L’esperienza del COVID sarà difficile da dimenticare, tanti sono stati gli avvenimenti che si sono susseguiti e che hanno cambiato sensibilmente il nostro modo di vivere e di lavorare. Il volume , attraverso il racconto dei protagonisti, i dati e una raccolta di immagini fotografiche, vuole esprimere in che modo l’ASST Rhodense ha dovuto e saputo far fronte a questo cambiamento. Come i professionisti hanno vissuto questa esperienza in prima persona, come l’organizzazione ha dovuto reinventare il proprio modo di operare, quali sono le tracce indelebili che rimarranno di questa esperienza e quali le prospettive future.
Questo libro è dedicato a tutte le persone che hanno collaborato e che sono a tutt’oggi impegnate nella gestione dell’emergenza sanitaria.
Per scaricare il libro gratuitamente cliccare sul titolo qui di seguito:
L’esperienza della ASST Rhodense durante la Pandemia da Sars-Cov-2
https://www.medicinanarrativa.eu/medicina-narrativa-istud/rassegna-stampa/lesperienza-della-asst-rhodense-durante-la-pandemia-da-sars-cov-2#form
L’esperienza del COVID sarà difficile da dimenticare, tanti sono stati gli avvenimenti che si sono susseguiti e che hanno cambiato sensibilmente il nostro modo di vivere e di lavorare. Il volume , attraverso il racconto dei protagonisti, i dati e una raccolta di immagini fotografiche, vuole esprimere in che modo l’ASST Rhodense ha dovuto e saputo far fronte a questo cambiamento. Come i professionisti hanno vissuto questa esperienza in prima persona, come l’organizzazione ha dovuto reinventare il proprio modo di operare, quali sono le tracce indelebili che rimarranno di questa esperienza e quali le prospettive future.
Questo libro è dedicato a tutte le persone che hanno collaborato e che sono a tutt’oggi impegnate nella gestione dell’emergenza sanitaria.
Per scaricare il libro gratuitamente cliccare sul titolo qui di seguito:
L’esperienza della ASST Rhodense durante la Pandemia da Sars-Cov-2
https://www.medicinanarrativa.eu/medicina-narrativa-istud/rassegna-stampa/lesperienza-della-asst-rhodense-durante-la-pandemia-da-sars-cov-2#form
Le idee guida dell'OMS sul COVID-19 nei servizi di LTCFranco Pesaresi
Le linee guida sulla prevenzione e gestione della pandemia da COVID-19 nei servizi di Long-Term Care, recentemente
pubblicate dall’OMS, sono molto significative e pongono richieste precise ai Paesi europei. Franco Pesaresi, nell’ottica
di fornire un servizio utile ai lettori, ne propone una libera traduzione e, in questo articolo, offre una sintesi dei punti di
maggior rilievo.
Ha sorpreso non poco la scelta del governo riguardo alla classificazione delle due province autonome di Trento e Bolzano nelle rispettive fasce di rischio. La classificazione dell’Alto Adige come zona rossa, se può essere giustificata dal punto di vista dei numeri del contagio, diventa inspiegabile se si confronta con la situazione trentina. I numeri soprattutto riguardo alla pressione sugli ospedali raccontano una realtà totalmente diversa.
Negli scorsi giorni tra le voci più autorevoli che hanno fatto notare questa discrepanza tra i numeri comunicati ufficialmente dalla PAT e la realtà dei fatti c’è quella del professor Davide Bassi (già rettore dell'università di Trento). A lui Azione ha chiesto dunque di illustrare i difetti del sistema trentino.
Da tempo chiediamo alla provincia una maggiore trasparenza nelle comunicazioni e coraggio nella presa di decisioni che, anche se impopolari, vanno nell’unica direzione che deve stare a cuore alla politica: il benessere dei cittadini.
Non si può pensare di tutelare l’economia con l’epidemia che dilaga. Non esistono questi trade-off. I Paesi che meglio hanno reagito alla questione sanitaria (Australia, Nuova Zelanda solo per fare degli esempi) sono anche quelli in cui l’economia ha subito il minor contraccolpo. Ignorare il problema, nascondendo (anche in buona fede o per incompetenza) i numeri non migliora la situazione né tantomeno garantisce un più rapido ritorno alla normalità. L’idea di poter convivere con il virus è pericolosa per tutte le conseguenze che comporta.
Di questi temi discuterà il professor Davide Bassi, insieme a Monia Zuntini, Mario Raffaelli, Massimiliano Mazzarella e Pietro Pallanch, in un evento online che sarà trasmesso sulla pagina Facebook e sul canale YouTube di Trentino in Azione il 24 Gennaio alle ore 20:30.
Come da spirito di Azione non solo saranno presentati i dati della situazione attuale ma a questi seguirà la presentazione di proposte concrete e attuabili per la tutela dei cittadini. Queste saranno poi illustrate alla Giunta provinciale con l’auspicio che siano rese immediatamente esecutive.
+VITA è l’innovativo modello di gestione della ASL di Latina rivolto ai pazienti cronici volto a favorire una precoce individuazione del problema di salute e una corretta programmazione del percorso di cura nel rispetto dei principi di presa in carico e continuità assistenziale, senza orizzonte temporale.
Rappresenta un modello di governo dei percorsi di uscita dalla fase ospedaliera acuta del paziente alla fase post acuta, ma anche di gestione di episodi di riacutizzazione che si verificano sul Territorio al fine di evitare un ricovero improprio, garantendo equità di fruizione delle risorse disponibili. Dà impulso alla comunicazione bidirezionale ospedale/territorio e nel tempo lo sviluppo della Centrale della Cronicità prevederà , con elaborazione di specifico regolamento , anche la attivazione diretta degli operatori in servizio per attività non programmate e/o non differibili. Risponde alla necessità della creazione di una vera rete a cui si possa accedere da un punto qualsiasi dell’Azienda, ottenendo risposte eque ed appropriate.
Le idee guida dell'OMS sul COVID-19 nei servizi di LTCFranco Pesaresi
Le linee guida sulla prevenzione e gestione della pandemia da COVID-19 nei servizi di Long-Term Care, recentemente
pubblicate dall’OMS, sono molto significative e pongono richieste precise ai Paesi europei. Franco Pesaresi, nell’ottica
di fornire un servizio utile ai lettori, ne propone una libera traduzione e, in questo articolo, offre una sintesi dei punti di
maggior rilievo.
Ha sorpreso non poco la scelta del governo riguardo alla classificazione delle due province autonome di Trento e Bolzano nelle rispettive fasce di rischio. La classificazione dell’Alto Adige come zona rossa, se può essere giustificata dal punto di vista dei numeri del contagio, diventa inspiegabile se si confronta con la situazione trentina. I numeri soprattutto riguardo alla pressione sugli ospedali raccontano una realtà totalmente diversa.
Negli scorsi giorni tra le voci più autorevoli che hanno fatto notare questa discrepanza tra i numeri comunicati ufficialmente dalla PAT e la realtà dei fatti c’è quella del professor Davide Bassi (già rettore dell'università di Trento). A lui Azione ha chiesto dunque di illustrare i difetti del sistema trentino.
Da tempo chiediamo alla provincia una maggiore trasparenza nelle comunicazioni e coraggio nella presa di decisioni che, anche se impopolari, vanno nell’unica direzione che deve stare a cuore alla politica: il benessere dei cittadini.
Non si può pensare di tutelare l’economia con l’epidemia che dilaga. Non esistono questi trade-off. I Paesi che meglio hanno reagito alla questione sanitaria (Australia, Nuova Zelanda solo per fare degli esempi) sono anche quelli in cui l’economia ha subito il minor contraccolpo. Ignorare il problema, nascondendo (anche in buona fede o per incompetenza) i numeri non migliora la situazione né tantomeno garantisce un più rapido ritorno alla normalità. L’idea di poter convivere con il virus è pericolosa per tutte le conseguenze che comporta.
Di questi temi discuterà il professor Davide Bassi, insieme a Monia Zuntini, Mario Raffaelli, Massimiliano Mazzarella e Pietro Pallanch, in un evento online che sarà trasmesso sulla pagina Facebook e sul canale YouTube di Trentino in Azione il 24 Gennaio alle ore 20:30.
Come da spirito di Azione non solo saranno presentati i dati della situazione attuale ma a questi seguirà la presentazione di proposte concrete e attuabili per la tutela dei cittadini. Queste saranno poi illustrate alla Giunta provinciale con l’auspicio che siano rese immediatamente esecutive.
+VITA è l’innovativo modello di gestione della ASL di Latina rivolto ai pazienti cronici volto a favorire una precoce individuazione del problema di salute e una corretta programmazione del percorso di cura nel rispetto dei principi di presa in carico e continuità assistenziale, senza orizzonte temporale.
Rappresenta un modello di governo dei percorsi di uscita dalla fase ospedaliera acuta del paziente alla fase post acuta, ma anche di gestione di episodi di riacutizzazione che si verificano sul Territorio al fine di evitare un ricovero improprio, garantendo equità di fruizione delle risorse disponibili. Dà impulso alla comunicazione bidirezionale ospedale/territorio e nel tempo lo sviluppo della Centrale della Cronicità prevederà , con elaborazione di specifico regolamento , anche la attivazione diretta degli operatori in servizio per attività non programmate e/o non differibili. Risponde alla necessità della creazione di una vera rete a cui si possa accedere da un punto qualsiasi dell’Azienda, ottenendo risposte eque ed appropriate.
"Diomedee” è un progetto che attua un modello innovativo di gestione dei pazienti cronici sul territorio della ASL della provincia di Foggia, realizzando percorsi di cura multi-professionali che favoriscano la continuità di cura, il controllo e la stabilizzazione della patologia, operando in proattività e in prossimità.
Il modulo sanitario nella Protezione civileMario Robusti
Benvenuti in questo episodio podcast di Rescue Press, dedicato ad approfondimenti scientifici nel mondo dell’emergenza e del soccorso. Oggi, grazie alla collaborazione con il dottor Alberto Baratta del 118 di Massa, direttore della base di Elisoccorso Pegaso 3, e alla collaborazione della HEMS Association, possiamo presentarvi un estratto dell’HEMS Congress 2019.
Dalla sessione dedicata alle attività di Protezione Civile ascolterete l’intervento integrale della dottoressa Isabella Bartoli Referente Sanitario della Regione Sicilia per le Grandi Emergenze, e direttore della SUES 118 di Catania.
Durante HEMS Congress, Bartoli ha presentato la struttura dei moduli sanitari per le maxi emergenze allestite presso i vari centri di soccorso, per fornire aiuto rapidamente in caso di calamità.
Godetevi questo intervento e ricordatevi che questo podcast è disponibile sul sito web academy.rescue.press insieme a tutte le novità del mondo del soccorso pre-ospedaliero saranno online su www.rescue.press. Vi basterà cliccare sul link e registrarvi per commentare, discutere e inviare i vostri contenuti scientifici per migliorare il mondo del soccorso, a qualsiasi livello voi ne facciate parte.
l progetto PICASSO nasce dalla esigenza di dare una risposta innovativa in termini organizzativi e professionali ai bisogni dei pazienti anziani e fragili partendo dalle soluzioni individuate a livello regionale.
Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale di accompagnamento all’evento Nascita risponde all’esigenza di garantire alla donna e
alla coppia non solo l’assistenza sanitaria, ma anche il sostegno e l’ascolto di cui necessitano nelle diverse fasi della gravidanza, del parto e del puerperio.Il percorso viene garantito attraverso una cooperazione multi-disciplinare e degli strumenti informatizzati come: una cartella clinica
multi-professionale informatizzata e un app. «Mo’ Mamma».
Similar to Associazione nazionale medici di famiglia volontari per le emergenze (20)
Associazione nazionale medici di famiglia volontari per le emergenze
1. Associazione Nazionale Medici di Famiglia Volontari per le Emergenze: ruoli e compiti
Dr. Rosario Falanga
Mmg, Polcenigo (PN)
Coordinatore Nord Italia AMFE
Workshop su: “La Medicina Generale nelle Catastrofi”
Auditorium della Regione, Udine, 8 novembre 2014
2. Associazione Nazionale Medici di Famiglia Volontari per le Emergenze (www.amfeonlus.it )
•L’ associazione nasce nell’ottobre del 2011, sotto il patrocinio della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), quale struttura atta a garantire il supporto professionale dei Medici di Famiglia nella massima efficacia ed efficienza in interventi emergenziali sul territorio nazionale ed internazionale in caso di calamità naturali o indotte ed in ogni intervento di protezione civile, in stretta collaborazione con la Protezione Civile nazionale e locale e con le associazioni di volontariato.
3. Associazione Nazionale Medici di Famiglia Volontari per le Emergenze (www.amfeonlus.it )
•L’organizzazione prevede un coordinamento nazionale e coordinatori locali su tutto il territorio nazionale.
•L’ufficio di Presidenza Nazionale oltre al Presidente e allargato all’esecutivo nazionale composto da tre consiglieri eletti che hanno il compito di coordinatori delle tre macrozone, Nord, Centro e Sud Italia.
•Con nota del 20/12/2013 è stata comunicata dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile l’iscrizione dell’AMFE nell’Elenco Centrale delle organizzazioni di volontariato di protezione civile.
4.
5. Associazione Nazionale Medici di Famiglia Volontari per le Emergenze (www.amfeonlus.it )
•Obiettivi :
Far conoscere la nostra Associazione affinchè possono associarsi quanto più Mmg motivati e adeguatamente formati per creare in ogni regione una Task Force in grado di mobilizzarsi in casi di catastrofi per una corretta governance in collaborazione con gli organi istituzionali, la P.C. e le organizzazioni di volontariato.
Attivare percorsi di formazione specifica, esercitazioni sul campo con simulazione degli eventi in collaborazione con tutti gli attori coinvolti (vedi delibera Regione Abruzzo su formazione obbligatoria per i Mmg).
Essendo privi di supporto logistico, ma potendo mettere a disposizione il nostro “know-how “, stipulare opportuni protocolli di intesa con la PC regionale e/o organizzazioni di volontariato (Croce Rossa, ANA, CIVES, ANPAS, etc.)
6. Associazione Nazionale Medici di Famiglia Volontari per le Emergenze (www.amfeonlus.it )
•Obiettivi :
Realizzare una banca data alfanumerica e cartografica dei soggetti fragili sul territorio da monitorare, periodicamente aggiornata dai MMG (georeferenziazione ) attraverso progetti incentivati.
Realizzare sistemi informatizzati che consentano in caso di catastrofi la disponibilità dei dati sanitari essenziali dei pazienti fragili.
Tutelare e garantire una adeguata assistenza ai soggetti fragili sul territorio e/o in trattamento con apparecchiature elettromedicali in caso di black out e in tutte le situazioni emergenziali.
7. La Medicina Generale nelle catastrofi
•In occasione del terremoto in Abruzzo e in Emilia la Medicina Generale allora, ha dovuto inventarsi una nuova organizzazione per assicurare la continuità assistenziale, in un territorio privo delle strutture distrettuali e della logistica degli ambulatori dei Medici di Famiglia resi inagibili dal sisma.
8. La Medicina Generale nelle catastrofi
•Senza un modello assistenziale di riferimento, i Mmg si sono integrati, per quanto possibile all’interno del sistema Protezione Civile, pur rimanendone al di fuori, non essendone organicamente inseriti in modo organizzato nella struttura Dipartimentale.
9. La Medicina Generale nelle catastrofi
•Fermo restando il ruolo importante e insostituibile che gli organi istituzionali di soccorso sanitario e la C.O. 118 hanno nell’ambito della PC nelle immediate ore successive alle catastrofi, esiste un ruolo tuttora scoperto ma ugualmente essenziale, di pertinenza esclusiva della MG che si estrinseca lungo il corso delle settimane successive, quando è necessaria la presa in carico dei pazienti cronici (diabetici, ipertesi, bronchitici cronici, etc.) che non hanno più l’abituale riferimento nel proprio medico di famiglia.
10. La Medicina Generale nelle catastrofi
•Il grosso delle prestazioni richieste già all’indomani della catastrofe riguarda competenze proprie della Medicina Generale o eventualmente di specialità non strettamente legate all’urgenza.
11. La Medicina Generale nelle catastrofi
•Pertanto risulta necessario un piano di intervento organizzato e strutturato della Medicina Generale accreditato e integrato nella realtà dei soccorsi locali, nell’ambito della PC, che preveda logistica, tempi e modalità di intervento in casi di catastrofi, per assicurare la necessaria continuità assistenziale nel territorio disastrato.
12.
13. Ai PASS è affidato il perseguimento delle seguenti finalità:
•dotare il Servizio Sanitario di una Regione/PA colpita da catastrofe, di una struttura ove, in caso di inagibilità o insufficienza delle strutture preposte per via ordinaria, il personale sanitario possa espletare l’assistenza sanitaria di base e socio sanitaria
•integrare, su richiesta del Servizio Sanitario di una Regione/PA colpita da catastrofe, i servizi sanitari territoriali, con personale sanitario qualificato per l’assistenza sanitaria di base e l’assistenza sociosanitaria
•Le modalità ed i tempi di impiego dei PASS sono definiti dal Servizio Sanitario Regionale competente per territorio, nell’ambito della struttura di coordinamento di protezione civile, d’intesa con il Dipartimento della Protezione Civile e la Regione/PA, Ente o Associazione titolare del PASS
Posto di Assistenza Socio Sanitaria (PASS)
14. •Il PASS è una struttura campale che funge da poliambulatorio di base, viene allestita nel teatro della catastrofe con tempi di attivazione adeguati, ma non tempestivi come il PMA.
•Struttura modulare, costituita da tende o da shelters, dotata di servizi igienici adatti per disabili anziani e bambini, ben identificata con opportuna segnaletica, ben accessibile da un punto di vista di viabilità per gli automezzi di soccorso, illuminata e climatizzata, dotata di frigo, un lavello con acqua corrente potabile, autoclave, un apparecchio per le comunicazioni radio e computer collegato alla rete internet e stampante, arredata e equipaggiata con le dotazioni minime di uno studio di medicina generale
Posto di Assistenza Socio Sanitaria (PASS)
15. Posto di Assistenza Socio Sanitaria (PASS)
•La versione base deve avere un’area di gestione e coordinamento, un’area di accoglienza-registrazione pazienti, nonché di ambulatori per l’attività di Medicina Generale, Pediatra di libera scelta, Infermieristica, Psicologia e Assistenza Sociale
•Il personale sanitario arruolato su base volontaria, possibilmente debitamente formato per un “modus operandi” comune
•Operatori di associazioni iscritte all’albo della PC, per godere di tutti i benefici di legge in caso di precettazione.
16. •Un discorso a parte va fatto per garantire la fornitura di farmaci, materiale di medicazione e ausili, che sarà a carico della farmacia dell’ASL, già pianificato e predisposto in tempo di “pace”
•Naturalmente per un buon funzionamento questa struttura deve prevedere in anticipo un organigramma, una scala gerarchica, che fin dopo l’allertamento, una volta data la disponibilità, deve assumersi la responsabilità di portare avanti l’assistenza come prefigurata.
Posto di Assistenza Socio Sanitaria (PASS)
17. •È necessario individuare un referente che coordini le attività sanitarie della struttura e sia il tramite con gli altri operatori sanitari nel teatro della catastrofe.
•Dovrà istituire una apposita turnazione H24 del personale sanitario e logistico della struttura sanitaria campale per assicurare la funzionalità del presidio.
•Naturalmente per poter essere allestite e mantenute attive queste strutture necessitano di personale logistico ad hoc, reperito tra le forze istituzionali e/o del volontariato, debitamente formato per montare tende, allacciamenti idrici, elettrici e fognari, collegamenti radiotelefonici e internet
Posto di Assistenza Socio Sanitaria (PASS)
18. Criticità emerse nel terremoto d’Abruzzo nell’ambito delle cure primarie
•Carenza di coordinamento dei soccorsi sanitari, mancando un’unica regia, le iniziative si sono sovrapposte per mancanza di comunicazione tra PC, CO 118, ASL, CRI, e organizzazioni di volontariato
•Carenza di coordinamento informatico-informativo nella continuità assistenziale
•Mancanza di adeguate strutture logistiche per i sanitari soccoritori (alloggi e servizi igienici)
•Carenza relativa a informazioni cliniche delle persone assistite
•Carenza di farmaci di primo impiego (disinfettanti, garze, paracetamolo, creme) e presidi sanitari
•Mancanza di procedure standard, che dovrebbero essere impostate, diffuse e conosciute già prima dell’evento straordinario
•Carenza organizzativa nella turnazione dei sanitari con discontinuità nell’assistenza e relativo sovraccarico di lavoro per alcuni di essi.
Gioia F. 2009
19. Conclusioni
•La nuova concezione del “disaster management” comprende non solo il soccorso e la gestione dell’emergenza, ma anche la formazione della comunità locale, affinchè possieda strumenti e metodologie per la propria protezione
•Di fondamentale importanza quindi risulta l’organizzazione di periodiche esercitazioni di protezione civile con la popolazione e i soccorritori, necessarie per codificare un comune “modus operandi” affinchè tra i soccorritori si parli una “lingua comune” quando sono chiamati ad operare congiuntamente.
20. Conclusioni
•Il Mmg, risulta essere una figura capillare nel SSN, buon conoscitore dei luoghi e delle necessità sanitarie della popolazione
•In ogni Comune sarebbe opportuno che venga individuato un Mmg con adeguata formazione e esperienza sul campo da inserire nella catena di comando e controllo nella “Funzione Sanità” nei Centri Operativi Comunali (COC) e nei Centri Operativi Misti Intercomunali (COM-I )
•Altri Mmg potrebbero operare, su base volontaria, all’interno dei PASS (Posti di Assistenza Socio Sanitaria), sempre previa adeguata formazione
•Utile che i sanitari volontari legalmente riconosciuti e accreditati nel sistema di Protezione Civile vengano adeguatamente addestrati e ben equipaggiati per ben operare in condizioni difficili, con una adeguata copertura assicurativa attivata ad hoc
21. Conclusioni
•La direttiva sui PASS pubblicata sulla G.U. l’anno scorso, colma i “gap” evidenziati in passato.
•Adesso spetta a tutti gli attori coinvolti mettere in atto le disposizioni che questo strumento legislativo ci da
•È dunque necessario che nelle emergenze sia il tempo di passare da una medicina eroica ad una medicina che non ha bisogno di eroi, ma di specifiche professionalità ben integrate tra loro.
22. Grazie per l’attenzione
Dott. Rosario Falanga
MMG, Polcenigo (PN)
Coordinatore AMFE Nord Italia
Email: rfalanga@tin.it