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Risultati
Metodologia
Introduzione
Blended Learning in un contesto universitario:
la percezione dell’efficacia da parte degli studenti
Chiara Provenzano – Università degli Studi di Bari Aldo Moro – chiara.provenzano@live.it
1 Obiettivo2
3
4
Partecipanti 9 corsisti
5 nella prima focus
4 nella seconda focus
Procedura
Videoclip
con
momenti
salienti del
corso
Conclusioni
Conduttori
1 intervistatore (ex corsista e tutor)
1 collaboratore (ex corsista e tutor)
4 domande  2 obiettivi
Valutare la percezione di
cambiamento identitario
Valutare la percezione
di efficacia del corso
Pensate di essere cambiati in qualche
modo durante questa esperienza? Come?
Che percezione avete avuto di voi stessi e
del gruppo?
Secondo voi cosa nel corso ha funzionato
e cosa potrebbe essere cambiato?
Come pensate che questa esperienza
possa influire sul vostro futuro?
Fig. 1. Un momento di lezione frontale in presenza
Fig.2. Un momento di
discussione tratto dalla seconda
FGD
Analisi qualitativa  sbobinatura
con codice di Jefferson
semplificato per la trascrizione al
fine di indagare gli obiettivi
prefissi.
Cosa ha funzionato
Come pensate che questa esperienza
possa influire sul vostro futuro?
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Ingroup
Outgroup
Praticità Collaborazione Gradualità
Partecipantiche
nominanolacategoria
Categorie più frequenti
Opinioni contrastanti
Tempi e scadenze
Cosa potrebbe essere cambiato
FUTURO FORMATIVO
FUTURO PROFESSIONALE
Scoperta di nuovi orizzonti
professionali
Conoscenza del mondo
dell’e-learning
Nuove competenze
spendibili in contesti
professionali
Nuove modalità
di studio e di
apprendimento
Sviluppo di competenze
relazionali (mediazione,
negoziazione, comunicazione)
Riferimenti al lavoro
con le aziende
Riferimenti al
corso in generale
Fig.3. Principali strumenti utilizzati durante il corso
Progettare un percorso formativo in modalità
blended consente di sfruttare al meglio la
combinazione tra tecnologia e pedagogia 
combinazione tra didattica in presenza e didattica
mediata dal computer, inteso sia come supporto per
usufruire di materiali didattici, sia come mediazione e
sostegno all’interazione di gruppo (Ligorio, 2002).
Questo studio si propone di indagare la
valutazione di un corso universitario svolto in
modalità blended attraverso l’esplorazione delle
percezioni dei partecipanti. Tale indagine è stata
svolta attraverso due Focus Group Discussion
semi-strutturate (Bezzi, 2013).
I risultati di questo studio evidenziano:
• la percezione dell’importanza e del valore dell’utilizzo della tecnologia in un corso universitario: «Io ho seguito tutto, anzi sono stata agevolata dalla
piattaforma in modo pazzesco, cioè il fatto di poter scrivere in modo asincrono è stato per me il massimo»;
• il modello d’uso delle tecnologie è esportato anche nell’ambiente di lavoro: «Io ho rubato tutto, sappiatelo. Ho rubato la piattaforma, l’ho fatta per la
mia azienda così come l’abbiamo utilizzata noi con tutte le discussioni, e ho diciamo messo Google Drive. Sì, è fantastico e stiamo avendo già dei
risultati assurdi, cioè io l’ho veramente utilizzato e l’ho utilizzato grazie ai principi che abbiamo imparato nei moduli, cioè non è campato in aria»;
• la possibilità di collaborare a distanza attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici viene definita una reale «strategia vincente» che ha permesso di
sviluppare nuove competenze utili sia al livello formativo che professionale: «Secondo me la cosa vincente è stato il lavoro in azienda, nel senso che
io le relazioni che ho avuto la possibilità di stringere grazie al gruppo che ha lavorato in azienda le ho mantenute, nonostante, ripeto, vivo a 60
chilometri da qua e ho seguito solo online. […] E il fatto di creare questa relazione outgroup/ingroup ci ha permesso secondo me di creare sia
cooperazione che competizione, cioè secondo me quella è stata la strategia realmente vincente»;
• le modalità di studio e di apprendimento risultano modificate: «non riesco più a studiare su un libro!»;
• gli studenti percepiscono un forte senso di coesione, fondamentale per favorire la collaborazione: «io ho quasi perso la mia individualità e parlavo
come se fossi il gruppo, no? Perché in tutto questo percorso, sì, l’individualità è chiaro che esisteva, perché ognuno apportava il proprio contributo,
però diciamo la forza del gruppo sovrastava, no?».
Tecnologia e collaborazione in gruppo appaiono, quindi, reciprocamente legate in un rapporto inscindibile e funzionale al raggiungimento degli
obiettivi del corso: favorire una didattica innovativa e professionalizzante che porti gli studenti a sviluppare conoscenze e competenze spendibili in
maniera trasversale. A tal fine, l’approccio blended risulta particolarmente indicato anche se necessita di essere rivisto in alcuni aspetti (es.
distribuire meglio tempi e scadenze o rivalutare l’utilizzo di LinkedIn). Infatti, se calibrato nel modo giusto, un corso universitario di questo tipo
potrebbe realmente favorire l’inserimento nel mondo del lavoro, costituendo un ponte tra percorso formativo e professionale.
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Un momento di discussione tratto dalla seconda FGD Analisi qualitativa  sbobinatura con codice di Jefferson semplificato per la trascrizione al fine di indagare gli obiettivi prefissi. Cosa ha funzionato Come pensate che questa esperienza possa influire sul vostro futuro? 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Ingroup Outgroup Praticità Collaborazione Gradualità Partecipantiche nominanolacategoria Categorie più frequenti Opinioni contrastanti Tempi e scadenze Cosa potrebbe essere cambiato FUTURO FORMATIVO FUTURO PROFESSIONALE Scoperta di nuovi orizzonti professionali Conoscenza del mondo dell’e-learning Nuove competenze spendibili in contesti professionali Nuove modalità di studio e di apprendimento Sviluppo di competenze relazionali (mediazione, negoziazione, comunicazione) Riferimenti al lavoro con le aziende Riferimenti al corso in generale Fig.3. Principali strumenti utilizzati durante il corso Progettare un percorso formativo in modalità blended consente di sfruttare al meglio la combinazione tra tecnologia e pedagogia  combinazione tra didattica in presenza e didattica mediata dal computer, inteso sia come supporto per usufruire di materiali didattici, sia come mediazione e sostegno all’interazione di gruppo (Ligorio, 2002). Questo studio si propone di indagare la valutazione di un corso universitario svolto in modalità blended attraverso l’esplorazione delle percezioni dei partecipanti. Tale indagine è stata svolta attraverso due Focus Group Discussion semi-strutturate (Bezzi, 2013). I risultati di questo studio evidenziano: • la percezione dell’importanza e del valore dell’utilizzo della tecnologia in un corso universitario: «Io ho seguito tutto, anzi sono stata agevolata dalla piattaforma in modo pazzesco, cioè il fatto di poter scrivere in modo asincrono è stato per me il massimo»; • il modello d’uso delle tecnologie è esportato anche nell’ambiente di lavoro: «Io ho rubato tutto, sappiatelo. Ho rubato la piattaforma, l’ho fatta per la mia azienda così come l’abbiamo utilizzata noi con tutte le discussioni, e ho diciamo messo Google Drive. Sì, è fantastico e stiamo avendo già dei risultati assurdi, cioè io l’ho veramente utilizzato e l’ho utilizzato grazie ai principi che abbiamo imparato nei moduli, cioè non è campato in aria»; • la possibilità di collaborare a distanza attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici viene definita una reale «strategia vincente» che ha permesso di sviluppare nuove competenze utili sia al livello formativo che professionale: «Secondo me la cosa vincente è stato il lavoro in azienda, nel senso che io le relazioni che ho avuto la possibilità di stringere grazie al gruppo che ha lavorato in azienda le ho mantenute, nonostante, ripeto, vivo a 60 chilometri da qua e ho seguito solo online. […] E il fatto di creare questa relazione outgroup/ingroup ci ha permesso secondo me di creare sia cooperazione che competizione, cioè secondo me quella è stata la strategia realmente vincente»; • le modalità di studio e di apprendimento risultano modificate: «non riesco più a studiare su un libro!»; • gli studenti percepiscono un forte senso di coesione, fondamentale per favorire la collaborazione: «io ho quasi perso la mia individualità e parlavo come se fossi il gruppo, no? Perché in tutto questo percorso, sì, l’individualità è chiaro che esisteva, perché ognuno apportava il proprio contributo, però diciamo la forza del gruppo sovrastava, no?». Tecnologia e collaborazione in gruppo appaiono, quindi, reciprocamente legate in un rapporto inscindibile e funzionale al raggiungimento degli obiettivi del corso: favorire una didattica innovativa e professionalizzante che porti gli studenti a sviluppare conoscenze e competenze spendibili in maniera trasversale. A tal fine, l’approccio blended risulta particolarmente indicato anche se necessita di essere rivisto in alcuni aspetti (es. distribuire meglio tempi e scadenze o rivalutare l’utilizzo di LinkedIn). Infatti, se calibrato nel modo giusto, un corso universitario di questo tipo potrebbe realmente favorire l’inserimento nel mondo del lavoro, costituendo un ponte tra percorso formativo e professionale. 5