Il RECUPERO della SOVRANITA’ NAZIONALE è il presupposto
indispensabile per poter riacquistare, nella piena disponibilità del potere politico e dei
futuri governi, la possibilità di qualsiasi intervento a favore della crescita economica e
delle politiche sociali. Nella situazione attuale, qualsiasi promessa sarebbe ipocrita,
in quanto, benché in aperta violazione del dettato costituzionale, i governi che ci
hanno preceduto sino ad ora hanno progressivamente ceduto tutti i relativi poteri
agli organismi europei e ad istituzioni finanziarie private e, comunque, esterne allo
Stato (BCE, FMI etc.), onde tutti i provvedimenti normativi che dal nostro governo o
dal nostro Parlamento vengono adottati in merito, sono la pura e semplice
esecuzione di dettami esterni allo Stato.
Paola Musu.
La politica sull'uguaglianza di genere in Italia - Analisi approfondita per l...Drughe .it
In base all'Indice europeo dell'uguaglianza di genere, l'Italia si classifica fra i paesi dell'UE con la minore uguaglianza di genere. La sua performance è superiore alla media UE in un solo settore, quella della salute, grazie alla longevità delle donne italiane. In tutti gli altri campi la situazione è lungi dall'essere soddisfacente. Le politiche per affrontare lo squilibrio di genere sono state caute e i progressi in ambito giuridico sono stati promossi principalmente da direttive provenienti dall'UE o dalle pressioni esercitate dalla società civile. All'Italia manca un'adeguata infrastruttura di genere a livello centrale per promuovere, coordinare e monitorare le iniziative a favore dell'uguaglianza di genere.
Il RECUPERO della SOVRANITA’ NAZIONALE è il presupposto
indispensabile per poter riacquistare, nella piena disponibilità del potere politico e dei
futuri governi, la possibilità di qualsiasi intervento a favore della crescita economica e
delle politiche sociali. Nella situazione attuale, qualsiasi promessa sarebbe ipocrita,
in quanto, benché in aperta violazione del dettato costituzionale, i governi che ci
hanno preceduto sino ad ora hanno progressivamente ceduto tutti i relativi poteri
agli organismi europei e ad istituzioni finanziarie private e, comunque, esterne allo
Stato (BCE, FMI etc.), onde tutti i provvedimenti normativi che dal nostro governo o
dal nostro Parlamento vengono adottati in merito, sono la pura e semplice
esecuzione di dettami esterni allo Stato.
Paola Musu.
La politica sull'uguaglianza di genere in Italia - Analisi approfondita per l...Drughe .it
In base all'Indice europeo dell'uguaglianza di genere, l'Italia si classifica fra i paesi dell'UE con la minore uguaglianza di genere. La sua performance è superiore alla media UE in un solo settore, quella della salute, grazie alla longevità delle donne italiane. In tutti gli altri campi la situazione è lungi dall'essere soddisfacente. Le politiche per affrontare lo squilibrio di genere sono state caute e i progressi in ambito giuridico sono stati promossi principalmente da direttive provenienti dall'UE o dalle pressioni esercitate dalla società civile. All'Italia manca un'adeguata infrastruttura di genere a livello centrale per promuovere, coordinare e monitorare le iniziative a favore dell'uguaglianza di genere.
Il ppt del prof. Francesco Villa (unicat) mostrato durante la prima serata del politalk con il tema: Una politica attenta alle realtà sociali - 26/01/2012
Il ppt del prof. Francesco Villa (unicat) mostrato durante la prima serata del politalk con il tema: Una politica attenta alle realtà sociali - 26/01/2012
Del Congresso PD. Delle radici di Italia Bene Comune. Tra Benecomunismo e Statalismo, i documento Di Fabrizio Barca su un un nuovo partito, ed il dibattito interno al PD.
1. PARTITO COMUNISTA
SEZ. DI GIOIA DEL COLLE
25 aprile - 1°maggio
Mobilitarsi per la nuova LIBERAZIONE
per sconfiggere la cinica-disumana logica del massimo profitto
per liberare i valori della resistenza, del Lavoro
per una società di liberi ed uguali
-valori dell’Occidente (concorrenza, xenofobia. discriminazioni, militarismo, nazionalismo)
-impreparazione alle emergenze,
-smantellamento della sanità pubblica
-carenza dei presidi sanitari territoriali
-mancanza di dispositivi di protezione individuali
-assenza di sicurezza sui posti di lavoro,
sono stati fattori determinanti a rendere esponenziale l’indice di mortalità del Covid 19.
Per anni il “ce lo dice l’Europa” ha fatto scattare imperterriti i nostri pavidi governanti a emanare
leggi che hanno diminuito i posti letti, ridotti e precarizzati gli organici nella sanità, alimentata la
sanità privata (il ministero e tutti i presidenti di regioni a gara ad applicare gli insegnamenti di
Formigoni -la sanità privata è più efficiente-) a cancellare concretamente l’articolo 32 della
Costituzione che garantisce il diritto alla salute.
“ce lo dice l’Europa”:
tutto deve essere subordinato all’euro (la finanza) a scapito degli investimenti produttivi;
tutto deve essere sacrificato alla competitività delle imprese calpestando la dignità umana,
alimentando delocalizzazioni, ristrutturazioni, disoccupazione, precarizzazione sociale che hanno
creato il virus (questo sì nei “laboratori” della Troika FMI-BM-UE tutti sotto l’ombrello NATO)
che ha provocato una gigantesca diffusione della povertà, e contemporaneamente un
pericolosissimo riscaldamento climatico che già sta dando inaudite sofferenze alle popolazioni.
La ferrea “dittatura del capitale” da sempre “padrina” del fascismo ha instaurato politiche
antipopolari con una forte riduzione delle attività pubbliche, nel campo della scuola, della sanità,
del sistema previdenziale, del mondo del lavoro, dei fondamentali diritti collettivi, favorendo invece
forti accelerazioni delle spese nei settori che riguardano le politiche belliciste della NATO (si
spendono circa 80 milioni di euro al giorno).
Queste politiche hanno affossato i valori della Resistenza e hanno trasformato il 25 aprile in un rito
annualmente celebrato per ricordare la conquista della democrazia; una democrazia, purtroppo,
senza e contro la Resistenza e la Costituzione Repubblicana; l’autocelebrazione di governanti senza
pudore, ricordano la conquista della Libertà e legiferano sfruttamento, povertà, disuguaglianze,
ingiustizie; legano il futuro del popolo allo Spread e alla Nato; gli attuali invasori del nostro paese.
Da tale OCCUPAZIONE dobbiamo ricostruire il nuovo 25 aprile.
2. Contro lo sfruttamento criminale di chi manovra queste due sigle dobbiamo valorizzare il nuovo 1°
maggio.
Per impedire un ulteriore imbarbarimento sociale, occorre lottare, essere partigiani, guardare con
determinazione al Sol dell’avvenire che oggi come ieri significa giustizia sociale,
autodeterminazione dei popoli, programmazione e pianificazione economica, rispetto dell’ambiente,
diritti individuali e collettivi; quali diritto al lavoro, allo studio, al tempo libero.
Questo il Capitalismo non può darlo, è contro i suoi interessi.
È invece intrinseco al Socialismo: un sistema economico costruito sui bisogni reali del popolo
contro l’individualismo, l’arricchimento di pochi sfruttatori: un sistema, una società di LIBERI e
UGUALI.