1) Lean thinking and quality improvement methods can help healthcare organizations significantly improve patient care by eliminating waste and creating smooth flow through value streams.
2) Implementing lean requires redesigning patient journeys through departments and across the entire care continuum to reduce waits, handoffs, and unnecessary steps for both patients and staff.
3) Sustaining lean transformations requires establishing stability, responding quickly to problems, and designing experiments through visual management systems and a value stream leader responsible for coordination and conflict resolution across the organization.
This document discusses lessons learned from applying lean principles in three healthcare systems. It emphasizes using a scientific approach to diagnose and solve organizational problems, developing capabilities through hands-on problem solving rather than just training, making work visible through value stream mapping and management, focusing efforts on key priorities and experiments, and continually learning from experiments and customer feedback.
ilcuore24ore - il nostro tempo è per te - è un servizio che Azenda Sanitaria Firenze offre a tutti i cittadini-pazienti con cardiopatie e ai loro medici di fiducia.
24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni l'anno, il paziente è seguito, assistito, controllato.
Un servizio che assicurerà più vita e più qualità di vita ai cardiopatici.
Il Dott. Maurizio Filice, cardiologo illustra l'innovativo progetto di Azienda Sanitaria Firenze.
1) Lean thinking and quality improvement methods can help healthcare organizations significantly improve patient care by eliminating waste and creating smooth flow through value streams.
2) Implementing lean requires redesigning patient journeys through departments and across the entire care continuum to reduce waits, handoffs, and unnecessary steps for both patients and staff.
3) Sustaining lean transformations requires establishing stability, responding quickly to problems, and designing experiments through visual management systems and a value stream leader responsible for coordination and conflict resolution across the organization.
This document discusses lessons learned from applying lean principles in three healthcare systems. It emphasizes using a scientific approach to diagnose and solve organizational problems, developing capabilities through hands-on problem solving rather than just training, making work visible through value stream mapping and management, focusing efforts on key priorities and experiments, and continually learning from experiments and customer feedback.
ilcuore24ore - il nostro tempo è per te - è un servizio che Azenda Sanitaria Firenze offre a tutti i cittadini-pazienti con cardiopatie e ai loro medici di fiducia.
24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni l'anno, il paziente è seguito, assistito, controllato.
Un servizio che assicurerà più vita e più qualità di vita ai cardiopatici.
Il Dott. Maurizio Filice, cardiologo illustra l'innovativo progetto di Azienda Sanitaria Firenze.
Il Sistema di Risk Management applicato ai Censimenti generaliDaniele Frongia
Il sistema di controllo dei rischi del censimento della popolazione. La gestione di una crisi IT nel censimento della popolazione. A cura di Concetta Ferruzzi e Daniele Frongia (Istat). Censimenti al ForumPA: http://saperi.forumpa.it/story/60213/censimenti-primo-piano-allo-stand-istat-del-forum-pa. Istat: http://www.istat.it/istat/eventi/2011/forumPA/index.html
L’Azienda Ospedaliera Papardo di Messina, in collaborazione con la Società Agile s.r.l. di Catania hanno creato un software per ottimizzare le attività del personale sanitario all’interno del Pronto Soccorso, integrato con il percorso Codice Rosa.
Una proposta su come gli ingegneri clinici possano affrontare l'ingresso nelle strutture di cura o al domicilio del paziente dei dispositivi medici basati su mobile.
Catalogo Corsi E-learning:
Sicurezza lavoratori modulo generale
Sicurezza lavoratori modulo specialistico rischio basso
Sicurezza aggiornamento lavoratori
RLS – rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Aggiornamento RLS - 4/8 ore
Preposti
Aggiornamento preposti
Dirigenti
Aggiornamento dirigenti
Addetto gestione emergenze antincendio - rischio basso e medio (parte teorica)
Aggiornamento addetto gestione emergenze antincendio
RSPP - formazione dei responsabili del servizio prevenzione e protezione (modulo A)
Aggiornamento RSPP
DLSPP
Stress lavoro correlato
ASPP - formazione degli addetti al servizio prevenzione e protezione (modulo A)
SA8000
Modello di organizzazione, gestione e controllo ex d.lgs. 231/2001
HACCP - Addetti che manipolano alimenti
HACCP - Addetti che non manipolano alimenti
Il progetto di introdurre in Istat un Sistema di gestione di rischi organizzativi nasce dall’obiettivo strategico della messa in sicurezza di tutti i Sistemi, inclusa la gestione e la valorizzazione del patrimonio materiale e intellettuale dell’Istituto. Il fine ultimo è quello di consolidare la posizione di leadership dell’Istituto, accrescendo la qualità dei processi di supporto alla produzione, con la rimozione totale o parziale dei fattori che possono ostacolare la soddisfazione dei destinatari della statistica ufficiale (stakeholder).
Seguendo un percorso ciclico, che coinvolgerà tutti i settori dell’Istituto, all’analisi della percezione del rischio, a cui tutti i direttori sono gradualmente sottoposti, segue la formazione del catalogo delle criticità, condiviso dalla Commissione tecnica e dalle strutture inserite nel processo di ERM; i rischi così individuati, vengono valutati dalle strutture con il metodo del Control and Risk Self Assessment che misura il rischio complessivo secondo le dimensioni della probabilità di accadimento ed impatto dell’evento.
Fissate le priorità d’intervento, nel contesto della programmazione ordinaria della struttura interessata, vengono pianificate le azioni dirette ad impedire l’evento o a contenerne gli effetti e definiti gli indicatori di allerta.
Il Progetto è stato avviato a partire dall’analisi dei Censimenti generali, che per complessità, rilevanza e strategicità, costituiscono l’obiettivo di eccellenza dell’Istat nei prossimi anni; in tal senso, è stata prodotta una prima versione del Catalogo dei rischi che ha costituito un modello di riferimento anche per l’analisi degli altri macroprocessi.
Knowledge Management per la Sicurezza sul LavoroStefano Fiaschi
Presentazione della tesi di Master di II livello “Knowledge.com”, organizzato dall’Università di Roma “Sapienza", Facoltà di Scienze della Comunicazione.
Il Sistema di Risk Management applicato ai Censimenti generaliDaniele Frongia
Il sistema di controllo dei rischi del censimento della popolazione. La gestione di una crisi IT nel censimento della popolazione. A cura di Concetta Ferruzzi e Daniele Frongia (Istat). Censimenti al ForumPA: http://saperi.forumpa.it/story/60213/censimenti-primo-piano-allo-stand-istat-del-forum-pa. Istat: http://www.istat.it/istat/eventi/2011/forumPA/index.html
L’Azienda Ospedaliera Papardo di Messina, in collaborazione con la Società Agile s.r.l. di Catania hanno creato un software per ottimizzare le attività del personale sanitario all’interno del Pronto Soccorso, integrato con il percorso Codice Rosa.
Una proposta su come gli ingegneri clinici possano affrontare l'ingresso nelle strutture di cura o al domicilio del paziente dei dispositivi medici basati su mobile.
Catalogo Corsi E-learning:
Sicurezza lavoratori modulo generale
Sicurezza lavoratori modulo specialistico rischio basso
Sicurezza aggiornamento lavoratori
RLS – rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Aggiornamento RLS - 4/8 ore
Preposti
Aggiornamento preposti
Dirigenti
Aggiornamento dirigenti
Addetto gestione emergenze antincendio - rischio basso e medio (parte teorica)
Aggiornamento addetto gestione emergenze antincendio
RSPP - formazione dei responsabili del servizio prevenzione e protezione (modulo A)
Aggiornamento RSPP
DLSPP
Stress lavoro correlato
ASPP - formazione degli addetti al servizio prevenzione e protezione (modulo A)
SA8000
Modello di organizzazione, gestione e controllo ex d.lgs. 231/2001
HACCP - Addetti che manipolano alimenti
HACCP - Addetti che non manipolano alimenti
Il progetto di introdurre in Istat un Sistema di gestione di rischi organizzativi nasce dall’obiettivo strategico della messa in sicurezza di tutti i Sistemi, inclusa la gestione e la valorizzazione del patrimonio materiale e intellettuale dell’Istituto. Il fine ultimo è quello di consolidare la posizione di leadership dell’Istituto, accrescendo la qualità dei processi di supporto alla produzione, con la rimozione totale o parziale dei fattori che possono ostacolare la soddisfazione dei destinatari della statistica ufficiale (stakeholder).
Seguendo un percorso ciclico, che coinvolgerà tutti i settori dell’Istituto, all’analisi della percezione del rischio, a cui tutti i direttori sono gradualmente sottoposti, segue la formazione del catalogo delle criticità, condiviso dalla Commissione tecnica e dalle strutture inserite nel processo di ERM; i rischi così individuati, vengono valutati dalle strutture con il metodo del Control and Risk Self Assessment che misura il rischio complessivo secondo le dimensioni della probabilità di accadimento ed impatto dell’evento.
Fissate le priorità d’intervento, nel contesto della programmazione ordinaria della struttura interessata, vengono pianificate le azioni dirette ad impedire l’evento o a contenerne gli effetti e definiti gli indicatori di allerta.
Il Progetto è stato avviato a partire dall’analisi dei Censimenti generali, che per complessità, rilevanza e strategicità, costituiscono l’obiettivo di eccellenza dell’Istat nei prossimi anni; in tal senso, è stata prodotta una prima versione del Catalogo dei rischi che ha costituito un modello di riferimento anche per l’analisi degli altri macroprocessi.
Knowledge Management per la Sicurezza sul LavoroStefano Fiaschi
Presentazione della tesi di Master di II livello “Knowledge.com”, organizzato dall’Università di Roma “Sapienza", Facoltà di Scienze della Comunicazione.
Presentazione 3 Qualità Innovazione PMI e RdI @ 13 ott 2014Piero Mignardi
Qualità Innovazione PMI e Reti di Imprese
Bologna 13 Ottobre 2014
Le Reti di Imprese per le PMI: una realtà in evoluzione
Eugenio Ferrari, Presidente di AssoRetiPMI
Presentazione 5 Qualità Innovazione PMI e RdI @ 13 ott 2014Piero Mignardi
Qualità Innovazione PMI e Reti di Imprese
Bologna 13 Ottobre 2014
Horizon 2020: le opportunità per le Reti di Imprese e le PMI
Marlene Mastrolia, Aster
Presentazione 6 Qualità Innovazione PMI e RdI @ 13 ott 2014Piero Mignardi
Qualità Innovazione PMI e Reti di Imprese
Bologna 13 Ottobre 2014
La leadership; assertività e delega nelle Reti di Imprese
Sergio Marchesini, Consigliere di AICQ Emilia Romagna
Presentazione 4 Qualità Innovazione PMI e RdI @ 13 ott 2014Piero Mignardi
Qualità Innovazione PMI e Reti di Imprese
Bologna 13 Ottobre 2014
Internazionalizzazione delle Reti di Imprese
Luciano Consolati - AICQ ER, responsabile reti di Unimpresa
Presentazione 2 Qualità Innovazione PMI e RdI @ 13 ott 2014Piero Mignardi
Qualità Innovazione PMI e Reti di Imprese
Bologna 13 Ottobre 2014
La gestione dell’innovazione nelle PMI
Michele Frascaroli, direttore tecnico CRIT Research
Presentazione 1 Qualità Innovazione PMI e RdI @ 13 ott 2014Piero Mignardi
Qualità Innovazione PMI e Reti di Imprese
Bologna 13 Ottobre 2014
La nuova versione 2015 della norma ISO 9001 sui Sistemi di Gestione
Piero Mignardi, Consigliere di AICQ Emilia Romagna
2. Health care zero errors:
Bologna, 10 Dicembre 2014
Ing. Stefano La Rovere, PhD
Oliviero Casale – Mediabroker S.r.l
Nuove Soluzioni Aziendali
3. Lineamenti essenziali di un progetto d'innovazione
nella gestione del rischio in organizzazioni sanitarie
Sviluppo di strumenti per l’applicazione sistematica di
metodologie per la individuazione dei pericoli ed il
monitoraggio dei rischi
3
Health care zero errors: Idea progettuale
•
Idea progettuale
•
Condivisione delle «conoscenza»
•
Rappresentazione del modello di organizzazione sanitaria
•
Strumenti informatici di supporto
4. Implementazione di un
Sistema di gestione del rischio
Disponibilità di
strumenti informatici
Condivisione delle
«conoscenze»
Condivisione dei
concetti essenziali
Condivisione
dell’approccio
metodologico
Implementazione di un
Sistema di gestione del rischio
4
Health care zero errors: Idea progettuale
6. Identificazione e mappatura dei pericoli
•
Basate su conoscenze condivise sui «pericoli» e sulle relative condizioni di contesto
•
Riferite ad una opportuna rappresentazione dell’organizzazione sanitaria
Misurazione e controllo dei rischi
•
Mediante Indicatori e indici, inclusi «stimatori» delle
dimensioni del rischio
•
Per la identificazione / definizione delle «linee di difesa»
(mitigazione del rischio)
Approccio metodologico
6
7. Idea Base:
un evento «non voluto» costituisce la manifestazione di un pericolo
•
nella realizzazione di specifiche attività cliniche,
•
all’interno di uno specifico ambiente,
•
mediante l’impiego di specifiche tecnologie,
•
per il contestuale fallimento delle difese predisposte,
con conseguente danno su paziente e/o operatore e/o azienda
Necessità di un modello concettuale di tipo “ontologico”, in cui raccogliere le
conoscenze disponibili in tema di Pericoli e relative condizioni di contesto.
Ontologia dei pericoli
Progettazione: definizione degli elementi in termini di «Classi» e «Relazioni»
Sviluppo: introduzione / miglioramento (continuo) della conoscenza
Utilizzo: interrogazione per acquisizione delle informazioni contenute
Condivisione delle conoscenze
7
8. Classi essenziali dell’Ontologia dei pericoli
Una Attività «avviene» in un Ambiente ed «impiega» una Tecnologia
Un Pericolo «è insito» in una Attività, o in un Ambiente, o nell’uso di una Tecnologia
Ad un Pericolo è associato un rischio le cui dimensioni «dipendono» dai Fattori di influenza
Tale rischio «è mitigato» dalle Difese predisposte
Relazioni base
Pericoli rilevanti per una data Attività, per via dell’Ambiente in cui avviene e/o delle Tecnologie impiegate
Pericoli rilevanti per una dato Ambiente, per via delle Attività che avvengono e/o delle Tecnologie impiegate
Pericoli rilevanti per una data Tecnologia, per via delle Attività in cui è impiegata e degli ambienti in cui avvengono
Fattori di influenza e/o Difese rilevanti per una data Attività e/o Ambiente e/o Tecnologia
Relazioni secondarie
Ciascuna Classe è definita da una propria tassonomia, mediante una struttura gerarchica e modulare
8
Condivisione delle conoscenze
9. Ambiente - luogo fisico, e.g. consistente con i requisiti di
Autorizzazione di strutture sanitarie
Attività cliniche - e.g. articolate per processi/percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali
Tecnologie impiegate - e.g. consistenti con la Classificazione Nazionale
dei Dispositivi medici, integranti tassonomie specifiche (e.g. ICT)
… contesto in cui un evento «non voluto» può accadere
9
Condivisione delle conoscenze
10. … situazione, comportamento o complesso di regole che può determinare un danno
10
Condivisione delle conoscenze
11. … che possono modificare le dimensioni del rischio
11
Condivisione delle conoscenze
12. Barriere rispetto alle deviazioni dalle normale pratica (e.g. di tipo procedurale, amministrativo, fisico, … )
Punti di controllo per rilevare tali deviazioni (e.g. controlli visivi, controlli di congruenza tra documenti,
checklist di controllo, schede di rilevazione, …)
Difesa in profondità
Indipendenza tra le «risorse» che garantiscono efficacia e affidabilità delle «linee di difesa»:
§
(1°) Misure per la prevenzione dell’evento (inclusi «Punti critici di controllo»)
§
(2°) Misure per la rilevazione dell’evento ed il rispristino delle condizioni «normali»
§
(3°) Misure per la gestione dell’evento e la riduzione del danno
12
Condivisione delle conoscenze
13. Processo
Percorso
Procedura
Attività
Esempio (IDEF0)
Il modello dell’organizzazione sanitaria è definito mediante una rappresentazione
§
“funzionale”, i.e. per processi / percorsi / procedure / attività
§
“strutturale”, i.e. per ambienti
13
Rappresentazione del modello
14. Rappresentazione del modello
Gli elementi costituitivi del modello sono le Classi dell’Ontologia che definiscono il
contesto in cui un evento «non voluto» può accadere, i.e. Attività, Ambiente, Tecnologia
Il modello di uno Processo / Percorso è il contesto per la identificazione dei pericoli
Le conoscenze (parziali) dell’utilizzatore sono:
§
completate dalle conoscenze contenute nella Ontologia, e.g. le Tecnologie
impiegate sono note una volta definite le Attività di interesse
§
essenziali per introdurre nel modello gli aspetti specifici dell’organizzazione, e.g.
eliminazione di Attività non realizzate, Tecnologie non impiegate, Ambienti non disponibili
Le informazioni contenute nella Ontologia sono:
§
utilizzate per una preliminare identificazione dei pericoli
§
completate mediante analisi di approfondimento (proattive e retroattive),
e.g. analisi delle modalità di errore in una specifica procedura.
14
15. •
per l’aggiornamento continuo della Ontologia dei pericoli, e.g. definizione
ulteriori processi / percorsi, definizione in dettaglio di specifiche attività, definizione in
dettaglio degli ambienti, aggiornamento di tassonomie specifiche (es. ICT),
identificazione / ulteriore declinazione dei pericoli
•
per la rappresentazione del modello (di Processi / Percorsi), «assistita» dalle
informazioni desunte dalla Ontologia
•
per l’identificazione preliminare dei pericoli e loro associazione agli elementi
del modello, sulla base delle informazioni desunte dalla Ontologia
•
per lo sviluppo di analisi di approfondimento, e.g. mediante schede tipo
FME(C)A / HAZOP / HACCP, pre-compilate sulla base delle informazioni desunte dalla
Ontologia e della rappresentazione del modello
a supporto della Identificazione e mappatura dei pericoli
15
Strumenti informatici
16. •
per l’applicazione del Giudizio degli esperti, e.g. nella valutazione dei Fattori di
influenza rispetto ad uno specifico pericolo
•
per l’individuazione / definizione delle linee di difesa (barriere e punti di
controllo) per la mitigazione del rischio
•
per la definizione di misure quantitative - indicatori ed indici di sintesi, inclusi
«stimatori» delle dimensioni del rischio - e loro associazione agli elementi del
modello (e.g. ai punti di controllo)
•
per l'acquisizione di dati da sistemi informativi esterni, utili alla valorizzazione
di tali misure (e.g. infortuni operatore, eventi sentinella, contenziosi e reclami, Incident
Reporting, guasti dei dispositivi medici, sistema informativo dei servizi trasfusionali, …)
•
per la gestione delle incertezze associate alle stime
•
per la progettazione di cruscotti dedicati al monitoraggio dei rischi
a supporto della Misurazione e controllo dei rischi
16
Strumenti informatici
17. •
linee guida per l’applicazione standardizzata della metodologia
•
linee guida per l’implementazione del Sistema di gestione dei rischi
•
linee guida per l’integrazione con i sistemi aziendali di Gestione della Qualità e della
Sicurezza sul lavoro
•
linee guida, procedure, checklist, reportistica per la autovalutazione e valutazione
esterna / certificazione del Sistema di gestione dei rischi
•
percorsi formativi per il miglioramento delle professionalità e competenze richieste
(e.g. Health Care Risk Manager, Esperto / Auditor Sistema Rischio clinico)
17
Sistema di gestione dei rischi
18. disponibilità di strumenti per la condivisione delle conoscenze inerenti i pericoli e le
relative condizioni di contesto (Ontologia)
disponibilità di strumenti per la rappresentazione del modello (di Processi /
Percorsi) e per l’identificazione dei pericoli «assistite» dalle conoscenze
disponibilità di strumenti per la definizione di misure quantitative finalizzate al
monitoraggio dei rischi, e per la loro organizzazione in «cruscotti”
disponibilità di strumenti per acquisire dati da sistemi informativi esterni (a livello
aziendale, regionale, nazionale) ed aggiornare in modo automatico le misure
disponibilità di strumenti per la autovalutazione e la valutazione esterna /
certificazione del Sistema di gestione dei rischi
18
Lineamenti essenziali
19. Ing. Stefano La Rovere, PhD (NIER Ingegneria S.p.A.) - s.larovere@niering.it
Oliviero Casale – Mediabroker S.r.l -
Health care zero errors:
Nuove Soluzioni Aziendali