3° insieme di slides che richiama al tema della Programmazione Neurolinguistica come metodo didattico per facilitare il processo di insegnamento-apprendimento della L2 a studenti DSA
Un meraviglioso percorso di crescita per high-potential, ma anche per chi vuole trovare modi più utili di relazionarsi e comunicare con colleghi e conoscenti.
La Programmazione Neurolinguistica (genesi, sviluppi e primi bilanci)Pedroletti Sharmayne
Una breve introduzione a ciò che sta alla base della PNL. Immagini descrittive prese come punto di partenza per eventuali approfondimenti circa questo particolare approccio psicologico.
Un laboratorio di Artcounseling è un’occasione particolarmente piacevole di utilizzare le potenzialità di ciascuno di noi,
di elaborare in modo creativo ciò che viviamo e di educarlo (e-ducere, ovvero portare fuori) e quindi renderlo disponibile a noi come materiale di riflessione, crescita e piacere.
3° insieme di slides che richiama al tema della Programmazione Neurolinguistica come metodo didattico per facilitare il processo di insegnamento-apprendimento della L2 a studenti DSA
Un meraviglioso percorso di crescita per high-potential, ma anche per chi vuole trovare modi più utili di relazionarsi e comunicare con colleghi e conoscenti.
La Programmazione Neurolinguistica (genesi, sviluppi e primi bilanci)Pedroletti Sharmayne
Una breve introduzione a ciò che sta alla base della PNL. Immagini descrittive prese come punto di partenza per eventuali approfondimenti circa questo particolare approccio psicologico.
Un laboratorio di Artcounseling è un’occasione particolarmente piacevole di utilizzare le potenzialità di ciascuno di noi,
di elaborare in modo creativo ciò che viviamo e di educarlo (e-ducere, ovvero portare fuori) e quindi renderlo disponibile a noi come materiale di riflessione, crescita e piacere.
di Alfredo Paternoster
Università di Bergamo
Convegno "Le neuroscienze incontrano le altre discipline"
Padova, Palazzo del Bo
5 maggio 2011
Il convegno è promosso dall’Università di Padova e dal Dipartimento di Psicologia generale della stessa università, con il sostegno della Fondazione Sigma Tau e della Fondazione Giannino Bassetti.
Il fenomeno del mind-wandering indica la tendenza della mente a vagare e a spostare l'attenzione su altro e questo ha dei costi ma anche dei vantaggi. Il mind-wandering riflette la nostra tendenza e capacità di sganciare l'attenzione dalla percezione senza un'intenzione chiaramente definita e viene chiamato nel linguaggio scientifico "perceptual decoupling" ovvero disaccoppiamento percettivo. Il vagabondaggio della mente si verifica quando svolgiamo attività di routine: Come guidare l'auto piuttosto che lavarsi i denti o fare le pulizie di casa. Questo fenomeno di spostare la propria attenzione dal compito svolto viene chiamata disaccoppiamento percettivo. Si tratta di favorire contenuti di coscienza diversi dal momento presente. In questo spazio di orientamento percettivo si sviluppa anche quella che viene chiamata Meta-consapevolezza.
Seduta da meditazione AMELIA realizzata con il metodo di lifecoachdesign® Davsar-Design SRL
Seduta da meditazione personalizzabile rispetto agli schemi mentali del cliente. Progetto di Valentina Fontana e Valentina di Rosa (NABA) per la Davsar-Design SRL
2. DEFINIZIONI
• È
un
processo
cogni-vo
che
perme1e
di
selezionare
s-moli
ambientali
ignorandone
altri.
(Kanheman,
1973);
• Funzione
che
regola
l'aDvità
dei
processi
mentali
filtrando
e
organizzando
le
informazioni
provenien-
dall'ambiente
allo
scopo
di
eme1ere
una
risposta
adeguata
(Ladavas
&
Ber-,
1995);
• Meccanismo
di
filtraggio
e
selezione
degli
s-moli
presen-
nell'ambiente;
• Una
componente
della
percezione;
• Sistema
anatomicamente
separato
dai
sistemi
di
elaborazione
dell’informazione
3. W.
James
definisce
così
l’a:enzione:
“TuD
sanno
cos’è
l’a1enzione:
è
la
presa
di
possesso
da
parte
della
mente,
in
una
forma
vivida
e
chiara,
di
uno
tra
mol-
oggeD
o
catene
di
pensieri
che
sembrano
essere
simultaneamente
possibili
[...].
La
focalizzazione
e
la
concentrazione
della
coscienza
fanno
parte
dell’essenza
dell’a1enzione.
Essa
implica
il
trascurare
alcune
cose
per
poter
tra1are
efficientemente
con
altre
[...].
La
mia
esperienza
è
ciò
a
cui
decido
di
prestare
a1enzione”.
James,
1890
Wood,
invece,
la
definisce
così
:
A1enzione
come
un
processo
mentale
che
unifica
l’aDvità
mentale,
operando
sulla
percezione,
sulla
discriminazione,
sull’immaginazione,
sulla
memoria”.
Wood,
1988
L’a:enzione
quindi
è
quel
processo
cogniFvo
che
perme:e
di
selezionare
degli
sFmoli
e
che
consente
l’organizzazione
delle
informazioni
provenienF
dall’ambiente
esterno
e
la
regolazione
dei
processi
mentali.
4. a. A1enzione
focale
o
seleDva:
capacità
di
focalizzare,
fra
molteplici
s-moli
disponibili,
quelli
di
volta
in
volta
per-nen-
al
compito
o
alla
situazione.
b. A1enzione
sostenuta:
capacità
di
mantenere
l’a1enzione
su
uno
s-molo
per
un
tempo
prolungato.
c. A1enzione
distribuita
(divisa):
capacità
di
mantenere
2
o
più
fuochi
a1en-vi
contemporaneamente.
d. A1enzione
seleDva
visiva
(spot
light):
se
vista
come
un
fascio
di
luce
che
si
muove
so1o
il
controllo
volontario
e
che
migliora
la
nostra
percezione
nella
zona
“illuminata”
(M.
Posner).
e. A1enzione
seleDva
udi-va
(cocktail
party):
capacità
di
mantenere
l’a1enzione
su
una
fonte
sonora
selezionata
anche
se
immersi
in
un
ambiente
in
cui
sono
presen-
altre
fon-
acus-che
L'ATTENZIONE:
CATEGORIE
GENERALI
5. Comportamen-
non
a1en-vi:
risposte
spontanee
riflessi
A1enzione
non
intenzionale:
Percezione
subliminale
Apprendimento
incidentale
Processi
automa-ci
Coscienza:
Processi
intenzionali
Costruzione
di
even-
di
esperienza
Consapevolezza
di
Sé
:
Auto-‐monitoraggio
Meta-‐cognizione