2. • (generale) Analizzare la qualità del rapporto banche
imprese in un momento di particolare criticità per le elevate
difficoltà delle aziende di far fronte al proprio fabbisogno
finanziario che in molti casi mette a dura prova la propria
sopravvivenza
• (specifico) Mettere a confronto il punto di vista delle
imprese e degli operatori bancari sulle condizioni ed i
meccanismi di accesso al credito (anche attraverso
l’intermediazione di Confidi) con il fine ultimo di ottenere, dalla
loro integrazione, un quadro più completo ed esaustivo che in
passato.
2
3. Survey, condotta attraverso la somministrazione di un
questionario con tecnica Cati (Computer Assisted Telephonic
Interview) ad un campione di 301 aziende della provincia di
Pisa
indagine “qualitativa” realizzata attraverso i due focus
group che si sono svolti presso la Camera di Commercio di
Pisa il 19 settembre 2013 e che hanno visto la partecipazione
di 14 Istituti di Credito e di 4 Consorzi Fidi operanti sul
territorio provinciale.
3
4. L’evoluzione e la struttura del sistema bancario
Sportelli per tipologia istituzionale e dimensionale di banca in provincia di Pisa, 20072012
gruppi istituzionali
gruppi dimensionali
Banche
Spa
Banche
popolari
cooperati
ve
Banche
di
Credito
Cooperat
ivo
Banche
Maggio
ri e
grandi
2007
231
14
25
2008
236
17
2009
237
2010
Banche
Medie
Banche
piccole e
minori
Totale
55
94
121
270
27
50
102
128
280
19
29
82
70
133
285
236
19
33
72
75
141
288
2011
193
66
33
113
40
140
293
2012
187
68
33
103
44
142
289
Inizia a ridursi, dopo una espansione durata sino al 2011, il numero di
sportelli bancari. La diffusione di operatori bancari a Pisa era e resta
comunque elevata: la densità di sportelli (68,9 ogni 100mila abitanti) è
in Toscana (in media 65,8), seconda solo a Siena.
4
5. L’evoluzione e la struttura del sistema bancario
Competizione sul mercato del credito nelle province toscana:
Indice di Herfindhal-Hirschman , 2002, 2012
(indice 0-10.000)
L’indice di Herfindhal-Hirschman, per quanto in lieve aumento a causa della riduzione di sportelli a
parità di Banche, resta il più contenuto fra quello di tutte le province toscane assicurando dunque i
migliori presupposti di una elevata concorrenzialità.
…Effetto della prudenza della clientela…
Pisa si conferma una piazza ad elevata concorrenzialità
5
6. Il mercato del credito
Si espande la raccolta (ma i depositi delle imprese
crescono molto meno di quelli delle famiglie)
Si contraggono i prestiti al sistema produttivo (a giugno 0,4% su base annua). Colpite soprattutto le piccole imprese e
quelle dell’industria manifatturiera;
Calano finanziamenti oltre il breve termine, in particolare
quelli per investimenti in costruzioni e per acquisti in
macchinari;
I tassi passivi, sia “autoliquidanti” (a giugno -3,6% su base
annua) che “a revoca” restano elevati e superiori ai
corrispondenti nazionali;
Ma soprattutto aumentano le “sofferenze …
…Effetto della prudenza della clientela…
6
7. La rischiosità del credito: le sofferenze
Tasso di decadimento trimestrale dei finanziamenti per cassa alle
imprese in provincia di Pisa, in Toscana ed in Italia, dicembre 2006
- giugno 2013
(quota percentuale)
La qualità del
credito è
compromessa
dall'aumento dei
prestiti deteriorati
per effetto della
prolungata
recessione.
La quota dei crediti in sofferenza sul totale dei prestiti continua a salire e raggiunge,
per i prestiti alle imprese, il 4,5%. Come in Toscana anche a Pisa si configura una
performance nettamente migliore per le piccole imprese (2,8% le sofferenze in
provincia, 3,6% in regione).
7
8. La situazione economica ed il fabbisogno
finanziario delle imprese
Chiusura del fatturato rispetto all’anno
precedente: (quota percentuale)
Il 60% dichiara di aver sofferto nel 2012
una diminuzione del fatturato rispetto
all’anno precedente (nel 2011 erano
“soltanto” il 44%).
Chiusura del fatturato rispetto all’anno
precedente e aspettative per il 2013
(quota percentuale)
Ancora in calo il fatturato nel 2012 e più
o meno nella stessa misura quello
atteso per il 2013. Si conferma la stretta
correlazione fra i due valori.
8
9. La situazione economica ed il fabbisogno
finanziario delle imprese
In calo il fatturato del 2012
e più o meno nella stessa
misura quello atteso per il
2013. Si conferma la stretta
correlazione fra i due valori
e dunque il forte effetto di
trascinamento
della
dinamica
del
recente
passato su quella attesa
per il prossimo futuro.
La situazione raggiunge
livelli
allarmanti
per
l’edilizia (36%) e per il
commercio (37%), mentre
pare ancora relativamente
più sostenibile per le
imprese medio-grandi e per
quelle della Val di Cecina.
Scacchiere del consuntivo fatturato 2012 e delle aspettative
sul fatturato 2013 (stima variazione annua per target)
9
10. La situazione economica ed il
fabbisogno finanziario delle imprese
Cause delle difficoltà legate al fabbisogno finanziario, 2012-2013
(quota percentuale , possibile risposta multipla)
Le difficoltà risultano legate soprattutto a fattori di
instabilità quali l'insufficienza del fatturato, ma anche
l'irregolarità o il ritardo delle entrate.
10
11. La situazione economica ed il fabbisogno finanziario delle
imprese
Come si comportano di fronte alle difficoltà legate al fabbisogno finanziario,20122013 (quota percentuale, possibile risposta multipla)
Non può non preoccupare il fatto che nella metà dei casi
le difficoltà vengano scaricate su altre imprese (ritardando
il pagamento dei fornitori) così innescando un
preoccupante vortice negativo.
11
12. La tipologia di operazioni finanziarie
Tipologia di operazioni finanziarie utilizzate dall’azienda, 2012-2013
(quota percentuale, possibile riposta multipla)
L’analisi della tipologia di operazioni finanziarie che l'impresa
utilizza verso la propria banca, conferma come queste siano
mirate a gestire l’attività corrente, se non l’emergenza, e come
in maniera residuale siano invece finalizzate a sostenere gli
investimenti.
12
13. Le criticità del rapporto banca-impresa: la richiesta, la
concessione e le condizioni del credito
Principale criticità nel rapporto Banca-Imprese, 2012-2013
(quota percentuale)
Un’impresa su tre (il 34%) dichiara che non vi siano
particolari problemi. Si tratta di una quota percentuale
in discreta e rassicurante crescita rispetto al valore
(27%) registrato nel 2012.
13
14. La richiesta, la concessione e le condizioni del
credito
Graf. 3.21 - Condizioni del credito: credito richiesto e concesso, garanzie, tassi e costi delle commissioni (indice di tendenza, scala -5/+5)
Graf. 3.21 - Condizioni del credito: credito richiesto e concesso, garanzie, tassi e costi delle commissioni (indice di tendenza, scala -5/+5)
Condizioni del credito: credito richiesto e concesso, garanzie, tassi e
costi delle commissioni (indice di tendenza, scala -5/+5)
Credito richiesto
Credito concesso
Richiesta di garanzie
Tasso di interesse applicato al credito concesso
Costi/commissioni applicati al credito concesso
0,6
-0,1
0,5
1,0
1,1
14
15. La richiesta, la concessione e le condizioni del credito
Tassi di interesse e costi, commissioni applicati al credito concesso negli ultimi dodici
mesi, 2012-2013
Costi, commissioni applicati al credito concesso
Tassi di interesse
Tassi di interesse e costi delle commissioni, ritenuti ancora in fase di
fastidiosa crescita
15
16. Le prospettive a breve della domanda di
credito
Imprese che ritengono di fare domanda di credito nei sei mesi successivi
all’intervista (quota percentuale)
Il 12% delle imprese intervistate (era il 9% nel 2012), aveva in programma di
avanzare nei sei mesi successivi all’intervista una richiesta di credito al
sistema bancario, ricomprendendo fra questo anche Poste Italiane .
16
17. Le prospettive a breve della domanda di credito
Motivo della richiesta
(quota percentuale sul totale di chi ritiene di fare richiesta di
credito, possibile risposta multipla)
La richiesta di credito si attiva ancora prevalentemente per far fronte ad una
situazione di difficoltà, ovvero a causa di una carenza di liquidità che
impedisce, soprattutto, la gestione delle attività correnti (’84%) ma anche per pagare
tasse e contributi (21%) o sostenere ritardi dei pagamenti dei clienti (19%).
17
18. I rapporti con Confidi
L’utilizzo dei Confidi nel 2013
interessa una platea più
ampia di imprese rispetto al
2012.:
Ricorso a Confidi per target, 2012-2013
(quota percentuale)
Quasi una impresa su
quattro ha oggi avuto
esperienza con Confidi
Nell’insieme si dichiara
soddisfatto del servizio il
56% delle imprese che ne ha
fruito
Giudizio sull’operato del Confidi
(quota percentuale)
18
19. I rapporti con Confidi
Il ricorso a Confidi ha migliorato il rapporto con la sua banca,2012-2013
(quota percentuale, possibile risposta multipla)
Confidi ha contribuito a migliorare il rapporto con la Banca
nella grande maggioranza dei casi : si riduce
significativamente sino a dimezzarsi (dal 45 al 22%) la
quota di coloro che ritengono ininfluente il ruolo di Confidi
ai fini di un maggior feeling con la propria banca di
riferimento.
19
20. Qualche considerazione finale (emersa
anche dai focus group..)
Ancora lontana l’uscita dalla crisi…
Il sentiment delle imprese circa le prospettive di uscita dalla crisi è improntato
ad un diffuso scetticismo e sfiducia, che, seppur collegato al malumore che
traspare in questo tipo di interviste è stato confermato anche dalle stesse
banche, preoccupate soprattutto per le piccole e micro imprese che non sono
in gradi di agganciarsi alla timida ripresa esistente
Questo ovviamente condiziona e per certi aspetti «indebolisce» la domanda
potenziale di credito, riduce la capacità delle imprese di far fronte al proprio
fabbisogno finanziario e rende più complesso il rapporto banca-impresa
20
21. Qualche considerazione finale (emersa
anche dai focus group..)
… anche secondo l’opinione delle banche
Come in Italia e In Toscana si confida molto nella ripresa della domanda estera
che si sta timidamente affacciando all’orizzonte;
Gli operatori bancari mettono tuttavia in evidenza fattori di penalizzazione per
l’economia locale. I fenomeni messi in evidenza sono quelli della
“sottocapitalizzazione” delle aziende, della forte incidenza di utili non reinvestiti
nell’impresa, degli squilibri patrimoniali. A ciò si aggiunge anche la
constatazione di una forte differenziazione del tessuto produttivo, tra aziende
in sviluppo e altre in difficoltà.
Da ciò deriva la previsione,che la ripresa, quando ci sarà, arriverà sul territorio
più tardi perché il tessuto locale è caratterizzato soprattutto da quelle piccole e
piccolissime imprese dimostratesi più fragili sotto il profilo finanziario Di
conseguenza anche la richiesta di credito, che è legata al fatturato, ripartirà
con un certo gap temporale rispetto ad altre aree produttive.
21
22. Qualche considerazione finale (emersa
anche dai focus group..)
Rapporto banca-impresa
Le condizioni di accesso al credito sono inevitabilmente diverse a
seconda della tipologia di banca (la banca locale viene ancora una volta
ritenuta più vicina all’imprenditore e dunque più propensa ad erogare a
condizioni migliori) e della dimensione di impresa (la micro impresa continua
ad essere penalizzata);
la necessità per la banca di svolgere sempre di più un’attività di
affiancamento e consulenza diretta alle imprese, lavorando da un lato sulla
costruzione di relazioni meno impersonali e “matematiche” e dall’altro sulla
maturazione e evoluzione delle imprese rispetto all’utilizzo di strumenti
manageriali e gestionali più evoluti.
22
23. Qualche considerazione finale (emersa
anche dai focus group..)
I Confidi e il rapporto con le banche
I Consorzi di garanzia
danno di sé una rappresentazione che è sintetizzabile nello “stare dalla parte
del cliente”.
lamentano, a tutela della propria clientela, un eccesso di garanzie richieste
dalle banche per concedere finanziamenti e un credito sbilanciato a favore dei
finanziamenti a breve-medio termine.
apprezzano soprattutto le “banche del territorio” che conoscono l’azienda, si
assumono il rischio e sarebbero più propense a concedere più finanziamenti a
medio termine
auspicano di non essere considerati dalle banche dei «mitigatori del rischio”
e si critica lo strumento della fidejussione personale come elemento che
impedisce di effettuare una valutazione effettiva e veritiera dell’affidabilità
dell’impresa
23