Flavia Barca Una cultura contemporanea per il bene comune 2015Flavia Barca
È arrivato il momento di identificare una visione sul rapporto tra cultura, paesaggio e futuro, ovvero un progetto pubblico sul futuro delle città e dei territori che passi attraverso il riuso dei nostri beni e spazi e attraverso lo sviluppo di nuova arte, quindi la creazione di spazi che promuovano la creatività e l’innovazione. Insomma è arrivato il momento di elaborare un progetto contemporaneo.
Flavia Barca Una cultura contemporanea per il bene comune 2015Flavia Barca
È arrivato il momento di identificare una visione sul rapporto tra cultura, paesaggio e futuro, ovvero un progetto pubblico sul futuro delle città e dei territori che passi attraverso il riuso dei nostri beni e spazi e attraverso lo sviluppo di nuova arte, quindi la creazione di spazi che promuovano la creatività e l’innovazione. Insomma è arrivato il momento di elaborare un progetto contemporaneo.
Musei minori, narrazione e multimedialità: progetto OpustoryOpustory
Report della giornata di studio svoltasi il 24 Giugno 2015 presso la Sala dell'Opus Sectile - Museo Nazionale dell'Alto Medioevo, Roma.
Evento organizzato in collaborazione tra il Polo Museale del Lazio, il Museo dell'Alto Medioevo e l'Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (ITABC) del CNR.
R. Villano - Realizzazione o rilancio del piccolo museoRaimondo Villano
52. R. Villano “Musei e raccolte di Farmacia: un’eco del passato coessenziale catalisi nel presente per un adeguato riscatto evolutivo in futuro”, studio integrale per il 64° Congresso nazionale sul tema “Musei farmaceutici e di arte sanitaria: la storia sussurrata dai testimoni del tempo”. Opera apprzzata e presentata dal Presidente Emerito dell’International Society for History of Pharmacy e Curatore della Biblioteca storica della Farmacia Svizzera Prof. François LEDERMANN, che nelle sue valutazioni evidenzia: “(…) Lo studio del passato farmaceutico ha un grande bisogno di rinnovarsi, di adattarsi all’evoluzione delle science storiche avvenuta da alcuni decenni, come rileva il libro di Raimondo Villano nell’analizzare le basi teoretiche della storiografia delle scienze, citando anche il filosofo britannico Karl Popper. È una disamina valida ed utile perché solo l’introduzione di concetti, di una storia concettuale, come la voleva già lo storico francese Paul Veyne negli anni Settanta, renderà possibile superare un discorso ed una metodologia troppo vincolati alla storia della prima parte del XX secolo e, dunque, consentire alla storia della farmacia di essere autenticamente e significativamente al servizio della professione. Per salvarsi in futuro il farmacista avrà bisogno di strumenti intellettuali, spirituali e morali che la storia può fornire, come chiede l’autore di questo libro. Ciò vale anche per lo studio degli oggetti e per la museologia. Noi storici della farmacia dobbiamo superare la semplice attività di descrizione e considerare i testimoni materiali del passato farmaceutico come segni semiologi, come significanti della lunga storia della farmacia. È quanto con successo prova a fare Raimondo Villano”. È in diverse istituzioni scientifiche, storiche, professionali e in molte Biblioteche specialistiche, civiche e nazionali in Italia e all’estero, tra cui: Ministero della Salute; Institute for the Preservation of Medical Traditions of Smithsonian Institution-Washington USA; Istituto di Storia della Farmacia della Facoltà di Medicina dell’Università di Berna (Switzerland); Medica Statale; Nobile Collegio Chimico Farmaceutico Universitas Aromatariorum Urbis; nazionali: Napoli, Roma, Firenze, Milano; Soprintendenza Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento; Regionale universitaria-Messina; Gabriele De Rosa Istituto Luigi Sturzo-Roma. (Università degli Studi, Complesso S. Maria delle Grazie, Ferrara, 20/21 sett 2014), Chiron, ISBN 978-88-97303-24-4, CDD 303 VIL mus 2015, LCC DG461-583.8, Napoli, pp. 166, gen 2015;
Franco Cavalleri - Musei e digitale - Rinascita Digitale | DAY #5Stefano Saladino
La digitalizzazione è ormai un “must” per tutte le realtà, grandi e piccole, del turismo e del settore museale. Anzi, più si è piccoli, maggiore è la necessità di digitalizzare il proprio patrimonio, come leva per farsi conoscere, promuovere la propria offerta, acquisire nuovi clienti o visitatori, offrire loro nuove modalità di fruizione della offerta turistica, culturale, museale. La digitalizzazione rappresenta, di fatto, un modo per riempire il gap tra Grandi e Piccoli.
Già, ma…cosa e come digitalizzare?
Biblioteca in cerca di alleati. Oltre la condivisione, verso nuove strategie.
Stelline, Milano 15 marzo 2013.
Sessione: "Biblioteche, Archivi, Musei: la convergenza possibile".
"Il dialogo tra le istituzioni della memoria e la città"
Intervento di Maurizio Vivarelli, docente di Archivistica, Bibliografia e Bivlioteconomia Università di Torino.
Programma: convegnostelline.it/sessione.php?IdUnivoco=7
Fotografie: picasaweb.google.com/117290793877692021380/ConvegnoStelline2013?authuser=0&feat=directlink
Registrazione in streaming con Livestream Procaster a cura di Sergio Primo Del Bello, ANAI Lombardia
Premio PA Sostenibile e Resiliente 2022 - Template_WORD def.docxPaolaCaramadre1
La Soprintendenza Speciale archeologia belle arti e paesaggio di Roma è una realtà istituzionale la cui mission è quella di tutelare, conservare e valorizzazione il Patrimonio storico, archeologico, artistico, architettonico, demoetnoantropologico e paesaggistico della città di Roma. Le attività dell’Istituto adempiono al dettato costituzionale dell’art. 9, considerando sempre il Patrimonio Culturale quale Bene comune destinato alla tradizione della memoria storica nazionale, alla formazione dell’identità collettiva, alla promozione della conoscenza scientifica e del senso critico dei cittadini, allo sviluppo e alla crescita economica dei territori, all’inclusione sociale e alla sostenibilità ambientale.
Nell’ambito di questa prospettiva si colloca il Primo Corso di Educazione civica al Patrimonio Culturale, rivolto agli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado elaborato e realizzato all’interno di una struttura museale di prossimità in una periferia storica della città di Roma.
Il progetto è stato strutturato realizzando un sistema a rete che coinvolge la Soprintendenza, istituzione culturale dello Stato, la Scuola, in quanto presidio permanente di cultura sul territorio, figure professionali private e realtà associative territoriali.
Da dove partiamo per progettare la comunicazione di un museo? Workshop al cor...Maria Elena Colombo
Workshop: progettare la comunicazione di un museo. Logo, sito, social network, belowt he line.
Quali sono gli elementi da tenere presenti?
Parole chiave, spunti e riflessioni.
Fondo gallerie storiche romane - Destinazione Donna - catalogo della mostraAlessandro Califano, PhD
The exhibition "Fondo gallerie storiche romane - Destinazione Donna" - about women-led art galleries in the Sixties and Seventies in Rome - ran at the Library of MACRO Contemporary Art Museum in Rome between 5 March and 15 August 2015.
This e-book, edited by Alessandro Califano and Elisabetta Bianchi, is the catalogue of the exhibition, published two years later. (Language: Italian)
A due anni dall'inaugurazione della mostra "Fondo gallerie storiche romane - Destinazione Donna" - tenutasi dal 5 marzo al 15 agosto 2015 presso la biblioteca del MACRO, Museo d'Arte Contemporanea di Roma, e dedicata alle gallerie d'arte romane dirette o fondate da donne negli anni Sessanta e Settanta - vede finalmente la luce, a cura di Alessandro Califano ed Elisabetta Bianchi, il catalogo digitale ad essa dedicato.
The exhibition "Fondo gallerie storiche romane - Destinazione Donna" - about women-led art galleries in Rome in the Sixties and Seventies - ran at the Library of MACRO Contemporary Art Museum in Rome between 5 March and 15 August 2014.
This e-book, edited by Alessandro Califano and Elisabetta Bianchi, is a catalogue of the exhibition, published two years later.
Due anni dopo la mostra "Fondo gallerie storiche romane - Destinazione Donna", tenutasi dal 5 marzo 2015 al 15 agosto dello stesso anno presso la biblioteca del MACRO, Museo d'Arte Contemporanea di Roma, dedicata alle gallerie d'arte romane dirette o fondate da donne negli anni Sessanta e Settanta, vede finalmente la luce un breve catalogo digitale ad essa dedicato, curato da Alessandro Califano ed Elisabetta Bianchi.
Musei minori, narrazione e multimedialità: progetto OpustoryOpustory
Report della giornata di studio svoltasi il 24 Giugno 2015 presso la Sala dell'Opus Sectile - Museo Nazionale dell'Alto Medioevo, Roma.
Evento organizzato in collaborazione tra il Polo Museale del Lazio, il Museo dell'Alto Medioevo e l'Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (ITABC) del CNR.
R. Villano - Realizzazione o rilancio del piccolo museoRaimondo Villano
52. R. Villano “Musei e raccolte di Farmacia: un’eco del passato coessenziale catalisi nel presente per un adeguato riscatto evolutivo in futuro”, studio integrale per il 64° Congresso nazionale sul tema “Musei farmaceutici e di arte sanitaria: la storia sussurrata dai testimoni del tempo”. Opera apprzzata e presentata dal Presidente Emerito dell’International Society for History of Pharmacy e Curatore della Biblioteca storica della Farmacia Svizzera Prof. François LEDERMANN, che nelle sue valutazioni evidenzia: “(…) Lo studio del passato farmaceutico ha un grande bisogno di rinnovarsi, di adattarsi all’evoluzione delle science storiche avvenuta da alcuni decenni, come rileva il libro di Raimondo Villano nell’analizzare le basi teoretiche della storiografia delle scienze, citando anche il filosofo britannico Karl Popper. È una disamina valida ed utile perché solo l’introduzione di concetti, di una storia concettuale, come la voleva già lo storico francese Paul Veyne negli anni Settanta, renderà possibile superare un discorso ed una metodologia troppo vincolati alla storia della prima parte del XX secolo e, dunque, consentire alla storia della farmacia di essere autenticamente e significativamente al servizio della professione. Per salvarsi in futuro il farmacista avrà bisogno di strumenti intellettuali, spirituali e morali che la storia può fornire, come chiede l’autore di questo libro. Ciò vale anche per lo studio degli oggetti e per la museologia. Noi storici della farmacia dobbiamo superare la semplice attività di descrizione e considerare i testimoni materiali del passato farmaceutico come segni semiologi, come significanti della lunga storia della farmacia. È quanto con successo prova a fare Raimondo Villano”. È in diverse istituzioni scientifiche, storiche, professionali e in molte Biblioteche specialistiche, civiche e nazionali in Italia e all’estero, tra cui: Ministero della Salute; Institute for the Preservation of Medical Traditions of Smithsonian Institution-Washington USA; Istituto di Storia della Farmacia della Facoltà di Medicina dell’Università di Berna (Switzerland); Medica Statale; Nobile Collegio Chimico Farmaceutico Universitas Aromatariorum Urbis; nazionali: Napoli, Roma, Firenze, Milano; Soprintendenza Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento; Regionale universitaria-Messina; Gabriele De Rosa Istituto Luigi Sturzo-Roma. (Università degli Studi, Complesso S. Maria delle Grazie, Ferrara, 20/21 sett 2014), Chiron, ISBN 978-88-97303-24-4, CDD 303 VIL mus 2015, LCC DG461-583.8, Napoli, pp. 166, gen 2015;
Franco Cavalleri - Musei e digitale - Rinascita Digitale | DAY #5Stefano Saladino
La digitalizzazione è ormai un “must” per tutte le realtà, grandi e piccole, del turismo e del settore museale. Anzi, più si è piccoli, maggiore è la necessità di digitalizzare il proprio patrimonio, come leva per farsi conoscere, promuovere la propria offerta, acquisire nuovi clienti o visitatori, offrire loro nuove modalità di fruizione della offerta turistica, culturale, museale. La digitalizzazione rappresenta, di fatto, un modo per riempire il gap tra Grandi e Piccoli.
Già, ma…cosa e come digitalizzare?
Biblioteca in cerca di alleati. Oltre la condivisione, verso nuove strategie.
Stelline, Milano 15 marzo 2013.
Sessione: "Biblioteche, Archivi, Musei: la convergenza possibile".
"Il dialogo tra le istituzioni della memoria e la città"
Intervento di Maurizio Vivarelli, docente di Archivistica, Bibliografia e Bivlioteconomia Università di Torino.
Programma: convegnostelline.it/sessione.php?IdUnivoco=7
Fotografie: picasaweb.google.com/117290793877692021380/ConvegnoStelline2013?authuser=0&feat=directlink
Registrazione in streaming con Livestream Procaster a cura di Sergio Primo Del Bello, ANAI Lombardia
Premio PA Sostenibile e Resiliente 2022 - Template_WORD def.docxPaolaCaramadre1
La Soprintendenza Speciale archeologia belle arti e paesaggio di Roma è una realtà istituzionale la cui mission è quella di tutelare, conservare e valorizzazione il Patrimonio storico, archeologico, artistico, architettonico, demoetnoantropologico e paesaggistico della città di Roma. Le attività dell’Istituto adempiono al dettato costituzionale dell’art. 9, considerando sempre il Patrimonio Culturale quale Bene comune destinato alla tradizione della memoria storica nazionale, alla formazione dell’identità collettiva, alla promozione della conoscenza scientifica e del senso critico dei cittadini, allo sviluppo e alla crescita economica dei territori, all’inclusione sociale e alla sostenibilità ambientale.
Nell’ambito di questa prospettiva si colloca il Primo Corso di Educazione civica al Patrimonio Culturale, rivolto agli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado elaborato e realizzato all’interno di una struttura museale di prossimità in una periferia storica della città di Roma.
Il progetto è stato strutturato realizzando un sistema a rete che coinvolge la Soprintendenza, istituzione culturale dello Stato, la Scuola, in quanto presidio permanente di cultura sul territorio, figure professionali private e realtà associative territoriali.
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Fondo gallerie storiche romane - Destinazione Donna - catalogo della mostraAlessandro Califano, PhD
The exhibition "Fondo gallerie storiche romane - Destinazione Donna" - about women-led art galleries in the Sixties and Seventies in Rome - ran at the Library of MACRO Contemporary Art Museum in Rome between 5 March and 15 August 2015.
This e-book, edited by Alessandro Califano and Elisabetta Bianchi, is the catalogue of the exhibition, published two years later. (Language: Italian)
A due anni dall'inaugurazione della mostra "Fondo gallerie storiche romane - Destinazione Donna" - tenutasi dal 5 marzo al 15 agosto 2015 presso la biblioteca del MACRO, Museo d'Arte Contemporanea di Roma, e dedicata alle gallerie d'arte romane dirette o fondate da donne negli anni Sessanta e Settanta - vede finalmente la luce, a cura di Alessandro Califano ed Elisabetta Bianchi, il catalogo digitale ad essa dedicato.
The exhibition "Fondo gallerie storiche romane - Destinazione Donna" - about women-led art galleries in Rome in the Sixties and Seventies - ran at the Library of MACRO Contemporary Art Museum in Rome between 5 March and 15 August 2014.
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Due anni dopo la mostra "Fondo gallerie storiche romane - Destinazione Donna", tenutasi dal 5 marzo 2015 al 15 agosto dello stesso anno presso la biblioteca del MACRO, Museo d'Arte Contemporanea di Roma, dedicata alle gallerie d'arte romane dirette o fondate da donne negli anni Sessanta e Settanta, vede finalmente la luce un breve catalogo digitale ad essa dedicato, curato da Alessandro Califano ed Elisabetta Bianchi.
Klimt. Alle origini di un mito - Catalogo ufficiale della mostraFrattura Scomposta
Klimt. Alle origini di un mito Da mercoledì 12 marzo al 13 luglio venti tele a olio sono in mostra a Palazzo Reale Klimt Milano, 11 marzo 2014 - La mostra “Klimt. Alle origini di un mito", realizzata in collaborazione con il Museo Belvedere di Vienna (Österreichische Galerie Belvedere), promossa dal Comune di Milano-Cultura, organizzata e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group, è curata da Alfred Weidinger, affermato studioso di Klimt e vice direttore del Belvedere, e si avvale della collaborazione per l’Italia della studiosa klimtiana Eva di Stefano.
http://www.klimtmilano.it
FRATTURA SCOMPOSTA
Numero di Gennaio - Febbraio 2014
Pagine 326
ARTISTI IN PRIMO PIANO
Ilaria Del Monte
Tina Sgrò
SONO… SARANNO FAMOSI
Alessandra Baldoni
Alice Colombo
Andrea Gnocchi
Anonymous Art
Cristina Costanzo
Daniela Cavallo
Denis Riva
Fabio Giampietro
Gabriele Buratti
Ketty Tagliatti
Linda Carrara
Marco Demis
Ornella Orlandini
Paola Mineo
Samuele Papiro
Simona Bramati
Tamara Repetto
Valentina Bardazzi
Valerio Spisani
Vincenzo Colella
Virginia Panichi
VISITATI PER VOI
RODIN il marmo la vita - Milano
GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO - Milano
AESTHESIS - Villa Panza - Varese
WUNDERKAMMER - Milano
HOMO LUDENS - Milano
ARTISSIMA - Torino
THE OTHERS - Torino
18SBARRA18 - Bologna
MARCUS JANSEN - Milano
ISIDE CONTEMPORANEA - Benevento
CHROMOPHOBIA Ryan Mendoza - Bologna
ANIMA-LI - Maurizio L'Altrella - Milano
WILD - Tiziana Vanetti - Paderno Dugnano
2 ANIME - Marica Fasoli - Brescia
ARCHI.TXT - Fabrizio Musa - Milano
HUMANIMAL - Marco Minotti - Sergno
POSTQARDS - Milano
FLUO REVOLUTION - Seregno
EXISTENCE - Luca Valotta - Milano
LIFEFRAMES - Milano
I MARTEDÌ CRITICI - Massimo Uberti - Milano
LETTERATURA NECESSARIA – Monza
L’INFORMATORE ARTISTICO
L’INTERIORITÀ, LO SGUARDO DENTRO a cura di Alessandra Redaelli - Piacenza
RISVEGLI 100% BIODEGRADABILE- Gianluca Chiodi - Milano
DA HONG KONG A LECCE Jara Marzulli di Flavia Lanza
DOMENICA È SEMPRE DOMENICA Fabrizio Segaricci di Arianna Beretta
THIERRY DE CORDIER di Federica Fiumelli
INTERVISTA A CHRISTIAN COSTA di Jessica Capra
TENDENZE. A QUALCUNO PIACE HOT di Alessandra Redaelli
LA PORTA DEI SOGNI Raimondo Galeano di Federica Fiumelli
PACIFIC - Fulvio Di Piazza - Milano
LA 55° BIENNALE DI VENEZIA I NUMERI
SHOCKING BAG l'ironia in una borsa
AMBARABACICCICOCCÒ
MADONNA NYC 83 - Casa Editrice Damiani
OKWUI ENWEZOR il nuovo direttore della Biennale di Venezia
SETUP Bologna
QUARTA DI COPERTINA
Milena Sgambato
EDITORE: Sergio Curtacci
CAPO REDATTORE: Vania Elettra Tam
COLLABORATORI DI REDAZIONE:
Alessandra Redaelli
Arianna Beretta
Flavia Lanza
Federica Fiumelli
Fulvio Martini
Giorgio Barassi
Isabella Elena Avanzini
Jessica Capra
Marco Besana
Maria Rita Montagnani
SI RINGRAZIA PER LA PREZIOSA COLLABORAZIONE
Paola C. Manfredi Studio
ARTISTI IN PRIMO PIANO
Franco Donaggio
Florencia Martinez
Alberto Gallingani
SONO… SARANNO FAMOSI
Alice Attanasio
Anna Muzi
Domenico Dell'Osso
Elena Tagliapietra
Filippo Manfroni
Francesca Marzorati
Gabriela Bodin
Gianguido Oggeri Breda
Jessica Rimondi
Luca Dalmazio
Marco Minotti
Marianna Gasperini
Massimo Caccia
Mauro Molle
Paolo Previtali
Sabatino Cersosimo
Sabrina Dan
Savina Lombardo
Silvano Bruscella
Sonia Ceccotti
Stefano Perrone
Tiziana Vanetti
VISITATI PER VOI
*Hai Paura Del Buio - Roma
*Premio Celeste 2013
*Il corpo e il dolore attraverso i secoli - Giancarlo Marcali - Como
*Identità Profonda – Milano
*Oltre il buio c’è il colore - Milano
*Brerart 2013 - Milano
*Brera salvata, Brera reinterpretata - Milano
*Back to Saxemberg Island - Vanni Cuoghi - Milano
*Crossroads - El Gato Chimney- Milano
*Out of Work - La crisi è un evento perturbante - Milano
*"di_segni-works 2013” di Mafonso
*The Scientist 2013 - Ferrara
L'INFORMATORE ARTISTICO
*Marcus Jansen - di Alessandra Redaelli
*Carta d’Identità della Cultura: Lecce
La cultura raccontata in prima persona dall’artista Orodè Deoro di Jessica Capra
*Leandro Russo di Arianna Beretta
*Francesco Messina di Arianna Beretta
*Max Gasparini - Alchimia e Passione di Alessandra Redaelli
*Riflessioni di una sera di autunno su: “Il Bacio” di Klimt” by Federica Fiumelli
*Luca Valotta di Alessandra Redaelli
*Aleandro Roncara’ “Non esistono più i conigli di una volta” di Federica Fiumelli
Luca De March di Federica Fiumelli
*Marco Romoli di Giorgio Barassi
*Visible White - Premio Celeste
*Plagio o libertà creativa dell’artista? di Frédéric Joignot
* My-Ysteria (la follia della poesia - la poesia della follia) by Maria Rita Montagnani
*The Oters Fair Torino 8-10 Novembre
*Caos e Bellezza - Alessandra Redaelli
QUARTA DI COPERTINA
*Tina Sgrò
L'effimero e l'illusorio in età barocca di Fausto Di StefanoFrattura Scomposta
Partendo da uno dei più grandi interpreti della pittura illusionistica barocca, Andrea Pozzo, la riflessione di Fausto Di Stefano vuole indagare due grandi temi dell'arte barocca: l'effimero e l'illusorio. Due caratteristiche che contribuiscono anche a rendere l'arte barocca uno strumento di propaganda in mano alla Chiesa cattolica, che avvertiva l'esigenza di imporre ai fedeli un insegnamento ben preciso: l'unica verità indiscussa doveva essere ancora quella cattolica, nonostante la Riforma protestante. E avendo ben chiaro questo obiettivo, l'arte barocca lascia da parte il convincimento razionale, che era uno dei fondamenti dell'arte rinascimentale, per abbracciare invece un messaggio volto a far leva sulle emozioni dell'osservatore. L'effimero e l'illusorio in età barocca è un affascinante viaggio all'interno di questa dimensione, che ci porterà alla scoperta di grandi e potenti capolavori.
Contenuti extra
Insieme a L'effimero e l'illusorio in età barocca sono disponibili anche due "pop-up", versione occidentale del "kirigami": con questo termine giapponese si intende un'opera realizzata su un unico foglio di carta, che piegato dà origine a forme tridimensionali (è una variante del più famoso origami). La differenza tra pop-up e kirigami consiste nel fatto che il secondo si ottiene solo tagliando e piegando un singolo foglio di carta, mentre il primo risulta da un assemblaggio. Sono disponibili, come contenuti extra, due pop-up relativi a due grandi capolavori dell'arte barocca (cliccando sui nomi si apriranno le immagini):
- Niccolò Salvi, Fontana di Trevi
- Pietro da Cortona, Ratto delle Sabine
ederico Barocci (1535 - 1612) è considerato come il più grande interprete della pittura controriformistica. Ma lo scopo di questa monografia, la terza realizzata da Federico Giannini e la prima di carattere divulgativo scritta su Federico Barocci, è dimostrare che la definizione di "pittore della Controriforma" sta stretta al pittore urbinate, perché non dà idea del fascino che i suoi meravigliosi capolavori esercitano su chi li osserva. L'analisi quindi parte dalla biografia di Federico Barocci per continuare con la descrizione di quarantacinque opere che l'artista realizzò durante la sua carriera, cercando di sottolinearne non soltanto gli aspetti storico-artistici ma anche cercando di evidenziare quanto tali dipinti riescano a essere suggestivi grazie alla loro bellezza, alle loro atmosfere, ai loro colori, alla delicatezza di molti dei loro personaggi. Federico Barocci si dimostra così non soltanto un pittore devoto ma anche un artista capace di impressionare, di emozionare e di compiere, nonostante il volontario isolamento nella sua Urbino, una parabola artistica indipendente, destinata a influenzare generazioni di pittori.
Gibellina. Laboratorio di sperimentazione sociale Autore: Giovanni RobustelliFrattura Scomposta
La piccola città di Gibellina, di origine medievale, fu completamente distrutta durante il terremoto del Belice del 1968. La sua ricostruzione però non fu come quella di tutti gli altri borghi colpiti: fu infatti affidata agli artisti, e oggi Gibellina è uno dei centri italiani più importanti per l'arte contemporanea, dal momento che oltre alle sculture all'aperto che vi si possono ammirare (realizzate da artisti come Pietro Consagra, Alberto Burri, Mimmo Rotella e molti altri) sono stati realizzati anche musei dedicati. Giovanni Robustelli ripercorre la storia di Gibellina dal 15 gennaio del 1968 fino ai giorni nostri, conducendo un'analisi non priva di critiche, volta a comprendere quali furono le idee alla base della ricostruzione della città e come Gibellina potrà svilupparsi in futuro. Il libro contiene anche un dialogo inedito con Ludovico Corrao, ex sindaco di Gibellina nonché tra i maggiori artefici della ricostruzione: l'ebook è dedicato alla sua memoria.
Il Museo e l'opera d'arte di Matilde Marzotto CaotortaFrattura Scomposta
La nascita del museo come lo intendiamo oggi, ovvero come istituzione destinata a conservare opere d'arte per istruire ed educare un pubblico ampio ed eterogeneo, risale al diciottesimo secolo. Nel Settecento le grandi capitali europee videro il sorgere di edifici realizzati con lo scopo di accogliere le collezioni, ma nonostante ciò ci fu chi si oppose a questa nascita della cultura del museo: il libro di Matilde Marzotto Caotorta si pone come obiettivo principale l'analisi della riflessione di Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy, archeologo e critico d'arte che fu uno dei principali oppositori di questo nuovo tipo di cultura. Il libro, partendo dal contesto storico e culturale che vide la nascita dei musei, sviluppa una riflessione sul pensiero di Quatremère de Quincy cercando di evidenziarne gli aspetti più singolari e cercando anche di trovare dei punti di contatto con l'attualità.
Rubens in Italia (1600 - 1608). La ritrattistica di Simona Maria FerraioliFrattura Scomposta
Pieter Paul Rubens (1577 - 1640) è stato uno dei più grandi pittori del Seicento. Questa particolare e unica monografia di Simona Maria Ferraioli vuole esplorare il periodo in cui l'artista fiammingo soggiornò in Italia, tra il 1600 e il 1608, per analizzare la ritrattistica prodotta in questi anni. Rubens infatti, durante il suo soggiorno italiano, ebbe a che fare con diversi committenti, tra cui personalità politiche illustri e influenti, ma anche con intellettuali e artisti: il suo contatto con l'arte prodotta in Italia, che si ravvisa anche nella ritrattistica, fu decisivo per il prosieguo della sua carriera. La monografia contiene un'ampia trattazione sul periodo trascorso da Rubens in Italia nonché un catalogo critico che prende in esame trenta ritratti eseguiti dal pittore per i suoi committenti in territorio italiano.
MUSEI S.P.A. di Giovanni N. Ciullo per D Supplemente del sabato di RepubblicaFrattura Scomposta
Qualcuno sostiene
che “con la cultura
non si mangia”, ma
questo sembra essere
vero solo per la
dieta italica. Soprattutto
quando si parla
di musei, e in quel campo l’abisso
fra i caterpillar internazionali (diventati
vere S.p.A, società per azioni con
super fatturati e indotto a tanti zeri) e
i carrozzoni di casa nostra è sempre
più evidente.
La gestione dei musei: un modello di analisi - Stefania Coni Luca MoreschiniFrattura Scomposta
Questo lavoro si propone di offrire un contributo all’elaborazione di un modello di analisi
dei costi di gestione dei musei, che consenta di evidenziare le finalità, gli obiettivi, i programmi
di un museo e la loro corrispondenza con la struttura della spesa.
LA GUIDA ALLA 55a BIENNALE D'ARTE VISIVA DI VENEZIA 2013
IL PALAZZO ENCICLOPEDICO
407 pagine
358 immagini
INDICE ARGOMENTI
Il Palazzo Enciclopedico
Spazi espositivi
Backstage
Giardini - Padiglione Centrale
PADIGLIONI NAZIONALI
Padiglione Santa Sede
Padiglione Venezia
ARSENALE - corderie
Padiglione Italia
Leoni d’oro
FUORI BIENNALE
Ahmet Günestekin. Monumentum of Memory
Ai Weiwei – Disposition
Antoni Muntadas. Protocolli Veneziani I
Back to back to Biennale - Free expression
bestiario contemporaneo
Anthony Caro
CROSSOVER
Artisti internazionali + vetro = GLASSTRESS
Guggenehim - STEPHAN BALKENHOL
Guggenehim - Robert Motherwell - i primi collage
Jacob Hashimoto. Gas Giant
Judi Harvest - Denatured: Honeybees+ Murano
Marc Quinn
MATTA. Roberto Sebastian Matta, Gordon Matta,
Clark e Pablo Echaurren Matta
Maxim Kantor
Omar Galiani Il sogno della Principessa Lyu Ji
Rudolf Stingel
Prima Materia
Qiu Zhijie. L’Unicorno e il Dragone
Roy Lichtenstein Sculptor
Tàpies. Lo sguardo dell'artista
The immigrants. Experiment 2
Il Palazzo di Everything + The Salon of Everything
ARMIN LINKE E DONATO DOZZY /RABIH BEAINI
TIME LAPSE
VEDOVA PLURIMO
Vito Acconci Franco Vaccari
Acconci studio intersection
When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013
Where should Othello go?
Manet Ritorno a Venezia
1. Il museo contemporaneo. La funzione educativa come spazio critico
Abstract
Questo progetto di ricerca muove dall’analisi del museo contemporaneo, mettendo
in luce questioni teoriche ed esperienze che caratterizzano il museo del presente non più
esclusivamente come spazio della conservazione e dell’esposizione, ma come possibile
laboratorio di nuove visioni, in relazione, soprattutto, al rapporto con il pubblico e, quindi,
allo sviluppo della ricerca, della didattica e della formazione. Partendo da alcune
esperienze fondamentali dell’istituzione del museo pubblico, la ricerca si è concentrata in
modo particolare sui musei d’arte contemporanea e la loro relazione con i pubblici di
riferimento e le pratiche degli artisti contemporanei. Dalle prime prove del MoMa, all’effetto
Beaubourg, al caso Guggenheim, si è cercato di analizzare quali sono stati i passaggi
fondamentali che hanno messo in evidenza il ruolo del pubblico dei musei. Accogliere
un’arte rinnovata e contestualizzata all’attualità, confrontarsi con il vivente e i mutamenti
costanti di una società in continua evoluzione, confrontarsi con il vissuto, con il progresso
politico, culturale e sociale di una comunità sempre più di massa, rendere partecipe il
pubblico dei mutevoli aspetti della realtà contemporanea, sono questi gli elementi
principali che caratterizzano i musei dedicati all’arte contemporanea. In questo rinnovato
clima culturale le riflessioni teoriche e le pratiche museologiche si concentrano su come
rendere partecipe il pubblico degli aspetti e delle riflessioni dell’arte contemporanea nella
società, per creare un museo come vero e proprio laboratorio di ricerca e di studio.
L’esigenza del museo, quindi, non più soltanto luogo della conservazione,
dell’accumulo e dell’esposizione, è quella di diventare spazio funzionale e «spazio critico»1
che permette una migliore e più estesa fruizione, incrementando le sue potenzialità
didattiche e le sue capacità educative. Come aveva sottolineato per tempo Giulio Carlo
1
Cfr. Ferrari F., Lo spazio critico. Note per una decostruzione dell’istituzione museale, Luca
Sassella Editore, Roma 2004
2. Argan «I musei non debbono servire solo a ricoverare le opere sfrattate o costrette a
battere il marciapiede del mercato[…] Dovrebbero essere istituti scientifici o di ricerca, con
una funzione aggiunta, ed essere i grandi e piccoli nodi della rete disciplinare
dell’archeologia e della storia dell’arte[…] il museo non dovrebbe essere il ritiro e il
collocamento a riposo delle opere d’arte, ma il loro passaggio allo stato laicale, cioè allo
stato di bene della comunità: il luogo in cui davanti alle opere non si prende una posizione
di estasi ammirativa, ma di critica e di attribuzione di valore»2. Il museo, quindi, deve
essere un apparato produttore di culture, non un’attrazione turistica, ma un centro
d’educazione visiva messo in discussione da una continua revisione dei valori storici e
artistici, così da spingere il pubblico all’esercizio del “diritto di fruizione” sulle opere, e non
alla ricezione passiva o alla valutazione acritica delle stesse. La riflessione di Argan
analizza quella che oggi è un’esigenza del museo, non più soltanto luogo della
conservazione, dell’accumulo e dell’esposizione, ma spazio relazionale e di confronto che
permette una migliore e più estesa fruizione e partecipazione.
Muovendo dallo studio e dall’analisi di alcune esperienze e riflessioni teoriche
internazionali attorno alle quali si è sviluppata una complessa letteratura sul museo,
questo lavoro ha messo in evidenza le strategie museologiche che si sono concentrate
sulla necessità della funzione educativa del museo, intesa come esperienza critica
fondamentale, come strumento culturale, politico e sociale del museo. Lo “spazio dell’arte”
si pone, infatti, al centro di un dibattito attorno al quale museologi, critici e storici dell’arte,
curatori, conservatori, artisti, architetti, filosofi, sociologi, antropologi e studiosi in genere si
stanno interrogando. I mutamenti formali e linguistici dell’opera d’arte contemporanea,
l’evoluzione sociale, politica, economica e culturale della società postmoderna,
l’estetizzazione globale, le teorie della nuova museologia e le strategie di marketing
museale, implicano un ripensamento profondo della figura del pubblico. Queste
2
T. Trini, Argan. Intervista sulla fabbrica dell’arte, Laterza, Bari 1980, p. 124-125.
3. esperienze segnano, dagli anni sessanta del Novecento ad oggi, un rinnovato interesse
del ruolo del pubblico, una direzione museologica che muove verso uno spettatore critico,
indice dello spostamento verso un modello di fruizione attivo, esperienziale, partecipativo,
relazionale.
Se con l’ingresso nel postmoderno l’estetizzazione diffusa, il fenomeno dei nuovi
mezzi di comunicazione, la perdita del “principio di realtà”, l’iperrealtà e la simulazione, la
globalizzazione, diventano i termini di una posizione sociale e culturale che segna
inevitabilmente una nuova direzione museologica e museografica delle istituzioni museali,
verso un’ipermuseismo, verso l’iperconsumo e l’ipertrofia del museo3, che trasforma lo
spettatore in “consumatore” passivo, dall’altro questa spinta direzionale rende ancora più
acceso il dibattito teorico che sempre più si concentra verso una posizione dialogica e
partecipativa dello spettatore. In questo senso le riflessioni teoriche di Josè Jiménez e
Hans Belting segnano un nuovo e singolare discorso sul museo, proponendo una
direzione dialogica e di confronto, una posizione relazionale e partecipativa, che evidenzia
il dibattito più recente attorno alla funzione educativa del museo4.
Se la condizione postmoderna ha determinato la necessità di incrementare le
entrate e le sue capacità attrattive, nell’epoca del post-storia5, del fenomeno di passaggio
che Purini ha definito dal museo al post-museo al trans-museo6, i musei hanno finito col
riconoscere la necessità di riflettere in maniera più analitica sull’esperienza offerta ai
visitatori; per questo motivo occorre considerare il museo alla luce del suo ruolo di spazio
dell’educazione e della comunicazione. Per queste ragioni è necessario un rinnovato
3
Su questi temi sono stati analizzati in modo particolare gli atti del convegno internazionale I
musei dell’iperconsumo, a cura di P. Ciorra e S. Suma, Triennale di Milano – Accademia
Nazionale di San Luca, Roma 2003; e il volume S. Zuliani (a cura di), Il museo all’opera.
Trasformazioni e prospettive del museo d’arte contemporanea, Bruno Mondadori, Milano 2006
4
In particolare sono stati presi in esame il volume J. Jiménez, Teoria dell’arte, trad. it., Aesthetica
Edizioni, Palermo 2007 e il saggio H. Belting, Il museo: riflessione e sensazionalismo?, in F.
Luisetti e G. Maragliano (a cura di), Dopo il museo, Trauben, Torino 2006.
5
Cfr. A. Trimarco, Post-storia. Il sistema dell’arte, Editori Riuniti, Roma 2004.
6
F. Purini, Museo, post museo, trans museo, in S. Zuliani (a cura di), Il museo all’opera, cit.
4. rapporto con i visitatori, ricercando un loro coinvolgimento attivo nel processo di
costruzione e d’interpretazione delle conoscenze e delle empatie con i contenuti del
museo. Questo nuovo modello di museo, il museo educativo, comunicativo e inclusivo,
che riesce a coniugare identità, valori e dialogo, risponde alle esigenze etiche, politiche,
sociali ed economiche attuali. Il museo deve, quindi, essere in grado di intercettare e di far
emergere i bisogni di cultura inespressi e latenti nell’attuale società, e di interpretarne le
richieste al fine di stimolare il desiderio di conoscenza, di confronto e di dialogo da parte
dei suoi pubblici. Un «museo relazionale»7, una realtà dinamica luogo di esperienza
conoscitiva, aggregazione sociale, crescita civile e ridefinizione identitaria dei singoli e
delle collettività, che diventa un sistema di interpretazione del presente. L’ultimo fronte di
questo cambiamento è, quindi, lo sviluppo di una nuova narrativa all’interno del museo, in
cui il visitatore, coinvolto in prima persona, può esplorare e formulare opinioni, confrontarsi
con gli artisti e con gli esperti del museo, interagire e relazionarsi con le con le proposte e i
progetti espositivi.
7
S. Bodo (a cura di), Il museo relazionale. Riflessioni ed esperienze europee, Fondazione
Giovanni Agnelli, Torino 2003.