Il nuovo CAD è legge. Approvato questa mattina in via definitiva dal Conisglio dei ministri, il nuovo testo presenta alcune modifiche sugli aspetti giudicati più deboli del suo predecessore (il primo CAD, promosso dall'allora Ministro Lucio Stanca, risale al 2005). In particolare, si legge nel comunicato diffuso questa mattina dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, il nuovo CAD introduce misure premiali e sanzionatorie rispetto all'attuazione degli obblighi di "innovazione" per le amministrazioni, con la possibilità di quantificare e riutilizzare i risparmi ottenuti grazie alle tecnologie digitali (principio di effettività).
Il nuovo CAD è legge. Approvato questa mattina in via definitiva dal Conisglio dei ministri, il nuovo testo presenta alcune modifiche sugli aspetti giudicati più deboli del suo predecessore (il primo CAD, promosso dall'allora Ministro Lucio Stanca, risale al 2005). In particolare, si legge nel comunicato diffuso questa mattina dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, il nuovo CAD introduce misure premiali e sanzionatorie rispetto all'attuazione degli obblighi di "innovazione" per le amministrazioni, con la possibilità di quantificare e riutilizzare i risparmi ottenuti grazie alle tecnologie digitali (principio di effettività).
"Il nuovo CAD. Manuale d'uso" curato da DigitPA, DDI e FormezPa (aprile 2011)
Il Codice dell'Amministrazione Digitale (D.L. 82/2005; D.L. 235/2010) rappresenta una pietra miliare in materia di uso dell'informatica come strumento privilegiato nei rapporti con la pubblica amministrazione.
Il CAD costituisce un'insieme di disposizioni che promuovono e regolano la disponibilità, la gestione, l'accesso, la trasmissione, la conservazione e la fruibilità dell'informazione in modalità digitale, utilizzando le tecnologie dell'informazione e della comunicazione all'interno della pubblica amministrazione e nei rapporti tra amministrazione e privati.
Di Federico Butera
Nell’ultimo ventennio la pubblica amministrazione è stata interessata da molteplici interventi riformatori. Come è stato rilevato da molti osservatori, forse si sarebbe dovuto dedicare meno sforzi a realizzare “meno stato” e più attenzione a rispondere alla domanda “quale stato”. Lo stesso processo di digitalizzazione dell’amministrazione, pensato da molti come il cavallo di Troia dell’innovazione, ha prodotto risultati differenti: accanto a soluzioni di eccellenza si sono registrati esiti negativi o irrilevanti. È apparso evidente che il cambiamento della Pubblica Amministrazione, come peraltro di altre organizzazioni, non è prevalentemente né processo normativo né un processo tecnologico. Come progettare il cambiamento della Pubblica Amministrazione? Immettere una leva di giovani qualificati che sopperisca ai deficit di organico e di competenze? Intervenire sull’organizzazione con un approccio consapevole della molteplicità delle variabili in gioco (cultura, meccanismi operativi, sistemi incentivanti, relazioni industriali, condivisione degli obiettivi) e dell’importanza della partecipazione dei lavoratori in termini di saperi e competenze?
Federico Butera è studioso e architetto di organizzazioni complesse e Professore emerito di Scienze dell’Organizzazione. È stato Ordinario di Sociologia e Scienze dell’Organizzazione presso l’Università di Milano Bicocca e prima Ordinario di Sociologia dell’Organizzazione alla Sapienza. È Presidente della Fondazione Irso - Istituto di Ricerca Intervento sui Sistemi Organizzativi da lui fondato e presieduto dal 1974. Ha pubblicato oltre 150 articoli e 34 libri e ha firmato alcuni progetti che hanno innovato i modelli organizzativi di imprese e PA, accompagnando il percorso di superamento del fordismo in Italia.
Identità e biometria, firme e sigilli, blockchain e trattamento del dato sono state le tre macrotematiche discusse dagli esperti che ne hanno messo in rilievo opportunità e pericoli oggettivi.
In attesa dell'emanazione del nuovo Codice di amministrazione digitale, condivido una riassuntiva sintesi del corso da me tenuto presso ATER (grazie ad un progetto Manpower Formazione) con oggetto CAD, trasparenza, PA e internet, social network, open data..e tanto altro.
Avv. Emiliano Vitelli
Sviluppata nell'ambito di un corso sulla qualità dei siti web della pubbliche amministrazioni, questa presentazione si focalizza sui servizi pubblici online, e in particolare:
- caratteristiche indispensabili
- vincoli normativi
- livelli di interattività
- customer satisfaction
- elementi per la valutazione
(1) Premessa: il problema della «digitalizzazione» dell’Italia
(2) Introduzione all’Amministrazione digitale
(3) Il «documento informatico»
(4) Le 3 (o 4?) «firme elettroniche» in Italia
(5) La P.E.C. (posta elettronica certificata) (cenni)
(6) Conclusioni e rinvio (Open data e Fattura Elettronica PA)
SignEAT - Evento AIFAG del 15 giugno 2017 - Intervento Luigi Foglia - terza t...Digital Law Communication
Identità e biometria, firme e sigilli, blockchain e trattamento del dato sono state le tre macrotematiche discusse dagli esperti che ne hanno messo in rilievo opportunità e pericoli oggettivi.
"Il nuovo CAD. Manuale d'uso" curato da DigitPA, DDI e FormezPa (aprile 2011)
Il Codice dell'Amministrazione Digitale (D.L. 82/2005; D.L. 235/2010) rappresenta una pietra miliare in materia di uso dell'informatica come strumento privilegiato nei rapporti con la pubblica amministrazione.
Il CAD costituisce un'insieme di disposizioni che promuovono e regolano la disponibilità, la gestione, l'accesso, la trasmissione, la conservazione e la fruibilità dell'informazione in modalità digitale, utilizzando le tecnologie dell'informazione e della comunicazione all'interno della pubblica amministrazione e nei rapporti tra amministrazione e privati.
Di Federico Butera
Nell’ultimo ventennio la pubblica amministrazione è stata interessata da molteplici interventi riformatori. Come è stato rilevato da molti osservatori, forse si sarebbe dovuto dedicare meno sforzi a realizzare “meno stato” e più attenzione a rispondere alla domanda “quale stato”. Lo stesso processo di digitalizzazione dell’amministrazione, pensato da molti come il cavallo di Troia dell’innovazione, ha prodotto risultati differenti: accanto a soluzioni di eccellenza si sono registrati esiti negativi o irrilevanti. È apparso evidente che il cambiamento della Pubblica Amministrazione, come peraltro di altre organizzazioni, non è prevalentemente né processo normativo né un processo tecnologico. Come progettare il cambiamento della Pubblica Amministrazione? Immettere una leva di giovani qualificati che sopperisca ai deficit di organico e di competenze? Intervenire sull’organizzazione con un approccio consapevole della molteplicità delle variabili in gioco (cultura, meccanismi operativi, sistemi incentivanti, relazioni industriali, condivisione degli obiettivi) e dell’importanza della partecipazione dei lavoratori in termini di saperi e competenze?
Federico Butera è studioso e architetto di organizzazioni complesse e Professore emerito di Scienze dell’Organizzazione. È stato Ordinario di Sociologia e Scienze dell’Organizzazione presso l’Università di Milano Bicocca e prima Ordinario di Sociologia dell’Organizzazione alla Sapienza. È Presidente della Fondazione Irso - Istituto di Ricerca Intervento sui Sistemi Organizzativi da lui fondato e presieduto dal 1974. Ha pubblicato oltre 150 articoli e 34 libri e ha firmato alcuni progetti che hanno innovato i modelli organizzativi di imprese e PA, accompagnando il percorso di superamento del fordismo in Italia.
Identità e biometria, firme e sigilli, blockchain e trattamento del dato sono state le tre macrotematiche discusse dagli esperti che ne hanno messo in rilievo opportunità e pericoli oggettivi.
In attesa dell'emanazione del nuovo Codice di amministrazione digitale, condivido una riassuntiva sintesi del corso da me tenuto presso ATER (grazie ad un progetto Manpower Formazione) con oggetto CAD, trasparenza, PA e internet, social network, open data..e tanto altro.
Avv. Emiliano Vitelli
Sviluppata nell'ambito di un corso sulla qualità dei siti web della pubbliche amministrazioni, questa presentazione si focalizza sui servizi pubblici online, e in particolare:
- caratteristiche indispensabili
- vincoli normativi
- livelli di interattività
- customer satisfaction
- elementi per la valutazione
(1) Premessa: il problema della «digitalizzazione» dell’Italia
(2) Introduzione all’Amministrazione digitale
(3) Il «documento informatico»
(4) Le 3 (o 4?) «firme elettroniche» in Italia
(5) La P.E.C. (posta elettronica certificata) (cenni)
(6) Conclusioni e rinvio (Open data e Fattura Elettronica PA)
SignEAT - Evento AIFAG del 15 giugno 2017 - Intervento Luigi Foglia - terza t...Digital Law Communication
Identità e biometria, firme e sigilli, blockchain e trattamento del dato sono state le tre macrotematiche discusse dagli esperti che ne hanno messo in rilievo opportunità e pericoli oggettivi.
I profili dei nostri laureati nei Master in Diritto:
Master in Diritto Amministrativo
Master in Diritto Societario
Master in Diritto della Proprietà Intellettuale
Master in Diritto Penale Societario
http://www.justlegalservices.it/master
Il procedimento amministrativo dalla riforma della L. 241/1990 al Codice dell...Omniavis srl
Il procedimento amministrativo dalla riforma della L. 241/1990 al Codice dell’amministrazione digitale
Civitella in Val di Chiana (Ar) - 26 aprile 2012
Alla luce dell'imminente approvazione del Codice della Trasparenza e degli obblighi vigenti e futuri diventa indispensabile creare una rete di comunicazione-flusso informativo interno per garantire sia la piena attuazione del Programma triennale della Trasparenza sia per ottimizzare tempi e risorse interne coinvolte nella sua realizzazione. Promossa da Francesca Sensini, la proposta è stata presentata nelle Poster Session di FORUM PA 2013.
L'entrata in vigore della nuova legislazione sulla trasparenza e la prevenzione della corruzione, pone alle pubbliche amministrazioni il compito di procedere sollecitamente alla riorganizzazione del loro modo di lavorare e di erogare servizi.
Relazione tenuta dall'Avv. Ernesto Belisario nell'ambito del convegno "La riforma della PA e la trasparenza: rendere conto ai cittadini" tenutosi a FORUMPA il giorno 11 maggio 2011
Slide dell'intervento dell'Avv. Ernesto Belisario al Webinar organizzato da ForumPA il 25 marzo 2011 su "Nuovo CAD e trasparenza" (http://saperi.forumpa.it/story/51378/nuovo-cad-e-trasparenza-le-regole-i-siti-pubblici-le-basi-di-dati-nazionali-l-accesso)
Il diritto dell’informazione, il patrimonio informativo pubblico e gli open datadatitrentinoit
slide del seminario "Dove e come si producono i dati del patrimonio informativo pubblico, il caso della Provincia Autonoma di Trento" all'interno del corso interdisciplinare "Digital Social Data"
Università degli Studi di Trento - Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, 19 Marzo 2015
2. Il controllo diffuso
La trasparenza
“per favorire forme diffuse di controllo sul
perseguimento delle funzioni istituzionali e
sull'utilizzo delle risorse pubbliche”
per controllare è indispensabile conoscere
ma non è sufficiente
occorre anche
comprendere
3. conoscere
diritto a conoscere
(e non più solo il diritto di difendersi)
“Tutti i documenti, le informazioni e i dati oggetto di pubblicazione
obbligatoria ai sensi della normativa vigente sono pubblici
e chiunque ha diritto di conoscerli (…)”
6. conoscere / comprendere
Si può dire di aver fatto trasparenza quando
si è abilitata la comprensione di un fenomeno
Art. 26, c. 2
Le
pubbliche
amministrazioni
pubblicano gli atti di concessione
delle
sovvenzioni,
contributi,
sussidi ed ausili finanziari alle
imprese, e comunque di vantaggi
economici di qualunque genere a
persone ed enti pubblici e privati
ai sensi del citato articolo 12 della
legge n. 241 del 1990, di importo
superiore a mille euro
Art. 29, c. 1
Le pubbliche amministrazioni
pubblicano i dati relativi al
bilancio di previsione e a quello
consuntivo di ciascun anno in
forma sintetica, aggregata e
semplificata, anche con il ricorso
a rappresentazioni grafiche, al
fine di assicurare la piena
accessibilità e comprensibilità.
7. conoscere / comprendere
Chi fa trasparenza ?
La stessa
amministrazione
che pubblica i dati
Art. 29, c. 1
Le pubbliche amministrazioni
pubblicano i dati relativi al
bilancio di previsione e a quello
consuntivo di ciascun anno in
forma sintetica, aggregata e
semplificata, anche con il ricorso
a rappresentazioni grafiche, al
fine di assicurare la piena
accessibilità e comprensibilità.
8. conoscere / comprendere
Chi fa trasparenza ?
Art. 27, c. 2
Le informazioni ... sono riportate
secondo
modalità
di
facile
consultazione,
in
formato
tabellare
aperto
che
ne
consente
l'esportazione,
il
trattamento e il riutilizzo ai
sensi dell'articolo 7 e devono
essere organizzate annualmente
in unico elenco per singola
amministrazione
Chi esporta, tratta, riutilizza
i dati per analizzarli a fini di
controllo, accountability,
trasparenza
FUORI
DALL'AMMINISTRAZIONE
9. far comprendere
diritto al riutilizzo
“Tutti i documenti, le informazioni e i dati oggetto di pubblicazione
obbligatoria ai sensi della normativa vigente sono pubblici
e chiunque ha diritto di conoscerli, di fruirne gratuitamente,
e di utilizzarli e riutilizzarli”
10. N comprensioni potenziali
Misurare la distanza
Art. 24, c. 3, l. 241/1990
Decreto 33/2013
Non sono ammissibili istanze di
accesso preordinate ad un
controllo
generalizzato
dell'operato delle pubbliche
amministrazioni
Disponibilità di un insieme
uniforme
di
informazioni
disponibili (o cmq coercibili)
integralmente riutilizzabili per
produrre nuova comprensione,
nuova trasparenza.
11. N comprensioni potenziali
Quale prospettiva?
Decreto 33/2013
Disponibilità di un insieme
uniforme
di
informazioni
disponibili (o cmq coercibili)
integralmente riutilizzabili per
produrre nuova comprensione,
nuova trasparenza.
Il diritto a fare trasparenza:
una potenzialità ancora ampiamente inespressa
una opportunità tutta (ancora) da sfruttare