei numeri, geometria, comprensione di grafici e tabelle, disegno, scrittura, ricordo di posizioni nello spazio, lettura dell’orologio) associate a prestazioni sufficienti in compiti verbali (ad es. lettura, ricordo di informazioni verbali). Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse nei confronti di questo disturbo nonostante esso non sia ancora stato inserito all’interno dei principali manuali diagnostici, quali il DSM-IVTR [2002] e l’ICD- 10 [1992], né sia stato preso in considerazione nella italiana Consensus Conference. Ad ogni modo, alcuni studiosi dal punto di visto clinico hanno individuato tra le caratteristiche principali: un’intelligenza verbale superiore a quella spaziale, cadute significative in compiti di memoria visuospaziale e difficoltà scolastiche nell'area della matematica o in altre discipline che sottendono il coinvolgimento di abilità visuo-spaziali e grafo-motorie, quali geometria, disegno, scienze, comprensione di testi che implicano una rappresentazione spaziale. Ad esempio, per quanto riguarda il calcolo, gli errori più tipici dei bambini con NLD si osservano, nei primi anni della scuola primaria, nella scrittura e nella lettura dei numeri: sono frequenti la scrittura di numeri speculari o l’errato riconoscimento di numeri visivamente simili (per es. 2-5). Altri errori di natura visuo- spaziale possono essere legati a difficoltà nel riconoscimento dei segni delle operazioni (per es. +, x) e nell’incolonnamento. È importante inoltre chiarire che la presenza di un disturbo non-verbale non è diretta conseguenza di un disturbo del calcolo, di un disturbo di scrittura o di difficoltà psicomotorie anche se può presentarsi in associazione ad essi. Pur nell’estrema variabilità dei profili, i bambini con NLD possono mostrare una serie di caratteristiche comuni. Possono essere presenti problemi di coordinazione motoria: sono spesso fisicamente goffi e hanno molte difficoltà nell’acquisire le abilità grosso motorie (saltare, andare in bicicletta) tipiche di una certa fase di sviluppo. Questo può influire anche su un’adeguata acquisizione del proprio schema corporea, riflettendosi ad esempio sull’adeguatezza nel tenersi in ordine potendo quindi sembrare trasandati o poco curati. La limitata capacità a carico della memoria visuo-spaziale può manifestarsi in comportamenti come il bloccarsi di fronte a consegne complesse e nella difficoltà a manipolare immagine mentali per la difficoltà a gestire e a elaborare più informazioni o direttive articolate e a lavorare su input di natura non linguistica. È presente una certa rigidità nell’approccio al compito che potremmo definire come un approccio di tipo top-down (ovvero dalla mente al percetto): il bambino agisce soprattutto in base agli schemi mentali attivati, più che alle informazioni esterne e da ciò ne consegue una certa perseveranza nell’errore o difficoltà a cambiare set di risposta. La scarsa flessibilità di condotta e la tendenza a perseverare ostacolano un’adeguata capacità di pianificazione, in compiti di natura scolastica e non. Saper pianificare un piano risolutivo significa, infatti, elaborare in modo corretto le informazioni/gli input esterni, riuscire a manipolarli, ipotizzare percorsi di risoluzione, monitorare l’esecuzione e saperne valutare la correttezza. Non da ultimo, essere in grado di modificare la risposta e idearne un’altra.
  • 2. Studio di Psicologia - Dott. ssa Spagnoletti e Dott. ssa Toso 2 Infine, ma non meno importante, pur avendo sufficienti capacità linguistiche, in questi bambini risultano compromesse le abilità di pragmatica sociale: la comunicazione non è usata in modo efficace nei contesti sociali. Tendono a essere verbosi e l’eloquio è spesso caratterizzato da prosodia o ritmo insoliti, con intonazione scarsa e meccanica; inoltre manca la capacità di comprendere frasi sarcastiche, modi di dire che richiedono buona capacità di disambiguare il significato (ad esempio, «Sputa il rospo») o umorismo altrui. Non è insolito che questi soggetti siano vittima di bullismo e derisione da parte dei compagni di scuola, inducendoli a preferire la compagnia degli adulti. Possono presentare, inoltre, incapacità nel codificare segnali e simboli non linguistici del comportamento (espressioni del viso, mimica, postura). Risulterà evidente che questo deficit sociale può a lungo andare esporli a difficoltà di socializzazione e nei casi estremi a un vero e proprio ritiro sociale con la possibilità di sviluppare sintomi internalizzanti (depressione, ansia, ecc.). Un’ultima considerazione clinica: raramente i bambini con NLD giungono ai servizi per una valutazione delle abilità visuo-spaziali. Nella gran parte dei casi vengono segnalati, oltre che per difficoltà di apprendimento della lettura e della scrittura (fino a 7-8 anni) e in matematica, anche per difficoltà psicomotorie o per problemi di attenzione o di natura emotivo-sociale.