57 mid grade trad rock in: Odle-Puez-Putia, Sassolungo, Sella, Catinaccio, Pale di San Martino, Agner, Pale di San Lucano
Autore: Emiliano Zorzi
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 240 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 05/07/2011
Just two years after publication of the first edition it was already time for a second. This new edition has changed in look and organization while maintaining its original, well received characteristics.
The availability of substantial new material and the desire to integrate the inevitable corrections, some purely editorial, others (thankfully few) involving clarifications and modifications to the route descriptions, led to the decision not to run a simple reprint. Bearing in mind that many "old" readers only recently purchased the first edition, it was decided to sub-divide the new edition into two volumes, "Western Dolomites (Volume 1)" and "Western Dolomites (Volume 2)", the first being a corrected reprint of the previous edition, and this second volume including all the new descriptions which, thanks also to the help of our generous collaborators, had been collected in the period from publication of the first edition (2009) to the present. This means that our established "mid-grade" readers can acquire all the new material without having to buy both books. Obviously, new readers (and virtually all readers of the English editions) are unaffected in this way. The only resulting "oddity" is that both volumes cover exactly the same geographic area.
Furthermore, a small number of descriptions from the original edition were, for various reasons, significantly changed and consequently these have been "moved" to the present Volume 2 of the new edition where they completely replace the original descriptions. Again this is irrelevant for the English editions.
Without going into unnecessary details, it is noted that the characteristics of the guide, which most readers appear to like, remain the same. Many thanks to all the friends who collaborated in the realization of this second volume, resulting in the addition of a few slightly more difficult routes, and in a few new areas, suitable for "mid-graders" who occasionally enjoy something a bit more demanding. As usual, there is a lot of additional material at the website www.quartogrado.com, where any corrections (hopefully few) will also be published.
All possible care was taken so that this second edition is useful both to those already in possession of the first edition and new readers. All the routes described were climbed in person by the author or our various collaborators.
Wishing you all a good read and good climbing.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=23
40 escursioni a tema sulle Dolomiti
Un libro che racconta le Dolomiti sviscerandole in 11 capitoli tematici, seguendo con logica una cronologia che va dalla loro formazione al recente riconoscimento quale Patrimonio Mondiale dell'Unesco. I contenuti sono di tipo naturalistico, ecologico, storico, turistico ed escursionistico. Con 40 escursioni correlate, 11 capitoli tematici, circa 600 foto, oltre 30 schemi e disegni, 30 tabelle e 10 schede di approfondimento con interviste e testimonianze.
- 11 capitoli tematici
- circa 600 foto, oltre 30 schemi e disegni, 30 tabelle
- 10 schede di approfondimento con interviste e testimonianze
- 40 escursioni a tema complete di mappe, profili altimetrici, tempi parziali, tempi totali, scala difficoltà, cime da salire, cose da vedere
27 itinerari nella Conca Ampezzana
Escursioni a Cortina e Misurina propone una scelta di escursioni facili e di media difficoltà nello splendido scenario dolomitico che circonda la Conca Ampezzana e la rinomata località ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. 27 itinerari descritti in modo dettagliato e completati da schede naturalistico-culturali, mappe, profili altimetrici e schede riassuntive. Un'opera adatta anche alle esigenze delle famiglie che vogliano riscoprire, con un pizzico di curiosità, uno dei contesti montuosi più rinomati al mondo.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=95
Guida escursionistica
Autore: Stefano Burra, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 272
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 10/06/2013
Le Dolomiti d’Oltrepiave sono comprese tra il Fiume Piave a ponente, la Val Tagliamento a nord, la Val Vajont e la Val Cellina a sud e la Val Tramontina ad est.
L’originale e sintetica denominazione, oramai accettata e normalmente utilizzata, identifica l’ampia porzione di cime e vallate dal carattere tipicamente dolomitico alla sinistra orografica del Piave.
La composizione geologica analoga al resto delle Dolomiti più a occidente e i loro scenari altrettanto subilimi e grandiosi, le pongono a pieno diritto nell’area recentemente nominata Patrimonio dell’Umanità, di cui rappresentano anche delle emergenze assolute.
In questi luoghi si condensa, e spesso si esprime con sublime bellezza, tutto il fascino ambientale e paesaggistico delle Dolomiti stesse. Per fare qualche esempio è sufficiente citare la selva di guglie e pinnacoli che popolano gli Spalti di Toro e i Monfalconi, le grandi pareti del Duranno e della Cima dei Preti, o le praterie d’alta montagna nel Pramaggiore; tra tutte, impossibile non citarlo, spicca il Campanile di Val Montanaia, autentico simbolo di queste vallate, spesso riconosciuto come la più bella e isolata torre nelle Alpi.
La guida rappresenta un invito ad esplorare questo vasto territorio dove i punti di appoggio gestiti sono rari e per la maggior parte costituiti da malghe e casere, in luoghi ameni, solitari e dalla struggente bellezza.
Gli itinerari, quasi sempre fuori dal turismo di massa, fanno respirare all’escursionista il vero sapore della wilderness incontaminata.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=46
165 cime tra Lago di Lecco e Valle Camonica
Autore: Roberto Ciri, Oliviero Bellinzani
Editore: Idea Montagna
Argomento: vie normali
Pagine: 496 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 25/07/2013
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- schizzi di salita per le vie in roccia
- cartine topografiche dei percorsi
- foto panoramiche dei gruppi montuosi con i nomi delle cime
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- curiosità da vedere in zona
- elenchi riassuntivi
L'attesa e più completa guida alle cime delle Prealpi Lecchesi e Bergamasche dal Lago di Lecco alla Valle Camonica a sud delle Alpi Orobie: 165 cime in 11 gruppi montuosi dalle Grigne alla Concarena passando per la Presolana, Regina delle orobie. Una guida che spazia dalle vie di arrampicata sulle torri della Grignetta alle vie di cresta delle selvagge cime del gruppo dell'Arera, alla scoperta dei fantastici panorami dominati dai giganti delle Orobie.
Ben 165 vie normali, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi di avvicinamento e salita, difficoltà, dislivelli, foto a colori con tracciato della via, schizzi di salita per le vie di roccia, difficoltà, foto di dettaglio, cenni storici e curiosità turistiche da vedere in zona.
Si tratta del primo di tre volumi dedicati alle Prealpi Lombarde e prende in considerazione gli 11 gruppi montuosi compresi nelle Prealpi Centrali, dette anche Prealpi Bergamasche ma comprendenti anche le montagne di Lecco: Grigne, Resegone, Campelli-Aralalta, Valbona-Sornadello, Alben, Arera-Menna, Torrezzo, Formico-Misma, Presolana, Pora, Camino-Concarena.
Un vasto territorio che copre le tre province di Lecco, Bergamo e Brescia e, da ovest ad est, 16 valli: Valsassina, Val della Grigna, Valtorta, Val Taleggio, Valle Imagna, Val Brembana, Val Secca, Val Canale, Val Parina, Val di Riso, Val Seriana, Val Nembo, Val di Scalve, Valle Borlezza, Val Cavallina e Valle Camonica.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=47
66 itinerari dalle Dolomiti di Brenta alle Pale di San Martino
Le Dolomiti Occidentali presentano un'orografia molto complessa e comprendono gruppi montuosi relativamente piccoli e apparentemente poco articolati, come il Sassolungo o il Làtemar, e vere e proprie catene montuose in miniatura come il Catinaccio, il Brenta e le Pale di San Martino o addirittura a insiemi di più catene come succede per il Gruppo della Marmolada e i rilievi che gravitano attorno alle Odle.
Questa guida propone 66 escursioni ad anello in otto gruppi montuosi: Dolomiti di Brenta, Làtemar, Catinaccio, Sassolungo, Odle-Putia-Puez, Sella, Marmolada e Pale di San Martino. Si tratta di escursioni di varia difficoltà sia attorno ad un intero gruppo montuoso che a sottogruppi o singole cime all'interno di gruppi più complessi, con percorsi da uno a più giorni che vanno dai facili sentieri ai più impegnativi itinerari ad alta quota o lungo vie ferrate e percorsi attrezzati. Le escursioni, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, sono suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi suddivisi per tappe e corredati da dislivelli, tempi, profili altimetrici, difficoltà, cenni storici, curiosità turistiche da vedere in zona e numerose fotografie a colori.
Ma non si tratta solo di escursioni finalizzate alla bellezza e alla libertà del camminare: l'idea di questa guida è anche quella di invogliare il lettore a sforzarsi ad osservare e a tentare di capire l'ambiente di queste favolose montagne, ecco perché oltre a qualche "anello classico" vengono presentati anche percorsi meno battuti, a volte scomodi e fuori dalle rotte abituali. Le note naturalistiche, geologiche, culturali e storiche non mancano e sono inserite in modo da renderle il più possibile fruibili all'escursionista, inserendole in vari contesti, sia nelle introduzioni che nelle descrizioni dei percorsi.
In sintesi una guida che non potrà mancare a tutti gli appassionati di escursioni sulle Dolomiti che vogliano conoscere i molteplici aspetti di queste splendide montagne su tutti i versanti e non si accontentano di escursioni con andata e ritorno lungo lo stesso sentiero!
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=68
Tra tutti i gruppi dolomitici, quello delle Pale di San Martino (fonte di continua ispirazione alpinistica e artistica per il loro cantore Dino Buzzati) è forse il più immaginifico e fantastico, a causa della sua estensione, del continuo mutare del paesaggio, degli ambienti e delle conformazioni rocciose. Un gruppo montuoso che può entusiasmare già al primo contatto, anche solo arrivando in auto al tramonto al Passo Rolle, camminando per pochi minuti lungo le facili sterrate della Val Venegia o della Val Canali e che poi "rischia" di attrarre in maniera irresistibile l'escursionista quando si cominciano a scoprire luoghi come il Vallone delle Lede, la Valle di Focobon, il Cimerlo, il piccolo Ghiacciaio della Fradusta o l'Orrido delle Comelle.
Le ferrate e i sentieri attrezzati sono anch'essi un incentivo a percorrere vecchi sentieri dei cacciatori, cenge da pecore o da camosci, guglie rocciose dalle forme bizzarre, canaloni isolati e severi. Lunghi percorsi attrezzati come la Bolver Lugli al Cimon della Pala, ferrate brevi e impegnative come la Stella Alpina all'Agner, si affiancano a ferrate di media difficoltà, quasi sempre altamente panoramiche (Buzzati, Gusella, Velo, Porton, Orsa) e infine a sentieri attrezzati dove le corde fisse aiutano a superare in sicurezza i passaggi più difficoltosi. Ognuno potrà selezionare le difficoltà tecniche e l'impegno fisico da affrontare ma soprattutto potrà scegliere quali sogni inseguire.
Elenco delle vie ferrate:
- Ferrata Bolver-Lugli
- Ferrata del Velo
- Sentiero Attrezzato Gusella
- Ferrata del Porton
- Sentiero Attrezzato Buzzati
- Sentiero Attrezzato De Paoli
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Fiamme Gialle
- Ferrata Stella Alpina
- Ferrata Gabitta d'Ignoti
- Sentiero delle Farangole
- Sentiero Attrezzato delle Sedole
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Monte Agner
- Ferrata del Canalone in Val Canali
- Sentiero del Cacciatore
- Ferrata della Vecchia
- Ferrata del Canalone al Mulaz
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=73
30 itinerari fra Presanella e Dolomiti di Brenta.
Andare a Madonna di Campiglio significa andare indietro nel tempo, tanta è la storia racchiusa fra le vie di questa perla dolomitica e le pareti delle montagne che la circondano. Una conca fra le montagne che si è trasformata dal piccolo villaggio della Madona de Campèi al rinomato centro turistico, alberghiero, sciistico, escursionistico e alpinistico fra i più desiderati dagli amanti delle Dolomiti, immerso nello spettacolare scenario delle Dolomiti di Brenta che non può lasciare indifferente neanche il più distratto dei turisti di passaggio. Se ne accorse anche la famiglia imperiale d'Austria e Ungheria, nelle figure di Francesco Giuseppe e e l'Imperatrice Sissi, che sul finire del 1800 effettuarono qui due soggiorni. Fra tutti i gruppi dolomitici quello del Brenta presenta una varietà di ambienti, di panorami, di angoli appartati e di possibilità escursionistiche e alpinistiche che forse non ha eguali. Una lunga catena di centinaia di vette e campanili, dominata da colossi come la Cima Tosa, il Crozzòn di Brenta, la Cima Brenta, la Torre di Brenta, la Cima del Vallon, la Pietra Grande, la Cima Falkner e impreziosita da perle dolomitiche come il Campanile Basso, gli Sfùlmini, le Torri di Kiene, il Croz dell'Altissimo e tante altre vette di superba arditezza e bellezza. E, come se tanta bellezza non fosse sufficiente a rendere attraente la Valle di Campiglio, al versante orientale prettamente dolomitico dominato dalle vette del Brenta si accompagna un versante occidentale completamente diverso, dalle caratteristiche alpine, tanto da far sembrare di trovarsi in Val d'Aosta o in qualche valle lombarda o piemontese. Qui sono le alte vette costellate di ameni laghi glaciali del Gruppo della Presanella e dell'Adamello a dominare, un mondo di prati, rocce e acque che riempie gli occhi di colori e l'animo di pace. Ed è in questi due mondi che si trova a camminare chi ne percorre i sentieri, potendo viaggiare ogni giorno in due ambienti differenti, come se si vivesse una doppia vacanza all'interno della stessa.
Vie normali a 70 cime
Quando si parla di Marmolada si pensa sempre e solo alla vetta più alta delle Dolomiti e al suo ghiacciaio: invero non esiste un Monte Marmolada o una Cima Marmolada, ma per Marmolada si intende l’omonimo massiccio e l’intero gruppo montuoso.
La Catena di Bocche è del tutto differente rispetto alle vicine cime dolomitiche su cui si affaccia, appartenendo a un potente affioramento di rocce magmatiche e porfidi quarziferi risultato di antichissime eruzioni vulcaniche.
Tutta la zona offre numerose testimonianze storiche di grande interesse legate alla Grande Guerra del 1915-18: a distanza di cent’anni dalle cruente vicende della guerra rimangono ancora oggi innumerevoli resti che raccontano i difficili momenti di vita e di morte in zone che oggi appaiono come piccoli paradisi terrestri.
Questa guida prende in considerazione le cime che occupano il versante orientale della Val di Fassa, ossia gran parte del Gruppo della Marmolada, e le cime della Catena di Bocche. Le salite riguardanti i gruppi montuosi del versante occidentale e della testata settentrionale (Sella, Sassolungo, Catinaccio e Làtemar) sono invece descritte nel volume 90 Cime in Val di Fiemme e Fassa. Le informazioni fornite riguardano le vie di salita a 70 cime montuose ma, se si considerano anche le informazioni aggiuntive che vengono fornite su altre 38 cime vicine a quelle principali ecco che il numero di vette coinvolte nel libro sale ad un totale di 108. Ad ogni vetta è dedicata una scheda con descrizione del percorso, tempi e dislivelli di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima. Tali informazioni sono state raccolte dagli autori che hanno salito tutte le cime presentate nel libro e grazie all'aiuto di appassionati amici e collaboratori che hanno fornito preziose fotografie per il completamento del lavoro.
All'escursionista che intraprende i percorsi fra valli e cime del Gruppo della Marmolada e della Catena di Bocche si presentano dunque numerose possibilità per conoscere a fondo queste aree dolomitiche, affrontando dislivelli generalmente non eccessivi e su sentieri per lo più ben tracciati e segnalati.
Questa guida ha l'intento di essere un ausilio per gli escursionisti che vogliano conoscere più a fondo i percorsi su queste montagne e un mezzo per mantenere viva la frequentazione di sentieri e cime in alcuni casi poco noti o quasi dimenticati. Un piccolo omaggio alla Regina Marmolada e alla sua corte di vette, in uno degli ambienti naturali più belli e ricchi di storia delle Dolomiti.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=94
40 escursioni a tema sulle Dolomiti
Un libro che racconta le Dolomiti sviscerandole in 11 capitoli tematici, seguendo con logica una cronologia che va dalla loro formazione al recente riconoscimento quale Patrimonio Mondiale dell'Unesco. I contenuti sono di tipo naturalistico, ecologico, storico, turistico ed escursionistico. Con 40 escursioni correlate, 11 capitoli tematici, circa 600 foto, oltre 30 schemi e disegni, 30 tabelle e 10 schede di approfondimento con interviste e testimonianze.
- 11 capitoli tematici
- circa 600 foto, oltre 30 schemi e disegni, 30 tabelle
- 10 schede di approfondimento con interviste e testimonianze
- 40 escursioni a tema complete di mappe, profili altimetrici, tempi parziali, tempi totali, scala difficoltà, cime da salire, cose da vedere
27 itinerari nella Conca Ampezzana
Escursioni a Cortina e Misurina propone una scelta di escursioni facili e di media difficoltà nello splendido scenario dolomitico che circonda la Conca Ampezzana e la rinomata località ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. 27 itinerari descritti in modo dettagliato e completati da schede naturalistico-culturali, mappe, profili altimetrici e schede riassuntive. Un'opera adatta anche alle esigenze delle famiglie che vogliano riscoprire, con un pizzico di curiosità, uno dei contesti montuosi più rinomati al mondo.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=95
Guida escursionistica
Autore: Stefano Burra, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 272
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 10/06/2013
Le Dolomiti d’Oltrepiave sono comprese tra il Fiume Piave a ponente, la Val Tagliamento a nord, la Val Vajont e la Val Cellina a sud e la Val Tramontina ad est.
L’originale e sintetica denominazione, oramai accettata e normalmente utilizzata, identifica l’ampia porzione di cime e vallate dal carattere tipicamente dolomitico alla sinistra orografica del Piave.
La composizione geologica analoga al resto delle Dolomiti più a occidente e i loro scenari altrettanto subilimi e grandiosi, le pongono a pieno diritto nell’area recentemente nominata Patrimonio dell’Umanità, di cui rappresentano anche delle emergenze assolute.
In questi luoghi si condensa, e spesso si esprime con sublime bellezza, tutto il fascino ambientale e paesaggistico delle Dolomiti stesse. Per fare qualche esempio è sufficiente citare la selva di guglie e pinnacoli che popolano gli Spalti di Toro e i Monfalconi, le grandi pareti del Duranno e della Cima dei Preti, o le praterie d’alta montagna nel Pramaggiore; tra tutte, impossibile non citarlo, spicca il Campanile di Val Montanaia, autentico simbolo di queste vallate, spesso riconosciuto come la più bella e isolata torre nelle Alpi.
La guida rappresenta un invito ad esplorare questo vasto territorio dove i punti di appoggio gestiti sono rari e per la maggior parte costituiti da malghe e casere, in luoghi ameni, solitari e dalla struggente bellezza.
Gli itinerari, quasi sempre fuori dal turismo di massa, fanno respirare all’escursionista il vero sapore della wilderness incontaminata.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=46
165 cime tra Lago di Lecco e Valle Camonica
Autore: Roberto Ciri, Oliviero Bellinzani
Editore: Idea Montagna
Argomento: vie normali
Pagine: 496 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 25/07/2013
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- schizzi di salita per le vie in roccia
- cartine topografiche dei percorsi
- foto panoramiche dei gruppi montuosi con i nomi delle cime
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- curiosità da vedere in zona
- elenchi riassuntivi
L'attesa e più completa guida alle cime delle Prealpi Lecchesi e Bergamasche dal Lago di Lecco alla Valle Camonica a sud delle Alpi Orobie: 165 cime in 11 gruppi montuosi dalle Grigne alla Concarena passando per la Presolana, Regina delle orobie. Una guida che spazia dalle vie di arrampicata sulle torri della Grignetta alle vie di cresta delle selvagge cime del gruppo dell'Arera, alla scoperta dei fantastici panorami dominati dai giganti delle Orobie.
Ben 165 vie normali, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi di avvicinamento e salita, difficoltà, dislivelli, foto a colori con tracciato della via, schizzi di salita per le vie di roccia, difficoltà, foto di dettaglio, cenni storici e curiosità turistiche da vedere in zona.
Si tratta del primo di tre volumi dedicati alle Prealpi Lombarde e prende in considerazione gli 11 gruppi montuosi compresi nelle Prealpi Centrali, dette anche Prealpi Bergamasche ma comprendenti anche le montagne di Lecco: Grigne, Resegone, Campelli-Aralalta, Valbona-Sornadello, Alben, Arera-Menna, Torrezzo, Formico-Misma, Presolana, Pora, Camino-Concarena.
Un vasto territorio che copre le tre province di Lecco, Bergamo e Brescia e, da ovest ad est, 16 valli: Valsassina, Val della Grigna, Valtorta, Val Taleggio, Valle Imagna, Val Brembana, Val Secca, Val Canale, Val Parina, Val di Riso, Val Seriana, Val Nembo, Val di Scalve, Valle Borlezza, Val Cavallina e Valle Camonica.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=47
66 itinerari dalle Dolomiti di Brenta alle Pale di San Martino
Le Dolomiti Occidentali presentano un'orografia molto complessa e comprendono gruppi montuosi relativamente piccoli e apparentemente poco articolati, come il Sassolungo o il Làtemar, e vere e proprie catene montuose in miniatura come il Catinaccio, il Brenta e le Pale di San Martino o addirittura a insiemi di più catene come succede per il Gruppo della Marmolada e i rilievi che gravitano attorno alle Odle.
Questa guida propone 66 escursioni ad anello in otto gruppi montuosi: Dolomiti di Brenta, Làtemar, Catinaccio, Sassolungo, Odle-Putia-Puez, Sella, Marmolada e Pale di San Martino. Si tratta di escursioni di varia difficoltà sia attorno ad un intero gruppo montuoso che a sottogruppi o singole cime all'interno di gruppi più complessi, con percorsi da uno a più giorni che vanno dai facili sentieri ai più impegnativi itinerari ad alta quota o lungo vie ferrate e percorsi attrezzati. Le escursioni, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, sono suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi suddivisi per tappe e corredati da dislivelli, tempi, profili altimetrici, difficoltà, cenni storici, curiosità turistiche da vedere in zona e numerose fotografie a colori.
Ma non si tratta solo di escursioni finalizzate alla bellezza e alla libertà del camminare: l'idea di questa guida è anche quella di invogliare il lettore a sforzarsi ad osservare e a tentare di capire l'ambiente di queste favolose montagne, ecco perché oltre a qualche "anello classico" vengono presentati anche percorsi meno battuti, a volte scomodi e fuori dalle rotte abituali. Le note naturalistiche, geologiche, culturali e storiche non mancano e sono inserite in modo da renderle il più possibile fruibili all'escursionista, inserendole in vari contesti, sia nelle introduzioni che nelle descrizioni dei percorsi.
In sintesi una guida che non potrà mancare a tutti gli appassionati di escursioni sulle Dolomiti che vogliano conoscere i molteplici aspetti di queste splendide montagne su tutti i versanti e non si accontentano di escursioni con andata e ritorno lungo lo stesso sentiero!
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=68
Tra tutti i gruppi dolomitici, quello delle Pale di San Martino (fonte di continua ispirazione alpinistica e artistica per il loro cantore Dino Buzzati) è forse il più immaginifico e fantastico, a causa della sua estensione, del continuo mutare del paesaggio, degli ambienti e delle conformazioni rocciose. Un gruppo montuoso che può entusiasmare già al primo contatto, anche solo arrivando in auto al tramonto al Passo Rolle, camminando per pochi minuti lungo le facili sterrate della Val Venegia o della Val Canali e che poi "rischia" di attrarre in maniera irresistibile l'escursionista quando si cominciano a scoprire luoghi come il Vallone delle Lede, la Valle di Focobon, il Cimerlo, il piccolo Ghiacciaio della Fradusta o l'Orrido delle Comelle.
Le ferrate e i sentieri attrezzati sono anch'essi un incentivo a percorrere vecchi sentieri dei cacciatori, cenge da pecore o da camosci, guglie rocciose dalle forme bizzarre, canaloni isolati e severi. Lunghi percorsi attrezzati come la Bolver Lugli al Cimon della Pala, ferrate brevi e impegnative come la Stella Alpina all'Agner, si affiancano a ferrate di media difficoltà, quasi sempre altamente panoramiche (Buzzati, Gusella, Velo, Porton, Orsa) e infine a sentieri attrezzati dove le corde fisse aiutano a superare in sicurezza i passaggi più difficoltosi. Ognuno potrà selezionare le difficoltà tecniche e l'impegno fisico da affrontare ma soprattutto potrà scegliere quali sogni inseguire.
Elenco delle vie ferrate:
- Ferrata Bolver-Lugli
- Ferrata del Velo
- Sentiero Attrezzato Gusella
- Ferrata del Porton
- Sentiero Attrezzato Buzzati
- Sentiero Attrezzato De Paoli
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Fiamme Gialle
- Ferrata Stella Alpina
- Ferrata Gabitta d'Ignoti
- Sentiero delle Farangole
- Sentiero Attrezzato delle Sedole
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Monte Agner
- Ferrata del Canalone in Val Canali
- Sentiero del Cacciatore
- Ferrata della Vecchia
- Ferrata del Canalone al Mulaz
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=73
30 itinerari fra Presanella e Dolomiti di Brenta.
Andare a Madonna di Campiglio significa andare indietro nel tempo, tanta è la storia racchiusa fra le vie di questa perla dolomitica e le pareti delle montagne che la circondano. Una conca fra le montagne che si è trasformata dal piccolo villaggio della Madona de Campèi al rinomato centro turistico, alberghiero, sciistico, escursionistico e alpinistico fra i più desiderati dagli amanti delle Dolomiti, immerso nello spettacolare scenario delle Dolomiti di Brenta che non può lasciare indifferente neanche il più distratto dei turisti di passaggio. Se ne accorse anche la famiglia imperiale d'Austria e Ungheria, nelle figure di Francesco Giuseppe e e l'Imperatrice Sissi, che sul finire del 1800 effettuarono qui due soggiorni. Fra tutti i gruppi dolomitici quello del Brenta presenta una varietà di ambienti, di panorami, di angoli appartati e di possibilità escursionistiche e alpinistiche che forse non ha eguali. Una lunga catena di centinaia di vette e campanili, dominata da colossi come la Cima Tosa, il Crozzòn di Brenta, la Cima Brenta, la Torre di Brenta, la Cima del Vallon, la Pietra Grande, la Cima Falkner e impreziosita da perle dolomitiche come il Campanile Basso, gli Sfùlmini, le Torri di Kiene, il Croz dell'Altissimo e tante altre vette di superba arditezza e bellezza. E, come se tanta bellezza non fosse sufficiente a rendere attraente la Valle di Campiglio, al versante orientale prettamente dolomitico dominato dalle vette del Brenta si accompagna un versante occidentale completamente diverso, dalle caratteristiche alpine, tanto da far sembrare di trovarsi in Val d'Aosta o in qualche valle lombarda o piemontese. Qui sono le alte vette costellate di ameni laghi glaciali del Gruppo della Presanella e dell'Adamello a dominare, un mondo di prati, rocce e acque che riempie gli occhi di colori e l'animo di pace. Ed è in questi due mondi che si trova a camminare chi ne percorre i sentieri, potendo viaggiare ogni giorno in due ambienti differenti, come se si vivesse una doppia vacanza all'interno della stessa.
Vie normali a 70 cime
Quando si parla di Marmolada si pensa sempre e solo alla vetta più alta delle Dolomiti e al suo ghiacciaio: invero non esiste un Monte Marmolada o una Cima Marmolada, ma per Marmolada si intende l’omonimo massiccio e l’intero gruppo montuoso.
La Catena di Bocche è del tutto differente rispetto alle vicine cime dolomitiche su cui si affaccia, appartenendo a un potente affioramento di rocce magmatiche e porfidi quarziferi risultato di antichissime eruzioni vulcaniche.
Tutta la zona offre numerose testimonianze storiche di grande interesse legate alla Grande Guerra del 1915-18: a distanza di cent’anni dalle cruente vicende della guerra rimangono ancora oggi innumerevoli resti che raccontano i difficili momenti di vita e di morte in zone che oggi appaiono come piccoli paradisi terrestri.
Questa guida prende in considerazione le cime che occupano il versante orientale della Val di Fassa, ossia gran parte del Gruppo della Marmolada, e le cime della Catena di Bocche. Le salite riguardanti i gruppi montuosi del versante occidentale e della testata settentrionale (Sella, Sassolungo, Catinaccio e Làtemar) sono invece descritte nel volume 90 Cime in Val di Fiemme e Fassa. Le informazioni fornite riguardano le vie di salita a 70 cime montuose ma, se si considerano anche le informazioni aggiuntive che vengono fornite su altre 38 cime vicine a quelle principali ecco che il numero di vette coinvolte nel libro sale ad un totale di 108. Ad ogni vetta è dedicata una scheda con descrizione del percorso, tempi e dislivelli di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima. Tali informazioni sono state raccolte dagli autori che hanno salito tutte le cime presentate nel libro e grazie all'aiuto di appassionati amici e collaboratori che hanno fornito preziose fotografie per il completamento del lavoro.
All'escursionista che intraprende i percorsi fra valli e cime del Gruppo della Marmolada e della Catena di Bocche si presentano dunque numerose possibilità per conoscere a fondo queste aree dolomitiche, affrontando dislivelli generalmente non eccessivi e su sentieri per lo più ben tracciati e segnalati.
Questa guida ha l'intento di essere un ausilio per gli escursionisti che vogliano conoscere più a fondo i percorsi su queste montagne e un mezzo per mantenere viva la frequentazione di sentieri e cime in alcuni casi poco noti o quasi dimenticati. Un piccolo omaggio alla Regina Marmolada e alla sua corte di vette, in uno degli ambienti naturali più belli e ricchi di storia delle Dolomiti.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=94
Vie ferrate in Sassolungo - Sella - Sciliar - Catinaccio - Marmolada - Latemar. Catinaccio, Marmolada, Sella, Sassolungo, Latemar: sono tutti nomi che richiamano spesso alla mente l’idea stessa delle Dolomiti, toponimi ben impressi nell’immaginario collettivo e nella mente di escursionisti e alpinisti. Una capillare organizzazione turistica, i numerosi impianti di risalita, la sterminata rete di punti di appoggio gestiti, fanno delle Dolomiti di Fassa una della aree più facilmente accessibili dell’intero arco alpino. Molte di queste cime sono entrate tra le immagini simbolo dei Monti Pallidi, basti pensare alle Torri del Vajolet, al Ghiacciaio della Marmolada, all’Alpe di Siusi. Le ferrate più famose e tecnicamente impegnative sono tra le più frequentate delle Alpi, soprattutto quelle che si sviluppano tra i bastioni di roccia del gruppo del Sella (vero crocevia dei gruppi dolomitici) come la Ferrata delle Mesules, la Ferrata Piazzetta e la Ferrata Brigata Tridentina, oppure quelle che risalgono le pareti rocciose del Colac e del Col Ombert. Molti escursionisti scelgono anche le ferrate del Catinaccio d’Antermoia o il primo tratto del Sentiero Bepi Zac perché, con difficoltà tecniche contenute, possono compiere escursioni di straordinario fascino. Cosa resta quindi da consigliare tra queste valli, dove a volte si ha quasi l’impressione di essere ormai assuefatti alla bellezza e alla sua quotidiana rappresentazione mediatica? Prima di tutto di usare le ferrate più famose come strumento di conoscenza di alcune della montagne più sorprendenti delle Alpi e poi di provare a percorrere la panoramica e silenziosa cresta dei Monzoni, tra crinali erbosi, rocce vulcaniche e memorie della Grande Guerra, di compiere un itinerario di grandissimo respiro come quello che transita attraverso la Ferrata Ombretta oppure di inoltrarsi nella piccola selva rocciosa del gruppo della Vallaccia.
Vie normali a 90 cime
I gruppi montuosi del Làtemar, Catinaccio-Larséc, Sassolungo e Sella costituiscono una vasta area ricca di vette nel settore occidentale della Val di Fassa.
Un territorio che comprende vette fra le più rinomate delle Dolomiti Occidentali: non c’è escursionista che frequenti le Dolomiti che non abbia mai sentito parlare delle arditissime Torri del Vajolet, dei Campanili del Làtemar, del Sassolungo e Sassopiatto o delle verticali pareti del Gruppo del Sella.
Chi desidera salire le vette dolomitiche potrà trovare in questa guida numerosi percorsi per piacevoli escursioni coronate dal raggiungimento delle cime, le cui vie normali in alcuni casi non presentano particolari difficoltà, mentre in altri costituiscono dei percorsi prettamente alpinistici.
La guida fornisce dettagliate informazioni sulle vie di salita a 90 cime montuose ma, se si considerano anche le informazioni aggiuntive che vengono fornite su altre 70 cime vicine a quelle principali, ecco che il numero di vette coinvolte nel libro sale ad un totale di 160. Ad ogni vetta è dedicata una scheda con descrizione del percorso, tempi e dislivelli di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima.
Per le cime che presentano vie di arrampicata sono riportati anche degli schizzi con indicate le lunghezze dei tiri di corda, le soste, i punti di calata e le difficoltà. Tali informazioni sono state raccolte dagli autori che hanno salito tutte le cime presentate nel libro e grazie all'aiuto di appassionati amici e collaboratori che hanno fornito preziose fotografie per il completamento del lavoro.
All'escursionista che intraprende i percorsi proposti si presentano dunque numerose possibilità per conoscere a fondo queste aree dolomitiche, affrontando dislivelli generalmente non eccessivi e su sentieri per lo più ben tracciati e segnalati. Alcune zone più isolate e poco frequentate richiedono una maggiore capacità di orientamento ed esperienza, seguendo tracce poco evidenti, e qualche fatica in più, ma ripagano con un rinnovato senso di avventura e scoperta.
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163 vie di roccia con foto e schizzo
Autore: Stefano Santomaso
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 384 a colori
Data di pubblicazione: 20/06/2011
Formato: 15x21 cm
La Moiazza è stata da sempre la montagna simbolo degli alpinisti di Agordo (riuniti perlopiù nel gruppo rocciatori GIR), i quali generazione dopo generazione hanno saputo sempre con modestia e lontano da clamori mediatici, misurare il loro intuito e la loro bravura tracciandovi innumerevoli difficili salite. Anche il sottoscritto è uno di loro.
Avviato già nei primi anni di vita sulle cime più facili in groppa ai miei genitori, oggi, dopo più di trent'anni, dopo aver percorso queste rocce in lungo e in largo, dopo averle salite e discese centinaia di volte, rivedo spesso frammenti della mia infanzia specchiarsi ed infrangersi su queste rocce. E sorprendentemente i ricordi più forti non sono legati a corde, chiodi, moschettoni o a passaggi estremi e vie impossibili, ma ai raggi del sole che al mattino presto filtrano attraverso le strette fessure di un fienile svegliando i bambini, all'odore caratteristico dell'erba di montagna appena falciata, al battito ritmico di chi, dopo ore di duro lavoro, batteva affilando la lama della falce.
Oggi purtroppo quel mondo non esiste più. Gran parte di quel bucolico paesaggio costato tanto lavoro e fatica è ormai abbandonato a se stesso, per colpa principalmente della politica che, incapace di scelte forti a favore delle comunità locali, ha lasciato a se stessa l'agricoltura di montagna.
Ma anche avvicinandosi alle rocce la situazione è più o meno desolante. Nei pressi dell'attacco della Ferrata Costantini è evidente un grande bollo rosso della misura circa di un frigorifero, però purtroppo niente birre fresche! Stessa sorte al sentiero che sale, già evidente, attraverso gli Scalet delle Masenade dove un tempo si portavano a pascolare le pecore: una miriade di bolli rossi e frecce colorate indica agli alpinisti il giusto tracciato. Alla base di alcune pareti poi, ben visibili file di spit, catene, moschettoni e cordini che penzolano; una specie di "alpiconsumismo" che lentamente ma inesorabilmente sta sfruttando ed addomesticando le pareti.
Quello che ne è uscito non è la solita guida di arrampicata che solitamente propone ascensioni ben attrezzate e preconfezionate per il grande pubblico che evidenzia il "meglio del meglio" (o il "meglio del peggio"), bensì una raccolta di itinerari dove il primo criterio di scelta è stato il valore alpinistico delle salite, dove nulla si deve dare per scontato e dove bisogna ancora conquistarsi la vetta con fatica, intuito ed esperienza. Perchè questa, al di là delle mode che passano, è l'unica e vera essenza dell'alpinismo.
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Fra tutti i gruppi dolomitici, quello del Brenta presenta una varietà di ambienti, di panorami, di angoli appartati e di possibilità alpinistiche ed escursionistiche che forse non ha eguali. Un universo roccioso verticale fatto di strati orizzontali che si sovrappongono per centinaia di metri e si innalzano verso il cielo con pareti, pilastri, torri, campanili, pinnacoli e creste frastagliate, ai cui piedi si insinuano profonde e spettacolari valli percorse da una geniale trama di sentieri. E in questo labirinto di pareti e torri di roccia si aprono ampi valichi che mettono in comunicazione le valli o alti e stretti intagli di cresta che scoscendono su canaloni e vedrette ghiacciate, definendo quelle numerose bocchette che hanno reso famoso l'intero Brenta.
In questa guida lo si percorre interamente attraverso i suoi sentieri attrezzati e le sue ferrate. Fra tutti il principale richiamo è sicuramente dato dalla Via delle Bocchette, uno dei più arditi percorsi di cengia e di croda di tutte le Dolomiti, un lungo itinerario attrezzato a metà fra cielo e terra che attraversa l'intero Gruppo del Brenta e che costituisce un vero e proprio viaggio fin dentro le più intime pieghe della montagna. La Via delle Bocchette, famosa in tutto il mondo, viaggia alta tra cenge e forcelle, tra vedrette e pareti, facendo assaporare all'escursionista mondi verticali ed emozioni primordiali. Un itinerario che racconta la storia di tanti alpinisti e personaggi i cui vari tratti ancora oggi portano i nomi e che non può mancare nell'esperienza di ogni appassionato di vie ferrate.
Guida escursionistica e alpinistica alle 86 cime dolomitiche oltre i 3000 metri di altezza in 16 gruppi dolomitici
Le relazioni di 86 vie normali alle più alte cime oltre i 3000 delle Dolomiti, con foto, tracciati, cartine, relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali.
Si tratta della 2° edizione del libro 3000 delle Dolomiti! Dopo la prima edizione del 2012 questa ristampa
comprende correzioni, aggiornamenti, nuove foto e migliori disegni delle vie di roccia.
57 relazioni di vie di media difficoltà in: Odle-Puez-Putia, Sassolungo, Sella, Catinaccio, Marmolada, Pale di San Martino
Autore: Emiliano Zorzi
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 240 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 05/07/2011
Dopo soli due anni dall'uscita della prima edizione è già giunto il tempo della seconda. Questo nuovo primo volume, ora rinominato "Dolomiti Occidentali 1", rappresenta in realtà il primo tomo di un nuovo e più ampio spazio dedicato alle Dolomiti Occidentali grazie all'uscita contemporanea del nuovo "Dolomiti Occidentali 2", dove si raccolgono tutte le nuove relazioni che nel corso degli ultimi due anni ho avuto modo di raccogliere.
Questo primo tomo, che comunque è acquistabile come volume indipendente, non rappresenta una semplice ristampa del "vecchio" volume 1. Oltre, naturalmente, ad aver cercato di eliminare tutti gli errori o refusi che, inevitabilmente, erano presenti nell'edizione del 2009, si sono riviste molte foto ed è stato aggiunto materiale come immagini integrative e nuove biografie dei primi salitori. Potremmo quindi definirla una ristampa rivista da capo a coda.
Rispetto ai 59 itinerari presenti nel 2009 qui ne troveremo qualcuno in meno in quanto alcuni di questi sono stati spostati nel "Dolomiti Occidentali 2", visto che per vari motivi hanno subito correzioni sostanziali. Pensando ai lettori che già possiedono il vecchio volume 1 ho ritenuto utile che, nel caso rimangano affezionati a questa ormai collezione acquistando il tomo 2, possano disporre, oltre che dei nuovi itinerari, anche delle correzioni di quelli del volume precedente. è per questo motivo che gli itinerari sono stati suddivisi in due tomi separati, che geograficamente coprono la stessa zona.
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36 itinerari nelle Dolomiti del Cadore - Zoldo - Agordino - Schiara
Chiunque risalga la valle del fiume Piave, da Belluno fino alle porte di Auronzo, avrà immediatamente la sensazione di attraversare uno spettacolare paesaggio naturale e nello stesso tempo un ambiente abitato e vissuto, incontrando paesi e borghi che affondano le proprie radici culturali in una storia millenaria, ammirando montagne che emanano un fascino grandioso e autentico. Tra gli itinerari descritti si trovano non solo le ferrate che si sviluppano sui gruppi montuosi più celebrati ma anche i tanti sentieri attrezzati, sicuramente meno famosi della Costantini, della Zacchi e della Alleghesi ma certamente più rispettosi dell'orografia e dell'essenza stessa delle montagne, percorsi logici e panoramici, seguiti da secoli da cacciatori e pastori, dove spesso il rumore dei propri passi rompe il silenzio. Ogni escursionista potrà quindi ritrovare la sua ferrata, il suo sentiero, sia che ricerchi impegnative o atletiche emozioni verticali sia che voglia esplorare cenge e camini dove la corda fissa è soltanto un dispositivo di sicurezza, quasi secondario.
Elenco delle vie ferrate:
Corno Del Doge - Cengia del Doge
Forcella Vanedel - Strada Sanmarchi
Cimon del Froppa - Forcella Marmarole
Monte Ciastelin - Sentiero dei Camosci
Sentiero degli Alpini e Forcella Froppa
Monte Ciarido - Sentiero Amalio Da Prà
Monte Tudaio - Sentiero dei Mede
Forcella del Ghiacciaio - Ferrata del Cadorin
Crode di San Piero e Croda Mandrin - Sentiero Alpinistico Attrezzato
Domegge - Ferrate Sportive
Val Prigioniera - Sentiero Attrezzato del Gufo
Cresta del Miaron - Sentiero Olivato
Col Reàn - Via Antersass e Scale di Ciesamatta
Palazza Alta - Ferrata Fiamme Gialle
Civetta - Ferrata degli Alleghesi
Civetta - Ferrata Tissi
Civetta - Passo del Tenente (Via Normale)
Moiazza - Cima Moiazza Sud - Ferrata Costantini
Spiz de Mezzodì - Ferrata Sora 'l Sass e Sentiero del Belvedere
Prampèr - Val Pramperét - Scalet del Pissandol
Bosconero - Viaz de le Ponte
Piz de Sagron - Passo del Comedon - L'Intaiada
Vajont - Ferrata della Memoria
La Schiara - Forcella de la Gusela - Ferrata Sperti
La Schiara - Ferrata Zacchi e Ferrata Berti
Pelf - Ferrata Marmol (Rossi) e Ferrata Guardiano
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Speleologia in Friuli Venezia Giulia
Con questo volume l'autore sposta le attenzioni sulla vicina regione del Friuli Venezia Giulia dove le grotte offrono generalmente molto più appagamento sotto l'aspetto estetico, sia per la presenza di rocce particolari (come ad esempio il flysh) che per l'abbondanza delle concrezioni nel sottosuolo del Carso. Data la varietà degli itinerari proposti è una guida adatta a tutti.
32 relazioni con note culturali e fotografie
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=66
Valtournenche e Valle di Saint Barthélemy
Questo primo volume della collana Vie Normali Valle d'Aosta prende in esame tutte le vette quotate e indicate come tali nella cartografia ufficiale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, che ricadono come accesso dalla Valle di Saint Barthélemy e dalla Valtournenche, per un totale di 95 cime.
Non è stata tralasciata alcuna cima e tutte le vie sono state salite personalmente dagli autori, quasi esclusivamente nella stagione estiva 2018. Alcune montagne presentano vie logiche di salita da più di un versante e da vallate differenti, ma sono state selezionate in questo caso le vie tecnicamente più facili e con il percorso più logico, con il minore dislivello, con un avvicinamento più agevole e con una durata più breve. Sono comunque indicate, nelle rispettive voci, eventuali varianti e altre possibilità di salita alla stessa cima.
Alcune cime che fanno parte dell'orizzonte geografico, visivo e alpinistico di queste valli, ma che presentano una via normale più breve, logica e sicura (anche in relazione alle trasformazioni delle montagne avvenute negli ultimi decenni) che si sviluppa dalle valli limitrofe, sono inserite nei relativi volumi della collana e in particolare nel Volume 2. Monte Rosa. Valle d’Ayas e Valle di Gressoney e nel Volume 8. Dent d’Heréns. Valpelline.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=210
Definire il Lago di Como “ambiente magnifico“ è a dir poco riduttivo.
Chi ha la fortuna di vivere sulle sue sponde ritiene assurdo che vi possano essere persone che non ne abbiano mai sentito parlare. Sarà forse a causa di quel curioso fenomeno per il quale ciò che ci riguarda, che conosciamo e che amiamo debba giocoforza essere noto a tutti?
O perché il piccolo mondo nel quale viviamo, per quanto limitato esso sia, rappresenta sempre e comunque la totalità degli universi possibili? Ma esistono persone che non abbiano mai sentito parlare di Alessandro Volta? O del Manzoni? Chi non conosce la particolare forma a “lambda“ del Lago di Como? Chi non conosce gli sfarzi lussuosi o l’intimità malinconica delle tante ville che adornano le rive del lago?
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=205
Das Westufer, Nördlicher Gardasee, Ledrotal, Sarcatal, Das Ostufer.
Der Gardasee ist im Laufe der Jahrzehnte zu einem Wahrzeichen des Freiluftsports geworden, ein wahres Muss für Wanderfreunde, Jogger, Kletterer, Radfahrer, Drachenflieger und Schwimmer in ganz Europa. Die Fuß- und Radwege ziehen sich in jedes kleine Tal hinein und säumen auf fast 160 km Länge in unmittelbarer Nähe der Gardaseeberge den größten See Italiens.
Da die Wege praktisch ganzjährig begehbar sind, taucht man im Wandel der Jahreszeiten in die ganze Farbfülle der Natur sowie in die Geschichte dieses Sees ein.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=195
Valle del Boite, Centro Cadore, Val d’Ansiei, Misurina.
Il Cadore rientra tra quelle regioni montane tanto forti dal punto di vista identitario quanto indefinite dal punto di vista geografico. Un territorio con labili confini, ma con fortissime fondamenta culturali, che ne fanno una delle regioni alpine dove seguire in maniera esemplare l'evoluzione storica del paesaggio. Una terra di forti contrasti, dove isolate frazioni quasi disabitate si trovano a brevissima distanza da centri turistici di primaria importanza, dove sentieri affollatissimi si trovano a pochi chilometri in linea d’aria da percorsi completamenti immersi nel silenzio.
Non si può dire che manchino montagne importanti, anzi proprio in Cadore si ergono alcune delle più alte vette delle Dolomiti e alcuni dei gruppi più monumentali, come il Sorapìs, il Pelmo e l’Antelao e le stesse Dolomiti di Sesto che si affacciano con il loro versante meridionale sulla Val d’Ansiei. Altresì il Cadore è via d'accesso alle Marmarole e alle Dolomiti Friulane, zone fra le più selvagge, spettacolari e silenziose dell’intero arco alpino.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=202
50 escursioni.
C’è una stretta valle, compresa fra le vette rocciose delle Dolomiti di Brenta e la verde dorsale della Paganella, dove sorgono due ameni paesini dolomitici, Molveno e Andalo, accompagnati dalle altre tre località turistiche con cui formano la Comunità della Paganella: Cavedago, Spormaggiore e Fai della Paganella.
Nel complesso un’area da cui godere di visioni privilegiate sulle guglie e le torri del Brenta, fra tutte la Brenta Alta, il celeberrimo Campanile Basso, la Torre di Brenta e tutte le vette della Catena Centrale. Escursioni panoramiche per tutti i gusti, in cui ritrovare spazi di quiete e silenzio prima di rigettarsi nella vivace mondanità di Molveno, Andalo e dei paesi vicini. Fra questi scenari naturali e lungo questi sentieri accoglienti auguro a chi vorrà percorrerli di trovare la pace, l’armonia e la serenità che hanno accompagnato le mie escursioni.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=198
65 itinerari.
Sfogliando questo libro, molti riconosceranno nelle fotografie i perfetti e magnetici denti rocciosi delle Tre Cime di Lavaredo, la grande e incantatrice parete nord ovest della Civetta, le piramidi maestose delle Tofane o il balcone panoramico del Lagazuoi.
Un attimo di incertezza è facile che cominci ad affiorare nel tentativo di riconoscere i profili del Cimon del Froppa e dei Tàmer, ma magari anche nell’individuare al primo sguardo il versante sud della Croda dei Toni o i profili più ombrosi del Pelmo e della Moiazza.
Sarà infine il conoscitore più attento e il frequentatore più curioso delle Dolomiti, a non perdersi tra le immagini dei verdi pascoli delle Vette Feltrine, nelle guglie tormentate del Bosconero o lungo la seghettata cresta del Miaron. Ma ridurre un libro come “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Orientali”, soltanto a un elenco di magnifici percorsi destinati a stupire, è addirittura riduttivo.
Come nel gemello “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Occidentali”, gli autori riversano, in parole e immagini, non solo gli itinerari eseguiti sul campo e la loro esperienza, ma anche il loro amore per la montagna, le loro competenze e le loro conoscenze, il rigore e l’autorevolezza di chi “guida” nel senso più antico e moderno del termine, prendendo per mano il camminatore e consentendogli di trovare il “suo” percorso, la “sua” cima, le “sue Dolomiti”, trasformando l’escursione non solo in un’attività fisica che consente di allenare muscoli.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=207
Camminare a Chamonix? Apparentemente non ha senso! Siamo nella capitale mondiale dell’alpinismo, nel luogo dove questa attività ha avuto la sua origine ufficiale. A partire dalla fine del Settecento, Chamonix è stata il campo base per generazioni di appassionati, venuti da ogni angolo della terra a combattere la propria battaglia personale sui ghiacciai e sulle guglie granitiche del Monte Bianco. Eppure non sono stati gli alpinisti a “scoprire” Chamonix. Sono stati gli antichi viaggiatori, gli escursionisti del passato. Questi primi esploratori, curiosi e impressionabili, si sono lasciati travolgere dall’esperienza sublime (proprio nel senso romantico del termine) che qui, di fronte al Monte Bianco in tutta la sua poderosa magnificenza, costituisce uno stimolo costante e intenso.
Ancora oggi l’escursionismo è una delle attività sportive più praticate nella valle di Chamonix. È proprio camminando, prendendo il proprio tempo, alternando liberamente il ritmo sereno del passo alle pause per guardare, toccare, ascoltare, che si apprezza al meglio la semplice bellezza di questo “tempio della natura”. Camminando oppure correndo, per godere del puro piacere di uno sforzo intenso nell’aria cristallina, di fronte a un panorama grandioso.
Sui bei sentieri di Chamonix c’è spazio per tutti e si incontra un po’ di tutto: escursionisti, trail runners, alpinisti in avvicinamento alle vie d’arrampicata o in salita ai rifugi. Non importa se si va lenti o veloci, carichi o leggeri, soli o in compagnia. Quello che conta è sapersi avvicinare a questa maestosa natura alpina con lo stesso sguardo incantato dei pionieri, magari arricchito dalla consapevolezza moderna dell’estrema fragilità della natura stessa.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=211
Randonner à Chamonix ? On pourrait penser que cela n’a pas de sens ! C’est en effet la capitale mondiale de l’alpinisme, là où est officiellement née cette discipline. En effet, dès la fin du XVIIème siècle, Chamonix est devenu le camp de base de toutes les générations d’alpinistes, venus du monde entier pour se mesurer aux glaciers et aux aiguilles de granit du massif du Mont-Blanc. Mais les alpinistes n’ont pas été les premiers à découvrir Chamonix. Ce fut les explorateurs, les “randonneurs du passé” ! Ces derniers, curieux et admirateurs, furent littéralement conquis par les paysages sublimes et variés de la vallée.
La randonnée pédestre est encore aujourd’hui une des activités phare à Chamonix. C’est bien en marchant à son propre rythme, en prenant le temps de faire des pauses pour observer, toucher et écouter que l’on profite au mieux de la richesse qu’offre ce merveilleux “temple de la nature”. En marchant ou en courant, randonner dans la vallée de Chamonix permet d’allier effort et contemplation !
Sur les sentiers de la vallée, il y a de la place pour tout le monde et on y rencontre une diversité de pratiquants insolites : randonneurs, traileurs et alpinistes qui les empruntent pour rejoindre les refuges ou les voies d’escalade. Rapides ou lents, seuls ou accompagnés, avec un gros ou un petit sac, cela n’a pas d’importance. Ce qui compte, c’est de savoir s’approcher de cette formidable nature alpine avec le même esprit et regard enchanté que les premiers explorateurs, avec peut être en plus, la conscience de l’extrême fragilité de ce milieu.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=212
130 vie normali in Ampezzo, Cadore, Braies, Pusteria
La conca ampezzana, certamente una delle più belle delle Dolomiti, è, malgrado l’alta frequentazione, per gran parte sconosciuta.
Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti, ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d’estate vengono presi d’assalto.
Sono qui descritte 130 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici, quindi, risultano finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute, anche per i Cortinesi stessi.
Una guida escursionistica che comprende a volte quell’alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=214&from=IM
Il desiderio fondamentale di questo libro è quello di diffondere una cultura sanitaria. Una cultura che non sia ovviamente specialistica o professionale ma che, in maniera semplice e divulgativa, permetta di scoprire e apprendere le principali modalità di trattamento e di gestione di piccole e grandi problematiche sanitarie.
Affrontando escursioni più o meno impegnative in ambienti cosiddetti “impervi” non è possibile non conoscere i rudimenti del Primo Soccorso, pur nella speranza di non dover mai impiegare i concetti e le tecniche apprese.
Il testo vorrebbe illustrare come soccorrere un infortunato, in quegli ambienti dove l’aiuto dell’equipe sanitaria professionale potrebbe tardare ad arrivare, proprio a causa della natura del territorio e a causa della distanza dai centri urbani.
Libro su: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=163
Le vallate delle Orobie Valtellinesi hanno orientamento all’incirca nord-sud e sono racchiuse da montagne severe, con versanti ripidi. I pendii ricchi di itinerari scialpinistici hanno esposizioni prevalentemente da nord est a nord ovest (salvo poche eccezioni) e consentono di trovare neve in ottime condizioni per gran parte della stagione sciistica.
Sebbene molti siano facilmente raggiungibili, agli itinerari più frequentati si affiancano percorsi poco conosciuti, che offrono uno scialpinismo di ricerca ed esplorazione, nei quali non è raro dover battere traccia con le pelli per tutto il percorso di salita, fino ai pendii sui quali lasciare i primi solchi sulla neve intonsa nelle divertenti discese.
Questa guida nasce con l’intento di raccogliere i principali itinerari scialpinistici delle Orobie Valtellinesi e offrire una panoramica quasi completa a chi senta il desiderio di esplorare questa stupenda area geografica, a torto spesso trascurata perché molti itinerari fra le sue valli non sono entrati nel novero delle grandi classiche, ripetute magari ogni stagione.
Scheda del libro: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=162
Il territorio della Valle Aurina occupa il bacino imbrifero del Torrente Aurino che percorre il rigoglioso fondovalle per tutta la sua lunghezza, dalla sua sorgente a monte dell’abitato di Casere/Kasern fino alla chiusa naturale di Campo Tures, oltre 30 chilometri più a valle. È un territorio davvero straordinario e ricco di contrasti questo remoto angolo d’Italia, incastonato nel punto più settentrionale della nostra nazione. Si tratta di una caratteristica vallata alpina caratterizzata sul lato destro orografico dall’impressionante muraglia rocciosa delle Alpi Aurine che cinge a nord il solco vallivo principale senza soluzione di continuità. In questo gruppo montuoso si contano numerosi “tremila”, che culminano nei 3420 m della Cima di Campo/Turnerkamp in Valle di Riobianco. Questa splendida cordigliera, impreziosita da numerosi ghiacciai, svetta di oltre 2000 metri sul fondovalle dove sono adagiati i numerosi e ridenti centri abitati della valle. Un'ininterrotta catena di monti, il cui paesaggio è stato nei millenni plasmato dall’azione dei ghiacciai, in cui percorrere splendidi itinerari escursionistici altamente panoramici.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=161
Vie ferrate in Sassolungo - Sella - Sciliar - Catinaccio - Marmolada - Latemar. Catinaccio, Marmolada, Sella, Sassolungo, Latemar: sono tutti nomi che richiamano spesso alla mente l’idea stessa delle Dolomiti, toponimi ben impressi nell’immaginario collettivo e nella mente di escursionisti e alpinisti. Una capillare organizzazione turistica, i numerosi impianti di risalita, la sterminata rete di punti di appoggio gestiti, fanno delle Dolomiti di Fassa una della aree più facilmente accessibili dell’intero arco alpino. Molte di queste cime sono entrate tra le immagini simbolo dei Monti Pallidi, basti pensare alle Torri del Vajolet, al Ghiacciaio della Marmolada, all’Alpe di Siusi. Le ferrate più famose e tecnicamente impegnative sono tra le più frequentate delle Alpi, soprattutto quelle che si sviluppano tra i bastioni di roccia del gruppo del Sella (vero crocevia dei gruppi dolomitici) come la Ferrata delle Mesules, la Ferrata Piazzetta e la Ferrata Brigata Tridentina, oppure quelle che risalgono le pareti rocciose del Colac e del Col Ombert. Molti escursionisti scelgono anche le ferrate del Catinaccio d’Antermoia o il primo tratto del Sentiero Bepi Zac perché, con difficoltà tecniche contenute, possono compiere escursioni di straordinario fascino. Cosa resta quindi da consigliare tra queste valli, dove a volte si ha quasi l’impressione di essere ormai assuefatti alla bellezza e alla sua quotidiana rappresentazione mediatica? Prima di tutto di usare le ferrate più famose come strumento di conoscenza di alcune della montagne più sorprendenti delle Alpi e poi di provare a percorrere la panoramica e silenziosa cresta dei Monzoni, tra crinali erbosi, rocce vulcaniche e memorie della Grande Guerra, di compiere un itinerario di grandissimo respiro come quello che transita attraverso la Ferrata Ombretta oppure di inoltrarsi nella piccola selva rocciosa del gruppo della Vallaccia.
Vie normali a 90 cime
I gruppi montuosi del Làtemar, Catinaccio-Larséc, Sassolungo e Sella costituiscono una vasta area ricca di vette nel settore occidentale della Val di Fassa.
Un territorio che comprende vette fra le più rinomate delle Dolomiti Occidentali: non c’è escursionista che frequenti le Dolomiti che non abbia mai sentito parlare delle arditissime Torri del Vajolet, dei Campanili del Làtemar, del Sassolungo e Sassopiatto o delle verticali pareti del Gruppo del Sella.
Chi desidera salire le vette dolomitiche potrà trovare in questa guida numerosi percorsi per piacevoli escursioni coronate dal raggiungimento delle cime, le cui vie normali in alcuni casi non presentano particolari difficoltà, mentre in altri costituiscono dei percorsi prettamente alpinistici.
La guida fornisce dettagliate informazioni sulle vie di salita a 90 cime montuose ma, se si considerano anche le informazioni aggiuntive che vengono fornite su altre 70 cime vicine a quelle principali, ecco che il numero di vette coinvolte nel libro sale ad un totale di 160. Ad ogni vetta è dedicata una scheda con descrizione del percorso, tempi e dislivelli di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima.
Per le cime che presentano vie di arrampicata sono riportati anche degli schizzi con indicate le lunghezze dei tiri di corda, le soste, i punti di calata e le difficoltà. Tali informazioni sono state raccolte dagli autori che hanno salito tutte le cime presentate nel libro e grazie all'aiuto di appassionati amici e collaboratori che hanno fornito preziose fotografie per il completamento del lavoro.
All'escursionista che intraprende i percorsi proposti si presentano dunque numerose possibilità per conoscere a fondo queste aree dolomitiche, affrontando dislivelli generalmente non eccessivi e su sentieri per lo più ben tracciati e segnalati. Alcune zone più isolate e poco frequentate richiedono una maggiore capacità di orientamento ed esperienza, seguendo tracce poco evidenti, e qualche fatica in più, ma ripagano con un rinnovato senso di avventura e scoperta.
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163 vie di roccia con foto e schizzo
Autore: Stefano Santomaso
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 384 a colori
Data di pubblicazione: 20/06/2011
Formato: 15x21 cm
La Moiazza è stata da sempre la montagna simbolo degli alpinisti di Agordo (riuniti perlopiù nel gruppo rocciatori GIR), i quali generazione dopo generazione hanno saputo sempre con modestia e lontano da clamori mediatici, misurare il loro intuito e la loro bravura tracciandovi innumerevoli difficili salite. Anche il sottoscritto è uno di loro.
Avviato già nei primi anni di vita sulle cime più facili in groppa ai miei genitori, oggi, dopo più di trent'anni, dopo aver percorso queste rocce in lungo e in largo, dopo averle salite e discese centinaia di volte, rivedo spesso frammenti della mia infanzia specchiarsi ed infrangersi su queste rocce. E sorprendentemente i ricordi più forti non sono legati a corde, chiodi, moschettoni o a passaggi estremi e vie impossibili, ma ai raggi del sole che al mattino presto filtrano attraverso le strette fessure di un fienile svegliando i bambini, all'odore caratteristico dell'erba di montagna appena falciata, al battito ritmico di chi, dopo ore di duro lavoro, batteva affilando la lama della falce.
Oggi purtroppo quel mondo non esiste più. Gran parte di quel bucolico paesaggio costato tanto lavoro e fatica è ormai abbandonato a se stesso, per colpa principalmente della politica che, incapace di scelte forti a favore delle comunità locali, ha lasciato a se stessa l'agricoltura di montagna.
Ma anche avvicinandosi alle rocce la situazione è più o meno desolante. Nei pressi dell'attacco della Ferrata Costantini è evidente un grande bollo rosso della misura circa di un frigorifero, però purtroppo niente birre fresche! Stessa sorte al sentiero che sale, già evidente, attraverso gli Scalet delle Masenade dove un tempo si portavano a pascolare le pecore: una miriade di bolli rossi e frecce colorate indica agli alpinisti il giusto tracciato. Alla base di alcune pareti poi, ben visibili file di spit, catene, moschettoni e cordini che penzolano; una specie di "alpiconsumismo" che lentamente ma inesorabilmente sta sfruttando ed addomesticando le pareti.
Quello che ne è uscito non è la solita guida di arrampicata che solitamente propone ascensioni ben attrezzate e preconfezionate per il grande pubblico che evidenzia il "meglio del meglio" (o il "meglio del peggio"), bensì una raccolta di itinerari dove il primo criterio di scelta è stato il valore alpinistico delle salite, dove nulla si deve dare per scontato e dove bisogna ancora conquistarsi la vetta con fatica, intuito ed esperienza. Perchè questa, al di là delle mode che passano, è l'unica e vera essenza dell'alpinismo.
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Fra tutti i gruppi dolomitici, quello del Brenta presenta una varietà di ambienti, di panorami, di angoli appartati e di possibilità alpinistiche ed escursionistiche che forse non ha eguali. Un universo roccioso verticale fatto di strati orizzontali che si sovrappongono per centinaia di metri e si innalzano verso il cielo con pareti, pilastri, torri, campanili, pinnacoli e creste frastagliate, ai cui piedi si insinuano profonde e spettacolari valli percorse da una geniale trama di sentieri. E in questo labirinto di pareti e torri di roccia si aprono ampi valichi che mettono in comunicazione le valli o alti e stretti intagli di cresta che scoscendono su canaloni e vedrette ghiacciate, definendo quelle numerose bocchette che hanno reso famoso l'intero Brenta.
In questa guida lo si percorre interamente attraverso i suoi sentieri attrezzati e le sue ferrate. Fra tutti il principale richiamo è sicuramente dato dalla Via delle Bocchette, uno dei più arditi percorsi di cengia e di croda di tutte le Dolomiti, un lungo itinerario attrezzato a metà fra cielo e terra che attraversa l'intero Gruppo del Brenta e che costituisce un vero e proprio viaggio fin dentro le più intime pieghe della montagna. La Via delle Bocchette, famosa in tutto il mondo, viaggia alta tra cenge e forcelle, tra vedrette e pareti, facendo assaporare all'escursionista mondi verticali ed emozioni primordiali. Un itinerario che racconta la storia di tanti alpinisti e personaggi i cui vari tratti ancora oggi portano i nomi e che non può mancare nell'esperienza di ogni appassionato di vie ferrate.
Guida escursionistica e alpinistica alle 86 cime dolomitiche oltre i 3000 metri di altezza in 16 gruppi dolomitici
Le relazioni di 86 vie normali alle più alte cime oltre i 3000 delle Dolomiti, con foto, tracciati, cartine, relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali.
Si tratta della 2° edizione del libro 3000 delle Dolomiti! Dopo la prima edizione del 2012 questa ristampa
comprende correzioni, aggiornamenti, nuove foto e migliori disegni delle vie di roccia.
57 relazioni di vie di media difficoltà in: Odle-Puez-Putia, Sassolungo, Sella, Catinaccio, Marmolada, Pale di San Martino
Autore: Emiliano Zorzi
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 240 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 05/07/2011
Dopo soli due anni dall'uscita della prima edizione è già giunto il tempo della seconda. Questo nuovo primo volume, ora rinominato "Dolomiti Occidentali 1", rappresenta in realtà il primo tomo di un nuovo e più ampio spazio dedicato alle Dolomiti Occidentali grazie all'uscita contemporanea del nuovo "Dolomiti Occidentali 2", dove si raccolgono tutte le nuove relazioni che nel corso degli ultimi due anni ho avuto modo di raccogliere.
Questo primo tomo, che comunque è acquistabile come volume indipendente, non rappresenta una semplice ristampa del "vecchio" volume 1. Oltre, naturalmente, ad aver cercato di eliminare tutti gli errori o refusi che, inevitabilmente, erano presenti nell'edizione del 2009, si sono riviste molte foto ed è stato aggiunto materiale come immagini integrative e nuove biografie dei primi salitori. Potremmo quindi definirla una ristampa rivista da capo a coda.
Rispetto ai 59 itinerari presenti nel 2009 qui ne troveremo qualcuno in meno in quanto alcuni di questi sono stati spostati nel "Dolomiti Occidentali 2", visto che per vari motivi hanno subito correzioni sostanziali. Pensando ai lettori che già possiedono il vecchio volume 1 ho ritenuto utile che, nel caso rimangano affezionati a questa ormai collezione acquistando il tomo 2, possano disporre, oltre che dei nuovi itinerari, anche delle correzioni di quelli del volume precedente. è per questo motivo che gli itinerari sono stati suddivisi in due tomi separati, che geograficamente coprono la stessa zona.
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36 itinerari nelle Dolomiti del Cadore - Zoldo - Agordino - Schiara
Chiunque risalga la valle del fiume Piave, da Belluno fino alle porte di Auronzo, avrà immediatamente la sensazione di attraversare uno spettacolare paesaggio naturale e nello stesso tempo un ambiente abitato e vissuto, incontrando paesi e borghi che affondano le proprie radici culturali in una storia millenaria, ammirando montagne che emanano un fascino grandioso e autentico. Tra gli itinerari descritti si trovano non solo le ferrate che si sviluppano sui gruppi montuosi più celebrati ma anche i tanti sentieri attrezzati, sicuramente meno famosi della Costantini, della Zacchi e della Alleghesi ma certamente più rispettosi dell'orografia e dell'essenza stessa delle montagne, percorsi logici e panoramici, seguiti da secoli da cacciatori e pastori, dove spesso il rumore dei propri passi rompe il silenzio. Ogni escursionista potrà quindi ritrovare la sua ferrata, il suo sentiero, sia che ricerchi impegnative o atletiche emozioni verticali sia che voglia esplorare cenge e camini dove la corda fissa è soltanto un dispositivo di sicurezza, quasi secondario.
Elenco delle vie ferrate:
Corno Del Doge - Cengia del Doge
Forcella Vanedel - Strada Sanmarchi
Cimon del Froppa - Forcella Marmarole
Monte Ciastelin - Sentiero dei Camosci
Sentiero degli Alpini e Forcella Froppa
Monte Ciarido - Sentiero Amalio Da Prà
Monte Tudaio - Sentiero dei Mede
Forcella del Ghiacciaio - Ferrata del Cadorin
Crode di San Piero e Croda Mandrin - Sentiero Alpinistico Attrezzato
Domegge - Ferrate Sportive
Val Prigioniera - Sentiero Attrezzato del Gufo
Cresta del Miaron - Sentiero Olivato
Col Reàn - Via Antersass e Scale di Ciesamatta
Palazza Alta - Ferrata Fiamme Gialle
Civetta - Ferrata degli Alleghesi
Civetta - Ferrata Tissi
Civetta - Passo del Tenente (Via Normale)
Moiazza - Cima Moiazza Sud - Ferrata Costantini
Spiz de Mezzodì - Ferrata Sora 'l Sass e Sentiero del Belvedere
Prampèr - Val Pramperét - Scalet del Pissandol
Bosconero - Viaz de le Ponte
Piz de Sagron - Passo del Comedon - L'Intaiada
Vajont - Ferrata della Memoria
La Schiara - Forcella de la Gusela - Ferrata Sperti
La Schiara - Ferrata Zacchi e Ferrata Berti
Pelf - Ferrata Marmol (Rossi) e Ferrata Guardiano
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Speleologia in Friuli Venezia Giulia
Con questo volume l'autore sposta le attenzioni sulla vicina regione del Friuli Venezia Giulia dove le grotte offrono generalmente molto più appagamento sotto l'aspetto estetico, sia per la presenza di rocce particolari (come ad esempio il flysh) che per l'abbondanza delle concrezioni nel sottosuolo del Carso. Data la varietà degli itinerari proposti è una guida adatta a tutti.
32 relazioni con note culturali e fotografie
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Valtournenche e Valle di Saint Barthélemy
Questo primo volume della collana Vie Normali Valle d'Aosta prende in esame tutte le vette quotate e indicate come tali nella cartografia ufficiale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, che ricadono come accesso dalla Valle di Saint Barthélemy e dalla Valtournenche, per un totale di 95 cime.
Non è stata tralasciata alcuna cima e tutte le vie sono state salite personalmente dagli autori, quasi esclusivamente nella stagione estiva 2018. Alcune montagne presentano vie logiche di salita da più di un versante e da vallate differenti, ma sono state selezionate in questo caso le vie tecnicamente più facili e con il percorso più logico, con il minore dislivello, con un avvicinamento più agevole e con una durata più breve. Sono comunque indicate, nelle rispettive voci, eventuali varianti e altre possibilità di salita alla stessa cima.
Alcune cime che fanno parte dell'orizzonte geografico, visivo e alpinistico di queste valli, ma che presentano una via normale più breve, logica e sicura (anche in relazione alle trasformazioni delle montagne avvenute negli ultimi decenni) che si sviluppa dalle valli limitrofe, sono inserite nei relativi volumi della collana e in particolare nel Volume 2. Monte Rosa. Valle d’Ayas e Valle di Gressoney e nel Volume 8. Dent d’Heréns. Valpelline.
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Definire il Lago di Como “ambiente magnifico“ è a dir poco riduttivo.
Chi ha la fortuna di vivere sulle sue sponde ritiene assurdo che vi possano essere persone che non ne abbiano mai sentito parlare. Sarà forse a causa di quel curioso fenomeno per il quale ciò che ci riguarda, che conosciamo e che amiamo debba giocoforza essere noto a tutti?
O perché il piccolo mondo nel quale viviamo, per quanto limitato esso sia, rappresenta sempre e comunque la totalità degli universi possibili? Ma esistono persone che non abbiano mai sentito parlare di Alessandro Volta? O del Manzoni? Chi non conosce la particolare forma a “lambda“ del Lago di Como? Chi non conosce gli sfarzi lussuosi o l’intimità malinconica delle tante ville che adornano le rive del lago?
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=205
Das Westufer, Nördlicher Gardasee, Ledrotal, Sarcatal, Das Ostufer.
Der Gardasee ist im Laufe der Jahrzehnte zu einem Wahrzeichen des Freiluftsports geworden, ein wahres Muss für Wanderfreunde, Jogger, Kletterer, Radfahrer, Drachenflieger und Schwimmer in ganz Europa. Die Fuß- und Radwege ziehen sich in jedes kleine Tal hinein und säumen auf fast 160 km Länge in unmittelbarer Nähe der Gardaseeberge den größten See Italiens.
Da die Wege praktisch ganzjährig begehbar sind, taucht man im Wandel der Jahreszeiten in die ganze Farbfülle der Natur sowie in die Geschichte dieses Sees ein.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=195
Valle del Boite, Centro Cadore, Val d’Ansiei, Misurina.
Il Cadore rientra tra quelle regioni montane tanto forti dal punto di vista identitario quanto indefinite dal punto di vista geografico. Un territorio con labili confini, ma con fortissime fondamenta culturali, che ne fanno una delle regioni alpine dove seguire in maniera esemplare l'evoluzione storica del paesaggio. Una terra di forti contrasti, dove isolate frazioni quasi disabitate si trovano a brevissima distanza da centri turistici di primaria importanza, dove sentieri affollatissimi si trovano a pochi chilometri in linea d’aria da percorsi completamenti immersi nel silenzio.
Non si può dire che manchino montagne importanti, anzi proprio in Cadore si ergono alcune delle più alte vette delle Dolomiti e alcuni dei gruppi più monumentali, come il Sorapìs, il Pelmo e l’Antelao e le stesse Dolomiti di Sesto che si affacciano con il loro versante meridionale sulla Val d’Ansiei. Altresì il Cadore è via d'accesso alle Marmarole e alle Dolomiti Friulane, zone fra le più selvagge, spettacolari e silenziose dell’intero arco alpino.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=202
50 escursioni.
C’è una stretta valle, compresa fra le vette rocciose delle Dolomiti di Brenta e la verde dorsale della Paganella, dove sorgono due ameni paesini dolomitici, Molveno e Andalo, accompagnati dalle altre tre località turistiche con cui formano la Comunità della Paganella: Cavedago, Spormaggiore e Fai della Paganella.
Nel complesso un’area da cui godere di visioni privilegiate sulle guglie e le torri del Brenta, fra tutte la Brenta Alta, il celeberrimo Campanile Basso, la Torre di Brenta e tutte le vette della Catena Centrale. Escursioni panoramiche per tutti i gusti, in cui ritrovare spazi di quiete e silenzio prima di rigettarsi nella vivace mondanità di Molveno, Andalo e dei paesi vicini. Fra questi scenari naturali e lungo questi sentieri accoglienti auguro a chi vorrà percorrerli di trovare la pace, l’armonia e la serenità che hanno accompagnato le mie escursioni.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=198
65 itinerari.
Sfogliando questo libro, molti riconosceranno nelle fotografie i perfetti e magnetici denti rocciosi delle Tre Cime di Lavaredo, la grande e incantatrice parete nord ovest della Civetta, le piramidi maestose delle Tofane o il balcone panoramico del Lagazuoi.
Un attimo di incertezza è facile che cominci ad affiorare nel tentativo di riconoscere i profili del Cimon del Froppa e dei Tàmer, ma magari anche nell’individuare al primo sguardo il versante sud della Croda dei Toni o i profili più ombrosi del Pelmo e della Moiazza.
Sarà infine il conoscitore più attento e il frequentatore più curioso delle Dolomiti, a non perdersi tra le immagini dei verdi pascoli delle Vette Feltrine, nelle guglie tormentate del Bosconero o lungo la seghettata cresta del Miaron. Ma ridurre un libro come “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Orientali”, soltanto a un elenco di magnifici percorsi destinati a stupire, è addirittura riduttivo.
Come nel gemello “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Occidentali”, gli autori riversano, in parole e immagini, non solo gli itinerari eseguiti sul campo e la loro esperienza, ma anche il loro amore per la montagna, le loro competenze e le loro conoscenze, il rigore e l’autorevolezza di chi “guida” nel senso più antico e moderno del termine, prendendo per mano il camminatore e consentendogli di trovare il “suo” percorso, la “sua” cima, le “sue Dolomiti”, trasformando l’escursione non solo in un’attività fisica che consente di allenare muscoli.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=207
Camminare a Chamonix? Apparentemente non ha senso! Siamo nella capitale mondiale dell’alpinismo, nel luogo dove questa attività ha avuto la sua origine ufficiale. A partire dalla fine del Settecento, Chamonix è stata il campo base per generazioni di appassionati, venuti da ogni angolo della terra a combattere la propria battaglia personale sui ghiacciai e sulle guglie granitiche del Monte Bianco. Eppure non sono stati gli alpinisti a “scoprire” Chamonix. Sono stati gli antichi viaggiatori, gli escursionisti del passato. Questi primi esploratori, curiosi e impressionabili, si sono lasciati travolgere dall’esperienza sublime (proprio nel senso romantico del termine) che qui, di fronte al Monte Bianco in tutta la sua poderosa magnificenza, costituisce uno stimolo costante e intenso.
Ancora oggi l’escursionismo è una delle attività sportive più praticate nella valle di Chamonix. È proprio camminando, prendendo il proprio tempo, alternando liberamente il ritmo sereno del passo alle pause per guardare, toccare, ascoltare, che si apprezza al meglio la semplice bellezza di questo “tempio della natura”. Camminando oppure correndo, per godere del puro piacere di uno sforzo intenso nell’aria cristallina, di fronte a un panorama grandioso.
Sui bei sentieri di Chamonix c’è spazio per tutti e si incontra un po’ di tutto: escursionisti, trail runners, alpinisti in avvicinamento alle vie d’arrampicata o in salita ai rifugi. Non importa se si va lenti o veloci, carichi o leggeri, soli o in compagnia. Quello che conta è sapersi avvicinare a questa maestosa natura alpina con lo stesso sguardo incantato dei pionieri, magari arricchito dalla consapevolezza moderna dell’estrema fragilità della natura stessa.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=211
Randonner à Chamonix ? On pourrait penser que cela n’a pas de sens ! C’est en effet la capitale mondiale de l’alpinisme, là où est officiellement née cette discipline. En effet, dès la fin du XVIIème siècle, Chamonix est devenu le camp de base de toutes les générations d’alpinistes, venus du monde entier pour se mesurer aux glaciers et aux aiguilles de granit du massif du Mont-Blanc. Mais les alpinistes n’ont pas été les premiers à découvrir Chamonix. Ce fut les explorateurs, les “randonneurs du passé” ! Ces derniers, curieux et admirateurs, furent littéralement conquis par les paysages sublimes et variés de la vallée.
La randonnée pédestre est encore aujourd’hui une des activités phare à Chamonix. C’est bien en marchant à son propre rythme, en prenant le temps de faire des pauses pour observer, toucher et écouter que l’on profite au mieux de la richesse qu’offre ce merveilleux “temple de la nature”. En marchant ou en courant, randonner dans la vallée de Chamonix permet d’allier effort et contemplation !
Sur les sentiers de la vallée, il y a de la place pour tout le monde et on y rencontre une diversité de pratiquants insolites : randonneurs, traileurs et alpinistes qui les empruntent pour rejoindre les refuges ou les voies d’escalade. Rapides ou lents, seuls ou accompagnés, avec un gros ou un petit sac, cela n’a pas d’importance. Ce qui compte, c’est de savoir s’approcher de cette formidable nature alpine avec le même esprit et regard enchanté que les premiers explorateurs, avec peut être en plus, la conscience de l’extrême fragilité de ce milieu.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=212
130 vie normali in Ampezzo, Cadore, Braies, Pusteria
La conca ampezzana, certamente una delle più belle delle Dolomiti, è, malgrado l’alta frequentazione, per gran parte sconosciuta.
Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti, ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d’estate vengono presi d’assalto.
Sono qui descritte 130 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici, quindi, risultano finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute, anche per i Cortinesi stessi.
Una guida escursionistica che comprende a volte quell’alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=214&from=IM
Il desiderio fondamentale di questo libro è quello di diffondere una cultura sanitaria. Una cultura che non sia ovviamente specialistica o professionale ma che, in maniera semplice e divulgativa, permetta di scoprire e apprendere le principali modalità di trattamento e di gestione di piccole e grandi problematiche sanitarie.
Affrontando escursioni più o meno impegnative in ambienti cosiddetti “impervi” non è possibile non conoscere i rudimenti del Primo Soccorso, pur nella speranza di non dover mai impiegare i concetti e le tecniche apprese.
Il testo vorrebbe illustrare come soccorrere un infortunato, in quegli ambienti dove l’aiuto dell’equipe sanitaria professionale potrebbe tardare ad arrivare, proprio a causa della natura del territorio e a causa della distanza dai centri urbani.
Libro su: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=163
Le vallate delle Orobie Valtellinesi hanno orientamento all’incirca nord-sud e sono racchiuse da montagne severe, con versanti ripidi. I pendii ricchi di itinerari scialpinistici hanno esposizioni prevalentemente da nord est a nord ovest (salvo poche eccezioni) e consentono di trovare neve in ottime condizioni per gran parte della stagione sciistica.
Sebbene molti siano facilmente raggiungibili, agli itinerari più frequentati si affiancano percorsi poco conosciuti, che offrono uno scialpinismo di ricerca ed esplorazione, nei quali non è raro dover battere traccia con le pelli per tutto il percorso di salita, fino ai pendii sui quali lasciare i primi solchi sulla neve intonsa nelle divertenti discese.
Questa guida nasce con l’intento di raccogliere i principali itinerari scialpinistici delle Orobie Valtellinesi e offrire una panoramica quasi completa a chi senta il desiderio di esplorare questa stupenda area geografica, a torto spesso trascurata perché molti itinerari fra le sue valli non sono entrati nel novero delle grandi classiche, ripetute magari ogni stagione.
Scheda del libro: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=162
Il territorio della Valle Aurina occupa il bacino imbrifero del Torrente Aurino che percorre il rigoglioso fondovalle per tutta la sua lunghezza, dalla sua sorgente a monte dell’abitato di Casere/Kasern fino alla chiusa naturale di Campo Tures, oltre 30 chilometri più a valle. È un territorio davvero straordinario e ricco di contrasti questo remoto angolo d’Italia, incastonato nel punto più settentrionale della nostra nazione. Si tratta di una caratteristica vallata alpina caratterizzata sul lato destro orografico dall’impressionante muraglia rocciosa delle Alpi Aurine che cinge a nord il solco vallivo principale senza soluzione di continuità. In questo gruppo montuoso si contano numerosi “tremila”, che culminano nei 3420 m della Cima di Campo/Turnerkamp in Valle di Riobianco. Questa splendida cordigliera, impreziosita da numerosi ghiacciai, svetta di oltre 2000 metri sul fondovalle dove sono adagiati i numerosi e ridenti centri abitati della valle. Un'ininterrotta catena di monti, il cui paesaggio è stato nei millenni plasmato dall’azione dei ghiacciai, in cui percorrere splendidi itinerari escursionistici altamente panoramici.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=161
Die Dreitausender der Dolomiten erheben sich wie alleinstehende Kolosse zwischen den herrlichen T älern und Gipfeln des TrentinoS üdtirol und Venetiens. Einige davon sind erwanderbar, andere wiederum sind anspruchsvolle Routen, die erfahrenen Wanderern mit den nötigen Kenntnissen f ür das Voranschreiten auf Fels und als Seilschaft vorbehalten sind.
Diese dritte Ausgabe ist eine wichtige Aktualisierung der vorhergehenden von 2012 und 2014 und stellt einige Routen vor, die in der ersten Niederschrift nicht enthalten sind (wie die Originalf ühre von Grohmann auf die Fópa di Matìa und die Route auf der Nordflanke der Hohen Schlechten Gaisl), und einige ausf ührlichere Routenbeschreibungen (wie die Normalwege zur Klein-Schusterspitze, zum Pilastro (Pfeiler) Nino, zur Kleinen Furchetta, zur Cima de Falkner und zum Antelao, dessen Normalweg im November 2014 durch einen grossen Felssturz besch ädigt worden ist). Dies alles auch dank dem Beitrag einiger Mitglieder des Gruppo 3000 Dolomiti, darunter Beppe Ziggiotto aus Vicenza, der nach unserem Wissen 2017 als Erster die Besteigung aller 3000er der Dolomiten abgeschlossen hat, darunter die wahrscheinlich seit 65 Jahren unbestiegene Cima De Falkner. Man findet auch einige neue Skizzen von Kletterrouten durch den Zeichner und Alpinisten Marco Romelli, sowie neue Bilder einiger Routen.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=160
I 3000 delle Dolomiti si ergono come isolati colossi fra le splendide valli e cime dolomitiche del Trentino Alto Adige e del Veneto. Se alcune vette sono alla portata di ogni escursionista, altre costituiscono degli impegnativi itinerari alpinistici riservati a escursionisti esperti con le necessarie conoscenze di arrampicata in cordata ed esperienza su terreni e pareti rocciose.
Il grande successo decretato dagli amanti delle Dolomiti ha costretto autori ed editore a pubblicare la terza edizione del volume "3000 delle Dolomiti". Un successo certamente non casuale, visto l'approfondimento delle relazioni di tutte le elevazioni dolomitiche che superano i tremila metri di altezza.
Questa terza edizione costituisce un importante aggiornamento alle precedenti del 2012 e 2014, presentando alcuni itinerari non esposti nella prima stesura come la via originale di Grohmann alla Fópa di Matìa e la salita dal versante nord della Crodaccia Alta e alcune relazioni più dettagliate come le vie normali alla Punta Piccola dei Scarpèri, al Pilastro Nino, alla Piccola Furchetta, alla Cima De Falkner e all'Antelao, la cui via normale ha subito un importante crollo nel novembre 2014. Questo anche grazie al contributo di alcuni membri del Gruppo 3000 Dolomiti, fra cui il vicentino Beppe Ziggiotto che nel 2017 ha concluso per primo, a quanto ci risulta, la salita di tutti i 3000 dolomitici fra cui la Cima De Falkner, probabilmente inaccessa da 65 anni. Sono inoltre presenti dei nuovi schizzi di salita per gli itinerari in roccia curati dal disegnatore e alpinista Marco Romelli, nonché nuove immagini di alcuni itinerari.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=159
I tre versanti di un Parco
Nel cuore geografico delle Alpi, accanto ai confini con la Svizzera e l’Austria, si estende una delle più belle e importanti aree protette d’Europa.
Nato nel 1935, passato grazie a successivi ampliamenti dagli 8.000 ettari iniziali agli attuali 134.619, il Parco Nazionale dello Stelvio ospita vette altissime come l’Ortles, il Gran Zebrù e il Cevedale, meravigliose foreste di abete rosso e larice, pascoli d’alta quota e cascate, un centinaio tra laghi e laghetti di montagna e lo stesso numero di ghiacciai.
Chi percorre i sentieri, le vette e i ghiacciai dello Stelvio è il benvenuto. L’invito dell’autore a chi legge e utilizza sul terreno questa guida è di guardarsi intorno, ammirare e capire. E di rispettare gli animali e le piante, il lavoro dell’uomo, la fragile bellezza di quest’angolo straordinario delle Alpi e della Terra.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=152
Appennino piacentino, parmense e reggiano
Un’accurata selezione di escursioni adatte alle famiglie, a chi muove i primi passi in montagna e agli escursionisti che si vogliono avvicinare alle tante sorprese dell’Appennino settentrionale.
Un approccio innovativo ai sentieri, non solo descritti nel dettaglio, ma anche spunto per comprendere la natura e la storia, per raccontare leggende e per giocare. Un libro per grandi e piccoli camminatori che vogliono divertrisi in maniera sicura consapevole sulle colline e le montagne emiliane.
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Arrampicate nei Colli Euganei
La seconda edizione preannuncia un incremento di attività nella parete regina dei Colli Euganei: Rocca Pendice, dove l’arrampicata è resa molto particolare dalla trachite, facendola assomigliare a quella in granito. La sua parete est continua a regalare grandi vie all'insegna sia dell'alpinismo che dell'arrampicata sportiva. Tante le vie aperte negli ultimi anni, tutte comprese nel nuovo volume, rinnovato nella grafica e nei contenuti.
Completano il quadro gli aggiornamenti alle pareti del Monte Pirio, della Busa dell'Oro e del Sasso delle Eriche.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=154
22 itinerari
Se chiedete a qualsiasi biker che cosa vuol dire per lui la mountain bike, con tutta probabilità vi risponderà che essa rappresenta una delle massime espressioni di libertà, e pensandoci bene ha ragione. Pedalare tra i boschi, arrampicandosi su irti sentieri o gettandosi a capofitto lungo adrenaliniche discese, appaga completamente il desiderio di evasione e di ricerca del contatto con la natura, che molto spesso nel quotidiano si tende a smarrire.
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Throughout his career, he has taken on multifaceted roles, from leading technical project management teams to owning solutions that drive operational excellence. His conscientious and proactive approach is unwavering, whether he is working independently or collaboratively within a team. His ability to connect with colleagues on a personal level underscores his commitment to fostering a harmonious and productive workplace environment.
Date: May 29, 2024
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Main Java[All of the Base Concepts}.docxadhitya5119
This is part 1 of my Java Learning Journey. This Contains Custom methods, classes, constructors, packages, multithreading , try- catch block, finally block and more.
How to Make a Field Mandatory in Odoo 17Celine George
In Odoo, making a field required can be done through both Python code and XML views. When you set the required attribute to True in Python code, it makes the field required across all views where it's used. Conversely, when you set the required attribute in XML views, it makes the field required only in the context of that particular view.
A review of the growth of the Israel Genealogy Research Association Database Collection for the last 12 months. Our collection is now passed the 3 million mark and still growing. See which archives have contributed the most. See the different types of records we have, and which years have had records added. You can also see what we have for the future.
Reimagining Your Library Space: How to Increase the Vibes in Your Library No ...Diana Rendina
Librarians are leading the way in creating future-ready citizens – now we need to update our spaces to match. In this session, attendees will get inspiration for transforming their library spaces. You’ll learn how to survey students and patrons, create a focus group, and use design thinking to brainstorm ideas for your space. We’ll discuss budget friendly ways to change your space as well as how to find funding. No matter where you’re at, you’ll find ideas for reimagining your space in this session.
This slide is special for master students (MIBS & MIFB) in UUM. Also useful for readers who are interested in the topic of contemporary Islamic banking.
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আমাদের সবার জন্য খুব খুব গুরুত্বপূর্ণ একটি বই ..বিসিএস, ব্যাংক, ইউনিভার্সিটি ভর্তি ও যে কোন প্রতিযোগিতা মূলক পরীক্ষার জন্য এর খুব ইম্পরট্যান্ট একটি বিষয় ...তাছাড়া বাংলাদেশের সাম্প্রতিক যে কোন ডাটা বা তথ্য এই বইতে পাবেন ...
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2. Justtwoyearsafterpublicationofthefirsteditionitwasalreadytimefor
a second. This new edition has changed in look and organization while
maintainingitsoriginal,wellreceivedcharacteristics.
The availability of substantial new material and the desire to integrate
the inevitable corrections,some purely editorial,others (thankfully few)
involving clarifications and modifications to the route descriptions,
led to the decision not to run a simple reprint. Bearing in mind
thatmany“old”readersonlyrecentlypurchasedthefirstedi-
tion, it was decided to sub-divide the new edition into two
volumes, “Western Dolomites (Volume 1)” and “Western
Dolomites (Volume 2)”,the first being a corrected reprint
of the previous edition,and this second volume including
all the new descriptions which, thanks also to the help of
ourgenerouscollaborators,hadbeencollectedintheperiod
frompublicationofthefirstedition(2009)tothepresent.This
meansthatourestablished“mid-grade”readerscanacquireallthe
new material without having to buy both books. Obviously, new readers
(and virtually all readers of the English editions) are unaffected in this
way. The only resulting “oddity” is that both volumes cover exactly the
samegeographicarea.
Furthermore, a small number of descriptions from the original edition
were,for various reasons,significantly changed and consequently these
havebeen“moved”tothepresentVolume2oftheneweditionwherethey
completely replace the original descriptions. Again this is irrelevant for
theEnglisheditions.
Withoutgoingintounnecessarydetails,itisnotedthatthecharacteristi-
csoftheguide,whichmostreadersappeartolike,remainthesame.Many
thankstoallthefriendswhocollaboratedintherealizationofthissecond
volume, resulting in the addition of a few slightly more difficult routes,
and in a few new areas, suitable for“mid-graders”who occasionally en-
joysomethingabitmoredemanding.Asusual,thereisalotofadditional
material at the website www.quartogrado.com, where any corrections
(hopefullyfew) willalsobepublished.
All possible care was taken so that this second edition is useful both to
those already in possession of the first edition and new readers.All the
routes described were climbed in person by the author or our various
collaborators.
Wishingyouallagoodreadandgoodclimbing.
EmilianoZorzi
First edition: July 2011
ISBN: 978-88-97299-10-3
Idea Montagna Editoria eAlpinismo
Via S.Antonio,23 - 35037Teolo
Tel.049 9601797
info@ideamontagna.it - www.ideamontagna.it
General coordinator: Francesco Cappellari
Graphic design: Rossella Benetollo - Officina Creativa - Padova
Impagination,image processing: Irene Cappellari
English translation: GavinTaylor
Printing: Litocenter Srl on behalf of Idea Montagna Editoria eAlpinismo
Cover photograph: Le Farangole - Pale di San Martino (ph.F.Cappellari)
2nd page: Roda diVael -Via Plank
All rights reserved.
Reproduction,even in part,of the text,
drawings,or photographs is forbidden.
Warnings
Rock climbing is a potentially fatal activity.The present guide is intended only for experien-
ced rock climbers who are aware of the risks involved.
This guide was compiled with the utmost care but there is no guarantee against the possibi-
lity of errors or omissions.The use of the information contained herein is at the user’s own
risk.The author and the publisher do not accept any responsibility for any misadventure or
any other consequences of its use.
INTRODUCTION
5
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=23
3. FIVE PALE DI SAN MARTINO 105
022 Anticima di Roda, Via Castiglioni-Battisti 110
023 Pala di San Martino, Gran Pilastro 113
024 Cima Pradidali, Combination of Via Soldà and Via Zonta 119
025 Torre Pradidali, Via Franceschini 124
026 Campanile Pradidali, Via Del Vecchio 127
027 Cima Val di Roda, Via Klose 131
028 Corno Smith, E Face 135
029 Torre Bettega, Via Fabbro-Bussi 138
030 Campanile Adele, Via Zagonel 141
031 Cima Wilma, Via Castiglioni-Detassis 145
032 Cima Canali, Fessura Buhl 150
033 Pilastro Sud di Cima Fradusta, Via Nel Ricordo 155
034 Figlia Picoola della Fradusta, Via Magica Bianca 157
035 Anticima sud est di Punta Centovie, Via Ad Occhi Chiusi 160
036 Pala dei Colombi, Via Traverso d’Autunno 164
037 Cima dei Lastei, Via Wiessner-Simon 167
038 Cima dei Lastei, Via Zagonel-Saxl 174
039 Campanile del Centenario, Via del Centenario 177
040 Campanile del Centenario, Via Bandus 180
041 Cima dell’Alberghet, Normal Route 182
042 Cima dell’Alberghet, Via BMZ 187
043 Cima del Coro, Via Gadenz-Scalet 190
044 Cima del Coro, Diedro Wiessner 194
045 Cima del Coro, Via Franceschini-Bianchini 198
046 Terza Torre dei Vani Alti, Via degli Argonauti 202
047 Pala del Rifugio, Via Frisch-Corradini 205
048 Pala del Rifugio, Via Gogna 211
049 Dente del Rifugio, Fessura Franceschini 215
050 Dente del Rifugio, Via Massarotto 218
051 Cima d’Oltro, Via Castiglioni-Detassis 221
SIX AGNER 227
052 Torre Armena, Via Tissi 230
053 Pizzetto Est, SW Arête 234
054 Punta Frassené, Via Decima 237
055 Punta Frassené, Spigolo De Col 241
SEVEN PALE DI SAN LUCANO 246
056 Seconda Pala di San Lucano, Spigolo Bien-Lagunaz 248
057 Terza Pala di San Lucano, Via del Piano Inclinato 253
CLASSIFICATION OF ROUTES ACCORDING TO OVERALL DIFFICULTY 260
INTRODUCTION 5
TECHNICAL INFORMATION 6
THE AUTHOR 10
ACKNOWLEDGEMENTS 11
ONE ODLE, PUEZ, PUTIA 15
001 Grande Cir, Spigolo Demetz 17
002 Grande Cir, Via Camerun 21
TWO SASSOLUNGO 25
003 Punta Delle Cinque Dita, Fessura Kiene 28
004 Punta Grohmann, Normal Route 33
005 Punta Grohmann, Via Harrer-Wallenfels 36
THREE SELLA 41
006 Prima Torre del Sella, Via Steger 43
007 Prima Torre del Sella, Via Schöber 45
008 Prima Torre del Sella, Via dei Camini 48
009 Seconda Torre del Sella, Diedri Glück and Kostner 51
010 Seconda Torre del Sella, Via Kasnapoff 55
011 Piz Ciavazes, Via Vinatzer 58
012 Piz Ciavazes, Via Irma 62
013 Piz Ciavazes, Spigolo Abram 65
014 Sass Pordoi, Via Fedele 68
015 Torre Campidel, Via Rossi 73
016 Daint De Mesdí, Via Rizzi-Tomasson 77
FOUR CATINACCIO 81
017 Catinaccio, Via Kiene 84
018 Croda di Re Laurino, Via Eisenstecken 89
019 Roda di Vael, Via Rizzi 92
020 Roda di Vael, Via Plank + Battisti-Colli variants 96
021 Torre Edwards, Via del Gracchio 100
12 13
5. Rifugio Giovanni Pedrotti (Rosetta),m 2581
The historic hut of this group,in the pass of the same name,the meet-
ing point between the northern sector and southern sector of the Pale,
on the western edge of the great plateaux.
It is also strategically positioned within a few minutes walk of the
very busy Rosetta cable car,which leaves from San Martino di
Castrozza,which means that the hut is crowded during the
day but reasonably quiet in the evening.
It is an ideal base in particular for the Pala di San Mar-
tino and also good for climbing the attractive peaks
around Passo Ball,near Rifugio Pradidali.
Sleeps 80, property of CAI-SAT, tel. 0439 68 308; www.
rifugiorosetta.it.
Routes:Anticima di Roda,Via Castiglioni (Route 022)
Pala di San Martino,Gran Pilastro (Route 023)
Campanile Pradidali,Spigolo DelVecchio (Route 026)
CimaVal di Roda,Via Klose (Route 027)
CampanileAdele,SpigoloZagonel (Route 030)
Torre Bettega,Via Fabbro-Bussi (Route 029)
Corno Smith,E Face (Route 028)
Bivacco delle Guide di San Martino, m 2996
This is the most alpine bivouac shelter of the Dolomites,located as it is on
the large snow patch on the summit of the Pala di San Martino in a really
splendid position.It can be reached only via mountaineering routes and is
outofreachformountainwalkers.Itoffersonlyemergencyaccommodation
forthosearrivinglateonthesummitofthePalaorincasesofbadweather,
consideringthatthedescentfromthismountainisnoeasyundertaking.
6 bunks with blankets, in variable condition depending on the season
and the good behaviour of the visitors.
Routes: Pala di San Martino,Gran Pilastro (Route 023)
Rifugio Pradidali,m 2278
Avery nice hut and one of best mountaineering locations in the Dolomites,
located in a scree hollow surrounded by fantastic peaks, including among
others Cima Canali and not far away the breathtaking Sass Maor.Naturally
this is the base for countless ascents of all types with starts never very far
fromthehut,eventhoughallonmountainsthatrequireaminimumofexpe-
rience because of the descents,which are almost always complicated.The
possibilitiesbeyondtheroutesdescribedinthepresentguidearealmostin-
finiteforallthosewhowanttoexplorethisamazingworldofrock.Thehutis
Describing the Pale means discussing an immense elaborate rock
landscape,comprising an exceptional diversity of land forms,each
one striking in its own way.Aworld out of time and in the author’s
opinion the most beautiful Dolomite group not only for traditional
climbing,but also just for walking and via ferratas.
The extensive northern chain includes the main summits:Vezzana,
Bureloni,Focobon,and the extremely famous Cimon della
Pala.All these peaks exceed 3000 m and present an ex-
treme environment,always demanding for the length of
the routes,approaches,and descents,and for the less
than perfect rock.The access points for this sector are
Passo Rolle and Falcade,in addition to San Martino di
Castrozza,thanks to the ColVerde and Rosetta cable
cars,useful for climbing the Cimon.
The central node of the group is Passo della Rosetta,with
the San Martino cable car arriving just above,at one of the most
famous huts of the group,the Pedrotti.
Beyond the pass extends the greatAltipiano delle Pale [plateaux] at a
height of 2500 m,an ancient underwater lagoon occupying the entire
central zone of the group.It is an almost lunar expanse of rocky dunes
and desolate valleys.
The best area from a climbing perspective extends southwards.These
gorgeous peaks boast a rock of quality and conformation that is diffi-
cult to match in other parts of the Dolomites.Aworld of climbing over
rock that is always sculpted and covered in holds,even in the steepest
sections,with routes to suit all tastes and standards,short or long,
easy or difficult.However,these are climbs that always require expe-
rience and commitment,for the approaches that are nearly always
long,for the descents which are never simple and often demanding in
themselves,which makes a hard day of every ascent.
It is difficult to choose the most beautiful peak or route from among
the Cima della Madonna,Pala di San Martino,Cima Canali and all their
satellites.The support bases are the very nice Rifugio Pradidali and
RifugioVelo.
Alittle further east is the Dolomitic sanctuary ofVal Canali,with Cima
Lastei,Pala del Rifugio,Sass de Ortiga,Cima del Coro,and the small
Dente and Punta della Disperazione satellites crowning the zone of
the RifugioTreviso.Once again here there are routes of every type but
always on perfect rock.
MAPS:Tabacco sheet 022 (Pale di San Martino) scale 1:25,000
PALE DI SAN MARTINOWESTERN DOLOMITES 2
106 107
6. certainly one of the most climbing orientated huts in the Dolomites.
Obviously it is much quieter during the week.
The hut is just over half an hour’s walk from the Malga Canali car park,
which is reached from Fiera di Primiero by following the signs for Val
Canali to the Cant del Gal restaurant (there is also a bus service to this
point) and then following a narrow tarmac road for 1 km to the car
park.
Owned by the CAI, sleeps 45 with good winter refuge that
sleeps 6; tel.0439 62 311; www.rifugiotreviso.it.
Routes: Dente del Rifugio, Fessura Franceschini (Route
049) andVia Massarotto (Route 050)
Pala del Rifugio, Via Frisch-Corradini (Route 047), and
Via Gogna or Pentagramma (Route 048)
TerzaTorre deiVaniAlti,Via degliArgonauti (Route 046)
Cima del Coro, Via Gadenz (Route 043), Diedro Wiessner
(Route 044),Pilastro Franceschini (Route 045)
Cimadell’Alberghet,ViaNormale(Route041)andViaBMZ(Route042)
CampaniledelCentenario,ViadelCentenario(Route039)andViaBan-
dus (Route 040)
CimadeiLastei,ViaWiessner(Route037)andViaZagonel(Route038)
Pala dei Colombi,ViaTraverso d’Autunno (Route 036)
reached either fromVal Canali (Cant del Gal,Malga Canali or Fosne) in two
and a half hours,or from San Martino di Castrozza,from where it is best to
take the cable car to Rosetta,with two hours pleasant walk from here.The
hutissuperblyrunbythemountainguideDuilioBoninsegnaandhisfamily.
PropertyoftheCAI,sleepsabout80,tel.043964180;www.rifugiopradi-
dali.itandwww.rifugiopradidali.com.
Routes: Cima Canali,Via Buhl (Route 032)
CimaWilma,Via Castiglioni (Route 031)
Torre Pradidali,Via Franceschini (Route 025)
Cima Pradidali,Via Soldà+Zonta (Route 024)
Pala di San Martino,Gran Pilastro (Route 023)
Anticima di Roda,Via Castiglioni (Route 022)
Campanile Pradidali,Spigolo DelVecchio (Route 026)
CimaVal di Roda,Via Klose (Route 027)
CampanileAdele,SpigoloZagonel (Route 030)
Torre Bettega,Via Fabbro-Bussi (Route 029)
Corno Smith,E Face (Route 028)
Bivacco Carlo Minazio, m 2245
This bivouac hut is in Vallone delle Lede, a splendid mountaineering
setting that is somewhat forgotten, perhaps because of the long as-
cent to reach the hut and the need to sleep over in order to climb any
of the surrounding routes.
The bivouac is not in the typical plate metal “dog kennel” design but in-
stead an attractive wooden construction with living room and two small
bedrooms to sleep a total of 12 with plenty of blankets,providing very rea-
sonable accommodation. It is reached in 2 hrs or slightly more from the
MalgaCanalicarparkorfromRifugioTreviso.Itisalsopossibletoreachthe
hutfromRifugioPradidalioverthePassodelleLede(about2hrs30min).
Routes:CimaLastei,ViaWiessner(Route037),ViaZagonel(Route038)
Punta Centovie,ViaAd Occhi Chiusi (Route 035)
Pala dei Colombi,ViaTraverso d’Autunno (Route 036)
Fradusta,ViaNelRicordo(Route033)andViaMagiaBianca(Route034)
RifugioTreviso (Canali), m 1630
The low altitude of this hut, which is still in the woods, might be mis-
leading.The routes to be climbed in the vicinity are among the best in
the Dolomites: some suitable for beginners and others requiring great
physical and technical ability; some just outside the hut, others with
very hard approaches and descents.There is something for everyone,
with the addition in the summer season of the guideTullio Simoni and
his family. Numerous climbers sleep here at weekends, making this
PALE DI SAN MARTINOWESTERN DOLOMITES 2
108 109
Rifugio
Treviso
42 posti letto
Tel. rifugio:
0439 62311
Tel. (fuori stagione):
0439 62716
E-Mail:
mara.iagher@tin.it
Apertura:
dal 20 giugno al 30 settembre
www.rifugiotreviso.it
1630 m
Il rifugio è situato in una
pittoresca posizione
circondato da grandi larici e abeti
sul versante orientale
della Val Canali.
7. An interesting and enjoyable climb on good rock at
difficulties that never become extreme. The rock is
excellent on the final pitches, although perhaps not
quite up to its reputation. The route is suitable for a
short day with both the approach and descent no
more than easy walks (unusually for the Pale
Group). It is a local classic, used by guides
with their clients, but should nevertheless
not be underestimated requiring nearly all
the protection to be placed on the lead,
even if this is never a great problem con-
sidering the conformation of the rock.
APPROACH
From Rifugio Rosetta descend Val di Roda on path no. 702. On the L
a faint path is encountered, traversing the ledge and scree horizon-
tally below theAnticima di Roda.Follow this to the end to reach a gul-
ley where the original route starts (see below). It might be easier and
more enjoyable to start about 30 m before, up a low angled slab of
good rock.40 mins.
ROUTE DESCRIPTION
1) Climb the easiest line up the vast slab which becomes steep-
er above and is split by various small chimneys. Climb any one
of these, keeping slightly R, and belay above on spikes below a
yellow wall.The gulley of the original routes arrives from below
(same difficulty but a bit disconcerting for rockfall). 90 m; 2,
move of 3.
2)Aslightly rising traverse R arrives at a saddle above the base
spur,theonethatblockstheendofthebigstartingledge.Belay
on thread.30 m; 1.
3) Ahead a gulley-chimney starts upwards, initially very en-
closed. Keep slightly to the L of it, on or immediately R of an
arête(excellentrock),takingtheeasiestlineupthisfeatureand
belaying on spikes wherever convenient. It is also possible to
move into the gulley where this looks easy (excellent rock),fol-
lowing it up to a ST1P.40 m; 3.
4)Continueupthesmallarêteanditsfinalsmallpillartoagood
ledge with scree above which begins the system of cracks and
chimneys followed by the route. Above the ledge climb steep
dark walls with good holds, arriving below and slightly R of an
The route seen from below
FIRSTASCENT:
E.Castiglioni,E.Battisti,
5August 1934
HEIGHTGAIN: 250 m
(starting from the big ledge)
ROUTE LENGTH: 320 m
GRADE: D- max 4,move of 4+
TIME: 4–5 hrs
ROCK: very good; some short
sections less solid
EQUIPMENT: nuts and cams;
pegs not required (some
belays not in-situ but always
plenty of natural placements)
SUPPORTBASES:
Rifugio Rosetta,
Rifugio Pradidali
Climbed on 24.8.2009
ANTICIMA DI RODA 2694 m
Via Castiglioni-Battisti
PALE DI SAN MARTINOWESTERN DOLOMITES 2
111110
022
022
8. FIRSTASCENT:
G.Langes,E.Merlet,
24July 1920
HEIGHTGAIN: 650 m
ROUTE LENGTH:
870 m + 150 m of scrambling
GRADE: D max 4,
occasional moves of 4+
TIME: 7–9 hrs
ROCK: very good apart from a
few short sections
EQUIPMENT: nuts,cams;
3 or 4 pegs (belays almost
always in-situ,but numer-
ous accidental variants are
possible)
SUPPORTBASES:
Rifugio G.Pedrotti (Rosetta),
Rifugio Pradidali,Bivacco
GuideAlpine di San Martino
Climbed on 23.7.2001
and 7.8.2010
PALA DI SAN MARTINO 2987 m
Gran Pilastro
obviousverticalcrackonatinyterraceandtakeabelayonanexcellent
thread.Just below to the Lthere should be a ST2P.40 m; 2,4.
5) Climb the deep vertical crack immediately L of the stance (1P) to
the top with some dubious rock especially at the start, and after a fi-
nalvertical section (possible to exit R onto featuredwalls) gain a good
small ledge.35 m; 4,sections of 4+; 1P,ST2P.
6)Uptheslightlyoverhangingcrack-chimney(moveof4+)
and proceed inside the chimney (cams useful), until it
narrows. Move outside the chimney on the R, or make
cramped moves inside,to pass the bottleneck (move of
5-, 1TH at exit), continuing up a slabby wall to a ledge.
25 m; 4,4+,move of 5-; ST1TH,1P.
7) Just R of the stance climb a chimney at the end of
which is a good ledge on the L below steep walls (1P, pos-
sible stance). Climb the walls directly (move
of 4+ at the start, threads) to a final small
but comfortable ledge at the bottom of aver-
tical chimney, with a yellowish wall to the L
and good grey rock to the R. 30 m; 4, move
of 4+; 1P,ST1P.
8)Climbthechimneytothetopwiththehelp
of jugs on the R wall or inside (4,move of 4+,
3P), exiting slightly R just before the chim-
ney transforms into a gulley.Belay on a good
ledge. Route book in a yellowish niche. 35 m;
4,move of 4+; 3P,ST1P.
9) Continue on the R on rotten friable rock,
just R of a small chimney (section of 3+,
loose).Ashort distance above the crag drops
back and easy rocks and scree lead up to the
flat summit.30 m; 3+,then 2.
DESCENT
From the summit head for Rifugio Rosetta,
clearly visible to the N,following a faint path.
20 mins to the hut.
More photos at www.quartogrado.com
Parties on pitch 4
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113112
023
022