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Le opportunità offerte dal SISMA-BONUS per la riduzione del
rischio sismico negli edifici residenziali ed industriali
Business Continuity
Ricerca documentale
(geometria, materiali, verifiche di conformità urbanistica, etc…)
Indagini distruttive e non
Laser scanner, ind. geologiche, ect…
Verifica di sicurezza sismica dello stato di fattoProgetto e realizzazione
Interventi di 1° fase
Progetto e realizzazione
Interventi di 2° fase
Livello di sicurezza finale
Restituzione stato di progetto
Piano di manutenzione
Digitalizzazione stato di fatto
B I M – Data file (Fascicolo ASSET)
RILIEVO LASER SCANNER
Rimessa per manutenzione convogli ferroviari
Interno acquisizione
geometrie
Interno acquisizione
interferenze impianti
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
8 Classi di Rischio dalla A+ alla G
Metodo semplificato → per valutazione speditiva ai soli edifici in muratura e per interventi locali
Metodo convenzionale → applicabile a qualsiasi tipo di struttura
Passaggio solo di 1 Classe di Rischio → Se attraverso il metodo semplificato si adottano interventi locali
Se l’intervento riduce il rischio ma non consente il passaggio alla Classe di Rischio minore, si può ricorrere
a sgravi fiscali minimi (detrazione del 50%).
Per le singole unità immobiliari la classe di rischio coincide con il fattore inerente la sicurezza strutturale
dell’edificio
Per aggregati edilizi si può far riferimento al metodo semplificato
L’effetto degli interventi per la riduzione del rischio, è determinabile valutando la Classe di Rischio della costruzione in esame nella situazione
pre-intervento e post-intervento.
Nel caso di interventi locali volti al salto di una classe sismica le NTC non richiedono la verifica globale; tuttavia ai soli fini dell’attribuzione della
Classe di Rischio occorre una verifica globale della struttura eseguendo un numero di indagini inferiore a quello previsto dalle Norme Tecniche
per il rispettivo livello di conoscenza.
Affinché possa attivarsi il comportamento globale della struttura è necessario che siano stati preliminarmente eliminati i meccanismi locali
(interventi di 1° Fase).
STRUTTURE ASSIMILABILI A
CAPANNONI INDUSTRIALI
Passaggio superiore immediato eseguendo solamente interventi locali di rafforzamento, se NON sono
presenti:
• Carenze nelle unioni di elementi strutturali rispetto azioni sismiche
• Carenza di connessione tra il sistema di tamponatura esterna e la struttura portante
• Carenza di stabilità dei sistemi presenti internamente al capannone, quali macchinari o scaffalature,
privi di sistemi di controventamento e che possono indurre danni alle strutture che li ospitano
Nell’intervenire su tali costruzioni è opportuno il dimensionamento dei collegamenti riferito
al criterio di gerarchia delle resistenze
adottando collegamenti duttili e prevedendo sistemi di ancoraggio efficaci e pertanto lontani dai
lembi esterni degli elementi
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
Collegamenti trave-tegolo
Collegamento pilastro-trave-tegolo
Collegamento pilastro-pannello
ELIMINAZIONE CARENZE STRUTTURALI
STRUTTURE IN
CALCESTRUZZO ARMATO
Passaggio superiore immediato eseguendo solamente interventi locali di rafforzamento, se sono
presenti:
• Confinamento di tutti i nodi perimetrali non confinati dell’edificio
• Opere volte a scongiurare il ribaltamento delle tamponature perimetrali presenti sulle facciate
• Eventuali opere di ripristino delle zone danneggiate e/o degradate
Nell’intervenire su tali costruzioni è opportuno il dimensionamento dei collegamenti riferito
al criterio di gerarchia delle resistenze
adottando collegamenti duttili e prevedendo sistemi di ancoraggio efficaci e pertanto lontani dai
lembi esterni degli elementi
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
Nodi non confinati
STRUTTURE PREFABBRICATE
ESEMPIO DI PROGETTAZIONE
Stabilimento produttivo con 8000 m2 corpo fabbrica
1800 m2 corpo uffici
STRUTTURE PREFABBRICATE
Sez. pilastro Verifiche
Num. C/D
1-2-3-5-6-7-9 45%
4-12-13 48%
8 25%
10-11 (I°) 30%
10-11 (II°) 32%
14-15-16 (I°) 49%
14-15-16 (II°) 51%
17 100%
20-21-22-23 42%
24-25-26 71%
Stato di FATTO
Modellazione
Analisi
Stabilimento produttivo con 8000 m2 corpo fabbrica
1800 m2 corpo uffici
CLASSE
F
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
METODO
CONVENZIONALE
SLR SLC SLV SLD SLO SLID
CLASSE DI RISCHIO
Ir [%] 25% 29% 66% 79%
PAM,rif 1,13%
PAM,c 5,63%
IS-V 29%
STRUTTURE PREFABBRICATE
Stato di PROGETTO
ELEMENTI C/D (C/D)min
PILASTRI
1-2-3-5-6-7-9 100% ≥ 60%
4-12-13 100% ≥ 60%
8 74% ≥ 60%
10-11 (I°) 71% ≥ 60%
10-11 (II°) 77% ≥ 60%
14-15-16 (I°) 100% ≥ 60%
14-15-16 (II°) 100% ≥ 60%
20-21-22-23 100% ≥ 60%
Progettazione architettonica
Progettazione strutturale
Stabilimento produttivo con 8000 m2 corpo fabbrica
1800 m2 corpo uffici
STRUTTURE PREFABBRICATE
Fasi di lavorazione
Trivellazione pali Gabbie pali Plinti su pali per controventi
Stabilimento produttivo con 8000 m2 corpo fabbrica
1800 m2 corpo uffici
STRUTTURE PREFABBRICATE
Fasi di lavorazione
Telai di controvento Realizzazione ultima del miglioramento sismico
Stabilimento produttivo con 8000 m2 corpo fabbrica
1800 m2 corpo uffici
CLASSE DI RISCHIO
CLASSE
B
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
METODO
CONVENZIONALE
SLR SLC SLV SLD SLO SLID
PAM,rif 1,13%
PAM,c 1,06%
IS-V 73%
Ir [%] 71% 73% 122% 133%
CLASSE DI RISCHIO
CLASSE
B
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
METODO
CONVENZIONALE
CLASSE
E
CLASSE DI RISCHIO
Carpenteria metallica – CONTROVENTI : 50 €/mq
PALI TRIVELLATI : 30 €/mq
PLINTI : 20 €/mq
ELIMINAZIONE CARENZE STRUTTURALI
Collegamenti pilastro-trave e pannelli laterali : 18 €/mq
Controventi
Pali triv.
Plinti
Eliminazione
carenze
0
10
20
30
40
50
€/mq
Controventi Pali triv. Plinti Eliminazione carenze
STRUTTURE PREFABBRICATE IN C.C.A.
ESEMPIO DI PROGETTAZIONE
Edificio a due piani di 1800 mq adibito ad uffici
STRUTTURE PREFABBRICATE
Stato di FATTO
Stato di
PROGETTO
CLASSE
E
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
METODO
CONVENZIONALE
SLR SLC SLV SLD SLO SLID
CLASSE DI RISCHIO
PAM,rif 1,13%
PAM,c 3,58%
IS-V 34%
Ir [%] 32% 34% 75% 86%
STRUTTURE PREFABBRICATE Fasi di LAVORAZIONE
Gabbie pali Armatura setti esterni
Collegamenti pilastri con setti
esterni
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
Miglioramento sismico struttura prefabbricata
CLASSE DI RISCHIO
CLASSE
B
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
METODO
CONVENZIONALE
SLR SLC SLV SLD SLO SLID
Ir [%] 71% 73% 122% 133%
PAM,rif 1,13%
PAM,c 1,44%
IS-V 73%
POST - INTERVENTO
CLASSE
B
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
METODO
CONVENZIONALE
CLASSE
E
ANTE - INTERVENTO
Carpenteria metallica : 17,00 €/mq
PALI TRIVELLATI : 60 €/mq
PLINTI : 40 €/mq
ELIMINAZIONE CARENZE STRUTTURALI
Collegamenti pilastro-trave e pannelli laterali : 18 €/mq
SETTI CLS/ACCIAIO : 35 €/mq
Carpenteria metallica
Pali
PlintiEliminazione carenze
Setti
0
10
20
30
40
50
60
€/mq
Carpenteria metallica Pali Plinti Eliminazione carenze Setti
STRUTTURE PREFABBRICATE IN C.C.A.
ESEMPIO DI PROGETTAZIONE
Deposito e distribuzione prodotti chimici
Deposito e distribuzione prodotti chimici – Ferrara
Struttura realizzata tra 1980 – 1981:
• Tipologia costruttiva – calcestruzzo cementizio prefabbricato
• Fondazione composta da plinti isolati
• Classe d’uso III, relativo coeff. d’uso Cu = 1,5
Stato di FATTO
Deposito e distribuzione prodotti chimici – Ferrara Stato di PROGETTO
Rinforzo pilastri Dreni
Deposito e distribuzione prodotti chimici – Ferrara LAVORAZIONI
Rinforzo pilastri
Deposito e distribuzione prodotti chimici – Ferrara LAVORAZIONI
Scaffalature
Deposito e distribuzione prodotti chimici – Ferrara LAVORAZIONI
Dreni
Computo metrico
FRP
Dreni
Eliminazione
carenze
Micro pali
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
€/mq
FRP Dreni Eliminazione carenze Micro pali
FRP PILASTRI : 30 €/mq
DRENI:= 180,00 €/mq
MICRO PALI : 100 €/mq
ELIMINAZIONE CARENZE STRUTTURALI
Collegamenti pilastro-trave, pannelli laterali,
e tegolo trave : 21 €/mq
Deposito e distribuzione prodotti chimici – Ferrara
STRUTTURE CALCESTRUZZO ARMATO
ESEMPIO DI PROGETTAZIONE
Edificio a due piani, uso abitativo
STRUTTURE CALCESTRUZZO ARMATO
Capacità sismica dell’edificio pari al
90%
PAM,rif 1,13%
PAM,c 1,03%
IS-V 90%
CLASSE DI RISCHIO
CLASSE
B
STRUTTURE CALCESTRUZZO ARMATO
Capacità sismica dell’edificio pari al
100%
CLASSE DI RISCHIO
CLASSE
A
PAM,rif 1,13%
PAM,c 0,76%
IS-V 100%
SCAFFALATURA IN ACCIAIO
secondo NTC
ESEMPIO DI PROGETTAZIONE
MAGAZZINO AUTOMATICO VERTICALE
Ceramica Sant’Agostino
Magazzino automatico verticale
Stato di FATTO
Ceramica Sant’Agostino
Magazzino automatico verticale
Modellazione strutturale
Ceramica Sant’Agostino
Magazzino automatico verticale
Fasi di LAVORAZIONE
SICUREZZA SCAFFALATURE
SICUREZZA DEI MAGAZZINI – SCAFFALATURE
Indagine del danno
Un corrente, una mensola o un ripiano è da considerarsi sovraccarico se si è verificata una deformazione
permanente o se la flessione è maggiore di quella specificata.
L/200 per correnti di scaffalature porta-pallet e scaffali di acciaio
Per tutte le scaffalature e strutture di scaffali servite da carrello elevatore a forche, la non verticalità sotto
carico non deve eccedere 1/200.
Qualsiasi spostamento oltre tale livello deve essere comunicato al fornitore per un controllo del progetto.
Si deve, inoltre, tenere conto di tutte le ulteriori deformazioni del pavimento dovute a consolidamento e
assestamento del terreno sotto il massetto.
In caso di montanti di scaffalature a mensola, la flessione laterale sotto il carico verticale influenza
sostanzialmente la non verticalità
SILOS
Modellazione 3D
Analisi stato di fatto
METODO SEMPLIFICATO
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA
CLASSE DI RISCHIO SISMICO
METODO
SEMPLIFICATO
Metodo qualitativo e speditivo che si basa sulle classi di vulnerabilità definite dalla Scala Macrosismica Europea EMS
Si determina la Classe di Rischio di un edificio in termini preventivi, quindi senza una valutazione analitica con il metodo convenzionale o di un modello di
calcolo in grado di rappresentare le reali condizioni della struttura.
Il metodo semplificato si presta a indagini di tipo
locale e di conseguenza a interventi sulla struttura
sempre di tipo locale.
È per questa ragione che nelle Linee Guida il
metodo semplificato è considerato applicabile solo
agli edifici in muratura.
Il PAM viene determinato associando una classe di vulnerabilità ad una classe PAM
1. Si individua la tipologia strutturale che meglio descrive la costruzione e la relativa
classe di vulnerabilità media
2. Si considerano eventuali fattori che determinano un peggioramento della classe di
vulnerabilità media di partenza
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
Si definisce la Classe PAM secondo le seguenti relazioni che fanno riferimento alla zona sismica in cui si trova l'edificio,
per distinguere le Classi PAM dei due metodi di classificazione.
Le Classi PAM del metodo semplificato sono indicate con un asterisco*
Definita la Classe di Rischio di una costruzione in muratura è possibile valutarne gli eventuali interventi di miglioramento e di mitigazione del rischio,
ma l'applicazione del metodo semplificato pone alcune condizioni.
Il passaggio è previsto solo alla Classe di Rischio immediatamente superiore e solo se l'intervento è definibile come locale
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
METODO
SEMPLIFICATO
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
METODO
SEMPLIFICATO
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
METODO
SEMPLIFICATO
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
Meccanismi di collasso delle pareti murarie
STRUTTURE IN MURATURA
ESEMPIO DI PROGETTAZIONE
EDIFICIO CON FACCIATA ESTERNA VINCOLATA
DALLA SOPRINTENDENZA
STRUTTURE IN MURATURA
Distillerie Moccia
STRUTTURE IN MURATURA
Distillerie Moccia
Stato di FATTO
Progetto Strutturale
STRUTTURE IN MURATURA
Distillerie Moccia
Rinforzo fondazioni
Controventi interni
Nodo di collegamento
Fasi di LAVORAZIONI
STRUTTURE IN MURATURA
Distillerie Moccia Fasi di LAVORAZIONI
Realizzazione ultima del miglioramento sismico
Computo metrico
Rinforzo copertura - FRP : 30 €/mq
RINFORZO FONDAZIONI & CORDOLI: 45 €/mq
CONTROVENTI INTERNI con FONDAZIONE: 95 €/mq
RINGROSSO MURATURA: 12 €/mq
FRP
Rinf. Fondazione
& cordoli
Controventi
Ringrosso
muratura
0
20
40
60
80
100
€/mq
FRP Rinf. Fondazione & cordoli Controventi Ringrosso muratura
Distillerie Moccia
STRUTTURE IN MURATURA
STRUTTURE MURATURA
ESEMPIO DI PROGETTAZIONE
Abitazione XVI secolo
STRUTTURE IN MURATURA
Classe di
vulnerabilità
V5
Classe di
rischio
D*
STRUTTURE IN MURATURA
STRUTTURE IN MURATURA
Soluzioni di intervento locale
Ristilatura armata sulla faccia
esterna della muratura
- Rinforzo muratura
Rete GFRP e fiocchi
-Rinforzo parete muraria
Angolare metallico
- Realizzazione cordolo
STRUTTURE IN MURATURA
Classe di
vulnerabilità
V5
Classe di
vulnerabilità
V4
Classe di
rischio
D*
Classe di
rischio
C*
STRUTTURE MURATURA
ESEMPIO DI PROGETTAZIONE
Edificio residenziale
STRUTTURE IN MURATURA
STRUTTURE IN MURATURA
Irrigidimento solai
STRUTTURE IN MURATURA
Rinforzo muratura
Cerchiatura
Irrigidimento solaio
CONTATTI
ARCHLIVING
Via Mons. Luigi Maverna, 4 - Ferrara
Sito web: www.archliving.it
Amministratore unico
Ing. Gianluca Loffredo
e-mail: g.loffredo@archliving.it
LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
Fasciatura con FRPRingrosso plinto di fondazione

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Dall’analisi preliminare alla definizione del progetto di miglioramento/adeguamento sismico dell’edificio industriale: le principali componenti strutturali da mettere in sicurezza.

  • 1. Le opportunità offerte dal SISMA-BONUS per la riduzione del rischio sismico negli edifici residenziali ed industriali
  • 2. Business Continuity Ricerca documentale (geometria, materiali, verifiche di conformità urbanistica, etc…) Indagini distruttive e non Laser scanner, ind. geologiche, ect… Verifica di sicurezza sismica dello stato di fattoProgetto e realizzazione Interventi di 1° fase Progetto e realizzazione Interventi di 2° fase Livello di sicurezza finale Restituzione stato di progetto Piano di manutenzione Digitalizzazione stato di fatto B I M – Data file (Fascicolo ASSET)
  • 3. RILIEVO LASER SCANNER Rimessa per manutenzione convogli ferroviari Interno acquisizione geometrie Interno acquisizione interferenze impianti
  • 4. LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO 8 Classi di Rischio dalla A+ alla G Metodo semplificato → per valutazione speditiva ai soli edifici in muratura e per interventi locali Metodo convenzionale → applicabile a qualsiasi tipo di struttura Passaggio solo di 1 Classe di Rischio → Se attraverso il metodo semplificato si adottano interventi locali Se l’intervento riduce il rischio ma non consente il passaggio alla Classe di Rischio minore, si può ricorrere a sgravi fiscali minimi (detrazione del 50%). Per le singole unità immobiliari la classe di rischio coincide con il fattore inerente la sicurezza strutturale dell’edificio Per aggregati edilizi si può far riferimento al metodo semplificato
  • 5. L’effetto degli interventi per la riduzione del rischio, è determinabile valutando la Classe di Rischio della costruzione in esame nella situazione pre-intervento e post-intervento. Nel caso di interventi locali volti al salto di una classe sismica le NTC non richiedono la verifica globale; tuttavia ai soli fini dell’attribuzione della Classe di Rischio occorre una verifica globale della struttura eseguendo un numero di indagini inferiore a quello previsto dalle Norme Tecniche per il rispettivo livello di conoscenza. Affinché possa attivarsi il comportamento globale della struttura è necessario che siano stati preliminarmente eliminati i meccanismi locali (interventi di 1° Fase). STRUTTURE ASSIMILABILI A CAPANNONI INDUSTRIALI Passaggio superiore immediato eseguendo solamente interventi locali di rafforzamento, se NON sono presenti: • Carenze nelle unioni di elementi strutturali rispetto azioni sismiche • Carenza di connessione tra il sistema di tamponatura esterna e la struttura portante • Carenza di stabilità dei sistemi presenti internamente al capannone, quali macchinari o scaffalature, privi di sistemi di controventamento e che possono indurre danni alle strutture che li ospitano Nell’intervenire su tali costruzioni è opportuno il dimensionamento dei collegamenti riferito al criterio di gerarchia delle resistenze adottando collegamenti duttili e prevedendo sistemi di ancoraggio efficaci e pertanto lontani dai lembi esterni degli elementi LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
  • 6. LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO Collegamenti trave-tegolo Collegamento pilastro-trave-tegolo Collegamento pilastro-pannello ELIMINAZIONE CARENZE STRUTTURALI
  • 7. STRUTTURE IN CALCESTRUZZO ARMATO Passaggio superiore immediato eseguendo solamente interventi locali di rafforzamento, se sono presenti: • Confinamento di tutti i nodi perimetrali non confinati dell’edificio • Opere volte a scongiurare il ribaltamento delle tamponature perimetrali presenti sulle facciate • Eventuali opere di ripristino delle zone danneggiate e/o degradate Nell’intervenire su tali costruzioni è opportuno il dimensionamento dei collegamenti riferito al criterio di gerarchia delle resistenze adottando collegamenti duttili e prevedendo sistemi di ancoraggio efficaci e pertanto lontani dai lembi esterni degli elementi LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
  • 8. LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO Nodi non confinati
  • 9. STRUTTURE PREFABBRICATE ESEMPIO DI PROGETTAZIONE Stabilimento produttivo con 8000 m2 corpo fabbrica 1800 m2 corpo uffici
  • 10. STRUTTURE PREFABBRICATE Sez. pilastro Verifiche Num. C/D 1-2-3-5-6-7-9 45% 4-12-13 48% 8 25% 10-11 (I°) 30% 10-11 (II°) 32% 14-15-16 (I°) 49% 14-15-16 (II°) 51% 17 100% 20-21-22-23 42% 24-25-26 71% Stato di FATTO Modellazione Analisi Stabilimento produttivo con 8000 m2 corpo fabbrica 1800 m2 corpo uffici
  • 11. CLASSE F LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO METODO CONVENZIONALE SLR SLC SLV SLD SLO SLID CLASSE DI RISCHIO Ir [%] 25% 29% 66% 79% PAM,rif 1,13% PAM,c 5,63% IS-V 29%
  • 12. STRUTTURE PREFABBRICATE Stato di PROGETTO ELEMENTI C/D (C/D)min PILASTRI 1-2-3-5-6-7-9 100% ≥ 60% 4-12-13 100% ≥ 60% 8 74% ≥ 60% 10-11 (I°) 71% ≥ 60% 10-11 (II°) 77% ≥ 60% 14-15-16 (I°) 100% ≥ 60% 14-15-16 (II°) 100% ≥ 60% 20-21-22-23 100% ≥ 60% Progettazione architettonica Progettazione strutturale Stabilimento produttivo con 8000 m2 corpo fabbrica 1800 m2 corpo uffici
  • 13. STRUTTURE PREFABBRICATE Fasi di lavorazione Trivellazione pali Gabbie pali Plinti su pali per controventi Stabilimento produttivo con 8000 m2 corpo fabbrica 1800 m2 corpo uffici
  • 14. STRUTTURE PREFABBRICATE Fasi di lavorazione Telai di controvento Realizzazione ultima del miglioramento sismico Stabilimento produttivo con 8000 m2 corpo fabbrica 1800 m2 corpo uffici
  • 15. CLASSE DI RISCHIO CLASSE B LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO METODO CONVENZIONALE SLR SLC SLV SLD SLO SLID PAM,rif 1,13% PAM,c 1,06% IS-V 73% Ir [%] 71% 73% 122% 133%
  • 16. CLASSE DI RISCHIO CLASSE B LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO METODO CONVENZIONALE CLASSE E CLASSE DI RISCHIO Carpenteria metallica – CONTROVENTI : 50 €/mq PALI TRIVELLATI : 30 €/mq PLINTI : 20 €/mq ELIMINAZIONE CARENZE STRUTTURALI Collegamenti pilastro-trave e pannelli laterali : 18 €/mq Controventi Pali triv. Plinti Eliminazione carenze 0 10 20 30 40 50 €/mq Controventi Pali triv. Plinti Eliminazione carenze
  • 17. STRUTTURE PREFABBRICATE IN C.C.A. ESEMPIO DI PROGETTAZIONE Edificio a due piani di 1800 mq adibito ad uffici
  • 18. STRUTTURE PREFABBRICATE Stato di FATTO Stato di PROGETTO
  • 19. CLASSE E LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO METODO CONVENZIONALE SLR SLC SLV SLD SLO SLID CLASSE DI RISCHIO PAM,rif 1,13% PAM,c 3,58% IS-V 34% Ir [%] 32% 34% 75% 86%
  • 20. STRUTTURE PREFABBRICATE Fasi di LAVORAZIONE Gabbie pali Armatura setti esterni Collegamenti pilastri con setti esterni
  • 21. LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO Miglioramento sismico struttura prefabbricata
  • 22. CLASSE DI RISCHIO CLASSE B LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO METODO CONVENZIONALE SLR SLC SLV SLD SLO SLID Ir [%] 71% 73% 122% 133% PAM,rif 1,13% PAM,c 1,44% IS-V 73%
  • 23. POST - INTERVENTO CLASSE B LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO METODO CONVENZIONALE CLASSE E ANTE - INTERVENTO Carpenteria metallica : 17,00 €/mq PALI TRIVELLATI : 60 €/mq PLINTI : 40 €/mq ELIMINAZIONE CARENZE STRUTTURALI Collegamenti pilastro-trave e pannelli laterali : 18 €/mq SETTI CLS/ACCIAIO : 35 €/mq Carpenteria metallica Pali PlintiEliminazione carenze Setti 0 10 20 30 40 50 60 €/mq Carpenteria metallica Pali Plinti Eliminazione carenze Setti
  • 24. STRUTTURE PREFABBRICATE IN C.C.A. ESEMPIO DI PROGETTAZIONE Deposito e distribuzione prodotti chimici
  • 25. Deposito e distribuzione prodotti chimici – Ferrara Struttura realizzata tra 1980 – 1981: • Tipologia costruttiva – calcestruzzo cementizio prefabbricato • Fondazione composta da plinti isolati • Classe d’uso III, relativo coeff. d’uso Cu = 1,5 Stato di FATTO
  • 26. Deposito e distribuzione prodotti chimici – Ferrara Stato di PROGETTO Rinforzo pilastri Dreni
  • 27. Deposito e distribuzione prodotti chimici – Ferrara LAVORAZIONI Rinforzo pilastri
  • 28. Deposito e distribuzione prodotti chimici – Ferrara LAVORAZIONI Scaffalature
  • 29. Deposito e distribuzione prodotti chimici – Ferrara LAVORAZIONI Dreni
  • 30. Computo metrico FRP Dreni Eliminazione carenze Micro pali 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 €/mq FRP Dreni Eliminazione carenze Micro pali FRP PILASTRI : 30 €/mq DRENI:= 180,00 €/mq MICRO PALI : 100 €/mq ELIMINAZIONE CARENZE STRUTTURALI Collegamenti pilastro-trave, pannelli laterali, e tegolo trave : 21 €/mq Deposito e distribuzione prodotti chimici – Ferrara
  • 31. STRUTTURE CALCESTRUZZO ARMATO ESEMPIO DI PROGETTAZIONE Edificio a due piani, uso abitativo
  • 32. STRUTTURE CALCESTRUZZO ARMATO Capacità sismica dell’edificio pari al 90% PAM,rif 1,13% PAM,c 1,03% IS-V 90% CLASSE DI RISCHIO CLASSE B
  • 33. STRUTTURE CALCESTRUZZO ARMATO Capacità sismica dell’edificio pari al 100% CLASSE DI RISCHIO CLASSE A PAM,rif 1,13% PAM,c 0,76% IS-V 100%
  • 34. SCAFFALATURA IN ACCIAIO secondo NTC ESEMPIO DI PROGETTAZIONE MAGAZZINO AUTOMATICO VERTICALE
  • 36. Ceramica Sant’Agostino Magazzino automatico verticale Modellazione strutturale
  • 37. Ceramica Sant’Agostino Magazzino automatico verticale Fasi di LAVORAZIONE
  • 39. SICUREZZA DEI MAGAZZINI – SCAFFALATURE Indagine del danno Un corrente, una mensola o un ripiano è da considerarsi sovraccarico se si è verificata una deformazione permanente o se la flessione è maggiore di quella specificata. L/200 per correnti di scaffalature porta-pallet e scaffali di acciaio Per tutte le scaffalature e strutture di scaffali servite da carrello elevatore a forche, la non verticalità sotto carico non deve eccedere 1/200. Qualsiasi spostamento oltre tale livello deve essere comunicato al fornitore per un controllo del progetto. Si deve, inoltre, tenere conto di tutte le ulteriori deformazioni del pavimento dovute a consolidamento e assestamento del terreno sotto il massetto. In caso di montanti di scaffalature a mensola, la flessione laterale sotto il carico verticale influenza sostanzialmente la non verticalità
  • 41. METODO SEMPLIFICATO LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
  • 42. METODO SEMPLIFICATO Metodo qualitativo e speditivo che si basa sulle classi di vulnerabilità definite dalla Scala Macrosismica Europea EMS Si determina la Classe di Rischio di un edificio in termini preventivi, quindi senza una valutazione analitica con il metodo convenzionale o di un modello di calcolo in grado di rappresentare le reali condizioni della struttura. Il metodo semplificato si presta a indagini di tipo locale e di conseguenza a interventi sulla struttura sempre di tipo locale. È per questa ragione che nelle Linee Guida il metodo semplificato è considerato applicabile solo agli edifici in muratura. Il PAM viene determinato associando una classe di vulnerabilità ad una classe PAM 1. Si individua la tipologia strutturale che meglio descrive la costruzione e la relativa classe di vulnerabilità media 2. Si considerano eventuali fattori che determinano un peggioramento della classe di vulnerabilità media di partenza LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO
  • 43. Si definisce la Classe PAM secondo le seguenti relazioni che fanno riferimento alla zona sismica in cui si trova l'edificio, per distinguere le Classi PAM dei due metodi di classificazione. Le Classi PAM del metodo semplificato sono indicate con un asterisco* Definita la Classe di Rischio di una costruzione in muratura è possibile valutarne gli eventuali interventi di miglioramento e di mitigazione del rischio, ma l'applicazione del metodo semplificato pone alcune condizioni. Il passaggio è previsto solo alla Classe di Rischio immediatamente superiore e solo se l'intervento è definibile come locale LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO METODO SEMPLIFICATO
  • 44. LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO METODO SEMPLIFICATO
  • 45. LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO METODO SEMPLIFICATO
  • 46. LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO Meccanismi di collasso delle pareti murarie
  • 47. STRUTTURE IN MURATURA ESEMPIO DI PROGETTAZIONE EDIFICIO CON FACCIATA ESTERNA VINCOLATA DALLA SOPRINTENDENZA
  • 49. STRUTTURE IN MURATURA Distillerie Moccia Stato di FATTO Progetto Strutturale
  • 50. STRUTTURE IN MURATURA Distillerie Moccia Rinforzo fondazioni Controventi interni Nodo di collegamento Fasi di LAVORAZIONI
  • 51. STRUTTURE IN MURATURA Distillerie Moccia Fasi di LAVORAZIONI Realizzazione ultima del miglioramento sismico
  • 52. Computo metrico Rinforzo copertura - FRP : 30 €/mq RINFORZO FONDAZIONI & CORDOLI: 45 €/mq CONTROVENTI INTERNI con FONDAZIONE: 95 €/mq RINGROSSO MURATURA: 12 €/mq FRP Rinf. Fondazione & cordoli Controventi Ringrosso muratura 0 20 40 60 80 100 €/mq FRP Rinf. Fondazione & cordoli Controventi Ringrosso muratura Distillerie Moccia STRUTTURE IN MURATURA
  • 53. STRUTTURE MURATURA ESEMPIO DI PROGETTAZIONE Abitazione XVI secolo
  • 54. STRUTTURE IN MURATURA Classe di vulnerabilità V5 Classe di rischio D*
  • 56. STRUTTURE IN MURATURA Soluzioni di intervento locale Ristilatura armata sulla faccia esterna della muratura - Rinforzo muratura Rete GFRP e fiocchi -Rinforzo parete muraria Angolare metallico - Realizzazione cordolo
  • 57. STRUTTURE IN MURATURA Classe di vulnerabilità V5 Classe di vulnerabilità V4 Classe di rischio D* Classe di rischio C*
  • 58. STRUTTURE MURATURA ESEMPIO DI PROGETTAZIONE Edificio residenziale
  • 61. STRUTTURE IN MURATURA Rinforzo muratura Cerchiatura Irrigidimento solaio
  • 62. CONTATTI ARCHLIVING Via Mons. Luigi Maverna, 4 - Ferrara Sito web: www.archliving.it Amministratore unico Ing. Gianluca Loffredo e-mail: g.loffredo@archliving.it
  • 63. LINEE GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE DI RISCHIO SISMICO Fasciatura con FRPRingrosso plinto di fondazione