SECONDO VOI, QUAL'E' IL LEADER POLITICO CHE RACCONTA PIU' BALLE?
Mario Monti
Silvio Berlusconi
Gianfranco Fini
Pierferdinando Casini
Antonio Di Pietro
Pierluigi Bersani
Roberto Maroni
Altri
Pdl Martina Franca: documento programmatico 16 luglio 2012Valleditria News
In occasione dell'inaugurazione delle nuova sede, è stato diffuso il documento programmatico del Popolo della Libertà di Martina Franca.
www.martinanews.it
SECONDO VOI, QUAL'E' IL LEADER POLITICO CHE RACCONTA PIU' BALLE?
Mario Monti
Silvio Berlusconi
Gianfranco Fini
Pierferdinando Casini
Antonio Di Pietro
Pierluigi Bersani
Roberto Maroni
Altri
Pdl Martina Franca: documento programmatico 16 luglio 2012Valleditria News
In occasione dell'inaugurazione delle nuova sede, è stato diffuso il documento programmatico del Popolo della Libertà di Martina Franca.
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La crescita dei livelli occupazionali all’interno dell’economia sociale in It...Iris Network
Giuseppe Notarstefano, Giuseppe Terzo (Università LUMSA, Dipartimento di Giurisprudenza di Palermo)
Paper presentato in occasione della XII edizione del Colloquio Scientifico sull’impresa sociale (25-26 maggio 2018, Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Trento).
www.irisnetwork.it
Edizione elettorale del periodico del circolo PD di Turriaco con la presentazione dei candidati di Turriaco Democratica a sostegno di Enrico Bullian Sindaco
Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della provincia di Torino, si è fatta promotrice di due inchieste riguardanti la distanza tra politica e cittadini e la creatività di Torino; la testimonianze del web sono state raccolte in un e-book scaricabile dal suo sito
Il Portico giornale mensile di Novellara (RE)
da XXV anni - la voce dei novellaresi -
www.ilportico.wordpress.com
ilporticodinovellara@gmail.com
tel. 0522-652131
La crescita dei livelli occupazionali all’interno dell’economia sociale in It...Iris Network
Giuseppe Notarstefano, Giuseppe Terzo (Università LUMSA, Dipartimento di Giurisprudenza di Palermo)
Paper presentato in occasione della XII edizione del Colloquio Scientifico sull’impresa sociale (25-26 maggio 2018, Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Trento).
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Edizione elettorale del periodico del circolo PD di Turriaco con la presentazione dei candidati di Turriaco Democratica a sostegno di Enrico Bullian Sindaco
Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della provincia di Torino, si è fatta promotrice di due inchieste riguardanti la distanza tra politica e cittadini e la creatività di Torino; la testimonianze del web sono state raccolte in un e-book scaricabile dal suo sito
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1. n° 2-3/2018 Paese e DintorniANNO 10°- n°2 –3 dicembre 2018—Reg. Trib. Gorizia N° 4/08 dd. 27/09/2008—St.tip. IDEAGO s.a.s di V.Suligoj—vial IV Novembre 35/a Gorizia—apr.18—Direttore Responsabile Oliviero Furlan
2-3
2018
Turriaco
2. 2 Paese e Dintorni n°2 -3/2018
L’editoriale: Nuovo Anno
Nuove prospettive
di Annamaria Farfoglia—segretario Circolo PD Turriaco
S
ono stata tra le prime iscritte a credere
nel percorso prima dell'ulivo e poi del PD,
abbiamo avuto nuove persone che si so-
no avvicinate a questo progetto ed altre pur-
troppo uscite. Ci abbiamo creduto, le primarie
sono state un'importante confronto con gli i-
scritti e non, l'avvicinamento a persone che e-
rano prima inserite in un altro contesto politico
e non, è stato importante per una maggiore a-
pertura. Questo non è bastato abbiamo perso
pezzi della sinistra , importante per il PD, che
non è servito a nessuno, anzi ad incrementare
la sfiducia in questo partito. Per non dire dei
personalismi interni, certo le discussioni, le va-
rie correnti servono sicuramente ad animare
idee e progetti, ma a lungo andare hanno spac-
cato questo partito, ci ha impedito di vedere al
di là, rimanere in basso, vedere i problemi reali
degli italiani. Questa lunga crisi, ha cambiato
radicalmente questa società, l'impoverimento di
questa Italia, ha reso il popolo più diffidente del
diverso, la non più sicurezza del posto di lavoro,
ha reso la frase “prima gli italiani” vincente, il
pensare con la pancia più importante!!
Sicuramente il futuro per gli Italiani è impor-
tante, ma in questo momento, guardano al
adesso, i bisogni di ora sono essenziali, lavoro
casa sicurezza. Abbiamo sicuramente fatto un
La redazione del periodico “Paese e Dintorni” è
aperta agli interventi di associazioni e singoli citta-
dini che desiderassero apportare un proprio contri-
buto al dibattito politico e sociale.
Inviando il proprio articolo, gli autori si impegnano
a mantenere toni e contenuti nei limiti sanciti dalla
legge e ad assumersi la propria responsabilità
sull’autenticità di quanto scritto e sulla verifica
delle eventuali fonti.
La redazione si riserva di pubblicare, nei tempi e
negli spazi consentiti dalle esigenze del giornale, i
contributi giunti in tempo utile, salvo diversa dispo-
sizione del direttore responsabile.
Sommario
L’editoriale: Nuovo anno Nuove prospettive
di Annamaria Farfoglia pag. 2
Un partito unito per essere protagonisti...
Intervista a Diego Moretti pag. 3
Work in progress
di Enrico Bullian pag. 5
Il sociale al centro dell’attenzione
di Paola Spanghero pag. 7
La non riforma sanitaria
di Franco Perazza pag. 8
Un attacco diretto all’Isontino
di Marco Rossi pag. 10
Paese e Dintorni
Direttore Responsabile: Oliviero Furlan
Caporedattore: Annamaria Farfoglia
In redazione: Marco Bearzi, Carla De Faveri, Roberto
Cettul, Lorenza Marani, Giovanni Schiavon.
Numero chiuso per la stampa il 22/04/2018
Copertina di Giovanni Schiavon
3. n° 2-3/2018 Paese e Dintorni 3
buon lavoro sui diritti civili, sulle infrastrutture,
ma questo non tocca direttamente la maggior
parte del pensiero della progettualità di vita
della maggior parte delle persone,
Recuperare i consensi è un impegno che ci
dobbiamo prendere tutti assieme. Fare scelte
programmatiche di interesse comune, La pie-
ga che sta prendendo questo Paese, il modo
aggressivo di comunicare, il permisismo a cer-
te dimostrazioni verbali e non, l'alimentare le
paure, porta all'imbruttimento di questa pove-
ra Italia e sicuramente una buona percentuale
di italiani sicuramente non lo vuole. Quindi
dobbiamo scuotere le coscienze di chi non
accetta questo. Le manifestazioni in piazza
recenti, dimostrano che un'altra Italia c'è,
quindi non ha tutti va bene questo governo
assistenzialista, senza progetti di crescita ,
capace di metterci contro gli altri Paesi Euro-
pei, e di farci cadere nel baratro.
Importanti quindi saranno le prossime elezioni
Europee, vedremo cosa succederà come cam-
bierà il volto del parlamento europeo, se vin-
ceranno gli europeisti o i sovranisti. E sicura-
mente con la vittoria dei secondi potremmo
vedere un modo diverso di definizione di Euro-
pa.
E non dimentichiamo che qui a Turriaco ci at-
tende un altrettanto importante appuntamento,
le elezioni comunali.
Importante per noi sarà la scelta che faremmo
per i candidati, una parte si ci sarà una ricandi-
datura, ma per gli altri sarà importante la scelta
delle persone e assieme alla lista Liberamen-
te, appoggiare la candidatura del Sindaco u-
scente.
Quindi prossimamente dovremmo affrontare
impegni elettorali non facili, a livello provincia-
le abbiamo eletto da poco il nuovo segretario
provinciale nella persona del consigliere regio-
nale Diego Moretti, il suo impegno assieme al
neo segretario regionale Cristiano Shaurli dovrà
portare a una svolta importante di questo parti-
to che ci auguriamo assieme al prossimo segre-
tario nazionale possa dare voce alle persone
che non vogliono questo Paese perda la fiducia
nelle proprie capacità e non si avvalli di perso-
ne che vendono fumo alimentando paure e in-
certezze.
Un partito unito per essere protagonisti a difesa dell’Isontino
Intervista al nuovo segretario provinciale del PD Diego Moretti
I
l Partito Demo-
cratico sta vi-
vendo la fase
più difficile della
sua storia. Cosa
ha detto il con-
gresso in questa
fase?
La fase congressu-
ale ha messo al
centro del dibatti-
to un’idea di un
Partito
. aperto e rigene-
rato, riformista, realmente regionalista, popo-
lare e di persone, legato al territorio e alle co-
munità;
. che, in una Regione unita e policentrica, va-
lorizzi le singole peculiarità e diversità presen-
ti;
. che in campo economico sia al tempo stesso
riformista e attento all’equità sociale e vicino
ai più deboli.
Tutto ciò si traduce in una visione unitaria del-
la regione e dell’isontino, minacciata dalle
politiche divisive e di contrapposizione da par-
te dell’attuale governo regionale, che sta peri-
colosamente mettendo in discussione gli e-
quilibri faticosamente trovati in tema di asset-
ti territoriali, sanità ed economia.
I prossimi saranno dunque anni difficili, durante
i quali come centro-sinistra dovremo essere u-
niti nel contrastare queste politiche ponendo le
basi per riacquistare la fiducia dei cittadini.
La sfida comincia adesso.
Le soluzioni proposte su sanità ed enti locali
4. 4 Paese e Dintorni n°2 -3/2018
dalla nuova Amministrazione regionale a guida
leghista prevedono di ribaltare gli assetti della
regione e soprattutto dell’isontino: un suo com-
mento.
Molte di queste proposte si connotano per pro-
paganda a buon mercato: se sugli enti locali, da
parte dell’assessore Roberti, non vi è al momen-
to ufficialmente alcuna linea di indirizzo, sui
contenuti della sanità si è impostata una riformi-
na solo sulla governance, che pur mantenendo
l’unità tra ospedale, università e territorio, umi-
lia in maniera chiara e definita i territori più pic-
coli (isontino, bassa friulana e alto friuli) inglo-
bandoli rispettivamente con Trieste e Udine. Sul-
le ATER e sugli enti locali si delinea la medesima
impostazione, prevedendo una Regione non più
policentrica, ma a “3 teste”, con l’isontino an-
nesso a Trieste, per arrivare ad un disegno bice-
falo sul modello Trento e Bolzano. Ciò significhe-
rebbe la fine della Regione Friuli Venezia Giulia.
Un disegno che non possiamo accettare, in
quanto il rischio è il totale depauperamento del
territorio isontino nell’ottica di centralizzare il
centro decisionale delle scelte tutto a Trieste.
Non vorremmo quindi che questo fosse solo
l’inizio perché, con la proposta seppur ancora
vaga di ritorno delle province, rischiamo di veder
conclusa una storia millenaria o con
l’annessione del nostro territorio a Trieste, oppu-
re con lo smembramento dello stesso tra Udine
e il capoluogo giuliano.
Il nostro è un territorio dai mille volti, dal mare al
Carso, dall’Isonzo al Collio, attraversato ed occu-
pato dalle più importanti infrastrutture ferrovia-
rie, autostradali, aeroportuali, portuali. Che poli-
tiche il Pd intende mettere in campo per tenere
insieme queste complessità?
Il nostro rimane un territorio prevalentemente
industriale: queste caratteristiche rendono e-
stremamente complesso il rapporto tra sviluppo
e tutela ambientale, per l’importanza che riveste
il primo per il benessere economico delle perso-
ne e delle comunità, ed il secondo per
l’importanza che si dà sempre più all’ambiente.
L’impegno per rendere compatibile ambiental-
mente lo sviluppo economico deve essere sem-
pre al centro dei nostri ragionamenti: si può e si
deve costruire salvaguardando l’ambiente, com-
penetrando esigenze economico-industriali con
soluzioni tecniche che guardino avanti, non solo
ai bilanci. Gli investimenti sul fronte ambientale
devono passare non per divieti ma attraverso
tutele e manutenzioni con riguardo particolare
al turismo, che sta crescendo sempre più come
asseto strategico per l’isontino.
Il PD è stato ed è tuttora il motore e la guida del
centrosinistra nelle comunità locali. Come si col-
loca in una situazione in cui tutto appare in mo-
vimento?
Deve continuare a farlo in un contesto in conti-
nua evoluzione, cambiato rispetto a pochi anni
fa, ripensando il nostro essere parte delle comu-
nità locali, anche in quelle realtà dove si sono
consumate dolorose rotture all’interno del PD,
determinando la nascita di nuove realtà civiche
e dove abbiamo perso la guida di importanti Co-
muni. Dobbiamo riavvicinare amministratori,
“mondi”, elettori che localmente si sono allonta-
nate da noi, aprendoci all’ascolto e al confronto
con tutti.
Le sconfitte elettorali subite dal 2016 hanno
rappresentato una pesante battuta d’arresto
nella nostra azione, ma non possono fermarci
nella volontà di rigenerare un nuovo rapporto
con il territorio che non può in alcun modo venir
meno. Le prossime elezioni amministrative rap-
presentano quindi un banco di prova fondamen-
tale per la stessa futura presenza e forza sul
territorio del Partito.
E per quanto riguarda il partito?
Dal punto di vista organizzativo, va pensato un
ruolo incisivo dei Circoli negli organismi provin-
ciali del Partito: abbiamo pertanto davanti a noi
un grosso lavoro di motivazione della nostra
classe dirigente locale, di consolidamento, in
alcuni casi di ricostruzione, della struttura del
Partito e della nostra comunità politica, che non
può essere lasciata da sola ad affrontare un
contesto sociale molto complesso.
Le divisioni prima e le scissioni poi di questi an-
ni, nefaste ben oltre i risultati raggiunti dalle sin-
gole forze politiche, nonché i prossimi impegni
elettorali - sia amministrativi che di rinnovo del
Parlamento Europeo - ci impongono di ripartire
dalla necessaria unità di intenti tra coloro che,
pur appartenendo a diverse forze politiche, con-
dividono valori e prospettive. Ciò significa anche
guardare a quelle esperienze civiche così fioren-
ti nel nostro territorio.
5. n° 2-3/2018 Paese e Dintorni 5
L
’Amministrazione comunale di Turriaco pro-
pone un resoconto sintetico delle molte
opere pubbliche realizzate o in corso di re-
alizzazione nel corso del 2018. Per rendere
l’idea, la parte corrente del bilancio pareggia a
circa 2 milioni di euro, mentre nel Piano trienna-
le delle opere pubbliche, annualità 2017-18, tro-
vate opere per circa 3 milioni di € di investimenti
complessivi, risorse analoghe a quelle che si tro-
vano nella programmazione di Comuni di dimen-
sioni ben maggiori. Gran parte della quindicina di
opere sono state finanziate quasi integralmente
dalla Regione FVG. Le opere “minori” erano state
chiuse nel 2017 (creazione del giardino “Alda
Merini”; riqualificazione dell'ex officina, sede del
Gruppo Costumi Tradizionali Bisiachi e della So-
cietà Filarmonica di Turriaco; sostituzione dei
serramenti dello spazio giovani “Turryoung” e del
manto in erba sintetica dei due campi di calcet-
to presso l'area sportiva comunale; realizzazione
del cappotto esterno sulla "scuola primaria al-
ta"; creazione di un tetto a falde alla scuola
dell’infanzia; realizzazione del nuovo parcheggio
sul Parco comunale dell'Isonzo; sistemazione dei
viali del cimitero).
La principale opera - iniziata a fine 2017 e che
proseguirà sicuramente fino al primo semestre
del 2019 - è la riqualificazione completa della
palestra che consentirà il passaggio da una
struttura senza tribune a un piccolo palazzetto,
con la possibilità di omologare il campo da ba-
sket e di suddividere la molto ampliata area da
gioco, destinandola anche a due associazioni
contemporaneamente. Il progetto prevede l'e-
spansione dell'attuale edificio con il completo
rifacimento delle strutture, della copertura e de-
gli impianti, l'inserimento di tribune per il pubbli-
co e la creazione di un nuovo blocco di spogliatoi
a servizio anche dell'adiacente campo sportivo. Il
quadro economico dell'opera è di 1.300.000 eu-
ro, con quasi un milione di lavori, che si stima
durino ancora alcuni mesi. L'opera vuole rispon-
dere a più di un'esigenza della nostra comunità,
potenziando il servizio sportivo e scolastico at-
tuali e aprendo nuove opportunità, soprattutto
dal punto di vista concertistico e culturale. Infatti
le travi lamellari in legno miglioreranno l’acustica
e le tribune, la nuova sistemazione degli spazi e
dell’antincendio permetteranno di ospitare oltre
200 persone di pubblico.
I lavori “maggiori” realizzati nel 2018 sono stati:
- le due ciclabili che, come previsto dal Piano della
mobilità approvato nel 2015, collegano Turriaco
con Begliano da una parte e con Cassegliano
dall'altra. Le ciclabili, su sede propria, sono illumi-
nate e sono state l’occasione per creare i viali al-
berati di accesso al paese. Considerate opere
“gemelle”, sono state dedicate a due dei massimi
cantautori italiani: Fabrizio De Andrè e Luigi Ten-
co. Il quadro economico è di 783.655 €, di cui
quasi 500.000 € di lavori, tutti coperti da contri-
buto regionale. Dopo la palestra, sono le opere
principali, in questo caso quasi completamente
terminate;
WORK IN PROGRESS
Di Enrico Bullian—Sindaco di Turriaco
6. 6 Paese e Dintorni n°2 -3/2018
- la creazione di percorsi ciclo pedonali con ab-
battimento delle barriere architettoniche in viale
Gramsci, via Cosani e via 5 Giugno. Questi rap-
presentano gli assi viari principali per il collega-
mento del polo sportivo di p.le Azzurri d’Italia col
polo scolastico di via Cosani. In dettaglio, per via
Cosani si è ampliato il marciapiede destinandolo
a percorso ciclopedonale, si è creata una fascia
di parcheggi in linea ed un senso unico di marcia
in direzione sud con “stop” all’incrocio con v.le
Gramsci. Per v.le Gramsci si è mantenuto il dop-
pio senso di marcia ed è stata introdotta una fa-
scia di parcheggi in linea. L’intervento principale
su v.le Gramsci è stato la creazione su un lato di
un percorso ciclo pedonale e sull’altro di un mar-
ciapiede. Su via 5 Giugno è stato introdotto un
nuovo senso unico di marcia in direzione nord
che ha completato “l’anello” con il senso unico di
via Cosani e il doppio senso di v.le Gramsci. Pri-
ma di questi interventi, Irisacqua aveva provvedu-
to alla sostituzione dei tubi in cemento-amianto
delle condotte idriche;
- la riqualificazione del vicolo N. Sauro
(storicamente “Borgo de le Tartare”): l’intervento
ha riguardato la sistemazione della pavimentazio-
ne, che si presentava con fondo in asfalto degra-
dato e necessitava di un intervento di riqualifica-
zione che valorizzasse l’impianto storico del bor-
go e desse un accesso decoroso ai servizi pubbli-
ci. È stata realizzata una nuova pavimentazione
in cubetti di porfido disposti a file parallele e defi-
niti da una fascia longitudinale centrale e da fa-
sce trasversali in lastre di pietra piasentina fiam-
mata. Il quadro economico dell’opera è stato di
oltre 3o.000 €. Prima di questi interventi, Irisac-
qua aveva provveduto alla sostituzione dei tubi in
cemento-amianto delle condotte idriche;
- la riqualificazione completa di via Verdi.
Dall’incrocio con via Piave fino all’area del ma-
gazzino comunale, è stato realizzato il nuovo mar-
ciapiede sul lato sinistro e la ridefinizione delle
aree di sosta (con una quindicina di parcheggi) e
di verde attrezzato sul lato destro. Questo tratto
di via è già stato riasfaltato, dopo che sono termi-
nati i lavori di posa delle nuove tubazioni Enel e
della sostituzione della rete idrica da parte di Iri-
sacqua. Nei prossimi mesi verrà riasfaltata anche
l’altra parte della via. Sull’incrocio con via Piave,
al fine di ridurne la pericolosità e migliorarne la
percorribilità, in particolare nelle giornate di aper-
tura della piazzola ecologica intercomunale, è
stata creata una rotatoria;
- la realizzazione dell’impianto di illuminazione
pubblica in Via Micheluz, per un quadro economico
di oltre 98.000 €. La progettazione e la direzione
lavori dell’opera – come da convenzione a suo
tempo sottoscritta dai due enti – sono state svolte
dal Servizio Tecnico del Comune di San Canzian
d’Is., dal momento che la linea e i nuovi pali
dell’illuminazione sono stati installati sia sulla par-
te di San Canzian che su quella di Turriaco. I lavori
in oggetto sono inquadrati in un più generale pro-
gramma di interventi che ha previsto il potenzia-
mento e rinnovamento dell’impianto di illuminazio-
ne pubblica del Comune di Turriaco, migliorando la
qualità dell’illuminazione offerta e risparmiando
sui consumi di energia elettrica (in via Fermi e Bel-
lomia), oltre a implementare l’illuminazione pubbli-
ca in una porzione di abitato recentemente molto
utilizzata nelle ore notturne da pedoni e ciclisti (in
Via Micheluz). Ciò ha ricadute sul valore estetico
ed architettonico, sulla qualità del servizio erogato
e sui costi di gestione e può averne – alla lunga –
sulla delicata questione della sicurezza (caduta
pali). Più specificatamente gli interventi sono stati i
seguenti: in via Micheluz sono stati posati in opera
ex novo 32 pali di altezza 8 m fuori terra; in via Bel-
lomia e nelle sue due laterali e in Via Fermi sono
stati demoliti e sostituiti 26 pali e corpi illuminanti
esistenti. Tutti i nuovi pali hanno corpi illuminanti a
LED;
- l’interconnessione del sistema di videosorveglian-
za locale delle aree Magazzino e Palestra comuna-
le al sistema mandamentale, per un quadro econo-
mico di 19.000 €;
- i due nuovi impianti fotovoltaici che avranno una
potenza complessiva di 19.90 KWp sia nella futura
palestra che sul municipio. Questi ultimi sono già
stati installati, mentre nel primo caso è necessario
attendere l’evoluzione della realizzazione della pa-
lestra. Il quadro economico è di 155.000 €.
Nel 2018 sono state reperite le risorse per realiz-
zare nel corso del 2019 un nuovo percorso cicla-
bile su sede propria lungo via Diaz, dall’incrocio
con via Pordenone fino all’intersezione con l’ex
strada Provinciale n. 2. La nuova pista ciclabile
rientra nel sistema dei percorsi di mobilità lenta e
si collega con quelle esistenti su via Pordenone e
Trieste (rispettivamente verso Pieris e verso la
scuola dell’infanzia ed il centro cittadino) e, attra-
7. n° 2-3/2018 Paese e Dintorni 7
Dopo un lungo periodo di difficoltà e confusio-
ne nella gestione, i Servizi Sociali torneranno
alla gestione diretta dei Comuni con la reintro-
duzione dell’Assemblea dei Sindaci. Tanto e-
merge dalla riunione del Consiglio delle Auto-
nomie Locali (CAL), composto dai rappresen-
tanti degli Enti Locali, che in data 5 novembre
2018 ha approvato, a larga maggioranza, il pa-
rere sullo schema di disegno di legge di modifi-
ca alla norma regionale 26/2014 inerente
all’ordinamento e funzioni delle Unione Territo-
riali Intercomunali (UTI) comprendente anche
un emendamento aggiuntivo sulla gestione as-
sociata dei Servizi Sociali dei Comuni. Attual-
mente vige l’obbligo per i Comuni di trasferire
entro il 1° gennaio 2019 la gestione dei servizi
alle UTI; con questa modifica i compiti torne-
ranno ai Comuni con l’autonomia decisionale
sulla definizione territoriale dell’Ambito socio
assistenziale. Manca solo il passaggio del prov-
vedimento in Consiglio Regionale.
Sul piano della prevenzione ,oltre alla campa-
gna di screening mammografico dell’Azienda
Sanitaria, con la presenza dell’unità mobile
presso il Municipio e che ogni anno controlla
un numero rilevante di donne, nel mese di ot-
tobre e novembre due importanti iniziative ci
ha coinvolti come Amministrazione.
Il primo incontro, in collaborazione con i Comu-
ni di S.Pier d’Isonzo e Fogliano Redipuglia de-
nominato “Obiettivo Donna” promosso dalla
LILT(Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori)
si è tenuto a San Pier d’Isonzo alla presenza
dei medici dell’unità senologica dell’Ospedale
di Gorizia e ha visto una numerosa partecipa-
zione ,essendo un argomento di grande attuali-
tà che riguarda anche le donne più giovani e
che sta coinvolgendo anche i maschi.
L’altro incontro pubblico, che si è tenuto a Fo-
gliano Redipuglia, e al quale il nostro Comune ha
dato il patrocinio e la propria adesione è stato
organizzato dall’ADO-ADMO e FIDAS su
“Trapianti:Dono e Garanzie”con la partecipazio-
ne del responsabile del Centro Trapianti di Udine
e un medico anestesista dell’Ospedale di Gorizia
che si sono soffermati sulle modalità di scelta
del dono degli organi ed evidenziata la possibili-
tà di potersi esprimere anche in fase di rilascio
della carta di identità elettronica.Un invito parti-
colare è stato rivolto ai giovani con
l’informazione e sensibilizzazione che viene già
svolta nelle scuole.
Una fattiva collaborazione ci coinvolge da tem-
po con l’Associazione dinAMICI di Monfalcone e
da ultimo con la partecipazione ad una serata
di beneficenza per la raccolta fondi per la realiz-
zazione di un progetto a favore del reparto di
Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale di Mon-
falcone a cui accedono i bambini del Distretto
Basso Isontino.La raccolta dei fondi servirà
Il sociale al centro dell’attenzione
Di Paola Spanghero—asessore alle politiche sociali Turriaco
versata l’ex provinciale, con i percorsi lungo il
Parco comunale dell’Isonzo. L’intervento, da
effettuarsi su aree di proprietà privata, sogget-
te a procedura espropriativa, è conforme alle
previsioni del vigente PRGC. Il tratto di via Diaz
oltre la strada provinciale verrà riasfaltato e
destinato a percorso ciclabile, con traffico vei-
colare limitato ai frontisti. L’attraversamento
della strada provinciale verrà messo in sicurez-
za con adeguata segnaletica ed illuminazione.
Il quadro economico è di 96.000 €.
Inoltre l’Amministrazione comunale ha già otte-
nuto 200.000 € per intervenire su via Roma, in
particolare per la messa in sicurezza
dell’incrocio con l’ex strada Provinciale n. 2 e
per migliorare la mobilità sui marciapiedi.
Assieme al Comune di San Canzian d’Is., sono
state reperite le risorse (oltre 700.000 €) per
riqualificare la palestra di Pieris delle scuole
medie, di proprietà di entrambi gli enti locali.
L’intervento dovrebbe prendere avvio una volta
terminati i lavori sulla palestra di Turriaco.
8. 8 Paese e Dintorni n°2 -3/2018
La non riforma sanitaria
A proposito della prossima
“non-riforma sanitaria”.
Parlare di salute non si-
gnifica parlare solamente di
sanità; e parlare di sanità
non significa solo parlare di
ospedale.
La salute è un bene com-
plesso, che va trattato co-
me “bene comune”, nella
consapevolezza che lavora-
re per migliorare la salute
di una comunità significa
possedere una visione am-
pia, elaborare una strategia
di interventi diversificati, in
grado di incidere sui diversi
aspetti che influenzano il
benessere delle persone, oltre che occuparsi
della organizzazione dei servizi, della loro effi-
cacia ed efficienza.
Se ci si vuole far carico della salute di una
comunità è indispensabile migliorare la gover-
nance dei determinanti sociali di salute , e ciò
richiede visione e un approccio intersettoriale .
La Giunta Serracchiani aveva dimostrato di
possedere questa visione e di voler seguire
questo approccio. Ad esempio aveva pro-
mosso, seconda tra le regioni dopo il Trentino,
un importantissimo prov-
vedimento per combatte-
re la povertà - ormai uni-
versalmente riconosciuta
come il più importante
tra i determinanti sociali
capaci di incidere negati-
vamente sulla salute -
attraverso una misura di
integrazione al reddito
(MIA).
Inoltre, essendo la no-
stra regione caratterizza-
ta dalla forte presenza di
una popolazione anzia-
na, la Giunta regionale
di centrosinistra aveva
provveduto a emanare
una legge per l’invecchiamento attivo. Un
provvedimento forse poco conosciuto e fino ad
ora poco utilizzato, ma certamente utile a mi-
gliorare la qualità della vita e a mantenere la
salute dei molti anziani che vivono sul nostro
territorio.
Certamente sapevamo di dover metter ma-
no anche all’assetto organizzativo dei servizi
sanitari fermi da troppo tempo. In un recente
passato, la necessità di razionalizzare la rete
ospedaliera regionale, come previsto dalla L.R.
di Franco Perazza—
all’acquisto degli arredi e materiale funzionale
per il nuovo reparto che verrà interamente si-
stemato in un’ala dell’Ospedale di Monfalcone.
Sul territorio l’impegno è costante
nell’erogazione di servizi ai cittadini sia in caso
di necessità con benefici economici, sia con
l’abbattimento dei canoni di locazione o
l’attivazione della carta famiglia, sia come assi-
stenza sanitaria con l’ambulatorio medico e
l’infermiere di comunità.
Non mancano le attività degli anziani nel centro
civico con il progetto “Domiciliarità innovati-
va”in collaborazione con l’Ambito: da ultimo
con il corso di lana riciclata che coinvolge un
gruppo affiatato, oltre ai pomeriggi dedicati al
gioco delle carte e la previsione futura di inizia-
re qualche altro momento di incontro e non tra-
lasciando il Pranzo di Natale per gli ultrasettan-
tenni,che vede sempre una buona partecipazio-
ne grazie soprattutto alla fattiva collaborazione
con la Pro Loco e le altre associazioni.
In merito alle modifiche della riforma sanitaria
regionale,in fase di discussione, che prevede
l’istituzione di un’azienda regionale di coordina-
mento per la salute e tre aziende di area va-
sta ,è in previsione un incontro con il Presidente
della Regione al fine di approfondire i contenuti.
9. n° 2-3/2018 Paese e Dintorni 9
legge n 13 del 1995, aveva portato alla chiusura
nel nostro territorio provinciale dell’ospedale di
Grado e di Cormòns , oltre all’unico presidio o-
spedaliero privato: la Villa San Giusto a Gorizia.
Anche in quella occasione ci eravamo dimostrati
generosamente rispettosi delle disposizioni re-
gionali.
Tuttavia, dopo quella riforma , per venti anni
l’assetto del Servizio Sanitario Regionale era ri-
masto sostanzialmente immutato. E venti anni
sono una “eternità” rispetto ai progressi compiu-
ti dalla scienza medica, ai cambiamenti di carat-
tere sociale, alla sostenibilità economica del
welfare. Dunque era indispensabile una riorga-
nizzazione che riguardasse l’assetto territoriale
dei servizi sanitari, la loro governance, i percorsi
e i processi di cura, e i contenuti del lavoro sani-
tario.
Questa riorganizzazione è stata pensata e poi
avviata con intelligenza e con coraggio attraver-
so la Legge regionale n. 17 del 2014 “Riordino
dell’assetto istituzionale e organizzativo del Ser-
vizio sanitario regionale e norme in materia di
programmazione sanitaria e sociosanitaria”.
Con intelligenza perché abbiamo costruito una
riforma a partire dai bisogni reali della popola-
zione ( es. sempre più anziani, sempre meno
nascite), dai dati epidemiologici (es. aumento
delle patologie cronico-degenerative che richie-
dono una lunga assistenza) dai cambiamenti e
dai progressi della medicina ( es. riduzione dei
periodi di degenza ospedaliera, necessità di ga-
rantire bacini di utenza adeguati, ospedali sem-
pre più dedicati alla acuzie e dotati di tecnologie
sofisticate e rapidamente obsolete) dai costi cre-
scenti (es. contratti di lavoro, costo dei nuovi
medicinali salvavita), dalla necessità di tenere
fortemente integrato il sanitario con il sociale
(importanza dei determinanti sociali di salute).
Abbiamo messo a punto una riforma che te-
nesse conto di questi aspetti, ma che sostenes-
se anche la solidarietà e la coesione regionale
con un assetto territoriale delle aziende sanita-
rie equipollente per numero di abitanti.
E’ stata anche una riforma coraggiosa perché
la grande sfida era costituita principalmente dal
tenere assieme Ospedali, Università, territorio
per garantire un principio cardine: quello della
continuità assistenziale. In molti credevano che
non ci saremmo riusciti, ed invece siamo stati
capaci di farlo contro ogni previsione infausta:
primi in Italia a tenere uniti servizio sanitario e
Università.
Si dovevano abbattere muri tra professionisti,
tra ospedale e territorio, tra ospedale e Universi-
tà. Noi lo abbiamo fatto.
Tuttavia la “sanità” non è un terreno facile su
cui operare: pochi altri settori sono così politiciz-
zati, ci sono tantissimi interessi economici, gira
una enormità di denaro, si toccano molti interes-
si ed egoismi corporativi e “di campanile”. Que-
sto dobbiamo avere l’onestà di dircelo, e questo
ha creato non poche difficoltà per l’attuazione di
una riforma fortemente innovativa.
Dopo 20 anni di inerzia, ovviamente rimettere
in moto questo sistema non poteva essere indo-
lore. Ma lo abbiamo fatto: abbiamo innovato ciò
che andava innovato, abbiamo cambiato ciò che
andava cambiato, abbiamo messo in sicurezza la
tenuta economica del sistema. Altri hanno caval-
cato i mal di pancia, hanno alimentato il males-
sere conseguente ad un cambiamento epocale,
hanno sobillato speculando su ogni imperfezione
o disfunzione, hanno ostacolato il cambiamento
culturale che si richiedeva e si richiede alla popo-
lazione, hanno strumentalizzato interessi perso-
nali e di categoria.
Potevamo fare meglio? Certamente. Potevamo
fare di più? Sicuramente. Ma abbiamo riformato
un sistema ormai asfittico e fuori dal tempo. Certo
non si poteva immaginare di vedere immediata-
mente i risultati in termini di esiti di salute: riforme
come questa hanno bisogno di molti anni prima di
poter essere valutate. E hanno bisogno di aggiu-
stamenti dopo una prima fase di avvio e sperimen-
tazione.
Le forze politiche di centrodestra hanno stru-
mentalizzato il tema sanità nella recente campa-
gna elettorale per le elezioni regionali in modo fa-
zioso e strumentale facendone il tema dominante.
Una volta vinte le elezioni si sono trovati costretti a
indicare che riforma proporre, ma hanno dimostra-
to da subito di non avere né quella visione larga di
sistema necessaria per gestire la salute dei cittadi-
ni, e neppure una qualsivoglia capacità innovativa
che sappia porre una alternativa vera alla tanto
vituperata riforma realizzata dalla Giunta regionale
precedente.
Dunque quella che Giunta Fedriga si appresta
a varare è niente di più che una “non riforma”,
un restyling della L.R. 17/2014, che si richiama
ai principi che noi avevamo indicato come ispira-
tori, mantiene la maggior parte delle innovazioni
che noi avevamo introdotto, in particolare pro-
10. 10 Paese e Dintorni n°2 -3/2018
di Marco Rossi
Un attacco diretto all’Isontino
È in atto un attacco diretto ed esplicito
all’Isontino. E sta avvenendo ad opera del cen-
trodestra, in una evidente convergenza di inte-
ressi che, nel giro di poche settimane, ha fatto
registrare: a) la presentazione del progetto di
controriforma sanitaria che di sanità parla mol-
to poco ma che è altrettanto esplicito nel far
scomparire un’autonoma azienda sanitaria i-
sontina in favore di un accorpamento a quella
triestina; b) la proposta presentata da Progetto
FVG con un blitz in Consiglio regionale per la
cancellazione dell’ATER di Gorizia; c) la propo-
sta presentata da Ferruccio Saro, coordinatore
regionale di Progetto FVG, per ripristinare sì le
province, ma solo tre: tutte meno quella isonti-
na. Difficile pensare, dunque, che l’insieme di
questi tentativi sia del tutto casuale. E lo sce-
nario assume contorni be chiari se si considera
che Progetto FVG è, dell’attuale maggioranza
regionale di centrodestra, il 2° azionista dopo
la Lega, nei fatti se non nei numeri.
Cosa sta succedendo? Chi si diletta di storia
regionale, ricorderà che la classe politica della
provincia di Gorizia fu determinante nello sti-
molare la nascita della Regione autonoma,
quando ancora non tutte le forze politiche re-
gionali erano concordi, per un complesso di
ragioni, nel voler effettivamente attuare
l’istituzione della quinta delle Regioni a statuto
speciale che, infatti, vide la luce appena nel
1963 (prime elezioni regionali nel ’64). E per
molto tempo fu proprio Gorizia e il suo territorio
a rappresentare il punto di equilibrio tra Trieste
e Udine, il “cuscinetto” che assorbiva il poten-
prio la integrazione Ospedale-Università-
territorio tanto criticata e osteggiata in campa-
gna elettorale, senza saper proporre alcun con-
tenuto proprio. “Tanto rumore per nulla”, po-
tremmo dire citando Shakespeare.
E tuttavia questa “non riforma sanitaria” si
propone e rischia di raggiungere due obiettivi
particolarmente inquietanti e particolarmente
gravi per le ricadute che determineranno.
Il primo è particolarmente negativo per Gori-
zia e per l’Isontino: ci troviamo di fronte ad una
manovra preliminare, potremmo definirla pro-
pedeutica per la cancellazione di Gorizia e
dell’Isontino dalla geografia politico-
amministrativa della regione e per la divisione
della stessa in tre macroaree e, chi sa? forse in
un futuro non troppo lontano, in una regione
divisa tra “Trieste città metropolitana” e
“Grande Friuli”. Con ciò togliendo senso alla
stessa “specialità” del Friuli Venezia Giulia, ol-
tre che mortificando identità storico-culturali
che sono la vera ricchezza della nostra regione.
L’altro obiettivo, non meno gravido di conse-
guenze negative per il nostro Servizio Sanitario
Regionale, è l’apertura decisa e vigorosa al
“privato convenzionato” che porterà la nostra
sanità verso il modello di lombardo, cioè il mo-
dello Formigoni, con la inevitabile conseguenza
di ridurre le risorse a disposizione del servizio
pubblico. Manovra già tentata nella precedente
riforma Tondo con la complicità dello stesso
Direttore centrale dott. Cortiula, ma fortunata-
mente non realizzata perché la Giunta Serrac-
chiani abrogò immediatamente quella legge.
Per tutto il resto si tratta di un restyling fatto
sulle spalle del nostro lavoro, privo di finalità e
di principi propri, che mantiene in buona parte
processi e percorsi di cura previsti dalla nostra
legge, senza una visione di salute di comunità,
senza contenuti, con una impostazione preva-
lentemente ospedaliera, che nulla dice a propo-
sito di territorio e di prevenzione. E’ persino
troppo facile prevedere la gran confusione che
l’ulteriore riassetto territoriale dei servizi deter-
minerà tra gli operatori, senza peraltro portare
alcun beneficio alla salute della popolazione,
ma semplicemente arricchendo il privato con-
venzionato che forte appoggio ha dato in cam-
pagna elettorale alla vittoria del centrodestra.
11. n° 2-3/2018 Paese e Dintorni 11
ziale dualismo della nostra Regione (il cui no-
me, non a caso, all’epoca si scriveva con il
trattino). Erano gli anni in cui dalla provincia di
Gorizia arrivavano ben tre assessori regionali!
L’indebolimento politico ed economico isontino
ha radici lontane: venuto meno il confine e la
questione “orientale” tutto l’ex confine ha per-
so centralità nella politica nazionale del nostro
Paese e negli investimenti pubblici. La fine di
un’economia pubblica peraltro eccessivamente
assistita e “foraggiata” ha anche determinato
un tendenziale impoverimento del dinamismo
economico. E la “gloriosa” stagione di apertura
internazionale che, soprattutto per il dinami-
smo di esponenti istituzionali del centrosini-
stra, aveva portato a guardare a est, oltre confi-
ne, per ridare vocazione e ruolo all’Isontino,
non ha prodotto risultati istituzionalmente tan-
gibili. La crisi delle finanze pubbliche e una
sempre più spiccata competizione tra i territori
della nostra Regione nell’accaparrarsi investi-
menti e risorse ha fatto il resto.
Ma è possibile arrendersi a questo scenario
senza alcuna prospettiva se non quello di dive-
nire una periferia (deindustrializzata) di Trieste
o, peggio, periferia marginale divisa tra Grande
Friuli e Trieste? Un disegno che, peraltro, ri-
compare ciclicamente nella nostra Regione,
ora sospinto da localismi in salsa leghista
(quella Lega degli anni Novanta, che con Fonta-
nini predicava appunto il mito del Grande Friuli
come variante friulane della Padania), ora da
interessi convergenti tra i due principali capo-
luoghi regionali.
Davanti a questo scenario, il Partito Democrati-
co si deve intestare la battaglia politica e socia-
le per l’unità
dell’Isontino e la sua
autonomia. Perché –
nonostante gli artefici
dei disegni “spartitori”
lo neghino, il supera-
mento dell’Isontino co-
me territorio autonomo
comporterebbe eviden-
temente una spartizio-
ne della regione in due
che, di fatto, mettereb-
be in crisi i presupposti
stessi dell’esistenza
della regione Friuli Ve-
nezia Giulia così come concepita dai padri co-
stituenti e, in definitiva, aprirebbe la strada alla
fine dell’autonomia regionale: dopo aver tanto
gridato contro la “macroregione” veneta, la
mossa surretizia che passa dalla scomparsa
dell’Isontino potrebbe portare sia alla margina-
lità economica del nostro territorio sia alla fine
politica della Regione.
La politica, l’associazionismo, il mondo economi-
co isontino non possono e non devono restare
inermi davanti a questo rischio, che rischia di
restare incompreso o sottovalutato. Serve una
grande mobilitazione di cui tutti dobbiamo sen-
tirci parte. E di cui la Sinistra democratica deve
essere parte attiva, perché è – ahimè! – fin trop-
po evidente come oggi i tre massimi esponenti
politici del centrodestra isontino – il sindaco di
Gorizia Ziberna, la sindaca di Monfalcone Cisint
e il parlamentare Pettarin – siano completamen-
te inermi o, forse, addirittura conniventi con
questo disegno di svilimento e impoverimento
economico e politico dell’Isontino. Un centrode-
stra che ha lavorato per demolire e svilire le re-
lazioni tra amministrazioni comunali, incancreni-
to i dissapori tra Destra e Sinistra Isonzo, messo
in crisi relazioni istituzionali consolidate e, così
facendo, indebolito ulteriormente il nostro terri-
torio: dalla battaglia politica per l’Isontino passa
quindi anche il riscatto del centrosinistra
l’Isontino. Una battaglia che può e deve unire
tutte le forze del centrosinistra, in una rinnovata
unità alle porte della campagna per le Ammini-
strative 2019.
12. 12 Paese e Dintorni n°2 -3/2018
Paese e Dintorni
Giornale del Partito Democratico
Quadrimestrale—Anno X n. 2-3
St.tip. IDEAGO s.a.s. di V.Suligoj
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Dicembre 2018
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