2. Integrazione dell’UE
Marcati squilibri regionali all’interno del territorio
comunitario
Attuazione di politiche a favore delle
aree economicamente svantaggiate
Iniziative comunitarie a vantaggio delle aree rurali
1968 modifica del Trattato di Roma ridurre gli squilibri regionali
all’interno dei Paesi membri
3. Agricoltura non è solo uno strumento di
approvvigionamento alimentare ma intesa in
senso olistico
valorizzazione delle risorse territoriali
5. Leader
1991 prima generazione di Leader
Seconda fase di programmazione dei Fondi
Strutturali della politica europea di coesione
economica e sociale
6. Fondi Strutturali
Strumenti finanziari di cui si avvale la
Commissione Europea per cofinanziare
alcuni interventi negli Stati membri
FESR = Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
FSE = Fondo Sociale Europeo
FEAOG (FEOGA) = Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e
Garanzia (Fondo Europeo di Orientamento e
Garanzia Agricola)
SFOP = Strumento Finanziario di Orientamento della Pesca
7. Leader
- Leader I (1991 – 1993)
- Leader II (1994 – 1999)
- Leader + (2000 – 2006)
Tre generazioni:
ed infine …
- Asse IV Metodo Leader (2007-2013)
8. Leader
Obiettivo principale: migliorare il potenziale di
sviluppo delle zone rurali attraverso
• l’attivazione e mobilitazione delle risorse locali
• l’incentivazione alla collaborazione fra
operatori socio-economici al fine di produrre
beni e servizi per creare il massimo valore
aggiunto
9. • l’acquisizione, la promozione e la diffusione di
know-how sullo sviluppo integrato a livello
locale
• la valorizzazione del patrimonio culturale e
naturale
• il miglioramento dei rapporti fra produttori e
consumatori
• ……
10. Know-how = “sapere come”
Conoscenze e abilità operative necessarie per
svolgere una determinata attività lavorativa
11. Evoluzione nelle metodologie applicative per
lo Sviluppo Rurale (SR)
Prima degli anni ’90 approccio del tipo
“top-down”
Gli aiuti erano
decisi a livello
nazionale o
regionale
12. Evoluzione nelle metodologie applicative per
lo Sviluppo Rurale (SR)
Dopo gli anni ’90 approccio del tipo
“bottom-up”
Il tipo di approccio risulta
diverso, rispettoso delle
peculiarità locali e
condiviso dalle comunità
13. Diversità delle zone rurali dell’UE
Approccio allo sviluppo del tipo
“bottom-up”
con il sostegno delle autorità nazionali e/o
regionali => approccio del tipo
“top-down”
16. Quali sono le caratteristiche del “locale”?
- dimensioni ridotte degli spazi
- omogeneità e coesione sociale
- tradizioni e identità comuni senso di
appartenenza
- condivisione di necessità e aspettative comuni
- ………
17. … è più facile individuare:
- punti di forza e di debolezza
- rischi e opportunità
- potenziale endogeno e principali ostacoli allo
sviluppo sostenibile
Le azioni vengono pianificate in base
alle reali necessità dei contesti locali
Perché, dunque, strategie di sviluppo basate
sulle esigenze locali?
18. Coinvolgimento della popolazione locale in
generale, dei gruppi di interessi socio-economici
e delle istituzioni locali
Che cosa si intende per approccio del tipo
“bottom-up”
Attiva partecipazione ai processi decisionali per
individuare le necessità dei contesti locali e
pianificare le strategie da adottare per
raggiungere gli obiettivi fissati
19. Perché un’elaborazione ed un’attuazione delle
strategie secondo un approccio dal basso verso
l’alto?
- Perché attraverso questo tipo di approccio è possibile
individuare i punti di forza e di debolezza di una realtà
territoriale “locale”
- Perché le comunità locali sono chiamate a divenire
protagoniste del proprio sviluppo, in modo che tutte le
azioni portate avanti possano ricevere una forte spinta
motivazionale
20. Partenariati locali fra settore pubblico e privato:
i Gruppi di Azione Locale.
GAL
Consorzio misto costituito da enti pubblici e
privati
Tutti i potenziali attori dello sviluppo di un’area
rurale
21. Sede legale
Ostuni via Cattedrale, 11
Telefono: 0831 093207
E-Mail: altosalento@libero.it
Il GAL "Alto Salento" si costituisce nel 1998 quale società a
responsabilità limitata, composta da un ampio partenariato
rappresentato dal Consorzio Volontario di cinque comuni della
provincia di Brindisi (Ostuni, Carovigno, Ceglie Messapica, San
Michele Salentino, San Vito dei Normanni), quale soggetto
pubblico, nonché da Associazioni, Organizzazioni operanti sul
territorio e dalla Banca di Credito Cooperativo, quale soggetto
privato.
22. ● Consorzio volontario Comuni dell'Alto Salento Associazione culturale Amici Di
Ostuni Banca di Credito Cooperativo di Ostuni
● Massari Livino Consorzio Aziende Agrituristiche Ostunesi Federazione
Provinciale Coldiretti Di Brindisi
● Consorzio Salentino Olivicoltori C.S.O. Coop. Agricola Strada dell'olio
extravergine di oliva dop "Collina Di Brindisi" Circolo legambiente - il circolo
di brindisi "Tonino Di Giulio"
● Unione Provinciale Agricoltori di Brindisi Confederazione Italiana Agricoltori
di Brindisi Consorzio di Difesa e Valorizzazione delle Produzioni Agricole
● Università del Salento Università degli Studi di Bari Teatro dell'Est società
cooperativa
● Nicolaus Tour srl Thalassia Società coop. arl Consorzio di gestione Torre
Guaceto
● La fedelissima Società coop. Sociale Onlus Caliandro Rocco Comitato
Condotta Slow Food "Alto Salento"
● S.&v.e.t.a.c. Società coop. a.r.l. Azienda Agricola di Errico Anna in Tedesco De
Cillis srl
● "Al mattarello" di Ligorio Pietro, Giovanna e figli snc Compra una srl
S.u.n. Di Attorre Vincenzo & c. s.a.s.
23. ● Giba ssg Gruppo Industriale Barletta Angelo e figli società San Giacomo a.r.l.
Prof.im di Andriuzzi Emilia Passo di Terra ass. Culturale per la Tutela del
Patrimonio della Murgia Sud Orientale
● Legacoop Puglia Azienda di Promozione Turistica di Brindisi Circolo Tennis
Ostuni
● Cooperative Intercomunali Riunite De Laurentis De Michele Pietro Hotel
Rione Antico "La Terra" di Santoro Francesca
● Avis sez. Comunale "Vito De Leonardis" Consorzio Ato Br/1 - rifiuti
Associazione culturale "Cavalcata di Sant'Oronzo"
● Gruppo folk "La Stella" Coper Consumo di Ostuni società cooperativa Prisma
società cooperativa a r.l.
● Consorzio Puglia Doc Confederazione Produttori Agricoli (Copagri) Ente
culturale Puglia associazione di promozione sociale
● Corinto srl Istituto di istruzione secondaria superiore "Enrico Pantanelli"
sezione agraria Martucci Luciano
● Putignano Luigi Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di
Brindisi Confcooperative Unione Provinciale di Brindisi
● Provincia di Brindisi Comune di Fasano
24. GAL => l’unione fa la forza
Riduzione di potenziali conflitti
Cooperazione nei vari settori dello sviluppo
locale
25. Ruolo dei GAL
- individuare le strategie di sviluppo più
confacenti al territorio
- orientare tali strategie
- prendere decisioni sui progetti più promettenti
per un loro finanziamento
Piano di Azione Locale
Piano delle cose da fare per raggiungere la
sostenibilità a livello locale.
26. Ancora sul ruolo del GAL
gestire, direttamente o indirettamente, i fondi
pubblici stanziati per lo sviluppo delle aree
rurali
27. Facilitare l’innovazione
Innovazione come nuovo prodotto o processo
elaborato in situ
Innovazione come assorbimento di know-how
elaborato altrove o per altri settori e applicata
allo sviluppo rurale
Innovazione in ambito metodologico
come nelle aziende o nell’industria
28. Azioni integrate e multisettoriali
Insieme coerente di attività che riguardano
settori anche diversi con l’unico obiettivo dello
sviluppo delle aree rurali
29. Creazione di reti
Scambio di know-how e conoscenze da
calibrarsi a seconda delle realtà locali
Trasferimento delle buone pratiche e delle
conoscenze acquisite attraverso le esperienze
derivate dagli interventi fattivi sul territorio
Superamento dell’isolamento di alcune aree
rurali
30. Tipi di reti
Reti istituzionali Reti informali
Rete della
Commissione
europea che
opera a livello
globale
nell’ambito della
UE
Rete nazionale
che fa capo ai
singoli Stati
membri
È obbligatorio partecipare alle
attività di rete per i gruppi Leader
che usufruiscono dei finanziamenti
europei
Reti nate spontaneamente a
vari livelli che dal locale
giungono fino a quello europeo
31. Cooperazione
Cooperazione =/= Creazione di reti
Collaborazione fra diversi GAL alla
realizzazione di un progetto congiunto per lo
sviluppo delle rispettive zone d’azione anche in
altre regioni o in un altro Stato membro
La cooperazione può funzionare anche fra una o più realtà locali
appartenenti all’UE e quelle di un Paese terzo
32. Cooperazione
Interterritoriale
fra due diverse zone
rurali di un unico Paese
membro dell’UE
Transnazionale
fra gruppi Leader
operanti almeno in due
diversi Paese membri
dell’UE
Sviluppare iniziative congiunte in ambito turistico