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A.S. 2018-2019
Classe IC
Progetto pluridisciplinare
«L’acqua: natura, storia, mito»
L’acqua è un fluido, cioè una sostanza
che può scorrere da un punto ad un altro
e non ha forma propria.
L’acqua «tende a livellarsi» soltanto se la
pressione è la stessa in ogni punto della
superficie.
I vasi comunicanti sono dei recipienti collegati da
un tubo, contenenti una certa quantità di liquido
di densità d (ad esempio l’acqua).
Il liquido ha lo stesso livello in entrambi i
recipienti, che sono aperti nella parte superiore;
pertanto, la pressione alla base del recipiente,
che non dipende dalla forma e dalle dimensioni
del recipiente, è la stessa e vale:
P= Patm + dgh
I vasi comunicanti
Se invece i due recipienti sono riempiti a livelli
differenti, la pressione alla loro base è
diversa, con una pressione maggiore alla base
del recipiente con il livello maggiore d’acqua.
Il fisico fiammingo Stevino che
formulò una legge, che da lui
prende il nome, in cui si
afferma che la pressione a una
profondità h dalla superficie
libera di un fluido è data dalla
somma della pressione
atmosferica e di una quantità
proporzionale alla profondita h
e alla densità d del fluido:
P = Patm + dgh
La legge di Stevino
Nell'esperimento, Pascal inserì un tubo
verticale in una botte piena d'acqua. A quel
punto iniziò a versare l'acqua nel tubo fino a
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Il noto fisico francese Pascal che nel ‘600,
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esperimento della botte una legge che stabilisce
che, quando avviene un aumento di pressione in
un punto di un fluido confinato, tale aumento
viene trasmesso anche ad ogni punto del fluido
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Archimede di Siracusa fu un fisico e inventore
greco, a cui si devono molte invenzioni e un
principio fondamentale, che afferma:
«Un corpo immerso (totalmente o
parzialmente) in un fluido riceve una spinta
(detta forza di galleggiamento) verticale (dal
basso verso l'alto) di intensità pari al peso di
una massa di fluido di volume uguale a quella
della parte immersa del corpo.».
Questa forza viene detta forza di
galleggiamento o anche forza (o spinta) di
Archimede.
La forza di galleggiamento per un oggetto di
volume V immerso in un fluido di densità d :
Fg = (df)Vg
Il principio di Archimede
Tra le tante invenzioni di Archimede, di cui alcune
copie sono conservate al tecnoparco di Archimede a
Siracusa, ricordiamo ad esempio l’orologio ad acqua.
Nell'orologio il flusso dell'acqua uscente era reso
costante grazie all'introduzione di una valvola
galleggiante. L'orologio era costituito da due vasche,
una sopraelevata rispetto all'altra. La più alta era
dotata di un rubinetto, che erogava un flusso costante
di acqua nella vasca inferiore. Sopra la vasca inferiore
era posta un'asse girevole alla quale era arrotolato un
filo, alle cui estremità erano a loro volta legate una
piccola pietra e un galleggiante. All'inizio della
giornata la vasca inferiore doveva essere vuota e il filo
veniva tirato giù affinché il galleggiante toccasse il
fondo e la pietra salisse in cima. Aprendo il rubinetto
la vasca inferiore cominciava a riempirsi sollevando il
galleggiante e facendo di conseguenza abbassare la
pietra. La lunghezza del filo e il flusso dell'acqua
erano calibrati in modo che quando il galleggiante si
trovava alla stessa altezza della pietra erano le 12 e
quando la pietra arrivava al fondo erano le sei del
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L’orologio ad acqua
La vite idraulica
Una delle sue invenzioni più importanti
fu quella per il pompaggio dell'acqua,
nota come vite di Archimede.
La vite idraulica, detta anche còclea, è
un dispositivo elementare usato per
sollevare un liquido.
Si compone di una grande vite
all'interno di un tubo la cui parte
inferiore è immersa nel liquido,
attraverso la rotazione della vite si
raccoglie una certa quantità di
materiale che per ogni giro
avanza di una distanza pari al passo
della vite finché arrivata in cima non
viene scaricata in un serbatoio.
LICEO SCIENTIFICO
‟GALILEO GALILEI”
MODULO INTERDISCIPLINARE:
‟ACQUA: NATURA, STORIA E
MITO”
CLASSE: I C
DISCIPLINA: STORIA E
GEOGRAFIA
I Greci avevano un rapporto speciale con l’
acqua e il mare. Atene fu una delle poleis
greche con una forte vocazione marittima che
impose la sua talassocrazia su gran parte del
mondo greco.
I GRECI E L’ACQUA
Atene si dota di un
porto funzionante e
di una flotta
imponente
diventando così una
grande citta
commerciale e una
grande potenza
marittima.
La marineria antica era
stagionale e non conosceva
l'uso degli strumenti di
navigazione. Per la notte si
utilizzavano le stelle e per il
giorno la posizione del Sole. In
periodo invernale si
percorrevano pochissime rotte,
come quella tra Rodi e l'Egitto, e
solo per gravi bisogni, come la
mancanza di beni di necessità,
o per motivi di ordine militare.
Il porto del Pireo è ancora oggi il porto greco più
grande. Fu realizzato dagli ateniesi a 8 km dalla polis,
sfruttandone le sue insenature.
Per i Greci l’acqua simboleggia i
misteri della vita, dove nascita e
morte, passato, presente e futuro
si intrecciano: dove sgorgano le
sorgenti, e perciò gli spiriti
dell’acqua, che hanno il potere
della profezia, sorgono dunque
gli oracoli più famosi
dell’antichità. Nel mito greco,
Poseidone presiede a tutte le
acque del mare. Un’altra usanza
dei Greci era che a mezzogiorno
si evitavano fontane, fiumi,
sorgenti, umidità legate a grotte
e ombre d’alberi: lì regnavano
ambigue le Ninfe.
(Scienze)
Gli oceani sono i grandi bacini di acqua salata che circondano la
Terra. Sono tre:
Oceano Pacifico È compreso tra il continente americano da un lato,
Asia e Australia dall’altro.
(circa il 50% della superficie marina totale)
Oceano Atlantico È compreso tra il continente americano da un lato,
Europa e Africa dall’altro (circa il 29% della superficie marina
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Oceano Indiano È compreso tra Asia, Africa, Australia e Antartide (il
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Il Mediterraneo è un mare intercontinentale situato
tra Europa, Nordafrica e Asia occidentale connesso all'Oceano
Atlantico. La sua superficie approssimativa è di 2,51 milioni di km².
Questo è un mare di straordinaria bellezza, e, con oltre 17.000
specie, racchiude in sé un'enorme complessità di flora e fauna.
 Le acque marine
L’ acqua marina è una
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dissociati, cioè scomposti
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costituiscono. L'acqua di mare
è mediamente composta per il
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Salinità delle superfici
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E le acque dei laghi?
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mari, è tuttavia una proprietà
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cause, quali l'origine del lago,
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immissari e l'intensità
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Acque dolci
 la temperatura, dipende da molti fattori, tra cui
latitudine, profondità, clima locale; nelle regioni
temperate e tropicali, la presenza di un lago molto
grande e profondo può esercitare localmente un
effetto mitigatore sul clima.
Acque salate
 L’acqua del mare si riscalda
lentamente e altrettanto
lentamente si raffredda; infatti
svolge una notevole azione
mitigatrice sul clima. La principale
fonte di riscaldamento del mare è
il Sole: le acque superficiali
vengono riscaldate e, molto
lentamente, il calore viene
trasportato in profondità con
movimenti convettivi.
IL COLORE
Solitamente il colore del mare è blu o azzurro,
ma è semplicemente il cielo che è riflesso dal
mare. L’acqua assorbe la luce del sole in un
modo particolare e complicato.
A volte sembra addirittura verde; questo dipende
dal fondale e dalle microscopiche alghe in
sospensione; oppure appare scuro e, questo,
accade quando il fondale è fangoso, come il mar
Morto; o ancora può sembrare rossastro, come
nel caso del mar Rosso; esso ospita delle alghe
particolari che rilasciano dei pigmenti rossastri.
Per questo, a volte, l’acqua assume tale
colorazione.
Gli oceani si preparano a cambiare colore: entro
la fine del secolo la metà di essi è destinata a
diventare sempre più blu o più verde a causa
delle acque sempre più calde. La temperatura più
alta modifica infatti la dimensione e le specie
delle minuscole alghe che vivono sulla superficie
degli oceani, determinandone il colore. Lo indica
la simulazione pubblicata sulla rivista Nature
Communications dal gruppo del Massachusetts
Institute of Technology (Mit) coordinato da
Stephanie Dutkiewicz.
La densità
La densità dell'acqua dipende dalla
temperatura e, si mantiene pressoché
costante al variare della pressione.
Il ghiaccio ha una densità più bassa
rispetto all'acqua allo stato liquido. La
densità dell'acqua ha un massimo di
4°C ogni g/cm. L'acqua si dilata sia al
di sopra che al di sotto. La dilatazione
al diminuire della temperatura non si
verifica per nessun altro liquido.
Questo fatto spiega perché i laghi
gelino innanzitutto in superficie.
La densità dell' acqua di mare è
maggiore della densità dell'acqua
pura a causa della sua salinità.
L’OCEANO DI PLASTICA
Chiamata anche "Pacific Trash Vortex"
quest'isola di plastica è il più grande
accumulo di spazzatura galleggiante al
mondo. Composta prevalentemente da
plastica, metalli leggeri e residui organici
in degradazione, è situata nell'Oceano
Pacifico e si sposta seguendo la corrente
oceanica del vortice subtropicale del Nord
Pacifico. Le sue dimensioni sono immense:
le stime parlano di un minimo di 700.000
km² di estensione fino a più di 10 milioni
di km², per un totale di circa 3 milioni di
tonnellate di rifiuti accumulati (c'è chi
parla perfino di 100 milioni). Per dare
un'idea più precisa, le sue dimensioni sono
simili a quelle della Penisola Iberica, o
maggiori di tutti gli Stati Uniti.
L’INQUINAMENTO NEL MARE
Dalla Fossa delle Marianne ai poli, residui di plastica sono stati trovati
praticamente ovunque nei mari e negli oceani.
Bottiglie, imballaggi, reti da pesca, sacchetti, fazzoletti, mozziconi e
qualunque altro oggetto in plastica una volta finito in acqua si spezza
in frammenti più piccoli per azione dell’erosione e delle correnti.
Purtroppo solo il 20% della plastica prodotta è stata riciclata o
incenerita. Tutto il resto si è accumulato come prodotto di scarto
dell’inquinamento a terra e in acqua.
Di conseguenza dai 4 ai 12 milioni di tonnellate di plastica finiscono
nei mari di tutto il mondo ogni anno, causando l’80% d
ell’inquinamento marino.
Rifiuti che per i 4/5 entrano in mare sospinti dal vento o trascinati
dagli scarichi urbani e dai fiumi. Il resto è prodotto direttamente dalle
navi che solcano i mari, soprattutto pescherecci ma anche navi
mercantili ed imbarcazioni turistiche di tutte le stazze.
Nel nostro piccolo, se vogliamo difendere la salute dei mari e
preservarne le forme di vita, la prima cosa da fare è cambiare le nostre
abitudini di acquisto. Come? Applicando i principi delle 4.
– Ridurre: optare per prodotti con meno imballaggi, borse in stoffa,
batterie ricaricabili…
– Riusare: scegliere il vuoto a rendere, il vetro al posto della plastica…
– Riciclare: selezionare i rifiuti, adottare la raccolta differenziata…
– Recuperare: produrre oggetti diversi dalla loro funzione originale,
inventare nuovi utilizzi.
Massimo Cazzaniga
Marta Grasso
MarioCesare Messina
Paola Puglisi
Paola Santamaria
Gli Argonauti furono un gruppo
di cinquantadue famosi eroi greci
che, sotto la guida di Giasone,
diedero vita ad una delle più note e
affascinanti narrazioni della
mitologia greca: l'avventuroso
viaggio a bordo della nave Argo che
li condusse nelle ostili terre della
Colchide, alla conquista del Vello
d'Oro.
Si tratta del primo viaggio in mare
aperto che il mito ricordi, vera
impresa eroica.
Ulisse viaggiò molti anni in mare in seguito alla guerra di Troia,
poiché voleva esplorare il Mediterraneo e conoscere nuovi popoli.
Tuttavia, come spesso avviene nella narrativa antica e moderna, sono
proprio il mare e le sue insidie a mettere a repentaglio la vita dell’
eroe.
Nell’ Odissea Ulisse viene perseguitato da Poseidone in seguito all’
accecamento del figlio del dio, il ciclope Polifemo, e fa più volte
naufragio, perdendo progressivamente tutte le sue navi e tutti i suoi
compagni.
Le sirene sono delle creature
dal canto puro che con la loro
voce e le loro soavi parole
incantano i marinai, facendoli
arrivare sulla loro isola per poi
ucciderli.
Nonostante ciò Ulisse,
desideroso di conoscere il loro
canto, trova un modo per
resistere alla loro seduzione:
egli si fa legare all’ albero
maestro e proibisce al suo
equipaggio di liberarlo; i suoi
compagni, invece,utilizzano
della cera per tapparsi le
orecchie.
Nel capitolo XXXIV delle sue Avventure, Pinocchio, gettatosi in mare in
forma d’ asino, è liberato da tali fattezze dall’ intervento dei pesci e
ritorna ad essere un burattino come prima: ma mentre nuota per salvarsi,
è ingoiato dal terribile Pesce-cane.
Anche qui possiamo vedere che il rapporto di Pinocchio con il mare,
come quello di Ulisse, è piuttosto conflittuale. Pinocchio infatti, rischia la
morte, ma riuscirà a salvare se stesso e il padre.
Anche in questo caso, l’eroe sopravvive al naufragio e riesce a
raggiungere la terraferma per portare a termine la sua avventura.
A.S. 2018-2019
Classe IC
Progetto pluridisciplinare
«L’acqua: natura, storia, mito»
Français
Docente: prof. Francesca
Cardaci
Paola Santamaria
Joyce Mapulanga
Gabriele Lombardo
Giulia Castagna
Tommaso Dobrich
Margherita Amata
MARAIS
couche d'eau stagnante, en général peu profonde,
et envahie par la végétation
aquatique ou herbacée.
La végétation des
marais est
constituée
d'espèces
adaptées au
milieu humide.
Dans les marais
d'eau saumâtre,
on rencontre des
espèces halophile
s.
douce - stagnante - plus ou moins
salée
Les marais côtiers peuvent
être associés à
des estuaires ou à
des lagunes littorales.
Où?
•zones mal drainées par le réseau hydrographique,
et à sous-sol imperméable.
•zones peu accidentées, soit à proximité de cours
d'eau ou de la mer
•creux dépourvus d'écoulement vers la mer.
Les marais sont très nombreux en France, mais les plus importants sont:
Le marais Poitevin
Le marais de Camargue
Il y a aussi un quartier parisien qui s’appelle “Le Marais”qui aujourd’hui n’est plus une
zone marécageuse.
 se trouve au Sud de la région de Vendée
 la zone de Poitevin est traversée par le
fleuve “Sèvre Niortaise”
 il y a deux types de marais:
-Le Marais desséché, à l’ouest
-Le Marais mouillé ou “Venise verte”, à l’est
 c’est un parc régional où l’ on peux
trouver
-des plantes très intéressantes, comme
l’angélique ou l’iris.
-des animaux comme les cygnes royaux,
ou encore les grenouilles et les les
hérons.
Le 20 Mai 2010,
le parc régional du Poitevin,
a reçu le titre de "Grand Site du France ».
Camilla Bonaccorso
Federico Giorelli
Alessandra Grasso
Sara Petringa
Paola Puglisi
Alice Bonfiglio
Costanza Bonaccorsi
Elena Puglisi
Carla Conti
Eleonora Lizzio
En Vendée, les folkloristes ont recueilli de nombreux récits sur la
chasse-galerie, sorte de manifestation fantôme qui se signale dans les
airs par des hurlements, des galopades et d’autres bruits inquiétants,
et qui fait partie des chasses fantastiques condamnées à errer
éternellement en punition d’excès commis par des chasseurs impies.
https://www.youtube.com/watch?v=xI58RasCJT
La Vendée est un
département français
traversé par la rivière
homonyme, affluent de
la Sèvre Niortaise.
Elle est située dans la
région des Pays de la
Loire et dans la province
historique du Poitou.
La légende du
Cheval Mallet
Valentina Strazzuso
Chiara De Geronimo
Francesca Zappalà
Mariafederica Costanzo
Giorgia Di Guardo
Le Cheval Mallet est un cheval
fabuleux et maléfique mentionné
dans le folklore français de la
Vendée.
Cet animal est présenté comme
un magnifique cheval,
généralement blanc, toujours
vicieux ou maudit, si un voyageur
monte sur ce cheval il est jeté à
terre et meurt généralement sur
place, ou est piétiné par son
cheval.
L'une des seules protections fiables
contre le cheval Mallet
est
la médaille de Saint Benoît,
dite « croix des sorciers »
Les lettres qui figurent autour de cette
médaille et qui protègent des périls,
sont censées signifier
«Vade retro, Satana»
LE MARAIS ET
L’ÉGLISE CATHOLIQUE
Christian Scavo
Mario Cesare Messina
Francesco Piana
Umberto Campisi
Giuseppe Recupero
Les marais furent reconnus par
l’Eglise catholique de nature
diabolique.
Les portes de l’Enfer s’ouvrent
au fond de ces eaux noires.
C’est pourquoi les âmes en
peine hantent ces lieux de mort.
Les régions mobilisent les
représentations du monde et les
relient en un discours dans
lequel la nature tient une place
essentielle.
La diable, c’est l’accusater.
DE GEORGE SAND
Alice Vecchio
Marta Grasso
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Icprogetto pluridisciplinare completo

  • 1. A.S. 2018-2019 Classe IC Progetto pluridisciplinare «L’acqua: natura, storia, mito»
  • 2. L’acqua è un fluido, cioè una sostanza che può scorrere da un punto ad un altro e non ha forma propria. L’acqua «tende a livellarsi» soltanto se la pressione è la stessa in ogni punto della superficie.
  • 3. I vasi comunicanti sono dei recipienti collegati da un tubo, contenenti una certa quantità di liquido di densità d (ad esempio l’acqua). Il liquido ha lo stesso livello in entrambi i recipienti, che sono aperti nella parte superiore; pertanto, la pressione alla base del recipiente, che non dipende dalla forma e dalle dimensioni del recipiente, è la stessa e vale: P= Patm + dgh I vasi comunicanti Se invece i due recipienti sono riempiti a livelli differenti, la pressione alla loro base è diversa, con una pressione maggiore alla base del recipiente con il livello maggiore d’acqua.
  • 4. Il fisico fiammingo Stevino che formulò una legge, che da lui prende il nome, in cui si afferma che la pressione a una profondità h dalla superficie libera di un fluido è data dalla somma della pressione atmosferica e di una quantità proporzionale alla profondita h e alla densità d del fluido: P = Patm + dgh La legge di Stevino
  • 5. Nell'esperimento, Pascal inserì un tubo verticale in una botte piena d'acqua. A quel punto iniziò a versare l'acqua nel tubo fino a riempirlo e osservò un aumento della pressione, che raggiunse una intensità tale da rompere la botte. Da ciò trasse il suo famoso principio. Il principio di Pascal Il noto fisico francese Pascal che nel ‘600, studiando la fisica dei fluidi scoprì nel famoso esperimento della botte una legge che stabilisce che, quando avviene un aumento di pressione in un punto di un fluido confinato, tale aumento viene trasmesso anche ad ogni punto del fluido all'interno del contenitore.
  • 6. Archimede di Siracusa fu un fisico e inventore greco, a cui si devono molte invenzioni e un principio fondamentale, che afferma: «Un corpo immerso (totalmente o parzialmente) in un fluido riceve una spinta (detta forza di galleggiamento) verticale (dal basso verso l'alto) di intensità pari al peso di una massa di fluido di volume uguale a quella della parte immersa del corpo.». Questa forza viene detta forza di galleggiamento o anche forza (o spinta) di Archimede. La forza di galleggiamento per un oggetto di volume V immerso in un fluido di densità d : Fg = (df)Vg Il principio di Archimede
  • 7. Tra le tante invenzioni di Archimede, di cui alcune copie sono conservate al tecnoparco di Archimede a Siracusa, ricordiamo ad esempio l’orologio ad acqua. Nell'orologio il flusso dell'acqua uscente era reso costante grazie all'introduzione di una valvola galleggiante. L'orologio era costituito da due vasche, una sopraelevata rispetto all'altra. La più alta era dotata di un rubinetto, che erogava un flusso costante di acqua nella vasca inferiore. Sopra la vasca inferiore era posta un'asse girevole alla quale era arrotolato un filo, alle cui estremità erano a loro volta legate una piccola pietra e un galleggiante. All'inizio della giornata la vasca inferiore doveva essere vuota e il filo veniva tirato giù affinché il galleggiante toccasse il fondo e la pietra salisse in cima. Aprendo il rubinetto la vasca inferiore cominciava a riempirsi sollevando il galleggiante e facendo di conseguenza abbassare la pietra. La lunghezza del filo e il flusso dell'acqua erano calibrati in modo che quando il galleggiante si trovava alla stessa altezza della pietra erano le 12 e quando la pietra arrivava al fondo erano le sei del pomeriggio. L’orologio ad acqua
  • 8. La vite idraulica Una delle sue invenzioni più importanti fu quella per il pompaggio dell'acqua, nota come vite di Archimede. La vite idraulica, detta anche còclea, è un dispositivo elementare usato per sollevare un liquido. Si compone di una grande vite all'interno di un tubo la cui parte inferiore è immersa nel liquido, attraverso la rotazione della vite si raccoglie una certa quantità di materiale che per ogni giro avanza di una distanza pari al passo della vite finché arrivata in cima non viene scaricata in un serbatoio.
  • 9. LICEO SCIENTIFICO ‟GALILEO GALILEI” MODULO INTERDISCIPLINARE: ‟ACQUA: NATURA, STORIA E MITO” CLASSE: I C DISCIPLINA: STORIA E GEOGRAFIA
  • 10. I Greci avevano un rapporto speciale con l’ acqua e il mare. Atene fu una delle poleis greche con una forte vocazione marittima che impose la sua talassocrazia su gran parte del mondo greco. I GRECI E L’ACQUA
  • 11. Atene si dota di un porto funzionante e di una flotta imponente diventando così una grande citta commerciale e una grande potenza marittima.
  • 12. La marineria antica era stagionale e non conosceva l'uso degli strumenti di navigazione. Per la notte si utilizzavano le stelle e per il giorno la posizione del Sole. In periodo invernale si percorrevano pochissime rotte, come quella tra Rodi e l'Egitto, e solo per gravi bisogni, come la mancanza di beni di necessità, o per motivi di ordine militare.
  • 13. Il porto del Pireo è ancora oggi il porto greco più grande. Fu realizzato dagli ateniesi a 8 km dalla polis, sfruttandone le sue insenature.
  • 14. Per i Greci l’acqua simboleggia i misteri della vita, dove nascita e morte, passato, presente e futuro si intrecciano: dove sgorgano le sorgenti, e perciò gli spiriti dell’acqua, che hanno il potere della profezia, sorgono dunque gli oracoli più famosi dell’antichità. Nel mito greco, Poseidone presiede a tutte le acque del mare. Un’altra usanza dei Greci era che a mezzogiorno si evitavano fontane, fiumi, sorgenti, umidità legate a grotte e ombre d’alberi: lì regnavano ambigue le Ninfe.
  • 16. Gli oceani sono i grandi bacini di acqua salata che circondano la Terra. Sono tre: Oceano Pacifico È compreso tra il continente americano da un lato, Asia e Australia dall’altro. (circa il 50% della superficie marina totale) Oceano Atlantico È compreso tra il continente americano da un lato, Europa e Africa dall’altro (circa il 29% della superficie marina globale) Oceano Indiano È compreso tra Asia, Africa, Australia e Antartide (il 21% della superficie marina globale) Il Mediterraneo è un mare intercontinentale situato tra Europa, Nordafrica e Asia occidentale connesso all'Oceano Atlantico. La sua superficie approssimativa è di 2,51 milioni di km². Questo è un mare di straordinaria bellezza, e, con oltre 17.000 specie, racchiude in sé un'enorme complessità di flora e fauna.
  • 17.  Le acque marine L’ acqua marina è una complessa soluzione in acqua pura di numerosi sali dissociati, cioè scomposti negli elementi chimici che li costituiscono. L'acqua di mare è mediamente composta per il 96,5 per cento da acqua e per il 3,5 per cento da sali Salinità delle superfici marine E le acque dei laghi? Nei laghi, la salinità è in genere inferiore a quella dei mari, è tuttavia una proprietà variabile, legata a molte cause, quali l'origine del lago, i materiali apportati dagli immissari e l'intensità dell'evaporazione.
  • 18. Acque dolci  la temperatura, dipende da molti fattori, tra cui latitudine, profondità, clima locale; nelle regioni temperate e tropicali, la presenza di un lago molto grande e profondo può esercitare localmente un effetto mitigatore sul clima. Acque salate  L’acqua del mare si riscalda lentamente e altrettanto lentamente si raffredda; infatti svolge una notevole azione mitigatrice sul clima. La principale fonte di riscaldamento del mare è il Sole: le acque superficiali vengono riscaldate e, molto lentamente, il calore viene trasportato in profondità con movimenti convettivi.
  • 19. IL COLORE Solitamente il colore del mare è blu o azzurro, ma è semplicemente il cielo che è riflesso dal mare. L’acqua assorbe la luce del sole in un modo particolare e complicato. A volte sembra addirittura verde; questo dipende dal fondale e dalle microscopiche alghe in sospensione; oppure appare scuro e, questo, accade quando il fondale è fangoso, come il mar Morto; o ancora può sembrare rossastro, come nel caso del mar Rosso; esso ospita delle alghe particolari che rilasciano dei pigmenti rossastri. Per questo, a volte, l’acqua assume tale colorazione. Gli oceani si preparano a cambiare colore: entro la fine del secolo la metà di essi è destinata a diventare sempre più blu o più verde a causa delle acque sempre più calde. La temperatura più alta modifica infatti la dimensione e le specie delle minuscole alghe che vivono sulla superficie degli oceani, determinandone il colore. Lo indica la simulazione pubblicata sulla rivista Nature Communications dal gruppo del Massachusetts Institute of Technology (Mit) coordinato da Stephanie Dutkiewicz.
  • 20. La densità La densità dell'acqua dipende dalla temperatura e, si mantiene pressoché costante al variare della pressione. Il ghiaccio ha una densità più bassa rispetto all'acqua allo stato liquido. La densità dell'acqua ha un massimo di 4°C ogni g/cm. L'acqua si dilata sia al di sopra che al di sotto. La dilatazione al diminuire della temperatura non si verifica per nessun altro liquido. Questo fatto spiega perché i laghi gelino innanzitutto in superficie. La densità dell' acqua di mare è maggiore della densità dell'acqua pura a causa della sua salinità.
  • 21. L’OCEANO DI PLASTICA Chiamata anche "Pacific Trash Vortex" quest'isola di plastica è il più grande accumulo di spazzatura galleggiante al mondo. Composta prevalentemente da plastica, metalli leggeri e residui organici in degradazione, è situata nell'Oceano Pacifico e si sposta seguendo la corrente oceanica del vortice subtropicale del Nord Pacifico. Le sue dimensioni sono immense: le stime parlano di un minimo di 700.000 km² di estensione fino a più di 10 milioni di km², per un totale di circa 3 milioni di tonnellate di rifiuti accumulati (c'è chi parla perfino di 100 milioni). Per dare un'idea più precisa, le sue dimensioni sono simili a quelle della Penisola Iberica, o maggiori di tutti gli Stati Uniti.
  • 22. L’INQUINAMENTO NEL MARE Dalla Fossa delle Marianne ai poli, residui di plastica sono stati trovati praticamente ovunque nei mari e negli oceani. Bottiglie, imballaggi, reti da pesca, sacchetti, fazzoletti, mozziconi e qualunque altro oggetto in plastica una volta finito in acqua si spezza in frammenti più piccoli per azione dell’erosione e delle correnti. Purtroppo solo il 20% della plastica prodotta è stata riciclata o incenerita. Tutto il resto si è accumulato come prodotto di scarto dell’inquinamento a terra e in acqua. Di conseguenza dai 4 ai 12 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei mari di tutto il mondo ogni anno, causando l’80% d ell’inquinamento marino. Rifiuti che per i 4/5 entrano in mare sospinti dal vento o trascinati dagli scarichi urbani e dai fiumi. Il resto è prodotto direttamente dalle navi che solcano i mari, soprattutto pescherecci ma anche navi mercantili ed imbarcazioni turistiche di tutte le stazze. Nel nostro piccolo, se vogliamo difendere la salute dei mari e preservarne le forme di vita, la prima cosa da fare è cambiare le nostre abitudini di acquisto. Come? Applicando i principi delle 4. – Ridurre: optare per prodotti con meno imballaggi, borse in stoffa, batterie ricaricabili… – Riusare: scegliere il vuoto a rendere, il vetro al posto della plastica… – Riciclare: selezionare i rifiuti, adottare la raccolta differenziata… – Recuperare: produrre oggetti diversi dalla loro funzione originale, inventare nuovi utilizzi.
  • 23. Massimo Cazzaniga Marta Grasso MarioCesare Messina Paola Puglisi Paola Santamaria
  • 24. Gli Argonauti furono un gruppo di cinquantadue famosi eroi greci che, sotto la guida di Giasone, diedero vita ad una delle più note e affascinanti narrazioni della mitologia greca: l'avventuroso viaggio a bordo della nave Argo che li condusse nelle ostili terre della Colchide, alla conquista del Vello d'Oro. Si tratta del primo viaggio in mare aperto che il mito ricordi, vera impresa eroica.
  • 25. Ulisse viaggiò molti anni in mare in seguito alla guerra di Troia, poiché voleva esplorare il Mediterraneo e conoscere nuovi popoli. Tuttavia, come spesso avviene nella narrativa antica e moderna, sono proprio il mare e le sue insidie a mettere a repentaglio la vita dell’ eroe. Nell’ Odissea Ulisse viene perseguitato da Poseidone in seguito all’ accecamento del figlio del dio, il ciclope Polifemo, e fa più volte naufragio, perdendo progressivamente tutte le sue navi e tutti i suoi compagni.
  • 26. Le sirene sono delle creature dal canto puro che con la loro voce e le loro soavi parole incantano i marinai, facendoli arrivare sulla loro isola per poi ucciderli. Nonostante ciò Ulisse, desideroso di conoscere il loro canto, trova un modo per resistere alla loro seduzione: egli si fa legare all’ albero maestro e proibisce al suo equipaggio di liberarlo; i suoi compagni, invece,utilizzano della cera per tapparsi le orecchie.
  • 27. Nel capitolo XXXIV delle sue Avventure, Pinocchio, gettatosi in mare in forma d’ asino, è liberato da tali fattezze dall’ intervento dei pesci e ritorna ad essere un burattino come prima: ma mentre nuota per salvarsi, è ingoiato dal terribile Pesce-cane.
  • 28. Anche qui possiamo vedere che il rapporto di Pinocchio con il mare, come quello di Ulisse, è piuttosto conflittuale. Pinocchio infatti, rischia la morte, ma riuscirà a salvare se stesso e il padre. Anche in questo caso, l’eroe sopravvive al naufragio e riesce a raggiungere la terraferma per portare a termine la sua avventura.
  • 29. A.S. 2018-2019 Classe IC Progetto pluridisciplinare «L’acqua: natura, storia, mito» Français Docente: prof. Francesca Cardaci Paola Santamaria Joyce Mapulanga Gabriele Lombardo Giulia Castagna Tommaso Dobrich Margherita Amata
  • 30. MARAIS couche d'eau stagnante, en général peu profonde, et envahie par la végétation aquatique ou herbacée. La végétation des marais est constituée d'espèces adaptées au milieu humide. Dans les marais d'eau saumâtre, on rencontre des espèces halophile s. douce - stagnante - plus ou moins salée Les marais côtiers peuvent être associés à des estuaires ou à des lagunes littorales. Où? •zones mal drainées par le réseau hydrographique, et à sous-sol imperméable. •zones peu accidentées, soit à proximité de cours d'eau ou de la mer •creux dépourvus d'écoulement vers la mer.
  • 31. Les marais sont très nombreux en France, mais les plus importants sont: Le marais Poitevin Le marais de Camargue Il y a aussi un quartier parisien qui s’appelle “Le Marais”qui aujourd’hui n’est plus une zone marécageuse.
  • 32.
  • 33.  se trouve au Sud de la région de Vendée  la zone de Poitevin est traversée par le fleuve “Sèvre Niortaise”  il y a deux types de marais: -Le Marais desséché, à l’ouest -Le Marais mouillé ou “Venise verte”, à l’est  c’est un parc régional où l’ on peux trouver -des plantes très intéressantes, comme l’angélique ou l’iris. -des animaux comme les cygnes royaux, ou encore les grenouilles et les les hérons. Le 20 Mai 2010, le parc régional du Poitevin, a reçu le titre de "Grand Site du France ».
  • 34.
  • 35. Camilla Bonaccorso Federico Giorelli Alessandra Grasso Sara Petringa Paola Puglisi
  • 36.
  • 37.
  • 38.
  • 39.
  • 40.
  • 41. Alice Bonfiglio Costanza Bonaccorsi Elena Puglisi Carla Conti Eleonora Lizzio
  • 42. En Vendée, les folkloristes ont recueilli de nombreux récits sur la chasse-galerie, sorte de manifestation fantôme qui se signale dans les airs par des hurlements, des galopades et d’autres bruits inquiétants, et qui fait partie des chasses fantastiques condamnées à errer éternellement en punition d’excès commis par des chasseurs impies. https://www.youtube.com/watch?v=xI58RasCJT
  • 43. La Vendée est un département français traversé par la rivière homonyme, affluent de la Sèvre Niortaise. Elle est située dans la région des Pays de la Loire et dans la province historique du Poitou.
  • 44. La légende du Cheval Mallet Valentina Strazzuso Chiara De Geronimo Francesca Zappalà Mariafederica Costanzo Giorgia Di Guardo
  • 45. Le Cheval Mallet est un cheval fabuleux et maléfique mentionné dans le folklore français de la Vendée. Cet animal est présenté comme un magnifique cheval, généralement blanc, toujours vicieux ou maudit, si un voyageur monte sur ce cheval il est jeté à terre et meurt généralement sur place, ou est piétiné par son cheval.
  • 46. L'une des seules protections fiables contre le cheval Mallet est la médaille de Saint Benoît, dite « croix des sorciers » Les lettres qui figurent autour de cette médaille et qui protègent des périls, sont censées signifier «Vade retro, Satana»
  • 47. LE MARAIS ET L’ÉGLISE CATHOLIQUE Christian Scavo Mario Cesare Messina Francesco Piana Umberto Campisi Giuseppe Recupero
  • 48. Les marais furent reconnus par l’Eglise catholique de nature diabolique. Les portes de l’Enfer s’ouvrent au fond de ces eaux noires. C’est pourquoi les âmes en peine hantent ces lieux de mort. Les régions mobilisent les représentations du monde et les relient en un discours dans lequel la nature tient une place essentielle. La diable, c’est l’accusater.
  • 49. DE GEORGE SAND Alice Vecchio Marta Grasso Massimo Cazzaniga Giovanni Finocchiaro Guido Scaccianoce
  • 51. Quelque chose se produit bel et bien dans le cerveau