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PSICOSOCIOLOGIA DEI CONSUMI CULTURALI 2 
Matteo Asti
Si deve a Eugene Rimmel, la particolare attenzione per i prodotti che 
enfatizzano lo sguardo. È del 1860, infatti, il primo mascara allungante 
che rivoluzionò il mondo della cosmesi. Nascono così i mascara Rimmel 
e il successo fu tale che “Rimmel” divenne sinonimo di mascara in molti 
paesi. 
Parallela è la storia di Maybelline, azienda americana di cosmetici, 
iniziata nel 1913 quando un giovane chimico farmacista di Chicago, 
Thomas Lyle Williams, creò un prodotto a base di vaselina e polvere di 
carbone per rendere più scure e intense ciglia e sopracciglia. 
Questo perché sua sorella Maybell Williams (da cui l’azienda prende il 
nome), anch’essa farmacista, s’innamorò di Chet Hewes, un’uomo già 
promesso ad un’altra donna, e voleva conquistarlo cercando un modo 
per sedurlo con lo sguardo. I fratelli non se ne resero conto subito ma 
quello che avevano appena creato era il primo mascara Maybelline. 
L’esperimento “fatto in casa” ebbe un grandissimo successo e portò 
Williams a fondare un marchio per poter vendere un prodotto per occhi 
a base di vaselina chiamato “Lash-Brow-Line”. Aveva dunque creato 
l’azienda che avrebbe rivoluzionato la vita delle donne di tutto il mondo, 
la “Maybell Laboratories”, proprio in onore della sorella. 
L’impresa di famiglia surclassò molto velocemente le più importanti 
aziende cosmetiche dell’epoca e trasformando il brand in un’azienda 
cosmetica globale, punto di riferimento per moltissime donne. Da quel 
momento in poi la “ditta di famiglia” si espande anche nel settore di 
matite per occhi e sopracciglia, tanto che, durante la seconda guerra 
mondiale, data la scarsità di calze di seta, le donne utilizzavano la matita 
per sopracciglia Maybelline per disegnare una riga sulla parte posteriore 
della gamba.
Alla sua nascita, Maybelline, produceva esclusivamente mascara. Due 
anni più tardi venne alla luce il primo “Cake Mascara” che aveva subito 
delle modifiche nella composizione, era infatti un rimmel solido da 
prelevare con un pennello inumidito… o con la saliva. Esso era costituito 
da coloranti, cera di carruba e confezionato in panetti. Veniva venduto 
solo tramite posta, ma le clienti iniziarono a richiederlo nelle profumerie 
e nei grandi magazzini: nel 1932, per rispondere all’enorme domanda, il 
“Cake Mascara” fu introdotto per la vendita al dettaglio. 
È nel secondo dopoguerra, però, che tali innovazioni cominciano ad 
essere distribuite in modo capillare nei negozi, contemporaneamente 
all’introduzione sul mercato del mascara moderno confezionato 
con tubetto e scovolino, che assunse la tipica forma a spirale che lo 
caratterizza tutt’oggi. 
Il 1960 è un’anno importante, innovativo e rivoluzionario per l’azienda 
che lancia “Ultra Lash Mascara”, una formula waterproof. Esso è il primo 
mascara “automatico”, destinato al mercato di massa, il quale si applica 
direttamente sullo spazzolino all’interno del tubetto.
Nel 1967 l’azienda venne venduta alla Plough Inc e l’intero impianto 
di produzione di cosmetici venne spostato da Chicago a Memphis. Il 
successo di Maybelline si espande arrivando a toccare ulteriori settori: 
viso, labbra e unghie. 
Nel 1971 la fortuna della linea di mascara continua con “Great Lush”, 
una mascara a base di acqua che segna la storia di questo cosmetico 
(oggi è ancora il più venduto sul mercato, strumento indispensabile 
per ogni make up artist). 
Nel 1975 la fabbrica venne trasferita a Little Rock, in Arkansas, e nel 
1991 viene creato lo slogan: “Maybe she’s born with it. Maybe it’s 
Maybelline” che continua ad essere riconosciuto in tutto il mondo. 
Nel 1996, anno in cui il brand venne acquisito dal Gruppo L’Oréal, la 
sede venne nuovamente trasferita nella sua attuale sede di New York 
City. 
Nel 2000 è il primo marchio cosmetico negli U.S.A. e, per celebrare 
la nuova energia cosmopolita, il forte impulso fashion del brand e la 
nuova città, nel 2001 Maybelline fu rinominata “Maybelline New York”.
https://www.youtube.com/watch?v=Bf2IGNl7m-A&list=PL494EEAFC04FBA793&index=5 
In TV, come sulle pagine delle riviste e su internet, c’è una continua proliferazione 
di immagini, tutorial e spot pubblicitari che presentano e promuovono make up 
elaborati per esaltare, allungare, volumizzare, colorare, ecc… le ciglia e quindi 
lo sguardo. 
Siamo costantemente tentati di comprare prodotti che promettono di migliorare 
la nostra vita, che ci consentono di essere un qualcosa d’altro a cui aspiriamo. 
L’attenzione al benessere, inteso come cura di tutti gli aspetti che migliorano la 
propria qualità di vita, è in continuo aumento, con particolare riferimento anche 
ai fattori estetici. 
Com’è intuibile, il termine mascara proviene dall’italiano maschera e già il 
termine denota ciò che intende fare il prodotto. Molti sostengono che derivi a 
sua volta dal verbo arabo sachira (ridere, burlare) e maschara o mascharat, 
ovvero buffonata, burla. Ma il mascara è soprattutto un correttore cigliare il cui 
compito è quello di sollevare le ciglia, scurirle, creando contrasto con l’iride e 
la cornea, donando uno sguardo più intenso e magnetico. 
Ne esistono di diversi tipi e di diverse colorazioni. Si tratta di un prodotto che 
promette, e asseconda il desiderio, di avere gli occhi più grandi, calamitici 
e quindi d’impatto. 
“Alza il volume del tuo sguardo! Da oggi estremamente black! Il nuovo mascara 
Colossal Go extreme dona uno sguardo estremamente intenso e profondo 
grazie all’esclusiva asticella “doppia onda” che carica più formula sulle setole 
e alla fromula arricchita con 20 volte più collagene rispetto alle precedenti 
formule. Maxi applicatore per volumizzare le ciglia dalle radici alle punte, 
senza grumi. Il primo applicatore “doppia onda” carica più formula sulle setole 
del maxi brush, per ciglia volumizzate all’estremo, dalle radici alle punte. 
E per un risultato ottimale applica il mascara dalle radici alle punte con un 
movimento a zig zag dal basso verso l’alto. Ripeti l’applicazione per intensificare 
ulteriormente il risultato make-up”.
In generale c’è una crescente frammentazione nel mercato in cui opera 
l’azienda, con una forte categorizzazione dei prodotti. I canali distribuitivi 
che utilizza MNY per collocare i propri prodotti sono due: mass market 
e profumeria, con il vantaggio che viene applicata la stessa strategia di 
prezzo sia in profumeria che nel mass market. Le promozioni applicate 
costantemente durante tutti i periodi dell’anno permettono una riduzione 
di prezzo e la presentazione di nuovi prodotti che portano quindi alla 
comparabilità del prodotto da parte di tutte le classi sociali. 
Possiamo dunque dedurre quindi che, attorno al tema della bellezza, al 
desiderio di apparire e ai mezzi per raggiungere tali obiettivi, esiste da 
sempre un’industria che offre nuove soluzioni che si identificano nei prodotti 
più richiesti, ricercati dalla società e soprattutto efficaci e di crescente 
qualità. 
Lo sviluppo dei consumi in questo settore è un fenomeno comune in tutto 
il mondo. 
La strategia di Maybelline è chiara, semplice e si fonda su: 
- “Bellezza a portata di mano”; 
- Accessibilità dei prodotti e dei prezzi; 
- Prodotti originali e sempre diversi che si avvicinino alle donne; 
- Innovazione: anticipare le tendenze della moda sfruttando la capacità di 
adattarsi ai cambiamenti dei tempi; 
- Stupire; 
- Il simbolo della città di New York come simbolo di internazionalità. 
Tramite questo esempio è visibile come, sul mercato odierno, 
esistano diversi prodotti dello stesso tipo, come ad esempio 
il mascara, ognuno dei quali, però, si distingue dagli altri 
per una particolarità…uno dona uno sguardo intenso e 
profondo; un’altro apre le ciglia rendendole più folte che 
rendono gli occhi più grandi; un’altro ancora dona un effetto 
ciglia finte, ecc… 
Maybelline New York ti offre, quindi, un mondo di sguardi 
per poterti far essere perfetta in ogni occasione e in ogni 
momento. 
“Dove voglio arrivare me lo dicono i miei occhi, ... , lo sguardo 
mi da la carica per realizzare i miei sogni ad occhi aperti, ...”. 
In questo senso il brand, tramite i suoi prodotti, 
oggettivizza la dimensione umana perché ci condiziona 
rendendoci dipendenti dalle nostre scelte di consumo 
che ci permettono di distinguerci nella società, di sentirci 
unici rispetto alla massa. 
I prodotti sono così umanizzati: la finalità dell’azienda è, 
infatti, focalizzata sul far sentire le donne belle, tramite 
i propri prodotti, portandole a riconoscere una propria 
individualità e potenziale attraverso la presa di coscienza 
del proprio aspetto e potere.
La moda di truccare gli occhi, di cospargersi di unguenti e profumi, ecc… 
vanta una storia millenaria e soprattutto femminile. 
In generale, vi è una forte segmentazione nel mercato della cosmesi, con 
una decisa categorizzazione dei prodotti (per il viso, per il corpo, profumi, 
ecc..), molti dei quali sono di lusso (es. prodotti di Chanel, Yves Saint 
Laurent, Dior, Guerlain, ecc..). 
La cosmesi, proprio come l’abbigliamento, ha seguito, e segue, la moda; ma 
è proprio tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta (periodo 
della rivoluzione femminile, del divorzio e soprattutto dell’affermazione di un 
nuovo modello di bellezza e di donna), che spunta la modella che più di 
tutte ha influenzato il mondo femminile proponendosi, lei stessa, come un 
nuovo modello di bellezza “Prêt-à-Porter”, accessibile a tutte le donne del 
mondo, da raggiungere e imitare: Twiggy. 
Celebre icona rivoluzionaria, i suoi occhi grandi, valorizzati da ciglia molto 
lunghe, cui applica il mascara nelle superiori e matita nelle inferiori, rendono 
riconoscibile il make up di un’epoca e segnano quelle a seguire. Proprio in 
questo periodo, infatti, iniziano i primi utilizzi di ciglia finte per imitare quelle 
seducenti della modella. 
Qui di seguito il link a una pagina internet dove si consigliano prodotti 
Maybelline per riprodurre il look della star inglese: http://primped.ninemsn. 
com.au/makeup/how-to-re-create-twiggys-60s-inspired-eye-liner.
Maybelline New York è il primo marchio cosmetico a livello internazionale 
ed è presente in oltre 100 paesi. I suoi prodotti, di qualità e con prezzi 
accessibili a tutte le classi sociali, sono distribuiti in tutti i principali punti 
vendita di massa come drugstore, discount, supermercati e profumerie. 
Inizialmente il target al quale si riferiva l’azienda era di nicchia e indirizzato 
soprattutto alle donne “altolocate” della borghesia americana, di fascia d’età 
che va dai 20 anni in poi, che volevano apparire bellissime o assomigliare 
alle dive del cinema che testimoniavano a favore del brand. Sbarcato poi 
in Europa, ha iniziato ad essere di uso comune, contribuendo così alla 
diffusione dei prodotti Maybelline. 
Ancora oggi Maybelline N.Y. continua ad essere un brand iconico, glam, e 
con una grande forza attrattiva su tutte le donne grazie anche alla notorietà 
che le stelle della moda e del cinema le hanno donato diventando testimonial 
del marchio e apparendo in spot televisivi e pubblicità stampata: una delle 
prime testimonial per i manifesti pubblicitari dell’azienda è stata l’attrice del 
cinema muto Irene Rich. 
È un bello ideale che si compra, non il prodotto in se. La bellezza 
non coincide più con il benessere ma con uno status symbol, con il 
desiderio di allontanare la morte. Abbiamo confuso l’idea di essere felici 
con quella di essere belli. 
I consumatori, che nella maggior parte dei casi comprano confezioni e 
non prodotti, passano da un prodotto di bellezza all’altro sulla base di 
capricci o di campagne pubblicitarie che utilizzano, appunto, celebrità 
come testimonial. 
Tali prodotti rappresentano un mercato attivo soprattutto per i più giovani, 
alimentato dai media e dal gossip. La moda nasce per il consumismo e per 
la società in continuo cambiamento; è imitazione di questi modelli che ci 
propina la società e ha come obiettivo l’appagamento dei bisogni sociali.
I prodotti Maybelline sono stati, storicamente, i primi ad essersi diffusi 
rapidamente nel mercato di massa perché hanno consentito alle donne 
di prendersi cura di se stesse, in particolare del proprio viso, con 
facilità. Hanno permesso alle donne di distinguersi dalla massa e di 
essere “alla moda” concedendo a ciascuna la possibilità di crearsi una 
propria identità. 
Sono loro, i prodotti di bellezza, a renderci uniche, e la pubblicità fa 
percepire questo concetto come se fosse una nostra scelta. Il concetto 
di unicità rispecchia esattamente la società e si dimostra con gli oggetti 
identitari che conferiscono un’immagine alla persona. 
Al di là della congenita attitudine al vezzo che caratterizza il genere 
femminile, ci sono dei motivi per i quali ci si arma di pazienza e diletto per 
enfatizzare i tratti del volto: 
• Il make up non è percepito dalla popolazione femminile semplicemente 
come una “maschera” correttiva o migliorativa, ma è un mezzo, un 
metodo di rappresentazione di se stessi o di come si vorrebbe 
essere viste dagli altri. 
• Il non prendere in considerare l’ipotesi di uscire di casa senza trucco 
non indica scarsa considerazione verso il proprio aspetto al naturale, 
bensì la consapevolezza delle potenzialità attrattive che avrebbe il 
proprio viso (se truccato). Un trucco eccessivo, però, denota sfiducia 
e anche un bisogno di negare il proprio aspetto a favore di un ideale 
di bellezza che è stato imposto dalla società. Truccare gli occhi, ad 
esempio, indica, il voler risaltare una delle aree del viso che accentuano 
la personalità, perché molto espressivi e comunicativi, tant’è che, per 
maggior parte delle donne, una passata di mascara basta per sentirsi 
subito a proprio agio.

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Maybelline

  • 1. PSICOSOCIOLOGIA DEI CONSUMI CULTURALI 2 Matteo Asti
  • 2. Si deve a Eugene Rimmel, la particolare attenzione per i prodotti che enfatizzano lo sguardo. È del 1860, infatti, il primo mascara allungante che rivoluzionò il mondo della cosmesi. Nascono così i mascara Rimmel e il successo fu tale che “Rimmel” divenne sinonimo di mascara in molti paesi. Parallela è la storia di Maybelline, azienda americana di cosmetici, iniziata nel 1913 quando un giovane chimico farmacista di Chicago, Thomas Lyle Williams, creò un prodotto a base di vaselina e polvere di carbone per rendere più scure e intense ciglia e sopracciglia. Questo perché sua sorella Maybell Williams (da cui l’azienda prende il nome), anch’essa farmacista, s’innamorò di Chet Hewes, un’uomo già promesso ad un’altra donna, e voleva conquistarlo cercando un modo per sedurlo con lo sguardo. I fratelli non se ne resero conto subito ma quello che avevano appena creato era il primo mascara Maybelline. L’esperimento “fatto in casa” ebbe un grandissimo successo e portò Williams a fondare un marchio per poter vendere un prodotto per occhi a base di vaselina chiamato “Lash-Brow-Line”. Aveva dunque creato l’azienda che avrebbe rivoluzionato la vita delle donne di tutto il mondo, la “Maybell Laboratories”, proprio in onore della sorella. L’impresa di famiglia surclassò molto velocemente le più importanti aziende cosmetiche dell’epoca e trasformando il brand in un’azienda cosmetica globale, punto di riferimento per moltissime donne. Da quel momento in poi la “ditta di famiglia” si espande anche nel settore di matite per occhi e sopracciglia, tanto che, durante la seconda guerra mondiale, data la scarsità di calze di seta, le donne utilizzavano la matita per sopracciglia Maybelline per disegnare una riga sulla parte posteriore della gamba.
  • 3. Alla sua nascita, Maybelline, produceva esclusivamente mascara. Due anni più tardi venne alla luce il primo “Cake Mascara” che aveva subito delle modifiche nella composizione, era infatti un rimmel solido da prelevare con un pennello inumidito… o con la saliva. Esso era costituito da coloranti, cera di carruba e confezionato in panetti. Veniva venduto solo tramite posta, ma le clienti iniziarono a richiederlo nelle profumerie e nei grandi magazzini: nel 1932, per rispondere all’enorme domanda, il “Cake Mascara” fu introdotto per la vendita al dettaglio. È nel secondo dopoguerra, però, che tali innovazioni cominciano ad essere distribuite in modo capillare nei negozi, contemporaneamente all’introduzione sul mercato del mascara moderno confezionato con tubetto e scovolino, che assunse la tipica forma a spirale che lo caratterizza tutt’oggi. Il 1960 è un’anno importante, innovativo e rivoluzionario per l’azienda che lancia “Ultra Lash Mascara”, una formula waterproof. Esso è il primo mascara “automatico”, destinato al mercato di massa, il quale si applica direttamente sullo spazzolino all’interno del tubetto.
  • 4. Nel 1967 l’azienda venne venduta alla Plough Inc e l’intero impianto di produzione di cosmetici venne spostato da Chicago a Memphis. Il successo di Maybelline si espande arrivando a toccare ulteriori settori: viso, labbra e unghie. Nel 1971 la fortuna della linea di mascara continua con “Great Lush”, una mascara a base di acqua che segna la storia di questo cosmetico (oggi è ancora il più venduto sul mercato, strumento indispensabile per ogni make up artist). Nel 1975 la fabbrica venne trasferita a Little Rock, in Arkansas, e nel 1991 viene creato lo slogan: “Maybe she’s born with it. Maybe it’s Maybelline” che continua ad essere riconosciuto in tutto il mondo. Nel 1996, anno in cui il brand venne acquisito dal Gruppo L’Oréal, la sede venne nuovamente trasferita nella sua attuale sede di New York City. Nel 2000 è il primo marchio cosmetico negli U.S.A. e, per celebrare la nuova energia cosmopolita, il forte impulso fashion del brand e la nuova città, nel 2001 Maybelline fu rinominata “Maybelline New York”.
  • 5. https://www.youtube.com/watch?v=Bf2IGNl7m-A&list=PL494EEAFC04FBA793&index=5 In TV, come sulle pagine delle riviste e su internet, c’è una continua proliferazione di immagini, tutorial e spot pubblicitari che presentano e promuovono make up elaborati per esaltare, allungare, volumizzare, colorare, ecc… le ciglia e quindi lo sguardo. Siamo costantemente tentati di comprare prodotti che promettono di migliorare la nostra vita, che ci consentono di essere un qualcosa d’altro a cui aspiriamo. L’attenzione al benessere, inteso come cura di tutti gli aspetti che migliorano la propria qualità di vita, è in continuo aumento, con particolare riferimento anche ai fattori estetici. Com’è intuibile, il termine mascara proviene dall’italiano maschera e già il termine denota ciò che intende fare il prodotto. Molti sostengono che derivi a sua volta dal verbo arabo sachira (ridere, burlare) e maschara o mascharat, ovvero buffonata, burla. Ma il mascara è soprattutto un correttore cigliare il cui compito è quello di sollevare le ciglia, scurirle, creando contrasto con l’iride e la cornea, donando uno sguardo più intenso e magnetico. Ne esistono di diversi tipi e di diverse colorazioni. Si tratta di un prodotto che promette, e asseconda il desiderio, di avere gli occhi più grandi, calamitici e quindi d’impatto. “Alza il volume del tuo sguardo! Da oggi estremamente black! Il nuovo mascara Colossal Go extreme dona uno sguardo estremamente intenso e profondo grazie all’esclusiva asticella “doppia onda” che carica più formula sulle setole e alla fromula arricchita con 20 volte più collagene rispetto alle precedenti formule. Maxi applicatore per volumizzare le ciglia dalle radici alle punte, senza grumi. Il primo applicatore “doppia onda” carica più formula sulle setole del maxi brush, per ciglia volumizzate all’estremo, dalle radici alle punte. E per un risultato ottimale applica il mascara dalle radici alle punte con un movimento a zig zag dal basso verso l’alto. Ripeti l’applicazione per intensificare ulteriormente il risultato make-up”.
  • 6. In generale c’è una crescente frammentazione nel mercato in cui opera l’azienda, con una forte categorizzazione dei prodotti. I canali distribuitivi che utilizza MNY per collocare i propri prodotti sono due: mass market e profumeria, con il vantaggio che viene applicata la stessa strategia di prezzo sia in profumeria che nel mass market. Le promozioni applicate costantemente durante tutti i periodi dell’anno permettono una riduzione di prezzo e la presentazione di nuovi prodotti che portano quindi alla comparabilità del prodotto da parte di tutte le classi sociali. Possiamo dunque dedurre quindi che, attorno al tema della bellezza, al desiderio di apparire e ai mezzi per raggiungere tali obiettivi, esiste da sempre un’industria che offre nuove soluzioni che si identificano nei prodotti più richiesti, ricercati dalla società e soprattutto efficaci e di crescente qualità. Lo sviluppo dei consumi in questo settore è un fenomeno comune in tutto il mondo. La strategia di Maybelline è chiara, semplice e si fonda su: - “Bellezza a portata di mano”; - Accessibilità dei prodotti e dei prezzi; - Prodotti originali e sempre diversi che si avvicinino alle donne; - Innovazione: anticipare le tendenze della moda sfruttando la capacità di adattarsi ai cambiamenti dei tempi; - Stupire; - Il simbolo della città di New York come simbolo di internazionalità. Tramite questo esempio è visibile come, sul mercato odierno, esistano diversi prodotti dello stesso tipo, come ad esempio il mascara, ognuno dei quali, però, si distingue dagli altri per una particolarità…uno dona uno sguardo intenso e profondo; un’altro apre le ciglia rendendole più folte che rendono gli occhi più grandi; un’altro ancora dona un effetto ciglia finte, ecc… Maybelline New York ti offre, quindi, un mondo di sguardi per poterti far essere perfetta in ogni occasione e in ogni momento. “Dove voglio arrivare me lo dicono i miei occhi, ... , lo sguardo mi da la carica per realizzare i miei sogni ad occhi aperti, ...”. In questo senso il brand, tramite i suoi prodotti, oggettivizza la dimensione umana perché ci condiziona rendendoci dipendenti dalle nostre scelte di consumo che ci permettono di distinguerci nella società, di sentirci unici rispetto alla massa. I prodotti sono così umanizzati: la finalità dell’azienda è, infatti, focalizzata sul far sentire le donne belle, tramite i propri prodotti, portandole a riconoscere una propria individualità e potenziale attraverso la presa di coscienza del proprio aspetto e potere.
  • 7. La moda di truccare gli occhi, di cospargersi di unguenti e profumi, ecc… vanta una storia millenaria e soprattutto femminile. In generale, vi è una forte segmentazione nel mercato della cosmesi, con una decisa categorizzazione dei prodotti (per il viso, per il corpo, profumi, ecc..), molti dei quali sono di lusso (es. prodotti di Chanel, Yves Saint Laurent, Dior, Guerlain, ecc..). La cosmesi, proprio come l’abbigliamento, ha seguito, e segue, la moda; ma è proprio tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta (periodo della rivoluzione femminile, del divorzio e soprattutto dell’affermazione di un nuovo modello di bellezza e di donna), che spunta la modella che più di tutte ha influenzato il mondo femminile proponendosi, lei stessa, come un nuovo modello di bellezza “Prêt-à-Porter”, accessibile a tutte le donne del mondo, da raggiungere e imitare: Twiggy. Celebre icona rivoluzionaria, i suoi occhi grandi, valorizzati da ciglia molto lunghe, cui applica il mascara nelle superiori e matita nelle inferiori, rendono riconoscibile il make up di un’epoca e segnano quelle a seguire. Proprio in questo periodo, infatti, iniziano i primi utilizzi di ciglia finte per imitare quelle seducenti della modella. Qui di seguito il link a una pagina internet dove si consigliano prodotti Maybelline per riprodurre il look della star inglese: http://primped.ninemsn. com.au/makeup/how-to-re-create-twiggys-60s-inspired-eye-liner.
  • 8. Maybelline New York è il primo marchio cosmetico a livello internazionale ed è presente in oltre 100 paesi. I suoi prodotti, di qualità e con prezzi accessibili a tutte le classi sociali, sono distribuiti in tutti i principali punti vendita di massa come drugstore, discount, supermercati e profumerie. Inizialmente il target al quale si riferiva l’azienda era di nicchia e indirizzato soprattutto alle donne “altolocate” della borghesia americana, di fascia d’età che va dai 20 anni in poi, che volevano apparire bellissime o assomigliare alle dive del cinema che testimoniavano a favore del brand. Sbarcato poi in Europa, ha iniziato ad essere di uso comune, contribuendo così alla diffusione dei prodotti Maybelline. Ancora oggi Maybelline N.Y. continua ad essere un brand iconico, glam, e con una grande forza attrattiva su tutte le donne grazie anche alla notorietà che le stelle della moda e del cinema le hanno donato diventando testimonial del marchio e apparendo in spot televisivi e pubblicità stampata: una delle prime testimonial per i manifesti pubblicitari dell’azienda è stata l’attrice del cinema muto Irene Rich. È un bello ideale che si compra, non il prodotto in se. La bellezza non coincide più con il benessere ma con uno status symbol, con il desiderio di allontanare la morte. Abbiamo confuso l’idea di essere felici con quella di essere belli. I consumatori, che nella maggior parte dei casi comprano confezioni e non prodotti, passano da un prodotto di bellezza all’altro sulla base di capricci o di campagne pubblicitarie che utilizzano, appunto, celebrità come testimonial. Tali prodotti rappresentano un mercato attivo soprattutto per i più giovani, alimentato dai media e dal gossip. La moda nasce per il consumismo e per la società in continuo cambiamento; è imitazione di questi modelli che ci propina la società e ha come obiettivo l’appagamento dei bisogni sociali.
  • 9. I prodotti Maybelline sono stati, storicamente, i primi ad essersi diffusi rapidamente nel mercato di massa perché hanno consentito alle donne di prendersi cura di se stesse, in particolare del proprio viso, con facilità. Hanno permesso alle donne di distinguersi dalla massa e di essere “alla moda” concedendo a ciascuna la possibilità di crearsi una propria identità. Sono loro, i prodotti di bellezza, a renderci uniche, e la pubblicità fa percepire questo concetto come se fosse una nostra scelta. Il concetto di unicità rispecchia esattamente la società e si dimostra con gli oggetti identitari che conferiscono un’immagine alla persona. Al di là della congenita attitudine al vezzo che caratterizza il genere femminile, ci sono dei motivi per i quali ci si arma di pazienza e diletto per enfatizzare i tratti del volto: • Il make up non è percepito dalla popolazione femminile semplicemente come una “maschera” correttiva o migliorativa, ma è un mezzo, un metodo di rappresentazione di se stessi o di come si vorrebbe essere viste dagli altri. • Il non prendere in considerare l’ipotesi di uscire di casa senza trucco non indica scarsa considerazione verso il proprio aspetto al naturale, bensì la consapevolezza delle potenzialità attrattive che avrebbe il proprio viso (se truccato). Un trucco eccessivo, però, denota sfiducia e anche un bisogno di negare il proprio aspetto a favore di un ideale di bellezza che è stato imposto dalla società. Truccare gli occhi, ad esempio, indica, il voler risaltare una delle aree del viso che accentuano la personalità, perché molto espressivi e comunicativi, tant’è che, per maggior parte delle donne, una passata di mascara basta per sentirsi subito a proprio agio.