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Periodico di lbere e approfondite informazioni gratuite Fondato ed edito da Carmine Gonnella [2005] II Edizione N 14 Luglio 2015
L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO
Il primo periodico cartaceo pellegrino, preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a parenti e amici dopo averlo letto.
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NOTIZIE LOCALI ////////////////////////// Calabritto e dintorni //////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015
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Enzo Apicella
lavocealternativa @Britalycanews www.britalycanewslondra.com12
ematiche verosimilmente riconducibili
ad uno degli autori. Effettivamente
uno dei due, feritosi alla mano nel
corso del raid, era ricorso alle cure
mediche presso il pronto soccorso di
un ospedale salernitano, ovviamente
dando ai sanitari una versione di fan-
tasia in merito alla dinamica delle
lesioni.
Alla luce degli inequivocabili elementi
di colpevolezza raccolti i due soggetti
sono stati segnalati “per incendio
doloso” alla Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Avellino, diretta
dal Procuratore Rosario Cantelmo,
mentre continuano le indagini dei
Carabinieri della Compagnia di Mon-
tella per individuare il movente del
gesto e di conseguenza eventuali
altri responsabili a vario titolo di con-
corso nel fatto reato, anche se allo
stato sembra possa del tutto esclud-
ersi il movente estorsivo o comunque
collegato al racket, sia sulla scorta
degli elementi raccolti sia per l’estra-
neità degli indagati da qualsiasi tipo
d i c o m p a g i n e c r i m i n a l e .
Sono inoltre al vaglio i possibili colle-
gamenti tra l’episodio ed altri episodi
di incendi dolosi avvenuti nella stessa
area.
Fonte : ilmattino.it
SPECIALE
COMITATI
2015
Calabritto. Brucia bar,
l'ombra della camorra
Fiamme al bar, l'ombra del racket. Brucia bar a Quaglietta. Si se-
gue la pista dell’incendio doloso. I Carabinieri di Sant’Angelo dei
Lombardi stanno effettuando accurate indagini per verificare se vi
sia la mano del racket.
Le fiamme si sono sviluppate intorno alle 4 del mattino nell’eser-
cizio che si trova in piazza San Nicola nella frazione di Calabritto.
Quaglietta ha poche centinaia di anime e vive attorno alla piazza. Il
bar si trova all’imbocco dello slargo dove vi sono altri locali com-
merciali.
Fonte : ilmattino.it
Doriana Goracci
DIAMO UNA MANO ALLA
GRECIA Pagina 9
COMUNICATI
UN VIAGGIO
TRISTE, QUESTA
VOLTA, PER
DESENZANO DEL
GARDA
Goffredo P{almerini
Pagina 7
Il patto sottobanco
tra Badoglio e i
tedeschi per liberare
il Duce.
Da Goffredo Palmerini
Pagina 8
PER MATTEO RENZI E’ GIA’ INIZIATA LA
CAMPAGNA ELETTORALE
Dal 2016 abolirò la tassa sulla prima casa. Nel 2017 giù Ires e Irap, nel
2018 taglio dell’Irpef” Pagina 2
CULTURA E
SOCIETA’
A cura di Nino Bel-
linvia
.Una Giornata di studi
DI Antonio Biella
Pagina 6
impegnato a Montella (alle 16) e Volturara (18). «Ho appreso della richiesta avanzata dai pm del tribunale di Avellino nel processo che vede coinvolto
I Carabinieri del Nucleo Operativo e
Radiomobile della Compagnia di
Montella, in stretta sinergia con i
colleghi della Stazione di Calabritto,
sono riusciti a pochissime ore dal
raid incendiario ai danni del bar
“Porzia”, ubicato nella frazione
Quaglietta di Calabritto, a dare un
volto ai due materiali autori del rogo
che nella notte tra sabato e
domenica scorsi aveva così profon-
damente scosso gli abitanti della
località. Dagli elementi acquisiti in
sede testimoniale, dalla visione dei
filmati delle telecamere a circuito
chiuso della zona, ma soprattutto
dagli indizi acquisiti nel corso del
sopralluogo sulla scena del crimine,
i carabinieri sono riusciti in breve a
circoscrivere i sospetti, poi rivelatisi
fondati, su due giovani della zona
che, una volta rintracciati e messi di
fronte alle loro responsabilità non
hanno potuto far altro che ammet-
tere la “paternità” del gesto
fornendo ulteriori elementi che
hanno confermato le ipotesi investi-
gative.
Fondamentale nell’individuazione di
uno degli autori è stata l’attività di
verifica effettuata presso gli osped-
ali sia della provincia irpina che di
quella limitrofa salernitana, anche
alla luce del rinvenimento sulla
scena del crimine di tracce
DALL’ ESTERO SIAMO
STUFI DI SVENTOLARE
BANDIERE, SUONARE
MANDOLINI E MAN-
GIARE SPAGHETTI
Pagina 10
Ultime da ...
Hetaglia
COM.IT.ES
IL"NUOVO" C.G.I.E.
LA PROPOSTA
Giorgio Brignola
Pagina 4
Sociopolitismo
C.A.S.P.
Comitato Sociopoltico
Carmine Gonnella Pagina 3
COMITES DI
LONDRA
( Seconda
seduta)
EPPUR SI MUOVE, ANCHE SENZA IL
GARANTE !
Pagina 10
NOTE EDITORIALI Pagina 5
INTERROGARE E
SENSIBILIZZARE IL
LEGISLATORE E’
COMPITO DI OGNI
CITTADINO SOVRANO
Petizione n' 2 / 2015
Pagina 9
FESTA DELLA MADONNA DELLA NEVE
A qualcuno ancora nun piace u ‘ presepe
Non mi piace molto. Mi da senso di chiuso. Sembrano quei cancelli
di Auscwitz. Mi dispuace ma gusto orrendo. Il bello del paese è' la
sua apertura verso l'infinito non la chiusura , tanto è' vero che fu
scelto alta montagna per la cappella così da avere una visuale ap-
erta. Mi dispiace Non mi piace. Purtroppo rispecchia la mentalità'
attuale del nostro paese , confinato è chiuso, che peccato !!!
Il parere di Lina Ficetola su Fb
Calabritto, arrestati gli autori dell'incendio del
bar: piromane tradito da una ferita
CALABRITTO ..Ieri, oggi e domaini....
CHI SIAMO
Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione
limitata a 200 copie cartacee a colori & bianco e nero di circa 16 pagine, con un formato Pdf telematico, spedito ad una vastissima mailist. Siamo online
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“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza distinzione di sesso, di
razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
Siamo operatori dell’ informazione [ Citizen journalism ] non politicanti , analizziamo e approfondiamo la politica scientemente con metodo
imparziale e il politichese pressapochista da salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“
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E-mail : lavocealternativa@gmail.com
Collaboratori: DALL’ ITALIA : Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Nino Bellinvia , Goffredo Plmerini
DALL’ ESTERO: Alfonso Del Guercio (Redazione), Carmine Gonnella (editore e fondatore) , Antonio Murabito e alla distribuzione e diffusione Ilario
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2 11
«Se faremo le riforme, nel 2016
elimineremo la tassa sulla prima
casa (Tasi, n.d.r.), l’Imu agricola e
sugli imbullonati». La promessa di
Matteo Renzi irrompe nel dibattito
politico dall’assemblea del Pd a
Expo. L’annuncio della è di quelli
destinati a lasciare il segno: «La
aboliremo noi, perché gli altri hanno
fatto la finta», dice il premier.
RIDUZIONE DELLE TASSE
Ma Renzi non pensa solo alla tassa sulla
casa: «Se continueremo a tenere in
pista il cantiere delle riforme, come
credo, nel 2016 faremo una sforbiciata
delle tasse che proseguirà nel 2017-18
in maniera puntuale». «Per 5 anni
avremo un impegno di riduzione delle
tasse che non ha paragoni nella storia
repubblicana di questo paese. Una
rivoluzione copernicana, senza aumen-
tare il debito». Ecco quindi l’agenda del
premier: «Nel 2017 ci sarà un inter-
vento su Ires e Irap e nel 2018 inter-
venti sugli scaglioni Irpef e sulle pen-
sioni».
I CONTI
Quella di Renzi non è una scommessa
da poco. La sua «rivoluzione coperni-
cana» in materia di fisco vale infatti 45
miliardi di euro in tre anni. Cinque mil-
iardi nel 2016 per abolire le tasse sulla
prima casa, ovvero quel che è rimasto
dell’Imu (poi trasformata in parte in
Tasi), e poi l’Imu sui terreni agricoli e
l’assurdo prelievo sui macchinari imbul-
lonati. Dal 2017 il conto sale poi a
quota 20 miliardi per ridurre ancora di
più Ires e Irap, più altri 20 nel 2018,
quando nei piani del premier si dovrà
mettere mano anche alle aliquote Ir-
pef. UNIONI CIVILI E P.A.: ECCO
L’AGENDA
Renzi snocciola i prossimi provvedi-
menti. «La riforma della Pubblica am-
ministrazione entro il 7 agosto avrà la
lettura definitiva in Senato». «Nel mese
settembre - spiega ancora - dobbiamo
chiudere al Senato la riforma costituzi-
onale, prima della legge di stabilità».
Mentre sulle unioni civili «la discus-
sione può essere fatta insieme al
gruppo della Camera in modo che alla
Camera la lettura sia confermativa e si
possa definitivamente approvare entro
l’anno la legge sulle unioni civili».
L’APPELLO ALL’UNITA’ NEL PAR-
TITO
Il premier non dimentica le tensioni
interne e tende la mano alla mino-
ranza: «Sette mesi fa c’era preoccu-
pazione perché rischiavamo la palude,
oggi abbiamo il più grande cammino
riformatore della storia europea: non
basta ma è la sfida più bella del domani.
Ma è possibile solo se il Pd parla al
Paese e non si divide tra le proprie cor-
renti». E ancora: «Non voglio chiedere
all’assemblea di dare una mano a me
ma di prendere in mano il Paese. Se
non ci sarà il Pd non ci sarà nessun altro
a farlo al posto nostro. Abbiamo il com-
pito di cambiare l’Italia, una spaventosa
e incredibile responsabilità».
LA RIPRESA
Il premier elogia il Pd: «Ciò che abbiamo
fatto con nostri deputati e senatori in un
arco di tempo abbastanza limitato è
particolarmente degno di onore e or-
goglio perché ha consentito al Paese di
ripartire». Poi il premier segretario non
risparmia una stoccata ai “gufi”: «I nu-
meri crudi di questi giorni e delle ultime
ore sono spesso oscurati dalla gran-
cassa del disfattismo cosmico». Renzi
guarda avanti: «Sette mesi fa eravamo
preoccupati che le riforme potessero
essere bloccate nella palude: non sono
qui a dirvi che sono state sbloccate ma
che grazie a quelle riforme l’economia si
è rimessa in moto e adesso è il mo-
mento di fare il salto di qualità e siamo
in grado di farlo».
LE RASSICURAZIONI ALL’EUROPA
Il principale cruccio del premier resta
l’economia. Ci sarà il taglio delle tasse
ma «l’Italia continuerà a rispettare» i
parametri europei: «niente colpi a sor-
presa», assicura. Anche «il debito pub-
blico è una spina nel fianco indiscutibile
ma la stragrande maggioranza è in
mano italiana». Il premier parla anche
all’Europa: «Siamo tutti convinti che la
politica di austerity per l’Europa sia un
disastro. Lo diciamo in tutti gli incontri
europei, abbiamo ottenuto qualche
primo passo ma non basta. Ma in Italia
per anni non si è tenuto sotto controllo la
curva del rapporto debito-Pil e oggi siamo oltre
130%. Dunque il rispetto dei parametri di
Maastricht non è un obbligo culturale: sono
vecchi e fuori luogo. Se però li rispetteremo,
come faremo nei prossimi tre anni, questo ac-
cadrà perché non vogliamo che la curva del
debito continui a crescere».
TERRORISMO E IMMIGRAZIONE
Renzi lancia un invito ai partiti per un «tavolo
comune» sul terrorismo. «Nelle prossime ore a
nome del Pd - annuncia il premier dall’assem-
blea a Expo - rivolgerò un appello alle altre
forze politiche per un tavolo di lavoro congiunto
contro il terrorismo internazionale». L’auspicio
del premier è che «si possa avere condivisione
anziché usare le questioni di sicurezza nazion-
ale per litigare nella politica interna». Renzi
pensa anche all’emergenza immigrazione:
«Discutiamo di tutto ma restiamo umani di
fronte a un dolore che ha diritto alla dignità. Se
una bambina muore non permettiamo che per
un punto nei sondaggi si rinunci a essere per-
sone umane», è l’invito del premier che com-
menta la notizia della bambina diabetica morta
durante la traversata perché i trafficanti le
avevano gettato via lo zaino con l’insulina.
L’OMAGGIO A PISAPIA
Renzi all’inizio del suo intervento all’assemblea
nazionale ad Expo ha voluto mandare «un sa-
luto e un ringraziamento» al sindaco di Milano,
Giuliano Pisapia (oggi non presente). Una ci-
tazione che ha fatto scattare un applauso in
sala. Il premier ha poi omaggiato i giovani vo-
lontari che con la maglietta «Bella ciao, Mi-
lano» fanno assistenza all’assemblea.
«Quando all’inaugurazione di Expo qualcuno
ha pensato di rovinare la festa - ha aggiunto
riferendosi agli scontri avvenuti a Milano nel
giorno di apertura di Expo - è con il Pd e con il
sindaco, cui va il nostro saluto e ringrazia-
mento, che ci siamo ripresi la festa»
Fonte: lastampa.it
RENZISCONISMO /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca Bews Londra Luglio 2015
«Rivoluzione renziana sulle tasse»
CHI SIAMO , POESIE E AFORISMI /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015
Aforismi
LE VARIE FORME DI DITTATURE RITOR-
NANO SEMPRE QUANDO IN UN PAESE VI-
ENE MENO LA DEMOCRAZIA PARTECIPA-
TIVA
SENZA CONFLITTI SOCIOPOLITICI L'
UMANITA' A CUI SIAMO STATI ABITUATI
NON ESISTEREBBE
I TECNICI SONO DEI NON ELETTI E NEMICI
DEL POPOLO, SPESSO LA POLITICA LI USA
COME CAPRI ESPIATORI
L' ITALIA E' UNA E INDIVISIBILE MA NON
SARA' MAI DI TUTTI !
LA DIFFERENZA TRA UNA DEMOCRAZIA
RAPPRESENTATIVA ED UN APARTECIPA-
TIVA E CHE NELLA PRIMA LA POLITICA FA
DA PADRE PADRONE NELLA SECONDA L'
ULTIMA PAROLA SPETTA SEMPRE AL
POPOLO
IL BATTESIMO E’ UN’ IMPOSIZIONE DI UN
CONCETTO INDEFINITO SU ESSERI INCA-
PACI DI PERCEPIRLO
Augh!!!!
..quando ti assale l'emozione e non ti
escono le parole...
quando ti senti raggiante,felice e non
riesci a darti una spiegazione...
quando fai una qualsiasi cosa senza una
vera ragione...
quando pensi continuamente ad una
persona per ore ed ore...
quando ti batte forte il cuore...
state tranquilli,non c'e' bisogno di alcun
dottore...
e' soltanto un bel sentimento,un
sentimento chiamato amore...
..pensierino della sera...
c'e' chi ha avuto la giornata leggera...e
chi l'ha avuta nera...
c'e' chi ha avuto il tempo per scherzare...
e chi ha dovuto soltanto lavorare...la gior-
nata e' stata lunga e faticosa...
e anche se non per tutti,ecco il momento
in cui ci si riposa...
giornata operosa,serata
noiosa...servirebbe qualcosa e lo dico
con questa modesta prosa...l
a speranza e' che domani sia tutta un'al-
tra cosa...
Antonio Murabito
IL MARE
Il mare è distesa di acqua i
nfinita ,
a volte quieta , a volte agitata ,
come la vita .
L’onda la sua superficie
sconvolge , quando correndo
s’increspa e poi sullo scoglio
s’infrange.
Anche la vita è percorsa da onde :
son tante le corse , gli affanni ,
i malanni che lungo il cammino
s’incontran con gli anni.
Eppure se guardi l’azzurra
distesa riesce ancora a darti
sorpresa!
Ti fa emozionare ti invita a
sognare ,
cosa c’è al mondo più bello del
mare?
E bella è l’estate , stagione di vita.
Ti accoglie , ti invita ,
rilassa ,distende ,
che bella è l’estate col mare
lucente !
Maria Rosaria Longobardi
10 3COMITES DI LONDRA ( Seconda riunione ) ////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015
SOCIOPOLITISMO
Una societa’puo’
funzionare solo se il
cittadino e il legislatore
concorrono
“mutualmente” al
benessere del Paese, nel
rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e
sociale, elaborando
politiche sociali necessarie
al bene commune di
tutti.. La democrazia e’
evoluzione sociopolitica,
ma senza la
partezipazione diretta dei
cittadini, viene meno il
pragmatismo e le varie
forme di dittature
ritormano sempre, quando
la politica generale non e’
piu’in grado di gestire la
democrazia partecipativa.
La differenza tra una
democrazia
rappresentativa e la
partecipativa, e' che in
quella rappresentativa la
politica la fa da padre
padrone, in quella
partecipativa l' ultima
parola spetta sempre al
Popolo". Queste sono le
basi su cui e’poggiato il
CASP Comitato
Associativo Sociopolitico
Partecopativo)
Statuto
1 Il Comitato e’ conposto da singoli e asso-
ciazioni
2 L’ Esecutivo e’ composto da un Presi-
dente, un vice, un Segretario e il Tesoriere,
con soli poteri amministrativi
3 Il Direttivo e’ conposto da un Presidente,
un vice, un terzo degl’ iscritti e un membro
di ogni associazione , con poteri proposi-
tivi. All’ Assemblea ( iscritti) spetta di diritto
del potere decisionale e finale su tutto, con
voto palese e a maggioranza dei parteci-
panti .
4 Presidenti, vici, segreatri, tesorieri e
membri del direttivo sono tutti scelti ed
eletti dall’ assemblea con voto a maggio-
ranza assoluta.
5 Ogni iscritto ha facolta’ di proporre inizia-
tive e nuovi obiettivi, al Direttivo che le
valutera’ e le mettera’ al voto, che avverra’
via email.
6 Tutti i membri sono liberi di chiedere all’
Esecutivo la contabilita’ del Comitato.
7 Tutti possono iscriversi al Comitato a
prescindere dalle proprie denominazioni
politiche
OBIETTIVI
Premesso che:
La politica e’ associazionismo sociopolitico
partecipativo di tutti, l’ obiettivo basilare e’
quello di partecipare attivamente e diretta-
mente alla determinazione della vita siocio-
politica all’ Estero e in Madrepatria.
1- RAPPORTI CON L’ ITALIA
Creare un ponte diretto con la Madrepatria,
appellandosi e applicando tutte le istituzi-
one di democrazia partecipativa e diretta,
scavalcare le rappresentanze istituzionali
italiane all’ estero.
2- UN NUOVO ASSOCIAZIONISMO
PARTECIPATIVO
Rivitalizzare e riformare il vecchio associ-
azionismo italiano all’ estero, con nuove
iniziative
3- RIFORMA RADICALE DEI COMITATI
ITALIANI ALL’ ESTERO
Chiedere che siano istituiti Uffici Co.mi.tes.
in tutti i Consolati Italiani, Occorre un rap-
porto piu’ diretto con il cittadino ( Utente)
sulle problematiche migratorie.
Abolizione dei CGIE ( Consigli Generali
degli Italiani all’ Estero) e sostituirli con un
nuovo comitato che abbia rapport diretti
coli l Parlamento Italiano.
4- RIFORMA DELLE MODALITA’ DI
VOTO ALL’ ESTERO
Abolizione della Circoscrizione Estera
( eletti all’ estero) e il ripristino del voto
paritario a tutti i residenti italiani all’ estero
e a tutte le tornate elettorali, con voto nei
seggi o per corrispondenza o voto
telematico.
Il Comitato avra’ un mensile cartaceo e
Pdf, denominato DP DemocraziaParteci-
pativa, compost da 4 pagine A3 +, edito e
gestito da Britalyca News Londra. Ogni
membro ne ricevera’ una copia Pdf via
Email e ad ogni associazione una copia
cartacea in bianco e nero.
VIVA L’ ITALIA UNA E DI TUTTI !
CHIUNQUE VOGLIA ISCRIVERSI PUO'
CHIEDERE, LO STATUTO , OBIETTIVI E
MODULO D' ISCRIZIONE A....
lavocealternativa@gmail.com
C.A.S.P. . ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015
Premesso che:
in base all’ Legge 23 ottobre
2003, n.286 il Comitato e'
organo di rappresentanza
degli italiani all'estero nei
rapporti con le rappresen-
tanze diplomatico-consolari.
L'autorita' consolare e il
Comitato indicono riunioni
congiunte per l'esame di
iniziative e progetti specifici,
ritenuti di particolare impor-
tanza per la comunita' ital-
iana. Inoltre, il capo dell'uffi-
cio consolare, o un suo rap-
presentante appositamente
delegato, partecipa alle se-
dute del Comitato, senza
diritto di voto.
Detto cio,’ questa e’ la sec-
onda seduta a cui partecipio
senza la presenta dell’
autorita’ consolari e come si
suol dire, se in un pollaio
con tanti galli non fa mai
sera. in uno senza galli, di
solito regna il,caos. Una
latitanza a nostro avviso
incomprensibile. Se le rap-
presentanze diplomatico-
consolari di Londra riten-
gono di poca importanza un
Comitato elettivo anche se
volontariato, lo dicano
chiaramente, perche’ la
comunita’ italiana a Londra
puo’ fare anche a meno del
Garante. Tutto sommato e
detto (anche) fra di voi , noi
della Voce siamo sempre
stati a favore di Comitati
autonomi, con compiti deci-
sionali e amministrativi e con
sedi nei Consolati e a diretto
contatto con i cittadini e l’
abolizione dei Cgie. Quindi l’
assenza delle rappresen-
tanze diplomatico-consolari
ale sedute, la vediamo piu’
come un imposizione dall’
alto, che collaborazione tra
due enti socialmente utili.
La seduta come sempre gra-
zie ala saggia pazienza del
neo-Predidente Pietro Molle,
si e’ svolta con esiti positivi.
Gli ordini del Giorni e le varie
tematiche discusse le leg-
geremo , quando i resoconti
saranno pubblicati sull'albo
consolare e comunicati ai
mezzi di informazione locali.
[art.5 comma 5 della suddetta
legge ] Visto che la Commis-
sione delle Comunicazioni
non e’ ancora operativa !
VORREMMO FARE DELLE
PICCOLE OSSERVAZIONI E
RACCOMANDAZIONI:
Modifica del Regolamento
interno ai Comitati
I membri di comitati, enti o
organigrammi che si voglia,
devono adottare un compor-
tamento etico e maturo e non
occorrono , ( come m’ e’
sembrato d’ aver inteso nella
modifica del Regolamento
interno) misure drastiche
disciplimari.( addirittura si e’
parlato di far intervenire la
Polizia, non facciamo ridere I
“polli” , perche’ durante la
seduta di insediamento, ab-
biamo gia’ riso abbastanza.
In casi d’ azioni offensive o
manifestazioni contrarie al
buon costume ( tanto per
usare un eufemismo e un
articolo della Costituzione), il
Presidente ha facolta’ di so-
spendere la seduta. Preve-
nire e’ sempre meglio che
Comitato Associativo Sociopolitico Partecipativo
EPPUR SI MUOVE, ANCHE SENZA
IL GARANTE !
curare, e in ogni caso
la sospensione e’ un
deterrente..
La figura del Tesoriere
Realmente, dopo tre
revisori dei Conti e la
responsabilita’ legale
del Presidente del
Comitato e l’ acconto
bancario congiunto
con il segretario, c’e’
bisogno di un
“tesoriere senza pota-
tafogli? Sarebbe sem-
plicemente un ruolo simbolico,
meglio limiterei i “ galli”
Partecipazione attiva del pub-
blico alle sedute
Le sedute sono pubbliche per
legge e guai se non lo fossero,
ed e’ giusto anche, come ha
gia’ ribadito il Presidente Molle
durante la prima seduta, che i
membri del pubblico, innanzi
tutto la Stampa, possono fare
domande o esporre commune
necessita’, questo come tutti
sappiamo o dovremmo e’
anche un dettame costituzion-
ale. Qui purtoppo, devo fare un
po’ di autocrica, durante le se-
dute e’ auspicabile che in mem-
bri del pubblico “attentino”
pazientemente e disciplinata-
mente la fine della seduda,
altrimenti passiamo dalle
“appollaiate senza galli” ad un
caotico consiglio di condominio.
Eppure eravano solo tre gatti e
un cane e’ abbiamo assitito ( ivi
incluso il sottoscritto) a troppi
vocii e interferenze con I mem-
bri del Comitato. Comunque mi
sono promesso che alla pros-
sima seduta regalero’ un cam-
panellino al Presidente Pirtro
Molle; ORDER ORDER !!!
In conclusione, crediamo senza
alcuna ombra di dubbio, che i
Comitati degli Italiani all’ Es-
tero, siano maturi per cammi-
nare con i propri piedi e
richiede un riordinemento radi-
cal, da parte del Parlamento
italiano. [bnl]
Carmine Gonnella
Membro del pubblico
DALL’ ESTERO SIAMO STUFI DI
SVENTOLARE BANDIERE, SUONARE
MANDOLINI E MANGIARE SPAGHETTI
Anno Zero ….
A distanza di un ventennio, le rappresentanze
istituzionali e sociopolitiche all’ estero hanno
fallito, I consolati in primis, per non aver garan-
tito e tutelato I diritti del lavoratore italiano all’
estero’ per poi finire con gli eletti all’ estero. Ad
affermarlo e lo stesso Claudio Micheloni (PD) ,
Presidente del Comitato Italiani all; Estero al
Senato :” Gli eletti all’estero vengono visti dalla
politica italiana come dei “personaggi da caba-
ret”. La domanda e’ un altra: “! Se 18 parla-
mentari eletti democraticamente, secondo l’
“Onorevole Micheloni, sono trattati come per-
sonaggi da cabaret, il resto dei cittadini italiani
sparsi per il Mondo, come sono stati trattati nel
c o r s o d e i d e c e n n i ? .
Occorre ora piu’ che mai rivedere il tutto,
rimettere tutto in discussione!
Il ruolo dei Consolati nei rapport con i cittadini
italiani nel Mondo.
Che I loro compiti verso la comunita’ rispettini
e rispecchino la Costituzione :” La Repubblica
italiana, riconosce la libertà di emigrazione,
salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'inter-
esse generale, e tutela il lavoro italiano
all'estero. Lo vogliamo dire senza mezzi ter-
mini:” Dl 1948 in poi il lavoro italiano all’ estero
non e’ mai stato tutelato, ma solo riconosciuto
come rimessa.
Riordino e riforma dei Comitati Italiani all’ Es-
tero ( I sfamosi CO. MI. TES.)
Renderli piu’ vicino ai cittadini, piu’ terreni,
spostando le loro sedi negli uffici dei Consolati
a contatto diretto con I cittadini, una scrivania
costo meno di una sede. Abolizione dei C.C.
I.E ( Consigli Generali degli Italiani all’ Estero)
non servono, occorre stabilire un ponte diretto
con la Farnesina e con lo Stato Italiano. Per il
cittadino quell ponte e’ sempre esistito: l’ arti-
colo 50 della Costituzione italiana, facendo
meno del lobbismo istituzionalizzato, meglio
conosciuto come “mangiatoie elettorali”
Questo ed altro per avviarci verso un fututo
migliore, sia per l’ Altraitalia, sia per la Madre-
patria. Una petizione di un libero cittadino vale
piu’ di 18 interrogazioni parlamentari.
Un nuovo associazionismo sociopolitico parte-
cipativo
Non partitico, che stia lontano dai partiti e si
interessi solo delle tematiche migratorie. Sino
ad oggi le rapppresentanze e associazioni
sociopolitiche all’ estero, hanno obbedito solo
ai partiti. Ecco perche’ siamo stufi anche degli
eletti all’ estero, il termine adatto non e’
“personaggi da cabaret”, bensi’ “ Animali da
circo”. Sarebbe ora di rpristinare il voto par-
tario, garantire il voto a tutte le tornate elet-
torali al cittadino italiano che al momento dell’
elezioni si trovi all’ estero. Il voto personale,
libero ed eguale e’ un diritto inviolabile e non
puo’ essere limitato dai confine.
4 9
Dall’ Italia e dall’ Estero Giorgio Brignola
COM.IT.ES.
I Comitati degli Italiani
all’Estero (Com.It.Es.) si sono
rivelati privi d’iniziative. Qual-
che polemica, pochi progetti e
limitata rappresentatività. Il
loro rinnovo potrebbe non
modificare questa nostra sen-
sazione, Chi decide delle loro
sorti è materia complessa e
non riteniamo, di conse-
guenza, scaricare delle re-
sponsabilità operative su chi,
in definitiva, non le ha.
Purtroppo, si tende sempre a
confondere questi Comitati
come espressione politica che
viene da lontano. Se ci sono
voluti oltre dieci anni per va-
rarne il “rinnovo”, un motivo ci
sarà e neppure tanto mar-
ginale. La rappresentatività
italiana nei Paesi ospiti è una
cosa seria. Almeno, noi l’ab-
biamo ritenuta sempre tale.
Essere “pro” o “contro” non ha
significato; perché le decisioni,
se ci saranno, continueranno a
spettare ad altri. Col tempo,
anche le finalità dei Com.It.Es.
sono invecchiate. I Comitati si
sono trasformati in trampolini
di lancio politico nei quali,
però, anche i più interessati
hanno perso l’originale inter-
esse.
Quindi, data la scarsa parteci-
pazione al voto, i Com.It.Es.,
pur se organismi di rappresen-
tanza di base, sono la mani-
festazione di una minoranza
degli aventi diritto a eleggerli.
La trovata della”registrazione”
per il voto presso i nostri Con-
solati non ha cambiare lo
spirito elettivo. Del resto,
anche i Candidati sono,
spesso, gli stressi. Altresì, chi
si candida non di rado, lo fa
per dovere politico.
Eppure, anche noi avevamo
fatto delle proposte innovative.
Era la primavera del 1993.
Quindi, ben 22 anni fa. Già ci
eravamo resi conto che i
Com.It.Es. erano strutture
“obsolete”. Superate dal ruolo
delle nostre Comunità oltre .
frontiera. Per libera scelta, non
andremo a scrivere, ora,
d’evoluzioni “probabilistiche”.
Riscontri, come chi ci segue
ben conosce, non ce ne sono
mai stati.
Forse snobbati, forse sot-
tovalutati, certamente, siamo
stati ignorati. Però, anche
dopo le recenti elezioni, con-
tinueremo a essere disponibili
a un dialogo che, democratica-
mente, torniamo a sollecitare
IL"NUOVO"
C.G.I.E.
Il prossimo Consiglio Generale
degli italiani all’Estero (CGIE),
che dovrebbe essere eletto,
entro l’anno, dai rappresentanti
dei Com. It.Es. e delle Associ-
azioni, sarà ridotto nei numeri
e, probabilmente, nelle sue
finalità istitutive. Lo prevede il
D.L. 24/04/2014 (art.19 bis). I
ventinove Membri di nomina
governativa restano tutti. Solo i
Membri eletti all’estero
saranno quarantatré (ora 65).
Il Decreto Applicativo sarà
reso noto in tempi successivi.
Con buona approssimazione, il
56% dei Membri saranno eletti
in Europa, il 32% in America
meridionale, il 7% in Nord e
America centrale, il 5% in Aus-
tralia. D’Africa e Asia non c’è
riferimento.
Questi sono dati assodati e, di
conseguenza, non riteniamo
modificabili. A questo punto,
se, per il passato, il CGIE non
aveva una discrezione
analitica importante a livello
decisionale sul fronte dell’Ese-
cutivo nazionale, ancor meno
l’avrà nella nuova formulazione
prevista per legge.
Se queste sono le volontà dei
politici, torniamo a proporre di
cambiare il CGIE con l’UPSIM
(Ufficio per le Politiche Sociale
degli Italiani nel Mondo). La
natura e le finalità di questa
struttura, tutta composta di
Membri eletti all’estero, che
dovrebbe dipendere diretta-
mente dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri e non più
dal MAECI, sono già note, ai
Lettori che ci seguono su
questo periodico europeo.
Al momento, la strada che
avevamo ipotizzato ci sembra
percorribile e realistica; anche
a fronte dei provvedimenti nor-
mativi che abbiamo riportato.
Ora sono i politici che devono
rendersene conto. Ogni loro
segnale di coerenza, al di fuori
dalle “cordate, ” sarà esaminato e
reso pubbli
LA PROPOSTA
Tra i tanti problemi che interes-
sano il Bel Paese, spicca
anche quello della nostra Rap-
presentatività all’estero. Funzi-
one che è svolta, a livello inter-
nazionale, dai Com.It.Es.
(Comitati degli Italiani
all’Estero). Recentemente
rieletti. A livello nazione, dal
CGIE (Consiglio Generale de-
gli Italiani all’Estero). Questo è
quanto. Già da qualche tempo,
però, abbiamo rilevato che non
esiste più sinergia tra
“periferia” (Com.It.Es.) e
“centro” (CGIE). Del resto,
queste strutture hanno neces-
sità di profondi rinnovamenti.
Quindi, resta ancora immutato
quel cordone ombelicale che
era nato per l’aggiornamento
correlato alle problematiche
che interessano la nostra
Comunità nel mondo e gli Or-
ganismi politici e amministrativi
nazionali. Ora, la necessità di
un adeguamento s’è fatta evi-
dente; anche se si stenta ad
assumere delle posizioni uni-
voche su come dovrebbe
essere gestita
la “Rappresentatività”, in Pa-
tria, dei Connazionali
all’estero. Intanto, ci sarebbe
da rivisitare i ruoli dei
Com.It.Es. recentemente eletti;
evidenziando alcune specifiche
funzioni consultive che oggi
proprio non sono né ipotizzate,
né favorite.
Anche il CGIE, struttura che
rappresenta gli italiani nel
mondo presso il MAECI
(Ministero degli Affari Esteri e
Collaborazione Internazionale),
ha palesato espressive man-
canze. In buona sintesi, queste
strutture dovrebbero essere
aggiornate. Non tanto nelle
sigle, quanto nei contenuti. I
Candidati al CGIE dovrebbero
essere unicamente italiani resi-
denti all’estero. Nessuno di
nomina governativa. Questo sul
piano organizzativo generale.
Nello specifico, ma lo scriviamo
da anni, il CGIE potrebbe
essere sostituito dall’Ufficio per
le Politiche Sociali degli Italiani
nel Mondo (UPSIM) struttura
indipendente dal MAECI e di
pertinenza della Presidenza del
Consiglio dei Ministri.
Il ruolo dei Membri UPSIM
dovrebbe essere discusso da
un’Assemblea plenaria straordi-
naria, dopo la nomina provvi-
soria di un Comitato di Presi-
denza, affiancata da una
Segreteria per i riscontri buro-
cratici. L’UPSIM potrebbe
avere i mezzi per esercitare un
potere consultivo vincolante su
tutti i provvedimenti discussi in
Parlamento e coinvolgenti la
nostra Comunità oltre frontiera.
P r o p r i o p e r e v i t a r e
“interferenze” politiche, l’UPSIM
risponderebbe, unicamente,
alla Presidenza del Consiglio
dei Ministri. Mentre i
Com.It.Es., una volta riformati,
potrebbero interagire su delega
dei nostri Uffici consolari. Il
tutto, ovviamente, tramite una
legge quadro che in Parla-
mento giace nei meandri delle
Commissioni.
Queste, a grandi linee, la
nostra proposta che i politici,
volendolo, potrebbero dibattere
senza, però, modificarne la
proposta. Un aggiornamento
della rappresentatività correlata
agli italiani nel mondo è
necessario e concretamente
possibile
DIAMO UNA MANO ALLA
GRECIA
Doriana Goracci
Questa mattina presto, prima dell'assalto
dell'afa e del sole, sono andata in un dis-
count italiano alla stazione di Capranica,
dove una coppia di mezza età (nessuno
l'avrebbe mai detto) ha esordito acciuffando
vasetti di yogurt greco con un "diamo una
m a n o a l l a G r e c i a " .
Ne ho presi un paio anche Arci Nazionale ha
lanciato il suo sostegno alla rete "Solidarity
for all", che da molto tempo opera in Grecia
attraverso azioni di mutuo soccorso,
sostegno ad ambulatori sociali, mense,
spacci, scuole di musica e informatica, cen-
tri di accoglienza dei migranti...
Racconta Tonia Katerini dei volontari di
"Solidarity for All": "Sono coloro che ren-
dono fruttuosa e efficiente l'organizzazione.
Per rendere l'idea, solo per i progetti ali-
mentari, con i fondi ricevuti da Syriza in due
anni "Solidarity for All" avrebbe potuto aiu-
tare 500 famiglie, invece sono state 10 mila
le famiglie sostenute. I volontari sono per-
sone che offrono la loro disponibilità all'or-
ganizzazione dei servizi. Gran parte di loro
sono persone rimaste disoccupate per la
crisi, circa il 20 per cento sono anche bene-
ficiari dei progetti. Noi non facciamo assis-
tenza o filantropia, ma ciascuna attività si
basa sul rispetto e sul coinvolgimento,
senza barriere tra chi prende e chi dona."
Non è una guerra quella in corso contro la
Grecia ma ne ha tutti i connotati... Come in
una rivisitazione del Social Solidarity Net-
work Manolis di Bertolt Brecht nel "Terrore
e miseria del Terzo Reich" la regia attuale
dichiara: "Il parallelo con la moderna realtà
greca inevitabile. L'aumento del razzismo e
del nazionalismo, l'impoverimento del
tenore di vita, l'incredulità e l'ipocrisia de-
f i n i s c o n o l a n o s t r a v i t a " .
Non è in gioco solo il futuro dei greci, ma
anche il futuro del popolo europeo, come il
nostro, che lotta per una maggiore de-
mocrazia e uguaglianza. Cerchiamo di
capire quanto sia positiva la lotta del popolo
greco, siamo solidali con tutti i tentativi di
sostegno, anche apparentemente piccoli,
andiamo in Grecia, le sue centinaia di isole
ci aspettano anche per pochi giorni, la cam-
pagna greca e il suo interno sono com-
moventi per la bellezza e la dignità di chi li
a b i t a , i n t u t t e l e s t a g i o n i .
Ho anche io un sogno, un sogno ad occhi
aperti, che parla di realtà e trasformazione
positiva del passato e del presente, per un
futuro nostro.
Scordavo... lo yogourt greco è l'ingrediente
principale per una salsa che darà un sapore
squisito alle insalate e anche solo da gus-
tare sul pane, si chiama "tzatziki", e gli in-
gredienti li conosciamo tutti bene: aglio olio
d'oliva cetriolo e yogurt. Che rina-sca la spe-
ranza, che sia trasformata la depressione e
la rabbia in par-te-ci-pa-zione e auto-ge-
stione, in mobi-li-ta-zione e resi-stenza
popolare.
Ciao Grecia, come dite voi Iassu!
video e foto su http://www.agoravox.it/
Diamo-una-mano-alla-Grecia.html
SOCIOPOLITISMO ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Giugno 2015 CRONACA //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015
TRAGEDIA GRECIA IL PARLAMENTO EUROPEO NON E’
SOVRANO, DEMOCRATICAMENTE
ILLEGITTIMO E NEMMENO GLI STATI
UNITI D' EUROPA
Ancora una volta si torna a parlare di pro e
contro l' Europa. L' Europa non e' mai esis-
tita, oggi invece e la crisi greca n'e' la prova,
ci troviamo al cospetto di un Mercato
Comune allargato ma senza regole ben pre-
cise. Io ho sempre paragonato l' arttuale Eu-
ropa all' Italia, l' Italia e' una e indivisibile
composta pero' da 20 staterelli in contrasto
con Stato Nazionale.. L' Europa era ed e' un
Mecato Comune senza regole e finche'
restera' tale, non ci potranno mai essere gli
Stati Uniti d' Europa. Manca innanzitutto il
culto europesti per un Europa Unita nel bene
e nel male. Questa mancanza di cultura ha
fatto in modo di non avere una Costituzione
unitaria , un unico sistema elettorale, fiscale
e di lavoro, ovvesossia il sociopolitismo,
quelle politiche sociali necessarie per una
piattaforma su cui poggiare i pilastri per la
costruzione degli Stati Uniti d' Europa. Non
potrei mai essre a favore o contrario a qual-
cosa che in realta' non esiste ancora
INTERROGARE E SENSIBILIZZARE IL
LEGISLATORE E’ COMPITO DI OGNI
CITTADINO SOVRANO
Petizione n' 2 / 2015
Gia' notificata via telematica al Presi-
dente della Camera
Al Presidente della Camera, Laura
Boldrini
OGGETTO: Razionalizzazione Comitati
Italiani all’ Estero
Io sottoscritto Carmine Gonnella, cit-
tadino italiano,
chiedo al parlamento italiano, che:
venga istituito un Ufficio Co.mi.tes in
ogni Consolato Generale . Un ponte
diretto con il cittadino per quell che
riguarda tutte le tematiche migrato-
rie.
Con rispetto e stima#
Carmine Gonnella
8 5
Riforma costituzionale
DAL BICAMERALISMO
PARITARIO AL
MONOCAMERALISMO
IMPERFETTO
Questo e’ il mese che trasformera’ la
forma repubblicana della nostra de-
mocrazia. Ci sara’ la terza lettura di
cio’ che noi abbiamo denominato il
“monocameralismo imperfetto”, ov-
verossia una Camera meta’ di nomi-
nati e l’ altra di votati, con doppio
turno e premio di maggioranza del
55% a chi superi il quorum del 40%
dei consensi, con quasi tutti i poteri
legislativi ed un Senato composto di
nominati dalle regioni e dai conuni
Una legge elttorale, denominata
Italicum, applicabile solo alla Cam-
era.
Vogliamo ricordare ancora una volta
che se la riforma non dovesse pas-
sare con I due terzi del Parlamento e
i l p o p o l l o b o c c e r a ’ i l
“monocameralismo imperfetto”,
automaticamente boccera’ anche l’
Italicum, perche’ diventerebbe a tutti
gli effetti un’ altro porcellum
LA READEMOCRAZIA
E’ LA SOMMA TRA
RAPPRESENTATIVITA’
E PARTECIPAZIONE
Vogliamo qui sfatare un altra leg-
genda metropolitana che nel corso
dei secoli e’ venuta a crearsi intorno
al concetto di democrazia, e’ vero la
democrazia nasce in Grecia, ma
solo quella rappresentativa. Piu’ di
due mila anni fa, in Grecia era solo il
10% che rappresentava il popolo,
mentre il 90% non partecipava alle
elezioni. Oggi abbiamo ancora lo
stesso problema: tra la democrazia
rappresentaiva ( il mandatario) e la
partecipativa ( il mandante) in effetti
non c’e’ ancora un equilibrio che
sommato ci dia una realde-
mocrazia. Una democrazia anche
se rappresentativa senza la parte-
cipazione attiva del popolo alla
determinazione della vita socio-
politiva del Paese, resta ancora
una oligarchia, o se vogliamo una
democrazia dei pochi; come av-
veniva nella lontana Grecia.
Ieri, in Grecia per la prima volta
nella storia di tutte le democrazie
rappresentative , abbiamo assistito
alla messa in atto di come
dovrebbe realmente funzionare
una realdemocrazia, nelle questioni
di interesse generale sociopolitiche
della popolazione, il cittadino deve
essere messo sempre al primo
posto. La Grecia l’ ha fatto con un
referendum popolare, da noi I ref-
erendum consultivi o propositivi
non sono contempalti dalla Costi-
tuzione ma abbiamo invece un
numero scelte, che se messe in-
sieme ed applicate dal popolosom-
mano una realdemocrazia 1) Richi-
este di provvedimenti legislative da
parte del singolo. 2) Iniziative legis-
lative polpolari redatte in atiticoli di
dei cittadini 3) referendum abrogra-
tivi 4) referendum costituzionali. Se
in Italia nel corso dei decennia l’
istituto di democrazia diretta parte-
cipata non ha funzionato e’ perche’
il legislatore ha anteposto la de-
mocrazia rappresentativa a quella
partecipativa. Ricordo ancora una
volta che le iniziative legislative
popolari redatte in aticoli , in base
all’ articolo 71, devono avere lo
stesso iter-parlamentare delle leggi
ordinarie e non rimanere nei cas-
sette delle commissioni per anni e
anni
CON IL
MONOCAMERALISMO
IMPERFETTO SI
ANDRA’ DI SICURO
VERSO UNA
DITTATURA BIANCA
“Una democrazia senza equilibri
istituzionale e legisaltivi, e’ a tutti gli
effetti una dittatura bianca. Consci,
che al mondo non esistono de-
mocrazie ma solo dittature dei
pochi e al di la con quale sistema
elettorale il legislatore italiano
verra’ designato anche in futuro,
non fara’ nessuna differenza per la
nostra democrazia partecipativa
pluralista. Casomai, sara’ la de-
mocrazia rappresentativa ad
essere lesa. La realta’, e’ che il
legislatore italiano non ha mai
metabolizzato il bicameralismo
equilibrato ed il libero mandato
parlamentare”.
Detto cio’, dare tutti i poteri legis-
lativi ad un sola Camera e il pre-
mio di maggioranza ad una sola
lista, si rischia che tra questioni di
fiducie incostituzionali e decre-
tazioni senza controlli da parte
delle istituzionali di garanzie, di
sicuro si andra’ verso una dit-
tatura bianca. Questa involuzione
democratica non e’ odierna o un
invenzione di Matteo Renzi, l’
attuale legislatore l’ ha ereditata
dal fascismo. Gia’ nel 1953,
subito dopo alcuni anni dalla ca-
duta del fascismo, la democrazia
Cristiana o meglio l’ area moder-
ata del Paese, cerco’ e ottenne il
ripristino del sistema elettorale
fascista, con la legge Shelba, che
poi non era altro che una peg-
giore imitazione della legge
Acerbo. Quel sistema non funzi-
ono’, perche il Popolo fece in
modo che la lista del Partito
maggioritario, non ottenne il quo-
rum del 50+1% per ottenere la
maggioranza qualificata. Un colpo
di stato a ciel sereno, per ripristi-
nare la dittatura!
Dopo questo fallimento, il legisla-
tore truffaldino non si e’ fermato,
nel 1970 istitui’ la questione di
fiducia, una vera e propria lesa
sovranita’ della rappresentativita’
e del libero mandato del parla-
mentare. Oggi lo sappiamo che
senza “ imposizioni “ di questioni
di fiducie anche sulle decretazioni
d’ urgenza, nessun governo
sarebbe piu’ in grado di legifer-
are.. La storia involutiva attuale la
conosciamo tutti, nel 1994 con il
mattarellum si ripristinarono le
liste bloccate ( i famosi listoni
fascisti), con il porcellum arrivo’ il
premio di maggioranza negato
nel 1953. Oggi con l’ Italicum (e lo
sanno pure i sassi tranne il legis-
latore ovviamente) si rispistinera’
a tutti gli effetti la legge Acerbo ed
il corso involutivo e’ completato A
meno che… Il nomocameralismo
imperfetto non passi, staremo a
vedere !!!! Una cosa e’ certa, se
la legge costituzionale della ri-
forma non dovesse passare con i
due terzi del parlamento, la pa-
rola ritornera’ al Popolo. ( o no ?)
Comunque, il Popolo e’ conscio di
questa involuzione democratica e
l’ ha dimostrato gia’ nel 2006,
bocciando sia la devolution che il
premiarato forte berlusconiano.
LA COSTITUZIONE E’
UN BENE COMUNE E
MONOPOLIO DI
NESSUNO NEMMENO
DEL PARLAMENTO
Tutti i cittadini hanno il dovere di
essere fedeli alla Repubblica e di
osservarne la Costituzione e le
leggi.
Lo so che vi sto annoiando e da
qualcuno sono gia’ stato definito
un fanatico dei dettami costiuzion-
ali, ma a volte e’ meglio avere il
culto della Costituzione, che cre-
dere ciecamente in una pseudo
democrazia. Un Parlamento e’
sovrano solo se messo in grado di
legiferare liberamente e in piena
autonomia, al di la del colore poli-
tico della maggioranza di governo,
sopratutto se si tratta della revi-
sion della Costituzione o del bene
commune della Nazione.
Detto cio’, faccio inoltre presente
che nell’ ultimo ventennio c’e’
stata solo una legge costituzion-
ale, passata con la maggioranza
qualificata, e’ quella sul voto all’
estero. Una legge costituzionale
che ha fatto poco scalpore,
perche’ non di interesse nazion-
ale, ma circoscritta agli italiani all’
estero, isctitti al registro elettorale
nazionale creato ad hoc (AIRE) e
non basata sul diritto al voto
eguale, libero e personale, garan-
tito a tutti. Si, perche’ prima del
registro Aire, tutti coloro che emi-
gravano erano registrati al com-
mune di nascita o di residenza
come residenti all’ estero e
ricevevano tutte le cartolline elet-
torali.
A titolo di cronaca ( per chi non lo
sapesse) prima che la legge fosse
promulgate dal Capo dello Stato ci
son voluti ben 5 anni ( 1989/2003)
Una legge inutile che si e’ poi veri-
ficata, come tutti sappiamo ineffi-
cace, piu’ che truffaldina. Basti
pensare ( e lo abbiamo ribadito in
altre occasioni)che per rirolvere il
voto dall’ estero, sarebbe stata
sufficiente una legge ordinaria,
introducendo il voto postale e
telematico, senza cambiare un
solo articolo della costituzione,
come e’ avvenendo con l’ Italicum.
Detto ironicamnete, invece di far
rientrare la persona, rientrava il
plico.
Con inediti e nuove
testimonianze, la
vera storia dell’
”Operazione
Quercia” ,
all’origine della
nascita dell’RSI:
c’era un tavolo non
ufficiale fra il
governo italiano e
l’ex alleato tedesco.
Il testo, edito da Il Cer-
chio, è disponibile anche
in inglese
«Il governo italiano fu,
nei fatti, il vero artefice
della creazione della Re-
pubblica Sociale». È la
conclusione cui giunge Vin-
cenzo Di Michele, nel suo
ultimo libro, “L’ultimo
segreto di Mussolini”, che
riscrive la storia della lib-
erazione del Duce da parte
dei tedeschi. «Si poteva
porre fine molto prima alla
sofferenza del popolo itali-
ano ed evitare una sangui-
nosa guerra intestina –
afferma Di Michele–. Un
governo dell’Italia del nord
(RSI) alla cui guida ci fosse
stato un altro personaggio,
di certo, non avrebbe avuto
lo stesso seguito di Musso-
lini».
Nonostante l'8 settembre
1943 l’Italia avesse annun-
ciato l’armistizio con le
Forze Alleate,c’era un al-
tro tavolo, non ufficiale,
dove il governo Badoglio
continuò a collaborare
con il vecchio amico
tedesco. Tra ricatti,
ostaggi, minacce e sotter-
fugi, l’illustre prigioniero
Mussolini fu così sottratto
agli Alleati e consegnato ai
tedeschi il 12 settembre a
Campo Imperatore. Di Mich-
ele contraddice, insomma, la
vulgata che ha sempre dip-
into l’Operazione Quercia
come impresa epica da
parte dei paracadutisti
tedeschi. Karl Radl
(l’aiutante di colui che er-
roneamente è stato sempre
considerato il vero artefice
dell’“Operazione Quercia”, il
capitano Otto Skorzeny), in
netta contraddizione con la
testimonianza del generale
Soleti, - vergata nel 1944 e
venuta recentemente alla
luce - dichiarò che tutti sa-
pevano che Mussolini era
tenuto prigioniero a
Campo Imperatore; pers-
ino i bambini ne erano a
conoscenza. Addirittura ci
fu un pastorello di tredici
anni che trafugò alcuni ar-
mamentari dagli alianti
tedeschi. «Alla resa dei
conti si trattò di un ac-
cordo tra gli italiani e i
tedeschi e il prezzo più
caro l’ha pagato proprio la
storia» sottolinea Di Mich-
ele.
Tra gli inediti e le nuove tes-
timonianze, da citare è
l’agente Nelio Pannuti, ad-
detto alla sorveglianza per-
sonale di Mussolini al Gran
Sasso, il quale in una di-
chiarazione scritta rilasciata
proprio all’autore del libro,
affermò senza mezzi termini
che quell’incursione dei
tedeschi “sembrava pro-
prio un’azione concordata,
tant’è che, una volta lib-
erato il Duce, ci fu un mo-
mento conviviale tra
soldati italiani e tedeschi
nella sala dello stesso al-
bergo, tutti con le armi in
spalla pacificamente”.
«Per non parlare del favoriti-
smo governativo nel
riaggiustamento storico –
conclude Di Michele–. Il co-
mandante dei carabinieri al
Gran Sasso, Alberto Faiola, fu
pure encomiato nel suo foglio
matricolare, quando al con-
trario questi non solo non pre-
dispose alcuna misura cautela-
tiva, ma venne anche meno
ai suoi doveri - tanto che ci
f u an c he u n’ az i o n e
giudiziaria volta a smentire il
tutto - invitando alcuni suoi
amici proprio in quei
giorni all’albergo di Campo
Imperatore».
Di Michele aveva già affrontato
questo snodo controverso della
storia italiana in “Mussolini,
finto prigioniero al Gran Sasso”,
edito nel 2012. “L’ultimo
segreto di Mussolini” ed. Il Cer-
chio, che è in vendita … al
prezzo di 12 euro, è disponibile
anche in lingua inglese con il
titolo “The Last Secret of Mus-
solini –From Campo Imperatore
to the Italian Social Republic: a
story to be rewritten”.
Vincenzo Di Michele (1962): già
autore di “La famiglia di
fatto” (un’analisi sulle te-
matiche della convivenza more
uxorio); “Io prigioniero in Rus-
sia” (oltre 50.000 copie vendute
e vincitore di premi alla memo-
ria storica); “Guidare oggi“ (un
manuale di guida per le insolite
problematiche stradali);
“Mussolini finto prigioniero al
Gran Sasso” (una revisione dei
fatti storici sulla prigionia del
Duce a Campo Imperatore nel
settembre 1943); “Pino Wilson,
v e r o c a p i t a n o d ’ a l t r i
tempi” (2013), la biografia uffi-
ciale dello storico calciatore
della Lazio campione d’Italia
nel 1974; “Come sciogliere un
matrimonio alla Sacra
Rota” (2014), un’inchiesta det-
tagliata sull’iter di annulla-
mento dei matrimoni innanzi ai
Tribunali ecclesiastici.
NOTE EDITORIALI ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015COMUNICATI //////////////////////// Goffredo Palmerini /////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015
Il patto sottobanco tra Badoglio e i tedeschi per liberare il Duce.
Vincenzo Di Michele svela
CULTURA & SOCIETA’ //////// a cura di Nino Bellivia //////////////// Britalyca News Londra Giugno 20156 7CULTURA & SOCIETA’ ///////////////////// a cura di Goffredo Palmerini //////////// Britalyca News Londra
OSTUNI -
Ben 165 maioliche castel-
lane dal ‘500 al ‘700,
abruzzesi, campane e
una ventina pugliesi
(Laterza e Nardò), costi-
tuiranno una mostra di
eccezionale valore che
aprirà i battenti a Ostuni
sabato 18 luglio e sarà
visitabile sino al 30 set-
tembre.
L’esposizione si terrà
nella chiesa di San Vito
nel centro storico os-
tunese.
Si tratta della prima
Mostra di maioliche Cas-
tellane che si svolge in
Puglia.
Tutte le maioliche, di parti-
colare pregio, che ven-
gono da prestigiose
collezioni private e quindi
difficilmente visitabili.
L’esposizione dei pre-
gevoli manufatti sarà pre-
ceduta da una "Giornata
di Studio"
(inizio ore 16,30) dal ti-
tolo: "Influenze e derivazi-
oni tra le produzioni ce-
ramiche di Abruzzo, Pug-
lia e Campania".
Terranno dotte relazioni
noti esperti del settore
come Giovanni Giacomini,
Carola Fiocco, Gabriella
G h e r a r d i , A n t o n i o
dell'Aquila e Carlo
dell'Aquila.
-Alle ore 20,30 inaugura-
zione della mostra dal ti-
tolo "Tre secoli di maiolica
di Castelli 1500-1700.
Confronti con le produzi-
oni pugliesi e campane
derivate".
Si tratta di una mostra di
maioliche antiche estre-
mamente rilevante sia per
l'importanza degli esem-
plari in esposizione sia
per l'epoca.
Il primo nucleo proviene
dalla Collezione Matricardi
di Ascoli Piceno con le
ultime acquisizioni:
maioliche abruzzesi, dei
maggiori artisti castellani,
di cui molte inedite.
Il secondo nucleo viene
da una collezione privata
pugliese con importanti
esemplari di Castelli,
Laterza e alcune
maioliche certamente
pugliesi, ma di cui ancora
non si riesce a localiz-
zarne l'esatta origine.
La mostra è corredata da
un elegante Catalogo di
180 pagine di grande for-
mato,che include le
schede di tutti gli esem-
plari esposti con foto a
colori e in molti casi varie
foto per dettagli e con-
fronti. Schede a cura di
Carola Fiocco, Gabriella
Gherardi, Giovanni Gia-
comini, Antonio dell'Aquila
e Carlo dell'Aquila.
Il Convegno, oltre le re-
lazioni inserite in pro-
gramma, prevede la
partecipazione esterna
anche di altri valenti studi-
osi della maiolica merid-
ionale dell'ex Regno di
Napoli le cui relazioni
saranno incluse negli Atti
del Convegno di cui è pre-
vista la pubblicazione en-
tro l'Autunno.
Antonio Biella
giornalista professionista,
Una Giornata di studi e la mostra fino a tutto settembre 165
Maioliche castellane dal ‘500 al ‘700
1932. Partito giovanissimo per la
Scuola Sottufficiali dell'Arma Aero-
nautica, aveva prestato servizio
negli aeroporti militari di Pratica di
Mare, Gravina di Puglia e infine
nella base Nato di Ghedi, in provin-
cia di Brescia. Quando fu destinato
all'aeroporto di Ghedi, gli fu asseg-
nata una bella casetta all’interno
dello splendido Parco dell'idroscalo
di Desenzano, dove negli Anni
Trenta del secolo scorso si erano
formati i piloti del famoso Reparto
Alta Velocità, tra i quali Francesco
Agello, che riuscirono a vincere la
prestigiosa Coppa Schneider, con-
quistando per tre volte l’alloro
mondiale di velocità aerea con i
loro idrovolanti MC 72 (Macchi),
rompendo il muro dei 700 km orari.
Dall’idroscalo ogni mattina Giusep-
pino, insieme ai colleghi, raggi-
ungeva in autobus l’aeroporto di
Ghedi. Era sottufficiale marconista,
un professionista di grande valore.
Proprio per tale motivo il Comando
dell’Aeronautica lo scelse per invi-
arlo in missione negli Stati Uniti,
Texas e Arizona, per due volte e
per diversi mesi. Poi ancora in
Olanda, alcuni anni dopo. Special-
ista dei caccia Tornado, in dotazi-
one al 6° Stormo “Diavoli rossi” di
stanza a Ghedi, si congedò negli
anni ’80 con il grado di Maresciallo
Maggiore, avendo così più tempo
di coltivare la passione per i buoni
libri, per annotare ricordi d’infanzia,
per vergare belle pagine di vita
paesana sulla sua amata terra
d’Abruzzo, sulla sua Paganica.
Quando lavoravo a Verona e a
Trento, nel 1972-73, spesso an-
davo da loro come fossi di famiglia,
trovandovi il tepore della casa ani-
mato dal sorriso di Liliana, sua
moglie, e dei figli Fabrizio, Silvia e
Andrea. Con Giuseppino ho avuto
grande affinità, capace come egli è
stato di straordinari gesti di corte-
sia e d’attenzione. Ha amato Pa-
ganica, senza scorie nostalgiche,
ma per i valori veri della terra na-
tale e della sua gente. Come pure
ha fortemente amato Desenzano, il
Garda e la gente gardesana, con-
tribuendo a quell’armoniosa fu-
sione di culture che fanno dovun-
que bella l’Italia quando gli Italiani
sanno conoscersi, apprezzarsi e
volersi bene. La sua famiglia è
molto stimata ed apprezzata a
Desenzano. Ogni componente vi
ha impresso la cifra del suo tal-
ento, della cordialità, della buona
educazione, dei valori veri ereditati
da una feconda commistione di
radici abruzzesi e venete (della
signora Liliana): Fabrizio, primo
figlio prematuramente scomparso
a 39 anni, come tecnico responsa-
bile di una grande impresa, Silvia
nell'insegnamento, Andrea come
avvocato in primis, e inoltre come
amministratore civico, dapprima
assessore alle Finanze ed ora Pre-
sidente del Consiglio Comunale di
D e s e n z a n o d e l G a r d a .
Presente alla cerimonia funebre,
svoltasi nella gremita Chiesa di
San Zeno, il Sindaco di Desen-
zano, prof. Rosa Leso, che ha por-
tato alla famiglia il commosso sa-
luto della Municipalità, ed una rap-
presentanza di aviatori in congedo
con il Labaro del Gruppo A.M. di
Desenzano, che l’ha salutato con
la Preghiera dell’Aviatore. Prima
dell’estremo saluto, due liriche di
Giuseppino sono state lette da un
amico: “L’olmo del Castello”, un
brano poetico sullo storico albero
che cresceva davanti la Chiesa del
Castello di Paganica, e una lirica
scritta a matita e senza titolo, re-
cente, forse prevedendo vicina la
sua dipartita.
Non pensatemi e non piangete/
Sono libero. Non addormentato/
Sono la somma dei venti che tira/
Sono i riflessi diamantini della
neve/ Sono la luce del sole sui
vetri della tua fines tra/
Sono l'amabile pioggia primaverile/
Quando ti desti silenzioso al mat-
tino, io sono il rondone che d'im-
provviso si leva con gli uccelli in
volo/ Di notte io sono nel luccichio
delle stelle/ Io sono la musica che
riempie i tuoi orecchi/ Ti manderò
una risata per asciugarti le lacrime/
Oh no, no, non piangere per me/
Io sono felice, non sono triste.
Sono libero
Giuseppe Palmerini lascia dun-
que una bella eredità morale, la
stima e la considerazione di cui
egli e l'intera famiglia godono
sono lo specchio dell’onore che
egli ha saputo rendere alla sua
terra. Un bell'esempio che
rende orgogliosa la comunità di
Paganica, dove ha avuto i na-
tali, che lo ricorderà domenica
12 luglio, alle ore 18, nella Chi-
esa degli Angeli Custodi. Un
esempio, il suo, che rende ap-
pena più lieve il distacco, rima-
nendo fulgida testimonianza di
vita che ha saputo costruire
ponti di amicizia e di fraternità
con tutti. Lo ha ricordato
nell’omelia don Federico
Palmerini, che con il parroco
don Luca ha concelebrato la
Messa esequiale: “Dio scrive la
controstoria dell’umanità con
l’esemplarità di talune testimo-
nianze, scegliendole tra gli
umili. E Giuseppe ne ha dato
prova per impegno, fedeltà e
ricchezza di valori”.
Ecco qui di seguito la poesia
che Giuseppino aveva di
recente scritto, annotandola
a matita su un foglio di
carta, ritenendo vicina la sua
dipartita.
Non pensatemi e non
piangete
Sono libero, non
addormentato
Sono la somma dei venti che
tira
Sono i riflessi diamantini
della neve
Sono la luce del sole sui
vetri della tua finestra
Sono l'amabile pioggia
primaverile
Quando ti desti silenzioso al
mattino,
io sono il rondone che
d'improvviso si leva con gli
uccelli in volo
Di notte io sono nel luccichio
delle stelle
Io sono la musica che riempie
i tuoi orecchi
Ti manderò una risata per
asciugarti le lacrime
Oh no, no, non piangere per
me.
Io sono felice, non sono
triste. Sono libero.
L’AQUILA – Non è stato, come
invece sempre le altre volte, un
viaggio gioioso per Desenzano del
Garda, quello intrapreso da Pa-
ganica il 9 luglio. Non per andare a
riabbracciare come di consuetu-
dine Giuseppe Palmerini, un
cugino quasi un fratello, la sua
bella famiglia. Non il periodico in-
contro con l’emigrato paganichese,
ben trapiantato in terra gardesana.
E’ stato un viaggio doloroso, per
dargli l'estremo saluto. Giuseppino
se ne è andato con discrezione, il
7 luglio, in punta di piedi
nell'ospedale di Desenzano, dove
da qualche giorno era ricoverato
per complicanze alla patologia che
da alcuni mesi lo assillava.
Gentile, signorile, fine. Un carat-
tere forte, con una grande curiosità
intellettuale. Primo di sei fratelli,
Giuseppino s’era formato da solo
studiando per passione un'intera
vita, divorando libri di storia, sag-
gistica, romanzi. Una solida cultura
multiforme che gli consentiva di
parlare con la coscienza informata
su ogni argomento, con una straor-
dinaria proprietà di linguaggio.
Scriveva benissimo, mettendoci
l’anima, ricercando la migliore
forma estetica e colorando i suoi
scritti con una rarissima sensibilità.
Vere pennellate d'autore. Scritti
che tuttavia serbava per sé, nell’in-
timità della famiglia. Come pure
conservava la feconda corrispon-
denza che intratteneva con amici e
congiunti. Una volta, più di
vent’anni fa, si decise a parteci-
pare - su mia forte sollecitazione,
conoscendone l’innata riservatezza
- ad un concorso letterario nazion-
ale, "La Spiga d'Oro", che per di-
verse edizioni si è tenuto a Pa-
ganica, il suo paese natale. Vinse il
primo Premio con una bellissima
lirica, “La trebbiatura”, un distillato
d’immagini bucoliche e di cultura
contadina. Come pure intriganti
erano i suoi racconti, alcuni dei
quali pubblicati sul periodico
“L'Arcobaleno”, che si pubblicava
sempre a Paganica a cavallo degli
anni ‘80 e ’90, diretto da Alvaro
Jovannitti, ex parlamentare suo
coetaneo e amico fraterno.
Giuseppe Palmerini era nato a
Paganica (L'Aquila) il 3 marzo
UN VIAGGIO TRISTE, QUESTA VOLTA, PER DESENZANO DEL
GARDA
Grande commozione per l’estremo saluto a Giuseppe Palmerini, maresciallo dell’Aeronautica e poeta

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  • 1. Periodico di lbere e approfondite informazioni gratuite Fondato ed edito da Carmine Gonnella [2005] II Edizione N 14 Luglio 2015 L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO Il primo periodico cartaceo pellegrino, preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a parenti e amici dopo averlo letto. FREE NOTIZIE LOCALI ////////////////////////// Calabritto e dintorni //////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015 FREE Enzo Apicella lavocealternativa @Britalycanews www.britalycanewslondra.com12 ematiche verosimilmente riconducibili ad uno degli autori. Effettivamente uno dei due, feritosi alla mano nel corso del raid, era ricorso alle cure mediche presso il pronto soccorso di un ospedale salernitano, ovviamente dando ai sanitari una versione di fan- tasia in merito alla dinamica delle lesioni. Alla luce degli inequivocabili elementi di colpevolezza raccolti i due soggetti sono stati segnalati “per incendio doloso” alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, diretta dal Procuratore Rosario Cantelmo, mentre continuano le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Mon- tella per individuare il movente del gesto e di conseguenza eventuali altri responsabili a vario titolo di con- corso nel fatto reato, anche se allo stato sembra possa del tutto esclud- ersi il movente estorsivo o comunque collegato al racket, sia sulla scorta degli elementi raccolti sia per l’estra- neità degli indagati da qualsiasi tipo d i c o m p a g i n e c r i m i n a l e . Sono inoltre al vaglio i possibili colle- gamenti tra l’episodio ed altri episodi di incendi dolosi avvenuti nella stessa area. Fonte : ilmattino.it SPECIALE COMITATI 2015 Calabritto. Brucia bar, l'ombra della camorra Fiamme al bar, l'ombra del racket. Brucia bar a Quaglietta. Si se- gue la pista dell’incendio doloso. I Carabinieri di Sant’Angelo dei Lombardi stanno effettuando accurate indagini per verificare se vi sia la mano del racket. Le fiamme si sono sviluppate intorno alle 4 del mattino nell’eser- cizio che si trova in piazza San Nicola nella frazione di Calabritto. Quaglietta ha poche centinaia di anime e vive attorno alla piazza. Il bar si trova all’imbocco dello slargo dove vi sono altri locali com- merciali. Fonte : ilmattino.it Doriana Goracci DIAMO UNA MANO ALLA GRECIA Pagina 9 COMUNICATI UN VIAGGIO TRISTE, QUESTA VOLTA, PER DESENZANO DEL GARDA Goffredo P{almerini Pagina 7 Il patto sottobanco tra Badoglio e i tedeschi per liberare il Duce. Da Goffredo Palmerini Pagina 8 PER MATTEO RENZI E’ GIA’ INIZIATA LA CAMPAGNA ELETTORALE Dal 2016 abolirò la tassa sulla prima casa. 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  • 2. CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione limitata a 200 copie cartacee a colori & bianco e nero di circa 16 pagine, con un formato Pdf telematico, spedito ad una vastissima mailist. Siamo online [ https://www.facebook.com/carmine.gonnella https://www.facebook.com/lavocealternativa https://twitter.com/CarmineGonnell1 Online informatios go to www.britalycanreslondra.com “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” Siamo operatori dell’ informazione [ Citizen journalism ] non politicanti , analizziamo e approfondiamo la politica scientemente con metodo imparziale e il politichese pressapochista da salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“ Per le pubblicazioni e le pubblicita’ contattare l’ Editore E-mail : lavocealternativa@gmail.com Collaboratori: DALL’ ITALIA : Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Nino Bellinvia , Goffredo Plmerini DALL’ ESTERO: Alfonso Del Guercio (Redazione), Carmine Gonnella (editore e fondatore) , Antonio Murabito e alla distribuzione e diffusione Ilario Mario Ponzi. La Pubblicita’ e le pubblicazioni sono gratuite, ma accettiano donazioni : Via posta, pagabili a La Voce Alternativa, 32 Fletchers Close, Bromley BR2 9JD Kent conto corrente N: 69959393 sorte code 09-01-28 Grazie . 2 11 «Se faremo le riforme, nel 2016 elimineremo la tassa sulla prima casa (Tasi, n.d.r.), l’Imu agricola e sugli imbullonati». La promessa di Matteo Renzi irrompe nel dibattito politico dall’assemblea del Pd a Expo. L’annuncio della è di quelli destinati a lasciare il segno: «La aboliremo noi, perché gli altri hanno fatto la finta», dice il premier. RIDUZIONE DELLE TASSE Ma Renzi non pensa solo alla tassa sulla casa: «Se continueremo a tenere in pista il cantiere delle riforme, come credo, nel 2016 faremo una sforbiciata delle tasse che proseguirà nel 2017-18 in maniera puntuale». «Per 5 anni avremo un impegno di riduzione delle tasse che non ha paragoni nella storia repubblicana di questo paese. Una rivoluzione copernicana, senza aumen- tare il debito». Ecco quindi l’agenda del premier: «Nel 2017 ci sarà un inter- vento su Ires e Irap e nel 2018 inter- venti sugli scaglioni Irpef e sulle pen- sioni». I CONTI Quella di Renzi non è una scommessa da poco. La sua «rivoluzione coperni- cana» in materia di fisco vale infatti 45 miliardi di euro in tre anni. Cinque mil- iardi nel 2016 per abolire le tasse sulla prima casa, ovvero quel che è rimasto dell’Imu (poi trasformata in parte in Tasi), e poi l’Imu sui terreni agricoli e l’assurdo prelievo sui macchinari imbul- lonati. Dal 2017 il conto sale poi a quota 20 miliardi per ridurre ancora di più Ires e Irap, più altri 20 nel 2018, quando nei piani del premier si dovrà mettere mano anche alle aliquote Ir- pef. UNIONI CIVILI E P.A.: ECCO L’AGENDA Renzi snocciola i prossimi provvedi- menti. «La riforma della Pubblica am- ministrazione entro il 7 agosto avrà la lettura definitiva in Senato». «Nel mese settembre - spiega ancora - dobbiamo chiudere al Senato la riforma costituzi- onale, prima della legge di stabilità». Mentre sulle unioni civili «la discus- sione può essere fatta insieme al gruppo della Camera in modo che alla Camera la lettura sia confermativa e si possa definitivamente approvare entro l’anno la legge sulle unioni civili». L’APPELLO ALL’UNITA’ NEL PAR- TITO Il premier non dimentica le tensioni interne e tende la mano alla mino- ranza: «Sette mesi fa c’era preoccu- pazione perché rischiavamo la palude, oggi abbiamo il più grande cammino riformatore della storia europea: non basta ma è la sfida più bella del domani. Ma è possibile solo se il Pd parla al Paese e non si divide tra le proprie cor- renti». E ancora: «Non voglio chiedere all’assemblea di dare una mano a me ma di prendere in mano il Paese. Se non ci sarà il Pd non ci sarà nessun altro a farlo al posto nostro. Abbiamo il com- pito di cambiare l’Italia, una spaventosa e incredibile responsabilità». LA RIPRESA Il premier elogia il Pd: «Ciò che abbiamo fatto con nostri deputati e senatori in un arco di tempo abbastanza limitato è particolarmente degno di onore e or- goglio perché ha consentito al Paese di ripartire». Poi il premier segretario non risparmia una stoccata ai “gufi”: «I nu- meri crudi di questi giorni e delle ultime ore sono spesso oscurati dalla gran- cassa del disfattismo cosmico». Renzi guarda avanti: «Sette mesi fa eravamo preoccupati che le riforme potessero essere bloccate nella palude: non sono qui a dirvi che sono state sbloccate ma che grazie a quelle riforme l’economia si è rimessa in moto e adesso è il mo- mento di fare il salto di qualità e siamo in grado di farlo». LE RASSICURAZIONI ALL’EUROPA Il principale cruccio del premier resta l’economia. Ci sarà il taglio delle tasse ma «l’Italia continuerà a rispettare» i parametri europei: «niente colpi a sor- presa», assicura. Anche «il debito pub- blico è una spina nel fianco indiscutibile ma la stragrande maggioranza è in mano italiana». Il premier parla anche all’Europa: «Siamo tutti convinti che la politica di austerity per l’Europa sia un disastro. Lo diciamo in tutti gli incontri europei, abbiamo ottenuto qualche primo passo ma non basta. Ma in Italia per anni non si è tenuto sotto controllo la curva del rapporto debito-Pil e oggi siamo oltre 130%. Dunque il rispetto dei parametri di Maastricht non è un obbligo culturale: sono vecchi e fuori luogo. Se però li rispetteremo, come faremo nei prossimi tre anni, questo ac- cadrà perché non vogliamo che la curva del debito continui a crescere». TERRORISMO E IMMIGRAZIONE Renzi lancia un invito ai partiti per un «tavolo comune» sul terrorismo. «Nelle prossime ore a nome del Pd - annuncia il premier dall’assem- blea a Expo - rivolgerò un appello alle altre forze politiche per un tavolo di lavoro congiunto contro il terrorismo internazionale». L’auspicio del premier è che «si possa avere condivisione anziché usare le questioni di sicurezza nazion- ale per litigare nella politica interna». Renzi pensa anche all’emergenza immigrazione: «Discutiamo di tutto ma restiamo umani di fronte a un dolore che ha diritto alla dignità. Se una bambina muore non permettiamo che per un punto nei sondaggi si rinunci a essere per- sone umane», è l’invito del premier che com- menta la notizia della bambina diabetica morta durante la traversata perché i trafficanti le avevano gettato via lo zaino con l’insulina. L’OMAGGIO A PISAPIA Renzi all’inizio del suo intervento all’assemblea nazionale ad Expo ha voluto mandare «un sa- luto e un ringraziamento» al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia (oggi non presente). Una ci- tazione che ha fatto scattare un applauso in sala. Il premier ha poi omaggiato i giovani vo- lontari che con la maglietta «Bella ciao, Mi- lano» fanno assistenza all’assemblea. «Quando all’inaugurazione di Expo qualcuno ha pensato di rovinare la festa - ha aggiunto riferendosi agli scontri avvenuti a Milano nel giorno di apertura di Expo - è con il Pd e con il sindaco, cui va il nostro saluto e ringrazia- mento, che ci siamo ripresi la festa» Fonte: lastampa.it RENZISCONISMO /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca Bews Londra Luglio 2015 «Rivoluzione renziana sulle tasse» CHI SIAMO , POESIE E AFORISMI /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015 Aforismi LE VARIE FORME DI DITTATURE RITOR- NANO SEMPRE QUANDO IN UN PAESE VI- ENE MENO LA DEMOCRAZIA PARTECIPA- TIVA SENZA CONFLITTI SOCIOPOLITICI L' UMANITA' A CUI SIAMO STATI ABITUATI NON ESISTEREBBE I TECNICI SONO DEI NON ELETTI E NEMICI DEL POPOLO, SPESSO LA POLITICA LI USA COME CAPRI ESPIATORI L' ITALIA E' UNA E INDIVISIBILE MA NON SARA' MAI DI TUTTI ! LA DIFFERENZA TRA UNA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA ED UN APARTECIPA- TIVA E CHE NELLA PRIMA LA POLITICA FA DA PADRE PADRONE NELLA SECONDA L' ULTIMA PAROLA SPETTA SEMPRE AL POPOLO IL BATTESIMO E’ UN’ IMPOSIZIONE DI UN CONCETTO INDEFINITO SU ESSERI INCA- PACI DI PERCEPIRLO Augh!!!! ..quando ti assale l'emozione e non ti escono le parole... quando ti senti raggiante,felice e non riesci a darti una spiegazione... quando fai una qualsiasi cosa senza una vera ragione... quando pensi continuamente ad una persona per ore ed ore... quando ti batte forte il cuore... state tranquilli,non c'e' bisogno di alcun dottore... e' soltanto un bel sentimento,un sentimento chiamato amore... ..pensierino della sera... c'e' chi ha avuto la giornata leggera...e chi l'ha avuta nera... c'e' chi ha avuto il tempo per scherzare... e chi ha dovuto soltanto lavorare...la gior- nata e' stata lunga e faticosa... e anche se non per tutti,ecco il momento in cui ci si riposa... giornata operosa,serata noiosa...servirebbe qualcosa e lo dico con questa modesta prosa...l a speranza e' che domani sia tutta un'al- tra cosa... Antonio Murabito IL MARE Il mare è distesa di acqua i nfinita , a volte quieta , a volte agitata , come la vita . L’onda la sua superficie sconvolge , quando correndo s’increspa e poi sullo scoglio s’infrange. Anche la vita è percorsa da onde : son tante le corse , gli affanni , i malanni che lungo il cammino s’incontran con gli anni. Eppure se guardi l’azzurra distesa riesce ancora a darti sorpresa! Ti fa emozionare ti invita a sognare , cosa c’è al mondo più bello del mare? E bella è l’estate , stagione di vita. Ti accoglie , ti invita , rilassa ,distende , che bella è l’estate col mare lucente ! Maria Rosaria Longobardi
  • 3. 10 3COMITES DI LONDRA ( Seconda riunione ) ////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015 SOCIOPOLITISMO Una societa’puo’ funzionare solo se il cittadino e il legislatore concorrono “mutualmente” al benessere del Paese, nel rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, elaborando politiche sociali necessarie al bene commune di tutti.. La democrazia e’ evoluzione sociopolitica, ma senza la partezipazione diretta dei cittadini, viene meno il pragmatismo e le varie forme di dittature ritormano sempre, quando la politica generale non e’ piu’in grado di gestire la democrazia partecipativa. La differenza tra una democrazia rappresentativa e la partecipativa, e' che in quella rappresentativa la politica la fa da padre padrone, in quella partecipativa l' ultima parola spetta sempre al Popolo". Queste sono le basi su cui e’poggiato il CASP Comitato Associativo Sociopolitico Partecopativo) Statuto 1 Il Comitato e’ conposto da singoli e asso- ciazioni 2 L’ Esecutivo e’ composto da un Presi- dente, un vice, un Segretario e il Tesoriere, con soli poteri amministrativi 3 Il Direttivo e’ conposto da un Presidente, un vice, un terzo degl’ iscritti e un membro di ogni associazione , con poteri proposi- tivi. All’ Assemblea ( iscritti) spetta di diritto del potere decisionale e finale su tutto, con voto palese e a maggioranza dei parteci- panti . 4 Presidenti, vici, segreatri, tesorieri e membri del direttivo sono tutti scelti ed eletti dall’ assemblea con voto a maggio- ranza assoluta. 5 Ogni iscritto ha facolta’ di proporre inizia- tive e nuovi obiettivi, al Direttivo che le valutera’ e le mettera’ al voto, che avverra’ via email. 6 Tutti i membri sono liberi di chiedere all’ Esecutivo la contabilita’ del Comitato. 7 Tutti possono iscriversi al Comitato a prescindere dalle proprie denominazioni politiche OBIETTIVI Premesso che: La politica e’ associazionismo sociopolitico partecipativo di tutti, l’ obiettivo basilare e’ quello di partecipare attivamente e diretta- mente alla determinazione della vita siocio- politica all’ Estero e in Madrepatria. 1- RAPPORTI CON L’ ITALIA Creare un ponte diretto con la Madrepatria, appellandosi e applicando tutte le istituzi- one di democrazia partecipativa e diretta, scavalcare le rappresentanze istituzionali italiane all’ estero. 2- UN NUOVO ASSOCIAZIONISMO PARTECIPATIVO Rivitalizzare e riformare il vecchio associ- azionismo italiano all’ estero, con nuove iniziative 3- RIFORMA RADICALE DEI COMITATI ITALIANI ALL’ ESTERO Chiedere che siano istituiti Uffici Co.mi.tes. in tutti i Consolati Italiani, Occorre un rap- porto piu’ diretto con il cittadino ( Utente) sulle problematiche migratorie. Abolizione dei CGIE ( Consigli Generali degli Italiani all’ Estero) e sostituirli con un nuovo comitato che abbia rapport diretti coli l Parlamento Italiano. 4- RIFORMA DELLE MODALITA’ DI VOTO ALL’ ESTERO Abolizione della Circoscrizione Estera ( eletti all’ estero) e il ripristino del voto paritario a tutti i residenti italiani all’ estero e a tutte le tornate elettorali, con voto nei seggi o per corrispondenza o voto telematico. Il Comitato avra’ un mensile cartaceo e Pdf, denominato DP DemocraziaParteci- pativa, compost da 4 pagine A3 +, edito e gestito da Britalyca News Londra. Ogni membro ne ricevera’ una copia Pdf via Email e ad ogni associazione una copia cartacea in bianco e nero. VIVA L’ ITALIA UNA E DI TUTTI ! CHIUNQUE VOGLIA ISCRIVERSI PUO' CHIEDERE, LO STATUTO , OBIETTIVI E MODULO D' ISCRIZIONE A.... lavocealternativa@gmail.com C.A.S.P. . ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015 Premesso che: in base all’ Legge 23 ottobre 2003, n.286 il Comitato e' organo di rappresentanza degli italiani all'estero nei rapporti con le rappresen- tanze diplomatico-consolari. L'autorita' consolare e il Comitato indicono riunioni congiunte per l'esame di iniziative e progetti specifici, ritenuti di particolare impor- tanza per la comunita' ital- iana. Inoltre, il capo dell'uffi- cio consolare, o un suo rap- presentante appositamente delegato, partecipa alle se- dute del Comitato, senza diritto di voto. Detto cio,’ questa e’ la sec- onda seduta a cui partecipio senza la presenta dell’ autorita’ consolari e come si suol dire, se in un pollaio con tanti galli non fa mai sera. in uno senza galli, di solito regna il,caos. Una latitanza a nostro avviso incomprensibile. Se le rap- presentanze diplomatico- consolari di Londra riten- gono di poca importanza un Comitato elettivo anche se volontariato, lo dicano chiaramente, perche’ la comunita’ italiana a Londra puo’ fare anche a meno del Garante. Tutto sommato e detto (anche) fra di voi , noi della Voce siamo sempre stati a favore di Comitati autonomi, con compiti deci- sionali e amministrativi e con sedi nei Consolati e a diretto contatto con i cittadini e l’ abolizione dei Cgie. Quindi l’ assenza delle rappresen- tanze diplomatico-consolari ale sedute, la vediamo piu’ come un imposizione dall’ alto, che collaborazione tra due enti socialmente utili. La seduta come sempre gra- zie ala saggia pazienza del neo-Predidente Pietro Molle, si e’ svolta con esiti positivi. Gli ordini del Giorni e le varie tematiche discusse le leg- geremo , quando i resoconti saranno pubblicati sull'albo consolare e comunicati ai mezzi di informazione locali. [art.5 comma 5 della suddetta legge ] Visto che la Commis- sione delle Comunicazioni non e’ ancora operativa ! VORREMMO FARE DELLE PICCOLE OSSERVAZIONI E RACCOMANDAZIONI: Modifica del Regolamento interno ai Comitati I membri di comitati, enti o organigrammi che si voglia, devono adottare un compor- tamento etico e maturo e non occorrono , ( come m’ e’ sembrato d’ aver inteso nella modifica del Regolamento interno) misure drastiche disciplimari.( addirittura si e’ parlato di far intervenire la Polizia, non facciamo ridere I “polli” , perche’ durante la seduta di insediamento, ab- biamo gia’ riso abbastanza. In casi d’ azioni offensive o manifestazioni contrarie al buon costume ( tanto per usare un eufemismo e un articolo della Costituzione), il Presidente ha facolta’ di so- spendere la seduta. Preve- nire e’ sempre meglio che Comitato Associativo Sociopolitico Partecipativo EPPUR SI MUOVE, ANCHE SENZA IL GARANTE ! curare, e in ogni caso la sospensione e’ un deterrente.. La figura del Tesoriere Realmente, dopo tre revisori dei Conti e la responsabilita’ legale del Presidente del Comitato e l’ acconto bancario congiunto con il segretario, c’e’ bisogno di un “tesoriere senza pota- tafogli? Sarebbe sem- plicemente un ruolo simbolico, meglio limiterei i “ galli” Partecipazione attiva del pub- blico alle sedute Le sedute sono pubbliche per legge e guai se non lo fossero, ed e’ giusto anche, come ha gia’ ribadito il Presidente Molle durante la prima seduta, che i membri del pubblico, innanzi tutto la Stampa, possono fare domande o esporre commune necessita’, questo come tutti sappiamo o dovremmo e’ anche un dettame costituzion- ale. Qui purtoppo, devo fare un po’ di autocrica, durante le se- dute e’ auspicabile che in mem- bri del pubblico “attentino” pazientemente e disciplinata- mente la fine della seduda, altrimenti passiamo dalle “appollaiate senza galli” ad un caotico consiglio di condominio. Eppure eravano solo tre gatti e un cane e’ abbiamo assitito ( ivi incluso il sottoscritto) a troppi vocii e interferenze con I mem- bri del Comitato. Comunque mi sono promesso che alla pros- sima seduta regalero’ un cam- panellino al Presidente Pirtro Molle; ORDER ORDER !!! In conclusione, crediamo senza alcuna ombra di dubbio, che i Comitati degli Italiani all’ Es- tero, siano maturi per cammi- nare con i propri piedi e richiede un riordinemento radi- cal, da parte del Parlamento italiano. [bnl] Carmine Gonnella Membro del pubblico DALL’ ESTERO SIAMO STUFI DI SVENTOLARE BANDIERE, SUONARE MANDOLINI E MANGIARE SPAGHETTI Anno Zero …. A distanza di un ventennio, le rappresentanze istituzionali e sociopolitiche all’ estero hanno fallito, I consolati in primis, per non aver garan- tito e tutelato I diritti del lavoratore italiano all’ estero’ per poi finire con gli eletti all’ estero. Ad affermarlo e lo stesso Claudio Micheloni (PD) , Presidente del Comitato Italiani all; Estero al Senato :” Gli eletti all’estero vengono visti dalla politica italiana come dei “personaggi da caba- ret”. La domanda e’ un altra: “! Se 18 parla- mentari eletti democraticamente, secondo l’ “Onorevole Micheloni, sono trattati come per- sonaggi da cabaret, il resto dei cittadini italiani sparsi per il Mondo, come sono stati trattati nel c o r s o d e i d e c e n n i ? . Occorre ora piu’ che mai rivedere il tutto, rimettere tutto in discussione! Il ruolo dei Consolati nei rapport con i cittadini italiani nel Mondo. Che I loro compiti verso la comunita’ rispettini e rispecchino la Costituzione :” La Repubblica italiana, riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'inter- esse generale, e tutela il lavoro italiano all'estero. Lo vogliamo dire senza mezzi ter- mini:” Dl 1948 in poi il lavoro italiano all’ estero non e’ mai stato tutelato, ma solo riconosciuto come rimessa. Riordino e riforma dei Comitati Italiani all’ Es- tero ( I sfamosi CO. MI. TES.) Renderli piu’ vicino ai cittadini, piu’ terreni, spostando le loro sedi negli uffici dei Consolati a contatto diretto con I cittadini, una scrivania costo meno di una sede. Abolizione dei C.C. I.E ( Consigli Generali degli Italiani all’ Estero) non servono, occorre stabilire un ponte diretto con la Farnesina e con lo Stato Italiano. Per il cittadino quell ponte e’ sempre esistito: l’ arti- colo 50 della Costituzione italiana, facendo meno del lobbismo istituzionalizzato, meglio conosciuto come “mangiatoie elettorali” Questo ed altro per avviarci verso un fututo migliore, sia per l’ Altraitalia, sia per la Madre- patria. Una petizione di un libero cittadino vale piu’ di 18 interrogazioni parlamentari. Un nuovo associazionismo sociopolitico parte- cipativo Non partitico, che stia lontano dai partiti e si interessi solo delle tematiche migratorie. Sino ad oggi le rapppresentanze e associazioni sociopolitiche all’ estero, hanno obbedito solo ai partiti. Ecco perche’ siamo stufi anche degli eletti all’ estero, il termine adatto non e’ “personaggi da cabaret”, bensi’ “ Animali da circo”. Sarebbe ora di rpristinare il voto par- tario, garantire il voto a tutte le tornate elet- torali al cittadino italiano che al momento dell’ elezioni si trovi all’ estero. Il voto personale, libero ed eguale e’ un diritto inviolabile e non puo’ essere limitato dai confine.
  • 4. 4 9 Dall’ Italia e dall’ Estero Giorgio Brignola COM.IT.ES. I Comitati degli Italiani all’Estero (Com.It.Es.) si sono rivelati privi d’iniziative. Qual- che polemica, pochi progetti e limitata rappresentatività. Il loro rinnovo potrebbe non modificare questa nostra sen- sazione, Chi decide delle loro sorti è materia complessa e non riteniamo, di conse- guenza, scaricare delle re- sponsabilità operative su chi, in definitiva, non le ha. Purtroppo, si tende sempre a confondere questi Comitati come espressione politica che viene da lontano. Se ci sono voluti oltre dieci anni per va- rarne il “rinnovo”, un motivo ci sarà e neppure tanto mar- ginale. La rappresentatività italiana nei Paesi ospiti è una cosa seria. Almeno, noi l’ab- biamo ritenuta sempre tale. Essere “pro” o “contro” non ha significato; perché le decisioni, se ci saranno, continueranno a spettare ad altri. Col tempo, anche le finalità dei Com.It.Es. sono invecchiate. I Comitati si sono trasformati in trampolini di lancio politico nei quali, però, anche i più interessati hanno perso l’originale inter- esse. Quindi, data la scarsa parteci- pazione al voto, i Com.It.Es., pur se organismi di rappresen- tanza di base, sono la mani- festazione di una minoranza degli aventi diritto a eleggerli. La trovata della”registrazione” per il voto presso i nostri Con- solati non ha cambiare lo spirito elettivo. Del resto, anche i Candidati sono, spesso, gli stressi. Altresì, chi si candida non di rado, lo fa per dovere politico. Eppure, anche noi avevamo fatto delle proposte innovative. Era la primavera del 1993. Quindi, ben 22 anni fa. Già ci eravamo resi conto che i Com.It.Es. erano strutture “obsolete”. Superate dal ruolo delle nostre Comunità oltre . frontiera. Per libera scelta, non andremo a scrivere, ora, d’evoluzioni “probabilistiche”. Riscontri, come chi ci segue ben conosce, non ce ne sono mai stati. Forse snobbati, forse sot- tovalutati, certamente, siamo stati ignorati. Però, anche dopo le recenti elezioni, con- tinueremo a essere disponibili a un dialogo che, democratica- mente, torniamo a sollecitare IL"NUOVO" C.G.I.E. Il prossimo Consiglio Generale degli italiani all’Estero (CGIE), che dovrebbe essere eletto, entro l’anno, dai rappresentanti dei Com. It.Es. e delle Associ- azioni, sarà ridotto nei numeri e, probabilmente, nelle sue finalità istitutive. Lo prevede il D.L. 24/04/2014 (art.19 bis). I ventinove Membri di nomina governativa restano tutti. Solo i Membri eletti all’estero saranno quarantatré (ora 65). Il Decreto Applicativo sarà reso noto in tempi successivi. Con buona approssimazione, il 56% dei Membri saranno eletti in Europa, il 32% in America meridionale, il 7% in Nord e America centrale, il 5% in Aus- tralia. D’Africa e Asia non c’è riferimento. Questi sono dati assodati e, di conseguenza, non riteniamo modificabili. A questo punto, se, per il passato, il CGIE non aveva una discrezione analitica importante a livello decisionale sul fronte dell’Ese- cutivo nazionale, ancor meno l’avrà nella nuova formulazione prevista per legge. Se queste sono le volontà dei politici, torniamo a proporre di cambiare il CGIE con l’UPSIM (Ufficio per le Politiche Sociale degli Italiani nel Mondo). La natura e le finalità di questa struttura, tutta composta di Membri eletti all’estero, che dovrebbe dipendere diretta- mente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e non più dal MAECI, sono già note, ai Lettori che ci seguono su questo periodico europeo. Al momento, la strada che avevamo ipotizzato ci sembra percorribile e realistica; anche a fronte dei provvedimenti nor- mativi che abbiamo riportato. Ora sono i politici che devono rendersene conto. Ogni loro segnale di coerenza, al di fuori dalle “cordate, ” sarà esaminato e reso pubbli LA PROPOSTA Tra i tanti problemi che interes- sano il Bel Paese, spicca anche quello della nostra Rap- presentatività all’estero. Funzi- one che è svolta, a livello inter- nazionale, dai Com.It.Es. (Comitati degli Italiani all’Estero). Recentemente rieletti. A livello nazione, dal CGIE (Consiglio Generale de- gli Italiani all’Estero). Questo è quanto. Già da qualche tempo, però, abbiamo rilevato che non esiste più sinergia tra “periferia” (Com.It.Es.) e “centro” (CGIE). Del resto, queste strutture hanno neces- sità di profondi rinnovamenti. Quindi, resta ancora immutato quel cordone ombelicale che era nato per l’aggiornamento correlato alle problematiche che interessano la nostra Comunità nel mondo e gli Or- ganismi politici e amministrativi nazionali. Ora, la necessità di un adeguamento s’è fatta evi- dente; anche se si stenta ad assumere delle posizioni uni- voche su come dovrebbe essere gestita la “Rappresentatività”, in Pa- tria, dei Connazionali all’estero. Intanto, ci sarebbe da rivisitare i ruoli dei Com.It.Es. recentemente eletti; evidenziando alcune specifiche funzioni consultive che oggi proprio non sono né ipotizzate, né favorite. Anche il CGIE, struttura che rappresenta gli italiani nel mondo presso il MAECI (Ministero degli Affari Esteri e Collaborazione Internazionale), ha palesato espressive man- canze. In buona sintesi, queste strutture dovrebbero essere aggiornate. Non tanto nelle sigle, quanto nei contenuti. I Candidati al CGIE dovrebbero essere unicamente italiani resi- denti all’estero. Nessuno di nomina governativa. Questo sul piano organizzativo generale. Nello specifico, ma lo scriviamo da anni, il CGIE potrebbe essere sostituito dall’Ufficio per le Politiche Sociali degli Italiani nel Mondo (UPSIM) struttura indipendente dal MAECI e di pertinenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il ruolo dei Membri UPSIM dovrebbe essere discusso da un’Assemblea plenaria straordi- naria, dopo la nomina provvi- soria di un Comitato di Presi- denza, affiancata da una Segreteria per i riscontri buro- cratici. L’UPSIM potrebbe avere i mezzi per esercitare un potere consultivo vincolante su tutti i provvedimenti discussi in Parlamento e coinvolgenti la nostra Comunità oltre frontiera. P r o p r i o p e r e v i t a r e “interferenze” politiche, l’UPSIM risponderebbe, unicamente, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Mentre i Com.It.Es., una volta riformati, potrebbero interagire su delega dei nostri Uffici consolari. Il tutto, ovviamente, tramite una legge quadro che in Parla- mento giace nei meandri delle Commissioni. Queste, a grandi linee, la nostra proposta che i politici, volendolo, potrebbero dibattere senza, però, modificarne la proposta. Un aggiornamento della rappresentatività correlata agli italiani nel mondo è necessario e concretamente possibile DIAMO UNA MANO ALLA GRECIA Doriana Goracci Questa mattina presto, prima dell'assalto dell'afa e del sole, sono andata in un dis- count italiano alla stazione di Capranica, dove una coppia di mezza età (nessuno l'avrebbe mai detto) ha esordito acciuffando vasetti di yogurt greco con un "diamo una m a n o a l l a G r e c i a " . Ne ho presi un paio anche Arci Nazionale ha lanciato il suo sostegno alla rete "Solidarity for all", che da molto tempo opera in Grecia attraverso azioni di mutuo soccorso, sostegno ad ambulatori sociali, mense, spacci, scuole di musica e informatica, cen- tri di accoglienza dei migranti... Racconta Tonia Katerini dei volontari di "Solidarity for All": "Sono coloro che ren- dono fruttuosa e efficiente l'organizzazione. Per rendere l'idea, solo per i progetti ali- mentari, con i fondi ricevuti da Syriza in due anni "Solidarity for All" avrebbe potuto aiu- tare 500 famiglie, invece sono state 10 mila le famiglie sostenute. I volontari sono per- sone che offrono la loro disponibilità all'or- ganizzazione dei servizi. Gran parte di loro sono persone rimaste disoccupate per la crisi, circa il 20 per cento sono anche bene- ficiari dei progetti. Noi non facciamo assis- tenza o filantropia, ma ciascuna attività si basa sul rispetto e sul coinvolgimento, senza barriere tra chi prende e chi dona." Non è una guerra quella in corso contro la Grecia ma ne ha tutti i connotati... Come in una rivisitazione del Social Solidarity Net- work Manolis di Bertolt Brecht nel "Terrore e miseria del Terzo Reich" la regia attuale dichiara: "Il parallelo con la moderna realtà greca inevitabile. L'aumento del razzismo e del nazionalismo, l'impoverimento del tenore di vita, l'incredulità e l'ipocrisia de- f i n i s c o n o l a n o s t r a v i t a " . Non è in gioco solo il futuro dei greci, ma anche il futuro del popolo europeo, come il nostro, che lotta per una maggiore de- mocrazia e uguaglianza. Cerchiamo di capire quanto sia positiva la lotta del popolo greco, siamo solidali con tutti i tentativi di sostegno, anche apparentemente piccoli, andiamo in Grecia, le sue centinaia di isole ci aspettano anche per pochi giorni, la cam- pagna greca e il suo interno sono com- moventi per la bellezza e la dignità di chi li a b i t a , i n t u t t e l e s t a g i o n i . Ho anche io un sogno, un sogno ad occhi aperti, che parla di realtà e trasformazione positiva del passato e del presente, per un futuro nostro. Scordavo... lo yogourt greco è l'ingrediente principale per una salsa che darà un sapore squisito alle insalate e anche solo da gus- tare sul pane, si chiama "tzatziki", e gli in- gredienti li conosciamo tutti bene: aglio olio d'oliva cetriolo e yogurt. Che rina-sca la spe- ranza, che sia trasformata la depressione e la rabbia in par-te-ci-pa-zione e auto-ge- stione, in mobi-li-ta-zione e resi-stenza popolare. Ciao Grecia, come dite voi Iassu! video e foto su http://www.agoravox.it/ Diamo-una-mano-alla-Grecia.html SOCIOPOLITISMO ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Giugno 2015 CRONACA //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015 TRAGEDIA GRECIA IL PARLAMENTO EUROPEO NON E’ SOVRANO, DEMOCRATICAMENTE ILLEGITTIMO E NEMMENO GLI STATI UNITI D' EUROPA Ancora una volta si torna a parlare di pro e contro l' Europa. L' Europa non e' mai esis- tita, oggi invece e la crisi greca n'e' la prova, ci troviamo al cospetto di un Mercato Comune allargato ma senza regole ben pre- cise. Io ho sempre paragonato l' arttuale Eu- ropa all' Italia, l' Italia e' una e indivisibile composta pero' da 20 staterelli in contrasto con Stato Nazionale.. L' Europa era ed e' un Mecato Comune senza regole e finche' restera' tale, non ci potranno mai essere gli Stati Uniti d' Europa. Manca innanzitutto il culto europesti per un Europa Unita nel bene e nel male. Questa mancanza di cultura ha fatto in modo di non avere una Costituzione unitaria , un unico sistema elettorale, fiscale e di lavoro, ovvesossia il sociopolitismo, quelle politiche sociali necessarie per una piattaforma su cui poggiare i pilastri per la costruzione degli Stati Uniti d' Europa. Non potrei mai essre a favore o contrario a qual- cosa che in realta' non esiste ancora INTERROGARE E SENSIBILIZZARE IL LEGISLATORE E’ COMPITO DI OGNI CITTADINO SOVRANO Petizione n' 2 / 2015 Gia' notificata via telematica al Presi- dente della Camera Al Presidente della Camera, Laura Boldrini OGGETTO: Razionalizzazione Comitati Italiani all’ Estero Io sottoscritto Carmine Gonnella, cit- tadino italiano, chiedo al parlamento italiano, che: venga istituito un Ufficio Co.mi.tes in ogni Consolato Generale . Un ponte diretto con il cittadino per quell che riguarda tutte le tematiche migrato- rie. Con rispetto e stima# Carmine Gonnella
  • 5. 8 5 Riforma costituzionale DAL BICAMERALISMO PARITARIO AL MONOCAMERALISMO IMPERFETTO Questo e’ il mese che trasformera’ la forma repubblicana della nostra de- mocrazia. Ci sara’ la terza lettura di cio’ che noi abbiamo denominato il “monocameralismo imperfetto”, ov- verossia una Camera meta’ di nomi- nati e l’ altra di votati, con doppio turno e premio di maggioranza del 55% a chi superi il quorum del 40% dei consensi, con quasi tutti i poteri legislativi ed un Senato composto di nominati dalle regioni e dai conuni Una legge elttorale, denominata Italicum, applicabile solo alla Cam- era. Vogliamo ricordare ancora una volta che se la riforma non dovesse pas- sare con I due terzi del Parlamento e i l p o p o l l o b o c c e r a ’ i l “monocameralismo imperfetto”, automaticamente boccera’ anche l’ Italicum, perche’ diventerebbe a tutti gli effetti un’ altro porcellum LA READEMOCRAZIA E’ LA SOMMA TRA RAPPRESENTATIVITA’ E PARTECIPAZIONE Vogliamo qui sfatare un altra leg- genda metropolitana che nel corso dei secoli e’ venuta a crearsi intorno al concetto di democrazia, e’ vero la democrazia nasce in Grecia, ma solo quella rappresentativa. Piu’ di due mila anni fa, in Grecia era solo il 10% che rappresentava il popolo, mentre il 90% non partecipava alle elezioni. Oggi abbiamo ancora lo stesso problema: tra la democrazia rappresentaiva ( il mandatario) e la partecipativa ( il mandante) in effetti non c’e’ ancora un equilibrio che sommato ci dia una realde- mocrazia. Una democrazia anche se rappresentativa senza la parte- cipazione attiva del popolo alla determinazione della vita socio- politiva del Paese, resta ancora una oligarchia, o se vogliamo una democrazia dei pochi; come av- veniva nella lontana Grecia. Ieri, in Grecia per la prima volta nella storia di tutte le democrazie rappresentative , abbiamo assistito alla messa in atto di come dovrebbe realmente funzionare una realdemocrazia, nelle questioni di interesse generale sociopolitiche della popolazione, il cittadino deve essere messo sempre al primo posto. La Grecia l’ ha fatto con un referendum popolare, da noi I ref- erendum consultivi o propositivi non sono contempalti dalla Costi- tuzione ma abbiamo invece un numero scelte, che se messe in- sieme ed applicate dal popolosom- mano una realdemocrazia 1) Richi- este di provvedimenti legislative da parte del singolo. 2) Iniziative legis- lative polpolari redatte in atiticoli di dei cittadini 3) referendum abrogra- tivi 4) referendum costituzionali. Se in Italia nel corso dei decennia l’ istituto di democrazia diretta parte- cipata non ha funzionato e’ perche’ il legislatore ha anteposto la de- mocrazia rappresentativa a quella partecipativa. Ricordo ancora una volta che le iniziative legislative popolari redatte in aticoli , in base all’ articolo 71, devono avere lo stesso iter-parlamentare delle leggi ordinarie e non rimanere nei cas- sette delle commissioni per anni e anni CON IL MONOCAMERALISMO IMPERFETTO SI ANDRA’ DI SICURO VERSO UNA DITTATURA BIANCA “Una democrazia senza equilibri istituzionale e legisaltivi, e’ a tutti gli effetti una dittatura bianca. Consci, che al mondo non esistono de- mocrazie ma solo dittature dei pochi e al di la con quale sistema elettorale il legislatore italiano verra’ designato anche in futuro, non fara’ nessuna differenza per la nostra democrazia partecipativa pluralista. Casomai, sara’ la de- mocrazia rappresentativa ad essere lesa. La realta’, e’ che il legislatore italiano non ha mai metabolizzato il bicameralismo equilibrato ed il libero mandato parlamentare”. Detto cio’, dare tutti i poteri legis- lativi ad un sola Camera e il pre- mio di maggioranza ad una sola lista, si rischia che tra questioni di fiducie incostituzionali e decre- tazioni senza controlli da parte delle istituzionali di garanzie, di sicuro si andra’ verso una dit- tatura bianca. Questa involuzione democratica non e’ odierna o un invenzione di Matteo Renzi, l’ attuale legislatore l’ ha ereditata dal fascismo. Gia’ nel 1953, subito dopo alcuni anni dalla ca- duta del fascismo, la democrazia Cristiana o meglio l’ area moder- ata del Paese, cerco’ e ottenne il ripristino del sistema elettorale fascista, con la legge Shelba, che poi non era altro che una peg- giore imitazione della legge Acerbo. Quel sistema non funzi- ono’, perche il Popolo fece in modo che la lista del Partito maggioritario, non ottenne il quo- rum del 50+1% per ottenere la maggioranza qualificata. Un colpo di stato a ciel sereno, per ripristi- nare la dittatura! Dopo questo fallimento, il legisla- tore truffaldino non si e’ fermato, nel 1970 istitui’ la questione di fiducia, una vera e propria lesa sovranita’ della rappresentativita’ e del libero mandato del parla- mentare. Oggi lo sappiamo che senza “ imposizioni “ di questioni di fiducie anche sulle decretazioni d’ urgenza, nessun governo sarebbe piu’ in grado di legifer- are.. La storia involutiva attuale la conosciamo tutti, nel 1994 con il mattarellum si ripristinarono le liste bloccate ( i famosi listoni fascisti), con il porcellum arrivo’ il premio di maggioranza negato nel 1953. Oggi con l’ Italicum (e lo sanno pure i sassi tranne il legis- latore ovviamente) si rispistinera’ a tutti gli effetti la legge Acerbo ed il corso involutivo e’ completato A meno che… Il nomocameralismo imperfetto non passi, staremo a vedere !!!! Una cosa e’ certa, se la legge costituzionale della ri- forma non dovesse passare con i due terzi del parlamento, la pa- rola ritornera’ al Popolo. ( o no ?) Comunque, il Popolo e’ conscio di questa involuzione democratica e l’ ha dimostrato gia’ nel 2006, bocciando sia la devolution che il premiarato forte berlusconiano. LA COSTITUZIONE E’ UN BENE COMUNE E MONOPOLIO DI NESSUNO NEMMENO DEL PARLAMENTO Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. Lo so che vi sto annoiando e da qualcuno sono gia’ stato definito un fanatico dei dettami costiuzion- ali, ma a volte e’ meglio avere il culto della Costituzione, che cre- dere ciecamente in una pseudo democrazia. Un Parlamento e’ sovrano solo se messo in grado di legiferare liberamente e in piena autonomia, al di la del colore poli- tico della maggioranza di governo, sopratutto se si tratta della revi- sion della Costituzione o del bene commune della Nazione. Detto cio’, faccio inoltre presente che nell’ ultimo ventennio c’e’ stata solo una legge costituzion- ale, passata con la maggioranza qualificata, e’ quella sul voto all’ estero. Una legge costituzionale che ha fatto poco scalpore, perche’ non di interesse nazion- ale, ma circoscritta agli italiani all’ estero, isctitti al registro elettorale nazionale creato ad hoc (AIRE) e non basata sul diritto al voto eguale, libero e personale, garan- tito a tutti. Si, perche’ prima del registro Aire, tutti coloro che emi- gravano erano registrati al com- mune di nascita o di residenza come residenti all’ estero e ricevevano tutte le cartolline elet- torali. A titolo di cronaca ( per chi non lo sapesse) prima che la legge fosse promulgate dal Capo dello Stato ci son voluti ben 5 anni ( 1989/2003) Una legge inutile che si e’ poi veri- ficata, come tutti sappiamo ineffi- cace, piu’ che truffaldina. Basti pensare ( e lo abbiamo ribadito in altre occasioni)che per rirolvere il voto dall’ estero, sarebbe stata sufficiente una legge ordinaria, introducendo il voto postale e telematico, senza cambiare un solo articolo della costituzione, come e’ avvenendo con l’ Italicum. Detto ironicamnete, invece di far rientrare la persona, rientrava il plico. Con inediti e nuove testimonianze, la vera storia dell’ ”Operazione Quercia” , all’origine della nascita dell’RSI: c’era un tavolo non ufficiale fra il governo italiano e l’ex alleato tedesco. Il testo, edito da Il Cer- chio, è disponibile anche in inglese «Il governo italiano fu, nei fatti, il vero artefice della creazione della Re- pubblica Sociale». È la conclusione cui giunge Vin- cenzo Di Michele, nel suo ultimo libro, “L’ultimo segreto di Mussolini”, che riscrive la storia della lib- erazione del Duce da parte dei tedeschi. «Si poteva porre fine molto prima alla sofferenza del popolo itali- ano ed evitare una sangui- nosa guerra intestina – afferma Di Michele–. Un governo dell’Italia del nord (RSI) alla cui guida ci fosse stato un altro personaggio, di certo, non avrebbe avuto lo stesso seguito di Musso- lini». Nonostante l'8 settembre 1943 l’Italia avesse annun- ciato l’armistizio con le Forze Alleate,c’era un al- tro tavolo, non ufficiale, dove il governo Badoglio continuò a collaborare con il vecchio amico tedesco. Tra ricatti, ostaggi, minacce e sotter- fugi, l’illustre prigioniero Mussolini fu così sottratto agli Alleati e consegnato ai tedeschi il 12 settembre a Campo Imperatore. Di Mich- ele contraddice, insomma, la vulgata che ha sempre dip- into l’Operazione Quercia come impresa epica da parte dei paracadutisti tedeschi. Karl Radl (l’aiutante di colui che er- roneamente è stato sempre considerato il vero artefice dell’“Operazione Quercia”, il capitano Otto Skorzeny), in netta contraddizione con la testimonianza del generale Soleti, - vergata nel 1944 e venuta recentemente alla luce - dichiarò che tutti sa- pevano che Mussolini era tenuto prigioniero a Campo Imperatore; pers- ino i bambini ne erano a conoscenza. Addirittura ci fu un pastorello di tredici anni che trafugò alcuni ar- mamentari dagli alianti tedeschi. «Alla resa dei conti si trattò di un ac- cordo tra gli italiani e i tedeschi e il prezzo più caro l’ha pagato proprio la storia» sottolinea Di Mich- ele. Tra gli inediti e le nuove tes- timonianze, da citare è l’agente Nelio Pannuti, ad- detto alla sorveglianza per- sonale di Mussolini al Gran Sasso, il quale in una di- chiarazione scritta rilasciata proprio all’autore del libro, affermò senza mezzi termini che quell’incursione dei tedeschi “sembrava pro- prio un’azione concordata, tant’è che, una volta lib- erato il Duce, ci fu un mo- mento conviviale tra soldati italiani e tedeschi nella sala dello stesso al- bergo, tutti con le armi in spalla pacificamente”. «Per non parlare del favoriti- smo governativo nel riaggiustamento storico – conclude Di Michele–. Il co- mandante dei carabinieri al Gran Sasso, Alberto Faiola, fu pure encomiato nel suo foglio matricolare, quando al con- trario questi non solo non pre- dispose alcuna misura cautela- tiva, ma venne anche meno ai suoi doveri - tanto che ci f u an c he u n’ az i o n e giudiziaria volta a smentire il tutto - invitando alcuni suoi amici proprio in quei giorni all’albergo di Campo Imperatore». Di Michele aveva già affrontato questo snodo controverso della storia italiana in “Mussolini, finto prigioniero al Gran Sasso”, edito nel 2012. “L’ultimo segreto di Mussolini” ed. Il Cer- chio, che è in vendita … al prezzo di 12 euro, è disponibile anche in lingua inglese con il titolo “The Last Secret of Mus- solini –From Campo Imperatore to the Italian Social Republic: a story to be rewritten”. Vincenzo Di Michele (1962): già autore di “La famiglia di fatto” (un’analisi sulle te- matiche della convivenza more uxorio); “Io prigioniero in Rus- sia” (oltre 50.000 copie vendute e vincitore di premi alla memo- ria storica); “Guidare oggi“ (un manuale di guida per le insolite problematiche stradali); “Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso” (una revisione dei fatti storici sulla prigionia del Duce a Campo Imperatore nel settembre 1943); “Pino Wilson, v e r o c a p i t a n o d ’ a l t r i tempi” (2013), la biografia uffi- ciale dello storico calciatore della Lazio campione d’Italia nel 1974; “Come sciogliere un matrimonio alla Sacra Rota” (2014), un’inchiesta det- tagliata sull’iter di annulla- mento dei matrimoni innanzi ai Tribunali ecclesiastici. NOTE EDITORIALI ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015COMUNICATI //////////////////////// Goffredo Palmerini /////////////////////// Britalyca News Londra Luglio 2015 Il patto sottobanco tra Badoglio e i tedeschi per liberare il Duce. Vincenzo Di Michele svela
  • 6. CULTURA & SOCIETA’ //////// a cura di Nino Bellivia //////////////// Britalyca News Londra Giugno 20156 7CULTURA & SOCIETA’ ///////////////////// a cura di Goffredo Palmerini //////////// Britalyca News Londra OSTUNI - Ben 165 maioliche castel- lane dal ‘500 al ‘700, abruzzesi, campane e una ventina pugliesi (Laterza e Nardò), costi- tuiranno una mostra di eccezionale valore che aprirà i battenti a Ostuni sabato 18 luglio e sarà visitabile sino al 30 set- tembre. L’esposizione si terrà nella chiesa di San Vito nel centro storico os- tunese. Si tratta della prima Mostra di maioliche Cas- tellane che si svolge in Puglia. Tutte le maioliche, di parti- colare pregio, che ven- gono da prestigiose collezioni private e quindi difficilmente visitabili. L’esposizione dei pre- gevoli manufatti sarà pre- ceduta da una "Giornata di Studio" (inizio ore 16,30) dal ti- tolo: "Influenze e derivazi- oni tra le produzioni ce- ramiche di Abruzzo, Pug- lia e Campania". Terranno dotte relazioni noti esperti del settore come Giovanni Giacomini, Carola Fiocco, Gabriella G h e r a r d i , A n t o n i o dell'Aquila e Carlo dell'Aquila. -Alle ore 20,30 inaugura- zione della mostra dal ti- tolo "Tre secoli di maiolica di Castelli 1500-1700. Confronti con le produzi- oni pugliesi e campane derivate". Si tratta di una mostra di maioliche antiche estre- mamente rilevante sia per l'importanza degli esem- plari in esposizione sia per l'epoca. Il primo nucleo proviene dalla Collezione Matricardi di Ascoli Piceno con le ultime acquisizioni: maioliche abruzzesi, dei maggiori artisti castellani, di cui molte inedite. Il secondo nucleo viene da una collezione privata pugliese con importanti esemplari di Castelli, Laterza e alcune maioliche certamente pugliesi, ma di cui ancora non si riesce a localiz- zarne l'esatta origine. La mostra è corredata da un elegante Catalogo di 180 pagine di grande for- mato,che include le schede di tutti gli esem- plari esposti con foto a colori e in molti casi varie foto per dettagli e con- fronti. Schede a cura di Carola Fiocco, Gabriella Gherardi, Giovanni Gia- comini, Antonio dell'Aquila e Carlo dell'Aquila. Il Convegno, oltre le re- lazioni inserite in pro- gramma, prevede la partecipazione esterna anche di altri valenti studi- osi della maiolica merid- ionale dell'ex Regno di Napoli le cui relazioni saranno incluse negli Atti del Convegno di cui è pre- vista la pubblicazione en- tro l'Autunno. Antonio Biella giornalista professionista, Una Giornata di studi e la mostra fino a tutto settembre 165 Maioliche castellane dal ‘500 al ‘700 1932. Partito giovanissimo per la Scuola Sottufficiali dell'Arma Aero- nautica, aveva prestato servizio negli aeroporti militari di Pratica di Mare, Gravina di Puglia e infine nella base Nato di Ghedi, in provin- cia di Brescia. Quando fu destinato all'aeroporto di Ghedi, gli fu asseg- nata una bella casetta all’interno dello splendido Parco dell'idroscalo di Desenzano, dove negli Anni Trenta del secolo scorso si erano formati i piloti del famoso Reparto Alta Velocità, tra i quali Francesco Agello, che riuscirono a vincere la prestigiosa Coppa Schneider, con- quistando per tre volte l’alloro mondiale di velocità aerea con i loro idrovolanti MC 72 (Macchi), rompendo il muro dei 700 km orari. Dall’idroscalo ogni mattina Giusep- pino, insieme ai colleghi, raggi- ungeva in autobus l’aeroporto di Ghedi. Era sottufficiale marconista, un professionista di grande valore. Proprio per tale motivo il Comando dell’Aeronautica lo scelse per invi- arlo in missione negli Stati Uniti, Texas e Arizona, per due volte e per diversi mesi. Poi ancora in Olanda, alcuni anni dopo. Special- ista dei caccia Tornado, in dotazi- one al 6° Stormo “Diavoli rossi” di stanza a Ghedi, si congedò negli anni ’80 con il grado di Maresciallo Maggiore, avendo così più tempo di coltivare la passione per i buoni libri, per annotare ricordi d’infanzia, per vergare belle pagine di vita paesana sulla sua amata terra d’Abruzzo, sulla sua Paganica. Quando lavoravo a Verona e a Trento, nel 1972-73, spesso an- davo da loro come fossi di famiglia, trovandovi il tepore della casa ani- mato dal sorriso di Liliana, sua moglie, e dei figli Fabrizio, Silvia e Andrea. Con Giuseppino ho avuto grande affinità, capace come egli è stato di straordinari gesti di corte- sia e d’attenzione. Ha amato Pa- ganica, senza scorie nostalgiche, ma per i valori veri della terra na- tale e della sua gente. Come pure ha fortemente amato Desenzano, il Garda e la gente gardesana, con- tribuendo a quell’armoniosa fu- sione di culture che fanno dovun- que bella l’Italia quando gli Italiani sanno conoscersi, apprezzarsi e volersi bene. La sua famiglia è molto stimata ed apprezzata a Desenzano. Ogni componente vi ha impresso la cifra del suo tal- ento, della cordialità, della buona educazione, dei valori veri ereditati da una feconda commistione di radici abruzzesi e venete (della signora Liliana): Fabrizio, primo figlio prematuramente scomparso a 39 anni, come tecnico responsa- bile di una grande impresa, Silvia nell'insegnamento, Andrea come avvocato in primis, e inoltre come amministratore civico, dapprima assessore alle Finanze ed ora Pre- sidente del Consiglio Comunale di D e s e n z a n o d e l G a r d a . Presente alla cerimonia funebre, svoltasi nella gremita Chiesa di San Zeno, il Sindaco di Desen- zano, prof. Rosa Leso, che ha por- tato alla famiglia il commosso sa- luto della Municipalità, ed una rap- presentanza di aviatori in congedo con il Labaro del Gruppo A.M. di Desenzano, che l’ha salutato con la Preghiera dell’Aviatore. Prima dell’estremo saluto, due liriche di Giuseppino sono state lette da un amico: “L’olmo del Castello”, un brano poetico sullo storico albero che cresceva davanti la Chiesa del Castello di Paganica, e una lirica scritta a matita e senza titolo, re- cente, forse prevedendo vicina la sua dipartita. Non pensatemi e non piangete/ Sono libero. Non addormentato/ Sono la somma dei venti che tira/ Sono i riflessi diamantini della neve/ Sono la luce del sole sui vetri della tua fines tra/ Sono l'amabile pioggia primaverile/ Quando ti desti silenzioso al mat- tino, io sono il rondone che d'im- provviso si leva con gli uccelli in volo/ Di notte io sono nel luccichio delle stelle/ Io sono la musica che riempie i tuoi orecchi/ Ti manderò una risata per asciugarti le lacrime/ Oh no, no, non piangere per me/ Io sono felice, non sono triste. Sono libero Giuseppe Palmerini lascia dun- que una bella eredità morale, la stima e la considerazione di cui egli e l'intera famiglia godono sono lo specchio dell’onore che egli ha saputo rendere alla sua terra. Un bell'esempio che rende orgogliosa la comunità di Paganica, dove ha avuto i na- tali, che lo ricorderà domenica 12 luglio, alle ore 18, nella Chi- esa degli Angeli Custodi. Un esempio, il suo, che rende ap- pena più lieve il distacco, rima- nendo fulgida testimonianza di vita che ha saputo costruire ponti di amicizia e di fraternità con tutti. Lo ha ricordato nell’omelia don Federico Palmerini, che con il parroco don Luca ha concelebrato la Messa esequiale: “Dio scrive la controstoria dell’umanità con l’esemplarità di talune testimo- nianze, scegliendole tra gli umili. E Giuseppe ne ha dato prova per impegno, fedeltà e ricchezza di valori”. Ecco qui di seguito la poesia che Giuseppino aveva di recente scritto, annotandola a matita su un foglio di carta, ritenendo vicina la sua dipartita. Non pensatemi e non piangete Sono libero, non addormentato Sono la somma dei venti che tira Sono i riflessi diamantini della neve Sono la luce del sole sui vetri della tua finestra Sono l'amabile pioggia primaverile Quando ti desti silenzioso al mattino, io sono il rondone che d'improvviso si leva con gli uccelli in volo Di notte io sono nel luccichio delle stelle Io sono la musica che riempie i tuoi orecchi Ti manderò una risata per asciugarti le lacrime Oh no, no, non piangere per me. Io sono felice, non sono triste. Sono libero. L’AQUILA – Non è stato, come invece sempre le altre volte, un viaggio gioioso per Desenzano del Garda, quello intrapreso da Pa- ganica il 9 luglio. Non per andare a riabbracciare come di consuetu- dine Giuseppe Palmerini, un cugino quasi un fratello, la sua bella famiglia. Non il periodico in- contro con l’emigrato paganichese, ben trapiantato in terra gardesana. E’ stato un viaggio doloroso, per dargli l'estremo saluto. Giuseppino se ne è andato con discrezione, il 7 luglio, in punta di piedi nell'ospedale di Desenzano, dove da qualche giorno era ricoverato per complicanze alla patologia che da alcuni mesi lo assillava. Gentile, signorile, fine. Un carat- tere forte, con una grande curiosità intellettuale. Primo di sei fratelli, Giuseppino s’era formato da solo studiando per passione un'intera vita, divorando libri di storia, sag- gistica, romanzi. Una solida cultura multiforme che gli consentiva di parlare con la coscienza informata su ogni argomento, con una straor- dinaria proprietà di linguaggio. Scriveva benissimo, mettendoci l’anima, ricercando la migliore forma estetica e colorando i suoi scritti con una rarissima sensibilità. Vere pennellate d'autore. Scritti che tuttavia serbava per sé, nell’in- timità della famiglia. Come pure conservava la feconda corrispon- denza che intratteneva con amici e congiunti. Una volta, più di vent’anni fa, si decise a parteci- pare - su mia forte sollecitazione, conoscendone l’innata riservatezza - ad un concorso letterario nazion- ale, "La Spiga d'Oro", che per di- verse edizioni si è tenuto a Pa- ganica, il suo paese natale. Vinse il primo Premio con una bellissima lirica, “La trebbiatura”, un distillato d’immagini bucoliche e di cultura contadina. Come pure intriganti erano i suoi racconti, alcuni dei quali pubblicati sul periodico “L'Arcobaleno”, che si pubblicava sempre a Paganica a cavallo degli anni ‘80 e ’90, diretto da Alvaro Jovannitti, ex parlamentare suo coetaneo e amico fraterno. Giuseppe Palmerini era nato a Paganica (L'Aquila) il 3 marzo UN VIAGGIO TRISTE, QUESTA VOLTA, PER DESENZANO DEL GARDA Grande commozione per l’estremo saluto a Giuseppe Palmerini, maresciallo dell’Aeronautica e poeta