Il Censimento delle istituzioni non profit 2011 ha rilevato (al 31/12/2011) la
presenza di 4.758 mila volontari, in crescita rispetto al 2001 del 43,5%. Essi
svolgono attività che incidono fortemente sullo sviluppo economico e sociale
del paese, sulla qualità della vita, le relazioni sociali e il benessere dei cittadini.
La misurazione statistica dell’impresa socialeIris Network
Colloquio sull'impresa sociale 2015
Dipartimento PAU, Università Mediterranea di Reggio Calabria
Intervento di Franco Lorenzini (Responsabile Servizio Censimenti Economici, ISTAT)
"La misurazione statistica dell’impresa sociale"
Presentazione di Giuliana Colussi all'evento "Green Care: le aree verdi per il benessere, la salute, l’inclusione sociale" del 14 ottobre 2021. L'evento è stato realizzato nell'ambito del progetto europeo Green4C. Scopri di più su greenforcare.eu
Il nuovo censimento sulle istituzioni non profit: quali indicazioni per la ri...Iris Network
Colloquio sull'impresa sociale 2014
Dipartimento di Economia, Perugia
Intervento di Andrea Mancini (già Direttore Dipartimento per i Censimenti e i registri amministrativi e statistici, ISTAT)
"Il nuovo censimento sulle istituzioni non profit: quali indicazioni per la ricerca"
Il Terzo Settore in Italia: prima e dopo la riforma CLELIA SFRAPPA
La realtà del Terzo Settore in Italia è molto varia e sta assumendo sempre più rilievo, sopratutto dopo la riforma del Terzo Settore. Queste slide sono un utile strumento sia per chi non sa nulla di Terzo Settore, sia per chi ne conosce già le tematiche ha necessità di una panoramica sulle tematiche principali.
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Come l'identità diventa valore | Elisa ChiafIris Network
XVII Workshop sull'impresa sociale
12-13 settembre 2019
Riva del Garda (TN)
www.workshop.irisnetwork.it
La XVII edizione del Workshop sull'impresa sociale si è aperta con una sessione plenaria che ha previsto le seguenti presentazioni.
INTRODUZIONE ALLA XVII EDIZIONE DEL WORKSHOP SULL'IMPRESA SOCIALE
Marco Musella | Iris Network – Università degli Studi di Napoli “Federico II”
COME L'IDENTITA' DIVENTA VALORE: ECONOMICO, SOCIALE E POLITICO
Elisa Chiaf (Cooperativa di Bessimo), Sara Depedri (Euricse), Gianfranco Marocchi (Welfare Oggi)
AGIRE SULLE RADICI PSICOLOGICHE DELLA DISUGUAGLIANZA: IL RUOLO DELL'IMPRESA SOCIALE
Keynote speech di Chiara Volpato | professore ordinario di Psicologia Sociale, Dipartimento di Psicologia, degli Studi di Milano-Bicocca
Modera Marika Damaggio | Corriere del Trentino
Conclusioni di Marco Musella | Iris Network – Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Riprogettare il welfare. Socializziamo le buone pratiche, promuoviamo l’innov...paolamarani
Intervento di Paola Marani, responsabile welfare PD Bologna e Consigliere regionale Emilia-Romagna
Lunedì 5 dicembre 2011, Partito Democratico, Bologna
Riprogettare il welfare. Socializziamo le buone pratiche, promuoviamo l’innov...
Il terzo settore
1. Il terzo settore: definizioni,
ruoli, evoluzioni, rilevanza
Prof. Carlo Borzaga
2. Perché parlarne?
! poco considerato fino agli anni ’90; prevalenza
modello socio economico bipolare: Stato-Mercato
! interesse crescente negli anni successivi man
mano che crescono le difficoltà del binomio Stato-
Mercato a individuare e soddisfare i bisogni
soprattutto sociali
! sviluppo della ricerca sul tema, a livello nazionale e
comparato e crescente attenzione da parte delle
istituzioni
Es. Italia: fino agli anni ’90 quasi inesistente e non
considerato. Nel 2011 Censimento Generale dedicato
3. Definizioni
In crescendo:
" volontariato (organizzato): organizzazioni gestite in
prevalenza da volontari
" terzo settore: l’insieme delle organizzazioni (soprattutto
associazioni e fondazioni) che perseguono obiettivi
diversi dal profitto (cooperative escluse)
" nonprofit: come terzo settore (con spostamento di
accento sul vincolo formale)
" economia sociale: le organizzazioni incluse nelle
definizioni precedenti più tutte le cooperative
Quindi in Italia: associazioni, fondazioni, enti morali, enti
religiosi, cooperative sociale e non
4. Caratteristiche
- private: create e gestite da gruppi di cittadini per
libera scelta
- obiettivo: sociale in senso generale:
mutualistico, pubblico
- gestione: generalmente democratica (eccetto
fondazioni e enti religiosi)
- vincoli: - non distribuibilità degli utili correnti:
totale (associazioni,fondazioni);
parziale: cooperative (in Italia)
- non distribuibilità del patrimonio
(anche cooperative)
5. Principali forme giuridiche (Italia)
- associazioni: - non riconosciute
- riconosciute (con personalità giuridica)
- associazioni di volontariato (L. 266/91)
- associazioni di promozione sociale
- fondazioni: - costituite da patrimoni privati
- di impresa
- di origine bancaria
- di partecipazione
- enti morali/ecclesiastici
- cooperative sociali: legge 381/91
- imprese sociali: qualsiasi forma giuridica, ma con vincoli
(legge 118/2005 decreto lgsl. 155/06)
- cooperative: - di produttori (agricole, ecc.)
- di consumatori
- di lavoratori
6. Ruoli
Più ruoli diversi:
! promozione di diritti (advocacy) e di sostegno
alla partecipazione civile
! redistribuzione di reddito a favore di iniziative
sociali (fondazioni grant-making come quelle di
origine bancaria, ma anche associazioni che
fanno raccolta fondi)
! produzione/erogazione di servizi di welfare,
culturale, ricreativi, in generale di servizi alla
persona:
a. in forma sperimentale
b. in forma continuativa
Dal ruolo dipendendo anche le attività svolte
7. Settori di attività principali
Praticamente presenti in tutti i settori.
Associazioni, fondazioni e cooperative sociali,
soprattutto in:
- servizi socio-assistenziali e sociali
- servizi sanitari (donazioni sangue, ma anche
ospedali)
- servizi educativi (nidi-scuole materne)
- ricerca e formazione
- attività culturali
- attività sportive e ricreative
- cooperazione allo sviluppo
- inserimento lavorativo soggetti svantaggiati
8. Cooperative: in tutti i settori economici, ma
in particolare:
- agricoltura
- consumo al dettaglio
- servizi alle imprese
- credito
9. Evoluzione
Dagli anni ’90 del 900 :
- aumento significativo del numero di
organizzazioni, volontari e dipendenti (il settore
più dinamico tra il 2001 e il 2011)
- aumento della funzione produttiva di
associazioni e fondazioni e delle nuove forme
giuridiche (ass. volontariato, cooperative sociali)
-> imprese sociali
- aumento della collaborazioni con le
amministrazioni pubbliche
Questa evoluzione spiega l’interesse crescente
per il settore
10. Come mai?
L’importanza delle organizzazioni del terzo settore
dipende da:
" capacità di cogliere bisogni che né il pubblico
né il mercato (imprese private) riescono a
individuare
" capacità di fornire risposte innovative (es.
inserimento lavorativo)
" capacità di affrontare bisogni anche in assenza
o con scarse risorse monetarie (volontariato)
" maggior efficienza (rispetto al pubblico) e meno
soggette a comportamenti opportunistici (se
ben governate)
11. Le dimensioni
Nel 2011 (Censimento):
- 301.191 organizzazioni (incluse le coop. sociali, ma
non le altre cooperative) (+28% rispetto al 2001)
- 4,7 milioni di volontari (+43,5%)
- 680.000 addetti (+39,4%)
- 270.000 lavoratori esterni (+16,9%)
- 5 mila lavoratori temporanei (+48,1%)
- risorse economiche gestite: 64 miliardi provenienti
da: finanziamenti privati: 65,9% (di cui da vendite di
beni e servizi 47,3%); finanziamenti pubblici: 34,1%
- di queste circa 93.000 possono essere definite
imprese sociali
12. Le cooperative (non sociali)
Nel 2011 operavano in Italia:
- circa 60.000 cooperative
- con un fatturato pari a 120 miliardi
- con 1.200.000 addetti (5,7% totale occupati)
Togliendo le cooperative sociali gli addetti
scendono a 840.000
In totale l’economia sociale aveva:
- un fatturato di circa 174 miliardi
- un numero di occupati pari a 1.770.000
13. Avere obiettivi sociali fa la differenza?
Nel corso della crisi (2008-2011)
a. Occupati nelle cooperative (esclusa
agricoltura) +2,6% contro -1,3%
dell’occupazione totale
b. In confronto con le spa
Spa Coop
Valore aggiunto +5,2% +28,8%
Redditi da lavoro +17,5% +35,5%
14. Per approfondimenti
G.P. Barbetta, F. Maggio, Nonprofit, il Mulino, Bologna, 2002
C: Borzaga, L. Fazzi, Le imprese sociali, Carocci, Roma, 2011
A. Ianes, Le cooperative, Carocci, Roma, 2011
C, Borzaga, F. Paini, Buon lavoro. Le cooperative sociali in Italia:
storie, valori ed esperienze di imprese a misura di persone,
Altreconomia, Milano, 2011
Istat, Atti del Convegno: “Il nonprofit in Italia. Quali sfide e quali
opportunità per il Paese, Roma, 16 aprile, 2014; disponibili inhttp://
censimentoindustriaeservizi.istat.it/istatcens/roma-16-aprile-il-non-
profit-in-italia-quali-sfide-e-quali-opportunita-per-il-paese/