EC_: lezioni in arte ed architettura segnicoportato segnicoportantigiovanni Colombo
GE_: meine Unterrichten in Architektuer als Semiologische Einfassungen,. Hierher ist nicht SEMIOLOGIE VON UMBERTO ECO als GUELTIGE SEMIOLOGIE anerkannt. A1360 und 09171
Invito alla lettura di Riccardo Falcinelli: Figure. Come funzionano le immagi...KEA s.r.l.
Senza che ne siamo necessariamente consapevoli, le caratteristiche formali delle immagini guidano le nostre azioni, il nostro sguardo e il processo di elaborazione della “nostra” storia basata sulla percezione dei contenuti dell’immagine.
La scoperta dell’importanza del “come” (e non solo del “che cosa”) delle immagini è legato a un bel ricordo d’infanzia, quando Riccardo Falcinelli - sotto la guida della madre - esperisce, per approssimazioni successive, la distanza giusta a cui guardare le Ninfee di Monet…
EC_: lezioni in arte ed architettura segnicoportato segnicoportantigiovanni Colombo
GE_: meine Unterrichten in Architektuer als Semiologische Einfassungen,. Hierher ist nicht SEMIOLOGIE VON UMBERTO ECO als GUELTIGE SEMIOLOGIE anerkannt. A1360 und 09171
Invito alla lettura di Riccardo Falcinelli: Figure. Come funzionano le immagi...KEA s.r.l.
Senza che ne siamo necessariamente consapevoli, le caratteristiche formali delle immagini guidano le nostre azioni, il nostro sguardo e il processo di elaborazione della “nostra” storia basata sulla percezione dei contenuti dell’immagine.
La scoperta dell’importanza del “come” (e non solo del “che cosa”) delle immagini è legato a un bel ricordo d’infanzia, quando Riccardo Falcinelli - sotto la guida della madre - esperisce, per approssimazioni successive, la distanza giusta a cui guardare le Ninfee di Monet…
Tendenza artistica diffusasi in Europa, America e Giappone negli anni Cinquanta caratterizzata dal rifiuto di qualsiasi forma, figurativa o astratta, costruita secondo canoni razionali rapportabili alla tradizione culturale precedente.
Le ragioni profonde di tale rifiuto sono da ritrovare nello stato di disagio succeduto all'immane tragedia della seconda guerra mondiale e al disinteresse per una realtà naturale e umana che ha potuto comprendere tale orrore.
Questo catalogo raccoglie le opere di cinque allievi di Laura Grosso, da lei avviati al disegno e alla pittura per assecondare e guidare un'esigenza espressiva che appartiene a ciascuno di noi. Non entro nel merito della qualità pittorica di queste opere, non è il mio compito, ma vorrei cogliere l'occasione per interrogarmi sulla ragione profonda che ci rende desiderosi di rappresentare il mondo.
This catalog contains the works of five students that started drawing and painting in the art classes of Laura Grosso in order to favour and drive the expressive need that each of us has. I will not go into details about the pictorial quality of these works as it is not my duty, but I would like to take this opportunity to ask myself some questions about the profound reason that makes us so eager to represent the world.
Un punto di vista “tendenzioso” da architetto:
un tentativo di navigare tra le faticose interperie della cultura architettonica contemporanea, un racconto e uno sguardo su un passato recente, visti come le origini dei tempi odierni.
Una lezione sull'architettura di fine '900 a partire dalla Biennale del 1980, tornando indietro ai principi del movimento moderno, ragionando sul nodo anni 60-70...
Tendenza artistica diffusasi in Europa, America e Giappone negli anni Cinquanta caratterizzata dal rifiuto di qualsiasi forma, figurativa o astratta, costruita secondo canoni razionali rapportabili alla tradizione culturale precedente.
Le ragioni profonde di tale rifiuto sono da ritrovare nello stato di disagio succeduto all'immane tragedia della seconda guerra mondiale e al disinteresse per una realtà naturale e umana che ha potuto comprendere tale orrore.
Questo catalogo raccoglie le opere di cinque allievi di Laura Grosso, da lei avviati al disegno e alla pittura per assecondare e guidare un'esigenza espressiva che appartiene a ciascuno di noi. Non entro nel merito della qualità pittorica di queste opere, non è il mio compito, ma vorrei cogliere l'occasione per interrogarmi sulla ragione profonda che ci rende desiderosi di rappresentare il mondo.
This catalog contains the works of five students that started drawing and painting in the art classes of Laura Grosso in order to favour and drive the expressive need that each of us has. I will not go into details about the pictorial quality of these works as it is not my duty, but I would like to take this opportunity to ask myself some questions about the profound reason that makes us so eager to represent the world.
Un punto di vista “tendenzioso” da architetto:
un tentativo di navigare tra le faticose interperie della cultura architettonica contemporanea, un racconto e uno sguardo su un passato recente, visti come le origini dei tempi odierni.
Una lezione sull'architettura di fine '900 a partire dalla Biennale del 1980, tornando indietro ai principi del movimento moderno, ragionando sul nodo anni 60-70...
Torre Velasca e grattacielo Pirelli, architetture simbolo dell'Italia del boom economico
Introduzione:
Milano è la capitale della modernità dell’architettura in Italia. Questo è dato dal fatto che è stata sempre in prima fila tra le città italiane nella creazione di opere di architettura di grande rilievo sulla scena mondiale per la qualità architettonica e particolare creatività. Il grattacielo, struttura importata dall’America nell’Italia post-bellica, in particolare in una Milano che si sviluppa sempre più freneticamente e in cui avvengono molte trasformazioni che fino al decennio prima sembravano impossibili, ha un particolare successo per vari motivi.
La tesina affronta il tema dell’edificio alto a Milano durante il periodo del boom economico, analizzando due opere fondamentali sotto molteplici punti di vista, partendo dall’iter progettuale fino alla realizzazione.
Corso di Teoria della progettazione contemporanea
Professori: Enrico Bordogna, Tommaso Brighenti
This document provides an overview of the Italian Renaissance, including key figures, concepts, and developments. It discusses 1) humanism and the introduction of linear perspective in art, 2) advances in understanding space and conquest through scientific revolution, and 3) the focus on beauty and harmony in architecture based on principles of proportion and symmetry. Some of the major architects mentioned are Alberti, Brunelleschi, and Palladio. The document also examines related topics like the rise of urban planning, developments in philosophy and science, and the cultural exchange between Europe and other regions through exploration and colonization.
The document discusses architectural principles of proportion and symmetry from antiquity through the Renaissance. It provides examples of how proportion was seen as key to beauty and harmony in buildings from Vitruvius to Alberti and Palladio. Specific structures are discussed like Bramante's San Pietro in Montorio to show how Renaissance architects designed central-plan churches based on classical precedents but also innovated on the forms. The document examines the shift from medieval to Renaissance perspectives through treatises and buildings.
Alejandro Aravena, Quinta Monroy / Elemental, ma0/emmeazero, Playsacpe, Ecosistema Urbano, Ecoboulevard, Association Aurore + Yes We Camp + Plateau Urbain, Les Grands Voisins, Austrian Pavilion at 15 Biennale di Venezia,
Curated by Elke Delugan-Meissl, Places for
People, Caramel Architekten, EOOS, Social Forniture, Rural studio
The document discusses several public space design projects that promote diversity and public participation. It describes Superkilen, a park in Copenhagen containing objects from around the world selected by community members to represent different cultures. The park acts as a contemporary urban version of a universal garden, bringing people together. It also cites Bjarke Ingels, who led the Superkilen design, saying the project used public participation as the driving force rather than preconceived ideas, creating a park designed by and for the people. Several other projects focusing on regeneration and representing communities are also briefly mentioned.
In between Classicism and Romanticism, The industrial revolution and the industrial city, The critique to the industrial city, the Picturesque Beauty and the Nature of Gothic, John Ruskin and William Morris, Camillo Sitte and Ebenezer Howard. The Garbatella neighborhood in Rome. Innocenzo Sabattini and the Istituto Case Popolari.
The document discusses the evolution of modern urban planning from the industrial city of the 19th century to Le Corbusier's vision of the Radiant City in the 1920s-1930s. It covers key architects and projects that shaped modernist urban design like Le Corbusier's Plan Voisin for Paris which proposed towering residential skyscrapers surrounded by green space. The document also discusses the Congrès internationaux d'architecture moderne (CIAM) and their promotion of Le Corbusier's principles of separating functions in the city into distinct zones for living, working, recreation, and transportation.
Urban Retrofit: a proposal from Inarch Master of Sustainable ArchitectureMarialuisa Palumbo
La presentazione racconta la strategia proposta dal Master INARCH in Architetture Sostenibili per realizzare una operazione di recupero energetico, architettonico e di qualità urbana a scala di quartiere e mostra la metodologia del lavoro del Master attraverso una sequenza di immagini tratte dal lavoro di tesi del gruppo di Valentina Coccia, Michela Pirro e Gemma Renella, della XIX edizione del Master.
Appunti per un metabolismo urbano a ciclo (quasi) chiusoMarialuisa Palumbo
Città, matabolismo urbano e gestione dei rifiuti. Legislazione europea e italiana rifiuti. Roma verso rifiuti zero. Incenerire conviene? Le conseguenze sanitarie di discariche e inceneritori.
Deconstruction and Deconstructivism. The new “architectural dictionary” of the twenty-first century
and the fragmentation of the architectural discourse
The document discusses the history of urban planning and design from the Industrial Revolution through the early 20th century. It covers major developments like the growth of industrial cities, the emergence of Romanticism, Camillo Sitte's theories of public spaces, Ebenezer Howard's Garden City movement, and the garden suburb of Garbatella in Rome. Key figures mentioned include John Ruskin, William Morris, Norman Shaw, and Innocenzo Sabbatini.
The document provides an overview of various pavilions and exhibits at an event, including the opening room at the Le Corderie dell'Arsenale, the ephemeral city exhibit at the Kumbh Mela, a water reservoir park exhibit in Medellín, Colombia, and exhibits focused on urban planning and architecture in Durban, South Africa, Germany, Austria, Japan, Italy, and Portugal.
This document defines architectural analysis and outlines its goals and types. Architectural analysis involves breaking down architecture into its constituent elements in order to examine it from multiple perspectives. The goals of analysis include understanding a masterpiece's design process, evaluating innovation, and comprehending the meaning and theories behind a work. Types of analysis covered are experiential, formal, linguistic, typological, morphological, and programmatic. The document also discusses tools for analysis like photographs, sketches, drawings, and models, and provides warnings and potential questions to consider in an architectural analysis.
1. “è la confluenza del
lavoro di alcuni
importanti architetti
che dal 1980 ad oggi
hanno adottato
approcci simili che
hanno avuto come
risultato forme molto
simili”.
Deconstructivist
Architecture,
a cura di Philip
Johnson e Mark
Wigley,
MoMA, 1988
4. <<I believe the projects in the Deconstructivist Architecture
exhibition at MOMA mark a different sensibility, one in
which the dream of pure form has been disturbed. Form is
no longer simply pure, it has become contaminated...
The roof-top re-modelling by Coop Himmelblau is a form
distorted by some alien organism, a roving, disruptive
animal breaking through the corner. Some twisted counter-
relief infects the octagonal box... the roof splits, shears and
buckles.
Deconstructivist Architecture seeks the unfamiliar within
the familiar, it displaces the context rather than acquiesces
to it. The projects in the exhibition do not ignore the
context, they are not unti-contextural. Rather, each makes
a very specific intervention in which elements of the
context become defamiliarised.>>
5. << The work in this exhibition is neither a projection into
the future nor simply a historicist remembrance of the past.
Rather, it attempts to get under the skin of the living
tradition, irritating it from within. Deconstructivist
architecture locates the frontiers, the limits of architecture
coiled up in everyday forms. It finds new territory within old
objects...
the projects are radical precisely because they do not play
in the sanctuaries of drawing, of theory or sculpture. They
inhabit the realm of building.
Each is buildable; each aim at building.
The structure is shaken but does not collapse. It is just
pushed to the point where it becomes unsettling...
frightening.>>
8. << This is not a new style. The projects don't even
share an aesthetic. What they share is the fact that each
produces an unsettling object by exploiting the hidden
potential of Modernism.
They all produce a devious architecture, a slippery
architecture that slides uncontrollably from the familiar
into the unfamiliar, promoting an uncanny sense of the
alien hidden within the familia, an architecture, finally,
which form distorts itself.>>
Mark Wigley, Deconstruction. Omnibus Volume, 1989
9. <<“Decostruzione. L’atto del decostruire… Scomporre il
costrutto delle parole in una frase”. “Smontare le parti di
un tutto”. “Decostruirsi… perdere la propria
costruzione”.>>
Jacques Derrida, “Lettera a un amico giapponese”, in
Rivista di estetica, 1984
10. <<Quando scopersi quella che ora si chiama ‘architettura
decostruttivista’, mi interessava il fatto che questi architetti
decostruivano gli aspetti essenziali della tradizione e
criticavano tutto ciò che subordinava l’architettura a
qualcos’altro – per esempio al valore dell’utile, del bello o
dell’abitabile – non per costruire qualcos’altro che fosse
inutile, brutto o inabitabile, ma per liberare l’architettura da
tutti questi obiettivi esterni… E non per ricostruire
un’architettura pura ed originale – ma al contrario per
mettere l’architettura in rapporto cn altri media e altre arti,
per contaminare l’architettura….>>
Jacques Derrida, intervista con Christopher Norris,
Architectural Design, 1989
11. <<Nel loro tormentato interrogarsi sui confini tra dentro e
fuori, sopra e sotto, presente e futuro, le immagini
decostruzioniste danno corpo a un dialogo dissonante col
contesto in cui sono inserite, del quale forniscono una
sorta di rilettura critica. Ciò differenzia il decostruzionismo
da quella corrente architettonica (regionalista,
contestualista, minimalista) che, in relazione
all’internazionalismo omologante del modernismo,
accentua il proprio riferimento alle specificità dei luoghi
nelle scelte morfologiche, tipologiche, nell’uso dei materiali,
eccetera, quasi a ritrovare in questo rapporto una sorta di
forza originaria o di verginità dell’atto progettuale>>
Bianca Bottero, Decostruzione in architettura e filosofia,
1991
12. - La questione della funzione
- La questione forma/spazialità
- La questione della tecnica
- La città contemporanea versus centri
storici, icone e memorie urbane
13.
14.
15. <<Il 28 novembre 1947 Artaud dichiara guerra agli organi…
“perché, legatemi se volte, ma non c’è nulla che sia più inutile
di un organo”. Si tratta di una sperimentazione che non è solo
radiofonica ma anche biologica, politica, e attira su di sé
censura e repressione. Corpus e Socius, politica e
sperimentazione. Non vi lasceranno sperimentare nel vostro
cantuccio…
Ci rendiamo conto a poco a poco, che il CsO non è per nulla il
contrario degli organi. I suoi nemici non sono gli organi, ma
questa organizzazione degli organi che si chiama organismo…
L’organismo non è assolutamente il corpo, il CsO, ma uno
strato sul CsO, cioè un fenomeno di accumulazione, di
coagulazione, di sedimentazione, che gli impone forme,
funzioni, collegamenti, organizzazioni dominanti e
gerarchizzate…>>
G.Deleuze, F.Guattari, Come farsi un corpo senza organi?, 1980
22. A specific aim: to
prove that it is
possible to construct
a complex
architectural
organization without
resorting to traditional
rules of composition,
hierarchy and order.
23. The principle of
superimposition of
three autonomous
systems of points,
lines and surfaces
was developed by
rejecting the totalizing
synthesis of objective
constraints evident in
the majority of large-
scale projects... the
parc became
architecture against
itself: a dis-
integration.
24. Another goal: to
displace the
traditional opposition
between program and
architecture, and to
deconstruct
architecture by
dismantling its
conventions, by using
concepts derived from
both architecture and
from elsewhere - from
cinema, literary
criticism and other
displines.
26. “Pranzare (funzione) nella Rotonda (forma) non è lo
stesso che leggere o nuotare al suo interno. In questo
caso tutte le relazioni gerarchiche tra forma e funzione
cessano di esistere. Queste improbabili combinazioni di
eventi e spazi sono state caricate di proprietà
sovversive, così esse hanno sfidato sia la funzione sia lo
spazio.”
Bernard Tschumi, Architecture and Disjunction, 1996
27. “Ero rimasto affascinato dal détournment delle strade di
Parigi durante gli eventi del Maggio, e avevo cominciato
a pensare simili forme di ‘uso improprio’ in molte grandi
città del mondo. In tali centri, a seguito della
concentrazione del potere economico, ogni azione
programmata o spontanea poteva assumere
immediatamente una dimensione imprevedibile.”
Bernard Tschumi, Architecture and Disjunction, 1996
28. “L’ultimo piacere dell’architettura è quell’impossibile
momento in cui un gesto architettonico portato
all’eccesso rivela le tracce della ragione e l’immediata
esperienza dello spazio.”
Bernard Tschumi, Architecture and Disjunction, 1996
32. 1969, Kennet Frampton
cura un simposio al
Museum of Modern Art
di New York con
Eisenman, John Hejduk,
Michael Graves,
Gwathmey & Siegel,
Richard Meier.
1972, pubblicazione del
volume Five Architects
33.
34. "Questo libro è il lavoro di due
architetti. Nessuno dei due può
essere definito uno storico o un
critico dell'architettura. Il lavoro
di entrambi può essere visto
come un tentativo di dislocare
le architetture di ciascuno dalle
specifiche condizioni storiche"
Peter Eisenman
"Giuseppe Terragni:
trasformazioni, scomposizioni,
critiche"
Quodlibet, 2005
35. "Un simile approccio comincia a suggerire le rilevanza di quella
che tipicamente viene liquidata come analisi puramente formale.
Comincia a suggerire la rilevanza di strategie formali viste come
parte di un'idea più problematica dell'approccio critico”
"tale lettura non si limita a produrre un testo come un tessuto di
tracce o un processo nel tempo; la particolare natura di questo
testo si può vedere come critica della storia di tutti i sistemi di
lettura stabili"
"Tutto quello che hai scritto su Terragni non contiene altro che la
spiegazione delle ragioni dei tuoi progetti" Francesco Dal Co
36. Casa del Fascio. Diagramma
assonometrico che mostra un
centro implicito quale risultato
dell'intersezione di quattro
piano. Diagramma
assonometrico che mostra un
centro implicito quale risultato
della relazione tra vuoto e
pieno. Diagramma
assonometrico che mostra
l'articolazione di quattro angoli
in un vuoto cubico tale da
avere angoli dominanti e un
centro recessivo. Diagramma
assonometrico che mostra
angoli pieni dominanti e un
vuoto centrale.
88. “Il Manhattanismo è la solo ideologia urbanistica che,
sin dal proprio concepimento, si sia alimentata degli
splendori e delle miserie della condizione
metropolitana – l’iper-densità – senza mai perdere la
fiducia in essa quale fondamento per un’auspicabile
cultura moderna. L’architettura di Manhattan è un
paradigma per lo sfruttamento della congestione.
La formulazione retroattiva del programma di
Manhattan è un’operazione polemica.”
89. “Essa pone in evidenza una serie di strategie, teoremi
e conquiste che non conferisce soltanto una logica e
una struttura al passato sviluppo della città, ma la cui
ininterrotta validità costituisce un argomento a favore di
una seconda ondata di Manhattanismo, questa volta
come dottrina esplicita, capace di trascendere le
proprie origini insulari per rivendicare un ruolo tra le
teroie urbanistiche contemporanee.
Prendendo Manhattan come guida questo libro
rappresenta un progetto per una ‘Cultura della
congestione’.”
Rem Koolhaas, Delirious New York, 1978
90.
91.
92.
93.
94. “L’Oma si è impegnato nella conservazione e nel riesame
della tradizione del cosiddetto ‘funzionalismo’ quale lo
illustrarono Leonidov, Melnikov, Mies a Berlino, Wright nella
Broadacre City, Hood nel Rockfeller Center: una campagna
tesa a conquistare il territorio dell’immaginazione
programmatica, in cui l’architettura potesse prendere parte
direttamente alla formazione dei contenuti di una cultura
fondata sulla densità, sulla tecnologia e su una definitiva
instabilità sociale.”
La nostra ‘nuova sobrietà’, in S,M,L,XL
95. Abitazioni in
Kochstrasse e
Friedrichstrasse, con
l’inserimento di altri
progetti moderni: in alto,
palazzo dell’Unione dei
lavoratori di Mendelson,
al centro, progetto
urbano di Hilberseimer,
in basso, il grattacielo di
vetro di Mies van der
Rohe, Berlino, 1980
98. “Laddove il parco tradizionale è una replica della natura dotata di
quel minimo di attrezzature necessarie per il diletto del pubblico,
il programma in questione presenta un’autentica foresta di
strumenti sociali, attrezzata con un minimo di elementi naturali.
(…) In considerazione di questi continui rimaneggiamenti,
anziché pensare in termini di design conviene proporre un
metodo che coniughi specificità architettonica e indeterminatezza
programmatica. In altri termini, concepiamo il progetto come una
strategia piuttosto che come un design...
(…) si tratta di stabilire come si possa, a partire da una
congestione orizzontale, progettare un condensatore sociale alla
scala di un parco.
Quale primo intervento, l’intero sito viene suddiviso in fasce
parallele (…). Questa disposizione a fasce richiama il
funzionamento del grattacielo, i cui piani sovrapposti accolgono
eventi programmatici diversi ma costituiscono nondimeno un
tutto che trascende la somma delle parti.”Parco della Villette, in S,M,L,XL
106. “Immaginare l’ultima biblioteca proprio quando la rivoluzione
elettronica si avvia a rimettere in causa ogni precedente
fondamento può sembrare una scommessa. (…) Ma il
maggiore interesse del programma risiede soprattutto
nell’indicare l’estrema funzione dell’architettura di fronte
all’atomizzazione elettronica: quella di creare spazi simbolici
che rispondano alla persistente esigenza di collettività.(…)
La biblioteca è interpretata come un blocco di informazione,
in cui sono immagazzinate tutte le forme di memoria: libri,
dischi ottici, microschede, programmi computerizzati… Gli
spazi pubblici vi sono dunque definiti come altrettanti vuoti
edilizi aperti nel blocco dell’informazione. Ognuno di essi si
presenta come una sorta di embrione sospeso nella distesa
dei magazzini e dotato di una propria placenta tecnologica”
La Biblioteca di Francia, in S,M,L,XL
195. Attraverso l’interconnessione tra circolazione interna e
percorsi pubblici, e l’alternanza tra cavità e spazi aperti
l’edificio condivide la sua dimensione pubblica con la città.
Allineandosi lungo l’asse del mare ed allungando le
braccia verso lo stadio di Sant’Elia, si integra inoltre
perfettamente nel contesto che lo ospita.
Il nuovo museo ricorda una concrezione corallina - vuota
all’interno, dalla superficie resistente e porosa – in grado di
accogliere, in un continuo scambio osmotico con
l’atmosfera esterna, attività culturali in un ambiente vivo e
dinamico.
La connessione tra i diversi percorsi che attraversano
l’edificio dà forma ad una struttura fluida, all’interno della
quale sono possibili diverse configurazioni.
196.
197. “L’erosione che forma una enorme cavità all’interno
della struttura articola il volume in una successione di
spazi aperti, luoghi di ritrovo ed installazioni d’arte
contemporanea. Tali spazi, visibili da differenti punti di
osservazione, consentono la reciproca percezione ed
il dialogo estetico tra l’arte nuragica e contemporanea.
La cavità interna consente la formazione di due
rivestimenti ininterrotti, l’uno contenuto nell’altro.”