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Diritto legale e diritto giusto:
il problema del rapporto tra diritto e morale
• Diritto e morale: connessione necessaria o
eventuale?
• A seconda di come concepiamo il rapporto tra D e
M, otterremo due differenti concezioni sulla natura
del diritto:
• 1) la norma giuridica non verrà ritenuta valida e
quindi obbligante (giusnaturalismo;
neocostituzionalismo)
• 2) la norma giuridica, sebbene immorale, sarà
ritenuta valida e quindi obbligante (giuspositivismo)
Norimberga : il processo
• 20 novembre 1945 Tribunale Speciale Alleato
(giudici: USA UK F URSS)
• Perseguire i Crimini di Guerra contro la Pace e la
lesa Umanità, perpetrati dai responsabili militari e
politici del governo nazista
20 novembre 1945 - 1 ottobre 1946
Norimberga 20 novembre 1945
• Perseguire i Crimini di Guerra contro la Pace e
la lesa Umanità, perpetrati dai responsabili
militari e politici del governo nazista
Punti critici di un
processo
• Comandante in capo
• della LUFTWAFFE
• L'avvocato difensore di Göering, Otto Stahmer, invocò il principio
• Nullum crimen, nulla poena sine praevia lege poenali,
• il quale non ammette l'emanazione di leggi retroattive, contestando
inoltre il diritto ai vincitori di processare i vinti.
• L'obiezione fu respinta, poiché i giudici considerarono i crimini di
guerra, i crimini contro l'umanità e i crimini contro la pace come
violazione di leggi internazionali già esistenti (Convenzioni
dell’Aia, Convenzioni di Ginevra)
• 12 dei 22 imputati furono condannati a morte per impiccagione, 3
all’ergastolo, 4 alla reclusione (dai 10 ai 20 anni), tre furono assolti.
Critiche al processo
• « Possono esserci pochi dubbi che una corte internazionale
sia molto più adatta per questo compito che una corte
nazionale civile o militare. Solo una corte costituita da un
trattato internazionale del quale non solo i vincitori ma
anche gli stati sconfitti siano parti contraenti non incontrerà
quelle difficoltà con cui dovrà confrontarsi una corte
nazionale". »
•
• lo stesso principio allora dovrebbe applicarsi alla legge
criminale ordinaria perché "un ladro non può lamentarsi
per essere giudicato da una giuria di cittadini onesti". »
• (H. Kelsen, Peace through Law, Chapel Hill, 1944,111)
Diritto e morale
• I tre giudici immaginari del processo di
Norimberga
• Giusnaturalista
• Giuspositivista
• Neocostituzionalista
• Primo Giudice (Giusnaturalista)
• È stato provato ampiamente che gli imputati
hanno commesso crimini orrendi, che qualsiasi
sistema morale condanna.
Gli imputati hanno dichiarato a loro discolpa di aver
obbedito al diritto nazista, e quindi a norme
giuridiche di uno stato internazionalmente
riconosciuto, ma io ritengo che non possa essere
chiamato diritto un insieme di norme che viola i
più elementari principi di giustizia, i diritti naturali
dell’uomo, o come tradizionalmente lo si
chiama, il diritto naturale.
Primo Giudice (Giusnaturalista)
• Sebbene gli imputati si giustifichino con
l’obbedienza al diritto nazista, io dico che
questo non era autentico diritto, perché
violava i principi eterni ed
immutabili, universalmente validi.
Voto per la condanna degli imputati.
Secondo giudice (GP)
• Gli imputati hanno commesso atti moralmente
orrendi, non dobbiamo confondere tuttavia, il
nostro giudizio morale che è senz’altro di
condanna, con un lucido giudizio giuridico. Essi
hanno obbedito al diritto di uno stato
riconosciuto, emanato da un organo che deteneva
il potere di emanare le norme. I diritti naturali
invocati non sono norme, ma solo un insieme di
convezioni morali che possono cambiare da
tempo a luogo.
• Voto per l’assoluzione degli imputati.
Terzo Giudice (NC)
• Gli imputati hanno compiuto atti moralmente
orrendi, ma li hanno compiuti secondo un
diritto che è tale perché ne ha i
requisiti, anche se è moralmente ingiusto. Io
sostengo quindi che gli imputati hanno
obbedito a norme giuridiche. Tuttavia vi è un
argomento importante, questo diritto era
moralmente ingiusto ed era dovere degli
imputati disobbedire ad esso.
Terzo Giudice (NC)
• Sebbene si tratti pur sempre di diritto, un
diritto ingiusto non obbliga
all’obbedienza, perde il vincolo
dell’obbedienza del suo destinatario.
Quindi voto per la condanna degli imputati.
La formula di Radbruch
(1878-1949)
Il problema della validità della legge ingiusta:
(Lubecca,1878-Heidelberg,1949)
• Il conflitto tra giustizia e certezza del diritto potrebbe
essere risolto nel senso che il diritto positivo ha la
preminenza, anche se nel suo contenuto è ingiusto e
inadatto allo scopo, a meno che il conflitto tra la legge
positiva e la giustizia non giunga a un grado tale di
intollerabilità che la legge, in quanto “legge ingiusta”
debba arretrare di fronte alla “giustizia”
• “Ingiustizia legale e diritto sovralegale” (1946)
La difficoltà di tracciare la linea di confine tra
leggi valide e leggi invalide perché ingiuste
Quando nel porre il diritto positivo viene di proposito negata
quell’eguaglianza che costituisce il nucleo della giustizia,
allora la legge non soltanto è diritto ingiusto, ma non è affatto diritto”.Ciò
perché non è possibile definire il diritto se non come un ordinamento il
cui senso è di essere al servizio della giustizia.
• Le critiche di Hart:
• Quando una norma è qualificata come
giuridicamente valida, in seguito a un regolare
processo di produzione e promulgazione, è stata già
decisa la sua giustificazione morale e formulato un
dovere di obbedienza
Letture consigliate
• G. Vassalli, “Formula di Radbruch e diritto
penale:note sulla punizione dei delitti di stato
nella Germania post-nazista e nella Germania
post-comunista”, Giuffré, Milano 2001
• H. Arendt, La banalità del
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  • 1. Diritto legale e diritto giusto: il problema del rapporto tra diritto e morale • Diritto e morale: connessione necessaria o eventuale? • A seconda di come concepiamo il rapporto tra D e M, otterremo due differenti concezioni sulla natura del diritto: • 1) la norma giuridica non verrà ritenuta valida e quindi obbligante (giusnaturalismo; neocostituzionalismo) • 2) la norma giuridica, sebbene immorale, sarà ritenuta valida e quindi obbligante (giuspositivismo)
  • 2. Norimberga : il processo • 20 novembre 1945 Tribunale Speciale Alleato (giudici: USA UK F URSS) • Perseguire i Crimini di Guerra contro la Pace e la lesa Umanità, perpetrati dai responsabili militari e politici del governo nazista
  • 3. 20 novembre 1945 - 1 ottobre 1946
  • 4. Norimberga 20 novembre 1945 • Perseguire i Crimini di Guerra contro la Pace e la lesa Umanità, perpetrati dai responsabili militari e politici del governo nazista
  • 5. Punti critici di un processo • Comandante in capo • della LUFTWAFFE • L'avvocato difensore di Göering, Otto Stahmer, invocò il principio • Nullum crimen, nulla poena sine praevia lege poenali, • il quale non ammette l'emanazione di leggi retroattive, contestando inoltre il diritto ai vincitori di processare i vinti. • L'obiezione fu respinta, poiché i giudici considerarono i crimini di guerra, i crimini contro l'umanità e i crimini contro la pace come violazione di leggi internazionali già esistenti (Convenzioni dell’Aia, Convenzioni di Ginevra) • 12 dei 22 imputati furono condannati a morte per impiccagione, 3 all’ergastolo, 4 alla reclusione (dai 10 ai 20 anni), tre furono assolti.
  • 6. Critiche al processo • « Possono esserci pochi dubbi che una corte internazionale sia molto più adatta per questo compito che una corte nazionale civile o militare. Solo una corte costituita da un trattato internazionale del quale non solo i vincitori ma anche gli stati sconfitti siano parti contraenti non incontrerà quelle difficoltà con cui dovrà confrontarsi una corte nazionale". » • • lo stesso principio allora dovrebbe applicarsi alla legge criminale ordinaria perché "un ladro non può lamentarsi per essere giudicato da una giuria di cittadini onesti". » • (H. Kelsen, Peace through Law, Chapel Hill, 1944,111)
  • 7. Diritto e morale • I tre giudici immaginari del processo di Norimberga • Giusnaturalista • Giuspositivista • Neocostituzionalista
  • 8. • Primo Giudice (Giusnaturalista) • È stato provato ampiamente che gli imputati hanno commesso crimini orrendi, che qualsiasi sistema morale condanna. Gli imputati hanno dichiarato a loro discolpa di aver obbedito al diritto nazista, e quindi a norme giuridiche di uno stato internazionalmente riconosciuto, ma io ritengo che non possa essere chiamato diritto un insieme di norme che viola i più elementari principi di giustizia, i diritti naturali dell’uomo, o come tradizionalmente lo si chiama, il diritto naturale.
  • 9. Primo Giudice (Giusnaturalista) • Sebbene gli imputati si giustifichino con l’obbedienza al diritto nazista, io dico che questo non era autentico diritto, perché violava i principi eterni ed immutabili, universalmente validi. Voto per la condanna degli imputati.
  • 10. Secondo giudice (GP) • Gli imputati hanno commesso atti moralmente orrendi, non dobbiamo confondere tuttavia, il nostro giudizio morale che è senz’altro di condanna, con un lucido giudizio giuridico. Essi hanno obbedito al diritto di uno stato riconosciuto, emanato da un organo che deteneva il potere di emanare le norme. I diritti naturali invocati non sono norme, ma solo un insieme di convezioni morali che possono cambiare da tempo a luogo. • Voto per l’assoluzione degli imputati.
  • 11. Terzo Giudice (NC) • Gli imputati hanno compiuto atti moralmente orrendi, ma li hanno compiuti secondo un diritto che è tale perché ne ha i requisiti, anche se è moralmente ingiusto. Io sostengo quindi che gli imputati hanno obbedito a norme giuridiche. Tuttavia vi è un argomento importante, questo diritto era moralmente ingiusto ed era dovere degli imputati disobbedire ad esso.
  • 12. Terzo Giudice (NC) • Sebbene si tratti pur sempre di diritto, un diritto ingiusto non obbliga all’obbedienza, perde il vincolo dell’obbedienza del suo destinatario. Quindi voto per la condanna degli imputati.
  • 13. La formula di Radbruch (1878-1949) Il problema della validità della legge ingiusta: (Lubecca,1878-Heidelberg,1949) • Il conflitto tra giustizia e certezza del diritto potrebbe essere risolto nel senso che il diritto positivo ha la preminenza, anche se nel suo contenuto è ingiusto e inadatto allo scopo, a meno che il conflitto tra la legge positiva e la giustizia non giunga a un grado tale di intollerabilità che la legge, in quanto “legge ingiusta” debba arretrare di fronte alla “giustizia” • “Ingiustizia legale e diritto sovralegale” (1946)
  • 14. La difficoltà di tracciare la linea di confine tra leggi valide e leggi invalide perché ingiuste Quando nel porre il diritto positivo viene di proposito negata quell’eguaglianza che costituisce il nucleo della giustizia, allora la legge non soltanto è diritto ingiusto, ma non è affatto diritto”.Ciò perché non è possibile definire il diritto se non come un ordinamento il cui senso è di essere al servizio della giustizia. • Le critiche di Hart: • Quando una norma è qualificata come giuridicamente valida, in seguito a un regolare processo di produzione e promulgazione, è stata già decisa la sua giustificazione morale e formulato un dovere di obbedienza
  • 15. Letture consigliate • G. Vassalli, “Formula di Radbruch e diritto penale:note sulla punizione dei delitti di stato nella Germania post-nazista e nella Germania post-comunista”, Giuffré, Milano 2001 • H. Arendt, La banalità del male, Feltrinelli, Milano 2003