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STANDARD DI CERTIFICAZIONE VOLONTARI
NELL’AGROALIMENTARE: REQUISITI PER UNA EFFICACE
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Maurizio Ribezzo
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Valutazione preliminare di una casistica ben più ampia di quella di norma
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CONTAMINAZIONE DA CORPI ESTRANEI
Controllo e monitoraggio della contaminazione non solo da metalli ma
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presenti in azienda (impianti di produzione inclusi) e periodica verifica della
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Utilizzo esclusivo di oggetti «detectabili» (es. cerotti, materiali per
sanificazione, utensili, penne, taglierini, ecc)
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PARTE DEI CONSUMATORI, OLTRE A COSTITUIRE UN
POTENZIALE PERICOLO PER LA SALUTE, RAPPRESENTA UN
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SCELTA, GESTIONE ED UTILIZZO DEI M.O.C.A.
In aggiunta alla dichiarazione di conformità rilasciata, per legge, dal
produttore, è necessario effettuare e documentare, preliminarmente
all’utilizzo, una valutazione delle specifiche esigenze aziendali (es.
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I M.O.C.A. IMPIEGATI DEVONO ESSERE SOTTOPOSTI A
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SECONDO SCHEMI PIU’ RESTRITTIVI DI QUELLI PREVISTI
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Necessaria una valutazione/validazione della documentazione fornita dai
produttori di M.O.C.A. al fine di verificarne l’aggiornamento normativo e la
correttezza degli ambiti di utilizzo indicati (es. simulanti)
Monitoraggio e pest proofing! non cattura o controllo degli infestanti! I
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CAPITA FREQUENTEMENTE CHE GLI ALIMENTI
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Pertanto nel caso in cui il soggetto responsabile sia la GDO per produzioni a
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disposto dall’art. 50.2 del Reg. (CE)
178/02 riguarda le autorità
competenti e fa seguito ad una
valutazione di opportunità.
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RISCHIO ‘GRAVE’ NECESSARIA VALUTAZIONE
Non è sempre facile né per l’OSA né per le AC
Ferma restando la tutela del consumatore
allerte non corrette equivalgono ad ingente impiego di denaro
pubblico e privato e procurano danni di immagine spesso
notevoli e prolungati con impatti in termini occupazionali
NON TUTTE LE ALLERTE RIESCONO CON IL BUCO!
ALCUNI ESEMPI… DI ALLERTE INUTILI, DISPENDIOSE ED IMMOTIVATE
• Superamento di indicatori di igiene….
• Riscontro di taxa microbico in semilavorato da sottoporre a trattamenti efficaci…
• Riscontro di agente biologico potenzialmente dannoso non vitale….
• Episodi di frode commerciale senza implicazioni di grave rischio….
• Superamento minimo dei limiti previsti per taluni additivi consentiti…
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Maurizio Ribezzo
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Asl sa mta rischio ribezzo

  • 1. STANDARD DI CERTIFICAZIONE VOLONTARI NELL’AGROALIMENTARE: REQUISITI PER UNA EFFICACE GESTIONE DELLE EMERGENZE Maurizio Ribezzo
  • 3.
  • 4. PRODOTTI A MARCHIO DEI FORNITORI PRODOTTI PRIVATE LABELS
  • 5. PRODOTTI PRIVATE LABELS LA GDO ‘SPENDE’ IL PROPRIO MARCHIO E LA PROPRIA AFFIDABILITA’ PER GARANTIRE AI CONSUMATORI, ASSUMENDOSENE PIENAMENTE LA RESPONSABILITA’, PRODOTTI ALIMENTARI CON UN OTTIMALE RAPPORTO QUALITA’/PREZZO L’OSA SI ASSICURA VOLUMI DI PRODUZIONE RILEVANTI QUALITA’ E FILIERA CERTIFICATE A FRONTE DI STANDARD SPECIFICI CHE SOTTINTENDONO AL RISPETTO DI CAPITOLATI DI FORNITURA TRA LE PARTI
  • 6. Qual è l’approccio da parte della GDO? VUOI FORNIRE PRODOTTI A MIO MARCHIO? ADOTTA REQUISITI AGGIUNTIVI RISPETTO AI COGENTI!
  • 7. Per la GDO non tutte le certificazioni hanno la stessa valenza
  • 8.
  • 9.
  • 10.
  • 11. C’è realmente differenza? Qual è il valore aggiunto? requisiti aggiuntivi e maggiori garanzie per le aziende certificate GFSI rispetto a quanto previsto dalle norme cogenti. Non solo sicurezza alimentare… ma anche tutela dell’immagine e prevenzione dei reclami
  • 12.
  • 13.
  • 14.
  • 15.
  • 16.
  • 17. Obbligo di periodica e documentata verifica della efficacia ed efficienza delle procedure di gestione implementate Valutazione preliminare di una casistica ben più ampia di quella di norma prevista dall’ambito cogente e prevenzione delle emergenze Preliminare addestramento alle modalità di comunicazione a tutti gli stakeholders, non solo alle Autorità di controllo C’è realmente differenza? Qual è il valore aggiunto? Limitatamente ai requisiti relativi alla gestione delle emergenze, gli standard GFSI prevedono
  • 18. Valutazione preliminare di una casistica ben più ampia di quella di norma prevista dall’ambito cogente e prevenzione delle emergenze ipotizzabili
  • 19. CONTAMINAZIONE DA CORPI ESTRANEI Controllo e monitoraggio della contaminazione non solo da metalli ma anche da vetri, plastiche dure e, più in generale da ogni oggetto estraneo. Mappatura e controllo periodico degli oggetti in vetro e plastiche dure presenti in azienda (impianti di produzione inclusi) e periodica verifica della efficacia dei sistemi di identificazione in linea (es. metal check ed X Ray) Utilizzo esclusivo di oggetti «detectabili» (es. cerotti, materiali per sanificazione, utensili, penne, taglierini, ecc) IL RISCONTRO DI CORPI ESTRANEI NEGLI ALIMENTI DA PARTE DEI CONSUMATORI, OLTRE A COSTITUIRE UN POTENZIALE PERICOLO PER LA SALUTE, RAPPRESENTA UN DANNO NOTEVOLE IN TERMINI DI IMMAGINE ED IN TERMINI ECONOMICI
  • 20.
  • 21. SCELTA, GESTIONE ED UTILIZZO DEI M.O.C.A. In aggiunta alla dichiarazione di conformità rilasciata, per legge, dal produttore, è necessario effettuare e documentare, preliminarmente all’utilizzo, una valutazione delle specifiche esigenze aziendali (es. caratteristiche chimico fisiche degli alimenti da sottoporre a confezionamento, condizioni di esposizione e di utilizzo, ecc) I M.O.C.A. IMPIEGATI DEVONO ESSERE SOTTOPOSTI A PROCESSO DI VALIDAZIONE PRELIMINARE ALL’UTILIZZO SECONDO SCHEMI PIU’ RESTRITTIVI DI QUELLI PREVISTI DALLA NORMA COGENTE Necessaria una valutazione/validazione della documentazione fornita dai produttori di M.O.C.A. al fine di verificarne l’aggiornamento normativo e la correttezza degli ambiti di utilizzo indicati (es. simulanti)
  • 22. Monitoraggio e pest proofing! non cattura o controllo degli infestanti! I dispositivi istallati e le procedure adottate non servono ‘a catturare’…. ma a monitorare e a studiare il comportamento degli infestanti in quel determinato sito! Imposto esame periodico delle risultanze del monitoraggio al fine di definire l’efficacia delle azioni di pest proofing poste in essere dall’azienda Intervento documentato di un esperto, anche esterno, secondo frequenze prestabilite per identificazione di specie, valutazione degli andamenti, ecc. LA CONTAMINAZIONE DA INFESTANTI RAPPRESENTA UN DANNO DI IMMAGINE NOTEVOLE SEBBENE, SPESSO, NON COMPORTI ALCUN RISCHIO PER LA SALUTE PUBBLICA PEST MANAGEMENT Non solo roditori e insetti volanti.... Gli infestanti sono tanti e differenti!
  • 23. FOOD DEFENCE Implementazione e successiva validazione di procedure per la valutazione del rischio correlato ad attività di sabotaggio, effrazione, bio-terrorismo, ecc. e relativa gestione; cosa prendere in considerazione? Alcuni esempi: • Sito • Operatori autorizzati all’accesso • Terzi soggetti coinvolti a vario titolo • Modalità di confezionamento • Modalità di distribuzione FINITA L’ERA DELLA SOLA ‘FOOD SAFETY’, OCCORRE ORA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE ANCHE LA FOOD DEFENCE… SABOTAGGI? BIO-TERRORISMO? DANNI DI IMMAGINE? IPOTESI LONTANE DALLA NOSTRA REALTA’?
  • 25. Studi di shelf life che non tengano conto esclusivamente del rispetto dei criteri di sicurezza alimentare ma anche di ulteriori requisiti (es. composizione nutrizionale, caratteristiche organolettiche e sensoriali) Valutazione della shelf life mediante applicazione del ‘worst case scenario’ e di condizioni di stress e differenziazione tra best shelf life e shelf life prudenziale CAPITA FREQUENTEMENTE CHE GLI ALIMENTI CONFEZIONATI RIPORTINO SHELF LIFE, SIANO ESSE ESPRESSE COME SCADENZA O COME TMC, NON CONGRUE IN RELAZIONE AGLI SPECIFICI STUDI EFFETTUATI O AGLI ACCORDI CONTRATTUALI SOTTOSCRITTI CON GDO ERRATA INDIVIDUAZIONE DELLA SHELF LIFE
  • 26. ALIMENTI DEPERIBILI ALTRI ALIMENTI O ALTRI CRITERI Alimenti stabili? Alimenti surgelati/congelati? Alimenti con claims esposti in etichetta?
  • 27. ERRATA ETICHETTATURA DEI PRODOTTI Sempre più frequentemente le industrie dichiarano claims salutistici e nutrizionali in etichetta che dovrebbero comunque essere conformi a quanto previsto dal Reg. 1924/2006, 432/2012 e 536/2013 . Il Reg. 1169/2011 prevede il rispetto di specifici requisiti ed individua la responsabilità nel soggetto che commercializza a proprio nome l’alimento. Pertanto nel caso in cui il soggetto responsabile sia la GDO per produzioni a marchio proprio è richiesta opportuna gestione di eventuali anomalie riscontrate (es: Allergeni non correttamente indicati o identificati) ETICHETTE NON ADEGUATAMENTE SOTTOPOSTE A VALUTAZIONE TECNICO LEGALE E PERTANTO RECANTI INFORMAZIONI NON CORRETTE O FUORVIANTI
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  • 35. Nella gestione delle emergenze occorre fare buona COMUNICAZIONE non pericoloso ed inopportuno ALLARMISMO
  • 36. A chi compete la valutazione del rischio e la decisione di attivare le azioni di ritiro e/o richiamo? E quanto occorre attivarle? Spetta agli operatori del settore alimentare e dei mangimi garantire che nelle imprese da essi controllate gli alimenti o i mangimi soddisfino le disposizioni della legislazione alimentare inerenti alle loro attività in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione e verificare che tali disposizioni siano soddisfatte. (Art. 17.1, Reg. UE 178/2002) L’obbligo del ritiro e/o del richiamo dei prodotti pericolosi spetta agli operatori del settore alimentare (artt. 19 e 20 del Reg. UE 178/02). In seguito ad un’iniziativa di ritiro e/o richiamo dell’operatore del settore alimentare, può scaturire o meno un’allerta in base al tipo di rischio classificato.
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  • 38. E’ sempre necessario attivare azioni di ritiro e richiamo e notificare l’allerta? L’attivazione dell’allerta così come disposto dall’art. 50.2 del Reg. (CE) 178/02 riguarda le autorità competenti e fa seguito ad una valutazione di opportunità.
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  • 40. ALLEGATO D RISCHIO ‘GRAVE’ NECESSARIA VALUTAZIONE
  • 41. Non è sempre facile né per l’OSA né per le AC Ferma restando la tutela del consumatore allerte non corrette equivalgono ad ingente impiego di denaro pubblico e privato e procurano danni di immagine spesso notevoli e prolungati con impatti in termini occupazionali
  • 42. NON TUTTE LE ALLERTE RIESCONO CON IL BUCO! ALCUNI ESEMPI… DI ALLERTE INUTILI, DISPENDIOSE ED IMMOTIVATE • Superamento di indicatori di igiene…. • Riscontro di taxa microbico in semilavorato da sottoporre a trattamenti efficaci… • Riscontro di agente biologico potenzialmente dannoso non vitale…. • Episodi di frode commerciale senza implicazioni di grave rischio…. • Superamento minimo dei limiti previsti per taluni additivi consentiti…
  • 43. VISITA IL NOSTRO PORTALE WWW.PROFESSIONALIMENTI.COM Maurizio Ribezzo maurizio.ribezzo@studiosummit.it info@innovatio.it