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Credito alle micro e piccole imprese,
confidi e politiche pubbliche - Analisi di
contesto e spunti di riflessione.
Salvatore Vescina
Confidi day
29 Novembre 2017
Palermo
Agenzia per la coesione territoriale
1
Confidi: le domande chiave.
1. I confidi saranno salvati dalla lettera r), da
patrimonializzazioni pubbliche, dalle fusioni, da norme
giuridiche? Oppure è bene andare oltre le garanzie,
accrescere il valore (l'utilità) dei confidi anche con
investimenti strutturali che ne migliorino efficienza,
efficacia ed economicità?
2. A chi giova e a chi nuoce l'accountability dei confidi?
3. Nell'età degli algoritmi c'è ancora spazio per la soft
information (e per l'informazione qualitativa "fine")?
4. I confidi si accingono a diventare, loro malgrado,
monopolisti della relazione diretta con le micro e piccole
imprese? Se si, questa è un'opportunità o una minaccia?
2
1. Conoscere per deliberare: uno slide book ACT
2. Dinamiche dell'offerta di credito alle imprese +
Focus: il relationship lending e le BCC
3. Oltre le garanzie pubbliche….sulla strada del digitale
Agenda
3
1. Conoscere per deliberare: uno slide book ACT
Sul sito web dell'Agenzia per la Coesione Territoriale è appena stato
pubblicato il documento "Creditoallemicroepiccole imprese, confidi e
politiche pubbliche - Analisi di contesto e spunti di riflessione"
predisposto dall'Agenzia per la Coesione Territoriale.
Questo è l'indice dello slide book:
1. Introduzione: obbiettivo del documento
2. Dinamiche dell'offerta di credito alle imprese
3. Perimetro e dinamica del mercato dei confidi
4. Il nuovo set di regole sull'accountability dei confidi
5. La questione del modello di business
6. Sul sostegno pubblico veicolato tramite i confidi.
Qui accenniamo ad alcune questioni trattate nello slide book e
aggiungiamo un focus sulle Banche di Credito Cooperativo, tra le più
rilevanti per le micro e piccole imprese.
4
2.1.1. Decresce sensibilmente il credito dei "piccoli"
Prestiti (escluse le sofferenze) nelle imprese non finanziarie, per classe di affidamento
globale, milioni di euro.
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Banca d'Italia (TDB30156). Cfr. Circ. Banca c'Italia 140/91 e ss.mm.
5
14.644
14.838
13.698
12.824
12.492
12.269
12.115
11.887
16.331
16.606
15.311
13.896
13.672
13.447
13.177
12.873
33.297
34.181
31.604
28.596
27.765
26.741
26.009
25.269
0 10.000 20.000 30.000 40.000
31-03-2010
31-03-2011
31-03-2012
31-03-2013
31-03-2014
31-03-2015
31-03-2016
31-03-2017
Da 125.000 a < 250.000 euro Da 75.000 a < 125.000 euro Da 30.000 a < 75.000 euro
2.1.2. Decresce sensibilmente il credito dei "piccoli"
Numerosità delle imprese prenditrici di prestiti (escluse le sofferenze) nelle imprese non
finanziarie, per classe di affidamento globale, in valore assoluto.
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Banca d'Italia (TDB30156). Cfr. Circ. Banca c'Italia 140/91 e ss.mm.
6
417.572
414.471
389.297
358.372
346.275
337.396
335.824
330.765
228.106
227.822
212.256
192.828
184.862
180.884
178.211
175.784
266.545
267.320
250.611
230.063
218.144
209.261
204.686
201.112
0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000
31-03-2010
31-03-2011
31-03-2012
31-03-2013
31-03-2014
31-03-2015
31-03-2016
31-03-2017
Da 125.000 a < 250.000 euro Da 75.000 a < 125.000 euro Da 30.000 a < 75.000 euro
7
2.1.3. Fragilità finanziaria e allocazione del credito
Un paper* di E. Bonaccorsi di Patti e P. Finaldi Russo
* Banca d'Italia. Questioni di Economia e Finanza (Occasional Papers) N. 371.
https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2017-0371/index.html
8
2.1.4. Fragilità finanziaria e allocazione del credito
"Stime econometriche confermano che, a parità di numerose
caratteristiche di impresa (redditività, liquidità, dinamica del fatturato,
spesa per investimenti, settore di attività economica e area geografica),
il credito si è ridotto soprattutto per le microimprese e per le aziende
più rischiose" (…)
"Vi è una componente della minor crescita del credito delle
microimprese non spiegata dagli indicatori inclusi nelle regressioni. Ciò
potrebbe riflettere una minore propensione delle banche a finanziare
clientela di piccola dimensione a causa della maggiore incidenza dei
costi fissi oppure le difficoltà ad adattare i metodi di valutazione del
merito di credito basati sull’informazione qualitativa ai rilevanti
cambiamenti tecnologici e regolamentari in corso".
Che il relationship lending funzioni ancora (dentro o fuori dalla crisi) è
provato da più analisi empiriche. Da ultima (settembre 2017), il paper
The real effects of relationship lending (R.Banerjee, L.Gambacorta ed
E.Sette), nella collana di Banca d'Italia Temi di Discussione.
2.2. Focus: il relationship lending e le BCC
Introduzione e sintesi
9
Le banche di credito cooperativo, nell'insieme:
• sono un big player sul mercato dei prestiti alle piccole imprese. A loro
è riferibile oltre 1/5 dei finanziamenti erogati alle imprese di minori
dimensioni dal sistema creditizio (Cfr. 2.2.2.);
• nel periodo 2011-2016, hanno ridotto meno delle altre banche la
propensione a prestare danaro alle imprese (Cfr. 2.2.3.);
• hanno dimostrato una capacità di selezione dei prenditori "artigiani"
ben più efficace rispetto alle altre banche (Cfr. 2.2.4.);
• peraltro analisi Banca d'Italia* evidenziano che i tassi di interesse
applicati dalle banche locali** alle imprese fino a 20 addetti sono
significativamente più contenuti di quelli applicati dalle altre banche.
E' certo: la riforma delle BCC comporterà la implementazione di
modelli di rating e significativi mutamenti del business model. Il che, in
qualche modo, si rifletterà sulle micro e piccole imprese.
* Economie regionali n. 43 di dicembre 2014, tav. a2.5.4.
** Nel 2013, su 487 banche locali 388 erano BCC .
2.2.1. Focus: il relationship lending e le BCC
Ammontare degli impieghi (v.a., milioni di euro)
10
55.121
49.203
4.073
11.907
5.063
10.210
132.685
0
20.000.000
40.000.000
60.000.000
80.000.000
100.000.000
120.000.000
140.000.000
160.000.000
imprese pubbl. e private, ass.ni tra imprese non finanziarie
fam prod. artigiane
famiglie produtt.che esercitano attivita' diversa da quella artigiana
quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : artigiane
quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : non artigiane
Totale
2.2.2. Focus: il relationship lending e le BCC
Incidenza % degli impieghi BCC sul totale del sistema creditizio
11
7,11%
21,42%
16,98%
23,34%
20,72%
7,35%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
imprese pubbl. e private, ass.ni tra imprese non finanziarie
fam prod. artigiane
famiglie produtt.che esercitano attivita' diversa da quella artigiana
quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : artigiane
quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : non artigiane
Totale
2.2.3. Focus: il relationship lending e le BCC
Variazione % degli impieghi tra il 2011 e il 2016 (BCC vs. Altre Banche)
12
-7,20%
-12,93%
-23,34%
-9,41%
-25,38%
-18,62%
-4,41%
-10,74%
-20,90%
-2,85%
-25,83%
-13,96%
-30% -25% -20% -15% -10% -5% 0%
Totale
imprese pubbl. e private, ass.ni tra imprese non finanziarie
fam prod. artigiane
famiglie produtt.che esercitano attivita' diversa da quella artigiana
quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : artigiane
quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : non artigiane
BCC Altre banche
2.2.4. Focus: il relationship lending e le BCC
Incidenza % delle sofferenze sugli impieghi (BCC vs. Altre Banche)
13
18,63%
14,78%
13,09%
18,19%
26,22%
21,20%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
BCC - imprese pubbl. e private, ass.ni tra imprese non finanziarie
BCC - fam prod. artigiane
BCC - quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : artigiane
Altre banche - imprese pubbl. e private, ass.ni tra imprese non finanziarie
Altre banche - fam prod. artigiane
Altre banche - quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : artigiane
Fonte: Ns. elaborazioni su dati BASTRA – Banca d'Italia.
2.3.1. Dinamiche dell'offerta di credito
perdere peso al fine di recuperare agilità …
Sportelli bancari (v.a.)
14
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Banca d'Italia
Addetti nell'industria bancaria (v.a.)
Al 31/12/2016 risultano 299.645 addetti (altra tavola)
2.3.2. Un sistema bancario in trasformazione.
perdere peso al fine di recuperare agilità …
… La reazione che ci si aspetta dall’industria bancaria, quindi anche dagli
intermediari italiani, può essere riassunta da una metafora sanitaria: fare
esercizio fisico e perdere peso al fine di recuperare agilità …
<<… Occorre accelerare la razionalizzazione delle strutture organizzative
centrali e della rete delle dipendenze sul territorio, in modo da riassorbire
l’eccesso di capacità produttiva che si è determinato in questi lunghi anni di
crisi. In non pochi casi saranno inevitabili interventi sul personale..
… Con la trasformazione delle grandi popolari in società per azioni vengono
meno le disfunzioni spesso associate all’eccessiva autoreferenzialità del
management, conseguenza dell’uso distorto del voto capitario. La riforma delle
Banche di Credito Cooperativo va pure nella direzione di consentire ove occorra
il tempestivo ricorso al mercato dei capitali …>>*
* Banche, imprese, mercato - ANSPC - XLVIII Giornata del Credito 4 ottobre 2016
Intervento del Direttore Generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-direttorio/int-dir-2016/Rossi-041016.pdf
15
L'eccesso di capacità produttiva dipende anche dalla crescente rilevanza delle
tecnologie digitali (home banking, rating, ecc.).
3.1.2. Confidi e imprese minori
Nella varianza, c'è chi mette valore aggiunto nelle scelte allocative (in ogni regione!)
16
Incidenza (%) delle sofferenze sui prestiti garantiti da confidi alle imprese di minori dimensioni per branca di attività economica nel 2016 (1)
totale prestiti (2) agricoltura industria costruzioni servizi
imprese
garantite da
confidi
imprese non
garantite da
confidi
imprese
garantite da
confidi
imprese non
garantite da
confidi
imprese
garantite da
confidi
imprese non
garantite da
confidi
imprese
garantite da
confidi
imprese non
garantite da
confidi
imprese
garantite
da confidi
imprese non
garantite da
confidi
Piemonte 43,5 20,3 19,3 8,2 44,1 24,5 54,9 29,2 44,2 21,5
Valle d'Aosta 10,9 13,0 5,8 2,9 2,8 17,2 21,3 24,3 9,9 11,2
Lombardia 28,4 21,7 14,1 15,6 27,6 24,1 43,9 34,2 27,8 20,1
Liguria 38,6 24,5 27,6 28,0 38,3 24,9 49,0 34,9 37,4 21,9
Nord Ovest 33,4 21,4 15,8 13,8 33,6 24,2 46,9 32,8 33,1 20,6
Trentino-Alto Adige 16,5 7,9 5,0 3,5 14,9 9,3 24,4 16,6 21,0 7,3
Veneto 22,5 22,2 7,4 11,4 23,6 29,8 39,7 37,1 21,4 20,9
Friuli Venezia Giulia 24,3 19,4 20,2 12,3 20,4 25,0 35,0 35,2 25,4 18,0
Emilia-Romagna 18,1 20,4 6,2 13,3 25,4 21,3 38,9 36,2 20,1 19,0
Nord Est 19,8 18,5 7,1 10,7 23,2 23,6 36,3 33,0 21,1 16,9
Toscana 36,5 26,6 28,8 25,3 35,7 33,3 49,9 39,5 34,0 22,1
Umbria 48,6 31,8 29,1 25,1 48,8 41,1 56,8 46,9 48,8 27,0
Marche 28,9 29,9 21,6 19,7 27,6 37,6 43,8 47,8 25,9 26,0
Lazio 39,6 33,1 9,3 30,3 44,9 44,1 54,5 49,6 40,9 29,4
Centro 35,8 29,7 22,8 25,4 35,2 37,4 48,9 44,9 34,4 25,7
Abruzzo 30,9 36,4 24,7 35,3 34,0 46,7 36,4 43,1 28,9 32,7
Molise 34,0 41,1 6,6 28,0 40,4 45,7 54,3 64,9 32,2 35,4
Campania 46,5 42,3 12,5 35,8 50,4 51,0 70,6 66,2 45,1 36,6
Puglia 31,0 40,4 38,7 35,6 29,9 46,8 36,5 57,8 28,7 36,0
Basilicata 29,6 52,3 29,4 43,2 33,4 56,2 40,3 74,4 24,6 45,4
Calabria 56,1 56,7 34,9 52,3 63,5 64,3 69,8 72,9 53,5 51,2
Sicilia 39,0 49,0 39,4 48,0 43,1 55,1 46,5 68,3 36,5 42,8
Sardegna 37,8 41,4 14,6 38,5 40,1 53,2 59,6 61,8 37,5 34,6
Sud e Isole 37,0 44,6 29,3 40,6 39,5 52,1 47,8 63,3 35,2 39,1
Italia 30,3 27,6 14,3 19,9 31,9 32,4 44,8 43,2 30,4 25,1
Fonte: elaborazioni su dati Centrale dei rischi. (1) La ripartizione territoriale si basa sulla residenza dei soggetti garantiti. Dati riferiti a confidi che risultavano aver concesso garanzie a imprese non
finanziarie con meno di 20 addetti per importi superiori alla soglia di rilevamento individuale in Centrale dei rischi al 31 dicembre 2015. – (2) Il totale dei prestiti alle imprese comprende anche quelle
non classificabili in base alle branche indicate. Da Rapporto sulle Economie Regionali 2016 – Banca d'Italia.
3. Distinguere nella varianza. L'accountability dei confidi
Le tappe più recenti di un percorso giunto all'ultimo miglio
 agosto 2016 – istruzioni redazione bilanci dei confidi minori;
 dicembre 2016- istruzioni redazione bilanci dei confidi maggiori;
 novembre 2016 - nomina del board dell'Organismo 112 bis TUB;
 ottobre 2017 – costituzione del gruppo di lavoro per una
tassonomia e un applicativo funzionale al deposito dei bilanci in
formato elettronico elaborabile (XBRL).
Si tratta di processi capaci di interferire:
 sui rapporti Banche-Confidi;
 sulla riforma del Fondo di garanzia per le PMI, la cui normativa
prevede dei trattamenti più vantaggiosi per i «soggetti garanti
autorizzati» a seguito di apposita valutazione su l’adeguatezza
patrimoniale, la solvibilità, l’efficienza e l’accuratezza della gestione.
3.2.1 Oltre le garanzie pubbliche
Riepilogando…..
• Nel segmento del credito alle imprese piccole e micro:
la disponibilità di credito è diminuita per più ragioni. Tra queste è il
perdere peso al fine di recuperare agilità perseguito dalle banche
mutando, nel business model, il peso di rete tradizionale↓ e ITC ↑.
i processi allocativi delle BCC -prive di sistemi di rating- sono risultati
costantemente e significativamente migliori rispetto alle altre
banche. Certamente la riorganizzazione delle BCC nei gruppi implica
l'adozione di sistemi di rating e altri mutamenti che vanno
monitorati e interpretati.
• Estrarre informazioni (qualitative e soft) dalle piccole
imprese opache:
è certamente un valore. Anche di alcuni confidi;
ma implica costi che molte banche ritengono maggiori dei benefici.
La penseranno così anche le BCC-Gruppo?
3.2.2. Oltre le garanzie pubbliche
Un obbiettivo da affrontare a livello sistemico
• L'evoluzione digitale del business model delle banche è
evidente, logica, irreversibile. Eppure, quasi sempre, si
invoca un solo rimedio per il rischio di razionamento del
credito : le agevolazioni pubbliche, anzitutto come garanzie.
• C'è da fare sulla strada del digitale. Ad esempio per
incrementare, a livello sistemico, la disponibilità di
informazioni:
funzionali a ridurre le perdite per le banche e i confidi;
a basso costo;
(e quindi) per lo più in formato elettronico elaborabile.
3.2.3. Oltre le garanzie pubbliche
Tre azioni chiave
1. Il bilancio Xbrl dei confidi
è l'ultimo miglio per rendere immediatamente valutabile il sistema e
il singolo confidi, sia dalle banche partner, sia dalle istituzioni;
 comporta significativi risparmi per i confidi minori (su cui grava il
costo dell'Organismo di controllo 112 TUB) e per gli altri stakeholder.
2. Il progetto Sisifo Xbrl banche–confidi sull'andamentale.
è un progetto ABI-Assoconfidi funzionale alla gestione dinamica degli
accantonamenti;
ma anche per il pronto intervento a sostegno delle imprese in
difficoltà.
3. La piattaforma per il fido e la garanzia elettronica.
 è un progetto del Mise (PON Imprese e competitività);
 mira a standardizzare le informazioni che i confidi raccolgono sulle
operazioni garantite, trasferibili a banche e terze parti.
Conclusioni
Molto si è fatto in Italia in tema di infrastrutture digitali per il
credito, ma molto resta da fare. Soprattutto per favorire
l'integrazione credito-garanzia.
Bisogna maturare la consapevolezza che questa è una
priorità, una priorità da affrontare con visione di sistema,
nell'interesse delle imprese, dei confidi e delle banche.
GRAZIE PER L'ATTENZIONE
salvatore.vescina.esp@agenziacoesione.gov.it
Salvatore Vescina
Agenzia per la coesione territoriale
22

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29 XI 2017 intervento al Confidi Day di Palermo

  • 1. Credito alle micro e piccole imprese, confidi e politiche pubbliche - Analisi di contesto e spunti di riflessione. Salvatore Vescina Confidi day 29 Novembre 2017 Palermo Agenzia per la coesione territoriale 1
  • 2. Confidi: le domande chiave. 1. I confidi saranno salvati dalla lettera r), da patrimonializzazioni pubbliche, dalle fusioni, da norme giuridiche? Oppure è bene andare oltre le garanzie, accrescere il valore (l'utilità) dei confidi anche con investimenti strutturali che ne migliorino efficienza, efficacia ed economicità? 2. A chi giova e a chi nuoce l'accountability dei confidi? 3. Nell'età degli algoritmi c'è ancora spazio per la soft information (e per l'informazione qualitativa "fine")? 4. I confidi si accingono a diventare, loro malgrado, monopolisti della relazione diretta con le micro e piccole imprese? Se si, questa è un'opportunità o una minaccia? 2
  • 3. 1. Conoscere per deliberare: uno slide book ACT 2. Dinamiche dell'offerta di credito alle imprese + Focus: il relationship lending e le BCC 3. Oltre le garanzie pubbliche….sulla strada del digitale Agenda 3
  • 4. 1. Conoscere per deliberare: uno slide book ACT Sul sito web dell'Agenzia per la Coesione Territoriale è appena stato pubblicato il documento "Creditoallemicroepiccole imprese, confidi e politiche pubbliche - Analisi di contesto e spunti di riflessione" predisposto dall'Agenzia per la Coesione Territoriale. Questo è l'indice dello slide book: 1. Introduzione: obbiettivo del documento 2. Dinamiche dell'offerta di credito alle imprese 3. Perimetro e dinamica del mercato dei confidi 4. Il nuovo set di regole sull'accountability dei confidi 5. La questione del modello di business 6. Sul sostegno pubblico veicolato tramite i confidi. Qui accenniamo ad alcune questioni trattate nello slide book e aggiungiamo un focus sulle Banche di Credito Cooperativo, tra le più rilevanti per le micro e piccole imprese. 4
  • 5. 2.1.1. Decresce sensibilmente il credito dei "piccoli" Prestiti (escluse le sofferenze) nelle imprese non finanziarie, per classe di affidamento globale, milioni di euro. Fonte: Ns. elaborazioni su dati Banca d'Italia (TDB30156). Cfr. Circ. Banca c'Italia 140/91 e ss.mm. 5 14.644 14.838 13.698 12.824 12.492 12.269 12.115 11.887 16.331 16.606 15.311 13.896 13.672 13.447 13.177 12.873 33.297 34.181 31.604 28.596 27.765 26.741 26.009 25.269 0 10.000 20.000 30.000 40.000 31-03-2010 31-03-2011 31-03-2012 31-03-2013 31-03-2014 31-03-2015 31-03-2016 31-03-2017 Da 125.000 a < 250.000 euro Da 75.000 a < 125.000 euro Da 30.000 a < 75.000 euro
  • 6. 2.1.2. Decresce sensibilmente il credito dei "piccoli" Numerosità delle imprese prenditrici di prestiti (escluse le sofferenze) nelle imprese non finanziarie, per classe di affidamento globale, in valore assoluto. Fonte: Ns. elaborazioni su dati Banca d'Italia (TDB30156). Cfr. Circ. Banca c'Italia 140/91 e ss.mm. 6 417.572 414.471 389.297 358.372 346.275 337.396 335.824 330.765 228.106 227.822 212.256 192.828 184.862 180.884 178.211 175.784 266.545 267.320 250.611 230.063 218.144 209.261 204.686 201.112 0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 31-03-2010 31-03-2011 31-03-2012 31-03-2013 31-03-2014 31-03-2015 31-03-2016 31-03-2017 Da 125.000 a < 250.000 euro Da 75.000 a < 125.000 euro Da 30.000 a < 75.000 euro
  • 7. 7 2.1.3. Fragilità finanziaria e allocazione del credito Un paper* di E. Bonaccorsi di Patti e P. Finaldi Russo * Banca d'Italia. Questioni di Economia e Finanza (Occasional Papers) N. 371. https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2017-0371/index.html
  • 8. 8 2.1.4. Fragilità finanziaria e allocazione del credito "Stime econometriche confermano che, a parità di numerose caratteristiche di impresa (redditività, liquidità, dinamica del fatturato, spesa per investimenti, settore di attività economica e area geografica), il credito si è ridotto soprattutto per le microimprese e per le aziende più rischiose" (…) "Vi è una componente della minor crescita del credito delle microimprese non spiegata dagli indicatori inclusi nelle regressioni. Ciò potrebbe riflettere una minore propensione delle banche a finanziare clientela di piccola dimensione a causa della maggiore incidenza dei costi fissi oppure le difficoltà ad adattare i metodi di valutazione del merito di credito basati sull’informazione qualitativa ai rilevanti cambiamenti tecnologici e regolamentari in corso". Che il relationship lending funzioni ancora (dentro o fuori dalla crisi) è provato da più analisi empiriche. Da ultima (settembre 2017), il paper The real effects of relationship lending (R.Banerjee, L.Gambacorta ed E.Sette), nella collana di Banca d'Italia Temi di Discussione.
  • 9. 2.2. Focus: il relationship lending e le BCC Introduzione e sintesi 9 Le banche di credito cooperativo, nell'insieme: • sono un big player sul mercato dei prestiti alle piccole imprese. A loro è riferibile oltre 1/5 dei finanziamenti erogati alle imprese di minori dimensioni dal sistema creditizio (Cfr. 2.2.2.); • nel periodo 2011-2016, hanno ridotto meno delle altre banche la propensione a prestare danaro alle imprese (Cfr. 2.2.3.); • hanno dimostrato una capacità di selezione dei prenditori "artigiani" ben più efficace rispetto alle altre banche (Cfr. 2.2.4.); • peraltro analisi Banca d'Italia* evidenziano che i tassi di interesse applicati dalle banche locali** alle imprese fino a 20 addetti sono significativamente più contenuti di quelli applicati dalle altre banche. E' certo: la riforma delle BCC comporterà la implementazione di modelli di rating e significativi mutamenti del business model. Il che, in qualche modo, si rifletterà sulle micro e piccole imprese. * Economie regionali n. 43 di dicembre 2014, tav. a2.5.4. ** Nel 2013, su 487 banche locali 388 erano BCC .
  • 10. 2.2.1. Focus: il relationship lending e le BCC Ammontare degli impieghi (v.a., milioni di euro) 10 55.121 49.203 4.073 11.907 5.063 10.210 132.685 0 20.000.000 40.000.000 60.000.000 80.000.000 100.000.000 120.000.000 140.000.000 160.000.000 imprese pubbl. e private, ass.ni tra imprese non finanziarie fam prod. artigiane famiglie produtt.che esercitano attivita' diversa da quella artigiana quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : artigiane quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : non artigiane Totale
  • 11. 2.2.2. Focus: il relationship lending e le BCC Incidenza % degli impieghi BCC sul totale del sistema creditizio 11 7,11% 21,42% 16,98% 23,34% 20,72% 7,35% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% imprese pubbl. e private, ass.ni tra imprese non finanziarie fam prod. artigiane famiglie produtt.che esercitano attivita' diversa da quella artigiana quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : artigiane quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : non artigiane Totale
  • 12. 2.2.3. Focus: il relationship lending e le BCC Variazione % degli impieghi tra il 2011 e il 2016 (BCC vs. Altre Banche) 12 -7,20% -12,93% -23,34% -9,41% -25,38% -18,62% -4,41% -10,74% -20,90% -2,85% -25,83% -13,96% -30% -25% -20% -15% -10% -5% 0% Totale imprese pubbl. e private, ass.ni tra imprese non finanziarie fam prod. artigiane famiglie produtt.che esercitano attivita' diversa da quella artigiana quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : artigiane quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : non artigiane BCC Altre banche
  • 13. 2.2.4. Focus: il relationship lending e le BCC Incidenza % delle sofferenze sugli impieghi (BCC vs. Altre Banche) 13 18,63% 14,78% 13,09% 18,19% 26,22% 21,20% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% BCC - imprese pubbl. e private, ass.ni tra imprese non finanziarie BCC - fam prod. artigiane BCC - quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : artigiane Altre banche - imprese pubbl. e private, ass.ni tra imprese non finanziarie Altre banche - fam prod. artigiane Altre banche - quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : artigiane Fonte: Ns. elaborazioni su dati BASTRA – Banca d'Italia.
  • 14. 2.3.1. Dinamiche dell'offerta di credito perdere peso al fine di recuperare agilità … Sportelli bancari (v.a.) 14 Fonte: Ns. elaborazioni su dati Banca d'Italia Addetti nell'industria bancaria (v.a.) Al 31/12/2016 risultano 299.645 addetti (altra tavola)
  • 15. 2.3.2. Un sistema bancario in trasformazione. perdere peso al fine di recuperare agilità … … La reazione che ci si aspetta dall’industria bancaria, quindi anche dagli intermediari italiani, può essere riassunta da una metafora sanitaria: fare esercizio fisico e perdere peso al fine di recuperare agilità … <<… Occorre accelerare la razionalizzazione delle strutture organizzative centrali e della rete delle dipendenze sul territorio, in modo da riassorbire l’eccesso di capacità produttiva che si è determinato in questi lunghi anni di crisi. In non pochi casi saranno inevitabili interventi sul personale.. … Con la trasformazione delle grandi popolari in società per azioni vengono meno le disfunzioni spesso associate all’eccessiva autoreferenzialità del management, conseguenza dell’uso distorto del voto capitario. La riforma delle Banche di Credito Cooperativo va pure nella direzione di consentire ove occorra il tempestivo ricorso al mercato dei capitali …>>* * Banche, imprese, mercato - ANSPC - XLVIII Giornata del Credito 4 ottobre 2016 Intervento del Direttore Generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-direttorio/int-dir-2016/Rossi-041016.pdf 15 L'eccesso di capacità produttiva dipende anche dalla crescente rilevanza delle tecnologie digitali (home banking, rating, ecc.).
  • 16. 3.1.2. Confidi e imprese minori Nella varianza, c'è chi mette valore aggiunto nelle scelte allocative (in ogni regione!) 16 Incidenza (%) delle sofferenze sui prestiti garantiti da confidi alle imprese di minori dimensioni per branca di attività economica nel 2016 (1) totale prestiti (2) agricoltura industria costruzioni servizi imprese garantite da confidi imprese non garantite da confidi imprese garantite da confidi imprese non garantite da confidi imprese garantite da confidi imprese non garantite da confidi imprese garantite da confidi imprese non garantite da confidi imprese garantite da confidi imprese non garantite da confidi Piemonte 43,5 20,3 19,3 8,2 44,1 24,5 54,9 29,2 44,2 21,5 Valle d'Aosta 10,9 13,0 5,8 2,9 2,8 17,2 21,3 24,3 9,9 11,2 Lombardia 28,4 21,7 14,1 15,6 27,6 24,1 43,9 34,2 27,8 20,1 Liguria 38,6 24,5 27,6 28,0 38,3 24,9 49,0 34,9 37,4 21,9 Nord Ovest 33,4 21,4 15,8 13,8 33,6 24,2 46,9 32,8 33,1 20,6 Trentino-Alto Adige 16,5 7,9 5,0 3,5 14,9 9,3 24,4 16,6 21,0 7,3 Veneto 22,5 22,2 7,4 11,4 23,6 29,8 39,7 37,1 21,4 20,9 Friuli Venezia Giulia 24,3 19,4 20,2 12,3 20,4 25,0 35,0 35,2 25,4 18,0 Emilia-Romagna 18,1 20,4 6,2 13,3 25,4 21,3 38,9 36,2 20,1 19,0 Nord Est 19,8 18,5 7,1 10,7 23,2 23,6 36,3 33,0 21,1 16,9 Toscana 36,5 26,6 28,8 25,3 35,7 33,3 49,9 39,5 34,0 22,1 Umbria 48,6 31,8 29,1 25,1 48,8 41,1 56,8 46,9 48,8 27,0 Marche 28,9 29,9 21,6 19,7 27,6 37,6 43,8 47,8 25,9 26,0 Lazio 39,6 33,1 9,3 30,3 44,9 44,1 54,5 49,6 40,9 29,4 Centro 35,8 29,7 22,8 25,4 35,2 37,4 48,9 44,9 34,4 25,7 Abruzzo 30,9 36,4 24,7 35,3 34,0 46,7 36,4 43,1 28,9 32,7 Molise 34,0 41,1 6,6 28,0 40,4 45,7 54,3 64,9 32,2 35,4 Campania 46,5 42,3 12,5 35,8 50,4 51,0 70,6 66,2 45,1 36,6 Puglia 31,0 40,4 38,7 35,6 29,9 46,8 36,5 57,8 28,7 36,0 Basilicata 29,6 52,3 29,4 43,2 33,4 56,2 40,3 74,4 24,6 45,4 Calabria 56,1 56,7 34,9 52,3 63,5 64,3 69,8 72,9 53,5 51,2 Sicilia 39,0 49,0 39,4 48,0 43,1 55,1 46,5 68,3 36,5 42,8 Sardegna 37,8 41,4 14,6 38,5 40,1 53,2 59,6 61,8 37,5 34,6 Sud e Isole 37,0 44,6 29,3 40,6 39,5 52,1 47,8 63,3 35,2 39,1 Italia 30,3 27,6 14,3 19,9 31,9 32,4 44,8 43,2 30,4 25,1 Fonte: elaborazioni su dati Centrale dei rischi. (1) La ripartizione territoriale si basa sulla residenza dei soggetti garantiti. Dati riferiti a confidi che risultavano aver concesso garanzie a imprese non finanziarie con meno di 20 addetti per importi superiori alla soglia di rilevamento individuale in Centrale dei rischi al 31 dicembre 2015. – (2) Il totale dei prestiti alle imprese comprende anche quelle non classificabili in base alle branche indicate. Da Rapporto sulle Economie Regionali 2016 – Banca d'Italia.
  • 17. 3. Distinguere nella varianza. L'accountability dei confidi Le tappe più recenti di un percorso giunto all'ultimo miglio  agosto 2016 – istruzioni redazione bilanci dei confidi minori;  dicembre 2016- istruzioni redazione bilanci dei confidi maggiori;  novembre 2016 - nomina del board dell'Organismo 112 bis TUB;  ottobre 2017 – costituzione del gruppo di lavoro per una tassonomia e un applicativo funzionale al deposito dei bilanci in formato elettronico elaborabile (XBRL). Si tratta di processi capaci di interferire:  sui rapporti Banche-Confidi;  sulla riforma del Fondo di garanzia per le PMI, la cui normativa prevede dei trattamenti più vantaggiosi per i «soggetti garanti autorizzati» a seguito di apposita valutazione su l’adeguatezza patrimoniale, la solvibilità, l’efficienza e l’accuratezza della gestione.
  • 18. 3.2.1 Oltre le garanzie pubbliche Riepilogando….. • Nel segmento del credito alle imprese piccole e micro: la disponibilità di credito è diminuita per più ragioni. Tra queste è il perdere peso al fine di recuperare agilità perseguito dalle banche mutando, nel business model, il peso di rete tradizionale↓ e ITC ↑. i processi allocativi delle BCC -prive di sistemi di rating- sono risultati costantemente e significativamente migliori rispetto alle altre banche. Certamente la riorganizzazione delle BCC nei gruppi implica l'adozione di sistemi di rating e altri mutamenti che vanno monitorati e interpretati. • Estrarre informazioni (qualitative e soft) dalle piccole imprese opache: è certamente un valore. Anche di alcuni confidi; ma implica costi che molte banche ritengono maggiori dei benefici. La penseranno così anche le BCC-Gruppo?
  • 19. 3.2.2. Oltre le garanzie pubbliche Un obbiettivo da affrontare a livello sistemico • L'evoluzione digitale del business model delle banche è evidente, logica, irreversibile. Eppure, quasi sempre, si invoca un solo rimedio per il rischio di razionamento del credito : le agevolazioni pubbliche, anzitutto come garanzie. • C'è da fare sulla strada del digitale. Ad esempio per incrementare, a livello sistemico, la disponibilità di informazioni: funzionali a ridurre le perdite per le banche e i confidi; a basso costo; (e quindi) per lo più in formato elettronico elaborabile.
  • 20. 3.2.3. Oltre le garanzie pubbliche Tre azioni chiave 1. Il bilancio Xbrl dei confidi è l'ultimo miglio per rendere immediatamente valutabile il sistema e il singolo confidi, sia dalle banche partner, sia dalle istituzioni;  comporta significativi risparmi per i confidi minori (su cui grava il costo dell'Organismo di controllo 112 TUB) e per gli altri stakeholder. 2. Il progetto Sisifo Xbrl banche–confidi sull'andamentale. è un progetto ABI-Assoconfidi funzionale alla gestione dinamica degli accantonamenti; ma anche per il pronto intervento a sostegno delle imprese in difficoltà. 3. La piattaforma per il fido e la garanzia elettronica.  è un progetto del Mise (PON Imprese e competitività);  mira a standardizzare le informazioni che i confidi raccolgono sulle operazioni garantite, trasferibili a banche e terze parti.
  • 21. Conclusioni Molto si è fatto in Italia in tema di infrastrutture digitali per il credito, ma molto resta da fare. Soprattutto per favorire l'integrazione credito-garanzia. Bisogna maturare la consapevolezza che questa è una priorità, una priorità da affrontare con visione di sistema, nell'interesse delle imprese, dei confidi e delle banche.