1. INTRODUZIONE
Nel corso della settimana che va dal 12/02/2007 al 16/02/2007 la nostra classe,la 3F del liceo
delle Scienze Sociali dell’istituto Gian Battista Vico,ha svolto uno stage presso le scuole dell’
infanzia dei paesi di:Assago,Buccinasco,Corsico,Cesano Boscone e Trezzano sul Naviglio.
L’esperienza ha permesso a noi studenti di osservare e conoscere da vicino il comportamento,il
modo di esprimersi e le relazioni dei bambini.Gli aspetti teorici riguardanti lo sviluppo del
bambino erano già stati in precedenza approfonditi in classe nel corso delle lezioni.
Abbiamo impostato il lavoro con l obiettivo di RISCONTRARE nel CAMPO tutti gli elementi
teorici già a nostra conoscenza.
Nel far questo abbiamo idealmente separato la personalità del bambino in diverse aree di
sviluppo
-AREA ESPRESSIVA
-AREA COGNITIVA
-AREA EMOTIVA
-AREA DELL’AUTONOMIA
-AREA DELLE RELAZIONI
SOCIALI
2. Per ognuno abbiamo cercato di riportare in modo sintetico e schematico i punti di
contatto tra teoria e realtà.
Inoltre abbiamo osservato alcune fasi di realizzazione dei progetti
psicomotricità
DIFESA DELL’AMBIENTE
multiculturalità
Come abbiamo condotto l’esperienza?
Attraverso l’osservazione partecipante cioè l’immersione dello studente nella realtà
oggetto di studio al fine di condividere la vita quotidiana, osservando e lasciandosi
coinvolgere in attività e giochi.
4. ATTIVITA’ GRAFICHE,
PITTORICHE E
PLASTICHE
Manipolazione di
materiali plastici come
plastilina, pongo, creta,
elementi di costruzione,
cubi diversi e pezzi da
assemblare
Collage con materiali
diversi: carta, stoffa e
pasta
Disegno e pitture con
tecniche diverse: matite
colorate, pennarelli e
tempere. I disegni
raffigurano personaggi tratti
da storie, parti del corpo da
assemblare, fiori e elementi
della natura, ritratti e
semplicemente immagini da
OBIETTIVI
Introdurre il
bambino ai linguaggi
della comunicazione
ed espressione visiva
e per acquisire una
padronanza dei vari
mezzi e tecniche,
per stimolare la
libera espressione,
la fantasia
l’immaginazione e la
creatività
5. OBBIETTIVI
LINGUAGGI
DEL CORPO
Saltellare, correre,
arrampicarsi,
capriole sul
materassino
Passare sotto
diversi ostacoli,
lanciare e
afferrare la palla
Costruzione di
marionette e
burattini, dialoghi
improvvisati
Drammatizzazion
e di fiabe o
eventi della
realtà
circostante
Giochi simbolici,
liberi,di gruppo,
con maschere,
travestimenti
• Conoscere il proprio corpo
come riflesso della propria
personalità
• Conoscere il corpo con valore
relazionale, comunicativo e
pratico
6. ATTIVITA’
MUSICALI
Uso dei suoni della voce e
di quelli che si possono
produrre con il corpo
Uso di strumenti musicali
o costruiti
Attività ritmico motorie
per stabilire un rapporto
tra il corpo e la musica
Queste attività sono importanti per lo sviluppo
della sensibilità musicale, per orientarsi, per
esprimersi con i suoni e di stabilire relazioni con
gli altri per mezzo dell’ascolto
Dopo avere ascoltato dei pezzi musicali tristi i
bambini attraverso il colore e le loro mani, senza
l’utilizzo di nessuno strumento, hanno
rappresentato le loro emozioni. La predominanza
del colore nero è proprio causata dal genere di
musica che rimanda a sensazioni e ricordi infelici.
7. ANALISI DEL DISEGNO
Abbiamo appreso dalle insegnanti il significato di alcuni disegni infantili che riportiamo
di seguito:
BAMBINO: - la testa rappresenta l’affettività; e la testa grande come in questo caso
indica il bisogno di affetto del bambino.
- le mani rappresentano l’aggressività; delle dita così lunghe e stilizzate
fanno capire che il bambino a volte è molto aggressivo.
Il fatto di usare tutto il foglio per rappresentarsi fa capire che il bambino vuole stare
sempre al centro dell’attenzione.
ALBERO: - i rami rappresentano l’umore del bambino; quelli più lunghi e calcati
indicano che il bambino è felice e sereno, mentre quelli più corti e poco
calcati indicano i giorni più tristi.
Il fatto di rappresentare l’albero a sinistra fa capire che il bambino è molto attaccato
al suo passato e alle sue origini quindi alla mamma e al papà.
Attraverso l’analisi del disegno si può capire se il bambino ha appreso lo schema
corporeo, inoltre può emergere il vissuto del bambino:
1. la percezione delle figure familiari (padre, madre, fratelli e nonni e ruolo che
occupano)
2. le paure, i timori,ma anche i desideri, l’immaginazione e la fantasia.
In pratica il disegno è un mezzo espressivo che rivela l’emotività del
bambino, per questo molti psicologi si avvalgono della sua interpretazione nella
comprensione degli aspetti non manifesti della personalità del bambino.
8. ANALISI DEL DISEGNO
“SCARABOCCHIO”(Fig.1)
Lo scarabocchio rappresenta il tipico esempio di disegno che si verifica nella fase
iniziale dell’attività espressiva del bambino.
Come si può osservare nel disegno sono assenti il tentativo di riprodurre un soggetto
particolare e l’organizzazione dello spazio.
Il bambino nel riprodurre il disegno ha però compiuto una scelta dei colori e si può
inoltre notare che vi è una tendenza da parte del bambino(con un’età non superiore ai
3 anni) a tracciare prevalentemente linee curve.
“FIGURA DA COLORARE”(Fig.2)
Osservando questo disegno si può rilevare che il bambino che lo ha colorato ha
sicuramente un’età superiore ai 4 anni.
Si può affermare, osservando il disegno, che il bambino ha sicuramente presente una
buona organizzazione dello spazio e la concezione di spazio che gli permatte di
distinguere l’interno/esterno. Dal disegno si può osservare che il bambino, grazie alla
concezione di spazio appresa, riesce a rispettare i bordi.
9. IL CONCETTO DI SPAZIO NEL BAMBINO
Un bambino in età prescolare non ha la stessa concezione di spazio nel bambino in età
scolare perché non sono ancora stati acquisiti i concetti spaziali:
• Dentro; fuori
• Esterno; interno
• Vuoto; pieno
• Aperto; chiuso
• Avanti; indietro
• Lungo; corto
• Spazio geometrico(linee; curve e le forme).
Oltre a tutto ciò il bambino tra il terzo e il quarto anno mostra difficoltà
nell’organizzare lo spazio di una pagina disegnando appunto, in ma maniera disordinata.
L’acquisizione graduale di questi concetti avviene grazie ad alcune attività didattiche
ben specifiche come il disegno attraverso cui un bambino cerca di riprodurre degli
oggetti osservati nella realtà(“intenzionalità rappresentativa”).
DISEGNO
In molti disegni viene esplicitato S’insegna ai bambini a l’obiettivo
didattico. colorare all’interno di forme
figure, bordi e linee.
Nei bambini che frequentano l’ultimo anno alla scuola dell’infanzia, si sviluppa il
concetto di pregrafismo che sono state pensate al fine di facilitare nel bambino
l'acquisizione delle abilità di base propedeutiche all'esecuzione dei grafemi. Il gioco
rappresenta un mezzo mediante il quale il bambino può imparare a conoscere il suo
corpo che porta a migliorare l’espressione di sé in rapporto con gli altri. Si può notare
come un bambino non gioca per imparare, impara giocando:
GIOCO
10. Il bambino si sforza di comprendere le richieste dell’insegnante cercando di giocare
in sintonia con i suoi compagni e rispettando le regole.
PENSIERO IRREVERSIBILE
Per Piaget il bambino in età prescolare (fase preoperatoria) ha un pensiero
IRREVERSIBILE
Possiamo rilevarla con alcuni esempi: se prendiamo la stessa quantità d’acqua e
riempiamo due contenitori di forma diversa, ma di quantità identici(es:bottiglietta,
tazza) e chiediamo a un bambino di indicarci dov’è contenuta la maggiore quantità
d’acqua, il bambino ci risponderà nella bottiglietta. Allo stesso modo il bambino non si
rende conto che la quantità di plastilina può rimanere invariata anche se modifichiamo
la sua forma. Questo avviene perché nel bambino non è presente il concetto di
quantità, grandezza (peso, misura).
Nella scuola dell’infanzia ogni attività permette la graduale comprensione dei concetti
di quantità, insieme, peso, finalizzate per il graduale superamento del pensiero
irreversibile
1. manipolazione
2. puzzle
3. esperienze concrete (proporre un attività)
non ha capacità di usare
la logica come un
bambino di 7/8 (età
plastilina
farina
sabbia
pittura
11. PROBLEMI DELL’ HANDICAP
Nell’ inserimento e nell’ integrazione dei bambini portatori di handicap, il nostro paese
ha imboccato la via dell’ inserimento di questi bambini nelle sezioni e nelle scuole
frequentate da tutti, così da poterli valorizzare come persone.
Il bambino con handicap è una persona incapace di garantirsi per proprio conto a causa
di una deficienza mentale o fisica. Questo aspetto lo abbiamo riscontrato
all’interno della classe nella quale abbiamo svolto lo stage.
Lo stato per garantire meglio l’inserimento dei bambini handicappati ha fatto ricorso
a:
1)P.E.P.:
La legge 104/92 stabilisce che la scuola elabori per i bambini disabili un piano di
lavoro personalizzato, favorendo l’integrazione sociale delle diversità fin dalla più
tenera età.
P.E.P.
(Piano educativo
personalizzato)
Figura
dell’insegnante
di
sostegno
Supporto
alla
famiglia
12. 2)Insegnante di sostegno:
Attraverso tale piano educativo viene predisposta ogni misura didattica fatta per
garantire l’apprendimento secondo i modi e i tempi dell’allievo disabile.
Nel difficile compito di attuare l’integrazione la scuola si avvale della figura
dell’insegnante di sostegno.
3)Supporto alla famiglia: l’integrazione sociale del bambino mira anche a sostenere la
famiglia di provenienza. Spesso, le famiglie con bambini diversamente abili si isolano,
diventando anche esse “famiglie handicappate”.
Quindi è molto importante che la società aiuti queste famiglie a reagire e a convivere
con la disabilità del bambino.
La famiglia rappresenta l’istituzione decisiva nei processi di crescita dei bambini nel
successo e nell’insuccesso nella vita,negli studi e nel lavoro.
In questa esperienza abbiamo riscontrato diversi casi di bambini affetti da handicap:
.
Ritardo mentale Autismo Sindrome di down
Handicap sensoriale
(cecità, sordità o ipocussia,)
o combinate
13. 1)Ritardo mentale :può derivare da un danno fisico o dall’ambiente non adatto allo
sviluppo del bambino.Tra le cause fisiologiche abbiamo:
Ereditarietà
Alterazioni precoci dello sviluppo embrionale
Problemi durante la gravidanza
Problemi nel periodo perinatale
Il ritardo mentale, in quanto espressione di un debole adattamento all’ambiente, non è
una condizione che permane necessariamente tutta la vita.
2)Autismo: il bambino autistico è colui che non dimostra nessun interesse per la realtà
ma si chiude in se stesso nei suoi sentimenti e nelle sue paure.
L’autismo è una psicosi contrassegnata da diversi comportamenti:
Un profondo isolamento
Incapacità di instaurare rapporti con gli altri
Tendenza a evitare il contatto fisico
Inespressività. Sguardo perso nel vuoto
Cause dell’autismo:
- Incapacità biologica a provare sentimenti e attaccamenti affettivi.
- Freddezza e distacco dei genitori
- Conformismo comportamentale da parte dei genitori
3)Sindrome di down: molto spesso collegata all’autismo. Infatti come nell’ autismo
l’area che risulta maggiormente alterata nel bimbo down è l’area cognitiva,cioè lo
sviluppo del pensiero, del ragionamento e della comprensione.
Invece, lo sviluppo sociale è più normale rispetto a quello del bambino artistico e
inoltre i bambini down sono affettuosi e rispondono al contatto fisico. Queste
caratteristiche rendono i bambini ma tutte le persone down, sensibili e rispettosi con
cui è piacevole vivere e stare insieme.
4) Handicap sensoriale: Il bambino sordo dalla nascita (sordità preverbale) non è in
grado di sviluppare il linguaggio in modo normale senza una adeguata terapia.
Diversi tipi di sordità:
- Sordità trasmissiva ,
- sordità neurologica,
- sordità di tipo misto,
- sordità centrale
14. Area emotiva
Analizzando l’area emotiva, abbiamo potuto osservare come i bambini esprimono le
proprie emozioni, i loro sentimenti, rapportandosi all’ambiente e con le persone
che li circondano.
I bambini intorno ai 3 anni spesso portano con se un oggetto che va a sostituire la
figura materna. Questo è:
L’ Oggetto transizionale
E
e
Coniglio o
bambola
Ciuccio
Il bambino risente del distacco e
per colmare questa mancanza,
porta con se l’oggetto
transizionale che dà al
bambino:
Sicurezza Protezione
15. Rinforzo e gratificazione del bambino
Questo non significa che bisogna dire sempre di si anzi è opportuno porre dei freni e
divieti con qualche no.
La psicologia comportamentista offre ogni riferimento teorico utile per educatrici e
genitori che vogliono impostare in modo corretto la loro Azione educativa.
Di fatto i bambini passano gran parte del tempo a disegnare, colorare, e quando hanno
terminato un disegno, lo mostrano alla maestra che si complimenta con loro,
gratificandoli e attaccando i loro disegni alle pareti, questo perché è importante che il
bambino trovi le tracce del proprio lavoro così che possa essere contento.
In questo modo il bambino acquista fiducia in se stesso.
Quando un bambino agisce in modo scorretto, è necessario fargli capire l’errore
commesso e correggerlo, ma entro un certo limite, è importante evitare continue
mortificazioni, altrimenti il bambino, perdendo autostima si troverà spaventato e si
sentirà colpevole.
Fin dalla prima infanzia, i bambini hanno bisogno di sentirsi:
apprezzati e gratificati.
Questo è importante soprattutto per permettere al bambino di
apprendere il modo corretto di comportarsi, di svolgere i compiti
attribuiti, di compiere buone azioni e perché lo aiuta a crearsi
un’autostima che sarà poi importante per il futuro e per la crescita.
Probabilmente un bambino che viene rimproverato continuamente ( e
scorrettamente ), perderà la fiducia in se stesso e seguirà un ideale di
comportamento scorretto. Purtroppo il concetto dell’ autostima dipende
molto anche dai genitori, se sono assenti il bambino si sentirà solo e avrà
atteggiamenti scorretti.
16. Il bambino ha continue esigenze che vanno rispettate.
Periodo
preoperatorio
Egocentrismo Gioco Linguaggio
Gioco simbolico Gioco di ruolo
Gioco con regole
18. Gioco
il bambino incomincia a
comprendere come
funzionano le cose: che
cosa si può o non si può
fare con determinati
oggetti, si rende conto
dell'esistenza di regole di
comportamento che vanno
rispettate
il bambino misura
l’ambiente,
prende coscienza dello
spazio,
misura le reazioni
stimola la memoria,
l'attenzione,
la concentrazione,
la socializzazione,
le relazioni,
favorisce lo sviluppo di
schemi percettivi, capacità
di confronto
Gioco con
regole
Gioco
simbolico
Gioco di ruolo
19. Gioco
simbolico
Prime forme di
linguaggio,
seppure
unilaterale,
con i giocattoli
Capacità di
rappresentare
tramite gesti e
oggetti una
situazione non
attuale
Capacità di
immaginazione
e imitazione
Prevale l’assimilazione:
processo per cui un
elemento proveniente
dall'ambiente esterno viene
inserito in schemi mentali
già preesistenti. Ad
esempio un bambino piccolo
avrà imparato a battere un
bastoncino sul tavolo,
batterà allo stesso modo
qualsiasi oggetto che si
troverà in mano.
Capacità di ricreare
la realtà a suo
piacimento
Dai 2 ai 7
anni
Capacità di rappresentazione
e comunicazione
20. Gioco con regole
Maggiore
aderenza alla
realtà
il bambino
comincia a
vivere il
rapporto con
gli altri
Il bambino si trova di fronte a
determinate "regole" che è
tenuto a rispettare. Lo spirito
di competizione o di
cooperazione portano il
bambino a preferire giochi che
rispecchiano la realtà, in cui le
regole vengono viste come
mezzi necessari per il buon
andamento del gioco.
Dai 7 agli 11
anni
Stimola l'autocontrollo del
bambino, la sua capacità di
concentrazione e di
memoria
21. Gioco di ruolo
Stimola la
giocosità e la
fantasia creativa
del bambino
Capacità di
identificarsi con
il ruolo che sta
interpretando
Tendenza a
lasciare
gradualmente
l’egocentrismo
Dai 3 anni in
poi
Generalmente vengono
interpretati il ruolo della
madre, del padre, del
fratello e a volte anche
degli attori
22. Linguaggio
Associazione
delle parole ad
oggetti o azioni
Importanza del modello
linguistico dei genitori, della
frequenza serena della scuola
materna e del rapporto
affettivo e verbale con i
genitori
Maggiore comprensione e
produzione delle frasi
interrogative rispetto
alle frasi negative e
affermative
Attraverso il gioco
Attraverso l’uso della parola,
degli oggetti, dei disegni e di
più tecniche
23. AREA DELLE RELAZIONI SOCIALI
Attraverso lo studio della psicologia evolutiva abbiamo appreso:
Nella scuola dell’ INFANZIA lo sviluppo sociale viene favorito dall’attività LUDICA:
1. LA
SOCIALIZZAZIONE
• Inizia nella famiglia
• Il primo ambiente
dove si sviluppa è la
scuola
• E’ importante già
dai primi anni
2. L’EDUCAZIONE
• Varia in base alla
famiglia
• Varia in base all’età
• Varia in base
all’impostazione
scolastica
OBIETTIVI
• Confronto
• Crescita
OBIETTIVI
• Sviluppo
sociale del
bambino
3. GIOCO
• E’ importante per la
formazione del
bambino
• E’ un mezzo per
esprimere
sensazioni ed
emozioni
GIOCO
SIMBOLICO
GIOCO CON
REGOLE
GIOCO
LIBERO
GIOCO DI
RUOLI
24. GLI SPAZI NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Sviluppo Motorio
Spazio Ampio SALONE Attrezzato
Sviluppo Sociale
Il salone è uno spazio abbastanza ampio dove i bambini delle diverse classi si
riuniscono per giocare con attrezzature che aiutano lo sviluppo motorio e sociale
Attività Manuali
Divisa in aree AULE Imitazione durante il gioco
Disegni appesi ai muri
25. Brandine
Le aule hanno il colore delle sezioni (verde, rosa, rosso, giallo, blu, arancione…) i tavoli
sono colorati come i muri.
Ogni aula è divisa in diverse aree dove i bambini possono svolgere giochi
diversi:l’angolo morbido, in cui si trova il tappeto sul quale i bambini svolgono giochi
con peluche, l’angolo del
disegno dove ci sono i tavoli disegnano e svolgono attività manuali,l’angolo della cucina
dove i bambini imitano i ruoli degli adulti.
Attraverso l’osservazione abbiamo potuto rilevare che ogni scuola ha predisposto le
attrezzature e i materiali non in modo casuale, ma con il preciso intento di favorire lo
sviluppo del bambino in ogni ambito.
DORMITORIO
oggetto transizionale
ciucciotto
peluche
coperta
Immaginazione
Creativa
Manipolazione Movimento Autonomia
26. Il dormitorio viene lasciato inutilizzato per tutta la mattinata e inizia a svolgere la sua
funzione dalle due del pomeriggio dove i bambini più piccoli dormono fino alle quattro,
l’aula è piena di brandine sulle quali ci sono le coperte i cuscini e l’oggetto
transizionale che aiuta i bambini a sentire meno la lontananza da casa.
MENSA
Tavoli Bambini uniti Autonomia
La mensa non è solo un luogo per mangiare ma un luogo dove i bambini si riuniscono e
imparano a stare insieme. Durante il pranzo i bambini imparano le prime regole di una
corretta alimentazione e le regole per un corretto comportamento a tavola; con l’aiuto
delle educatrici acquisiscono sempre più autonomia.
27. Aiutano lo sviluppo del bambino
LE INSEGNANTI Di sostegno
Seguono un programma didattico
Le insegnanti sono un punto di riferimento per i bambini, e li aiutano nel loro sviluppo
mentale e motorio. Le maestre seguono un programma didattico, in questo modo ogni
attività svolta dai bambini ha un suo scopo.
I bambini che hanno bisogno di un aiuto in più, sono affiancati da un insegnante di
sostegno che li segue da vicino.
SPAZI CHE
FAVORISCONO LA
VITA DI
RELAZIONE
Laboratori Saloni per attività Sala giochi di
società/tavolo
Giardino
28. PROGETTO PSICOMOTRICITÀ
1. Presa di coscienza di
sé;
2. Consolidamento della
personalità;
3. Fiducia in sé stesso e
nello sviluppo
dell’apprendimento;
L’attività motoria è
indispensabile per la
maturazione dell’autonomia
personale.
SCOPO
Comprendere come il
bambino percepisce lo
spazio in relazione al
proprio corpo.
Nel periodo della scuola materna la motricità e
l’apprendimento sono strettamente congiunti.
L’esperienza vissuta
rimane più impressa.
PROGETTO
PSICOMOTRICITÀ
Parte fisica Parte simbolica
La psicomotricità
permette:
29. PROGETTO DIFESA DELL’AMBIENTE
Bambino viene
istruito riguardo
l’importanza del
riciclaggio del
rifiuto.
SCOPOATTIVITÀ
Uscita didattica al “Museo della
Scienza e della Tecnica”.
“RICICLO-RIFIUTO”