2. STORIA DEL MAIS
● la maggior parte degli storici ritiene che il mais fu do mesticato nella valle di Teheran del Messico.[7] gli Olmechi e i Maya ne coltivavano numerose varietà nella zona del
Mesoamerica. A partire dal 2500 a.C. si ebbe la diffusione delle colture attraverso gran parte delle Americhe.[8] L'intera regione sviluppò una rete commerciale basata sul
surplus e la varietà delle colture di mais e dopo la scoperta delle Americhe gli esploratori e commercianti europei lo introdussero in altri paesi. Presente all'inizio del XVI secolo
in Spagna e Portogallo, si diffuse rapidamente in Francia meridionale, Italia settentrionale, nei Balcani, poi in altre parti del bacino mediterraneo, lungo la costa occidentale
dell'Africa, e giunse in Cina intorno al 1540-50.[9] Il mais si diffuse in regioni così diverse e lontane grazie al suo alto rendimento, al breve ciclo colturale e alla capacità di
crescere in climi diversi con varietà ricche di zucchero chiamate generalmente mais dolce che di solito sono coltivate per il consumo umano, mentre le altre varietà sono
utilizzate principalmente per l'alimentazione animale.
● Tra i vari usi del mais troviamo la macinazione per creare farina, la spremitura da cui si ottiene l'olio di mais e la fermentazione e distillazione in bevande alcoliche come
bourbon e whisky. Il mais trova anche utilizzo nell'industria chimica.
● Il mais è la tipologia di grano più coltivato in tutta l'America, con 332 milioni di tonnellate prodotte ogni anno nei soli Stati Uniti. Circa il 40% del raccolto - 130 milioni di tonnellate
- è usato per etanolo da mais. Il mais geneticamente modificato costituisce l'85% del mais coltivato negli Stati Uniti nel 2009.[11]
3. MAIS
● Il mais è la base alimentare tradizionale delle popolazioni dell'America Latina e di alcune
regioni dell'Europa e del Nordamerica. Nelle regioni temperate è principalmente destinato
all'alimentazione degli animali domestici, sotto forma di granella, farine o altri mangimi,
oppure come insilato, generalmente raccolto alla maturazione cerosa. È inoltre destinato
a trasformazioni industriali per l'estrazione di amido e olio oppure alla fermentazione, allo
scopo di produrre per distillazione bevande alcoliche o bioetanolo a scopi energetici.
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● L'infiorescenza femminile, che porta le cariossidi, si chiama correttamente spadice, ma
viene più spesso impropriamente chiamata "pannocchia", mentre la pannocchia
propriamente detta è l'infiorescenza maschile posta sulla cima del fusto (stocco) della
pianta, che di contro viene talvolta chiamata impropriamente "spiga" per il suo aspetto.
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● Le cariossidi sono fissate al tutolo ed il tutolo è fissato alla pianta.
5. USO ENERGETICO
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Il mais viene utilizzato per la produzione di energia in diversi modi. È impiegato per la produzione di etanolo tramite la naturale
fermentazione. L'etanolo prodotto, pur commestibile, viene utilizzato per la produzione di biocarburanti.
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● Il mais, tramite utilizzo di tutta la pianta previa trinciatura, è il componente principale nel processo di digestione anaerobica
finalizzata alla produzione di biogas per la produzione di energia elettrica. Il processo consiste nella demolizione naturale della
sostanza organica, attraverso l’azione di batteri, in una miscela di metano e anidride carbonica, che viene definita ormai
universalmente biogas. Il contenuto di metano (CH4) può superare il 60% in volume. La trasformazione avviene in digestori, in
assenza di ossigeno, in condizioni ottimali di temperatura (normalmente compresa tra circa 30 e 60 °C) e con i tempi
necessari: 15-60 giorni o anche più. Tipicamente il 30-60% dei solidi in ingresso nel digestore viene convertito in biogas. Il co-
prodotto di reazione è un refluo (spesso definito digestato) che consiste normalmente di fibre non digerite e di varie sostanze
solubili in acqua. La produzione di metano viene convertita in elettricità attraverso motori endotermici.
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● Il mais è un combustibile molto apprezzato con un potere calorifero inferiore molto elevato, pari a 15,88 MJ/kg (con umidità del
macinato all'11%)[25].
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● Il mais può essere utilizzato direttamente e senza alcun trattamento per il riscaldamento domestico in stufe appositamente
predisposte. Alcune stufe a pellet utilizzano una miscela con il 30% di pellet di legno e il restante 70% in grani di mais. La
combustione del mais per la produzione di calore è particolarmente indicata quando la coltura è affetta da micotossine che ne
rendono non più commestibile la produzione.