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APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO

L'apparato cardiovascolare è formato da organi "cavi":


     Cuore: è un muscolo particolare, infatti strutturalmente è di tipo striato, ma dal punto di vista funzionale è
     involontario. Ha due compiti fondamentali: la struttura muscolare pompa il sangue in tutti gli organi attraverso
     le arterie, mentre il tessuto specifico di conduzione dà origine al battito cardiaco.


     Vasi sanguigni: strutture che permettono il trasporto del sangue all'organismo. Essi possono essere classificati in:
            Arterie: vasi sanguigni che nascono dai ventricoli e portano il sangue poco ossigenato ai polmoni (attraverso
            l'arteria polmonare che nasce dal ventricolo destro) e sangue ossigenato a tutto il corpo (attraverso l'aorta che
            nasce dal ventricolo sinistro);
            Vene: vasi sanguigni che trasportano sangue carico di anidride carbonica ai polmoni e sostanze di rifiuto
            a fegato e a reni per la depurazione; le loro pareti sono meno spesse di quella delle arterie, poiché la pressione
            del sangue è meno elevata;
            Capillari: permettono gli scambi fra il sangue e i tessuti, infatti sono di dimensioni microscopiche e si trovano
            fra le cellule.


CUORE

E' un organo muscolare situato nella cavità toracica, in uno spazio chiamato mediastino. Ha forma conica con la base
rivolta in alto a destra e l'apice in basso a sinistra, nel quinto spazio intercostale. Sezionando il cuore in modo frontale,
esso appare diviso in quattro cavità: due superiori, atrio destro e sinistro, e due inferiori, ventricolo destro e sinistro.
Dopo la nascita non persiste alcuna comunicazione tra la parte destra e la parte sinistra del cuore; questa condizione è
garantita dai setti interatriali e interventricolare che dividono il cuore nelle due metà suddette. Ogni atrio comunica con
il corrispondente ventricolo attraverso l'orifizio atrioventricolare che è fornito di una valvola: valvola tricuspide tra atrio
destro e ventricolo destro, valvola bicuspide o mitrale tra atrio sinistro e ventricolo sinistro. Dal ventricolo sinistro nasce
l'aorta, l'arteria più importante della grande circolazione mentre dal ventricolo destro nasce l'arteria polmonare che serve
a portare il sangue venoso dal cuore ai polmoni.

La Piccola Circolazione o polmonare Il sangue proveniente dai vari distretti, viene trasportato all'atrio destro attraverso
la vena cava superiore e inferiore. L'atrio destro si contrae e spinge il sangue attraverso una valvola nel ventricolo
destro, che contraendosi a sua volta invia il sangue ai polmoni. Durante la contrazione del ventricolo la valvola tricuspide
si chiude e impedisce il reflusso nell'atrio. Nel passaggio attraverso i polmoni, il sangue si ossigena per tornare al cuore
attraverso le 4 vene polmonari ( uniche vene con sangue ricco di ossigeno) che si immettono nell'atrio sinistro,
quest'ultimo contraendosi spinge il sangue nel ventricolo sinistro, da qui con un'altra contrazione viene spinto nel''aorta.


La Grande Circolazione o sistemica L'aorta si suddivide in rami e diramazioni sempre più piccole per consentire a tutte
le parti del corpo di essere perfuse dal sangue. Attraverso i capillari e il reticolo di vasi, il sangue libera nei vari tessuti
ossigeno e sostanze nutritive, e raccoglie sostanze di scarto (cataboliti), i capillari confluiscono nelle venule, vene e via
via in vasi sempre piu' grandi che convogliano il sangue povero di ossigeno nelle vene cave superiori e inferiori, che lo
riportano                                                       al                                                      cuore.




                                                                                                                              1
CENNI STORICI (ricordateme di parlarvene giacche’ non l’ho fatto)

l primo importante medico ad interessarsi del problema riguardante la circolazione sanguigna è Alcmeone di Crotone,
studioso attento ed intuitivo. A lui si devono le prime indicazioni sull'apparato cardiovascolare e la separazione delle
vene dalle arterie. Per Alcmeone il cuore non si ammala e la salute è il perfetto accordo degli umori[11] che costituiscono
il corpo.

Tuttavia il più grande medico ad interessarsi del sistema circolatorio è Ippocrate di Coo (Coo 460 a.C. circa-
Larissa377 a.C.) .

Nella sua principale opera, il " De Corde" afferma sostanzialmente che]:


     La forma del cuore ricorda una piramide, il suo colore la porpora;
     il cuore è avvolto da una membrana che lo ricopre come una tunica, il pericardio, contenente una piccola quantità
     di liquido simile alle urine, ossia il liquido pericardico con funzione lubrificante;
     il cuore presenta due ventricoli di differente spessore i quali sono interconnessi ai rispettivi atri da valvole atrio-
     ventricolari;
     sede del calore è il ventricolo sinistro, camera alimentata dal sangue epatico che lo mantiene a temperatura
     costante; la cessazione del calore innato equivale alla morte.

Anche Platone (Atene 428 a.C.- 427 a.C.- Atene 348 a.C. 347 a.C.), come tanti filosofi che uniscono lo studio e la
conoscenza dello spirito con quello della medicina, in vari punti di alcune sue opere dimostra di avere avuto idee,
seppur vaghe, sulla circolazione. Egli ritenne che il cuore non fosse una pompa ma una guardia che prende ordini
dall'anima per trasmetterli alle altre parti del corpo. Afferma che il cuore è sede non solo della vita materiale, ma anche
di quella spirituale, quasi fosse una divinità. Il pensiero di Platone tuttavia, come quello di Socrate suo maestro,
appartiene più alla filosofia speculativa che alla scienza, così da apparire limitato nell'apporto di nozioni anatomo-
fisiologiche pertinenti.

Altro grande filosofo che si interessò all'apparato circolatorio è Aristotele (Stagira 384 a.C.- Calcide 322 a.C.),
proveniente dalla stirpe degli Asclepiadi. Il sangue, per l'ateniese, si forma e si rinviene solamente nel cuore e nelle
vene, mentre al di fuori di queste coagula. L'aorta, così chiamata per la prima volta da Aristotele, è ritenuta una vena, il
tronco di tutte le vene. Secondo Aristotele dai vasi dell'intestino e dello stomaco, il nutrimento passa nel cuore mediante
alcune grandi vene come la cava e l'aorta: nel cuore diviene sangue che poi verrà spinto in tutto il corpo; il sangue scuro
e denso va a nutrire gli organi al di sotto del diaframma, il sangue più chiaro e leggero nutre gli organi al di sopra del
diaframma e quelli di senso. Per il grande filosofo greco il cuore è sede dell'intelligenza, delle sensazioni e del calore
vitale.




                                                                                                                          2
Patologia

        Aneurisma (Dal latino tardo aneurýsma, dal greco anéurysma “dilatazione”, derivato di eurýs “largo”),
        dilatazione congenita o patologica permanente della parete arteriosa. La rottura di un aneurisma causa danni al
        cervello dovuti alla penetrazione del sangue nei tessuti e alla riduzione del flusso ematico cerebrale oltre il
        punto di rottura.


    Angina pectoris (Loc. latino propr. “angina del petto”, dal latino angīna(m) derivato di angĕre “stringere”),
    sindrome dolorosa, causata da diminuzione transitoria del flusso di sangue e, quindi, di ossigeno nel tessuto
    muscolare del cuore. Può essere provocata sia da uno stato protratto di contrazione delle arterie coronarie, sia dalla
    presenza nelle stesse di restringimenti del lume dei vasi (stenosi). Colpisce prevalentemente le persone di mezza
    età e anziane. Gli attacchi durano in genere alcuni minuti e possono essere causati da stress emotivo o da attività
    fisiche che richiedono un aumento dell'apporto di sangue al cuore. Per migliorare la circolazione coronarica è
    possibile trattare i pazienti con farmaci che dilatano i vasi sanguigni, oppure, nei casi di maggiore gravità,
    sottoporli a interventi chirurgici. Gli attacchi di angina di per sé non provocano danni, ma possono costituire un
    segnale che precede un attacco cardiaco.


    Arteriosclerosi (Composto di artero, dal latino arterĭa(m), sclerosi, dal greco tardo sklērōsis “indurimento”), una
    delle malattie degenerative più frequenti, soprattutto negli anziani, che consiste nell'indurimento e nella perdita di
    elasticità dei vasi. Tra le cause vi è l'aterosclerosi, un'alterazione delle pareti dei vasi, dovuta all'accumulo di
    sostanze grasse; a causa di questi depositi il volume dei vasi si riduce, insieme al flusso di sangue che passa
    attraverso di essi. (ricordate la discussione sullo stile di vita(sedentarietà- alimentazione-tabagismo, alcolismo che
    influisce sullo stato delle arterie?!)
    Infarto (Dal latino infărtu(m) participio passato di infarcīre “infarcire”), necrosi di un tessuto in un organo per
    arresto del flusso sanguigno arterioso.


    Ipertensione (Composto di iper-tensione, dal latino tensiōne(m) derivato di tendĕre “tendere”), pressione del
    sangue costantemente superiore alla norma, che comporta un rischio elevato di ischemia cerebrale e di infarto
    cardiaco. Esistono due forme fondamentali di ipertensione: quella essenziale o primaria, di cui non sono note cause
    specifiche, e quella secondaria, che insorge come conseguenza di qualche altra patologia preesistente, come
    malattie dei reni e problemi ormonali. Può essere causata da molti fattori diversi, come una predisposizione
    genetica, il sovrappeso, un eccesso di sodio o una carenza di potassio nella dieta, l'assunzione di bevande alcoliche
    in quantità eccessive, una vita sedentaria e stress psicologico. Un individuo viene definito iperteso quando la sua
    pressione arteriosa sistolica (massima) è superiore a 160 mmHg e quella diastolica (minima) è superiore a
    95 mmHg. La terapia contempla misure preventive quali lo svolgimento di un'attività fisica e una dieta apposita a
    ridotto contenuto di sale e alcol.


    Ischemia (Dal greco íschien “tenere, trattenere” Ictus, Dal latino īctus “colpo, battuta” derivato di icĕre “colpire”),
    diminuzione o soppressione della circolazione sanguigna in una parte dell'organismo. Diventaictus nel momento in
    cui interessa i vasi sanguigni cerebrali. Alcuni tessuti del cervello sono molto sensibili alla sospensione

                                                                                                                         3
dell'irrorazione sanguigna e il loro rapido deterioramento può causare paralisi degli arti o degli organi controllati
    dall'area cerebrale colpita. Il trattamento è essenzialmente preventivo e consiste in un rigoroso controllo della dieta
    (in particolare dell'apporto alimentare di grassi saturi), nell'esercizio fisico e, talvolta, nella somministrazione di
    anticoagulanti.


    Leucemia (Composto di leuco, dal greco leukós “bianco”, -emia) termine generico con cui si indica un gruppo di
    malattie caratterizzate dalla proliferazione anomala dei globuli bianchi nel midollo osseo, nella milza e nei
    linfonodi; una volta raggiunto l'apparato circolatorio, invadono altri organi. Le cause non sono conosciute con
    precisione, ma si ritiene che esse derivino da vari fattori, in particolare difetti del patrimonio genetico o azione di
    virus. Le leucemie sono classificate in acute e croniche e vengono affrontate utilizzando sia la radioterapia sia la
    chemioterapia, associate a trasfusioni di sangue e antibiotici, che limitano l'insorgenza di complicazioni di tipo
    infettivo. Il trapianto di midollo osseo è una cura ormai abbastanza diffusa che, tuttavia, è praticabile soltanto in
    casi particolari.


    Trombosi (Dal latino thrómbōsis, derivato di thrómbos “grumo, trombo”) blocco parziale o totale di un vaso
    sanguigno da parte di un trombo, un ammasso di elementi corpuscolati del sangue come globuli rossi e piastrine.
    Quando la trombosi si verifica in un'arteria coronaria (trombosi coronarica), può causare infarto cardiaco; se
    colpisce l'arteria carotide, causa un minore apporto di ossigeno al cervello e determina la trombosi cerebrale.
    Quando un trombo si stacca dalla parete del vaso ed entra in circolo si verifica un'embolia. La cura può avvenire
    con farmaci anticoagulanti e con enzimi che li sciolgono.




Il sangue è un tessuto connettivo allo stato liquido . Esso circola nei vasi sanguigni fornendo le
sostanze necessarie come nutrienti e ossigeno alle cellule corporee e trasportando i
prodotti catabolici lontano dalle stesse.

Composizione
]




Sangue umano fuoriesce da un dito ferito

                                                                                                                         4
Il sangue umano è un liquido rosso rubino (arterioso) o rosso violaceo (venoso); ha una viscosità circa 4 volte superiore
a quella dell'acqua, un peso specifico di 1,041-1,062 g/cm3. Negli esseri umani costituisce circa il 7% del peso corporeo,
ha una temperatura di 37-38 °C ed un pH (a livello arterioso) di 7.38-7.42 (il pH di una soluzione fisiologica ottimale
dev'essere pari a 7.383). Nell'uomo è formato per il 55% da una parte liquida, detta plasma, e per il 45% da una parte
corpuscolata, costituita da cellule o frammenti di cellule (valori indicativi per un maschio adulto sano), mentre nella
donna la parte liquida è rappresentata al 60% e la parte corpuscolata al 40%. Tale rapporto è detto ematocrito e valuta in
condizioni normali il volume degli elementi corpuscolati del sangue.

Produzione

Gli elementi corpuscolati presenti nel sangue originano nei vertebrati da cellule prodotte nel midollo osseo.

Eritrociti (o globuli rossi o emazie)

Gli eritrociti sono gli elementi anucleati più numerosi del sangue, nell'uomo adulto raggiungono i 5 milioni, nella donna
4,5 milioni. Hanno la forma di un disco biconcavo, che facilita gli scambi per diffusione della membrana plasmatica, e,
non possedendo nucleo (lo perdono durante l'emopoiesi), non possono essere definite quali cellule vere e proprie.

La membrana plasmatica conferisce agli eritrociti la possibilità di modificare velocemente la loro forma per poter
scorrere anche nel lume dei più piccoli capillari che spesso hanno un diametro comparabile con quello dello stesso
eritrocita.

In alcune condizioni patologiche, l'eritrocita umano subisce cambiamenti morfologici, come nel caso dell'anemia
falciforme dove si presenta come una foglia avvolta su se stessa.

Le emazie sono adibite al trasporto dell'ossigeno dai polmoni verso i tessuti e di una parte dell'anidride carbonica dai
tessuti ai polmoni, provvedono all'espulsione del gas all'esterno del corpo (vedi anche l'effetto Hamburger). I globuli
rossi sono prodotti dal midollo osseo rosso (eritropoiesi), hanno una vita media di 120 giorni e vengono distrutti dal
fegato e dalla milza (eritrocateresi).



Leucociti (o globuli bianchi)

I leucociti , dal greco λευκός, leukós „bianco“ e κύτος, kýtos „cellula“, „cavità“ovvero i globuli bianchi o WBC,
sono cellule del sangue contenenti un nucleo, più grandi ma meno numerose dei globuli rossi; in condizioni normali la
loro concentrazione nel sangue è di circa 7000/mm cubo; essi hanno inoltre il compito di difendere l'organismo dagli
attacchi di agenti patogeni quali batteri o virus migrando nel sangue per mezzo di agenti chemio-attraenti che
permettono loro di raggiungere la sede dell'infiammazione.

La funzione principale dei leucociti è infatti, quella di preservare l'integrità biologica dell'organismo tramite l'attuazione
di meccanismi di difesa diretti contro microorganismi patogeni di varia natura (virus, batteri,miceti, parassiti) e contro
corpi estranei penetrati nell'organismo previo superamento delle barriere costituite dalla cute e dalle mucose. I leucociti
si distinguono in base alla presenza o assenza di granuli nel citoplasma:

I granulociti comprendono:



                                                                                                                            5
i granulociti neutrofili;
     i granulociti eosinofili;
     i granulociti basofili;

Gli agranulociti comprendono:


     i linfociti;
     i monociti;




Trombociti (o piastrine)

Le piastrine, infine, svolgono un ruolo essenziale nella coagulazione del sangue. Esse non sono vere cellule ma
frammenti derivati da grandi cellule prodotte dal midollo osseo, che prendono il nome di megacariociti. Quando un vaso
sanguigno è danneggiato, vengono richiamate nella zona interessata le piastrine, che si aggregano aderendo alla parete
liberando una sostanza che trasforma il fibrinogeno (proteina plasmatica) in fibrina. Questa sostanza, forma una rete di
fibre in cui si impigliano gli eritrociti formando un grumo (il coagulo). La barriera del sangue coagulato e delle piastrine
arresta la fuoriuscita del sangue. La concentrazione delle piastrine nel sangue è di circa 250'000/mm cubo.




              Emostasi


Quando l'endotelio dei vasi sanguigni subisce una lesione, solitamente a seguito di un trauma, le piastrine aderiscono fra
di   loro   sul     punto   di   rottura,   formando   il   cosiddetto   "trombo   bianco",    e   cominciano    a   produrre
sostanze vasocostrittrici come la serotonina, che induce la contrazione del vaso sanguigno danneggiato spremendo al di
fuori il siero (plasma senza fattori della coagulazione) e rallentando il flusso sanguigno. Viene prodotta anche
la tromboplastina, che attiva a cascata i fattori della coagulazione; in questo modo si innesca una cascata di reazioni che
permetteranno di attivare la protrombina in trombina. Questa, a sua volta, attiverà il fibrinogeno (proteina lunga e
lineare) in fibrina (proteina filamentosa e insolubile). L'intreccio dei filamenti di fibrina trattiene le piastrine, i globuli
rossi e i leucociti, formando il trombo definitivo (detto anche "trombo rosso").

Successivamente interverrà nella lisi del coagulo la plasmina, attivata a sua volta dal plasminogeno. Una deficienza di
plasmina può provocare una tendenza alle trombosi e aumentare il rischio di infarto.

Alcune malattie emorragiche sono causate da difetti piastrinici qualitativi (piastrinopatie) o quantitativi (piastrinopenie).

L'emofilia è una malattia ereditaria recessiva umana comportante una grave insufficienza nella coagulazione del
sangue dovuta alla mancanza, totale o parziale, del "fattore VIII" (emofilia A), o del "fattore IX" (emofilia B o malattia
di Christmas, dal cognome del malato in cui fu identificata per la prima volta). Più rara è l'emofilia C, data dalla
mancanza totale o parziale del "fattore XI".

L'emofilia colpisce quasi esclusivamente i maschi. Le poche donne affette sono frutto di un padre emofilico e una
madre portatrice, oppure di mutazioni genetiche.


                                                                                                                             6
L'emofilia colpisce una persona su 10.000 ed è diffusa in tutto il mondo. Al momento sono circa 400.000 sul pianeta le
persone diagnosticate, di cui circa 7.000 (calcolando anche patologie affini da carenze di fattori diversi) in Italia.

L'albero genealogico più famoso in cui compaiono casi di emofilia è quello della regina Vittoria(1819-1901), antenata
di molti membri di famiglie reali e nobili europee. I discendenti della famiglia regnante britannica sfuggirono alla
malattia in quanto Edoardo VII e tutta la sua progenie non ereditarono il gene difettoso.




                                                                                                                         7

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Appar cardiocirc

  • 1. APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO L'apparato cardiovascolare è formato da organi "cavi": Cuore: è un muscolo particolare, infatti strutturalmente è di tipo striato, ma dal punto di vista funzionale è involontario. Ha due compiti fondamentali: la struttura muscolare pompa il sangue in tutti gli organi attraverso le arterie, mentre il tessuto specifico di conduzione dà origine al battito cardiaco. Vasi sanguigni: strutture che permettono il trasporto del sangue all'organismo. Essi possono essere classificati in: Arterie: vasi sanguigni che nascono dai ventricoli e portano il sangue poco ossigenato ai polmoni (attraverso l'arteria polmonare che nasce dal ventricolo destro) e sangue ossigenato a tutto il corpo (attraverso l'aorta che nasce dal ventricolo sinistro); Vene: vasi sanguigni che trasportano sangue carico di anidride carbonica ai polmoni e sostanze di rifiuto a fegato e a reni per la depurazione; le loro pareti sono meno spesse di quella delle arterie, poiché la pressione del sangue è meno elevata; Capillari: permettono gli scambi fra il sangue e i tessuti, infatti sono di dimensioni microscopiche e si trovano fra le cellule. CUORE E' un organo muscolare situato nella cavità toracica, in uno spazio chiamato mediastino. Ha forma conica con la base rivolta in alto a destra e l'apice in basso a sinistra, nel quinto spazio intercostale. Sezionando il cuore in modo frontale, esso appare diviso in quattro cavità: due superiori, atrio destro e sinistro, e due inferiori, ventricolo destro e sinistro. Dopo la nascita non persiste alcuna comunicazione tra la parte destra e la parte sinistra del cuore; questa condizione è garantita dai setti interatriali e interventricolare che dividono il cuore nelle due metà suddette. Ogni atrio comunica con il corrispondente ventricolo attraverso l'orifizio atrioventricolare che è fornito di una valvola: valvola tricuspide tra atrio destro e ventricolo destro, valvola bicuspide o mitrale tra atrio sinistro e ventricolo sinistro. Dal ventricolo sinistro nasce l'aorta, l'arteria più importante della grande circolazione mentre dal ventricolo destro nasce l'arteria polmonare che serve a portare il sangue venoso dal cuore ai polmoni. La Piccola Circolazione o polmonare Il sangue proveniente dai vari distretti, viene trasportato all'atrio destro attraverso la vena cava superiore e inferiore. L'atrio destro si contrae e spinge il sangue attraverso una valvola nel ventricolo destro, che contraendosi a sua volta invia il sangue ai polmoni. Durante la contrazione del ventricolo la valvola tricuspide si chiude e impedisce il reflusso nell'atrio. Nel passaggio attraverso i polmoni, il sangue si ossigena per tornare al cuore attraverso le 4 vene polmonari ( uniche vene con sangue ricco di ossigeno) che si immettono nell'atrio sinistro, quest'ultimo contraendosi spinge il sangue nel ventricolo sinistro, da qui con un'altra contrazione viene spinto nel''aorta. La Grande Circolazione o sistemica L'aorta si suddivide in rami e diramazioni sempre più piccole per consentire a tutte le parti del corpo di essere perfuse dal sangue. Attraverso i capillari e il reticolo di vasi, il sangue libera nei vari tessuti ossigeno e sostanze nutritive, e raccoglie sostanze di scarto (cataboliti), i capillari confluiscono nelle venule, vene e via via in vasi sempre piu' grandi che convogliano il sangue povero di ossigeno nelle vene cave superiori e inferiori, che lo riportano al cuore. 1
  • 2. CENNI STORICI (ricordateme di parlarvene giacche’ non l’ho fatto) l primo importante medico ad interessarsi del problema riguardante la circolazione sanguigna è Alcmeone di Crotone, studioso attento ed intuitivo. A lui si devono le prime indicazioni sull'apparato cardiovascolare e la separazione delle vene dalle arterie. Per Alcmeone il cuore non si ammala e la salute è il perfetto accordo degli umori[11] che costituiscono il corpo. Tuttavia il più grande medico ad interessarsi del sistema circolatorio è Ippocrate di Coo (Coo 460 a.C. circa- Larissa377 a.C.) . Nella sua principale opera, il " De Corde" afferma sostanzialmente che]: La forma del cuore ricorda una piramide, il suo colore la porpora; il cuore è avvolto da una membrana che lo ricopre come una tunica, il pericardio, contenente una piccola quantità di liquido simile alle urine, ossia il liquido pericardico con funzione lubrificante; il cuore presenta due ventricoli di differente spessore i quali sono interconnessi ai rispettivi atri da valvole atrio- ventricolari; sede del calore è il ventricolo sinistro, camera alimentata dal sangue epatico che lo mantiene a temperatura costante; la cessazione del calore innato equivale alla morte. Anche Platone (Atene 428 a.C.- 427 a.C.- Atene 348 a.C. 347 a.C.), come tanti filosofi che uniscono lo studio e la conoscenza dello spirito con quello della medicina, in vari punti di alcune sue opere dimostra di avere avuto idee, seppur vaghe, sulla circolazione. Egli ritenne che il cuore non fosse una pompa ma una guardia che prende ordini dall'anima per trasmetterli alle altre parti del corpo. Afferma che il cuore è sede non solo della vita materiale, ma anche di quella spirituale, quasi fosse una divinità. Il pensiero di Platone tuttavia, come quello di Socrate suo maestro, appartiene più alla filosofia speculativa che alla scienza, così da apparire limitato nell'apporto di nozioni anatomo- fisiologiche pertinenti. Altro grande filosofo che si interessò all'apparato circolatorio è Aristotele (Stagira 384 a.C.- Calcide 322 a.C.), proveniente dalla stirpe degli Asclepiadi. Il sangue, per l'ateniese, si forma e si rinviene solamente nel cuore e nelle vene, mentre al di fuori di queste coagula. L'aorta, così chiamata per la prima volta da Aristotele, è ritenuta una vena, il tronco di tutte le vene. Secondo Aristotele dai vasi dell'intestino e dello stomaco, il nutrimento passa nel cuore mediante alcune grandi vene come la cava e l'aorta: nel cuore diviene sangue che poi verrà spinto in tutto il corpo; il sangue scuro e denso va a nutrire gli organi al di sotto del diaframma, il sangue più chiaro e leggero nutre gli organi al di sopra del diaframma e quelli di senso. Per il grande filosofo greco il cuore è sede dell'intelligenza, delle sensazioni e del calore vitale. 2
  • 3. Patologia Aneurisma (Dal latino tardo aneurýsma, dal greco anéurysma “dilatazione”, derivato di eurýs “largo”), dilatazione congenita o patologica permanente della parete arteriosa. La rottura di un aneurisma causa danni al cervello dovuti alla penetrazione del sangue nei tessuti e alla riduzione del flusso ematico cerebrale oltre il punto di rottura. Angina pectoris (Loc. latino propr. “angina del petto”, dal latino angīna(m) derivato di angĕre “stringere”), sindrome dolorosa, causata da diminuzione transitoria del flusso di sangue e, quindi, di ossigeno nel tessuto muscolare del cuore. Può essere provocata sia da uno stato protratto di contrazione delle arterie coronarie, sia dalla presenza nelle stesse di restringimenti del lume dei vasi (stenosi). Colpisce prevalentemente le persone di mezza età e anziane. Gli attacchi durano in genere alcuni minuti e possono essere causati da stress emotivo o da attività fisiche che richiedono un aumento dell'apporto di sangue al cuore. Per migliorare la circolazione coronarica è possibile trattare i pazienti con farmaci che dilatano i vasi sanguigni, oppure, nei casi di maggiore gravità, sottoporli a interventi chirurgici. Gli attacchi di angina di per sé non provocano danni, ma possono costituire un segnale che precede un attacco cardiaco. Arteriosclerosi (Composto di artero, dal latino arterĭa(m), sclerosi, dal greco tardo sklērōsis “indurimento”), una delle malattie degenerative più frequenti, soprattutto negli anziani, che consiste nell'indurimento e nella perdita di elasticità dei vasi. Tra le cause vi è l'aterosclerosi, un'alterazione delle pareti dei vasi, dovuta all'accumulo di sostanze grasse; a causa di questi depositi il volume dei vasi si riduce, insieme al flusso di sangue che passa attraverso di essi. (ricordate la discussione sullo stile di vita(sedentarietà- alimentazione-tabagismo, alcolismo che influisce sullo stato delle arterie?!) Infarto (Dal latino infărtu(m) participio passato di infarcīre “infarcire”), necrosi di un tessuto in un organo per arresto del flusso sanguigno arterioso. Ipertensione (Composto di iper-tensione, dal latino tensiōne(m) derivato di tendĕre “tendere”), pressione del sangue costantemente superiore alla norma, che comporta un rischio elevato di ischemia cerebrale e di infarto cardiaco. Esistono due forme fondamentali di ipertensione: quella essenziale o primaria, di cui non sono note cause specifiche, e quella secondaria, che insorge come conseguenza di qualche altra patologia preesistente, come malattie dei reni e problemi ormonali. Può essere causata da molti fattori diversi, come una predisposizione genetica, il sovrappeso, un eccesso di sodio o una carenza di potassio nella dieta, l'assunzione di bevande alcoliche in quantità eccessive, una vita sedentaria e stress psicologico. Un individuo viene definito iperteso quando la sua pressione arteriosa sistolica (massima) è superiore a 160 mmHg e quella diastolica (minima) è superiore a 95 mmHg. La terapia contempla misure preventive quali lo svolgimento di un'attività fisica e una dieta apposita a ridotto contenuto di sale e alcol. Ischemia (Dal greco íschien “tenere, trattenere” Ictus, Dal latino īctus “colpo, battuta” derivato di icĕre “colpire”), diminuzione o soppressione della circolazione sanguigna in una parte dell'organismo. Diventaictus nel momento in cui interessa i vasi sanguigni cerebrali. Alcuni tessuti del cervello sono molto sensibili alla sospensione 3
  • 4. dell'irrorazione sanguigna e il loro rapido deterioramento può causare paralisi degli arti o degli organi controllati dall'area cerebrale colpita. Il trattamento è essenzialmente preventivo e consiste in un rigoroso controllo della dieta (in particolare dell'apporto alimentare di grassi saturi), nell'esercizio fisico e, talvolta, nella somministrazione di anticoagulanti. Leucemia (Composto di leuco, dal greco leukós “bianco”, -emia) termine generico con cui si indica un gruppo di malattie caratterizzate dalla proliferazione anomala dei globuli bianchi nel midollo osseo, nella milza e nei linfonodi; una volta raggiunto l'apparato circolatorio, invadono altri organi. Le cause non sono conosciute con precisione, ma si ritiene che esse derivino da vari fattori, in particolare difetti del patrimonio genetico o azione di virus. Le leucemie sono classificate in acute e croniche e vengono affrontate utilizzando sia la radioterapia sia la chemioterapia, associate a trasfusioni di sangue e antibiotici, che limitano l'insorgenza di complicazioni di tipo infettivo. Il trapianto di midollo osseo è una cura ormai abbastanza diffusa che, tuttavia, è praticabile soltanto in casi particolari. Trombosi (Dal latino thrómbōsis, derivato di thrómbos “grumo, trombo”) blocco parziale o totale di un vaso sanguigno da parte di un trombo, un ammasso di elementi corpuscolati del sangue come globuli rossi e piastrine. Quando la trombosi si verifica in un'arteria coronaria (trombosi coronarica), può causare infarto cardiaco; se colpisce l'arteria carotide, causa un minore apporto di ossigeno al cervello e determina la trombosi cerebrale. Quando un trombo si stacca dalla parete del vaso ed entra in circolo si verifica un'embolia. La cura può avvenire con farmaci anticoagulanti e con enzimi che li sciolgono. Il sangue è un tessuto connettivo allo stato liquido . Esso circola nei vasi sanguigni fornendo le sostanze necessarie come nutrienti e ossigeno alle cellule corporee e trasportando i prodotti catabolici lontano dalle stesse. Composizione ] Sangue umano fuoriesce da un dito ferito 4
  • 5. Il sangue umano è un liquido rosso rubino (arterioso) o rosso violaceo (venoso); ha una viscosità circa 4 volte superiore a quella dell'acqua, un peso specifico di 1,041-1,062 g/cm3. Negli esseri umani costituisce circa il 7% del peso corporeo, ha una temperatura di 37-38 °C ed un pH (a livello arterioso) di 7.38-7.42 (il pH di una soluzione fisiologica ottimale dev'essere pari a 7.383). Nell'uomo è formato per il 55% da una parte liquida, detta plasma, e per il 45% da una parte corpuscolata, costituita da cellule o frammenti di cellule (valori indicativi per un maschio adulto sano), mentre nella donna la parte liquida è rappresentata al 60% e la parte corpuscolata al 40%. Tale rapporto è detto ematocrito e valuta in condizioni normali il volume degli elementi corpuscolati del sangue. Produzione Gli elementi corpuscolati presenti nel sangue originano nei vertebrati da cellule prodotte nel midollo osseo. Eritrociti (o globuli rossi o emazie) Gli eritrociti sono gli elementi anucleati più numerosi del sangue, nell'uomo adulto raggiungono i 5 milioni, nella donna 4,5 milioni. Hanno la forma di un disco biconcavo, che facilita gli scambi per diffusione della membrana plasmatica, e, non possedendo nucleo (lo perdono durante l'emopoiesi), non possono essere definite quali cellule vere e proprie. La membrana plasmatica conferisce agli eritrociti la possibilità di modificare velocemente la loro forma per poter scorrere anche nel lume dei più piccoli capillari che spesso hanno un diametro comparabile con quello dello stesso eritrocita. In alcune condizioni patologiche, l'eritrocita umano subisce cambiamenti morfologici, come nel caso dell'anemia falciforme dove si presenta come una foglia avvolta su se stessa. Le emazie sono adibite al trasporto dell'ossigeno dai polmoni verso i tessuti e di una parte dell'anidride carbonica dai tessuti ai polmoni, provvedono all'espulsione del gas all'esterno del corpo (vedi anche l'effetto Hamburger). I globuli rossi sono prodotti dal midollo osseo rosso (eritropoiesi), hanno una vita media di 120 giorni e vengono distrutti dal fegato e dalla milza (eritrocateresi). Leucociti (o globuli bianchi) I leucociti , dal greco λευκός, leukós „bianco“ e κύτος, kýtos „cellula“, „cavità“ovvero i globuli bianchi o WBC, sono cellule del sangue contenenti un nucleo, più grandi ma meno numerose dei globuli rossi; in condizioni normali la loro concentrazione nel sangue è di circa 7000/mm cubo; essi hanno inoltre il compito di difendere l'organismo dagli attacchi di agenti patogeni quali batteri o virus migrando nel sangue per mezzo di agenti chemio-attraenti che permettono loro di raggiungere la sede dell'infiammazione. La funzione principale dei leucociti è infatti, quella di preservare l'integrità biologica dell'organismo tramite l'attuazione di meccanismi di difesa diretti contro microorganismi patogeni di varia natura (virus, batteri,miceti, parassiti) e contro corpi estranei penetrati nell'organismo previo superamento delle barriere costituite dalla cute e dalle mucose. I leucociti si distinguono in base alla presenza o assenza di granuli nel citoplasma: I granulociti comprendono: 5
  • 6. i granulociti neutrofili; i granulociti eosinofili; i granulociti basofili; Gli agranulociti comprendono: i linfociti; i monociti; Trombociti (o piastrine) Le piastrine, infine, svolgono un ruolo essenziale nella coagulazione del sangue. Esse non sono vere cellule ma frammenti derivati da grandi cellule prodotte dal midollo osseo, che prendono il nome di megacariociti. Quando un vaso sanguigno è danneggiato, vengono richiamate nella zona interessata le piastrine, che si aggregano aderendo alla parete liberando una sostanza che trasforma il fibrinogeno (proteina plasmatica) in fibrina. Questa sostanza, forma una rete di fibre in cui si impigliano gli eritrociti formando un grumo (il coagulo). La barriera del sangue coagulato e delle piastrine arresta la fuoriuscita del sangue. La concentrazione delle piastrine nel sangue è di circa 250'000/mm cubo. Emostasi Quando l'endotelio dei vasi sanguigni subisce una lesione, solitamente a seguito di un trauma, le piastrine aderiscono fra di loro sul punto di rottura, formando il cosiddetto "trombo bianco", e cominciano a produrre sostanze vasocostrittrici come la serotonina, che induce la contrazione del vaso sanguigno danneggiato spremendo al di fuori il siero (plasma senza fattori della coagulazione) e rallentando il flusso sanguigno. Viene prodotta anche la tromboplastina, che attiva a cascata i fattori della coagulazione; in questo modo si innesca una cascata di reazioni che permetteranno di attivare la protrombina in trombina. Questa, a sua volta, attiverà il fibrinogeno (proteina lunga e lineare) in fibrina (proteina filamentosa e insolubile). L'intreccio dei filamenti di fibrina trattiene le piastrine, i globuli rossi e i leucociti, formando il trombo definitivo (detto anche "trombo rosso"). Successivamente interverrà nella lisi del coagulo la plasmina, attivata a sua volta dal plasminogeno. Una deficienza di plasmina può provocare una tendenza alle trombosi e aumentare il rischio di infarto. Alcune malattie emorragiche sono causate da difetti piastrinici qualitativi (piastrinopatie) o quantitativi (piastrinopenie). L'emofilia è una malattia ereditaria recessiva umana comportante una grave insufficienza nella coagulazione del sangue dovuta alla mancanza, totale o parziale, del "fattore VIII" (emofilia A), o del "fattore IX" (emofilia B o malattia di Christmas, dal cognome del malato in cui fu identificata per la prima volta). Più rara è l'emofilia C, data dalla mancanza totale o parziale del "fattore XI". L'emofilia colpisce quasi esclusivamente i maschi. Le poche donne affette sono frutto di un padre emofilico e una madre portatrice, oppure di mutazioni genetiche. 6
  • 7. L'emofilia colpisce una persona su 10.000 ed è diffusa in tutto il mondo. Al momento sono circa 400.000 sul pianeta le persone diagnosticate, di cui circa 7.000 (calcolando anche patologie affini da carenze di fattori diversi) in Italia. L'albero genealogico più famoso in cui compaiono casi di emofilia è quello della regina Vittoria(1819-1901), antenata di molti membri di famiglie reali e nobili europee. I discendenti della famiglia regnante britannica sfuggirono alla malattia in quanto Edoardo VII e tutta la sua progenie non ereditarono il gene difettoso. 7