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APPROFONDIMENTO N.2
DETERMINAZIONE DEL LIVELLO OPERATIVO
Articolo 6-bis
Determinazione preventiva del livello operativo
(Ordinanza 46)
Il beneficiario può richiedere la valutazione del livello operativo all’USR che si esprime entro 30 gg
COMPILAZIONE DELLE SCHEDE AEDES
Per la massima efficacia delle ispezioni e per la sicurezza degli operatori occorre disporre
di un’attrezzatura minima, in particolare:
• una torcia elettrica per esaminare locali privi di illuminazione (cantine o sottotetti);
• un distanziometro, un doppio metro e una rollina metrica;
• uno scalpello e/o un martello e/o un maleppèggio (arnese da muratore analogo al piccone, ma più
piccolo, nel quale i due tagli sono disposti l’uno perpendicolarmente all’altro) per effettuare saggi sui
materiali;
• un binocolo per esaminare dettagli lontani;
• una livella o un filo a piombo per valutare i fuori piombo;
• dispositivi di protezione individuale (casco, guanti, scarponcini, etc.);
• macchina fotografica
SPESSIMETRO – TERMOCAMERA
Riferimenti normativi:
Ordinanza n. 19 del 7 aprile 2017
Misure per il ripristino con miglioramento sismico e la ricostruzione di immobili ad uso abitativo
gravemente danneggiati o distrutti dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016
Ordinanza n. 13 del 9 gennaio 2017
Misure per la riparazione, il ripristino e la ricostruzione di immobili ad uso produttivo distrutti o
danneggiati e per la ripresa delle attività economiche e produttive nei territori colpiti dagli eventi sismici
del 24 agosto, 26 e 30 ottobre 2016
Ordinanza n. 4 del 17 novembre 2016
Riparazione immediata di edifici e unità immobiliari ad uso abitativo e produttivo danneggiati dagli
eventi sismici del 24 agosto 2016 e successivi, temporaneamente inagibili
Livello Operativo
• Il livello operativo scaturisce dalla combinazione dello STATO DI DANNO e del GRADO DI
VULNERABILITÀ
• Lo STATO DI DANNO viene analizzato sulla base del rilievo del danno subito a seguito degli eventi sismici
• Il GRADO DI VULNERABILITÀ viene definito sulla base delle CARENZE presenti negli immobili
• Livello operativo L4: demolizione e ricostruzione o adeguamento sismico
• Livelli operativi L1 - L2 – L3: miglioramento sismico al 60%
• Livello operativo L0: rafforzamento locale
LE DUE COLONNE PORTANTI DELLA RICOSTRUZIONE POST-SISMA SONO IL NESSO DI CASUALITA’ E
L’UTILIZZABILITA’
Legge 229/2016 & Ordinanze 4/2016, 8/2016, 13/2017, 19/2017
Livello Operativo
AeDES
Agibilità e Danno nell’Emergenza Sismica
Valutazione del rischio
Esito A,B,C,D,E,F
LIVELLO OPERATIVO
Vulnerabilità e Danno nella Ricostruzione Sismica
Valutazione Vulnerabilità e Danno
Esito L0,L1,L2,L3,L4
EMERGENZA
RICOSTRUZIONE
Grado di Vulnerabilità
ALTO Sono presenti almeno due carenze di tipo α oppure almeno 6 carenze di tipo (α+β) di cui
almeno una α
SIGNIFICATIVO È presente almeno una carenza di tipo α oppure almeno 5 carenze di tipo β
BASSO Non è presente alcuna carenza di tipo α e sono presenti n<5 carenze di tipo β
Stato di Danno
Stato di Danno 1 Danno inferiore o uguale al danno lieve (vedi ord. 4/2016)
Stato di Danno 2 Danno superiore al danno lieve e inferiore o uguale al danno grave
Stato di Danno 3 Danno superiore al danno grave e inferiore o uguale al danno gravissimo
Stato di Danno 4 Danno superiore al danno gravissimo
Livello Operativo
Scaturisce dalla combinazione dello Stato di Danno e del Grado di Vulnerabilità.
Edifici con struttura in muratura
ALLEGATO 1 Ordinanza 19/2017
Soglie di danno, gradi di vulnerabilità, livelli operativi
o
lesioni passanti, concentrate o diffuse, di ampiezza fino a millimetri 5, che, in corrispondenza di almeno un
piano, interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti verticali del piano
medesimo;
o
evidenza di schiacciamenti che interessino fino al 5% delle murature portanti conteggiate come numero di
elementi interessati dallo schiacciamento rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano;
o presenza di crolli significativi nelle strutture portanti, nei solai o nelle scale, anche parziali;
o distacchi ben definiti fra strutture verticali ed orizzontamenti e all'intersezione dei maschi murari;
o
pareti fuori piombo correlate ai danni subiti, la cui entità dello spostamento residuo, valutata come
deformazione del singolo piano (drift), fino a 0,005 h (dove h è l’altezza del piano interessato dal fuori
piombo);
o
crollo di elementi di chiusura (tamponamenti), interposti fra colonne in muratura portanti, per un’estensione
in superficie prospettica non inferiore al 20% rispetto al livello interessato;
o
perdita totale di efficacia, per danneggiamento o per crollo, di almeno il 50% delle tramezzature interne, ad
uno stesso livello, purché connessa con una delle condizioni di cui sopra.
DANNO LIEVE
Si intende per danno lieve il danno conseguente alla crisi sismica iniziata a far data dal 24 agosto 2016, subito
dagli edifici dichiarati inagibili secondo la procedura AeDES, che non supera nessuna delle condizioni di seguito
definite:
Soglie di danno per gli edifici
in muratura
o
lesioni passanti, concentrate o diffuse, di ampiezza fino a millimetri 5, che, in corrispondenza di almeno un
piano, interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti verticali del piano
medesimo;
o
evidenza di schiacciamenti che interessino fino al 5% delle murature portanti conteggiate come numero di
elementi interessati dallo schiacciamento rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano;
o presenza di crolli significativi nelle strutture portanti, nei solai o nelle scale, anche parziali;
o distacchi ben definiti fra strutture verticali ed orizzontamenti e all'intersezione dei maschi murari;
o
pareti fuori piombo correlate ai danni subiti, la cui entità dello spostamento residuo, valutata come
deformazione del singolo piano (drift), fino a 0,005 h (dove h è l’altezza del piano interessato dal fuori
piombo);
o
crollo di elementi di chiusura (tamponamenti), interposti fra colonne in muratura portanti, per un’estensione
in superficie prospettica non inferiore al 20% rispetto al livello interessato;
o
perdita totale di efficacia, per danneggiamento o per crollo, di almeno il 50% delle tramezzature interne, ad
uno stesso livello, purché connessa con una delle condizioni di cui sopra.
DANNO LIEVE
Si intende per danno lieve il danno conseguente alla crisi sismica iniziata a far data dal 24 agosto 2016, subito
dagli edifici dichiarati inagibili secondo la procedura AeDES, che non supera nessuna delle condizioni di seguito
definite:
Soglie di danno per gli edifici in muratura
- lesioni passanti che, in corrispondenza di almeno un piano, ricadano in almeno una delle due seguenti condizioni:
o
a. siano di ampiezza minore di 5 millimetri ed interessino più del 30% della superficie totale prospettica delle strutture
portanti del piano medesimo;
o
b. siano di ampiezza pari o superiore a 5 millimetri ed interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle
strutture portanti del piano medesimo.
o
- evidenze di schiacciamento che interessino più del 5% e fino al 10% delle murature portanti, conteggiate come numero
di elementi interessati dallo schiacciamento medesimo rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano:
o
- crolli rilevanti delle strutture verticali portanti, anche parziali, che interessino una superficie fino al 5% della superficie
totale in pianta delle murature portanti al singolo piano;
o
- crolli rilevanti delle strutture orizzontali portanti, volte o solai, anche parziali, che interessino una superficie fino al 10%
della superficie totale degli orizzontamenti al singolo piano;
o
- pareti fuori piombo correlate ai danni subiti, la cui entità dello spostamento residuo, valutata come deformazione del
singolo piano (drift), è maggiore o uguale a 0,005 h e minore di 0,01 h (dove h è l’altezza del piano interessato dal
fuoripiombo);
- cedimenti in fondazione, che ricadano in almeno una delle due seguenti condizioni alternative:
o a. differenziali, di ampiezza fino a 0,002 L (dove L è la distanza tra due pilastri o setti murari)
o b. uniformi, che riguardano l’area di sedime rispetto all’area immediatamente adiacente, fino a 10 centimetri;
o
- distacchi localizzati fra pareti portanti ortogonali di ampiezza fino a 10 millimetri che, in corrispondenza di almeno un
piano, interessino, in pianta, una percentuale fino al 15% degli "incroci" tra murature portanti ortogonali presenti al
medesimo piano.
DANNO GRAVE
È definita danno grave quello che supera almeno una delle condizioni indicate nell'Allegato 1 dell'Ordinanza n. 4/2016 come
Soglia di Danno lieve e che è presente sull'edificio anche per una sola delle seguenti condizioni:
Soglie di danno per gli edifici
in muratura
Danno Grave: si intende il danno subito dall’edificio dichiarato inagibile secondo la procedura AeDES, che supera almeno una delle
condizioni indicate nell’Allegato 1 dell’Ordinanza n. 4/2016 come Soglia di Danno lieve e che è presente sull’edificio anche per 1 delle
seguenti condizioni: lesioni passanti in corrispondenza di almeno un piano
• ampiezza minore di 5 millimetri ed interessino più del 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti del piano
medesimo
• ampiezza pari o superiore a 5 millimetri ed interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti del piano
medesimo
- lesioni passanti che, in corrispondenza di almeno un piano, ricadano in almeno una delle due seguenti condizioni
o
a. siano di ampiezza maggiore o uguale a 5 millimetri e fino a 20 millimetri ed interessino più del 30% della superficie
totale prospettica delle strutture portanti del piano medesimo;
o
b. siano di ampiezza superiore a 20 millimetri ed interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle strutture
portanti del piano medesimo.
o
- evidenze di schiacciamento che interessino più del 10% e fino al 15% delle murature portanti, conteggiate come numero
di elementi interessati dallo schiacciamento medesimo rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano;
o
- crolli rilevanti delle strutture verticali portanti, anche parziali, che interessino una superficie superiore al 5% e fino al
10% della superficie totale in pianta delle murature portanti al singolo piano;
o
- crolli rilevanti delle strutture orizzontali portanti, volte o solai, anche parziali, che interessino una superficie superiore al
10% e fino al 25% della superficie totale degli orizzontamenti al singolo piano;
o
- pareti fuori piombo correlate ai danni subiti, la cui entità dello spostamento residuo, valutata come deformazione del
singolo piano (drift), è maggiore a 0,01 h e fino a 0,02 h (dove h è l’altezza del piano interessato dal fuoripiombo);
- cedimenti in fondazione, che ricadano in almeno una delle due seguenti condizioni alternative:
o a. differenziali, di ampiezza superiore a 0,002 L e fino a 0,004 L (dove L è la distanza tra due pilastri o setti murari)
o
b. uniformi, che riguardano l’area di sedime rispetto all’area immediatamente adiacente, superiori a 10 centimetri e fino a
20 centimetri;
- distacchi localizzati fra pareti portanti ortogonali, che ricadano in almeno una delle due seguenti condizioni:
o
a. di ampiezza fino a 10 millimetri che, in corrispondenza di almeno un piano, interessino, in pianta, una percentuale
superiore al 15% e fino al 25% degli “incroci” tra murature portanti ortogonali del medesimo piano.
o
b. di ampiezza superiore a 10 millimetri che, in corrispondenza di almeno un piano, interessino, in pianta, una percentuale
fino al 15% degli “incroci” tra murature portanti ortogonali del medesimo piano.
DANNO GRAVISSIMO
Si definisce danno gravissimo quello che supera almeno una delle condizioni indicate come Soglia di Danno grave e che è
presente sull'edificio anche per una sola delle seguenti condizioni:
Soglie di danno per gli edifici
in muratura
Danno Gravissimo: si intende il danno subito da edifici dichiarati inagibili secondo la procedura
AeDES, che supera almeno una delle condizioni indicate come Soglia di Danno grave e che è
presente sull’edificio anche per una sola delle seguenti condizioni:
• lesioni passanti che, in corrispondenza di almeno un piano, ricadano in almeno una delle due
seguenti condizioni:
1. siano di ampiezza maggiore o uguale a 5 millimetri e fino a 20 millimetri ed interessino più del
30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti del piano medesimo;
2. siano di ampiezza superiore a 20 millimetri ed interessino fino al 30% della superficie totale
prospettica delle strutture portanti del piano medesimo.
• evidenze di schiacciamento che interessino più del 10% e fino al 15% delle murature portanti,
conteggiate come numero di elementi interessati dallo schiacciamento medesimo rispetto al
numero di elementi resistenti al singolo piano;
Danno Gravissimo: crolli rilevanti delle strutture verticali portanti, anche parziali, che interessino una
superficie superiore al 5% e fino al 10% della superficie totale in pianta delle murature portanti al singolo piano
Danno Gravissimo: crolli rilevanti delle strutture verticali portanti, anche parziali, che interessino una superficie
superiore al 5% e fino al 10% della superficie totale in pianta delle murature portanti al singolo piano
Danno Gravissimo: crolli rilevanti delle strutture orizzontali portanti, volte o solai, anche parziali, che interessino una
superficie superiore al 10% e fino al 25% della superficie totale degli orizzontamenti al singolo piano
• distacchi localizzati fra pareti portanti ortogonali, che ricadano in almeno una delle due
seguenti condizioni:
1. di ampiezza fino a 10 millimetri che, in corrispondenza di almeno un piano, interessino, in
pianta, una percentuale superiore al 15% e fino al 25% degli “incroci” tra murature portanti
ortogonali del medesimo piano.
2. di ampiezza superiore a 10 millimetri che, in corrispondenza di almeno un piano,
interessino, in pianta, una percentuale fino al 15% degli “incroci” tra murature portanti
ortogonali del medesimo piano.
➢ Il Danno è superiore al Gravissimo quando viene superata almeno una
delle precedenti condizioni
Danno Gravissimo:
o
- lesioni passanti che, in corrispondenza di almeno un piano, siano di ampiezza maggiore o uguale a 20 millimetri ed
interessino più del 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti del piano medesimo;
o
- evidenze di schiacciamento che interessino più del 15% delle murature portanti, conteggiate come numero di elementi
interessati dallo schiacciamento medesimo rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano;
o
- crolli rilevanti delle strutture verticali portanti, anche parziali, che interessino una superficie superiore al 10% della
superficie totale in pianta delle murature portanti al singolo piano;
o
- crolli rilevanti delle strutture orizzontali portanti, volte o solai, anche parziali, che interessino una superficie superiore al
25% della superficie totale degli orizzontamenti al singolo piano;
o
- pareti fuori piombo correlate ai danni subiti, la cui entità dello spostamento residuo, valutata come deformazione del
singolo piano (drift), è maggiore a 0,02 h (dove h è l’altezza del piano interessato dal fuoripiombo);
- cedimenti in fondazione, che ricadano in almeno una delle due seguenti condizioni alternative:
o a. differenziali, di ampiezza superiore a 0,004 L (dove L è la distanza tra due pilastri o setti murari)
o b. uniformi, che riguardano l’area di sedime rispetto all’area immediatamente adiacente, superiori a 20 centimetri;
- distacchi localizzati fra pareti portanti ortogonali, che ricadano in almeno una delle due seguenti condizioni:
o
a. di ampiezza fino a 10 millimetri che, in corrispondenza di almeno un piano, interessino, in pianta, una percentuale
superiore al 25% degli “incroci” tra murature portanti ortogonali del medesimo piano.
o
b. di ampiezza superiore a 10 millimetri che, in corrispondenza di almeno un piano, interessino, in pianta, una percentuale
superiore al 15% degli “incroci” tra murature portanti ortogonali del medesimo piano.
Si intende il danno subito da edifici che supera almeno una delle condizioni indicate come Soglia di Danno gravissimo e che è
presente sull’edificio anche per una sola delle seguenti condizioni:
DANNO SUPERIORE AL GRAVISSIMO
Soglie di danno per gli edifici
in muratura
α β
1 x
Presenza di muri portanti a 1 testa (o comunque con spessore ≤ 15 cm)
per più del 40% dello sviluppo di una parete perimetrale
x
2 o
Presenza di muri portanti a 1 testa (o comunque con spessore ≤ 15 cm)
per più del 20% e meno del 40% dello sviluppo di una parete
perimetrale
x
3 o
Presenza di muri portanti a doppio paramento (senza efficaci
collegamenti – diatoni tra i due paramenti), ciascuno a 1 testa (o
comunque con spessore ≤ 15 cm) per più del 40% dello sviluppo di una
parete perimetrale
x
4 x
Cattiva qualità della tessitura muraria (caotica, sbozzata senza ricorsi e
orizzontalità, assenza di diatoni, ...), per uno sviluppo ≥ 40 % della
superficie totale resistente
x
5 o
Cattiva qualità della tessitura muraria (caotica, sbozzata senza ricorsi e
orizzontalità, assenza di diatoni, ...), per uno sviluppo < 40 %, ma >
20%della superficie totale resistente
x
6 x
Presenza di un piano (escluso l’ultimo) con rapporto tra superficie
muraria resistente in una direzione e superficie coperta inferiore al 4%
x
7 x
Presenza di muratura portante in laterizio al alta percentuale di foratura
(< 55% di vuoti) per uno sviluppo ≥ 50 % della superficie resistente ad
uno stesso livello
x
8 x
Assenza diffusa o irregolarità di connessioni della muratura alle angolate
ed ai martelli
x
9 o
Colonne in muratura soggette a tensioni medie di compressione, nella
combinazione SLU, superiori al 40% della resistenza a compressione
media fm per oltre il 30% degli elementi resistenti
x
10 o
Rapporto distanza tra pareti portanti successive/spessore muratura ≥
14(con esclusione del caso di pareti in laterizio semipieno) o distanza tra
pareti successive > 7 metri
x
11 x
Collegamenti degli orizzontamenti alle strutture verticali portanti
inesistenti o inefficaci in modo diffuso
x
12 o
Solai impostati su piani sfalsati con dislivello > 1/3 altezza di interpiano,
all’interno della u.s. o di u.s. contigue
x
13 o Presenza di volte od archi con spinta non contrastata x
14 x
Presenza di strutture spingenti in copertura per uno sviluppo maggiore
del 30% della superfice coperta
x
15 o
Presenza di strutture spingenti in copertura per uno sviluppo maggiore
del 5% e minore del 30% della superfice coperta
x
3.1 - CARENZE di edifici con struttura in muratura
α β
1 x
Presenza di muri portanti a 1 testa (o comunque con spessore ≤ 15 cm)
per più del 40% dello sviluppo di una parete perimetrale
x
2 o
Presenza di muri portanti a 1 testa (o comunque con spessore ≤ 15 cm)
per più del 20% e meno del 40% dello sviluppo di una parete
perimetrale
x
3 o
Presenza di muri portanti a doppio paramento (senza efficaci
collegamenti – diatoni tra i due paramenti), ciascuno a 1 testa (o
comunque con spessore ≤ 15 cm) per più del 40% dello sviluppo di una
parete perimetrale
x
4 x
Cattiva qualità della tessitura muraria (caotica, sbozzata senza ricorsi e
orizzontalità, assenza di diatoni, ...), per uno sviluppo ≥ 40 % della
superficie totale resistente
x
5 o
Cattiva qualità della tessitura muraria (caotica, sbozzata senza ricorsi e
orizzontalità, assenza di diatoni, ...), per uno sviluppo < 40 %, ma >
20%della superficie totale resistente
x
6 x
Presenza di un piano (escluso l’ultimo) con rapporto tra superficie
muraria resistente in una direzione e superficie coperta inferiore al 4%
x
7 x
Presenza di muratura portante in laterizio al alta percentuale di foratura
(< 55% di vuoti) per uno sviluppo ≥ 50 % della superficie resistente ad
uno stesso livello
x
8 x
Assenza diffusa o irregolarità di connessioni della muratura alle angolate
ed ai martelli
x
9 o
Colonne in muratura soggette a tensioni medie di compressione, nella
combinazione SLU, superiori al 40% della resistenza a compressione
media fm per oltre il 30% degli elementi resistenti
x
10 o
Rapporto distanza tra pareti portanti successive/spessore muratura ≥
14(con esclusione del caso di pareti in laterizio semipieno) o distanza tra
pareti successive > 7 metri
x
11 x
Collegamenti degli orizzontamenti alle strutture verticali portanti
inesistenti o inefficaci in modo diffuso
x
12 o
Solai impostati su piani sfalsati con dislivello > 1/3 altezza di interpiano,
all’interno della u.s. o di u.s. contigue
x
13 o Presenza di volte od archi con spinta non contrastata x
14 x
Presenza di strutture spingenti in copertura per uno sviluppo maggiore
del 30% della superfice coperta
x
15 o
Presenza di strutture spingenti in copertura per uno sviluppo maggiore
del 5% e minore del 30% della superfice coperta
x
16 x
Presenza di muratura e/o colonne portanti insistenti in falso su solai o
volte, che interessi almeno 15 % della superficie delle murature portanti
allo stesso piano
x
17 o Carenze manutentive gravi e diffuse su elementi strutturali x
3.1 - CARENZE di edifici con struttura in muratura
Carenze per gli edifici in muratura
Soglie di danno per gli edifici in c.a. in opera
Danno Grave: Si intende il danno subito da edifici dichiarati inagibili secondo la
procedura AeDES, che supera almeno una delle condizioni indicate nell’Allegato 1
dell’Ordinanza n. 4/2016 come Soglia di Danno lieve e che è presente sull’edificio
anche per una sola delle seguenti condizioni:
• lesioni per flessione, nelle travi, di ampiezza superiore a 1 mm, per una
percentuale di travi interessate fino al 10%;
• lesioni per flessione nei pilastri, di ampiezza superiore a 0,5 mm, per una
percentuale di pilastri interessati fino al 10%;
• schiacciamento che interessa una quantità superiore al 5% e fino al 10% dei
pilastri conteggiati come numero di elementi interessati dallo schiacciamento
rispetto al numero di pilastri resistenti al singolo piano;
Danno Grave:
• danno strutturale che interessa meno del 2% delle parti interne dei pannelli
nodali trave-pilastro, valutato al singolo piano come percentuale del numero
totale di nodi danneggiati nel medesimo piano.
• lesioni strutturali che interessano fino al 15% della superficie totale degli
orizzontamenti del singolo piano, compromettendo la capacità resistente ai
carichi gravitazionali o, comunque, l’efficacia sulla trasmissione e ripartizione
delle azioni orizzontali agli altri elementi strutturali;
Soglie di danno per gli edifici in c.a. in opera
Danno Gravissimo: si intende il danno subito da edifici
dichiarati inagibili secondo la procedura AeDES che supera
almeno una delle condizioni indicate come Soglia di Danno grave
e che è presente sull’edificio anche per una sola delle
seguenti condizioni
• schiacciamento che interessa una quantità superiore al 10%
e fino al 20% dei pilastri conteggiati come numero di elementi
interessati dallo schiacciamento rispetto al numero di pilastri
resistenti al singolo piano;
• danno strutturale che interessa almeno il 2% e fino al 10%
delle parti interne dei pannelli nodali trave pilastro, valutato al
singolo piano come percentuale del numero totale di nodi
danneggiati nel medesimo piano
Soglie di danno per gli edifici in c.a. in opera
Danno superiore al Gravissimo: si intende il danno
subito da edifici dichiarati inagibili secondo la procedura
AeDES, che supera almeno una delle condizioni indicate
come Soglia di Danno gravissimo e che è presente
sull’edificio anche per una sola delle seguenti condizioni:
• danno strutturale che interessa più del 10% delle parti interne
dei pannelli nodali trave-pilastro, valutato al singolo piano
come percentuale del numero totale di nodi danneggiati nel
medesimo piano
• schiacciamento che interessa una quantità superiore al 20%
dei pilastri conteggiati come numero di elementi interessati
dallo schiacciamento rispetto al numero di pilastri resistenti al
singolo piano
Carenze per gli edifici in c.a.
• Per strutture miste, le soglie di danno sono definite con riferimento alla tipologia costruttiva prevalente.
• Nel caso di mancanza di una tipologia prevalente o per tipologie costruttive diverse dalla muratura, dal cemento
armato in opera o da prefabbricato, il professionista incaricato dimostra la soglia di danno adottando criteri simili a
quelli adottati precedentemente.
Edifici con struttura mista o altra tipologia
ALLEGATO 1 Ordinanza 19/2017
Soglie di danno, gradi di vulnerabilità, livelli operativi e costi parametrici
Scaturisce dalla combinazione dello Stato di Danno e del Grado di Vulnerabilità.
L0 L1 L2 L3 L4
Contempla esclusivamente
l’esecuzione di interventi di
rafforzamento locale
Comportano interventi di miglioramento sismico nei limiti di sicurezza
stabiliti dal Ministero delle Infrastrutture, finalizzati a raggiungere una
resistenza alle azioni sismiche ricompresa entro i valori del 60% e 80% di
quello previsto per le nuove costruzioni.
Comporta l’esecuzione di interventi di
demolizione e ricostruzione o di
adeguamento sismico
Livello Operativo
▪ Miglioramento sismico L1, L2, L3 raggiungendo il 60/80% della
sicurezza sismica secondo le NTC2008
▪ Adeguamento o ricostruzione di edifici classificati L4;
Ad ogni livello operativo è associato un costo parametrico.
ESEMPIO 1
DETERMINAZIONE DEL LIVELLO OPERATIVO
Esempio di analisi del danno / livello operativo
Fabbricato rurale
DEFINIZIONE & INQUADRAMENTO DEI DANNI
Fabbricato che si sviluppa su 2 livelli:
- Piano terra, Deposito agricolo
- Primo piano, Abitazione
Dimensioni in pianta 20,5 X 15,6m
Altezza colmo edificio 9,05m
Copertura in legno
Solai sfalsati in legno non ammorsati
Struttura portante in setti murari
Fabbricato rurale
DEFINIZIONE & INQUADRAMENTO DEI DANNI
I danni riscontrati, chiaramente riconducibili al sisma,
sono i seguenti:
- Crolli estesi degli impalcati del primo piano e della
copertura;
- Importanti lesioni diagonali passanti su setti murari
portanti, di ampiezza superiore a 20mm: l’andamento
“a scaletta” delle lesioni è sintomo di cattiva qualità
della malta di allettamento;
- Crolli estesi delle strutture portanti verticali;
Esempio di analisi del danno / livello operativo
Fabbricato rurale
DEFINIZIONE & INQUADRAMENTO DEI DANNI
I danni riscontrati, chiaramente riconducibili al sisma, sono i
seguenti:
- Distacchi tra pareti portanti ortogonali: distacchi mutui
di pareti per meccanismi di ribaltamento fuori piano;
- Pericolo di crolli: il pericolo di crollo di ulteriori parti del
fabbricato è molto evidente ed è stato anche motivo
dell'impossibilità di rilievo dell'interno dello stesso.
Esempio di analisi del danno / livello operativo
Fabbricato rurale
QUANTIFICAZIONE DEL DANNO / CONDIZIONE SUPERIORE AL GRAVISSIMMO
Muratura portante primo livello:
Muri perimetrali = (20,50+15,60)x2=72,2m
Muri interni = 5,32x3+13,30x2+15,0+6,30x2=70,16m
TOTALE = 142,36m
Strutture murarie compromesse da lesioni passanti >20mmStrutture portanti primo livello
Muratura portante compromessa:
13,6+13,3+5,32x2+14,15+4,01=55,70m
Percentuale lesioni passanti: 39%
Esempio di analisi del danno / livello operativo
Fabbricato rurale
QUANTIFICAZIONE DEL DANNO
Distacchi coperturaDistacchi localizzati tra pareti
Esempio di analisi del danno / livello operativo
Fabbricato rurale
QUANTIFICAZIONE DEL DANNO/CONDIZIONE SUPERIORE AL DANNO GRAVISSIMO
Crolli solaio primo impalcato
Crolli copertura
PERCENTUALE CROLLO IMPALCATO = 23%
PERCENTUALE CROLLO COPERTURA = 26%
Tot. solaio primo impalcato
(22,81+22,01+22,81+45,47+45,70+20,25+23,56+46,42+22,81) = 314,38 mq
SUPERFICIE DEI CROLLI
Primo impalcato = (22,81+22,01+26,13) = 71,04 mq
Tot. solaio di copertura
21 x 16,60 = 348.60
SUPERFICIE DEI CROLLI
TOTALE CROLLI Copertura = 92,26
Esempio di analisi del danno / livello operativo
Fabbricato rurale
QUANTIFICAZIONE DEL DANNO/ CONDIZIONE DA DANNO GRAVISSIMO
Crolli strutture verticali
PERCENTUALE CROLLO STRUTTURE VERTICALI = 6%
Tot. Strutture verticali
(22,81+22,01+22,81+45,47+45,70+20,25+23,56+46,42+22,81) = 314,38 mq
SUPERFICIE DEI CROLLI
Primo impalcato = (11,07+6,5) = 17,57 mq
Esempio di analisi del danno / livello operativo
Fabbricato rurale
QUANTIFICAZIONE DEL DANNO
Esempio di analisi del danno / livello operativo
Fabbricato rurale
QUANTIFICAZIONE DEL DANNO
Fabbricato rurale
QUANTIFICAZIONE DEL DANNO
Fabbricato rurale
I diversi Livelli operativi scaturiscono dalla combinazione dello Stato di Danno, individuato tramite la Tabella
2, e
del Grado di Vulnerabilità, desunti dalla Tabella 4.
Esempio di analisi del danno / livello operativo
Fabbricato rurale
I costi parametrici per i livelli operativi L1, L2 ed L3 si applicano a tutti gli interventi che riguardano edifici appartenenti alla Classe d'uso II e che,
ai sensi del decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 27 dicembre 2016, sono finalizzati a raggiungere una resistenza alle
azioni sismiche ricompresa entro i valori del 60% ed 80% di quello previsto per le nuove costruzioni.
I costi parametrici si riferiscono infine ad edifici completi, dotati di finiture ed impianti di uso comune.
Vano s.a. s.u.
piano terra    
Totale 0 277,24
piano primo    
Totale 271,84
Superfice complessiva
[mq]
549,08
Esempio di analisi del danno / livello operativo
ESEMPIO 2
DETERMINAZIONE DEL LIVELLO OPERATIVO
MODELLO IN BIM
Viale Regina Margherita 38
Comune di Mogliano, Macerata
Catasto - foglio n.19, particella n. 70
Foto aerea
Palazzo Chierichetti
Epoca di costruzione 1860
Edificio nobiliare
Tutela art.10 del D.lgs. 42/2004
Vincolo storico – artistico – architettonico
Stile
CLASSICO - PURISTA
Architetto
Luciano Luciani
Edificio USO ABITATIVO
• 3 PIANI FUORI TERRA
• SOTTOTETTO
PRATICABILE
• SEMINTERRATO
UNITÀ STRUTTURALE
LIMITE U.S.
Seminterrato
USO CANTINE E DEPOSITO
Piano Terra
STATUA IN GESSO
DEL DIOSCURO
ROMANO
COLLOCATA
ALL’INGRESSO
PRINCIPALE
Piano Primo
PIANO NOBILE
DECORAZIONI ALLE PARETI
LIMITE U.S.
DECORAZIONI AI
CONTROSOFFITTI
Piano Secondo
PAVIMENTAZIONE INTERNA ALL’ABITAZIONE
IN COTTO POLICROMO CON DISEGNI
GEOMETRICI
PAVIMENTAZIONE DEI
PIANEROTTOLI DELLA
SCALA PRINCIPALE IN
COTTO POLICROMO CON
DISEGNI GEOMETRICI
Sottotetto
DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO
ESTRADOSSO DEI CONTROSOFFITTI IN CENTINATURA LIGNEA E
CAMORCANNA
DESCRIZIONE MATERICA
Strutture portanti verticali
Muratura a due e tre teste di mattoni pieni e malta di calce
DESCRIZIONE MATERICA
Strutture orizzontali
SOLAI LIGNEI A VISTA AL
SEMINTERRATO
CONTROSOFFITTI IN
CAMORCANNA
VISIBILI DAL SOTTOTETTO
COPERTURA LIGNEA
Intervento di miglioramento sismico 1997
SOLAI LIGNEI
A VISTA
FINITURE
ELEMENTI DI PREGIO
PARETI DECORATE
PAVIMENTAZIONE IN COTTO POLICROMO
CON DISEGNI GEOMETRICI
DECORAZIONI AI
CONTROSOFFITTI
Edificio inagibile
VALUTAZIONE PREVENTIVA LIVELLO OPERATIVO
Ordinanze 4/2016 e 19/2017
STATO DI DANNO
VULNERABILITÀ
INTERVENTO DI
MIGLIORAMENTO
SISMICO
Tra i danni:
lesioni su controsoffitti Tra i danni:
lesioni su murature portanti
STESURA QUADRO FESSURATIVO
ESEMPIO DI LESIONE PASSANTE
INSERIMENTO PARAMETRI DI
PROGETTOPROCESSO
VISTA A – MURO n. 22
PIANO PRIMO - VISTA A
Immagine: 139.jpg
• Tipologia lesione:
diagonale passante
• Ampiezza della
lesione: minore di 5
mm
• Superficie lesionata
(RETINO ROSSO)
PIANO TERRA PIANO PRIMO PIANO SECONDO
LEGENDA:
Superficie lesionata
dei muri portanti
Danneggiamenti
tramezzature
RESTITUZIONE QUADRO FESSURATIVO
Lesione
passante
ampiezza
10 mm
DEFINIZIONE STATO DI DANNO
Condizione di danno n.1
- lesioni passanti che, in corrispondenza di almeno un piano, ricadano in almeno una delle due seguenti condizioni:
o
a. siano di ampiezza minore di 5 millimetri ed interessino più del 30% della superficie totale prospettica delle strutture
portanti del piano medesimo;
x
b. siano di ampiezza pari o superiore a 5 millimetri ed interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle
strutture portanti del piano medesimo.
o
- evidenze di schiacciamento che interessino più del 5% e fino al 10% delle murature portanti, conteggiate come numero
di elementi interessati dallo schiacciamento medesimo rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano:
o
- crolli rilevanti delle strutture verticali portanti, anche parziali, che interessino una superficie fino al 5% della superficie
ALLEGATO 1 - TABELLA 1 – DEFINIZIONE DELLE SOGLIE DI DANNO:
EDIFICI IN MURATURA
DANNO GRAVE
È definita danno grave quello che supera almeno una delle condizioni indicate nell'Allegato 1 dell'Ordinanza n. 4/2016 come
Soglia di Danno lieve e che è presente sull'edificio anche per una sola delle seguenti condizioni:
Sup. lesionata Sup. prospettica
[m2
] [m2
]
1,4 499
x
lesioni passanti, concentrate o diffuse, di ampiezza fino a millimetri 5, che, in corrispondenza di almeno un
piano, interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti verticali del piano
medesimo;
o
evidenza di schiacciamenti che interessino fino al 5% delle murature portanti conteggiate come numero di
elementi interessati dallo schiacciamento rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano;
o presenza di crolli significativi nelle strutture portanti, nei solai o nelle scale, anche parziali;
o distacchi ben definiti fra strutture verticali ed orizzontamenti e all'intersezione dei maschi murari;
ORDINANZA 4/2016
ALLEGATO A - EDIFICI IN MURATURA
DANNO LIEVE
Si intende per danno lieve il danno conseguente alla crisi sismica iniziata a far data dal 24 agosto 2016, subito
dagli edifici dichiarati inagibili secondo la procedura AeDES, che non supera nessuna delle condizioni di seguito
definite:
Esempio
danneggiamento
tramezzatura
x
lesioni passanti, concentrate o diffuse, di ampiezza fino a millimetri 5, che, in corrispondenza di almeno un
piano, interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti verticali del piano
medesimo;
o
evidenza di schiacciamenti che interessino fino al 5% delle murature portanti conteggiate come numero di
elementi interessati dallo schiacciamento rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano;
o presenza di crolli significativi nelle strutture portanti, nei solai o nelle scale, anche parziali;
o distacchi ben definiti fra strutture verticali ed orizzontamenti e all'intersezione dei maschi murari;
o
pareti fuori piombo correlate ai danni subiti, la cui entità dello spostamento residuo, valutata come
deformazione del singolo piano (drift), fino a 0,005 h (dove h è l’altezza del piano interessato dal fuori
piombo);
o
crollo di elementi di chiusura (tamponamenti), interposti fra colonne in muratura portanti, per un’estensione
in superficie prospettica non inferiore al 20% rispetto al livello interessato;
x
perdita totale di efficacia, per danneggiamento o per crollo, di almeno il 50% delle tramezzature interne, ad
uno stesso livello, purché connessa con una delle condizioni di cui sopra.
ORDINANZA 4/2016
ALLEGATO A - EDIFICI IN MURATURA
DANNO LIEVE
Si intende per danno lieve il danno conseguente alla crisi sismica iniziata a far data dal 24 agosto 2016, subito
dagli edifici dichiarati inagibili secondo la procedura AeDES, che non supera nessuna delle condizioni di seguito
definite:PIANO PRIMO
Danneggiamenti tramezzature
Condizione di danno n.2
x
lesioni passanti, concentrate o diffuse, di ampiezza fino a millimetri 5, che, in corrispondenza di almeno un
piano, interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti verticali del piano
medesimo;
o
evidenza di schiacciamenti che interessino fino al 5% delle murature portanti conteggiate come numero di
elementi interessati dallo schiacciamento rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano;
o presenza di crolli significativi nelle strutture portanti, nei solai o nelle scale, anche parziali;
ORDINANZA 4/2016
ALLEGATO A - EDIFICI IN MURATURA
DANNO LIEVE
Si intende per danno lieve il danno conseguente alla crisi sismica iniziata a far data dal 24 agosto 2016, subito
dagli edifici dichiarati inagibili secondo la procedura AeDES, che non supera nessuna delle condizioni di seguito
definite:
PIANO TERRA PIANO PRIMO
LEGENDA:
Superficie lesionata
dei muri portanti
Condizione di
danno n.3
Carenza n.2 - tipo b
Presenza di volte con spinta non contrastata
VOLTE DI MATTONI DISPOSTI DI FOGLIO
PIANO TERRA
VULNERABILITÀ
Dott. Ing. Gianluca Loffredo - ArchLiving s.r.l.
EDIFICI GIA’ INTERESSATI DA PRECEDENTI SISMA
INTERVENTI SU EDIFICI GIÀ INTERESSATI DA PRECEDENTI EVENTI SISMICI
ORDINANZA 19 art. 20
Edifici danneggiati dagli
eventi del ‘09 e ’16
nella regione Abruzzo
Costo lavori aggiuntivi
E L2 per rapporto tra lavori finanziati
e lavori da finanziare
Nel caso di interventi
già in corso
Nel caso di interventi
non in corso
Si applica l’ordinanza 19
Edifici danneggiati dagli
eventi del ’97 e ’16
regione Umbria e Marche
SE
Non oggetto di contributo nel
’97
Ma
Possibile inagibilità indotta
Si applica ordinanza 19
Con lavori in corso dal ‘97 NON SPECIFICATO
ORDINANZA 51/ del 28/03/2018 – identificazione del danno prevalente
Edifici isolati
Danno prevalente:
SISMA 2016
Modifica in senso peggiorativo della AeDES
rilasciata a seguito del sisma 2009
Rilascio scheda AeDES a seguito di sisma
2016 in assenza di esiti riferiti al sisma
2009
Aggregati edilizi: sisma
prevalente 2016
SE
Modifica in senso peggiorativo del più grave
esito Aedes del 2009
Modifica in senso peggiorativo o attribuzione di inagibilità
per un numero di edifici o US che copra una superficie
lorda pari o superiore al 50% della superficie lorda
dell’intero aggregato
Assenza di danno accertato a seguito del
sisma 2009
Compilazione e Presentazione
Scheda Aedes entro 07/05/2018
Per la Superficie Lorda
NON si tiene conto:
-Conferma 2016 di Aedes A
sisma 2009
-- nessun esito e Aedes A
2009
- Aedes A 2016 e nessun
esito 2009
ORDINANZA 51 del 28/03/2018 – identificazione del danno prevalente
Per edifici isolati e aggregati con Aedes E del 2009, il danno prevalente è sempre quello del 2009
Entro 30 giorni dalla pubblicazione dell’Ordinanza, si può chiedere al Comune territorialmente competente l’accertamento del danno prevalente,
come da allegati all’ordinanza.
Entro 60 giorni dalla richiesta, il Comune comunica l’esito all’Ufficio della Ricostruzione competente
Prevalenza Sisma 2009
Edifici già ammessi a contributo: contributo aggiuntivo, pari al nuovo
importo ammesso e il contributo già approvato
Domanda in corso di valutazione: contributo aggiuntivo pari a
(nuovo importo ammesso – importo originario) – 20%
Domanda non presentata: contributo ai sensi delle ordinanza del 2009
+ quota extra per danni 2016 che verrà definita dagli Uffici Speciali
Prevalenza Sisma 2016
Ordinanze Commissario Straordinario 2016
La domanda va presentata entro 30 giorni dall’esito di accertamento, allegando apposita variante, perizia giurata con nesso causale,
quantificazione nuove lavorazioni e tempi necessari per l’esecuzione
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SISMICI – ORDINANZA 19 art. 20
Edifici danneggiati dagli
eventi del ‘09 e ’16
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E L2 per rapporto tra lavori finanziati
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Nel caso di interventi
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Corso Ischia Sicura - 04 approfondimento n2- livello operativo

  • 1. APPROFONDIMENTO N.2 DETERMINAZIONE DEL LIVELLO OPERATIVO Articolo 6-bis Determinazione preventiva del livello operativo (Ordinanza 46) Il beneficiario può richiedere la valutazione del livello operativo all’USR che si esprime entro 30 gg
  • 2. COMPILAZIONE DELLE SCHEDE AEDES Per la massima efficacia delle ispezioni e per la sicurezza degli operatori occorre disporre di un’attrezzatura minima, in particolare: • una torcia elettrica per esaminare locali privi di illuminazione (cantine o sottotetti); • un distanziometro, un doppio metro e una rollina metrica; • uno scalpello e/o un martello e/o un maleppèggio (arnese da muratore analogo al piccone, ma più piccolo, nel quale i due tagli sono disposti l’uno perpendicolarmente all’altro) per effettuare saggi sui materiali; • un binocolo per esaminare dettagli lontani; • una livella o un filo a piombo per valutare i fuori piombo; • dispositivi di protezione individuale (casco, guanti, scarponcini, etc.); • macchina fotografica SPESSIMETRO – TERMOCAMERA
  • 3. Riferimenti normativi: Ordinanza n. 19 del 7 aprile 2017 Misure per il ripristino con miglioramento sismico e la ricostruzione di immobili ad uso abitativo gravemente danneggiati o distrutti dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016 Ordinanza n. 13 del 9 gennaio 2017 Misure per la riparazione, il ripristino e la ricostruzione di immobili ad uso produttivo distrutti o danneggiati e per la ripresa delle attività economiche e produttive nei territori colpiti dagli eventi sismici del 24 agosto, 26 e 30 ottobre 2016 Ordinanza n. 4 del 17 novembre 2016 Riparazione immediata di edifici e unità immobiliari ad uso abitativo e produttivo danneggiati dagli eventi sismici del 24 agosto 2016 e successivi, temporaneamente inagibili Livello Operativo
  • 4. • Il livello operativo scaturisce dalla combinazione dello STATO DI DANNO e del GRADO DI VULNERABILITÀ • Lo STATO DI DANNO viene analizzato sulla base del rilievo del danno subito a seguito degli eventi sismici • Il GRADO DI VULNERABILITÀ viene definito sulla base delle CARENZE presenti negli immobili • Livello operativo L4: demolizione e ricostruzione o adeguamento sismico • Livelli operativi L1 - L2 – L3: miglioramento sismico al 60% • Livello operativo L0: rafforzamento locale LE DUE COLONNE PORTANTI DELLA RICOSTRUZIONE POST-SISMA SONO IL NESSO DI CASUALITA’ E L’UTILIZZABILITA’ Legge 229/2016 & Ordinanze 4/2016, 8/2016, 13/2017, 19/2017
  • 5. Livello Operativo AeDES Agibilità e Danno nell’Emergenza Sismica Valutazione del rischio Esito A,B,C,D,E,F LIVELLO OPERATIVO Vulnerabilità e Danno nella Ricostruzione Sismica Valutazione Vulnerabilità e Danno Esito L0,L1,L2,L3,L4 EMERGENZA RICOSTRUZIONE
  • 6. Grado di Vulnerabilità ALTO Sono presenti almeno due carenze di tipo α oppure almeno 6 carenze di tipo (α+β) di cui almeno una α SIGNIFICATIVO È presente almeno una carenza di tipo α oppure almeno 5 carenze di tipo β BASSO Non è presente alcuna carenza di tipo α e sono presenti n<5 carenze di tipo β Stato di Danno Stato di Danno 1 Danno inferiore o uguale al danno lieve (vedi ord. 4/2016) Stato di Danno 2 Danno superiore al danno lieve e inferiore o uguale al danno grave Stato di Danno 3 Danno superiore al danno grave e inferiore o uguale al danno gravissimo Stato di Danno 4 Danno superiore al danno gravissimo Livello Operativo Scaturisce dalla combinazione dello Stato di Danno e del Grado di Vulnerabilità.
  • 7. Edifici con struttura in muratura ALLEGATO 1 Ordinanza 19/2017 Soglie di danno, gradi di vulnerabilità, livelli operativi
  • 8. o lesioni passanti, concentrate o diffuse, di ampiezza fino a millimetri 5, che, in corrispondenza di almeno un piano, interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti verticali del piano medesimo; o evidenza di schiacciamenti che interessino fino al 5% delle murature portanti conteggiate come numero di elementi interessati dallo schiacciamento rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano; o presenza di crolli significativi nelle strutture portanti, nei solai o nelle scale, anche parziali; o distacchi ben definiti fra strutture verticali ed orizzontamenti e all'intersezione dei maschi murari; o pareti fuori piombo correlate ai danni subiti, la cui entità dello spostamento residuo, valutata come deformazione del singolo piano (drift), fino a 0,005 h (dove h è l’altezza del piano interessato dal fuori piombo); o crollo di elementi di chiusura (tamponamenti), interposti fra colonne in muratura portanti, per un’estensione in superficie prospettica non inferiore al 20% rispetto al livello interessato; o perdita totale di efficacia, per danneggiamento o per crollo, di almeno il 50% delle tramezzature interne, ad uno stesso livello, purché connessa con una delle condizioni di cui sopra. DANNO LIEVE Si intende per danno lieve il danno conseguente alla crisi sismica iniziata a far data dal 24 agosto 2016, subito dagli edifici dichiarati inagibili secondo la procedura AeDES, che non supera nessuna delle condizioni di seguito definite: Soglie di danno per gli edifici in muratura
  • 9. o lesioni passanti, concentrate o diffuse, di ampiezza fino a millimetri 5, che, in corrispondenza di almeno un piano, interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti verticali del piano medesimo; o evidenza di schiacciamenti che interessino fino al 5% delle murature portanti conteggiate come numero di elementi interessati dallo schiacciamento rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano; o presenza di crolli significativi nelle strutture portanti, nei solai o nelle scale, anche parziali; o distacchi ben definiti fra strutture verticali ed orizzontamenti e all'intersezione dei maschi murari; o pareti fuori piombo correlate ai danni subiti, la cui entità dello spostamento residuo, valutata come deformazione del singolo piano (drift), fino a 0,005 h (dove h è l’altezza del piano interessato dal fuori piombo); o crollo di elementi di chiusura (tamponamenti), interposti fra colonne in muratura portanti, per un’estensione in superficie prospettica non inferiore al 20% rispetto al livello interessato; o perdita totale di efficacia, per danneggiamento o per crollo, di almeno il 50% delle tramezzature interne, ad uno stesso livello, purché connessa con una delle condizioni di cui sopra. DANNO LIEVE Si intende per danno lieve il danno conseguente alla crisi sismica iniziata a far data dal 24 agosto 2016, subito dagli edifici dichiarati inagibili secondo la procedura AeDES, che non supera nessuna delle condizioni di seguito definite: Soglie di danno per gli edifici in muratura
  • 10. - lesioni passanti che, in corrispondenza di almeno un piano, ricadano in almeno una delle due seguenti condizioni: o a. siano di ampiezza minore di 5 millimetri ed interessino più del 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti del piano medesimo; o b. siano di ampiezza pari o superiore a 5 millimetri ed interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti del piano medesimo. o - evidenze di schiacciamento che interessino più del 5% e fino al 10% delle murature portanti, conteggiate come numero di elementi interessati dallo schiacciamento medesimo rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano: o - crolli rilevanti delle strutture verticali portanti, anche parziali, che interessino una superficie fino al 5% della superficie totale in pianta delle murature portanti al singolo piano; o - crolli rilevanti delle strutture orizzontali portanti, volte o solai, anche parziali, che interessino una superficie fino al 10% della superficie totale degli orizzontamenti al singolo piano; o - pareti fuori piombo correlate ai danni subiti, la cui entità dello spostamento residuo, valutata come deformazione del singolo piano (drift), è maggiore o uguale a 0,005 h e minore di 0,01 h (dove h è l’altezza del piano interessato dal fuoripiombo); - cedimenti in fondazione, che ricadano in almeno una delle due seguenti condizioni alternative: o a. differenziali, di ampiezza fino a 0,002 L (dove L è la distanza tra due pilastri o setti murari) o b. uniformi, che riguardano l’area di sedime rispetto all’area immediatamente adiacente, fino a 10 centimetri; o - distacchi localizzati fra pareti portanti ortogonali di ampiezza fino a 10 millimetri che, in corrispondenza di almeno un piano, interessino, in pianta, una percentuale fino al 15% degli "incroci" tra murature portanti ortogonali presenti al medesimo piano. DANNO GRAVE È definita danno grave quello che supera almeno una delle condizioni indicate nell'Allegato 1 dell'Ordinanza n. 4/2016 come Soglia di Danno lieve e che è presente sull'edificio anche per una sola delle seguenti condizioni: Soglie di danno per gli edifici in muratura
  • 11. Danno Grave: si intende il danno subito dall’edificio dichiarato inagibile secondo la procedura AeDES, che supera almeno una delle condizioni indicate nell’Allegato 1 dell’Ordinanza n. 4/2016 come Soglia di Danno lieve e che è presente sull’edificio anche per 1 delle seguenti condizioni: lesioni passanti in corrispondenza di almeno un piano • ampiezza minore di 5 millimetri ed interessino più del 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti del piano medesimo • ampiezza pari o superiore a 5 millimetri ed interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti del piano medesimo
  • 12. - lesioni passanti che, in corrispondenza di almeno un piano, ricadano in almeno una delle due seguenti condizioni o a. siano di ampiezza maggiore o uguale a 5 millimetri e fino a 20 millimetri ed interessino più del 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti del piano medesimo; o b. siano di ampiezza superiore a 20 millimetri ed interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti del piano medesimo. o - evidenze di schiacciamento che interessino più del 10% e fino al 15% delle murature portanti, conteggiate come numero di elementi interessati dallo schiacciamento medesimo rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano; o - crolli rilevanti delle strutture verticali portanti, anche parziali, che interessino una superficie superiore al 5% e fino al 10% della superficie totale in pianta delle murature portanti al singolo piano; o - crolli rilevanti delle strutture orizzontali portanti, volte o solai, anche parziali, che interessino una superficie superiore al 10% e fino al 25% della superficie totale degli orizzontamenti al singolo piano; o - pareti fuori piombo correlate ai danni subiti, la cui entità dello spostamento residuo, valutata come deformazione del singolo piano (drift), è maggiore a 0,01 h e fino a 0,02 h (dove h è l’altezza del piano interessato dal fuoripiombo); - cedimenti in fondazione, che ricadano in almeno una delle due seguenti condizioni alternative: o a. differenziali, di ampiezza superiore a 0,002 L e fino a 0,004 L (dove L è la distanza tra due pilastri o setti murari) o b. uniformi, che riguardano l’area di sedime rispetto all’area immediatamente adiacente, superiori a 10 centimetri e fino a 20 centimetri; - distacchi localizzati fra pareti portanti ortogonali, che ricadano in almeno una delle due seguenti condizioni: o a. di ampiezza fino a 10 millimetri che, in corrispondenza di almeno un piano, interessino, in pianta, una percentuale superiore al 15% e fino al 25% degli “incroci” tra murature portanti ortogonali del medesimo piano. o b. di ampiezza superiore a 10 millimetri che, in corrispondenza di almeno un piano, interessino, in pianta, una percentuale fino al 15% degli “incroci” tra murature portanti ortogonali del medesimo piano. DANNO GRAVISSIMO Si definisce danno gravissimo quello che supera almeno una delle condizioni indicate come Soglia di Danno grave e che è presente sull'edificio anche per una sola delle seguenti condizioni: Soglie di danno per gli edifici in muratura
  • 13. Danno Gravissimo: si intende il danno subito da edifici dichiarati inagibili secondo la procedura AeDES, che supera almeno una delle condizioni indicate come Soglia di Danno grave e che è presente sull’edificio anche per una sola delle seguenti condizioni: • lesioni passanti che, in corrispondenza di almeno un piano, ricadano in almeno una delle due seguenti condizioni: 1. siano di ampiezza maggiore o uguale a 5 millimetri e fino a 20 millimetri ed interessino più del 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti del piano medesimo; 2. siano di ampiezza superiore a 20 millimetri ed interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti del piano medesimo. • evidenze di schiacciamento che interessino più del 10% e fino al 15% delle murature portanti, conteggiate come numero di elementi interessati dallo schiacciamento medesimo rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano;
  • 14. Danno Gravissimo: crolli rilevanti delle strutture verticali portanti, anche parziali, che interessino una superficie superiore al 5% e fino al 10% della superficie totale in pianta delle murature portanti al singolo piano
  • 15. Danno Gravissimo: crolli rilevanti delle strutture verticali portanti, anche parziali, che interessino una superficie superiore al 5% e fino al 10% della superficie totale in pianta delle murature portanti al singolo piano
  • 16. Danno Gravissimo: crolli rilevanti delle strutture orizzontali portanti, volte o solai, anche parziali, che interessino una superficie superiore al 10% e fino al 25% della superficie totale degli orizzontamenti al singolo piano
  • 17. • distacchi localizzati fra pareti portanti ortogonali, che ricadano in almeno una delle due seguenti condizioni: 1. di ampiezza fino a 10 millimetri che, in corrispondenza di almeno un piano, interessino, in pianta, una percentuale superiore al 15% e fino al 25% degli “incroci” tra murature portanti ortogonali del medesimo piano. 2. di ampiezza superiore a 10 millimetri che, in corrispondenza di almeno un piano, interessino, in pianta, una percentuale fino al 15% degli “incroci” tra murature portanti ortogonali del medesimo piano. ➢ Il Danno è superiore al Gravissimo quando viene superata almeno una delle precedenti condizioni Danno Gravissimo:
  • 18. o - lesioni passanti che, in corrispondenza di almeno un piano, siano di ampiezza maggiore o uguale a 20 millimetri ed interessino più del 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti del piano medesimo; o - evidenze di schiacciamento che interessino più del 15% delle murature portanti, conteggiate come numero di elementi interessati dallo schiacciamento medesimo rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano; o - crolli rilevanti delle strutture verticali portanti, anche parziali, che interessino una superficie superiore al 10% della superficie totale in pianta delle murature portanti al singolo piano; o - crolli rilevanti delle strutture orizzontali portanti, volte o solai, anche parziali, che interessino una superficie superiore al 25% della superficie totale degli orizzontamenti al singolo piano; o - pareti fuori piombo correlate ai danni subiti, la cui entità dello spostamento residuo, valutata come deformazione del singolo piano (drift), è maggiore a 0,02 h (dove h è l’altezza del piano interessato dal fuoripiombo); - cedimenti in fondazione, che ricadano in almeno una delle due seguenti condizioni alternative: o a. differenziali, di ampiezza superiore a 0,004 L (dove L è la distanza tra due pilastri o setti murari) o b. uniformi, che riguardano l’area di sedime rispetto all’area immediatamente adiacente, superiori a 20 centimetri; - distacchi localizzati fra pareti portanti ortogonali, che ricadano in almeno una delle due seguenti condizioni: o a. di ampiezza fino a 10 millimetri che, in corrispondenza di almeno un piano, interessino, in pianta, una percentuale superiore al 25% degli “incroci” tra murature portanti ortogonali del medesimo piano. o b. di ampiezza superiore a 10 millimetri che, in corrispondenza di almeno un piano, interessino, in pianta, una percentuale superiore al 15% degli “incroci” tra murature portanti ortogonali del medesimo piano. Si intende il danno subito da edifici che supera almeno una delle condizioni indicate come Soglia di Danno gravissimo e che è presente sull’edificio anche per una sola delle seguenti condizioni: DANNO SUPERIORE AL GRAVISSIMO Soglie di danno per gli edifici in muratura
  • 19. α β 1 x Presenza di muri portanti a 1 testa (o comunque con spessore ≤ 15 cm) per più del 40% dello sviluppo di una parete perimetrale x 2 o Presenza di muri portanti a 1 testa (o comunque con spessore ≤ 15 cm) per più del 20% e meno del 40% dello sviluppo di una parete perimetrale x 3 o Presenza di muri portanti a doppio paramento (senza efficaci collegamenti – diatoni tra i due paramenti), ciascuno a 1 testa (o comunque con spessore ≤ 15 cm) per più del 40% dello sviluppo di una parete perimetrale x 4 x Cattiva qualità della tessitura muraria (caotica, sbozzata senza ricorsi e orizzontalità, assenza di diatoni, ...), per uno sviluppo ≥ 40 % della superficie totale resistente x 5 o Cattiva qualità della tessitura muraria (caotica, sbozzata senza ricorsi e orizzontalità, assenza di diatoni, ...), per uno sviluppo < 40 %, ma > 20%della superficie totale resistente x 6 x Presenza di un piano (escluso l’ultimo) con rapporto tra superficie muraria resistente in una direzione e superficie coperta inferiore al 4% x 7 x Presenza di muratura portante in laterizio al alta percentuale di foratura (< 55% di vuoti) per uno sviluppo ≥ 50 % della superficie resistente ad uno stesso livello x 8 x Assenza diffusa o irregolarità di connessioni della muratura alle angolate ed ai martelli x 9 o Colonne in muratura soggette a tensioni medie di compressione, nella combinazione SLU, superiori al 40% della resistenza a compressione media fm per oltre il 30% degli elementi resistenti x 10 o Rapporto distanza tra pareti portanti successive/spessore muratura ≥ 14(con esclusione del caso di pareti in laterizio semipieno) o distanza tra pareti successive > 7 metri x 11 x Collegamenti degli orizzontamenti alle strutture verticali portanti inesistenti o inefficaci in modo diffuso x 12 o Solai impostati su piani sfalsati con dislivello > 1/3 altezza di interpiano, all’interno della u.s. o di u.s. contigue x 13 o Presenza di volte od archi con spinta non contrastata x 14 x Presenza di strutture spingenti in copertura per uno sviluppo maggiore del 30% della superfice coperta x 15 o Presenza di strutture spingenti in copertura per uno sviluppo maggiore del 5% e minore del 30% della superfice coperta x 3.1 - CARENZE di edifici con struttura in muratura
  • 20. α β 1 x Presenza di muri portanti a 1 testa (o comunque con spessore ≤ 15 cm) per più del 40% dello sviluppo di una parete perimetrale x 2 o Presenza di muri portanti a 1 testa (o comunque con spessore ≤ 15 cm) per più del 20% e meno del 40% dello sviluppo di una parete perimetrale x 3 o Presenza di muri portanti a doppio paramento (senza efficaci collegamenti – diatoni tra i due paramenti), ciascuno a 1 testa (o comunque con spessore ≤ 15 cm) per più del 40% dello sviluppo di una parete perimetrale x 4 x Cattiva qualità della tessitura muraria (caotica, sbozzata senza ricorsi e orizzontalità, assenza di diatoni, ...), per uno sviluppo ≥ 40 % della superficie totale resistente x 5 o Cattiva qualità della tessitura muraria (caotica, sbozzata senza ricorsi e orizzontalità, assenza di diatoni, ...), per uno sviluppo < 40 %, ma > 20%della superficie totale resistente x 6 x Presenza di un piano (escluso l’ultimo) con rapporto tra superficie muraria resistente in una direzione e superficie coperta inferiore al 4% x 7 x Presenza di muratura portante in laterizio al alta percentuale di foratura (< 55% di vuoti) per uno sviluppo ≥ 50 % della superficie resistente ad uno stesso livello x 8 x Assenza diffusa o irregolarità di connessioni della muratura alle angolate ed ai martelli x 9 o Colonne in muratura soggette a tensioni medie di compressione, nella combinazione SLU, superiori al 40% della resistenza a compressione media fm per oltre il 30% degli elementi resistenti x 10 o Rapporto distanza tra pareti portanti successive/spessore muratura ≥ 14(con esclusione del caso di pareti in laterizio semipieno) o distanza tra pareti successive > 7 metri x 11 x Collegamenti degli orizzontamenti alle strutture verticali portanti inesistenti o inefficaci in modo diffuso x 12 o Solai impostati su piani sfalsati con dislivello > 1/3 altezza di interpiano, all’interno della u.s. o di u.s. contigue x 13 o Presenza di volte od archi con spinta non contrastata x 14 x Presenza di strutture spingenti in copertura per uno sviluppo maggiore del 30% della superfice coperta x 15 o Presenza di strutture spingenti in copertura per uno sviluppo maggiore del 5% e minore del 30% della superfice coperta x 16 x Presenza di muratura e/o colonne portanti insistenti in falso su solai o volte, che interessi almeno 15 % della superficie delle murature portanti allo stesso piano x 17 o Carenze manutentive gravi e diffuse su elementi strutturali x 3.1 - CARENZE di edifici con struttura in muratura Carenze per gli edifici in muratura
  • 21. Soglie di danno per gli edifici in c.a. in opera
  • 22. Danno Grave: Si intende il danno subito da edifici dichiarati inagibili secondo la procedura AeDES, che supera almeno una delle condizioni indicate nell’Allegato 1 dell’Ordinanza n. 4/2016 come Soglia di Danno lieve e che è presente sull’edificio anche per una sola delle seguenti condizioni: • lesioni per flessione, nelle travi, di ampiezza superiore a 1 mm, per una percentuale di travi interessate fino al 10%; • lesioni per flessione nei pilastri, di ampiezza superiore a 0,5 mm, per una percentuale di pilastri interessati fino al 10%; • schiacciamento che interessa una quantità superiore al 5% e fino al 10% dei pilastri conteggiati come numero di elementi interessati dallo schiacciamento rispetto al numero di pilastri resistenti al singolo piano;
  • 23. Danno Grave: • danno strutturale che interessa meno del 2% delle parti interne dei pannelli nodali trave-pilastro, valutato al singolo piano come percentuale del numero totale di nodi danneggiati nel medesimo piano. • lesioni strutturali che interessano fino al 15% della superficie totale degli orizzontamenti del singolo piano, compromettendo la capacità resistente ai carichi gravitazionali o, comunque, l’efficacia sulla trasmissione e ripartizione delle azioni orizzontali agli altri elementi strutturali;
  • 24. Soglie di danno per gli edifici in c.a. in opera
  • 25. Danno Gravissimo: si intende il danno subito da edifici dichiarati inagibili secondo la procedura AeDES che supera almeno una delle condizioni indicate come Soglia di Danno grave e che è presente sull’edificio anche per una sola delle seguenti condizioni • schiacciamento che interessa una quantità superiore al 10% e fino al 20% dei pilastri conteggiati come numero di elementi interessati dallo schiacciamento rispetto al numero di pilastri resistenti al singolo piano; • danno strutturale che interessa almeno il 2% e fino al 10% delle parti interne dei pannelli nodali trave pilastro, valutato al singolo piano come percentuale del numero totale di nodi danneggiati nel medesimo piano
  • 26. Soglie di danno per gli edifici in c.a. in opera
  • 27. Danno superiore al Gravissimo: si intende il danno subito da edifici dichiarati inagibili secondo la procedura AeDES, che supera almeno una delle condizioni indicate come Soglia di Danno gravissimo e che è presente sull’edificio anche per una sola delle seguenti condizioni: • danno strutturale che interessa più del 10% delle parti interne dei pannelli nodali trave-pilastro, valutato al singolo piano come percentuale del numero totale di nodi danneggiati nel medesimo piano • schiacciamento che interessa una quantità superiore al 20% dei pilastri conteggiati come numero di elementi interessati dallo schiacciamento rispetto al numero di pilastri resistenti al singolo piano
  • 28. Carenze per gli edifici in c.a.
  • 29. • Per strutture miste, le soglie di danno sono definite con riferimento alla tipologia costruttiva prevalente. • Nel caso di mancanza di una tipologia prevalente o per tipologie costruttive diverse dalla muratura, dal cemento armato in opera o da prefabbricato, il professionista incaricato dimostra la soglia di danno adottando criteri simili a quelli adottati precedentemente. Edifici con struttura mista o altra tipologia ALLEGATO 1 Ordinanza 19/2017 Soglie di danno, gradi di vulnerabilità, livelli operativi e costi parametrici
  • 30. Scaturisce dalla combinazione dello Stato di Danno e del Grado di Vulnerabilità. L0 L1 L2 L3 L4 Contempla esclusivamente l’esecuzione di interventi di rafforzamento locale Comportano interventi di miglioramento sismico nei limiti di sicurezza stabiliti dal Ministero delle Infrastrutture, finalizzati a raggiungere una resistenza alle azioni sismiche ricompresa entro i valori del 60% e 80% di quello previsto per le nuove costruzioni. Comporta l’esecuzione di interventi di demolizione e ricostruzione o di adeguamento sismico Livello Operativo ▪ Miglioramento sismico L1, L2, L3 raggiungendo il 60/80% della sicurezza sismica secondo le NTC2008 ▪ Adeguamento o ricostruzione di edifici classificati L4;
  • 31. Ad ogni livello operativo è associato un costo parametrico.
  • 32. ESEMPIO 1 DETERMINAZIONE DEL LIVELLO OPERATIVO
  • 33. Esempio di analisi del danno / livello operativo Fabbricato rurale DEFINIZIONE & INQUADRAMENTO DEI DANNI Fabbricato che si sviluppa su 2 livelli: - Piano terra, Deposito agricolo - Primo piano, Abitazione Dimensioni in pianta 20,5 X 15,6m Altezza colmo edificio 9,05m Copertura in legno Solai sfalsati in legno non ammorsati Struttura portante in setti murari
  • 34. Fabbricato rurale DEFINIZIONE & INQUADRAMENTO DEI DANNI I danni riscontrati, chiaramente riconducibili al sisma, sono i seguenti: - Crolli estesi degli impalcati del primo piano e della copertura; - Importanti lesioni diagonali passanti su setti murari portanti, di ampiezza superiore a 20mm: l’andamento “a scaletta” delle lesioni è sintomo di cattiva qualità della malta di allettamento; - Crolli estesi delle strutture portanti verticali; Esempio di analisi del danno / livello operativo
  • 35. Fabbricato rurale DEFINIZIONE & INQUADRAMENTO DEI DANNI I danni riscontrati, chiaramente riconducibili al sisma, sono i seguenti: - Distacchi tra pareti portanti ortogonali: distacchi mutui di pareti per meccanismi di ribaltamento fuori piano; - Pericolo di crolli: il pericolo di crollo di ulteriori parti del fabbricato è molto evidente ed è stato anche motivo dell'impossibilità di rilievo dell'interno dello stesso. Esempio di analisi del danno / livello operativo
  • 36. Fabbricato rurale QUANTIFICAZIONE DEL DANNO / CONDIZIONE SUPERIORE AL GRAVISSIMMO Muratura portante primo livello: Muri perimetrali = (20,50+15,60)x2=72,2m Muri interni = 5,32x3+13,30x2+15,0+6,30x2=70,16m TOTALE = 142,36m Strutture murarie compromesse da lesioni passanti >20mmStrutture portanti primo livello Muratura portante compromessa: 13,6+13,3+5,32x2+14,15+4,01=55,70m Percentuale lesioni passanti: 39% Esempio di analisi del danno / livello operativo
  • 37. Fabbricato rurale QUANTIFICAZIONE DEL DANNO Distacchi coperturaDistacchi localizzati tra pareti Esempio di analisi del danno / livello operativo
  • 38. Fabbricato rurale QUANTIFICAZIONE DEL DANNO/CONDIZIONE SUPERIORE AL DANNO GRAVISSIMO Crolli solaio primo impalcato Crolli copertura PERCENTUALE CROLLO IMPALCATO = 23% PERCENTUALE CROLLO COPERTURA = 26% Tot. solaio primo impalcato (22,81+22,01+22,81+45,47+45,70+20,25+23,56+46,42+22,81) = 314,38 mq SUPERFICIE DEI CROLLI Primo impalcato = (22,81+22,01+26,13) = 71,04 mq Tot. solaio di copertura 21 x 16,60 = 348.60 SUPERFICIE DEI CROLLI TOTALE CROLLI Copertura = 92,26 Esempio di analisi del danno / livello operativo
  • 39. Fabbricato rurale QUANTIFICAZIONE DEL DANNO/ CONDIZIONE DA DANNO GRAVISSIMO Crolli strutture verticali PERCENTUALE CROLLO STRUTTURE VERTICALI = 6% Tot. Strutture verticali (22,81+22,01+22,81+45,47+45,70+20,25+23,56+46,42+22,81) = 314,38 mq SUPERFICIE DEI CROLLI Primo impalcato = (11,07+6,5) = 17,57 mq Esempio di analisi del danno / livello operativo
  • 40. Fabbricato rurale QUANTIFICAZIONE DEL DANNO Esempio di analisi del danno / livello operativo
  • 43. Fabbricato rurale I diversi Livelli operativi scaturiscono dalla combinazione dello Stato di Danno, individuato tramite la Tabella 2, e del Grado di Vulnerabilità, desunti dalla Tabella 4. Esempio di analisi del danno / livello operativo
  • 44. Fabbricato rurale I costi parametrici per i livelli operativi L1, L2 ed L3 si applicano a tutti gli interventi che riguardano edifici appartenenti alla Classe d'uso II e che, ai sensi del decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 27 dicembre 2016, sono finalizzati a raggiungere una resistenza alle azioni sismiche ricompresa entro i valori del 60% ed 80% di quello previsto per le nuove costruzioni. I costi parametrici si riferiscono infine ad edifici completi, dotati di finiture ed impianti di uso comune. Vano s.a. s.u. piano terra     Totale 0 277,24 piano primo     Totale 271,84 Superfice complessiva [mq] 549,08 Esempio di analisi del danno / livello operativo
  • 45. ESEMPIO 2 DETERMINAZIONE DEL LIVELLO OPERATIVO MODELLO IN BIM
  • 46. Viale Regina Margherita 38 Comune di Mogliano, Macerata Catasto - foglio n.19, particella n. 70 Foto aerea
  • 47. Palazzo Chierichetti Epoca di costruzione 1860 Edificio nobiliare Tutela art.10 del D.lgs. 42/2004 Vincolo storico – artistico – architettonico Stile CLASSICO - PURISTA Architetto Luciano Luciani
  • 48. Edificio USO ABITATIVO • 3 PIANI FUORI TERRA • SOTTOTETTO PRATICABILE • SEMINTERRATO UNITÀ STRUTTURALE LIMITE U.S.
  • 50. Piano Terra STATUA IN GESSO DEL DIOSCURO ROMANO COLLOCATA ALL’INGRESSO PRINCIPALE
  • 51. Piano Primo PIANO NOBILE DECORAZIONI ALLE PARETI LIMITE U.S. DECORAZIONI AI CONTROSOFFITTI
  • 52. Piano Secondo PAVIMENTAZIONE INTERNA ALL’ABITAZIONE IN COTTO POLICROMO CON DISEGNI GEOMETRICI PAVIMENTAZIONE DEI PIANEROTTOLI DELLA SCALA PRINCIPALE IN COTTO POLICROMO CON DISEGNI GEOMETRICI
  • 53. Sottotetto DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO ESTRADOSSO DEI CONTROSOFFITTI IN CENTINATURA LIGNEA E CAMORCANNA
  • 54. DESCRIZIONE MATERICA Strutture portanti verticali Muratura a due e tre teste di mattoni pieni e malta di calce
  • 55. DESCRIZIONE MATERICA Strutture orizzontali SOLAI LIGNEI A VISTA AL SEMINTERRATO CONTROSOFFITTI IN CAMORCANNA VISIBILI DAL SOTTOTETTO COPERTURA LIGNEA Intervento di miglioramento sismico 1997 SOLAI LIGNEI A VISTA
  • 56. FINITURE ELEMENTI DI PREGIO PARETI DECORATE PAVIMENTAZIONE IN COTTO POLICROMO CON DISEGNI GEOMETRICI DECORAZIONI AI CONTROSOFFITTI
  • 57. Edificio inagibile VALUTAZIONE PREVENTIVA LIVELLO OPERATIVO Ordinanze 4/2016 e 19/2017 STATO DI DANNO VULNERABILITÀ INTERVENTO DI MIGLIORAMENTO SISMICO Tra i danni: lesioni su controsoffitti Tra i danni: lesioni su murature portanti
  • 58. STESURA QUADRO FESSURATIVO ESEMPIO DI LESIONE PASSANTE INSERIMENTO PARAMETRI DI PROGETTOPROCESSO VISTA A – MURO n. 22 PIANO PRIMO - VISTA A Immagine: 139.jpg • Tipologia lesione: diagonale passante • Ampiezza della lesione: minore di 5 mm • Superficie lesionata (RETINO ROSSO)
  • 59. PIANO TERRA PIANO PRIMO PIANO SECONDO LEGENDA: Superficie lesionata dei muri portanti Danneggiamenti tramezzature RESTITUZIONE QUADRO FESSURATIVO
  • 60. Lesione passante ampiezza 10 mm DEFINIZIONE STATO DI DANNO Condizione di danno n.1 - lesioni passanti che, in corrispondenza di almeno un piano, ricadano in almeno una delle due seguenti condizioni: o a. siano di ampiezza minore di 5 millimetri ed interessino più del 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti del piano medesimo; x b. siano di ampiezza pari o superiore a 5 millimetri ed interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti del piano medesimo. o - evidenze di schiacciamento che interessino più del 5% e fino al 10% delle murature portanti, conteggiate come numero di elementi interessati dallo schiacciamento medesimo rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano: o - crolli rilevanti delle strutture verticali portanti, anche parziali, che interessino una superficie fino al 5% della superficie ALLEGATO 1 - TABELLA 1 – DEFINIZIONE DELLE SOGLIE DI DANNO: EDIFICI IN MURATURA DANNO GRAVE È definita danno grave quello che supera almeno una delle condizioni indicate nell'Allegato 1 dell'Ordinanza n. 4/2016 come Soglia di Danno lieve e che è presente sull'edificio anche per una sola delle seguenti condizioni: Sup. lesionata Sup. prospettica [m2 ] [m2 ] 1,4 499
  • 61. x lesioni passanti, concentrate o diffuse, di ampiezza fino a millimetri 5, che, in corrispondenza di almeno un piano, interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti verticali del piano medesimo; o evidenza di schiacciamenti che interessino fino al 5% delle murature portanti conteggiate come numero di elementi interessati dallo schiacciamento rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano; o presenza di crolli significativi nelle strutture portanti, nei solai o nelle scale, anche parziali; o distacchi ben definiti fra strutture verticali ed orizzontamenti e all'intersezione dei maschi murari; ORDINANZA 4/2016 ALLEGATO A - EDIFICI IN MURATURA DANNO LIEVE Si intende per danno lieve il danno conseguente alla crisi sismica iniziata a far data dal 24 agosto 2016, subito dagli edifici dichiarati inagibili secondo la procedura AeDES, che non supera nessuna delle condizioni di seguito definite: Esempio danneggiamento tramezzatura x lesioni passanti, concentrate o diffuse, di ampiezza fino a millimetri 5, che, in corrispondenza di almeno un piano, interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti verticali del piano medesimo; o evidenza di schiacciamenti che interessino fino al 5% delle murature portanti conteggiate come numero di elementi interessati dallo schiacciamento rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano; o presenza di crolli significativi nelle strutture portanti, nei solai o nelle scale, anche parziali; o distacchi ben definiti fra strutture verticali ed orizzontamenti e all'intersezione dei maschi murari; o pareti fuori piombo correlate ai danni subiti, la cui entità dello spostamento residuo, valutata come deformazione del singolo piano (drift), fino a 0,005 h (dove h è l’altezza del piano interessato dal fuori piombo); o crollo di elementi di chiusura (tamponamenti), interposti fra colonne in muratura portanti, per un’estensione in superficie prospettica non inferiore al 20% rispetto al livello interessato; x perdita totale di efficacia, per danneggiamento o per crollo, di almeno il 50% delle tramezzature interne, ad uno stesso livello, purché connessa con una delle condizioni di cui sopra. ORDINANZA 4/2016 ALLEGATO A - EDIFICI IN MURATURA DANNO LIEVE Si intende per danno lieve il danno conseguente alla crisi sismica iniziata a far data dal 24 agosto 2016, subito dagli edifici dichiarati inagibili secondo la procedura AeDES, che non supera nessuna delle condizioni di seguito definite:PIANO PRIMO Danneggiamenti tramezzature Condizione di danno n.2
  • 62. x lesioni passanti, concentrate o diffuse, di ampiezza fino a millimetri 5, che, in corrispondenza di almeno un piano, interessino fino al 30% della superficie totale prospettica delle strutture portanti verticali del piano medesimo; o evidenza di schiacciamenti che interessino fino al 5% delle murature portanti conteggiate come numero di elementi interessati dallo schiacciamento rispetto al numero di elementi resistenti al singolo piano; o presenza di crolli significativi nelle strutture portanti, nei solai o nelle scale, anche parziali; ORDINANZA 4/2016 ALLEGATO A - EDIFICI IN MURATURA DANNO LIEVE Si intende per danno lieve il danno conseguente alla crisi sismica iniziata a far data dal 24 agosto 2016, subito dagli edifici dichiarati inagibili secondo la procedura AeDES, che non supera nessuna delle condizioni di seguito definite: PIANO TERRA PIANO PRIMO LEGENDA: Superficie lesionata dei muri portanti Condizione di danno n.3
  • 63. Carenza n.2 - tipo b Presenza di volte con spinta non contrastata VOLTE DI MATTONI DISPOSTI DI FOGLIO PIANO TERRA VULNERABILITÀ
  • 64. Dott. Ing. Gianluca Loffredo - ArchLiving s.r.l.
  • 65. EDIFICI GIA’ INTERESSATI DA PRECEDENTI SISMA
  • 66. INTERVENTI SU EDIFICI GIÀ INTERESSATI DA PRECEDENTI EVENTI SISMICI ORDINANZA 19 art. 20 Edifici danneggiati dagli eventi del ‘09 e ’16 nella regione Abruzzo Costo lavori aggiuntivi E L2 per rapporto tra lavori finanziati e lavori da finanziare Nel caso di interventi già in corso Nel caso di interventi non in corso Si applica l’ordinanza 19 Edifici danneggiati dagli eventi del ’97 e ’16 regione Umbria e Marche SE Non oggetto di contributo nel ’97 Ma Possibile inagibilità indotta Si applica ordinanza 19 Con lavori in corso dal ‘97 NON SPECIFICATO
  • 67. ORDINANZA 51/ del 28/03/2018 – identificazione del danno prevalente Edifici isolati Danno prevalente: SISMA 2016 Modifica in senso peggiorativo della AeDES rilasciata a seguito del sisma 2009 Rilascio scheda AeDES a seguito di sisma 2016 in assenza di esiti riferiti al sisma 2009 Aggregati edilizi: sisma prevalente 2016 SE Modifica in senso peggiorativo del più grave esito Aedes del 2009 Modifica in senso peggiorativo o attribuzione di inagibilità per un numero di edifici o US che copra una superficie lorda pari o superiore al 50% della superficie lorda dell’intero aggregato Assenza di danno accertato a seguito del sisma 2009 Compilazione e Presentazione Scheda Aedes entro 07/05/2018 Per la Superficie Lorda NON si tiene conto: -Conferma 2016 di Aedes A sisma 2009 -- nessun esito e Aedes A 2009 - Aedes A 2016 e nessun esito 2009
  • 68. ORDINANZA 51 del 28/03/2018 – identificazione del danno prevalente Per edifici isolati e aggregati con Aedes E del 2009, il danno prevalente è sempre quello del 2009 Entro 30 giorni dalla pubblicazione dell’Ordinanza, si può chiedere al Comune territorialmente competente l’accertamento del danno prevalente, come da allegati all’ordinanza. Entro 60 giorni dalla richiesta, il Comune comunica l’esito all’Ufficio della Ricostruzione competente Prevalenza Sisma 2009 Edifici già ammessi a contributo: contributo aggiuntivo, pari al nuovo importo ammesso e il contributo già approvato Domanda in corso di valutazione: contributo aggiuntivo pari a (nuovo importo ammesso – importo originario) – 20% Domanda non presentata: contributo ai sensi delle ordinanza del 2009 + quota extra per danni 2016 che verrà definita dagli Uffici Speciali Prevalenza Sisma 2016 Ordinanze Commissario Straordinario 2016 La domanda va presentata entro 30 giorni dall’esito di accertamento, allegando apposita variante, perizia giurata con nesso causale, quantificazione nuove lavorazioni e tempi necessari per l’esecuzione
  • 69. INTERVENTI SU EDIFICI GIÀ INTERESSATI DA PRECEDENTI EVENTI SISMICI – ORDINANZA 19 art. 20 Edifici danneggiati dagli eventi del ‘09 e ’16 nella regione Abruzzo Costo lavori aggiuntivi E L2 per rapporto tra lavori finanziati e lavori da finanziare Nel caso di interventi già in corso Nel caso di interventi non in corso Si applica l’ordinanza 19 Edifici danneggiati dagli eventi del ’97 e ’16 regione Umbria e Marche SE Non oggetto di contributo nel ’97 Ma Possibile inagibilità indotta Si applica ordinanza 19 Con lavori in corso dal ‘97 NON SPECIFICATO