2. L’acqua è un fluido, cioè una sostanza
che può scorrere da un punto ad un altro
e non ha forma propria.
L’acqua «tende a livellarsi» soltanto se la
pressione è la stessa in ogni punto della
superficie.
3. I vasi comunicanti sono dei recipienti collegati da
un tubo, contenenti una certa quantità di liquido
di densità d (ad esempio l’acqua).
Il liquido ha lo stesso livello in entrambi i
recipienti, che sono aperti nella parte superiore;
pertanto, la pressione alla base del recipiente,
che non dipende dalla forma e dalle dimensioni
del recipiente, è la stessa e vale:
P= Patm + dgh
I vasi comunicanti
Se invece i due recipienti sono riempiti a livelli
differenti, la pressione alla loro base è
diversa, con una pressione maggiore alla base
del recipiente con il livello maggiore d’acqua.
4. Il fisico fiammingo Stevino che
formulò una legge, che da lui
prende il nome, in cui si
afferma che la pressione a una
profondità h dalla superficie
libera di un fluido è data dalla
somma della pressione
atmosferica e di una quantità
proporzionale alla profondita h
e alla densità d del fluido:
P = Patm + dgh
La legge di Stevino
5. Nell'esperimento, Pascal inserì un tubo
verticale in una botte piena d'acqua. A quel
punto iniziò a versare l'acqua nel tubo fino a
riempirlo e osservò un aumento della
pressione, che raggiunse una intensità tale da
rompere la botte.
Da ciò trasse il suo famoso principio.
Il principio di Pascal
Il noto fisico francese Pascal che nel ‘600,
studiando la fisica dei fluidi scoprì nel famoso
esperimento della botte una legge che stabilisce
che, quando avviene un aumento di pressione in
un punto di un fluido confinato, tale aumento
viene trasmesso anche ad ogni punto del fluido
all'interno del contenitore.
6. Archimede di Siracusa fu un fisico e inventore
greco, a cui si devono molte invenzioni e un
principio fondamentale, che afferma:
«Un corpo immerso (totalmente o
parzialmente) in un fluido riceve una spinta
(detta forza di galleggiamento) verticale (dal
basso verso l'alto) di intensità pari al peso di
una massa di fluido di volume uguale a quella
della parte immersa del corpo.».
Questa forza viene detta forza di
galleggiamento o anche forza (o spinta) di
Archimede.
La forza di galleggiamento per un oggetto di
volume V immerso in un fluido di densità d :
Fg = (df)Vg
Il principio di Archimede
7. Tra le tante invenzioni di Archimede, di cui alcune
copie sono conservate al tecnoparco di Archimede a
Siracusa, ricordiamo ad esempio l’orologio ad acqua.
Nell'orologio il flusso dell'acqua uscente era reso
costante grazie all'introduzione di una valvola
galleggiante. L'orologio era costituito da due vasche,
una sopraelevata rispetto all'altra. La più alta era
dotata di un rubinetto, che erogava un flusso costante
di acqua nella vasca inferiore. Sopra la vasca inferiore
era posta un'asse girevole alla quale era arrotolato un
filo, alle cui estremità erano a loro volta legate una
piccola pietra e un galleggiante. All'inizio della
giornata la vasca inferiore doveva essere vuota e il filo
veniva tirato giù affinché il galleggiante toccasse il
fondo e la pietra salisse in cima. Aprendo il rubinetto
la vasca inferiore cominciava a riempirsi sollevando il
galleggiante e facendo di conseguenza abbassare la
pietra. La lunghezza del filo e il flusso dell'acqua
erano calibrati in modo che quando il galleggiante si
trovava alla stessa altezza della pietra erano le 12 e
quando la pietra arrivava al fondo erano le sei del
pomeriggio.
L’orologio ad acqua
8. La vite idraulica
Una delle sue invenzioni più importanti
fu quella per il pompaggio dell'acqua,
nota come vite di Archimede.
La vite idraulica, detta anche còclea, è
un dispositivo elementare usato per
sollevare un liquido.
Si compone di una grande vite
all'interno di un tubo la cui parte
inferiore è immersa nel liquido,
attraverso la rotazione della vite si
raccoglie una certa quantità di
materiale che per ogni giro
avanza di una distanza pari al passo
della vite finché arrivata in cima non
viene scaricata in un serbatoio.
10. I Greci avevano un rapporto speciale con l’
acqua e il mare. Atene fu una delle poleis
greche con una forte vocazione marittima che
impose la sua talassocrazia su gran parte del
mondo greco.
I GRECI E L’ACQUA
11. Atene si dota di un
porto funzionante e
di una flotta
imponente
diventando così una
grande citta
commerciale e una
grande potenza
marittima.
12. La marineria antica era
stagionale e non conosceva
l'uso degli strumenti di
navigazione. Per la notte si
utilizzavano le stelle e per il
giorno la posizione del Sole. In
periodo invernale si
percorrevano pochissime rotte,
come quella tra Rodi e l'Egitto, e
solo per gravi bisogni, come la
mancanza di beni di necessità,
o per motivi di ordine militare.
13. Il porto del Pireo è ancora oggi il porto greco più
grande. Fu realizzato dagli ateniesi a 8 km dalla polis,
sfruttandone le sue insenature.
14. Per i Greci l’acqua simboleggia i
misteri della vita, dove nascita e
morte, passato, presente e futuro
si intrecciano: dove sgorgano le
sorgenti, e perciò gli spiriti
dell’acqua, che hanno il potere
della profezia, sorgono dunque
gli oracoli più famosi
dell’antichità. Nel mito greco,
Poseidone presiede a tutte le
acque del mare. Un’altra usanza
dei Greci era che a mezzogiorno
si evitavano fontane, fiumi,
sorgenti, umidità legate a grotte
e ombre d’alberi: lì regnavano
ambigue le Ninfe.
16. Gli oceani sono i grandi bacini di acqua salata che circondano la
Terra. Sono tre:
Oceano Pacifico È compreso tra il continente americano da un lato,
Asia e Australia dall’altro.
(circa il 50% della superficie marina totale)
Oceano Atlantico È compreso tra il continente americano da un lato,
Europa e Africa dall’altro (circa il 29% della superficie marina
globale)
Oceano Indiano È compreso tra Asia, Africa, Australia e Antartide (il
21% della superficie marina globale)
Il Mediterraneo è un mare intercontinentale situato
tra Europa, Nordafrica e Asia occidentale connesso all'Oceano
Atlantico. La sua superficie approssimativa è di 2,51 milioni di km².
Questo è un mare di straordinaria bellezza, e, con oltre 17.000
specie, racchiude in sé un'enorme complessità di flora e fauna.
17. Le acque marine
L’ acqua marina è una
complessa soluzione in acqua
pura di numerosi sali
dissociati, cioè scomposti
negli elementi chimici che li
costituiscono. L'acqua di mare
è mediamente composta per il
96,5 per cento da acqua e per
il 3,5 per cento da sali
Salinità delle superfici
marine
E le acque dei laghi?
Nei laghi, la salinità è in
genere inferiore a quella dei
mari, è tuttavia una proprietà
variabile, legata a molte
cause, quali l'origine del lago,
i materiali apportati dagli
immissari e l'intensità
dell'evaporazione.
18. Acque dolci
la temperatura, dipende da molti fattori, tra cui
latitudine, profondità, clima locale; nelle regioni
temperate e tropicali, la presenza di un lago molto
grande e profondo può esercitare localmente un
effetto mitigatore sul clima.
Acque salate
L’acqua del mare si riscalda
lentamente e altrettanto
lentamente si raffredda; infatti
svolge una notevole azione
mitigatrice sul clima. La principale
fonte di riscaldamento del mare è
il Sole: le acque superficiali
vengono riscaldate e, molto
lentamente, il calore viene
trasportato in profondità con
movimenti convettivi.
19. IL COLORE
Solitamente il colore del mare è blu o azzurro,
ma è semplicemente il cielo che è riflesso dal
mare. L’acqua assorbe la luce del sole in un
modo particolare e complicato.
A volte sembra addirittura verde; questo dipende
dal fondale e dalle microscopiche alghe in
sospensione; oppure appare scuro e, questo,
accade quando il fondale è fangoso, come il mar
Morto; o ancora può sembrare rossastro, come
nel caso del mar Rosso; esso ospita delle alghe
particolari che rilasciano dei pigmenti rossastri.
Per questo, a volte, l’acqua assume tale
colorazione.
Gli oceani si preparano a cambiare colore: entro
la fine del secolo la metà di essi è destinata a
diventare sempre più blu o più verde a causa
delle acque sempre più calde. La temperatura più
alta modifica infatti la dimensione e le specie
delle minuscole alghe che vivono sulla superficie
degli oceani, determinandone il colore. Lo indica
la simulazione pubblicata sulla rivista Nature
Communications dal gruppo del Massachusetts
Institute of Technology (Mit) coordinato da
Stephanie Dutkiewicz.
20. La densità
La densità dell'acqua dipende dalla
temperatura e, si mantiene pressoché
costante al variare della pressione.
Il ghiaccio ha una densità più bassa
rispetto all'acqua allo stato liquido. La
densità dell'acqua ha un massimo di
4°C ogni g/cm. L'acqua si dilata sia al
di sopra che al di sotto. La dilatazione
al diminuire della temperatura non si
verifica per nessun altro liquido.
Questo fatto spiega perché i laghi
gelino innanzitutto in superficie.
La densità dell' acqua di mare è
maggiore della densità dell'acqua
pura a causa della sua salinità.
21. L’OCEANO DI PLASTICA
Chiamata anche "Pacific Trash Vortex"
quest'isola di plastica è il più grande
accumulo di spazzatura galleggiante al
mondo. Composta prevalentemente da
plastica, metalli leggeri e residui organici
in degradazione, è situata nell'Oceano
Pacifico e si sposta seguendo la corrente
oceanica del vortice subtropicale del Nord
Pacifico. Le sue dimensioni sono immense:
le stime parlano di un minimo di 700.000
km² di estensione fino a più di 10 milioni
di km², per un totale di circa 3 milioni di
tonnellate di rifiuti accumulati (c'è chi
parla perfino di 100 milioni). Per dare
un'idea più precisa, le sue dimensioni sono
simili a quelle della Penisola Iberica, o
maggiori di tutti gli Stati Uniti.
22. L’INQUINAMENTO NEL MARE
Dalla Fossa delle Marianne ai poli, residui di plastica sono stati trovati
praticamente ovunque nei mari e negli oceani.
Bottiglie, imballaggi, reti da pesca, sacchetti, fazzoletti, mozziconi e
qualunque altro oggetto in plastica una volta finito in acqua si spezza
in frammenti più piccoli per azione dell’erosione e delle correnti.
Purtroppo solo il 20% della plastica prodotta è stata riciclata o
incenerita. Tutto il resto si è accumulato come prodotto di scarto
dell’inquinamento a terra e in acqua.
Di conseguenza dai 4 ai 12 milioni di tonnellate di plastica finiscono
nei mari di tutto il mondo ogni anno, causando l’80% d
ell’inquinamento marino.
Rifiuti che per i 4/5 entrano in mare sospinti dal vento o trascinati
dagli scarichi urbani e dai fiumi. Il resto è prodotto direttamente dalle
navi che solcano i mari, soprattutto pescherecci ma anche navi
mercantili ed imbarcazioni turistiche di tutte le stazze.
Nel nostro piccolo, se vogliamo difendere la salute dei mari e
preservarne le forme di vita, la prima cosa da fare è cambiare le nostre
abitudini di acquisto. Come? Applicando i principi delle 4.
– Ridurre: optare per prodotti con meno imballaggi, borse in stoffa,
batterie ricaricabili…
– Riusare: scegliere il vuoto a rendere, il vetro al posto della plastica…
– Riciclare: selezionare i rifiuti, adottare la raccolta differenziata…
– Recuperare: produrre oggetti diversi dalla loro funzione originale,
inventare nuovi utilizzi.
24. Gli Argonauti furono un gruppo
di cinquantadue famosi eroi greci
che, sotto la guida di Giasone,
diedero vita ad una delle più note e
affascinanti narrazioni della
mitologia greca: l'avventuroso
viaggio a bordo della nave Argo che
li condusse nelle ostili terre della
Colchide, alla conquista del Vello
d'Oro.
Si tratta del primo viaggio in mare
aperto che il mito ricordi, vera
impresa eroica.
25. Ulisse viaggiò molti anni in mare in seguito alla guerra di Troia,
poiché voleva esplorare il Mediterraneo e conoscere nuovi popoli.
Tuttavia, come spesso avviene nella narrativa antica e moderna, sono
proprio il mare e le sue insidie a mettere a repentaglio la vita dell’
eroe.
Nell’ Odissea Ulisse viene perseguitato da Poseidone in seguito all’
accecamento del figlio del dio, il ciclope Polifemo, e fa più volte
naufragio, perdendo progressivamente tutte le sue navi e tutti i suoi
compagni.
26. Le sirene sono delle creature
dal canto puro che con la loro
voce e le loro soavi parole
incantano i marinai, facendoli
arrivare sulla loro isola per poi
ucciderli.
Nonostante ciò Ulisse,
desideroso di conoscere il loro
canto, trova un modo per
resistere alla loro seduzione:
egli si fa legare all’ albero
maestro e proibisce al suo
equipaggio di liberarlo; i suoi
compagni, invece,utilizzano
della cera per tapparsi le
orecchie.
27. Nel capitolo XXXIV delle sue Avventure, Pinocchio, gettatosi in mare in
forma d’ asino, è liberato da tali fattezze dall’ intervento dei pesci e
ritorna ad essere un burattino come prima: ma mentre nuota per salvarsi,
è ingoiato dal terribile Pesce-cane.
28. Anche qui possiamo vedere che il rapporto di Pinocchio con il mare,
come quello di Ulisse, è piuttosto conflittuale. Pinocchio infatti, rischia la
morte, ma riuscirà a salvare se stesso e il padre.
Anche in questo caso, l’eroe sopravvive al naufragio e riesce a
raggiungere la terraferma per portare a termine la sua avventura.
29. A.S. 2018-2019
Classe IC
Progetto pluridisciplinare
«L’acqua: natura, storia, mito»
Français
Docente: prof. Francesca
Cardaci
Paola Santamaria
Joyce Mapulanga
Gabriele Lombardo
Giulia Castagna
Tommaso Dobrich
Margherita Amata
30. MARAIS
couche d'eau stagnante, en général peu profonde,
et envahie par la végétation
aquatique ou herbacée.
La végétation des
marais est
constituée
d'espèces
adaptées au
milieu humide.
Dans les marais
d'eau saumâtre,
on rencontre des
espèces halophile
s.
douce - stagnante - plus ou moins
salée
Les marais côtiers peuvent
être associés à
des estuaires ou à
des lagunes littorales.
Où?
•zones mal drainées par le réseau hydrographique,
et à sous-sol imperméable.
•zones peu accidentées, soit à proximité de cours
d'eau ou de la mer
•creux dépourvus d'écoulement vers la mer.
31. Les marais sont très nombreux en France, mais les plus importants sont:
Le marais Poitevin
Le marais de Camargue
Il y a aussi un quartier parisien qui s’appelle “Le Marais”qui aujourd’hui n’est plus une
zone marécageuse.
32.
33. se trouve au Sud de la région de Vendée
la zone de Poitevin est traversée par le
fleuve “Sèvre Niortaise”
il y a deux types de marais:
-Le Marais desséché, à l’ouest
-Le Marais mouillé ou “Venise verte”, à l’est
c’est un parc régional où l’ on peux
trouver
-des plantes très intéressantes, comme
l’angélique ou l’iris.
-des animaux comme les cygnes royaux,
ou encore les grenouilles et les les
hérons.
Le 20 Mai 2010,
le parc régional du Poitevin,
a reçu le titre de "Grand Site du France ».
42. En Vendée, les folkloristes ont recueilli de nombreux récits sur la
chasse-galerie, sorte de manifestation fantôme qui se signale dans les
airs par des hurlements, des galopades et d’autres bruits inquiétants,
et qui fait partie des chasses fantastiques condamnées à errer
éternellement en punition d’excès commis par des chasseurs impies.
https://www.youtube.com/watch?v=xI58RasCJT
43. La Vendée est un
département français
traversé par la rivière
homonyme, affluent de
la Sèvre Niortaise.
Elle est située dans la
région des Pays de la
Loire et dans la province
historique du Poitou.
44. La légende du
Cheval Mallet
Valentina Strazzuso
Chiara De Geronimo
Francesca Zappalà
Mariafederica Costanzo
Giorgia Di Guardo
45. Le Cheval Mallet est un cheval
fabuleux et maléfique mentionné
dans le folklore français de la
Vendée.
Cet animal est présenté comme
un magnifique cheval,
généralement blanc, toujours
vicieux ou maudit, si un voyageur
monte sur ce cheval il est jeté à
terre et meurt généralement sur
place, ou est piétiné par son
cheval.
46. L'une des seules protections fiables
contre le cheval Mallet
est
la médaille de Saint Benoît,
dite « croix des sorciers »
Les lettres qui figurent autour de cette
médaille et qui protègent des périls,
sont censées signifier
«Vade retro, Satana»
47. LE MARAIS ET
L’ÉGLISE CATHOLIQUE
Christian Scavo
Mario Cesare Messina
Francesco Piana
Umberto Campisi
Giuseppe Recupero
48. Les marais furent reconnus par
l’Eglise catholique de nature
diabolique.
Les portes de l’Enfer s’ouvrent
au fond de ces eaux noires.
C’est pourquoi les âmes en
peine hantent ces lieux de mort.
Les régions mobilisent les
représentations du monde et les
relient en un discours dans
lequel la nature tient une place
essentielle.
La diable, c’est l’accusater.
49. DE GEORGE SAND
Alice Vecchio
Marta Grasso
Massimo Cazzaniga
Giovanni Finocchiaro
Guido Scaccianoce