2. Il Conte di Montegranaro
con
Mario Vinci Neno Sgrassi
&
EDITORIALE
Alexandres Dumas era un grande maestro dell’intreccio
narrativo e il suo capolavoro letterario Il conte di Montecristo
è stato ripreso più volte per produrre film, sceneggiati
televisivi, spettacoli teatrali, fumetti e così via. Ma mai
era diventato fotoromanzo. E mai era stato trasposto nel
mondo dei calzaturieri marchigiani. Arte Nomade lo ha
fatto. Il sesto fotoromanzo della saga Le avventure di Mario
e Neno si intitola proprio Il conte di Montegranaro. Sembra
un’operazione di grande fantasia, invece, a ben guardare, le
similitudini tra l’opera di Dumas e la realtà sociale e culturale
deliscarpàsonostraordinarie.Perottenererisultatiesuccessi
non si guarda in faccia a nessuno. Pur di fare carriera si è
disposti a distruggere famiglie e amicizie. Da qui il modo
di dire “ha fatto le scarpe a tutti”. E poi l’ostentazione della
ricchezza (macchine, yacht, rotonde varie). Il tradimento, la
vendetta (non si dice sempre “quillu è ‘na sola”?). Il concetto
di divertimento che passa troppo spesso attraverso i facili
luoghi comuni di droghe, belle donne e alcool. In tutto ciò non
rivediamo la trasposizione moderna di quello che accadeva
nella Francia dei primi ‘800 così minuziosamente descritto nel
Conte di Montecristo? Il potere dei furbi, degli illeciti coperti
dalla legge, delle ingiustizie. Semmai questa logica dovesse
essere smantellata (e la vediamo difficile), magari lu scarpà
resterà sempre lì col suo modo di fare e di pensare (del
resto il fenomeno antropologico ci ha dato fonti inesauribili di
ispirazione), ma se non altro forse ci risparmieremo l’ipocrisia
di persone come Diego Della Valle che ci dichiara il suo
amore per le origini, per la sua terra, per le tradizioni genuine,
per il lavoro onesto, per la semplicità e l’umiltà e poi scende
con l’elicottero nella sua villa di Casette d’Ete, cinta da mura
castellane piene di telecamere e protette da body guards e
dobermann.
Ed ora via ai ringraziamenti: l’industria calzaturiera Wearlight
di Montegranaro che oltre ad averci fatto fare le foto in orario
di lavoro ci ha regalato le bellissime scarpe che produce;
la Faggiolati Pumps dell’amico Giovanni che ci ha prestato
il suo ufficio, l’auditorium e mezz’ora di tempo di tutti gli
impiegati costretti a far le comparse; il barAlmalù di Macerata
dell’altro amico Alceo che ci ha aperto l’attività nell’unico
giorno di chiusura settimanale; il bed & breakfast Villa d’Aria
dell’Abbadia di Fiastra, il Sig. Chiatti di Tolentino che ci ha
prestato il suo vascello, la Locanda del Bellente diAppignano,
il Comune di Camerino che ci ha autorizzato ad invadere la
Rocca Varano, la parrucchieria Anna Orazi di Macerata, il
night Club Eden di Trodica di Morrovalle, Multiradio che ci
ha prestato il suo speaker Gigi e il Comune di Appignano e il
negozio Laurel’s di Macerata per i costumi degli attori. Oltre
a ciò tutti gli amici e gli sponsor con particolare menzione
a Paola Ciccarelli che per fare una sola foto in cui i dettagli
ovviamente si perdono ha cucinato una bistecca di maiale e
ha cotto la polenta. Se li notate sappiate che sono veri.
SomMario
SonNeno
Il Conte di Montegranaro
Fotoromanzo allegato al numero 5 della rivista Arte
Nomade Aut. Trib. MC n. 521 25/06/2005
Stampato in 10.000 copie
Arte Nomade
Il fotoromanzo sarà anche on line dal 31/01/2007 su
www.artenomade.com
Richiedi gli arretrati A caccia dell’emiro Bim Bum
Bam - Marietta e Neneo - Nenerix e Mariolix
Il cognome della Rosa - Il codice da Vinci...sgrassi
a Arte Nomade via Giovanni XXIII, 31 62100
Macerata Tel. 0733/201359 Fax 0733/203258 e-
mail artenomade@artenomade.com al costo di 3
euro a copia da pagare con bollettino postale C.C.
n. 64393093 intestato a Arte Nomade srl Macerata
Pagina 1 editoriale – La posta di Mario & Neno
Pagina 3 Il conte di Montegranaro
Cari Mario & Neno,
sono Maicol di Montegranaro. Io e mia sorella Sù Ellen vi seguiamo con tanto interesse in tutta la carriera. Voi avete
cantato il blù de lu scarpà e poi ancora vaffanguru, avete preso in giro Cesare Paciotti, parlate spesso e male di tutta
questa zona che invece ci stanno tante altre cose. Io sono fatto un ragionamento non è che ce la portate carca? Perchè
se è così io allora comincio a sparlare male di voi. Adesso qui tutti studia e con grandi risultati. Ieri pre esempio io sono
comprato ben 45 euri di libri che ci ho sostituito quelli di legno della libreria di babbo perché s’era tarlati. Ho tolto tutti i
cellofà dai mobili degli appartamenti e mi sono iscritto a un corso massaggio sciatzu a Rimini così non ci vado solo per
la discoteca. Addirittura mi sono abbonato a Skay per vedere sempre i documentari. Ieri pre esempio sono visto un
documentario sull’orso Sgrizzli che mi ha fatto capire perchè si chiama sgrizzli visto che è sempre tutto mollo.Anche
mamma ha comprato tutti i CD di musica classica che ha messo sotto il vaso di magnolia per alzarla e farla vedere ai vicini
che così schiatta perchè la vede cresciuta. Mia sorella ha fatto il provino per il grande fratello e io adesso vi saluto perché
vado di sotto a sbusciare le ruote di una macchina che si è parcheggiata di fronte al garage nostro.Pensateci bene se no
la prossima volta vengo a un concerto vostro con la cricca e vi strucchiamo tutti i fili.
Caro Maicol,
Mario & Neno non esistono più. Noi siamo i loro replicanti
(foto1). Non sono loro ad avercela con gli scarpari ma
siamo noi perchè una volta a Montegranaro ci avete fregato
la macchina. L’avevamo lasciata su un campo e non ce
l’abbiamo trovata più. Guarda la foto 2 del parcheggio. So che
il vostro sindaco sta facendo di tutto per scoprire il carburante
con cui andava la nostra vettura. E’ inutile. Non troverete mai
la soluzione. La base è mastice (e fin qui ci siete) ma se non lo
decantate con urina di replicante e non lo fate stagionare nelle
cantine di un palazzo bianco di otto piani nel cuore del centro
storico perderete solo tempo. Vi state chiedendo perchè siamo
scesi tra voi. Semplice. Noi siamo ghiotti di quelle statuette
di cemento che stanno spesso nei vostri giardini. Qualcuno
avrà pensato che sono state rubate per nulla. Invece noi ce le
mangiamo voracemente (foto 3). E poi non ti preoccupare più.
Con questo fotoromanzo finisce la nostra attenzione per gli
scarpari. Dalle prossime produzioni lo spunto lo prenderemo
dai vostri nuovi datori di lavoro: i cinesi
LA POSTA DI MARIO & NENO
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3. Il conte di Montegranaro
MONTEGRANARO 1814. CALZATURIFICIO PHARAON. UNO DEI TANTI SOTTOSCALA. UNA DELLE TANTE ORE DI STRAORDINARIO.
Aaahh....Aaahh!!
PERSONAGGI E INTERPRETI
EDMONDO DANTINI: Luciano Monceri
ABATE FARINA: Maurizio Serafini
UMBERTUCCIO: Maurizio Serafini
PREFETTO FORTEVILLA: Maurizio Serafini
FANGLA’: Marcello Marcelli
FERNANDO PESSOLA: Vladimiro
CADERUSCIU: Giorgio Roselli
KUGGHIASECCA: Andrea Morandi
PRESIDENTE CIRCOSCRIZIONE: Ivano Caffarri
MARCO FORTEVILLA: Jerry Di Tullio
MERCEDES: Wendy Farinelli
GENDARME 1: Michele Serafini
GENDARME 2: Michele Fiorani
BARISTA: Alceo Taruschio
OPERAIO: Diego Giulietti
ISABELLA FERRARI TESTAROSSA: Sofia Bracalenti
FRATELLO CADERUSCIU: Lo squalo
INVITATI FESTA Giovanni Faggiolati, Monia
Tedeschi, Diana Vissani, Toni Paccapelo,
Diva Calzetti, Nicoletta Olivieri, Simone
Cicconi, Franco Borgani, Dario Pinna,
Alessandro Gallo, Michela Cinti, Matteo
Persichini
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Maurizio Serafini e Luciano Monceri
COSTUMI
Laurel’s Macerata
SCENOGRAFIE
Marco Gentili
FOTOGRAFIE
Massimo Zanconi
GRAFICA, IMPAGINAZIONE ED ELABORAZIONE
Jerry Di Tullio
TROVAROBATO E REGIA
Paola Ciccarelli
4. Kugghiasecca....
che si fatto?!
Oddio... Kugghiasè... Un dottore!!
No... Lo mastrice de Maastricht!!
Me so’ ‘ppennecato
su lo barattolo.
Ero stracco...
Amico mia... non morì!!
Edmò, è tardi... troppo tardi...
Ma tu me devi ‘iutà...
Tutto quello che voi...
Kugghiasè.
Fermi!!... Non c’è più gnende da fa’.
So’ respirato lo mastrice.
5. Pe’ lunedì c’è da fa’ 1500 para de
scarpe pe’ Morelli. Je lo so promesto...
Se no collù me se ‘ncula.
Te le facemo io e Fanglà a
costo de non dormì mai!!
Brao. Cuscì la lascio a te la fabbrica.
E po’ me devi fa’ ‘n andro favore.
Dimme, Kugghiasè...
Consegna ‘sta busta a ’st’indirizzo e solo su
le ma’ de chi c’è scritto qui. No l’aprì mai e
non dì gnende a nisciuna. Si capito?
Poi morì tra du’ cuscini.
E a tu’ moje che je devo da di’?
Che pole jì a morì ‘mmazzata...
Essa e la socera!!
6. Quando sono arrivato in
questa zona cinque anni fa
la droga dilagava: hashish,
pasticche, cocaina, oppio. Era
un bazar... Sono stati cinque
anni di pugno di ferro... Di
ghigliottina sempre ben oliata.
Cinque anni di intransigenza...
E addè.... E addè
come la chiamemo
la fabbrica?!
Ed è con vero piacere che a nome della
Circoscrizione del Musone e del Chienti
consegno la medaglia d’oro al valore civile
per i risultati ottenuti nella faticosa e strenua
lotta alla droga al Prefetto Fortevilla.
Congratulazioni. Grazie...Grazie...
Oddio!!... Adè morto.
Sissignori, di missione intransigente. Voi tutti sapete
del mio dramma di esecutore della legge e di padre.
Quando mio figlio fu sorpreso con della cocaina i giornali
specularono sulla notizia senza capire le mie lacerazioni.
Da un lato il cuore che voleva salvaguardare il figliolo e
dall’altra il delegato della legge che non poteva fare
eccezioni....
NEL FRATTEMPO
CLAP CL
AP
CL
AP
7. Ebbene ha vinto la ragion di stato e mio figlio ha
pagato. E come Abramo ho posto la mannaia su
mio figlio Isacco. Per due anni niente paghetta.
Le ferie solo al Domus Letitiae di Frontignano e a
letto dopo carosello.
Ed oggi, non senza commozione, ho
il piacere di presentarvi i risultati di
questa terapia d’urto. Mio figlio, al
contrario di Lady D, è uscito dal tunnel
ed è tornato alla luce. Ed ora è qui con
noi: MARCO FORTEVILLA...
Che c’hai ‘na paja, pa’?
A te il microfono
figlio mio...
La droga fa male... La droga è
brutta... Chi si droga è un buon a
nulla... A morte i drogati....
CLAP CLAP
8. E insomma, ‘ste piramidi?
Bravi!!
Evviva il Prefetto!!CLAP CL
AP
CLA
P
CLAP
CL
AP
AL BAR DELLA REGINA TOMAIA
Tutte puttane!
Ah ah ah...
Ah ah ah... Ogni mondo
è un paese...
Ecco Fernà...
Madonna se sta niro...
Che madonna c’hai, Fernà?...
Lasseme perde... Lo sai che
l’acqua va sempre la lo maro...
9. Mejo l’acqua che lo vi’!!
Scì, però addè non te la pijà co’
Edmondo. Isso t’ha voluto sempre vè.
Ha deciso de sposasse co’ Edmondo...
E certo... Addè ch’è diventato
lo direttore della fabbrica...
No’ le dì ‘sse cose. E po’ sta zitto
che sta ‘rrienne proprio addè.
Oh fra’, che v’è morto lo gatto?
Ma che... Stavamo a decide lo naitte...
A noi ce piace la topa, altro che lo gatto.
Veni co’ noa, Edmò?
None... Stasera scappo co’ Mercedes...
Ah... Bé... Allora...
Mercedes, eh? Quanto te
fa penà ‘lla donna...
Fosse per me potria anghe morì.
10. Amore?!.....
Essela....
Amo’, te piace come
me so’ fatta li capiji?
Belli cusci metallizzati...
Do’ si stata tutto de ogghi?
Guido m’ha ‘ccompagnato dall’estetista a fa la revisione. Sai che
ello usa l’olio de mandorla. Lo tajando... ‘sse cose da donna.
Mamma mia quanto si bella!!
Fermo!! Non me toccà qui
che me se roppe la coppa dell’olio!
Eh... Ma co’ ‘ssa carrozzeria
come faccio a sta fermo...