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Cigni bianchi e neri:
la Qualità affronta l’Incertezza
Stefano Setti, Blulink
La buona creanza
Stefano Setti
Direttore Tecnico di Blulink
docente presso l’Università di Modena e Reggio Emilia,
dove ho insegnato Modelli per l'Innovazione
oltre che di Qualità mi occupo di Project Management e
Risk Management (PMP®, PMI-RMP®)
lunga collaborazione con il Project Management Insitute,
oggi Direttore Ricerca e Innovazione del chapter NIC
membro di IIBA [Business Analysis] e PDMA [Product
Development]
Il solito intento …
3
… Alzare la testa dal manubrio
I protagonisti
La nuova ISO 9001:2015 come pretesto
Dualismo notevole, non certo nuovo
Nemico o alleato?
Qualità “in senso lato”
Da anni parliamo di Qualità estesa
La qualità è per definizione estesa
La naturale integrazione dei sistemi Q / S / A
Contaminazioni virtuose:
Qualità & Project management
Qualità & Innovazione
Qualità & Business Process Management
Qualità & Risk Management
Qualità & Human Resource Management
Qualità & Knowledge Management
Qualità & …
A. L’ospite
B. Il cigno nero
C. Pensieri e parole
D. Processi
E. Cultura
F. Conclusioni
6
Agenda
Risk Management
“Vivere nel rischio significa saltare da uno
strapiombo e costruirsi le ali mentre si precipita”.
Ray Bradbury
L’ospite
Vediamo il Risk
Management come
un ospite
La prima azione è
quella di aprire la
porta
La seconda è quella
di comprenderne la
storia e il linguaggio
Renè Magritte
Confini e demarcazioni
Siamo disposti a superarli?
Crisi di identità
Con i suoi corsi e ricorsi
storici, la Qualità ci
spinge costantemente
a chiederci cosa
vogliamo essere:
Burocrati o …
… innovatori?
... domatori di processi?
… artisti dell’efficacia?
…
Oggi ci prendiamo un … “rischio”
Il rischio di deludere chi si aspetta la ricetta
pre-confezionata per adeguare i propri
manuali, procedure, istruzioni, check-list alla
nuova edizione della norma …
A favore di
chi non
teme la
fatica di
evolvere
A. L’ospite
B. Il cigno nero
C. Pensieri e parole
D. Processi
E. Cultura
F. Conclusioni
12
Agenda
La metafora …
… suggestiva ed efficace dell’incertezza oltre l’atteso (*)
Da un verso di Giovenale: Rara avis in terris, nigroque simillima
cycno (uccello raro sulla terra, quasi come un cigno nero)
Il best seller di Nassim Nicholas Taleb,
(*) da una delle definizioni di qualità: “to meet
or exceed customer expectations”
Quick tour nell’incertezza
Incertezza (I)
A a cavallo tra il XVIII e XIX secolo, il filosofo e
politico liberale Henry-Benjamin Constant
affermava che:
“l’incertezza è intrinsecamente legata ad ogni
attività intrapresa dall’essere umano. L’unico
modo per sfuggire all’angoscia dell’Incerto,
dunque, consiste nel rinunciare ad una delle
più peculiari attività umane: l’atto stesso del
pensare.”
Cogito ergo … rischio!
Incertezza (II)
l fisico W. Heisenberg nel suo Principio di
Indeterminazione, certamente il più famoso fra
quelli su cui si fonda la meccanica quantistica,
afferma che:
non tutte le proprietà di una particella quantistica
possono essere misurate con precisione illimitata,
identificando nell’influenza della misurazione la
ragione dell’incertezza e quindi l’impossibilità di
determinare precisamente lo stato o la posizione
della particella. In questa situazione l’incertezza è
determinata oggettivamente dall’ampiezza
dell’errore di misura.
Incertezza (III)
Il sociologo Z. Bauman definisce la nostra era post-
moderna come la società dell’incertezza:
“L'incertezza è l'habitat naturale della vita umana,
sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il
motore delle attività umane. Sfuggire all'incertezza
è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito
presupposto, di qualsiasi immagine composita della
felicità. È per questo che una felicità autentica,
adeguata e totale sembra rimanere
costantemente ad una certa distanza da noi:
come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti, si
allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarsi a
esso.”
Incertezza (IV)
L’economista Frank H. Knight per primo effettua una
distinzione tra “incertezza misurabile” ed “incertezza
non misurabile” definendo la prima “rischio” e la
seconda “incertezza”. Premesse che faranno dire a
Donald Rumsfeld (segretario della difesa degli Stati
Uniti dal 2001 al 2006):
“The message is that there are no "knowns." There are thing we
know that we know. There are known unknowns. That is to say
there are things that we now know we don't know. But there are
also unknown unknowns. There are things we don't know we
don't know. So when we do the best we can and we pull all this
information together, and we then say well that's basically what
we see as the situation, that is really only the known
knowns and the known unknowns. And each year,
we discover a few more of those unknown unknowns. “
Nato HQ Press Conference– 6-7 Giugno 2002: www.nato.int/docu/speech/2002/s020606g.htm
Incertezza (V)
Infine N. Taleb introduce il simbolo del cigno nero
come incertezza che si manifesta e dichiara la
fragilità dei nostri strumenti conoscitivi la società
dell’incertezza:
Ogni Cigno Nero possiede tre caratteristiche
essenziali:
1) è un evento isolato, che non rientra nel campo delle
normali aspettative, poichè niente nel passato può far
sospettare il loro accadimento;
2) ha un impatto enorme;
3) nonostante il suo carattere di evento isolato, la natura
umana ci spinge a elaborare a posteriori giustificazioni
relativamente alla sua comparsa, per renderlo
spiegabile e prevedibile.
Incertezza (VI)
Infine Edgar Morin, uno dei massimi filosofi del nostro
tempo, assieme a Ilya Prigogine studioso delle
Scienze della Complessità.
Analogamente a Bauman indica il tempo corrente come un
tempo segnato dall’incertezza, che richiede atteggiamenti
nuovi, non cartesiani, e strumenti nuovi per affrontare la
realtà.
Edgar Morin
K/U
Known – Unknown
Possiamo immaginare l’evento e stimarne
probabilità e severità
Unknown – Unknown
Non possiamo immaginare l’evento (“cigno
nero”, “act of God”)
22
Risk Manager …
Cassandra: figlia di Priamo, ultima
sopravvissuta di 50 …
Laocoonte: il sacerdote che non si
fidava del cavallo …
 … Una professione del terzo millennio?
“Timeo Danaos et dona ferentes”
A. L’ospite
B. Il cigno nero
C. Pensieri e parole
D. Processi
E. Cultura
F. Conclusioni
23
Agenda
Rischio
Alcuni ritengono che il termine abbia
origine dalla parola greca ριζα (riza)
utilizzata da Omero nell’Odissea,
probabilmente nel significato di “fisso”,
per identificare lo scoglio di Scilla.
"Piuttosto lungo lo scoglio roccioso di Scilla navigando veloce
fa passare la nave [...]
E all'isola Trinachia verrai: qui in numero grande
vari pascolando le vacche del Sole e le floride greggi [...] (Odissea, XII, 108-128)
oppure dal termine greco κινδυνος (kindunos),
utilizzato già da Platone nei suoi dialoghi sulla
Repubblica, e tradotto a seconda del contesto, non
solo in rischio ma anche in pericolo oppure
opportunità o possibilità, una traduzione già più
vicina al significato moderno.
Pericolo
Il termine pericolo deriva dal latino periculum la cui
etimologia rinvia alla parola greca péras, ossia limite,
che risuona anche nei termini empiria ed esperimento.
Il periculum è quindi ciò che ci misura e ci mette alla
prova.
Tra le più importanti definizioni possiamo citare:
“Causa o origine di un danno o di una perdita potenziali” (UNI
11230)
“Potenziale sorgente di danno” (UNI EN ISO 12100-1)
“Fonte di possibili lesioni o danni alla salute” (UNI EN 292 parte
I/1991)
“Fonte o situazione potenzialmente dannosa in termini di
lesioni o malattie, danni alle proprietà, all’ambiente di lavoro,
all’ambiente circostante o una combinazione di questi
(OHSAS 18001)
Rischio e Pericolo
Che legame c’è?
Come non confondersi?
Curva : Pericolo = Uscire di strada : Rischio
Thanks to: Christian Grazioli, Remark srl
Nasce il PxD
Una delle prime definizione di rischio, dal punto di vista matematico,
si può ricondurre al lavoro di Daniel Bernoulli (1700-1782) che associa
il rischio al calcolo delle probabilità, come combinazione di due
variabili:
1. La frequenza di accadimento (probabilità) dell’evento “rischioso”,
ossia il numero di volte in cui tale evento si ripete in un periodo
prefissato e
2. La severità delle conseguenze (magnitudo) che l’evento
provocherebbe materializzandosi, ossia l’insieme delle conseguenze
che possono derivare dal verificarsi dell’evento stesso.
In sintesi il Rischio è …
“ … incertezza che conta”
A. L’ospite
B. Il cigno nero
C. Pensieri e parole
D. Processi
E. Cultura
F. Conclusioni
29
Agenda
30
Risk Management processes
Risk
Management
Planning
Risk
Identification
Risk
Qualification
Risk
Quantification
Risk
Response
Planning
Risk
Moniotoring and
Control
Rielaborazione da PMBOK® Vth ed.
Risk Qualification
Modelli di riferimento
In ordine cronologico di rilascio:
PMBOK®, pubblicato dal Project Management Institute (PMI)
che fin dalla sua prima pubblicazione nel 1987 contiene una
sezione dedicata alla gestione dei rischi in ambito project
management (Project Risk Management).
A Risk Management Standard, pubblicato nel 2002 dalla
collaborazione tra AIRMIC37, IRM38 e Alarm39 (AAIRM), e
riconosciuto come standard di riferimento per il Risk
Management nel Regno Unito;
Management Systems Standard 436040 rilasciato da Australia e
Nuova Zelanda nel 2004, risultato di una evoluzione partita già
nel 1995;
Enterprise Risk Management framework (ERM), pubblicato dal
CoSO41 in una prima versione nel 1992 e in seguito rivisto e
ulteriormente sviluppato nel 2004. Questo modello fornisce le
linee guida utilizzabili dal management per integrare la
funzione di Risk Management a livello corporate in ottica
strategica.
CoSO ERM Cube
4 obiettivi, 8 componenti
Finalmente ISO
ISO 31000:2009 Risk Management – Principles
and guidelines
Rilasciato nel 2009 considerata come nuova
normativa di riferimento per la gestione dei
rischi accettata a livello mondiale.
A corredo della ISO 31000 merita attenzione la
ISO Guide 73:2009 - Risk Management – Vocabulary;
di particolare interesse in quanto norma le definizioni
dei termini inerenti la pratica del Risk Management
favorendo una comprensione reciproca.
ISO 31000:2009
Relazione tra principi di RM, framework e processi.
Framework secondo AAIRM
(Fonte: IRM)
Risk response
• Avoid: intervenire sul progetto
per eliminare il rischio.
• Transfer: intervenire sul progetto
per spostare l’impatto negativo su
una terza parte (assicurazioni,
penali, …)
• Mitigate: intervenire sul progetto
per diminuire la probabilità e/o
l’impatto che una minaccia si
verifichi
• Accept: non effettuare nessun
intervento sul progetto.
• Exploit: intervenire sul progetto
rendere certa un’opportunità.
• Share: intervenire sul progetto per
spostare l’opportunità su una terza
parte che ne può meglio usufruire
• Enhance: intervenire sul progetto
per aumentare la probabilità e/o
l’impatto che una opportunità si
verifichi
• Accept: non effettuare nessun
intervento sul progetto.
MINACCE OPPORTUNITA’
Rielaborato da PMBOK® 2012
38
Modello CMMI®
CMMI®RSKM – Identificazione e prioritarizzazione di rischi, problemi
potenziali prima he accadano, analisi ed attuazione dei piani di risposta e
mitigazione.
PMBOK®:
KAs: Risk
Processes: tutti
RISK MANAGEMENT (RSKM)
Categoria: project management
Plan M&C
39
 Il sistema di gestione del rischio ricalca schemi ben noti ai
QM
Fonte: http://www.sqs.ch/it
I rischi a sistema
40
“A Risk Management Standard”
… by:
Free download:
http://www.theirm.org/publications/documents/ARMS_2002_IRM.pdf
Institute of Risk Management (IRM)
www.theirm.org
“Standard” IRM
41
Integrazione
42
ERM = Enterprise Risk Management: la disciplina
estesa a livello corporate.
Mira ad armonizzare l’approccio alla gestione dei rischi in tutti gli
ambiti dell’organizzazione (Qualità, Ambiente, Sicurezza,
Progetto, Prodotto, …)
Vedi: en.wikipedia.org/wiki/ISO_31000
ISO 31000:2009
Risk management -- Principles and guidelines
Verso l’ERM
Declinazioni
Dove si attua in pratica l’Enterprise Risk
Management Framework?
Product design (DFMEA)
Process design (PFMEA)
Business Process Modelling
Sistema HSE (sicurezza)
Sistema PMS (project risks)
…
Sistema GRC
A. L’ospite
B. Il cigno nero
C. Pensieri e parole
D. Processi
E. Cultura
F. Conclusioni
44
Agenda
Mettere “a sistema”
Cultura diffusa, DNA, principio ologrammatico
46
ABC
(Fonte: IRM)
ABC model
Attitude > Behaviuor > Culture
La Cultura di un gruppo nasce dai
Comportamenti Ripetuti dei suoi membri.
Il Comportamento del gruppo e delle
persone che lo compongono è il risultato
degli Atteggiamenti, sottostanti.
Sia il Comportamento sia gli Atteggiamenti
sono influenzati dalla Cultura Prevalente del
gruppo.
Grig-Group Model
(Fonte: IRM)
Risk Culture Framework secondo IRM
(Fonte: IRM)
Modello Double-S,
Sociability vs. Solidarity.
(Fonte: IRM)
Temi e aspetti del modello
IRM Risk Culture Aspects (I)
(Fonte: IRM)
Temi e aspetti del modello
IRM Risk Culture Aspects (II)
(Fonte: IRM)
Risk Attitude
Understanding and Managing Risk Attitude di Hillson e Murray-Webster (2007).
Risk Tolerance
“La capacità, la disposizione a tollerare, e il
fatto stesso di tollerare, senza ricevere
danno, qualche cosa che in sé sia o
potrebbe essere spiacevole, dannosa, mal
sopportata”
“Capacità di resistere a condizioni
sfavorevoli o potenzialmente dannose”
“Lo scarto ammesso rispetto a un valore
stabilito”
“Capacità di resistere a condizioni
sfavorevoli senza subirne danno”.
Risk Appetite
“Pungente sollecitazione a soddisfare il bisogno
di cibo”;
“Stimolo, impulso ad appagare i propri istinti e
desideri”;
“desiderio naturale di cibo; fame moderata”;
“disposizione naturale a soddisfare bisogni o
desideri; avidità di possedere”;
“(filos.) in Aristotele e nella scolastica, tendenza
verso un bene [...] la tendenza verso un bene
sensibile [...] la volontà in quanto volta al bene
in sé”;
“Tendenza istintiva di ogni essere verso ciò che
può soddisfare i suoi bisogni; inclinazione”;
Definizioni comparate (I)
Definizioni comparate (II)
I passi
Come
implementare in
azienda un
framework di
Risk Appetite?
Passo 1. - Messaggio
Il coinvolgimento diretto dell’organo di
supervisione strategica e dei vertici
aziendali.
Se la risk appetite è il desiderio di assumersi
dei rischi entro certi limiti, sarà responsabilità
del Board, come organo primario
dell’organizzazione, interpretare i segnali
interni ed esterni e formulare un Risk
Appetite Statement
Passo 2. - Coerenza
I vertici non hanno il solo scopo di esplicitare
il messaggio e comunicarlo ma devono
anche fornire supporto sostanziale al Risk
Appetite Framework in maniera diretta.
Questo è possibile solamente nel momento
in cui la leadership, sia in grado di adottare
un comportamento coerente non solo nei
messaggi veicolati ma anche nelle azioni,
assumendosi la responsabilità dei rischi
assunti nelle loro aree di competenza.
Passo 3. - Policy
Necessità di incorporare il framework di Risk
Appetite all’interno del Sistema
Manageriale di Pianificazione e Controllo.
Una politica chiara sulla gestione del rischio
(Risk Policy) e adeguati limiti operativi sono
parti essenziali del framework, necessari ad
allineare la conduzione del business alla Risk
Appetite.
Passo 4. – la leva IT
In ultimo vi deve essere una solida infrastruttura
tecnica, soprattutto dei sistemi informativi.
Il che permetta un raggruppamento accurato,
completo e tempestivo dei dati relativi al
rischio, garantendo e fornendo la flessibilità, gli
strumenti necessari utili ad analizzare i rischi non
solo a livello corporate ma anche a livello delle
diverse Business Unit e per tipologie di rischio
differenti. Una solida governance
dell’infrastruttura IT rappresenta quindi una leva
di importanza fondamentale per il successo del
Risk.
A. L’ospite
B. Il cigno nero
C. Pensieri e parole
D. Processi
E. Cultura
F. Conclusioni
63
Agenda
Conclusioni
Il risk management è un ospite “ingombrante”
ma con una ricca storia e molte lezioni
Processo graduale, che deve partire dal
commitment della direzione
Vi è convergenza di strumenti e glossario
Non solo PxD, ma framework culturale
Necessità di un approccio sistemico
Lo strumento IT … aiuta!
E la Qualità?
Se:
“Vivere nel rischio significa saltare da uno
strapiombo e costruirsi le ali mentre si precipita”.
La Qualità potrebbe
essere la costruzione
delle ali?
Buon volo!
Grazie!
Stefano Setti, PMP®, PMI-RMP®
stefano.setti@blulink.com
LinkedIn: http://it.linkedin.com/pub/stefano-setti/1/593/271
www.blulink.com
PMBOK® e I requisiti

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Presentazione 2 Qualità Innovazione PMI e RdI @ 13 ott 2014Presentazione 2 Qualità Innovazione PMI e RdI @ 13 ott 2014
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Presentazione 1 Qualità Innovazione PMI e RdI @ 13 ott 2014
Presentazione 1 Qualità Innovazione PMI e RdI @ 13 ott 2014Presentazione 1 Qualità Innovazione PMI e RdI @ 13 ott 2014
Presentazione 1 Qualità Innovazione PMI e RdI @ 13 ott 2014
 

02 blulink stefano_setti

  • 1. Cigni bianchi e neri: la Qualità affronta l’Incertezza Stefano Setti, Blulink
  • 2. La buona creanza Stefano Setti Direttore Tecnico di Blulink docente presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, dove ho insegnato Modelli per l'Innovazione oltre che di Qualità mi occupo di Project Management e Risk Management (PMP®, PMI-RMP®) lunga collaborazione con il Project Management Insitute, oggi Direttore Ricerca e Innovazione del chapter NIC membro di IIBA [Business Analysis] e PDMA [Product Development]
  • 3. Il solito intento … 3 … Alzare la testa dal manubrio
  • 4. I protagonisti La nuova ISO 9001:2015 come pretesto Dualismo notevole, non certo nuovo Nemico o alleato?
  • 5. Qualità “in senso lato” Da anni parliamo di Qualità estesa La qualità è per definizione estesa La naturale integrazione dei sistemi Q / S / A Contaminazioni virtuose: Qualità & Project management Qualità & Innovazione Qualità & Business Process Management Qualità & Risk Management Qualità & Human Resource Management Qualità & Knowledge Management Qualità & …
  • 6. A. L’ospite B. Il cigno nero C. Pensieri e parole D. Processi E. Cultura F. Conclusioni 6 Agenda
  • 7. Risk Management “Vivere nel rischio significa saltare da uno strapiombo e costruirsi le ali mentre si precipita”. Ray Bradbury
  • 8. L’ospite Vediamo il Risk Management come un ospite La prima azione è quella di aprire la porta La seconda è quella di comprenderne la storia e il linguaggio Renè Magritte
  • 9. Confini e demarcazioni Siamo disposti a superarli?
  • 10. Crisi di identità Con i suoi corsi e ricorsi storici, la Qualità ci spinge costantemente a chiederci cosa vogliamo essere: Burocrati o … … innovatori? ... domatori di processi? … artisti dell’efficacia? …
  • 11. Oggi ci prendiamo un … “rischio” Il rischio di deludere chi si aspetta la ricetta pre-confezionata per adeguare i propri manuali, procedure, istruzioni, check-list alla nuova edizione della norma … A favore di chi non teme la fatica di evolvere
  • 12. A. L’ospite B. Il cigno nero C. Pensieri e parole D. Processi E. Cultura F. Conclusioni 12 Agenda
  • 13. La metafora … … suggestiva ed efficace dell’incertezza oltre l’atteso (*) Da un verso di Giovenale: Rara avis in terris, nigroque simillima cycno (uccello raro sulla terra, quasi come un cigno nero) Il best seller di Nassim Nicholas Taleb, (*) da una delle definizioni di qualità: “to meet or exceed customer expectations”
  • 15. Incertezza (I) A a cavallo tra il XVIII e XIX secolo, il filosofo e politico liberale Henry-Benjamin Constant affermava che: “l’incertezza è intrinsecamente legata ad ogni attività intrapresa dall’essere umano. L’unico modo per sfuggire all’angoscia dell’Incerto, dunque, consiste nel rinunciare ad una delle più peculiari attività umane: l’atto stesso del pensare.” Cogito ergo … rischio!
  • 16. Incertezza (II) l fisico W. Heisenberg nel suo Principio di Indeterminazione, certamente il più famoso fra quelli su cui si fonda la meccanica quantistica, afferma che: non tutte le proprietà di una particella quantistica possono essere misurate con precisione illimitata, identificando nell’influenza della misurazione la ragione dell’incertezza e quindi l’impossibilità di determinare precisamente lo stato o la posizione della particella. In questa situazione l’incertezza è determinata oggettivamente dall’ampiezza dell’errore di misura.
  • 17. Incertezza (III) Il sociologo Z. Bauman definisce la nostra era post- moderna come la società dell’incertezza: “L'incertezza è l'habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle attività umane. Sfuggire all'incertezza è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi immagine composita della felicità. È per questo che una felicità autentica, adeguata e totale sembra rimanere costantemente ad una certa distanza da noi: come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarsi a esso.”
  • 18. Incertezza (IV) L’economista Frank H. Knight per primo effettua una distinzione tra “incertezza misurabile” ed “incertezza non misurabile” definendo la prima “rischio” e la seconda “incertezza”. Premesse che faranno dire a Donald Rumsfeld (segretario della difesa degli Stati Uniti dal 2001 al 2006): “The message is that there are no "knowns." There are thing we know that we know. There are known unknowns. That is to say there are things that we now know we don't know. But there are also unknown unknowns. There are things we don't know we don't know. So when we do the best we can and we pull all this information together, and we then say well that's basically what we see as the situation, that is really only the known knowns and the known unknowns. And each year, we discover a few more of those unknown unknowns. “ Nato HQ Press Conference– 6-7 Giugno 2002: www.nato.int/docu/speech/2002/s020606g.htm
  • 19. Incertezza (V) Infine N. Taleb introduce il simbolo del cigno nero come incertezza che si manifesta e dichiara la fragilità dei nostri strumenti conoscitivi la società dell’incertezza: Ogni Cigno Nero possiede tre caratteristiche essenziali: 1) è un evento isolato, che non rientra nel campo delle normali aspettative, poichè niente nel passato può far sospettare il loro accadimento; 2) ha un impatto enorme; 3) nonostante il suo carattere di evento isolato, la natura umana ci spinge a elaborare a posteriori giustificazioni relativamente alla sua comparsa, per renderlo spiegabile e prevedibile.
  • 20. Incertezza (VI) Infine Edgar Morin, uno dei massimi filosofi del nostro tempo, assieme a Ilya Prigogine studioso delle Scienze della Complessità. Analogamente a Bauman indica il tempo corrente come un tempo segnato dall’incertezza, che richiede atteggiamenti nuovi, non cartesiani, e strumenti nuovi per affrontare la realtà. Edgar Morin
  • 21. K/U Known – Unknown Possiamo immaginare l’evento e stimarne probabilità e severità Unknown – Unknown Non possiamo immaginare l’evento (“cigno nero”, “act of God”)
  • 22. 22 Risk Manager … Cassandra: figlia di Priamo, ultima sopravvissuta di 50 … Laocoonte: il sacerdote che non si fidava del cavallo …  … Una professione del terzo millennio? “Timeo Danaos et dona ferentes”
  • 23. A. L’ospite B. Il cigno nero C. Pensieri e parole D. Processi E. Cultura F. Conclusioni 23 Agenda
  • 24. Rischio Alcuni ritengono che il termine abbia origine dalla parola greca ριζα (riza) utilizzata da Omero nell’Odissea, probabilmente nel significato di “fisso”, per identificare lo scoglio di Scilla. "Piuttosto lungo lo scoglio roccioso di Scilla navigando veloce fa passare la nave [...] E all'isola Trinachia verrai: qui in numero grande vari pascolando le vacche del Sole e le floride greggi [...] (Odissea, XII, 108-128) oppure dal termine greco κινδυνος (kindunos), utilizzato già da Platone nei suoi dialoghi sulla Repubblica, e tradotto a seconda del contesto, non solo in rischio ma anche in pericolo oppure opportunità o possibilità, una traduzione già più vicina al significato moderno.
  • 25. Pericolo Il termine pericolo deriva dal latino periculum la cui etimologia rinvia alla parola greca péras, ossia limite, che risuona anche nei termini empiria ed esperimento. Il periculum è quindi ciò che ci misura e ci mette alla prova. Tra le più importanti definizioni possiamo citare: “Causa o origine di un danno o di una perdita potenziali” (UNI 11230) “Potenziale sorgente di danno” (UNI EN ISO 12100-1) “Fonte di possibili lesioni o danni alla salute” (UNI EN 292 parte I/1991) “Fonte o situazione potenzialmente dannosa in termini di lesioni o malattie, danni alle proprietà, all’ambiente di lavoro, all’ambiente circostante o una combinazione di questi (OHSAS 18001)
  • 26. Rischio e Pericolo Che legame c’è? Come non confondersi? Curva : Pericolo = Uscire di strada : Rischio Thanks to: Christian Grazioli, Remark srl
  • 27. Nasce il PxD Una delle prime definizione di rischio, dal punto di vista matematico, si può ricondurre al lavoro di Daniel Bernoulli (1700-1782) che associa il rischio al calcolo delle probabilità, come combinazione di due variabili: 1. La frequenza di accadimento (probabilità) dell’evento “rischioso”, ossia il numero di volte in cui tale evento si ripete in un periodo prefissato e 2. La severità delle conseguenze (magnitudo) che l’evento provocherebbe materializzandosi, ossia l’insieme delle conseguenze che possono derivare dal verificarsi dell’evento stesso.
  • 28. In sintesi il Rischio è … “ … incertezza che conta”
  • 29. A. L’ospite B. Il cigno nero C. Pensieri e parole D. Processi E. Cultura F. Conclusioni 29 Agenda
  • 32. Modelli di riferimento In ordine cronologico di rilascio: PMBOK®, pubblicato dal Project Management Institute (PMI) che fin dalla sua prima pubblicazione nel 1987 contiene una sezione dedicata alla gestione dei rischi in ambito project management (Project Risk Management). A Risk Management Standard, pubblicato nel 2002 dalla collaborazione tra AIRMIC37, IRM38 e Alarm39 (AAIRM), e riconosciuto come standard di riferimento per il Risk Management nel Regno Unito; Management Systems Standard 436040 rilasciato da Australia e Nuova Zelanda nel 2004, risultato di una evoluzione partita già nel 1995; Enterprise Risk Management framework (ERM), pubblicato dal CoSO41 in una prima versione nel 1992 e in seguito rivisto e ulteriormente sviluppato nel 2004. Questo modello fornisce le linee guida utilizzabili dal management per integrare la funzione di Risk Management a livello corporate in ottica strategica.
  • 33. CoSO ERM Cube 4 obiettivi, 8 componenti
  • 34. Finalmente ISO ISO 31000:2009 Risk Management – Principles and guidelines Rilasciato nel 2009 considerata come nuova normativa di riferimento per la gestione dei rischi accettata a livello mondiale. A corredo della ISO 31000 merita attenzione la ISO Guide 73:2009 - Risk Management – Vocabulary; di particolare interesse in quanto norma le definizioni dei termini inerenti la pratica del Risk Management favorendo una comprensione reciproca.
  • 35. ISO 31000:2009 Relazione tra principi di RM, framework e processi.
  • 37. Risk response • Avoid: intervenire sul progetto per eliminare il rischio. • Transfer: intervenire sul progetto per spostare l’impatto negativo su una terza parte (assicurazioni, penali, …) • Mitigate: intervenire sul progetto per diminuire la probabilità e/o l’impatto che una minaccia si verifichi • Accept: non effettuare nessun intervento sul progetto. • Exploit: intervenire sul progetto rendere certa un’opportunità. • Share: intervenire sul progetto per spostare l’opportunità su una terza parte che ne può meglio usufruire • Enhance: intervenire sul progetto per aumentare la probabilità e/o l’impatto che una opportunità si verifichi • Accept: non effettuare nessun intervento sul progetto. MINACCE OPPORTUNITA’ Rielaborato da PMBOK® 2012
  • 38. 38 Modello CMMI® CMMI®RSKM – Identificazione e prioritarizzazione di rischi, problemi potenziali prima he accadano, analisi ed attuazione dei piani di risposta e mitigazione. PMBOK®: KAs: Risk Processes: tutti RISK MANAGEMENT (RSKM) Categoria: project management Plan M&C
  • 39. 39  Il sistema di gestione del rischio ricalca schemi ben noti ai QM Fonte: http://www.sqs.ch/it I rischi a sistema
  • 40. 40 “A Risk Management Standard” … by: Free download: http://www.theirm.org/publications/documents/ARMS_2002_IRM.pdf Institute of Risk Management (IRM) www.theirm.org “Standard” IRM
  • 42. 42 ERM = Enterprise Risk Management: la disciplina estesa a livello corporate. Mira ad armonizzare l’approccio alla gestione dei rischi in tutti gli ambiti dell’organizzazione (Qualità, Ambiente, Sicurezza, Progetto, Prodotto, …) Vedi: en.wikipedia.org/wiki/ISO_31000 ISO 31000:2009 Risk management -- Principles and guidelines Verso l’ERM
  • 43. Declinazioni Dove si attua in pratica l’Enterprise Risk Management Framework? Product design (DFMEA) Process design (PFMEA) Business Process Modelling Sistema HSE (sicurezza) Sistema PMS (project risks) … Sistema GRC
  • 44. A. L’ospite B. Il cigno nero C. Pensieri e parole D. Processi E. Cultura F. Conclusioni 44 Agenda
  • 45. Mettere “a sistema” Cultura diffusa, DNA, principio ologrammatico
  • 47. ABC model Attitude > Behaviuor > Culture La Cultura di un gruppo nasce dai Comportamenti Ripetuti dei suoi membri. Il Comportamento del gruppo e delle persone che lo compongono è il risultato degli Atteggiamenti, sottostanti. Sia il Comportamento sia gli Atteggiamenti sono influenzati dalla Cultura Prevalente del gruppo.
  • 49. Risk Culture Framework secondo IRM (Fonte: IRM)
  • 50. Modello Double-S, Sociability vs. Solidarity. (Fonte: IRM)
  • 51. Temi e aspetti del modello IRM Risk Culture Aspects (I) (Fonte: IRM)
  • 52. Temi e aspetti del modello IRM Risk Culture Aspects (II) (Fonte: IRM)
  • 53. Risk Attitude Understanding and Managing Risk Attitude di Hillson e Murray-Webster (2007).
  • 54. Risk Tolerance “La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa, mal sopportata” “Capacità di resistere a condizioni sfavorevoli o potenzialmente dannose” “Lo scarto ammesso rispetto a un valore stabilito” “Capacità di resistere a condizioni sfavorevoli senza subirne danno”.
  • 55. Risk Appetite “Pungente sollecitazione a soddisfare il bisogno di cibo”; “Stimolo, impulso ad appagare i propri istinti e desideri”; “desiderio naturale di cibo; fame moderata”; “disposizione naturale a soddisfare bisogni o desideri; avidità di possedere”; “(filos.) in Aristotele e nella scolastica, tendenza verso un bene [...] la tendenza verso un bene sensibile [...] la volontà in quanto volta al bene in sé”; “Tendenza istintiva di ogni essere verso ciò che può soddisfare i suoi bisogni; inclinazione”;
  • 58. I passi Come implementare in azienda un framework di Risk Appetite?
  • 59. Passo 1. - Messaggio Il coinvolgimento diretto dell’organo di supervisione strategica e dei vertici aziendali. Se la risk appetite è il desiderio di assumersi dei rischi entro certi limiti, sarà responsabilità del Board, come organo primario dell’organizzazione, interpretare i segnali interni ed esterni e formulare un Risk Appetite Statement
  • 60. Passo 2. - Coerenza I vertici non hanno il solo scopo di esplicitare il messaggio e comunicarlo ma devono anche fornire supporto sostanziale al Risk Appetite Framework in maniera diretta. Questo è possibile solamente nel momento in cui la leadership, sia in grado di adottare un comportamento coerente non solo nei messaggi veicolati ma anche nelle azioni, assumendosi la responsabilità dei rischi assunti nelle loro aree di competenza.
  • 61. Passo 3. - Policy Necessità di incorporare il framework di Risk Appetite all’interno del Sistema Manageriale di Pianificazione e Controllo. Una politica chiara sulla gestione del rischio (Risk Policy) e adeguati limiti operativi sono parti essenziali del framework, necessari ad allineare la conduzione del business alla Risk Appetite.
  • 62. Passo 4. – la leva IT In ultimo vi deve essere una solida infrastruttura tecnica, soprattutto dei sistemi informativi. Il che permetta un raggruppamento accurato, completo e tempestivo dei dati relativi al rischio, garantendo e fornendo la flessibilità, gli strumenti necessari utili ad analizzare i rischi non solo a livello corporate ma anche a livello delle diverse Business Unit e per tipologie di rischio differenti. Una solida governance dell’infrastruttura IT rappresenta quindi una leva di importanza fondamentale per il successo del Risk.
  • 63. A. L’ospite B. Il cigno nero C. Pensieri e parole D. Processi E. Cultura F. Conclusioni 63 Agenda
  • 64. Conclusioni Il risk management è un ospite “ingombrante” ma con una ricca storia e molte lezioni Processo graduale, che deve partire dal commitment della direzione Vi è convergenza di strumenti e glossario Non solo PxD, ma framework culturale Necessità di un approccio sistemico Lo strumento IT … aiuta!
  • 65. E la Qualità? Se: “Vivere nel rischio significa saltare da uno strapiombo e costruirsi le ali mentre si precipita”. La Qualità potrebbe essere la costruzione delle ali?
  • 67. Grazie! Stefano Setti, PMP®, PMI-RMP® stefano.setti@blulink.com LinkedIn: http://it.linkedin.com/pub/stefano-setti/1/593/271 www.blulink.com PMBOK® e I requisiti