L. Francovich, P. Giorgi Rossi, L. Gargiulo, B. Giordani, L. Murianni, A. Di Napoli, M. Zappa, G. Costanzo, C. Mirisola, A. Petrelli - Screening cervico-vaginali e mammografici in Italia: livelli di copertura e differenze socioeconomiche
Studio osservazionale sul carcinoma della mammella nel territorio del Distret...Daniela Marchesini
EPI.CA. L'idea, il progetto, la sfida . Progetto di studio di prevalena: Cancro e Territorio.
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1. Screening cervico-vaginali e
mammografici in Italia: livelli di
copertura e differenze socio-
economiche (anni 2012-13)
Roma, 16 novembre 2016 – La salute in Italia. Analisi e approfondimenti dalle indagini Istat
AUTORI: Lisa Francovich (a), Paolo Giorgi Rossi (b,c), Lidia Gargiulo (a), Barbara Giordani (d), Laura
Murianni (a), Anteo Di Napoli (e), Marco Zappa (f), Gianfranco Costanzo (e), Concetta Mirisola (e),
Alessio Petrelli (e)
(a) Servizio Sistema integrato salute, assistenza, previdenza e giustizia, ISTAT, Roma.
(b) Servizio Interaziendale di Epidemiologia, Azienda USL Reggio Emilia.
(c) Arcispedale Santa Maria Nuova, IRCCS, Reggio Emilia.
(d) Servizio Sovrazonale di Epidemiologia, ASL TO3, Grugliasco (TO).
(e) Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà (INMP), Roma.
(f) Osservatorio Nazionale Screening (ONS), Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica (ISPO), Firenze.
2. Obbiettivi
Roma, 16 novembre 2016 – La salute in Italia. Analisi e approfondimenti dalle indagini Istat
1. descrivere la copertura degli screening
cervico-vaginale e mammografico in Italia a
titolo di prevenzione attraverso i dati
dell’indagine Istat sulla salute e ricorso ai
servizi sanitari 2013.
2. analizzare i potenziali fattori individuali e
contestuali associati alla mancata copertura.
3. Elementi Innovativi
Roma, 16 novembre 2016 – La salute in Italia. Analisi e approfondimenti dalle indagini Istat
Integrazione di più fonti di dati
variabile ecologica Estensione Inviti costruita grazie ai dati dell’Osservatorio Nazionale
Screening (ONS) calcolata a livello regionale, offre informazioni relative all’offerta di
screening pubblici. Individua la percentuale di donne che sono state invitate ad uno
screening pubblico tra quelle in fascia target. Nel round 2011-13 per il Pap test e nel
round 2010-2011 per la mammografia. La variabile è stata suddivisa in due categorie
sulla base della mediana della distribuzione. Per il Pap test il valore di cut-off è
risultato pari al 63%, mentre per la mammografia al 77%.
Questo utilizzo congiunto di due diverse fonti di dati ha fatto emergere potenzialità
finora inespresse per entrambe le fonti.
Unità di primo livello - Tutte le donne in fascia target.
Unità di secondo livello - Le Regioni e le due Province Autonome di Trento e Bolzano (21 unità).
Variabile di esito - La mancata copertura totale nei tre/due anni precedenti l’intervista.
4. Risultati
Roma, 16 novembre 2016 – La salute in Italia. Analisi e approfondimenti dalle
indagini Istat
La copertura di Pap test totale (almeno uno
negli ultimi tre anni, donne in fascia target):
62,1%.
Sotto il livello accettabile: 70% (European
Guidelines for Quality Assurance in Cervical Cancer Screening-
2008)
La copertura all’interno del SSN: 38,9%.
La copertura all’interno nei programmi di
screening pubblici: 22,2%.
La copertura totale va da un minimo di 36,6%
della Campania ad un massimo del 79,8% in
Friuli Venezia Giulia e la PA di Bolzano 80,1%.
5. Risultati
Roma, 16 novembre 2016 – La salute in Italia. Analisi e
approfondimenti dalle indagini Istat
La copertura mammografica totale (ultimi
due anni, donne in fascia target ): 56,4%.
Sotto il livello accettabile: 70% (European
guidelines for quality assurance in breast cancer screening and
diagnosis-2006)
La copertura all’interno del SSN: 44,6%.
La copertura nei programmi pubblici di
screening pubblici: 29,8%.
Entrambe leggermente superiori rispetto alle
quote della prevenzione della cervice uterina.
La copertura totale va da un minimo del
30,4% in Campania ad un massimo del 72,3%
del Veneto e PA Trento 77%.
6. Modello logistico multilivello Pap test
Roma, 16 novembre 2016 – La salute in Italia. Analisi e approfondimenti dalle indagini Istat
Variabile di esito: MANCATA COPERTURA Modalità OR agg. 95%IC
Classi di età (rif 25-34)
35-44 0,69 0,64 0,75
45-54 0,53 0,49 0,57
55-64 1,01 0,93 1,09
Cittadinanza (rif Straniera) Italiana 0,59 0,54 0,65
Titolo di studio (rif Obbligo)
Diploma 0,89 0,84 0,95
Laurea 0,86 0,79 0,93
Risorse economiche familiari percepite (rif Scarse-Insufficienti) Ottime, adeguate 0,80 0,76 0,85
Condizione lavorativa (rif Non Occupata)
Dirigente, Imprenditore, Libero professionista 0,93 0,76 1,15
Quadro, Impiegato 0,74 0,65 0,86
Operaio, Apprendista, Altro 0,85 0,76 0,95
Lavoratore in proprio, Coadiuvante, Socio coop. 0,87 0,81 0,94
CoCoCo, Prestazione d'opera occasionale 0,78 0,73 0,84
Motivi che impediscono di praticare hobby o interessi (rif Altri motivi) Troppo occupata 0,84 0,79 0,89
Fumo (rif Non fumatrice)
Ex-fumatore 0,73 0,69 0,78
Fumatore 0,93 0,87 0,99
Attività fisica (rif Non ne fa) Svolge attività fisica 0,86 0,82 0,91
Controllo del peso (rif Di rado o mai) Si controlla il peso periodicamente 0,80 0,76 0,84
Visite mediche di prevenzione nelle ultime 4 settimane (rif Nessuna)
Altri motivi 0,70 0,66 0,75
Visita di prevenzione 0,57 0,52 0,63
Esami medici di prevenzione generale (rif Nessuno)
1 o 2 controlli 0,71 0,62 0,80
Tutti i controlli 0,54 0,50 0,58
Ricorso alle terapie non convenzionali (rif Mai) Almeno una negli ultimi tre anni 0,71 0,65 0,77
Estensione inviti (rif Entro la mediana) Oltre la mediana 0,47 0,32 0,70
7. Modello logistico multilivello Mammografia
Variabile di esito: MANCATA COPERTURA Modalità OR aggiustati 95%IC
Classi di età (rif 55-59) 60-69 1,34 1,24 1,44
Cittadinanza (rif Straniera) Italiana 0,45 0,37 0,54
Titolo di studio (rif Obbligo)
Diploma 0,92 0,85 1,01
Laurea 0,77 0,68 0,88
Risorse economiche familiari percepite percepite (rif Scarse-
Insufficienti)
Ottime, adeguate
0,81 0,75 0,87
Condizione lavorativa (rif Non Occupata)
Dirigente, Imprenditore, Libero professionista 0,68 0,44 1,06
Quadro, Impiegato 1,01 0,80 1,27
Operaio, Apprendista, Altro 0,98 0,83 1,16
Lavoratore in proprio, Coadiuvante, Socio coop. 0,91 0,80 1,03
CoCoCo, Prestazione d'opera occasionale 0,81 0,73 0,91
Motivi che impediscono di praticare hobby o interessi (rif Altri motivi)
Troppo occupata
0,87 0,80 0,96
Fumo (rif Non fumatrice)
Ex-fumatore 0,85 0,78 0,92
Fumatore 1,00 0,91 1,09
Attività fisica (rif Non ne fa) Svolge attività fisica 0,73 0,68 0,78
Controllo del peso (rif Di rado o mai) Si controlla il peso periodicamente 0,75 0,70 0,80
Visite mediche di prevenzione nelle ultime 4 settimane (rif Nessuna)
Altri motivi 0,66 0,61 0,71
Visita di prevenzione 0,64 0,57 0,71
Esami medici di prevenzione generale (rif Nessuno)
1 o 2 controlli 0,70 0,55 0,89
Tutti i controlli 0,50 0,42 0,59
Ricorso alle terapie non convenzionali (rif Mai) Almeno una negli ultimi tre anni 0,82 0,73 0,92
Estensione inviti (rif Entro la mediana) Oltre la mediana 0,50 0,36 0,70
8. Discussione
Roma, 16 novembre 2016 – La salute in Italia. Analisi e approfondimenti dalle indagini Istat
1. La copertura totale dei due screening, stimata dall’indagine sulla salute dell’Istat del 2013,
è al di sotto degli standard desiderabili.
2. I programmi di screening favoriscono l’aumento della copertura e anche se si osservano
situazioni di iniquità, hanno la potenzialità, se correttamente implementati, di ridurre le
diseguaglianze geografiche,
3. Il mancato ricorso alla mammografia e quello al Pap test condividono gli stessi
determinanti socio-economici e comportamentali, nonostante le differenti età target e la
differente distribuzione sul territorio dei programmi di screening.
4. Le differenze di copertura per livello socioeconomico sono ancora ben evidenti, qualsiasi
sia la variabile che utilizziamo per misurarle, dall’istruzione alla cittadinanza, dalla
condizione lavorativa alle difficoltà economiche percepite.
5. I risultati dello studio mostrano che la probabilità di mancata copertura allo screening è più
bassa tra chi in generale adotta stili di vita protettivi e ricorre con maggiore frequenza a
visite ed esami specialistici preventivi. Questo suggerisce che l’incontro tra le donne e il
SSN per altre ragioni favorisce anche la prevenzione dei tumori femminili.