2. San Vitale è una chiesa a pianta ottagonale.
È stata costruita nella prima metà del VI sec.
tra il 526 e il 547.
È caratterizzata dall’impiego di mattoni
stretti e allungati, caratteristici dell’età
giustinianea.
L’altezza dei mattoni è
uguale a quella della malta
interposta tra questi.
Il rivestimento murario
assume una valenza
decorativa.
I due contrafforti sono stati
aggiunti in età più tarda per
una maggiore stabilità.
3. Conserva le sue proporzioni architettoniche originali.
La chiesa non è in piano: infatti, nel 1900, sono stati
eseguiti lavori di restauro che hanno fatto in modo che il
pavimento, sopraelevato di circa 1 m,
venisse smantellato per i continui allagamenti.
È stato creato un impianto idraulico per mantenere
l’acqua a un livello costante.
4. Sono stati rintracciati due frammenti del pavimento
originale del VI sec.
I capitelli: di età giustinianea, erano a imposta; erano una
sorta di doppio capitello.
5. Il piano superiore della chiesa, il
matroneo, era riservato alle donne.
La cupola ha affreschi
barocchi del 1700,
che non erano presenti
al momento
della costruzione
6. I mosaici
Sono concentrati nell’abside e il tema fondamentale è
quello del sacrificio.
Al di sopra del presbiterio è presente l’immagine
dell’agnello mistico, simbolo di salvezza.
Nella grande lunetta è raffigurato uno dei maggiori esempi
di sacrificio descritti nell’Antico Testamento: è l’episodio di
Abramo che sacrifica il figlio Isacco.
Vediamo il sacrificio vero e proprio,quando dall’alto scende
la mano di Dio, il quale ferma la spada e, al posto di Isacco,
sarà sacrificato l’ariete.
7. Nell’abside cambia lo sfondo, che diventa da
verdeggiante a dorato che rappresenta un linguaggio
narrativo, mentre nell’abside diventa celebrativo.
Nel catino dell’abside il rappresentante della corte
celeste è Cristo: raffigurato nelle vesti del creatore,
siede sulla sfera che rappresenta il creato.
Con la mano destra porge la corona a San Vitale, che,
secondo la leggenda, è un soldato romano che muore
martire.
Dalla parte opposta a San Vitale, viene rappresentato il
vescovo Ecclesio, che rappresenta la vittoria della
chiesa ortodossa su quella ariana.
8. Nella corte terrestre sono rappresentati: Giustiniano e
Teodora, che indicano la parità tra I due imperatori.
Entrambi sono raffigurati con l’aureola poichè il loro
potere era ritenuto sacro.
Giustiniano tiene in mano una ciotola contenente il
pane, mentre Teodora offre il vino: questo è una
rinnovamento del tema del sacrificio.
9. Il pannello di Teodora, rispetto a quello di Giustiniano, è
più vivace cromaticamente,
per indicare la
ricchezza.
Teodora ha gli
stessi attributi del
potere di
Giustiniano.
10. Nella seconda lunetta, invece,
sono rappresentati due sacrifici:
Abele che sacrifica l’agnello e
Mechisede che offre il pane e il
vino. Dall’alto la mano di Dio con
tre dita alzate che simboleggia la
trinità.
Di fianco alle due lunette,
vengono rappresentate delle
scene della vita di Mosè: è sia
figura di Cristo che
dell’imperatore, nella guida
politica del popolo eletto.
11. Raffigurati in un ricamo dorato
sono i tre magi, importanti
perchè si vuole ribadire il tema
dell’offerta e perchè vogliono
testimoniare che Teodora adora
Cristo come uomo e vero Dio.
Sotto l’arco trionfale ci sono i
dodici apostoli più i due santi
Milanesi Gervasio e Protasio,
considerati, secondo la
leggenda, figli di San Vitale.
Come in tutti i mosaici, affianco
a Cristo sono rappresentati
Pietro e Paolo.