2. Stanca, anelante a la paterna riva,
qual suol cervetta affaticata in caccia,
correa piangendo e con smarrita faccia
la vergine ritrosa e fuggitiva.
La vergine ritrosa( ostile, maldisposta nei
confronti di Apollo, che voleva possederla) e
fuggitiva, stanca e desiderosa di raggiungere la
riva del fiume paterno (fiume Peneo, di cui era
figlia), correva piangendo e con il viso(sguardo)
smarrito( impaurito, spaventato) come suole fare
una cerva indifesa e affaticata durante la caccia(
Dafne, come la «cervetta», è una preda)
3. E già l’acceso Dio che la seguiva,
giunta omai del suo corso avea la traccia,
quando fermar le piante, alzar le braccia
ratto la vide, in quel ch’ella fuggiva.
E il Dio (Apollo), acceso d’amore, che
la inseguiva, aveva ormai già
raggiunto le tracce del suo passaggio,
quando improvvisamente la vide
fermare le piante e sollevare le
braccia, in quel momento (mentre)
ella stava fuggendo.
4. Vede il bel piè radice, e vede (ahi fato!)
che rozza scorza i vaghi membri asconde,
e l’ombra verdeggiar del crine aurato.
(Apollo) vede il bel piede( di
Dafne) diventare una radice, e
vede( ahi, il destino) che la
corteccia grezza nasconde le
membra del suo corpo incerte(
non si distingueva ormai quasi
più l’aspetto di corpo umano), e
l’ombra della chioma dorata
diventare verde
5.
Allor l’abbraccia e bacia, e, de le bionde
chiome fregio novel, dal tronco amato
almen, se’l frutto no, coglie le fronde.
Allora l’abbraccia e la bacia, e
coglie dall’amato tronco, se non il
frutto(la verginità) almeno i rami (di
alloro), nuovo ornamento(decoro)
dei capelli biondi.