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La scuola è la principale
istituzione di socializzazione
      della nostra società
Classificazione dei deficit
                     delle abilità sociali
                                            Suggerisce differenti
                                            approcci di intervento

           a c q u is iz io n e                                  p e rfo rm a c e                                   f lu id ità
        (n o n s a p e r fa re )                             ( n o n v o le r f a r e )                  ( p r o v a in a d e g u a t a )


 a s s en za di c on o s ce n za                   f a llim e n t o n e lla re a liz z a z io n e   in s u ff ic ie n t e e s p o s iz io n e
  c h e i n ib is c e l'e m is s io n e                     d e l c o m p o r ta m e n to                   a m o d e lli p o s itiv i
      d e l c o m p o r t a m e n to                         a l i v e l l i a c c e t t a b i li        m a n c a n z a d i p r a tic a
a n c h e i n s i t u a z i o n i o t t i m a li
Pratiche di parenting e competenze sociali




                                              n o n c o m p l ia n c e



  g e n it o r e        in e f f ic a c ia         e s c a l a t io n       s it u a z io n e        c o n d o t ta
a g g r e s s iv o   d e lle p r a t ic h e   d e lle in t e r a z io n i    f r u s t r a n te    a g g r e s s iv a
                          p u n it iv e           a g g r e s s iv e                              d e l b a m b in o
"ricorrente violazione di pattern di comportamenti
          socialmente prescritti" (Simcha-Fagan, e al. 1975, p.7).




   Le condotte antisociali si manifestano mediante attacchi di collera non
controllata, atteggiamenti di ostilità generalizzata verso gli altri,
aggressività proattiva e reattiva, incapacità di interagire adottando
comportamenti governati da regole, intolleranza verso l'autorità degli
adulti, conflitto tra pari, tendenza ad addossare la colpa agli altri ed
evitamento dell'assunzione di responsabilità nei confronti delle proprie
azioni.
Sono necessari almeno tre parametri di misura:
     l'intenzionalità, l'intensità e la cronicità (Novak, 1999)



     M e n tr e l'in te n z io n e d i a g g r e d ir e è u n a c o n d iz io n e c h e p u ò s o lo e s s e r e in fe r ita
d a a lc u n e c a r a tte r is tic h e d e ll'e s p r e s s io n e m im ic a fa c c ia le (e s . s g u a r d o m in a c c io s o ),
d a lla v e r b a liz z a z io n e e d a a lc u n e p r e r o g a tiv e d e lla c o m u n ic a z io n e (to n o e v o lu m e
d e lla v o c e , g e s tu a lità , v ic in a n z a fis ic a a ll'in te r lo c u to r e ), l'in te n s ità e la c r o n ic ità
p o s s o n o e s s e r e d ir e tta m e n te o s s e r v a te e , q u in d i, c o n s e n to n o u n a v a lu ta z io n e p iù
a ffid a b ile a ll'in te r n o d i s c a le d i m is u r a p r e s ta b ilite .
L'aggressività viene considerata come una conseguenza della frustrazione e,
quindi, per alcuni principi di base (la dipendenza, l'aggressività, la
formazione della coscienza e i meccanismi di difesa) la sua interpretazione si
fonderebbe sulla concezione freudiana (Miller, 1992)

                               T e o r ia f r e u d i a n a :
                               ip o te s i p u l s i o n a le



       f r u s tr a z io n e     a t t iv a z i o n e d e l le     a g g r e s s io n e v e r s o
       e p r iv a z io n i      p u l s i o n i p r i m a r ie   l a f o n t e d e l d i s a g io
Anche se l'aggressione può essere considerata come una possibile risposta
attivata da chi ha subito frustrazioni, tuttavia, la prassi sperimentale ha
mostrato che questo tipo di relazione non è bidirezionale :


non sempre la frustrazione genera rabbia e comportamenti minacciosi, anzi
può suscitare anche scoraggiamento e delusione.



                Teoria dell’apprendimento sociale:
                        ipotesi ambientale


           Frustrazione e                         Mediazione dei fattori
             privazione                               ambientali



        Risposta appresa in                         Aggressione, ansia,
                                                       depressione,
        relazione al contesto
                                                   inibizione all’azione
A Bandura si deve il merito di aver attribuito un valore funzionale
           all'apprendimento                     osservativo,         cioè       a      quella            specifica          modalità          di
           apprendimento che si attua mediante l'osservazione di un modello che
           esibisce una performance.

                                                        te o r ia d e ll'a p p r e n d im e n to
                                                                    o sse r v a tiv o



          a z io n e c o m p iu t a                                                           f e e d b a c k p o s itiv o
   d a u n m o d e llo s ig n if ic a t iv o                                                 e r o g a t o a l m o d e llo



 o s s e r v a z io n e e a p p r e n d im e n t o                    v a lu t a z io n e                                      m o t iv a z io n e
d e l c o m p o r t a m e n t o d e l m o d e llo                d e lle c o n s e g u e n z e                                a r ip r o d u r r e il
     d a p a rte d i u n o sse rv a to re             d e l c o m p o r t a m e n t o d e l m o d e llo              c o m p o rta m e n to o sse rv a to



           Strettamente legato al modellamento del comportamento è il rinforzo
           vicariante, un particolare feedback che, indirettamente, produce effetti sul
           soggetto che osserva: se il comportamento emesso dal modello viene
           gratificato, aumentano le probabilità che l'osservatore sia motivato a
           riprodurlo.
I teorici della social cognition enfatizzano il ruolo svolto dai processi di elaborazione
delle informazioni sociali.
La formazione di un repertorio sociale si fonda, non solo sulla possibilità di attuare
esperienze nell’ambiente fisico e sociale, ma anche sull’attivazione di processi
cognitivi altamente complessi:
la capacità di analizzare i fattori che entrano in gioco nei rapporti interpersonali
e di attuare inferenze sulle motivazioni che guidano le azioni altrui.


     Secondo questo approccio, le competenze sociali individuali possono
 essere spiegate facendo ricorso ad una struttura di problem solving (Rubin
 e Krasnor, 1986).
p r o b le m s o lv i n g s o c i a le


   p r o c e s s i c o g n i t iv i         a d a t t a m e n t o f u n z io n a le     a d a t t a m e n t o d i s f u n z io n a le


  c o d if ic a d e g li s t im o li         r ic e r c a e s e le z io n e d e lle                 p r e v a le n z a d i
   p r e s e n t i n e l s e tt i n g            in f o r m a z io n i r ile v a n ti             a t tr ib u z io n i o s t ili


   s c e lt a e a t t iv a z io n e              e la b o r a z io n e d i u n                 s c e lt a e a t t u a z io n e
d e lle r is p o s t e f u n z i o n a li       p e n s ie r o d iv e r g e n te            d i s t r a t e g ie a g g r e s s iv e


v a lu t a z io n e d e g li e f f e t ti        e la b o r a z io n e d i u n               r id o t ta r i le v a n z a d e lle
   d e lle r is p o s t e s c e lte         p e n s ie r o c o n s e g u e n z ia le          c o n s e g u e n z e s o c ia li
Prende in considerazione i meccanismi cognitivi utilizzati dai bambini per trattare gli stimoli
sociali.

                                              Comportamento
                                                conflittuale
                                                emesso dal                 Elaborazione
         Elaborazione di quel                   bambino A                  della risposta
       comportamento effettuata                                            effettuata dal
           dal bambino B:                                                   bambino A

       1) Codifica e
          interpretazione
       2) Ricerca della risposta                    Conseguente
       3) Valutazione della                         risposta del
           risposta                                  bambino B
       4) Attuazione della risposta
       5) Valutazione delle
          conseguenze
Prototipo di aggressività reattiva
Luigi frequenta la terza media e, ultimamente, è
stato sospeso dalle lezioni per aver colpito con
un ombrello una insegnante che lo aveva
rimproverato aspramente.
È considerato un ragazzo rifiutato dai compagni,
non tanto perché cerca la lite quanto perché
 ha reazioni eccessive rispetto alle provocazioni,


   risolve i conflitti in modo violento,
   ha continue esplosioni di rabbia, intensifica i
    conflitti e fa a botte.
Prototipo di aggressività strumentale
Francesco è un adolescente più volte segnalato
ai Servizi Sociali per atti di vandalismo,
intimidazioni e prepotenze con i compagni di
scuola e di quartiere:
li stuzzica,
li minaccia,
li deride,
litiga con loro e
impone le proprie regole al gruppo dei coetanei.
attacchi aperti nei confronti     esclusione dal gruppo e
        della vittima:               isolamento sociale
 • di tipo verbale (bullismo        (bullismo indiretto):
 diretto verbale): minacce,      pettegolezzo, diffusione di
  rimproveri, ingiurie, ecc.       storie false/inventate
  • di tipo fisico (bullismo
 diretto verbale): picchiare,    Bjorkqvist et al. (1992); Crick e
 spingere, tormentare, ecc.      Grotpeter (1995); Garandeau e
                                 Cillessen (2006);Veenstra et al.
Heinemann (1972); Olweus 1978)   (2010)
assenza di alti livelli di reciprocità
 e uso della comunità come veicolo
di attacco (pettegolezzo, esclusione
        e alienazione sociale)
il perpetratore è presente, ma non
    Identificabile (ignoramento,
evitamento, ecc.). La comunità non
   è usata come veicolo d’attacco
     danneggia l’amicizia o i
sentimenti di inclusione al gruppo
  dei pari (isolamento/esclusione
   sociale, minaccia di sottrarre
 amicizia). Perpetratore presente
          ed identificabile
CARATTERISTICHE
   DEL BULLISMO



  SCOTT (1972)
  NOVAK (1999)
  SMITH ET AL. (2002)
  AALSMAN (2008)
  DUFFY (2009)
BULLISMO: I SUOI
 PROTAGONISTI
IDENTIKIT DEL BULLO
TIPOLOGIE DI BULLO
      (Pontzer, 2010)
IDENTIKIT DELLA VITTIMA
        (Holt et al., 2007)
TIPOLOGIE DI VITTIMA
TIPOLOGIE DI SPETTATORE
UN ULTIMO RUOLO


BULLO-VITTIMA

 Fa e subisce prepotenze,
sperimentando il peggio di
ambedue i ruoli costitutivi
VARIABILI CONTESTUALI
   Il ruolo di bullo e di vittima sembra essere correlato a
             specifiche caratteristiche ambientali
       FAMIGLIA                        SCUOLA
• Funzionalità familiare        •   Contagio sociale

• Stile genitoriale             • Accettazione/rifiuto dei
                                  pari
• Atteggiamento materno
                                • Status all’interno del
• Attaccamento materno            gruppo classe
Variabili contestuali: LA FAMIGLIA
Variabili contestuali: LA SCUOLA
VARIABILI INDIVIDUALI

  Alcune caratteristiche dell’individuo possono
influire sulla manifestazione del comportamento
               da bullo o da vittima

         • TRATTI ESTETICI
       • ASPETTI PSICOLOGICI
   • SPECIFICHE ABILITÀ EMOTIVE
  • SPECIFICHE ABILITÀ COGNITIVE
TRATTI
   ESTETICI
FORZA FISICA
(Olweus, 1996)




Associazione tra forza
fisica e popolarità:
la popolarità di un
soggetto aumenta quando
questi è più forte di
qualcun altro
MECCANISMI
PSICOLOGICI

DISIMPEGNO
MORALE
Meccanismo attraverso il
quale un individuo legittima
dei comportamenti che
contraddicono i propri stessi
convincimenti morali
MECCANISMI
PSICOLOGICI

 EMPATIA

 Capacità di
 comprendere e
 condividere gli
 stati emotivi
 provati da un’altra
 persona
ABILITÀ
EMOTIVE

(Kochenderfer-Ladd,
2004)
ABILITÀ
COGNITIVE

Il ruolo di bullo si associa
alla padronanza di una teoria
della mente

(Sutton et al., 1999)
ULTERIORE IPOTESI ESPLICATIVA PER LA
 COMPRENSIONE DEI COMPORTAMENTI DA
               BULLO

      (Grigsby e Stevens, 2000; Coolidge et al., 2004)



Nei bulli vi è un alterato funzionamento dei
  lobi frontali che inibisce:
- la capacità di esibire condotte socialmente
  accettate;
- la capacità di controllare le loro azioni
  aggressive sia di natura verbale che di natura
  fisica
BULLISMO E
 STRATEGIE DI
 COPING

Differenti modalità di
reazione all’aggressività
determinano la scelta di
una particolare strategia
di coping




                       Modello quadrimensionale (Ayers et al. , 1996)
L’intervento deve essere
esteso a tutti i contesti di
      vita del ragazzo
Modello ecologico di
 Bronfenbrenner


                 Società
 Fa
      mi                      ola
           gli             cu
                 a     S



                 Individu
                        o
Fasi dell’assessment
                                  Misure indirette

                           Resoconti       Nomina dei pari
        Pari               personali       Elenco degli aggettivi
                        Auto-valutazioni   Intervista funzionale
                                           Convinzioni sul bullismo
                          Questionari      Coinvolgimento nel bullismo
Insegnanti e genitori
                                           Stile educativo
                           Interviste      Valutazione funzionale del comportamento
                                   Misure dirette
                         Osservazione      Parenting (per esempio: Family Interaction
      Genitori
                          sistematica         Coding System)
                                           Interazioni in classe
Insegnanti e compagni    Osservazione      PPS-I-CARE (Peer Problem Solving
        di classe         sistematica         Interaction Communication Affect Rating
                                              Coding System)
Osservazione di piccoli gruppi, per almeno una settimana, in orari diversi della
giornata e con insegnanti differenti al fine di eliminare gli effetti dovuti a fattori
    temporali (orari della giornata) e personali (rapporti con gli insegnanti)
FASI DELL’INTERVENTO
             Competenza       Riconoscimento e verbalizzazione degli stati
               emotiva        emotivi su se stessi e su gli altri
             Competenza       Capacità di problem-solving
Soggetto      cognitiva
                              Competenza comunicativa
             Competenza       Rafforzamento dell’efficacia personale nelle
              strategica      vittime

                              Colloqui
           Fase preliminare
                              Indicazioni operative

Famiglia      Fase di
            modificazione
                          Parent Training

                 del
           comportamento
                          Circoli di Qualità
                              Role-play e rappresentazioni teatrali
                              Lettura e scrittura di storie che narrano
                              episodi di bullismo
Scuola         Attività       Visione di filmati sul tema
                              Conoscenza dei diritti umani
                              Fare e ricevere complimenti
                              Riappacificarsi
Intervento sul ragazzo
Riconoscimento e
 verbalizzazione
                      Capacità di           Competenza
degli stati emotivi
                    problem-solving        comunicativa
  su se stessi e
    su gli altri

Promuovere l’abilità
  di discriminare e  Identificazione del  Discriminazione
individuare lo stato    problema e       atteggiamenti utili
emotivo proprio ed brainstorming delle     e dannosi alla
     altrui in uno   possibili soluzioni   comunicazione
 specifico contesto

                                          Discriminazione
                      Valutazione delle
Favorire la capacità                            delle
                       conseguenze di
 di contestualizzare                       caratteristiche
                     ciascuna soluzione,
le emozioni di colpa                     passive, aggressive
                     scelta e attuazione
     e vergogna                           e assertive della
                       della soluzione
                                           comunicazione
Riconoscimento delle emozioni in se
stessi, negli altri e in uno specifico contesto



  Mauro ripete la lezione in       Ma i suoi compagni lo
           classe.                  prendono in giro.




Cosa prova Mauro?              E tu cosa avresti provato?
Contestualizzazione delle emozioni di colpa
                e vergogna

                     Quando hai provato …

Prova a descrivere almeno due episodi in cui hai provato le
seguenti emozioni.

Mi sono sentito in colpa quella volta che …………………….
…………………………………………………………………

Mi sono vergognato quella volta che ………………………… ..
………………………………………………………………..
Scheda di analisi delle situazioni problematiche
1) Qual è il problema?
2) Quali sono i diritti dell’uno e dell’altro?
3) Qual è il tuo obiettivo in questa situazione?
4) Quali sono le alternative possibili?
5) Quali mezzi hai a disposizione?
6) Quale soluzione ti sembra più efficace per il raggiungimento del tuo
obiettivo?
7) Valuta e descrivi le possibili conseguenze della scelta fatta
8) Cosa dovrebbe accadere affinché questa situazione non sia un problema per
te?
9) Cosa puoi fare concretamente per risolvere il problema?
Rilevazione atteggiamenti utili e
           dannosi alla comunicazione

    Devi chiedere al tuo compagno di classe di
    prestarti una penna. Come la chiederesti?


A                        B         per favore
            Dammi
            subito la              mi presti la
            penna                  penna?




      Scegli la frase che preferisci:             A   B
Rafforzamento
dell’autoefficacia
  delle vittime
Rilevazione delle strategie di coping


Un compagno ti ha chiesto del denaro per ridarti qualcosa
       che ti aveva sottratto. Come ti comporti?




             Gli dico
               che
  Faccio    dovrebbe     Lo dico   Lo insulto    Chiedo
quello che restituirmi     alla         e        aiuto ai
 dice lui  quello che    maestra   lo picchio   compagni
              mi ha
              preso
Suggerimenti
per le famiglie
• quante volte si è verificato l’episodio in questione e/o
  se si sono verificate altre situazioni simili
• dove e quando si sono verificati gli episodi
• come si è comportato in quelle occasioni
• se era solo o se qualcuno ha assistito a questi episodi
• quali soluzioni sono state provate finora
• se ci sono insegnanti che sono a conoscenza del
  problema e come sono intervenuti
Comportamenti da evitare se il proprio
   figlio mette in atto o subisce
            prepotenze:
           non cercare di risolvere la
             situazione con i genitori
                 del bullo/vittima
          poiché ciò potrebbe favorire
             un peggioramento della
                    situazione



non cercare di           cercare di capire se
  contattare il             il proprio figlio
 compagno che                 provoca o è
    si pensa                costantemente
  attui/subisca                provocato
   prepotenze
                        PARENT TRAINING
Circoli di Qualità

                    Role-play e rappresentazioni teatrali


                    Lettura e scrittura di storie che narrano
                    episodi di bullismo

Scuola   Attività
                    Visione di filmati sul tema

                    Conoscenza dei diritti umani

                    Fare e ricevere complimenti

                    Riappacificarsi

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Aggressività bullismo (fine cap.6)

  • 1. La scuola è la principale istituzione di socializzazione della nostra società
  • 2. Classificazione dei deficit delle abilità sociali Suggerisce differenti approcci di intervento a c q u is iz io n e p e rfo rm a c e f lu id ità (n o n s a p e r fa re ) ( n o n v o le r f a r e ) ( p r o v a in a d e g u a t a ) a s s en za di c on o s ce n za f a llim e n t o n e lla re a liz z a z io n e in s u ff ic ie n t e e s p o s iz io n e c h e i n ib is c e l'e m is s io n e d e l c o m p o r ta m e n to a m o d e lli p o s itiv i d e l c o m p o r t a m e n to a l i v e l l i a c c e t t a b i li m a n c a n z a d i p r a tic a a n c h e i n s i t u a z i o n i o t t i m a li
  • 3. Pratiche di parenting e competenze sociali n o n c o m p l ia n c e g e n it o r e in e f f ic a c ia e s c a l a t io n s it u a z io n e c o n d o t ta a g g r e s s iv o d e lle p r a t ic h e d e lle in t e r a z io n i f r u s t r a n te a g g r e s s iv a p u n it iv e a g g r e s s iv e d e l b a m b in o
  • 4. "ricorrente violazione di pattern di comportamenti socialmente prescritti" (Simcha-Fagan, e al. 1975, p.7). Le condotte antisociali si manifestano mediante attacchi di collera non controllata, atteggiamenti di ostilità generalizzata verso gli altri, aggressività proattiva e reattiva, incapacità di interagire adottando comportamenti governati da regole, intolleranza verso l'autorità degli adulti, conflitto tra pari, tendenza ad addossare la colpa agli altri ed evitamento dell'assunzione di responsabilità nei confronti delle proprie azioni.
  • 5. Sono necessari almeno tre parametri di misura: l'intenzionalità, l'intensità e la cronicità (Novak, 1999) M e n tr e l'in te n z io n e d i a g g r e d ir e è u n a c o n d iz io n e c h e p u ò s o lo e s s e r e in fe r ita d a a lc u n e c a r a tte r is tic h e d e ll'e s p r e s s io n e m im ic a fa c c ia le (e s . s g u a r d o m in a c c io s o ), d a lla v e r b a liz z a z io n e e d a a lc u n e p r e r o g a tiv e d e lla c o m u n ic a z io n e (to n o e v o lu m e d e lla v o c e , g e s tu a lità , v ic in a n z a fis ic a a ll'in te r lo c u to r e ), l'in te n s ità e la c r o n ic ità p o s s o n o e s s e r e d ir e tta m e n te o s s e r v a te e , q u in d i, c o n s e n to n o u n a v a lu ta z io n e p iù a ffid a b ile a ll'in te r n o d i s c a le d i m is u r a p r e s ta b ilite .
  • 6. L'aggressività viene considerata come una conseguenza della frustrazione e, quindi, per alcuni principi di base (la dipendenza, l'aggressività, la formazione della coscienza e i meccanismi di difesa) la sua interpretazione si fonderebbe sulla concezione freudiana (Miller, 1992) T e o r ia f r e u d i a n a : ip o te s i p u l s i o n a le f r u s tr a z io n e a t t iv a z i o n e d e l le a g g r e s s io n e v e r s o e p r iv a z io n i p u l s i o n i p r i m a r ie l a f o n t e d e l d i s a g io
  • 7. Anche se l'aggressione può essere considerata come una possibile risposta attivata da chi ha subito frustrazioni, tuttavia, la prassi sperimentale ha mostrato che questo tipo di relazione non è bidirezionale : non sempre la frustrazione genera rabbia e comportamenti minacciosi, anzi può suscitare anche scoraggiamento e delusione. Teoria dell’apprendimento sociale: ipotesi ambientale Frustrazione e Mediazione dei fattori privazione ambientali Risposta appresa in Aggressione, ansia, depressione, relazione al contesto inibizione all’azione
  • 8. A Bandura si deve il merito di aver attribuito un valore funzionale all'apprendimento osservativo, cioè a quella specifica modalità di apprendimento che si attua mediante l'osservazione di un modello che esibisce una performance. te o r ia d e ll'a p p r e n d im e n to o sse r v a tiv o a z io n e c o m p iu t a f e e d b a c k p o s itiv o d a u n m o d e llo s ig n if ic a t iv o e r o g a t o a l m o d e llo o s s e r v a z io n e e a p p r e n d im e n t o v a lu t a z io n e m o t iv a z io n e d e l c o m p o r t a m e n t o d e l m o d e llo d e lle c o n s e g u e n z e a r ip r o d u r r e il d a p a rte d i u n o sse rv a to re d e l c o m p o r t a m e n t o d e l m o d e llo c o m p o rta m e n to o sse rv a to Strettamente legato al modellamento del comportamento è il rinforzo vicariante, un particolare feedback che, indirettamente, produce effetti sul soggetto che osserva: se il comportamento emesso dal modello viene gratificato, aumentano le probabilità che l'osservatore sia motivato a riprodurlo.
  • 9. I teorici della social cognition enfatizzano il ruolo svolto dai processi di elaborazione delle informazioni sociali. La formazione di un repertorio sociale si fonda, non solo sulla possibilità di attuare esperienze nell’ambiente fisico e sociale, ma anche sull’attivazione di processi cognitivi altamente complessi: la capacità di analizzare i fattori che entrano in gioco nei rapporti interpersonali e di attuare inferenze sulle motivazioni che guidano le azioni altrui. Secondo questo approccio, le competenze sociali individuali possono essere spiegate facendo ricorso ad una struttura di problem solving (Rubin e Krasnor, 1986).
  • 10. p r o b le m s o lv i n g s o c i a le p r o c e s s i c o g n i t iv i a d a t t a m e n t o f u n z io n a le a d a t t a m e n t o d i s f u n z io n a le c o d if ic a d e g li s t im o li r ic e r c a e s e le z io n e d e lle p r e v a le n z a d i p r e s e n t i n e l s e tt i n g in f o r m a z io n i r ile v a n ti a t tr ib u z io n i o s t ili s c e lt a e a t t iv a z io n e e la b o r a z io n e d i u n s c e lt a e a t t u a z io n e d e lle r is p o s t e f u n z i o n a li p e n s ie r o d iv e r g e n te d i s t r a t e g ie a g g r e s s iv e v a lu t a z io n e d e g li e f f e t ti e la b o r a z io n e d i u n r id o t ta r i le v a n z a d e lle d e lle r is p o s t e s c e lte p e n s ie r o c o n s e g u e n z ia le c o n s e g u e n z e s o c ia li
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  • 12. Prende in considerazione i meccanismi cognitivi utilizzati dai bambini per trattare gli stimoli sociali. Comportamento conflittuale emesso dal Elaborazione Elaborazione di quel bambino A della risposta comportamento effettuata effettuata dal dal bambino B: bambino A 1) Codifica e interpretazione 2) Ricerca della risposta Conseguente 3) Valutazione della risposta del risposta bambino B 4) Attuazione della risposta 5) Valutazione delle conseguenze
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  • 15. Prototipo di aggressività reattiva Luigi frequenta la terza media e, ultimamente, è stato sospeso dalle lezioni per aver colpito con un ombrello una insegnante che lo aveva rimproverato aspramente. È considerato un ragazzo rifiutato dai compagni, non tanto perché cerca la lite quanto perché  ha reazioni eccessive rispetto alle provocazioni,  risolve i conflitti in modo violento,  ha continue esplosioni di rabbia, intensifica i conflitti e fa a botte.
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  • 18. Prototipo di aggressività strumentale Francesco è un adolescente più volte segnalato ai Servizi Sociali per atti di vandalismo, intimidazioni e prepotenze con i compagni di scuola e di quartiere: li stuzzica, li minaccia, li deride, litiga con loro e impone le proprie regole al gruppo dei coetanei.
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  • 20. attacchi aperti nei confronti esclusione dal gruppo e della vittima: isolamento sociale • di tipo verbale (bullismo (bullismo indiretto): diretto verbale): minacce, pettegolezzo, diffusione di rimproveri, ingiurie, ecc. storie false/inventate • di tipo fisico (bullismo diretto verbale): picchiare, Bjorkqvist et al. (1992); Crick e spingere, tormentare, ecc. Grotpeter (1995); Garandeau e Cillessen (2006);Veenstra et al. Heinemann (1972); Olweus 1978) (2010)
  • 21. assenza di alti livelli di reciprocità e uso della comunità come veicolo di attacco (pettegolezzo, esclusione e alienazione sociale) il perpetratore è presente, ma non Identificabile (ignoramento, evitamento, ecc.). La comunità non è usata come veicolo d’attacco danneggia l’amicizia o i sentimenti di inclusione al gruppo dei pari (isolamento/esclusione sociale, minaccia di sottrarre amicizia). Perpetratore presente ed identificabile
  • 22. CARATTERISTICHE DEL BULLISMO SCOTT (1972) NOVAK (1999) SMITH ET AL. (2002) AALSMAN (2008) DUFFY (2009)
  • 23. BULLISMO: I SUOI PROTAGONISTI
  • 25. TIPOLOGIE DI BULLO (Pontzer, 2010)
  • 26. IDENTIKIT DELLA VITTIMA (Holt et al., 2007)
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  • 31. UN ULTIMO RUOLO BULLO-VITTIMA Fa e subisce prepotenze, sperimentando il peggio di ambedue i ruoli costitutivi
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  • 35. VARIABILI CONTESTUALI Il ruolo di bullo e di vittima sembra essere correlato a specifiche caratteristiche ambientali FAMIGLIA SCUOLA • Funzionalità familiare • Contagio sociale • Stile genitoriale • Accettazione/rifiuto dei pari • Atteggiamento materno • Status all’interno del • Attaccamento materno gruppo classe
  • 38. VARIABILI INDIVIDUALI Alcune caratteristiche dell’individuo possono influire sulla manifestazione del comportamento da bullo o da vittima • TRATTI ESTETICI • ASPETTI PSICOLOGICI • SPECIFICHE ABILITÀ EMOTIVE • SPECIFICHE ABILITÀ COGNITIVE
  • 39. TRATTI ESTETICI FORZA FISICA (Olweus, 1996) Associazione tra forza fisica e popolarità: la popolarità di un soggetto aumenta quando questi è più forte di qualcun altro
  • 40. MECCANISMI PSICOLOGICI DISIMPEGNO MORALE Meccanismo attraverso il quale un individuo legittima dei comportamenti che contraddicono i propri stessi convincimenti morali
  • 41. MECCANISMI PSICOLOGICI EMPATIA Capacità di comprendere e condividere gli stati emotivi provati da un’altra persona
  • 43. ABILITÀ COGNITIVE Il ruolo di bullo si associa alla padronanza di una teoria della mente (Sutton et al., 1999)
  • 44. ULTERIORE IPOTESI ESPLICATIVA PER LA COMPRENSIONE DEI COMPORTAMENTI DA BULLO (Grigsby e Stevens, 2000; Coolidge et al., 2004) Nei bulli vi è un alterato funzionamento dei lobi frontali che inibisce: - la capacità di esibire condotte socialmente accettate; - la capacità di controllare le loro azioni aggressive sia di natura verbale che di natura fisica
  • 45. BULLISMO E STRATEGIE DI COPING Differenti modalità di reazione all’aggressività determinano la scelta di una particolare strategia di coping Modello quadrimensionale (Ayers et al. , 1996)
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  • 47.
  • 48. L’intervento deve essere esteso a tutti i contesti di vita del ragazzo
  • 49. Modello ecologico di Bronfenbrenner Società Fa mi ola gli cu a S Individu o
  • 50.
  • 51. Fasi dell’assessment Misure indirette Resoconti Nomina dei pari Pari personali Elenco degli aggettivi Auto-valutazioni Intervista funzionale Convinzioni sul bullismo Questionari Coinvolgimento nel bullismo Insegnanti e genitori Stile educativo Interviste Valutazione funzionale del comportamento Misure dirette Osservazione Parenting (per esempio: Family Interaction Genitori sistematica Coding System) Interazioni in classe Insegnanti e compagni Osservazione PPS-I-CARE (Peer Problem Solving di classe sistematica Interaction Communication Affect Rating Coding System)
  • 52.
  • 53. Osservazione di piccoli gruppi, per almeno una settimana, in orari diversi della giornata e con insegnanti differenti al fine di eliminare gli effetti dovuti a fattori temporali (orari della giornata) e personali (rapporti con gli insegnanti)
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  • 55. FASI DELL’INTERVENTO Competenza Riconoscimento e verbalizzazione degli stati emotiva emotivi su se stessi e su gli altri Competenza Capacità di problem-solving Soggetto cognitiva Competenza comunicativa Competenza Rafforzamento dell’efficacia personale nelle strategica vittime Colloqui Fase preliminare Indicazioni operative Famiglia Fase di modificazione Parent Training del comportamento Circoli di Qualità Role-play e rappresentazioni teatrali Lettura e scrittura di storie che narrano episodi di bullismo Scuola Attività Visione di filmati sul tema Conoscenza dei diritti umani Fare e ricevere complimenti Riappacificarsi
  • 56. Intervento sul ragazzo Riconoscimento e verbalizzazione Capacità di Competenza degli stati emotivi problem-solving comunicativa su se stessi e su gli altri Promuovere l’abilità di discriminare e Identificazione del Discriminazione individuare lo stato problema e atteggiamenti utili emotivo proprio ed brainstorming delle e dannosi alla altrui in uno possibili soluzioni comunicazione specifico contesto Discriminazione Valutazione delle Favorire la capacità delle conseguenze di di contestualizzare caratteristiche ciascuna soluzione, le emozioni di colpa passive, aggressive scelta e attuazione e vergogna e assertive della della soluzione comunicazione
  • 57. Riconoscimento delle emozioni in se stessi, negli altri e in uno specifico contesto Mauro ripete la lezione in Ma i suoi compagni lo classe. prendono in giro. Cosa prova Mauro? E tu cosa avresti provato?
  • 58. Contestualizzazione delle emozioni di colpa e vergogna Quando hai provato … Prova a descrivere almeno due episodi in cui hai provato le seguenti emozioni. Mi sono sentito in colpa quella volta che ……………………. ………………………………………………………………… Mi sono vergognato quella volta che ………………………… .. ………………………………………………………………..
  • 59. Scheda di analisi delle situazioni problematiche 1) Qual è il problema? 2) Quali sono i diritti dell’uno e dell’altro? 3) Qual è il tuo obiettivo in questa situazione? 4) Quali sono le alternative possibili? 5) Quali mezzi hai a disposizione? 6) Quale soluzione ti sembra più efficace per il raggiungimento del tuo obiettivo? 7) Valuta e descrivi le possibili conseguenze della scelta fatta 8) Cosa dovrebbe accadere affinché questa situazione non sia un problema per te? 9) Cosa puoi fare concretamente per risolvere il problema?
  • 60. Rilevazione atteggiamenti utili e dannosi alla comunicazione Devi chiedere al tuo compagno di classe di prestarti una penna. Come la chiederesti? A B per favore Dammi subito la mi presti la penna penna? Scegli la frase che preferisci: A B
  • 62. Rilevazione delle strategie di coping Un compagno ti ha chiesto del denaro per ridarti qualcosa che ti aveva sottratto. Come ti comporti? Gli dico che Faccio dovrebbe Lo dico Lo insulto Chiedo quello che restituirmi alla e aiuto ai dice lui quello che maestra lo picchio compagni mi ha preso
  • 64. • quante volte si è verificato l’episodio in questione e/o se si sono verificate altre situazioni simili • dove e quando si sono verificati gli episodi • come si è comportato in quelle occasioni • se era solo o se qualcuno ha assistito a questi episodi • quali soluzioni sono state provate finora • se ci sono insegnanti che sono a conoscenza del problema e come sono intervenuti
  • 65.
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  • 67. Comportamenti da evitare se il proprio figlio mette in atto o subisce prepotenze: non cercare di risolvere la situazione con i genitori del bullo/vittima poiché ciò potrebbe favorire un peggioramento della situazione non cercare di cercare di capire se contattare il il proprio figlio compagno che provoca o è si pensa costantemente attui/subisca provocato prepotenze PARENT TRAINING
  • 68. Circoli di Qualità Role-play e rappresentazioni teatrali Lettura e scrittura di storie che narrano episodi di bullismo Scuola Attività Visione di filmati sul tema Conoscenza dei diritti umani Fare e ricevere complimenti Riappacificarsi