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Giornata sulla sicurezza alimentare
EXPO Milano 10 giugno 2015
Quando un pericolo
diventa "allerta"
USA Pavilion at Expo Milano 2015 - 10 maggio 2015
Informazione dei consumatori e difesa
della reputazione aziendale negli allarmi
alimentari, diritti e doveri a confronto
mi presento
FABRIZIO DE STEFANI DVM
fabrizio.destefani@ulss4.veneto.it
coordinatore dell’area dipartimentale di sanità animale e sicurezza alimentare
e direttore del Servizio veterinario d’igiene degli alimenti dell’azienda ulss n. 4 del Veneto
Hygienic designer per vocazione
3
obiettivi della presentazione
discuteremo, se vorrete, di:
• una lunga storia chiamata sicurezza alimentare
• allarmi alimentari
• responsabilità del produttore
• diritto all’informazione del consumatore
• difesa della reputazione aziendale ai tempi dei social
media
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 4
destinatari
I partecipanti alla giornata della sicurezza alimentare 3M 2015
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 5
una lunga storia
chiamata sicurezza alimentare
All’inizio fu Kasherùt, in ebraico adeguatezza.
Indica, l'idoneità di un cibo a essere consumato dal popolo
ebraico - kashèr - secondo le regole alimentari della religione
ebraica stabilite nella Torah. L'identità religiosa, viene costruita
attraverso l’obbedienza ad una legge alimentare.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 6
una lunga storia
chiamata sicurezza alimentare
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 7
Il Cristianesimo ruppe la tradizione ebraica negando qualsiasi
distinzione tra cibi «puri» e «impuri»
La costruzione dell'identità religiosa cristiana, alla base della
specificità della cultura occidentale, venne influenzata in modo
determinante dell‘assenza di una legge alimentare.
una lunga storia
chiamata sicurezza alimentare
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Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete
bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa
contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo».
Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul
significato di quella parabola. E disse loro: «Siete anche voi così privi di
intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non
può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a
finire nella fogna?» Dichiarava così mondi tutti gli alimenti
(Vangelo di Marco 7, 14-19).
“Il giorno dopo, mentre essi erano per via e si avvicinavano alla città, Pietro
salì verso mezzogiorno sulla terrazza a pregare. Gli venne fame e voleva
prendere cibo. Ma mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi. Vide il
cielo aperto e un oggetto che discendeva come una tovaglia grande,
calata a terra per i quattro capi. In essa c’era ogni sorta di quadrupedi e
rettili della terra e uccelli del cielo. Allora risuonò una voce che gli diceva:
«Alzati, Pietro, uccidi e mangia!» ma Pietro rispose: «No davvero, Signore,
poiché io non ho mai mangiato nulla di profano e di immondo». E la voce
di nuovo a lui: «Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo più profano»”
(Atti degli Apostoli 10, 9-15).
una lunga storia
chiamata sicurezza alimentare
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una lunga storia
chiamata sicurezza alimentare
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La riscoperta del concetto di sicurezza
alimentare (food safety) avvenne poco dopo
la rivoluzione industriale.
Gran parte del merito di questa riscoperta, si
deve alla pubblicazione di The Jungle.
Il romanzo di Upton Sinclair svelò alcune
pratiche scioccanti in uso comune nel
Meatpacking District di Chicago, nel 1906, e
che non erano molto diverse nell’industria
alimentare in generale dell’epoca.
una lunga storia
chiamata sicurezza alimentare
Scritto nel 1906 dopo un'indagine di sette
settimane nei mattatoi di Chicago, il romanzo
narra la storia di Jurgis Rudkus, un immigrato
lituano che lavora nella sporcizia, tra pericoli e
malattie, nel Meatpacking District di Chicago.
La reazione dell’opinione pubblica fu
immediata. Gli americani si scandalizzarono
grandemente per le condizioni igieniche
dell’industria alimentare, piuttosto che per le
miserevoli condizioni degli operai immigrati e
delle loro famiglie.
La vendita di carne crollò.
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una lunga storia
chiamata sicurezza alimentare
La condizione in cui versava la Meat packing industry fu
descritta nel Neill-Reynolds Report, commissionato dal
presidente Theodore Roosevelt, come «rivoltante».
Il 30 giugno del 1906 il Congresso approvò le prime due leggi
di tutela dei consumatori il Meat Inspection Act (che
introdusse gli ispettori federali in tutti stabilimenti di
lavorazione della carne (rossa) destinati al commercio
interstatale o estero) e il Pure Food and Drug Act (destinato
a reprimere le frodi e le contraffazioni nel cibo e nei farmaci
e che istituì il Bureau of Chemistry che diverrà poi, nel1930, la
FDA - Food and Drug Administration .
Sinclair considerò queste leggi, che comportavano spese per
i controlli stimate in 30 milioni di dollari l'anno a carico del
governo, un vantaggio ingiustificato per i grandi produttori di
carne. Deluso dall’esito del suo lavoro commentò: ho mirato
al cuore del pubblico, e per caso ho colpito allo stomaco.
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una lunga storia
chiamata sicurezza alimentare
Dovremo aspettare 22 anni in Italia per l’uscita
del Regio decreto 20 dicembre 1928, n. 3298 -
Approvazione del regolamento per la vigilanza
sanitaria delle carni.
Vennero istituiti, tra l’altro, i macelli pubblici,
un’opera pubblica necessaria per migliorare le
condizioni igienico-sanitarie con le quali
venivano macellati gli animali, spesso
direttamente dai contadini nelle loro abitazioni
e senza alcun controllo.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 13
una lunga storia
chiamata sicurezza alimentare
Da allora, la sicurezza alimentare
ha visto enormi cambiamenti.
• Nel 1960, il programma spaziale
della NASA introdusse per la
prima volta l’HACCP - Hazard
Analysis Critical Control Point
nella produzione di alimenti
destinati agli astronauti.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 14
una lunga storia
chiamata sicurezza alimentare
• Dall’HACCP, tutt’ora alla base dei sistemi di
certificazione e assicurazione della
sicurezza alimentare, si sta passando all’
HARPC - Hazard Analysis and Risk-Based
Preventive Controls, l’analisi dei pericoli e
dei controlli preventivi basti sul rischio.
• È un punto di svolta nel paradigma della
sicurezza alimentare USA: dalla reazione
agli eventi avversi si passa alle azioni
preventive per impedire che accadano.
• Una delle molte nuove disposizioni del FSMA
(Food Safety Modernization Act), la riforma
più radicale sulla sicurezza alimentare,
dopo più di 70 anni, che è stata firmato dal
presidente Obama il 4 gennaio 2011.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 15
una lunga storia
chiamata sicurezza alimentare
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All'inizio degli anni 2000 l'Unione europea ha
introdotto un approccio denominato "dal
campo alla tavola", basato sull'analisi dei
rischi e sulla tracciabilità e volto a garantire la
sicurezza dei prodotti alimentari.
Tale approccio prevede che i prodotti
alimentari vengano controllati in tutte le fasi
sensibili della catena di produzione, per
verificare il rispetto delle rigorose norme in
materia di igiene.
Inoltre l'Unione applica norme relative al
commercio degli animali e dei prodotti di
origine animale, sia tra Stati membri che con
paesi terzi.
A sostegno dello svolgimento di tali controlli
l'Unione e gli Stati membri dispongono di
numerosi strumenti, quali l'Autorità europea
per la sicurezza alimentare o il sistema
d'informazione TRACES.
una lunga storia
chiamata sicurezza alimentare
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Pacchetto igiene
• Igiene dei prodotti alimentari
• Igiene degli alimenti di origine
animale
• Controlli ufficiali dei prodotti di
origine animale destinati al consumo
da parte dell'uomo
Atti complementari
• Sicurezza degli alimenti e dei
mangimi
• Controlli ufficiali dei mangimi e degli
alimenti
• Regole di polizia sanitaria che
regolamentano la produzione, la
trasformazione, la distribuzione e
l'introduzione dei prodotti d'origine
animale destinati al consumo da
parte dell'uomo
Clear the information jungle
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Food law il Regolamento CE n. 178/2002
• stabilisce i principi e i requisiti generali della
legislazione alimentare, istituisce l'Autorità europea
per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel
campo della sicurezza alimentare;
• assicura la qualità degli alimenti destinati al
consumo umano e dei mangimi, garantendo la
libera circolazione di alimenti sani e sicuri nel
mercato interno;
• protegge i consumatori dalle pratiche commerciali
fraudolente o ingannevoli;
• mira a proteggere la salute e il benessere degli
animali, la salute delle piante e l’ambiente.
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Food law: le innovazioni introdotte
1. L’analisi del rischio (art 6);
2. Il principio di precauzione (art 7);
3. La responsabilizzazione degli operatori del settore
alimentare (artt. 17, 19 e 20);
4. La rintracciabilità degli alimenti, dei mangimi e degli
animali e di qualsiasi altra sostanza destinata o atta a
entrare a far parte di un alimento o di un mangime, in
tutte le fasi della produzione, trasformazione e della
distribuzione (art 18);
5. Il ritiro/richiamo rapido di alimenti o mangimi non
conformi ai requisiti di sicurezza alimentare (art.19-20);
6. L’istituzione di una rete europea di comunicazione per
la notifica immediata di rischi diretti e indiretti per la
salute umana, animale e l’ambiente derivanti da
alimenti e mangimi (art 50).
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 20
Food law Articolo 14 - Requisiti di
sicurezza degli alimenti
1. Gli alimenti a rischio non possono essere
immessi sul mercato.
2. Gli alimenti sono considerati a rischio:
a) se sono dannosi per la salute
b) se sono inadatti al consumo umano
21
Food law Articolo 14 - Requisiti di
sicurezza degli alimenti
Per determinare se un alimento è a rischio si
considerano:
a) le condizioni d'uso normali dell'alimento da
parte del consumatore in ciascuna fase
della produzione, della trasformazione e
della distribuzione;
b) Le informazioni messe a disposizione del
consumatore, comprese le informazioni
riportate sull'etichetta o altre informazioni
generalmente accessibili al consumatore
sul modo di evitare specifici effetti nocivi
per la salute provocati da un alimento o
categoria di alimenti.
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Food law Articolo 14 - Requisiti di
sicurezza degli alimenti
per determinare se un alimento è dannoso si
considerano:
• i probabili effetti immediati e/o a breve
termine, e/o a lungo termine dell'alimento
sulla salute di una persona che lo consuma e
anche su quella dei discendenti;
• i probabili effetti tossici cumulativi;
• la particolare sensibilità di una specifica
categoria di consumatori, nel caso in cui
l'alimento sia destinato ad essa.
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Food law Articolo 14 - Requisiti di
sicurezza degli alimenti
per determinare se un alimento è inadatto si
considerano:
• se è inaccettabile per il consumo umano
secondo l'uso previsto;
• in seguito a contaminazione dovuta a
materiale estraneo;
• in seguito a putrefazione, deterioramento;
decomposizione;
• o per diversi altri motivi (implicazioni etiche,
psicologiche, culturali, sociologiche).
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Food law Articolo 14 - Requisiti di
sicurezza degli alimenti
Se un alimento a rischio fa parte di una
partita, lotto o consegna di alimenti della
stessa classe o descrizione si presume che
tutti gli alimenti della partita, lotto o
consegna siano a rischio…
25
a meno che,
a seguito di una valutazione approfondita,
risulti infondato ritenere che il resto della
partita, lotto o consegna sia a rischio.
(es. Hg in squaloidi)
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Food law Articolo 14 - Requisiti di
sicurezza degli alimenti
Gli alimenti conformi alle disposizioni
comunitarie sulla sicurezza alimentare sono
considerati sicuri.
Le autorità competenti possono tuttavia
bloccarne l’immissione sul mercato o di
disporre il ritiro se si sospetta che l'alimento è a
rischio nonostante la conformità alle
disposizioni.
In assenza di specifiche disposizioni
comunitarie, un alimento è considerato sicuro
se è conforme alle disposizioni dello Stato
membro sul cui territorio è immesso sul
mercato…
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 26
Food law Articolo 15 - Requisiti di
sicurezza dei mangimi
I mangimi a rischio non possono essere immessi
sul mercato né essere somministrati a un
animale destinato alla produzione
alimentare…
inoltre,
l’articolo 29 del Reg 183/2005 estende le
misure anche ai mangimi per animali non
destinati alla produzione di alimenti (Pet-food),
che comportino gravi rischi per la salute
umana, animale o per l’ambiente
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 27
Pericoli e rischi
Pericolo o elemento di pericolo, è
una potenziale fonte di danno:
agente biologico, chimico o fisico
contenuto in un alimento o
mangime, o condizione in cui un
alimento o un mangime si trova, in
grado di provocare un effetto
nocivo sulla salute (Art. 3.14, Reg. UE
178/2002)
Fabrizio de Stefani: quando un pericolo diventa allerta: informazione per i consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 28
Pericoli e rischi
Rischio:
funzione della probabilità e della
gravità di un effetto nocivo per la
salute, conseguente alla presenza
di un pericolo (Art. 3.9, Reg. (CE)
178/2002)
Fabrizio de Stefani: quando un pericolo diventa allerta: informazione per i consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 29
L’analisi del rischio
Analisi del rischio:
• processo svolto in maniera indipendente, obiettiva
e trasparente basato sulle prove scientifiche
disponibili costituito da tre componenti
interconnesse: valutazione del rischio, gestione del
rischio e comunicazione del rischio. (Art. 3.10, Reg.
UE 178/2002)
Fabrizio de Stefani: quando un pericolo diventa allerta: informazione per i consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 30
La valutazione del rischio:
• spetta agli operatori del settore alimentare e dei
mangimi garantire che nelle imprese da essi
controllate gli alimenti o i mangimi soddisfino le
disposizioni della legislazione alimentare inerenti
alle loro attività in tutte le fasi della produzione,
della trasformazione e della distribuzione e
verificare che tali disposizioni siano soddisfatte. (Art.
17.1, Reg. UE 178/2002)
Pericoli e rischi
non esiste il rischio zero.
Gli Operatori del Settore Alimentare devono
pianificare preventivamente le azioni
correttive da adottare al fine di ridurre
l’esposizione ai potenziali pericoli per la salute
pubblica correlati alla loro attività, nell’ambito
di un processo di Risk Analysis (1° principio
HACCP)
Fabrizio de Stefani: quando un pericolo diventa allerta: informazione per i consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 31
Le responsabilità in caso di incidente
Art. 2 Direttiva CE 2001/95/CE relativa alla sicurezza generale dei
prodotti:
• ritiro: qualsiasi misura volta a impedire la distribuzione e
l'esposizione di un prodotto pericoloso, nonché la sua offerta al
consumatore;
• richiamo: le misure volte ad ottenere la restituzione di un prodotto
pericoloso che il fabbricante o il distributore ha già fornito o reso
disponibile ai consumatori.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 32
L’operatore del settore alimentare deve dotarsi di procedure per
valutare i rischi, facilitare l’identificazione e la rimozione rapida di
alimenti non sicuri dal mercato mediante ritiro o richiamo,
informare l’A.C. e, se necessario, i consumatori al fine di limitare le
conseguenze di un incidente alimentare.
Valutare i rischi
Ma gli OSA hanno competenze,
capacità e conoscenze per condurre
un’analisi del rischio?
E le Autorità Competenti?
Se si hanno riferimenti da organismi
scientifici (EFSA, CDC, HRA..) si,
altrimenti fa testo (ancora) l'Allegato D
dell’Intesa del 13 novembre 2008.
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Allegato D
Ia parte
Criteri per notifica rischio
Si identifica un grave rischio
nel caso di:
Si rende necessaria una
valutazione scientifica per
accertare la presenza di un
un grave rischio sanitario in
caso di:
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Allegato D
IIa parte
Criteri per notifica rischio
L’allerta rapido
Rapid Alert System for Food and Feed
Istituito sotto forma di rete, i cui punti di
contatto sono la Commissione europea, gli
Stati membri dell’Unione e l’EFSA, si attiva
quando un prodotto che presenta o può
presentare un pericolo, ha raggiunto il
mercato comunitario. (Art. 50 Reg. CE n.
178/2002 - Sistema di allarme rapido)
Il sistema di allerta rapido RASFF consente
di notificare, in tempo reale, i rischi diretti e
indiretti per la salute pubblica connessi ad
alimenti, mangimi e materiali a contatto e
quindi di adottare tempestivamente le
opportune misure di salvaguardia e
comunicarle a tutti i membri del network.
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L’allerta rapido
Rapid Alert System for Food and Feed
Le informazioni viaggiano attraverso il sistema
sotto forma di notifiche che possono essere
distinte in:
• Allerta (massimo grado di pericolo): rischio
grave per la salute pubblica, il prodotto è in
commercio, occorre adottare misure
immediate
• Information: il prodotto a rischio non ha
raggiunto il mercato o risulta già scaduto, non
occorre adottare misure urgenti.
• News: informazione a carattere generale
relativa ad una non conformità registrata in un
Paese membro o in un Paese terzo, utile per
orientare i controlli ufficiali.
• Border rejection: informazione di respingimento
alle frontiere di una partita non conforme. Dà
inizio alla serie dei controlli accresciuti su partite
assimilabili per origine e matrice.
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L’allerta rapido
Rapid Alert System for Food and Feed
Il «sistema» sta maturando…
Nel 2014 sono state trasmesse, attraverso il
sistema di allerta rapido europeo (RASFF),
3097 notifiche contro le 3136 del 2013
confermando il trend in diminuzione dal 2012.
La Commissione a seguito di ulteriori
valutazioni sul rischio da parte dei Paesi
Membri, ha revocato 60 notifiche, che sono
state successivamente escluse dal computo
del sistema.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 38
L’allerta rapido
Rapid Alert System for Food and Feed
Il «sistema» sta maturando…
ma l’Italia conferma il primato per numero
di segnalazioni inviate alla Commissione
europea, «dimostrando, come negli anni
passati, una intensa attività di controllo sul
territorio nazionale», con un totale di 506
notifiche (pari al 16.3 %).
Seguono la Germania (332), seguita da
Regno Unito (279), Francia (267), Olanda
(256), Belgio (198), Spagna (196) e
Danimarca (193).
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 39
Per approfondimenti
RELAZIONE SUL SISTEMA DI
ALLERTA EUROPEO
ANNO 2014
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2297_allegato.pdf
Fabrizio de Stefani: quando un pericolo diventa allerta: informazione per i consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 40
Quando le linee guida non
bastano
Intesa del 13 novembre 2008 linee guida per la gestione operativa
del sistema di allerta per gli alimenti destinati al consumo umano
problemi & soluzioni
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 41
Ruoli e responsabilità
L’obbligo del ritiro e/o del richiamo dei
prodotti pericolosi spetta agli operatori del
settore alimentare (artt. 19 e 20 del Reg. UE
178/02).
un’iniziativa di ritiro da parte dell’operatore
del settore alimentare, determina
l’attivazione, o meno, di un’allerta, in base
al tipo di rischio classificato.
L’attivazione dell’allerta, così come
disposto dall’art. 50.2 del Reg. (CE) 178/02,
fa seguito ad una valutazione di
opportunità ed è prerogativa delle autorità
competenti sull’operatore che ha generato
il problema.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 42
Le allerte sciocche
Nel caso di alimenti difettosi che non
comportano un grave rischio per la
salute pubblica o che non sono
comunque giunti al consumatore non è
necessario attivare il sistema di allerta.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 43
Ma talvolta capita (ancora).
Non ci sono rischi
• Alimenti nei quali sia stata
riscontrata la presenza di
additivi o di residui di sostanze
autorizzate ma in quantitativi
superiori a quanto consentito
dalla normativa vigente,
qualora il quantitativo di tali
sostanze consenta di escludere
ragionevolmente la pericolosità
per la salute pubblica.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 44
Non ci sono gravi rischi
• Prodotti nei quali sia stata
riscontrata la presenza di
microrganismi potenzialmente
patogeni in prodotti intermedi,
che subiranno uno o più
trattamenti tali da garantire la
distruzione dei microrganismi
patogeni, prima della
commercializzazione in
alimento
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 45
Non ci sono gravi rischi
• Alimenti nei quali sia stata
riscontrata la presenza di germi
indicatori di igiene o indice
contaminazione superiori ai
limiti consentiti o a valori guida
eventualmente disponibili
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 46
Non ci sono gravi rischi
• Alimenti nei quali l'agente
biologico potenzialmente
pericoloso risulta non vitale.
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Non ci sono gravi rischi
• Alimenti nei quali si sia
riscontrata una frode
commerciale (adulterazioni,
sofisticazioni, contraffazioni, che
non rappresentano un pericolo
attuale o potenziale per il
consumatore).
Per ora…
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 48
informazione ai cittadini e riservatezza
Se l’alimento pericoloso è arrivato ai
consumatori, l’operatore del settore
alimentare deve informare in maniera
efficace e accurata i consumatori del
motivo del ritiro, e deve provvedere al
richiamo dei prodotti, se necessario, come
disposto dall’art. 19, p.1, del Regolamento
CE n.178/2002
L’operatore del settore alimentare
inadempiente è punito con la sanzione
amministrativa pecuniaria da duemila
euro a dodicimila euro, prevista dall’art. 4
del Dlvo n. 190/2006 che disciplina le
sanzioni per le violazioni del Regolamento
CE n.178/2002.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 49
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato le
linee guida per il miglioramento e lo sviluppo dei sistemi nazionali di
richiamo alimentari: FAO/WHO guide for developing and
improving national food recall systems.
informazione ai cittadini e riservatezza
Nei casi più eclatanti per natura,
gravità ed entità del rischio l’autorità
pubblica si attiva per assicurare
un’informazione “straordinaria”.
Nell’informazione si deve identificare
l’alimento e il rischio che può
comportare, descrivere le misure
adottate o in procinto di esserlo per
prevenire, contenere o eliminare il
rischio, in ossequio al principio
dell’informazione dei cittadini sancito
dall’art. 10 del Regolamento CE
n.178/2002.
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informazione ai cittadini e riservatezza
Il personale delle Autorità
competenti (Min.Salute, Regioni,
ASL) è tenuto a conformarsi alle
regole di riservatezza imposte
dal segreto professionale.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 51
informazione ai cittadini e riservatezza
La diffusione delle informazioni
deve limitarsi ai casi in
cui “debbano essere rese
pubbliche, quando le
circostanze lo richiedano, per
tutelare la salute umana” (art. 52
del Reg. UE n.178/2002)
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 52
se c’è allerta, c’è reato
Codice Penale
Titolo VI - Dei delitti contro l'incolumità pubblica
Capo II - Dei delitti di comune pericolo mediante frode
• Art. 439 - Avvelenamento di acque o di sostanze alimentari
• Art. 440 - Adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari
• Art. 442 - Commercio di sostanze alimentari contraffatte o adulterate
• Art. 444 - Commercio di sostanze alimentari nocive
Capo III - Dei delitti colposi di comune pericolo
• Art. 452 - Delitti colposi contro la salute pubblica
ed eventualmente:
Titolo VIII - Dei delitti contro l'economia pubblica, l'industria e il
commercio
Capo II - Dei delitti contro l'industria e il commercio
• Art. 515 - Frode nell'esercizio del commercio
• Art. 516 - Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine
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se c’è allerta, c’è reato
Legge n. 283/1962
Buona parte dei reati che
coinvolgono l’impresa alimentare
derivano dagli artt. 5 - 6 -12
della Legge (speciale) n° 283/1962 di
disciplina igienico-sanitaria della
produzione e della vendita delle
sostanze alimentari.
Sono reati contravvenzionali, punibili,
cioè, anche sulla base della sola
colpa.
Il reato è colposo quando l’evento, anche se
preveduto, non è voluto dall’agente e si verifica a
causa di negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero
per inosservanza di leggi, regolamenti ordini o
discipline(Art. 43 codice penale - Elemento psicologico
del reato).
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 54
se c’è allerta, c’è reato
Codice di Procedura Penale
• Il personale delle Aziende sanitarie
locali, che nell’adempimento “tecnico
amministrativo” della gestione delle
allerta viene a conoscenza d’ufficio di
tali violazioni, deve attivarsi in parallelo
sul piano della tutela penale, assume
automaticamente la veste di polizia
giudiziaria e si mette alle dipendenze
funzionali del Pubblico Ministero, nel
rispetto del segreto istruttorio disposto
dall’ Art. 329 codice di procedura
penale - Obbligo del segreto.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 55
Reg. UE 882/2004
Prevenzione e repressione
Articolo 54 Azioni in caso di non
conformità alla normativa
1. L'autorità competente che
individui una non conformità
interviene per assicurare che
l’operatore ponga rimedio alla
situazione. Nel decidere l'azione da
intraprendere, l'autorità
competente tiene conto della
natura della non conformità e dei
dati precedenti relativi a detto
operatore per quanto riguarda la
non conformità.
2. Tale azione comprende, a
seconda dei casi, le seguenti
misure: - omissis -
Articolo 55 Sanzioni
1. Gli Stati membri stabiliscono le
regole in materia di sanzioni
applicabili in caso di violazione
della normativa sui mangimi e sugli
alimenti e di altre disposizioni
comunitarie concernenti la tutela
della salute e del benessere degli
animali e prendono tutte le misure
necessarie per assicurare che siano
attuate. Le sanzioni previste
devono essere effettive,
proporzionate e dissuasive.
2. - omissis -
56F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015
Prevenzione o
repressione?
La Sindrome bipolare del controllore
Fabrizio de Stefani: quando un pericolo diventa allerta: informazione per i consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 57
Prevenzione o
repressione?
La giustizia (italiana) non fa valutazioni
economiche sulle conseguenze dei
suoi provvedimenti
Fabrizio de Stefani: quando un pericolo diventa allerta: informazione per i consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 58
informazione ai cittadini e riservatezza
d’ufficio
• Se l’alimento pericoloso è arrivato ai
consumatori, l’operatore del settore alimentare
deve informare in maniera efficace e accurata i
consumatori del motivo del ritiro e che deve
provvedere al richiamo dei prodotti, se necessario,
come disposto dall’art. 19, p.1, del Regolamento
CE n.178/2002
• L’operatore del settore alimentare inadempiente è
punito con la sanzione amministrativa pecuniaria
da duemila euro a dodicimila euro prevista dall’art.
4 del Decreto Legislativo n. 190/2006 che disciplina
le sanzioni per le violazioni del Regolamento CE
n.178/2002.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 59
Produrre o distribuire un bene, di qualsiasi natura, comporta una
responsabilità e, se il bene oggetto del caso, procura un danno, il
produttore o il distributore è obbligato al risarcimento del danno arrecato
(art 2043 e ss. Codice Civile)
Perdite di salute e perdite finanziarie
I Centers for Disease Control and
Prevention (CDC’s), stimano che
su base annua un americano su
sei - circa 48 milioni di persone -
sarà colpito da una malattie di
origine alimentare. Di questi 48
milioni, 150.000 avranno bisogno
di ospedalizzazione, e 3000 di
loro moriranno.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 60
Perdite di salute e perdite finanziarie
Le conseguenze economiche dei richiami alimentari
possono essere impressionanti.
Secondo lo studio Capturing Recall Costs Measuring
and Recovering the Losses - pubblicato dalla Grocery
Manufacturers Association - il 77% degli intervistati di
aziende che avevano affrontato un richiamo di cibo
tra il 2005 e il 2010, hanno dichiarato che l'impatto
finanziario stimato, è stato intorno ai 30 milioni di $. Nel
restante 23% dei casi i costi erano più elevati.
I costi significativi richiami alimentari sono costituiti da
costi diretti di richiamo, i costi dei beni scartati, perdite
di vendita diretta, e anche spese da interruzione di
esercizio, di rimborso dei clienti, di servizi di
sanificazione e di indagine.
Una conseguenza finanziaria più difficile da misurare è
la perdita di reputazione.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 61
richiami alimentari
• I consumatori svolgono un ruolo sempre
più attivo nel processo della sicurezza
alimentare.
• Con i messaggi sui social media si
possono diffondere le informazioni molto
rapidamente.
• Spesso un reclamo del consumatore può
portare a un'indagine e innescare possibili
richiami alimentari.
• Il "rumor sociale" sui prodotti non conformi
o su un marchio, può coinvolgere anche
altri prodotti simili con gravi impatti sul
mercato e sulla sicurezza alimentare, con
la distruzione di cibo perfettamente
sicuro.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 62
Food Safety
and Social Media
Un sondaggio condotto dalla società
di comunicazione Ketchum, in Cina,
Stati Uniti, Regno Unito, Germania e
Italia, nel 2013, ha analizzato i «rumors»
delle discussioni on-line relative alla
food quality, nutrition e safety.
Il risultato è stata l’individuazione di
una nuova comunità di internauti che
sono stati chiamati Food e-Vangelists.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 63
Gli e-vangelisti alimentari in
Italia sono più di un terzo della
popolazione. In Argentina e in
Cina sono circa un quarto.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 64
Country
Percentage of Population
Identified as Food e-Vangelists
Italy 37% (23 million people)
Argentina 29% (12 million people)
China 24% (324 million people)
United Kingdom 20% (13 million people)
United States 11% (35 million people)
Germany 9% (7 million people)
Food e-Vangelists
Dati ottobre 2013
Fonte ricerca Ketchum
Food e-Vangelists, chi sono
1. I Food e-Vangelists ascoltano tutti, non danno
fiducia a nessuno, e agiscono. Sono orientati
all'azione; si impegnano per conoscere le
questioni, per poi influenzare gli altri attraverso
la condivisione delle loro scoperte.
2. I Food e-Vangelists sono in grado di plasmare
le conversazioni sul cibo e le marche. Più di un
terzo di Food e-Vangelists si prende
regolarmente del tempo per consigliare o
criticare prodotti e marchi alimentari ,
condividendo le loro opinioni con altri sia
online che offline.
3. I Food e-Vangelists hanno voglia di fresco. Due
terzi dichiarano di aver aumentato gli acquisti
di cibo fresco rispetto all'anno precedente. E
quasi altrettanti (59%) hanno acquistato cibi
meno preparati e imballati.
4. Aziende Food e-Vangelists friendly devono
essere: Health + Trasparency + Cause. Sono le
principali qualità che inducono i Food e-
Vangelists a sostenere un'azienda alimentare
o una marca, o ad acquistare di più, o a
pagare di più i prodotti di un'azienda
alimentare.
5. Oltre all'utilizzo di blog e social media per
condividere le loro opinioni su questioni
alimentari, i si aspettano che le aziende
interagiscano con i consumatori attraverso i
social media come strumento di
comunicazione diretta e aperta.
6. Non sono affatto un gruppo marginale.
Generano fino a 1,7 miliardi di conversazioni sul
cibo ogni settimana. E in alcune regioni del
mondo, rappresentano un segmento
significativo della popolazione.
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 65
Italian’s, sempre più attenti a
quello che mangiano.
Il tema della
sicurezza alimentare
è «molto» importante
per il 68% degli italiani
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 66
Per garantirsi
maggiore sicurezza
93% guarda alla data di
scadenza e alla confezione
77% guarda al paese di
origine / luogo di
provenienza
70% legge gli ingredienti
65% cerca di comprare
prodotti con certificazione di
provenienza (DOP, IGP …)
47% guarda al tipo di
allevamento o metodo
colturale (BIO)Fonte Nielsen - giugno 2015
Food Safety and Social Media
Le informazioni ruotano intorno alla salute
Secondo Benjamin Chapman*: l’estensione della
comunicazione del rischio sulla sicurezza alimentare
attraverso i Social Media è considerato un potenziale
strumento per combattere malattie e trasmissione
alimentari.
I social media possono essere usati per predire e tracciare
le malattie.
Un esempio: HealthMap (http://www.healthmap.org/en/)
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 67
* Dr. Ben Chapman is an associate professor and food safety extension specialist at North Carolina State University
Food Safety and Social Media
Media e social media possono essere usati
per predire e tracciare le malattie.
Un esempio:
HealthMap
http://www.healthmap.org/en/
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 68
Food Safety and Social Media
Tracking #foodpoisoning with Twitter
Gli utenti di Twitter inviano circa 500 milioni di tweets al
giorno, una massa infinita di dati auto-generati
riversati nel cyberspazio. Il vantaggio di Twitter? La
velocità.
Questo fenomeno è un potente strumento
epidemiologico per individuare l'origine e controllare
la diffusione delle malattie. Le informazioni possono
essere adeguatamente sfruttate, per gestire un
emergenza epidemica.
I dati specifici di localizzazione possono, inoltre,
consentire l’individuazione di ciuffi di malattie non
trasmissibili, permettendo ai funzionari della sanità di
concentrare gli sforzi educativi in aree che ne hanno
più bisogno.
Ma Twitter può anche essere uno strumento di
sorveglianza sanitaria pubblica particolarmente
efficace nelle zone che ne sono sguarnite.
Fabrizio de Stefani: quando un pericolo diventa allerta: informazione per i consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 69
Le informazioni raccolte su Twitter sono
georeferenziate e disponibili in tempo
reale.
Con Twitter si può sapere, ad esempio,
quando qualcuno si sveglia con un mal
di pancia a Long Island, NY, perché lo
ha detto in rete.
il quinto potere
Vi diremo qualsiasi cazzata vogliate
sentire.
Noi commerciamo illusioni, niente di tutto
questo è vero, ma voi tutti ve ne state
seduti là, giorno dopo giorno, notte dopo
notte, di ogni età, razza, fede... conoscete
soltanto noi!
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 70
il sesto potere
Cosa vuole che dica? Avete parlato finora
di maiali, io sto facendo la figura del pollo.
Mi avete invitato, ma non posso fare un
discorso. Allora cedo la parola, parlate
voi. Non si può maltrattare uno e non farlo
parlare. Non si può sviluppare un discorso.
Vi cedo volentieri la parola, voi, i vostri
maiali e pollastri. E vi prego la prossima
volta non venitemi più a scocciare. Sono
da otto ore qui in posa senza poter
parlare. Vi saluto perché mi sono rotto i
coglioni, non mi fate parlare. Vi saluto,
buona pace e buoni maiali a tutti voi.
Cosa volete che dica? Non c'è un filo!
Non posso seguire un filo del discorso! Di
cosa devo parlare adesso?
Mauro Corona
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 71
il sesto potere
Cosa vuole che dica? Avete parlato finora
di maiali, io sto facendo la figura del pollo.
Mi avete invitato, ma non posso fare un
discorso. Allora cedo la parola, parlate
voi. Non si può maltrattare uno e non farlo
parlare. Non si può sviluppare un discorso.
Vi cedo volentieri la parola, voi, i vostri
maiali e pollastri. E vi prego la prossima
volta non venitemi più a scocciare. Sono
da otto ore qui in posa senza poter
parlare. Vi saluto perché mi sono rotto i
coglioni, non mi fate parlare. Vi saluto,
buona pace e buoni maiali a tutti voi.
Cosa volete che dica? Non c'è un filo!
Non posso seguire un filo del discorso! Di
cosa devo parlare adesso?
Mauro Corona
F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 72
dominare l'incertezza
Ci sono incognite conosciute. Vale a dire,
ci sono cose che sappiamo di non sapere.
Ma ci sono anche incognite sconosciute.
Sono cose che non sappiamo di non sapere.
da una citazione di Donald Rumsfeld (ex Segretario della Difesa degli Stati Uniti d’America)
Fabrizio de Stefani: quando un pericolo diventa allerta: informazione per i consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 73
Grazie per avermi
ascoltato.
Fabrizio de Stefani

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  • 1. Giornata sulla sicurezza alimentare EXPO Milano 10 giugno 2015
  • 2. Quando un pericolo diventa "allerta" USA Pavilion at Expo Milano 2015 - 10 maggio 2015 Informazione dei consumatori e difesa della reputazione aziendale negli allarmi alimentari, diritti e doveri a confronto
  • 3. mi presento FABRIZIO DE STEFANI DVM fabrizio.destefani@ulss4.veneto.it coordinatore dell’area dipartimentale di sanità animale e sicurezza alimentare e direttore del Servizio veterinario d’igiene degli alimenti dell’azienda ulss n. 4 del Veneto Hygienic designer per vocazione 3
  • 4. obiettivi della presentazione discuteremo, se vorrete, di: • una lunga storia chiamata sicurezza alimentare • allarmi alimentari • responsabilità del produttore • diritto all’informazione del consumatore • difesa della reputazione aziendale ai tempi dei social media F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 4
  • 5. destinatari I partecipanti alla giornata della sicurezza alimentare 3M 2015 F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 5
  • 6. una lunga storia chiamata sicurezza alimentare All’inizio fu Kasherùt, in ebraico adeguatezza. Indica, l'idoneità di un cibo a essere consumato dal popolo ebraico - kashèr - secondo le regole alimentari della religione ebraica stabilite nella Torah. L'identità religiosa, viene costruita attraverso l’obbedienza ad una legge alimentare. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 6
  • 7. una lunga storia chiamata sicurezza alimentare F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 7 Il Cristianesimo ruppe la tradizione ebraica negando qualsiasi distinzione tra cibi «puri» e «impuri» La costruzione dell'identità religiosa cristiana, alla base della specificità della cultura occidentale, venne influenzata in modo determinante dell‘assenza di una legge alimentare.
  • 8. una lunga storia chiamata sicurezza alimentare F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 8 Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo». Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. E disse loro: «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?» Dichiarava così mondi tutti gli alimenti (Vangelo di Marco 7, 14-19). “Il giorno dopo, mentre essi erano per via e si avvicinavano alla città, Pietro salì verso mezzogiorno sulla terrazza a pregare. Gli venne fame e voleva prendere cibo. Ma mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi. Vide il cielo aperto e un oggetto che discendeva come una tovaglia grande, calata a terra per i quattro capi. In essa c’era ogni sorta di quadrupedi e rettili della terra e uccelli del cielo. Allora risuonò una voce che gli diceva: «Alzati, Pietro, uccidi e mangia!» ma Pietro rispose: «No davvero, Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla di profano e di immondo». E la voce di nuovo a lui: «Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo più profano»” (Atti degli Apostoli 10, 9-15).
  • 9. una lunga storia chiamata sicurezza alimentare F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 9
  • 10. una lunga storia chiamata sicurezza alimentare F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 10 La riscoperta del concetto di sicurezza alimentare (food safety) avvenne poco dopo la rivoluzione industriale. Gran parte del merito di questa riscoperta, si deve alla pubblicazione di The Jungle. Il romanzo di Upton Sinclair svelò alcune pratiche scioccanti in uso comune nel Meatpacking District di Chicago, nel 1906, e che non erano molto diverse nell’industria alimentare in generale dell’epoca.
  • 11. una lunga storia chiamata sicurezza alimentare Scritto nel 1906 dopo un'indagine di sette settimane nei mattatoi di Chicago, il romanzo narra la storia di Jurgis Rudkus, un immigrato lituano che lavora nella sporcizia, tra pericoli e malattie, nel Meatpacking District di Chicago. La reazione dell’opinione pubblica fu immediata. Gli americani si scandalizzarono grandemente per le condizioni igieniche dell’industria alimentare, piuttosto che per le miserevoli condizioni degli operai immigrati e delle loro famiglie. La vendita di carne crollò. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 11
  • 12. una lunga storia chiamata sicurezza alimentare La condizione in cui versava la Meat packing industry fu descritta nel Neill-Reynolds Report, commissionato dal presidente Theodore Roosevelt, come «rivoltante». Il 30 giugno del 1906 il Congresso approvò le prime due leggi di tutela dei consumatori il Meat Inspection Act (che introdusse gli ispettori federali in tutti stabilimenti di lavorazione della carne (rossa) destinati al commercio interstatale o estero) e il Pure Food and Drug Act (destinato a reprimere le frodi e le contraffazioni nel cibo e nei farmaci e che istituì il Bureau of Chemistry che diverrà poi, nel1930, la FDA - Food and Drug Administration . Sinclair considerò queste leggi, che comportavano spese per i controlli stimate in 30 milioni di dollari l'anno a carico del governo, un vantaggio ingiustificato per i grandi produttori di carne. Deluso dall’esito del suo lavoro commentò: ho mirato al cuore del pubblico, e per caso ho colpito allo stomaco. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 12
  • 13. una lunga storia chiamata sicurezza alimentare Dovremo aspettare 22 anni in Italia per l’uscita del Regio decreto 20 dicembre 1928, n. 3298 - Approvazione del regolamento per la vigilanza sanitaria delle carni. Vennero istituiti, tra l’altro, i macelli pubblici, un’opera pubblica necessaria per migliorare le condizioni igienico-sanitarie con le quali venivano macellati gli animali, spesso direttamente dai contadini nelle loro abitazioni e senza alcun controllo. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 13
  • 14. una lunga storia chiamata sicurezza alimentare Da allora, la sicurezza alimentare ha visto enormi cambiamenti. • Nel 1960, il programma spaziale della NASA introdusse per la prima volta l’HACCP - Hazard Analysis Critical Control Point nella produzione di alimenti destinati agli astronauti. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 14
  • 15. una lunga storia chiamata sicurezza alimentare • Dall’HACCP, tutt’ora alla base dei sistemi di certificazione e assicurazione della sicurezza alimentare, si sta passando all’ HARPC - Hazard Analysis and Risk-Based Preventive Controls, l’analisi dei pericoli e dei controlli preventivi basti sul rischio. • È un punto di svolta nel paradigma della sicurezza alimentare USA: dalla reazione agli eventi avversi si passa alle azioni preventive per impedire che accadano. • Una delle molte nuove disposizioni del FSMA (Food Safety Modernization Act), la riforma più radicale sulla sicurezza alimentare, dopo più di 70 anni, che è stata firmato dal presidente Obama il 4 gennaio 2011. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 15
  • 16. una lunga storia chiamata sicurezza alimentare F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 16 All'inizio degli anni 2000 l'Unione europea ha introdotto un approccio denominato "dal campo alla tavola", basato sull'analisi dei rischi e sulla tracciabilità e volto a garantire la sicurezza dei prodotti alimentari. Tale approccio prevede che i prodotti alimentari vengano controllati in tutte le fasi sensibili della catena di produzione, per verificare il rispetto delle rigorose norme in materia di igiene. Inoltre l'Unione applica norme relative al commercio degli animali e dei prodotti di origine animale, sia tra Stati membri che con paesi terzi. A sostegno dello svolgimento di tali controlli l'Unione e gli Stati membri dispongono di numerosi strumenti, quali l'Autorità europea per la sicurezza alimentare o il sistema d'informazione TRACES.
  • 17. una lunga storia chiamata sicurezza alimentare F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 17 Pacchetto igiene • Igiene dei prodotti alimentari • Igiene degli alimenti di origine animale • Controlli ufficiali dei prodotti di origine animale destinati al consumo da parte dell'uomo Atti complementari • Sicurezza degli alimenti e dei mangimi • Controlli ufficiali dei mangimi e degli alimenti • Regole di polizia sanitaria che regolamentano la produzione, la trasformazione, la distribuzione e l'introduzione dei prodotti d'origine animale destinati al consumo da parte dell'uomo
  • 18. Clear the information jungle F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 18
  • 19. Food law il Regolamento CE n. 178/2002 • stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare; • assicura la qualità degli alimenti destinati al consumo umano e dei mangimi, garantendo la libera circolazione di alimenti sani e sicuri nel mercato interno; • protegge i consumatori dalle pratiche commerciali fraudolente o ingannevoli; • mira a proteggere la salute e il benessere degli animali, la salute delle piante e l’ambiente. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 19
  • 20. Food law: le innovazioni introdotte 1. L’analisi del rischio (art 6); 2. Il principio di precauzione (art 7); 3. La responsabilizzazione degli operatori del settore alimentare (artt. 17, 19 e 20); 4. La rintracciabilità degli alimenti, dei mangimi e degli animali e di qualsiasi altra sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un alimento o di un mangime, in tutte le fasi della produzione, trasformazione e della distribuzione (art 18); 5. Il ritiro/richiamo rapido di alimenti o mangimi non conformi ai requisiti di sicurezza alimentare (art.19-20); 6. L’istituzione di una rete europea di comunicazione per la notifica immediata di rischi diretti e indiretti per la salute umana, animale e l’ambiente derivanti da alimenti e mangimi (art 50). F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 20
  • 21. Food law Articolo 14 - Requisiti di sicurezza degli alimenti 1. Gli alimenti a rischio non possono essere immessi sul mercato. 2. Gli alimenti sono considerati a rischio: a) se sono dannosi per la salute b) se sono inadatti al consumo umano 21
  • 22. Food law Articolo 14 - Requisiti di sicurezza degli alimenti Per determinare se un alimento è a rischio si considerano: a) le condizioni d'uso normali dell'alimento da parte del consumatore in ciascuna fase della produzione, della trasformazione e della distribuzione; b) Le informazioni messe a disposizione del consumatore, comprese le informazioni riportate sull'etichetta o altre informazioni generalmente accessibili al consumatore sul modo di evitare specifici effetti nocivi per la salute provocati da un alimento o categoria di alimenti. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 22
  • 23. Food law Articolo 14 - Requisiti di sicurezza degli alimenti per determinare se un alimento è dannoso si considerano: • i probabili effetti immediati e/o a breve termine, e/o a lungo termine dell'alimento sulla salute di una persona che lo consuma e anche su quella dei discendenti; • i probabili effetti tossici cumulativi; • la particolare sensibilità di una specifica categoria di consumatori, nel caso in cui l'alimento sia destinato ad essa. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 23
  • 24. Food law Articolo 14 - Requisiti di sicurezza degli alimenti per determinare se un alimento è inadatto si considerano: • se è inaccettabile per il consumo umano secondo l'uso previsto; • in seguito a contaminazione dovuta a materiale estraneo; • in seguito a putrefazione, deterioramento; decomposizione; • o per diversi altri motivi (implicazioni etiche, psicologiche, culturali, sociologiche). F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 24
  • 25. Food law Articolo 14 - Requisiti di sicurezza degli alimenti Se un alimento a rischio fa parte di una partita, lotto o consegna di alimenti della stessa classe o descrizione si presume che tutti gli alimenti della partita, lotto o consegna siano a rischio… 25 a meno che, a seguito di una valutazione approfondita, risulti infondato ritenere che il resto della partita, lotto o consegna sia a rischio. (es. Hg in squaloidi) F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015
  • 26. Food law Articolo 14 - Requisiti di sicurezza degli alimenti Gli alimenti conformi alle disposizioni comunitarie sulla sicurezza alimentare sono considerati sicuri. Le autorità competenti possono tuttavia bloccarne l’immissione sul mercato o di disporre il ritiro se si sospetta che l'alimento è a rischio nonostante la conformità alle disposizioni. In assenza di specifiche disposizioni comunitarie, un alimento è considerato sicuro se è conforme alle disposizioni dello Stato membro sul cui territorio è immesso sul mercato… F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 26
  • 27. Food law Articolo 15 - Requisiti di sicurezza dei mangimi I mangimi a rischio non possono essere immessi sul mercato né essere somministrati a un animale destinato alla produzione alimentare… inoltre, l’articolo 29 del Reg 183/2005 estende le misure anche ai mangimi per animali non destinati alla produzione di alimenti (Pet-food), che comportino gravi rischi per la salute umana, animale o per l’ambiente F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 27
  • 28. Pericoli e rischi Pericolo o elemento di pericolo, è una potenziale fonte di danno: agente biologico, chimico o fisico contenuto in un alimento o mangime, o condizione in cui un alimento o un mangime si trova, in grado di provocare un effetto nocivo sulla salute (Art. 3.14, Reg. UE 178/2002) Fabrizio de Stefani: quando un pericolo diventa allerta: informazione per i consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 28
  • 29. Pericoli e rischi Rischio: funzione della probabilità e della gravità di un effetto nocivo per la salute, conseguente alla presenza di un pericolo (Art. 3.9, Reg. (CE) 178/2002) Fabrizio de Stefani: quando un pericolo diventa allerta: informazione per i consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 29
  • 30. L’analisi del rischio Analisi del rischio: • processo svolto in maniera indipendente, obiettiva e trasparente basato sulle prove scientifiche disponibili costituito da tre componenti interconnesse: valutazione del rischio, gestione del rischio e comunicazione del rischio. (Art. 3.10, Reg. UE 178/2002) Fabrizio de Stefani: quando un pericolo diventa allerta: informazione per i consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 30 La valutazione del rischio: • spetta agli operatori del settore alimentare e dei mangimi garantire che nelle imprese da essi controllate gli alimenti o i mangimi soddisfino le disposizioni della legislazione alimentare inerenti alle loro attività in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione e verificare che tali disposizioni siano soddisfatte. (Art. 17.1, Reg. UE 178/2002)
  • 31. Pericoli e rischi non esiste il rischio zero. Gli Operatori del Settore Alimentare devono pianificare preventivamente le azioni correttive da adottare al fine di ridurre l’esposizione ai potenziali pericoli per la salute pubblica correlati alla loro attività, nell’ambito di un processo di Risk Analysis (1° principio HACCP) Fabrizio de Stefani: quando un pericolo diventa allerta: informazione per i consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 31
  • 32. Le responsabilità in caso di incidente Art. 2 Direttiva CE 2001/95/CE relativa alla sicurezza generale dei prodotti: • ritiro: qualsiasi misura volta a impedire la distribuzione e l'esposizione di un prodotto pericoloso, nonché la sua offerta al consumatore; • richiamo: le misure volte ad ottenere la restituzione di un prodotto pericoloso che il fabbricante o il distributore ha già fornito o reso disponibile ai consumatori. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 32 L’operatore del settore alimentare deve dotarsi di procedure per valutare i rischi, facilitare l’identificazione e la rimozione rapida di alimenti non sicuri dal mercato mediante ritiro o richiamo, informare l’A.C. e, se necessario, i consumatori al fine di limitare le conseguenze di un incidente alimentare.
  • 33. Valutare i rischi Ma gli OSA hanno competenze, capacità e conoscenze per condurre un’analisi del rischio? E le Autorità Competenti? Se si hanno riferimenti da organismi scientifici (EFSA, CDC, HRA..) si, altrimenti fa testo (ancora) l'Allegato D dell’Intesa del 13 novembre 2008. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 33
  • 34. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 34 Allegato D Ia parte Criteri per notifica rischio Si identifica un grave rischio nel caso di:
  • 35. Si rende necessaria una valutazione scientifica per accertare la presenza di un un grave rischio sanitario in caso di: F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 35 Allegato D IIa parte Criteri per notifica rischio
  • 36. L’allerta rapido Rapid Alert System for Food and Feed Istituito sotto forma di rete, i cui punti di contatto sono la Commissione europea, gli Stati membri dell’Unione e l’EFSA, si attiva quando un prodotto che presenta o può presentare un pericolo, ha raggiunto il mercato comunitario. (Art. 50 Reg. CE n. 178/2002 - Sistema di allarme rapido) Il sistema di allerta rapido RASFF consente di notificare, in tempo reale, i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti, mangimi e materiali a contatto e quindi di adottare tempestivamente le opportune misure di salvaguardia e comunicarle a tutti i membri del network. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 36
  • 37. L’allerta rapido Rapid Alert System for Food and Feed Le informazioni viaggiano attraverso il sistema sotto forma di notifiche che possono essere distinte in: • Allerta (massimo grado di pericolo): rischio grave per la salute pubblica, il prodotto è in commercio, occorre adottare misure immediate • Information: il prodotto a rischio non ha raggiunto il mercato o risulta già scaduto, non occorre adottare misure urgenti. • News: informazione a carattere generale relativa ad una non conformità registrata in un Paese membro o in un Paese terzo, utile per orientare i controlli ufficiali. • Border rejection: informazione di respingimento alle frontiere di una partita non conforme. Dà inizio alla serie dei controlli accresciuti su partite assimilabili per origine e matrice. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 37
  • 38. L’allerta rapido Rapid Alert System for Food and Feed Il «sistema» sta maturando… Nel 2014 sono state trasmesse, attraverso il sistema di allerta rapido europeo (RASFF), 3097 notifiche contro le 3136 del 2013 confermando il trend in diminuzione dal 2012. La Commissione a seguito di ulteriori valutazioni sul rischio da parte dei Paesi Membri, ha revocato 60 notifiche, che sono state successivamente escluse dal computo del sistema. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 38
  • 39. L’allerta rapido Rapid Alert System for Food and Feed Il «sistema» sta maturando… ma l’Italia conferma il primato per numero di segnalazioni inviate alla Commissione europea, «dimostrando, come negli anni passati, una intensa attività di controllo sul territorio nazionale», con un totale di 506 notifiche (pari al 16.3 %). Seguono la Germania (332), seguita da Regno Unito (279), Francia (267), Olanda (256), Belgio (198), Spagna (196) e Danimarca (193). F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 39
  • 40. Per approfondimenti RELAZIONE SUL SISTEMA DI ALLERTA EUROPEO ANNO 2014 http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2297_allegato.pdf Fabrizio de Stefani: quando un pericolo diventa allerta: informazione per i consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 40
  • 41. Quando le linee guida non bastano Intesa del 13 novembre 2008 linee guida per la gestione operativa del sistema di allerta per gli alimenti destinati al consumo umano problemi & soluzioni F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 41
  • 42. Ruoli e responsabilità L’obbligo del ritiro e/o del richiamo dei prodotti pericolosi spetta agli operatori del settore alimentare (artt. 19 e 20 del Reg. UE 178/02). un’iniziativa di ritiro da parte dell’operatore del settore alimentare, determina l’attivazione, o meno, di un’allerta, in base al tipo di rischio classificato. L’attivazione dell’allerta, così come disposto dall’art. 50.2 del Reg. (CE) 178/02, fa seguito ad una valutazione di opportunità ed è prerogativa delle autorità competenti sull’operatore che ha generato il problema. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 42
  • 43. Le allerte sciocche Nel caso di alimenti difettosi che non comportano un grave rischio per la salute pubblica o che non sono comunque giunti al consumatore non è necessario attivare il sistema di allerta. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 43 Ma talvolta capita (ancora).
  • 44. Non ci sono rischi • Alimenti nei quali sia stata riscontrata la presenza di additivi o di residui di sostanze autorizzate ma in quantitativi superiori a quanto consentito dalla normativa vigente, qualora il quantitativo di tali sostanze consenta di escludere ragionevolmente la pericolosità per la salute pubblica. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 44
  • 45. Non ci sono gravi rischi • Prodotti nei quali sia stata riscontrata la presenza di microrganismi potenzialmente patogeni in prodotti intermedi, che subiranno uno o più trattamenti tali da garantire la distruzione dei microrganismi patogeni, prima della commercializzazione in alimento F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 45
  • 46. Non ci sono gravi rischi • Alimenti nei quali sia stata riscontrata la presenza di germi indicatori di igiene o indice contaminazione superiori ai limiti consentiti o a valori guida eventualmente disponibili F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 46
  • 47. Non ci sono gravi rischi • Alimenti nei quali l'agente biologico potenzialmente pericoloso risulta non vitale. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 47
  • 48. Non ci sono gravi rischi • Alimenti nei quali si sia riscontrata una frode commerciale (adulterazioni, sofisticazioni, contraffazioni, che non rappresentano un pericolo attuale o potenziale per il consumatore). Per ora… F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 48
  • 49. informazione ai cittadini e riservatezza Se l’alimento pericoloso è arrivato ai consumatori, l’operatore del settore alimentare deve informare in maniera efficace e accurata i consumatori del motivo del ritiro, e deve provvedere al richiamo dei prodotti, se necessario, come disposto dall’art. 19, p.1, del Regolamento CE n.178/2002 L’operatore del settore alimentare inadempiente è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da duemila euro a dodicimila euro, prevista dall’art. 4 del Dlvo n. 190/2006 che disciplina le sanzioni per le violazioni del Regolamento CE n.178/2002. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 49 L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato le linee guida per il miglioramento e lo sviluppo dei sistemi nazionali di richiamo alimentari: FAO/WHO guide for developing and improving national food recall systems.
  • 50. informazione ai cittadini e riservatezza Nei casi più eclatanti per natura, gravità ed entità del rischio l’autorità pubblica si attiva per assicurare un’informazione “straordinaria”. Nell’informazione si deve identificare l’alimento e il rischio che può comportare, descrivere le misure adottate o in procinto di esserlo per prevenire, contenere o eliminare il rischio, in ossequio al principio dell’informazione dei cittadini sancito dall’art. 10 del Regolamento CE n.178/2002. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 50
  • 51. informazione ai cittadini e riservatezza Il personale delle Autorità competenti (Min.Salute, Regioni, ASL) è tenuto a conformarsi alle regole di riservatezza imposte dal segreto professionale. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 51
  • 52. informazione ai cittadini e riservatezza La diffusione delle informazioni deve limitarsi ai casi in cui “debbano essere rese pubbliche, quando le circostanze lo richiedano, per tutelare la salute umana” (art. 52 del Reg. UE n.178/2002) F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 52
  • 53. se c’è allerta, c’è reato Codice Penale Titolo VI - Dei delitti contro l'incolumità pubblica Capo II - Dei delitti di comune pericolo mediante frode • Art. 439 - Avvelenamento di acque o di sostanze alimentari • Art. 440 - Adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari • Art. 442 - Commercio di sostanze alimentari contraffatte o adulterate • Art. 444 - Commercio di sostanze alimentari nocive Capo III - Dei delitti colposi di comune pericolo • Art. 452 - Delitti colposi contro la salute pubblica ed eventualmente: Titolo VIII - Dei delitti contro l'economia pubblica, l'industria e il commercio Capo II - Dei delitti contro l'industria e il commercio • Art. 515 - Frode nell'esercizio del commercio • Art. 516 - Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 53
  • 54. se c’è allerta, c’è reato Legge n. 283/1962 Buona parte dei reati che coinvolgono l’impresa alimentare derivano dagli artt. 5 - 6 -12 della Legge (speciale) n° 283/1962 di disciplina igienico-sanitaria della produzione e della vendita delle sostanze alimentari. Sono reati contravvenzionali, punibili, cioè, anche sulla base della sola colpa. Il reato è colposo quando l’evento, anche se preveduto, non è voluto dall’agente e si verifica a causa di negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti ordini o discipline(Art. 43 codice penale - Elemento psicologico del reato). F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 54
  • 55. se c’è allerta, c’è reato Codice di Procedura Penale • Il personale delle Aziende sanitarie locali, che nell’adempimento “tecnico amministrativo” della gestione delle allerta viene a conoscenza d’ufficio di tali violazioni, deve attivarsi in parallelo sul piano della tutela penale, assume automaticamente la veste di polizia giudiziaria e si mette alle dipendenze funzionali del Pubblico Ministero, nel rispetto del segreto istruttorio disposto dall’ Art. 329 codice di procedura penale - Obbligo del segreto. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 55
  • 56. Reg. UE 882/2004 Prevenzione e repressione Articolo 54 Azioni in caso di non conformità alla normativa 1. L'autorità competente che individui una non conformità interviene per assicurare che l’operatore ponga rimedio alla situazione. Nel decidere l'azione da intraprendere, l'autorità competente tiene conto della natura della non conformità e dei dati precedenti relativi a detto operatore per quanto riguarda la non conformità. 2. Tale azione comprende, a seconda dei casi, le seguenti misure: - omissis - Articolo 55 Sanzioni 1. Gli Stati membri stabiliscono le regole in materia di sanzioni applicabili in caso di violazione della normativa sui mangimi e sugli alimenti e di altre disposizioni comunitarie concernenti la tutela della salute e del benessere degli animali e prendono tutte le misure necessarie per assicurare che siano attuate. Le sanzioni previste devono essere effettive, proporzionate e dissuasive. 2. - omissis - 56F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015
  • 57. Prevenzione o repressione? La Sindrome bipolare del controllore Fabrizio de Stefani: quando un pericolo diventa allerta: informazione per i consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 57
  • 58. Prevenzione o repressione? La giustizia (italiana) non fa valutazioni economiche sulle conseguenze dei suoi provvedimenti Fabrizio de Stefani: quando un pericolo diventa allerta: informazione per i consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 58
  • 59. informazione ai cittadini e riservatezza d’ufficio • Se l’alimento pericoloso è arrivato ai consumatori, l’operatore del settore alimentare deve informare in maniera efficace e accurata i consumatori del motivo del ritiro e che deve provvedere al richiamo dei prodotti, se necessario, come disposto dall’art. 19, p.1, del Regolamento CE n.178/2002 • L’operatore del settore alimentare inadempiente è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da duemila euro a dodicimila euro prevista dall’art. 4 del Decreto Legislativo n. 190/2006 che disciplina le sanzioni per le violazioni del Regolamento CE n.178/2002. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 59 Produrre o distribuire un bene, di qualsiasi natura, comporta una responsabilità e, se il bene oggetto del caso, procura un danno, il produttore o il distributore è obbligato al risarcimento del danno arrecato (art 2043 e ss. Codice Civile)
  • 60. Perdite di salute e perdite finanziarie I Centers for Disease Control and Prevention (CDC’s), stimano che su base annua un americano su sei - circa 48 milioni di persone - sarà colpito da una malattie di origine alimentare. Di questi 48 milioni, 150.000 avranno bisogno di ospedalizzazione, e 3000 di loro moriranno. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 60
  • 61. Perdite di salute e perdite finanziarie Le conseguenze economiche dei richiami alimentari possono essere impressionanti. Secondo lo studio Capturing Recall Costs Measuring and Recovering the Losses - pubblicato dalla Grocery Manufacturers Association - il 77% degli intervistati di aziende che avevano affrontato un richiamo di cibo tra il 2005 e il 2010, hanno dichiarato che l'impatto finanziario stimato, è stato intorno ai 30 milioni di $. Nel restante 23% dei casi i costi erano più elevati. I costi significativi richiami alimentari sono costituiti da costi diretti di richiamo, i costi dei beni scartati, perdite di vendita diretta, e anche spese da interruzione di esercizio, di rimborso dei clienti, di servizi di sanificazione e di indagine. Una conseguenza finanziaria più difficile da misurare è la perdita di reputazione. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 61
  • 62. richiami alimentari • I consumatori svolgono un ruolo sempre più attivo nel processo della sicurezza alimentare. • Con i messaggi sui social media si possono diffondere le informazioni molto rapidamente. • Spesso un reclamo del consumatore può portare a un'indagine e innescare possibili richiami alimentari. • Il "rumor sociale" sui prodotti non conformi o su un marchio, può coinvolgere anche altri prodotti simili con gravi impatti sul mercato e sulla sicurezza alimentare, con la distruzione di cibo perfettamente sicuro. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 62
  • 63. Food Safety and Social Media Un sondaggio condotto dalla società di comunicazione Ketchum, in Cina, Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Italia, nel 2013, ha analizzato i «rumors» delle discussioni on-line relative alla food quality, nutrition e safety. Il risultato è stata l’individuazione di una nuova comunità di internauti che sono stati chiamati Food e-Vangelists. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 63
  • 64. Gli e-vangelisti alimentari in Italia sono più di un terzo della popolazione. In Argentina e in Cina sono circa un quarto. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 64 Country Percentage of Population Identified as Food e-Vangelists Italy 37% (23 million people) Argentina 29% (12 million people) China 24% (324 million people) United Kingdom 20% (13 million people) United States 11% (35 million people) Germany 9% (7 million people) Food e-Vangelists Dati ottobre 2013 Fonte ricerca Ketchum
  • 65. Food e-Vangelists, chi sono 1. I Food e-Vangelists ascoltano tutti, non danno fiducia a nessuno, e agiscono. Sono orientati all'azione; si impegnano per conoscere le questioni, per poi influenzare gli altri attraverso la condivisione delle loro scoperte. 2. I Food e-Vangelists sono in grado di plasmare le conversazioni sul cibo e le marche. Più di un terzo di Food e-Vangelists si prende regolarmente del tempo per consigliare o criticare prodotti e marchi alimentari , condividendo le loro opinioni con altri sia online che offline. 3. I Food e-Vangelists hanno voglia di fresco. Due terzi dichiarano di aver aumentato gli acquisti di cibo fresco rispetto all'anno precedente. E quasi altrettanti (59%) hanno acquistato cibi meno preparati e imballati. 4. Aziende Food e-Vangelists friendly devono essere: Health + Trasparency + Cause. Sono le principali qualità che inducono i Food e- Vangelists a sostenere un'azienda alimentare o una marca, o ad acquistare di più, o a pagare di più i prodotti di un'azienda alimentare. 5. Oltre all'utilizzo di blog e social media per condividere le loro opinioni su questioni alimentari, i si aspettano che le aziende interagiscano con i consumatori attraverso i social media come strumento di comunicazione diretta e aperta. 6. Non sono affatto un gruppo marginale. Generano fino a 1,7 miliardi di conversazioni sul cibo ogni settimana. E in alcune regioni del mondo, rappresentano un segmento significativo della popolazione. F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 65
  • 66. Italian’s, sempre più attenti a quello che mangiano. Il tema della sicurezza alimentare è «molto» importante per il 68% degli italiani F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 66 Per garantirsi maggiore sicurezza 93% guarda alla data di scadenza e alla confezione 77% guarda al paese di origine / luogo di provenienza 70% legge gli ingredienti 65% cerca di comprare prodotti con certificazione di provenienza (DOP, IGP …) 47% guarda al tipo di allevamento o metodo colturale (BIO)Fonte Nielsen - giugno 2015
  • 67. Food Safety and Social Media Le informazioni ruotano intorno alla salute Secondo Benjamin Chapman*: l’estensione della comunicazione del rischio sulla sicurezza alimentare attraverso i Social Media è considerato un potenziale strumento per combattere malattie e trasmissione alimentari. I social media possono essere usati per predire e tracciare le malattie. Un esempio: HealthMap (http://www.healthmap.org/en/) F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 67 * Dr. Ben Chapman is an associate professor and food safety extension specialist at North Carolina State University
  • 68. Food Safety and Social Media Media e social media possono essere usati per predire e tracciare le malattie. Un esempio: HealthMap http://www.healthmap.org/en/ F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 68
  • 69. Food Safety and Social Media Tracking #foodpoisoning with Twitter Gli utenti di Twitter inviano circa 500 milioni di tweets al giorno, una massa infinita di dati auto-generati riversati nel cyberspazio. Il vantaggio di Twitter? La velocità. Questo fenomeno è un potente strumento epidemiologico per individuare l'origine e controllare la diffusione delle malattie. Le informazioni possono essere adeguatamente sfruttate, per gestire un emergenza epidemica. I dati specifici di localizzazione possono, inoltre, consentire l’individuazione di ciuffi di malattie non trasmissibili, permettendo ai funzionari della sanità di concentrare gli sforzi educativi in aree che ne hanno più bisogno. Ma Twitter può anche essere uno strumento di sorveglianza sanitaria pubblica particolarmente efficace nelle zone che ne sono sguarnite. Fabrizio de Stefani: quando un pericolo diventa allerta: informazione per i consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 69 Le informazioni raccolte su Twitter sono georeferenziate e disponibili in tempo reale. Con Twitter si può sapere, ad esempio, quando qualcuno si sveglia con un mal di pancia a Long Island, NY, perché lo ha detto in rete.
  • 70. il quinto potere Vi diremo qualsiasi cazzata vogliate sentire. Noi commerciamo illusioni, niente di tutto questo è vero, ma voi tutti ve ne state seduti là, giorno dopo giorno, notte dopo notte, di ogni età, razza, fede... conoscete soltanto noi! F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 70
  • 71. il sesto potere Cosa vuole che dica? Avete parlato finora di maiali, io sto facendo la figura del pollo. Mi avete invitato, ma non posso fare un discorso. Allora cedo la parola, parlate voi. Non si può maltrattare uno e non farlo parlare. Non si può sviluppare un discorso. Vi cedo volentieri la parola, voi, i vostri maiali e pollastri. E vi prego la prossima volta non venitemi più a scocciare. Sono da otto ore qui in posa senza poter parlare. Vi saluto perché mi sono rotto i coglioni, non mi fate parlare. Vi saluto, buona pace e buoni maiali a tutti voi. Cosa volete che dica? Non c'è un filo! Non posso seguire un filo del discorso! Di cosa devo parlare adesso? Mauro Corona F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 71
  • 72. il sesto potere Cosa vuole che dica? Avete parlato finora di maiali, io sto facendo la figura del pollo. Mi avete invitato, ma non posso fare un discorso. Allora cedo la parola, parlate voi. Non si può maltrattare uno e non farlo parlare. Non si può sviluppare un discorso. Vi cedo volentieri la parola, voi, i vostri maiali e pollastri. E vi prego la prossima volta non venitemi più a scocciare. Sono da otto ore qui in posa senza poter parlare. Vi saluto perché mi sono rotto i coglioni, non mi fate parlare. Vi saluto, buona pace e buoni maiali a tutti voi. Cosa volete che dica? Non c'è un filo! Non posso seguire un filo del discorso! Di cosa devo parlare adesso? Mauro Corona F. DE STEFANI Quando un pericolo diventa allerta: informazione ai consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 72
  • 73. dominare l'incertezza Ci sono incognite conosciute. Vale a dire, ci sono cose che sappiamo di non sapere. Ma ci sono anche incognite sconosciute. Sono cose che non sappiamo di non sapere. da una citazione di Donald Rumsfeld (ex Segretario della Difesa degli Stati Uniti d’America) Fabrizio de Stefani: quando un pericolo diventa allerta: informazione per i consumatori e tutela della reputazione aziendale - EXPO Milano, 10 giugno 2015 73