3. I processi di lettura e scrittura
• LA LETTURA E' UN PROCESSO IL CUI
SCOPO E' LA COMPRENSIONE DEL TESTO
SCRITTO.
• La comprensione del testo si realizza quando il
soggetto riesce a ricostruire una
rappresentazione mentale dello scritto.
• è un processo psicolinguistico: il soggetto infatti
costruisce una rappresentazione mentale (la
parte psico) che ricava da una serie di elementi
linguistici scritti ( la parte – linguistica ).
4. oralizzazione
• La ricerca del significato è compiuta da ognuno di noi
con strategie e modi diversi. Le strategie sono lo
strumento del processo di lettura. La lettura ad alta voce
ad esempio è una delle strategie che può essere
utilizzata per accedere al significato, ma è errato
pensare che essa sia l’unica. È importante non
confondere:
• il processo di lettura -> che è un’ attività di ricerca del
significato
• il processo di oralizzazione -> che è un’ attività di
trasformazione del testo scritto (segni) in enunciato
verbale (suoni).
• Può infatti succedere di incontrare bambini che
oralizzano bene ma non comprendono il testo; ciò può
trarre in inganno nello stabilire le reali capacità
dell’alunno.
5. I meccanismi del processo di
lettura
• La lettura è un processo psicolinguistico
si realizza attraverso almeno due meccanismi:
• - Il meccanismo di anticipazione
(meccanismo cognitivo che assolve la parte
psico)
• - Il meccanismo di decifrazione (meccanismo
linguistico che assolve alla parte linguistica).
6. il meccanismo di anticipazione
• E’ un meccanismo di previsione attraverso il quale il lettore
immagina ciò che è scritto in un testo prima di decifrarlo
interamente. Può essere effettuato sia su tutto il testo che sulle
singole parole e consente di economizzare nel meccanismo di
decifrazione. L’anticipazione si basa sugli indici selezionati dal
soggetto
• Gli indici possono essere:
- linguistici: sono quelli che si ricavano dal testo;
• - extra linguistici: sono quelli che non si ricavano dal testo scritto
e che tuttavia vi si riferiscono, come le immagini, alle conoscenze
preesistenti sull’ argomento.
• E’ importante tener presente che l’ anticipazione è un meccanismo
cognitivo, che non riguarda solo la lettura, ma anche altri processi di
comprensione non linguistici. inoltre, all’ interno del processo di
lettura, non riguarda una singola fase, ma le investe tutte.
7. Il meccanismo di decifrazione
• l’attività con cui il soggetto analizza il segmento scritto nelle unità
che lo compongono.
• è un meccanismo percettivo, quindi un elemento molto importante
che influenza l’apprendimento del meccanismo di decifrazione è
dato dalla natura del carattere utilizzato.
• Il sistema più semplice da decifrare, e che il bambino sceglie
spontaneamente prima dell’inizio del processo di oralizzazione, è lo
STAMPATO MAIUSCOLO.
• È importante sapere che entrambi i meccanismi sono presenti
nell’attività di lettura spontanea del bambino non ancora
scolarizzato, e perciò vanno potenziati e valorizzati
dall’insegnamento fin dalle prime fasi.
8. Come allargare il contesto
d’anticipazione
• Il passaggio dalla lettura di una parola alla lettura di una frase
sollecita il meccanismo di anticipazione e l’attività di coordinazione
(vi sono più elementi da considerare)
• L’attività di decifrazione non può reggere il peso di tutto il
processo, soprattutto nei decifratori lenti, senza sovraccaricare la
memoria
• È importante in questo passaggio accrescere l’ efficienza del
meccanismo d’ anticipazione
• Inoltre il bambino incontra nel testo nuove parole che non hanno
una corrispondenza diretta nella realtà: articoli, avverbi, aggettivi,
verbi
• Questo passaggio comporta un importante impegno metalinguistico
• Queste parti del discorso sono difficili da anticipare ed altrettanto
faticoso è assegnare loro un ruolo nella frase scritta.
9. Come introdurre unità linguistiche
diverse dalla parola
• Gli elementi presenti nell'ambiente rappresentano un passaggio
intermedio significativo per introdurre elementi diversi dalla parola.
• Si possono utilizzare: scatole di cibi o di altri prodotti, inserzioni
pubblicitarie, insegne, cartelli stradali.
• Tutti questi materiali consentono d'introdurre nuovi elementi senza
ridurre il grado di anticipabilità e il sostegno degli indici extra
linguistici.
• Gli aggettivi associati ad un cibo, le qualità pubblicizzate di un
oggetto, possono essere immaginati o addirittura ricordati dal
bambino nel momento in cui comincia la decifrazione della nuova
parola.
• Altra forma di lettura con alti indici contestuali è il fumetto.
• Il fumetto è più facile da leggere per la sua aderenza al discorso
parlato, e per il forte supporto interpretativo offerto dalle immagini.
10. Fasi di acquisizione della
lettura/scrittura
La parola viene trattataLa parola viene trattata
come un disegnocome un disegno
La parola vieneLa parola viene
analizzata lettera peranalizzata lettera per
letteralettera
La parola vieneLa parola viene
analizzata per unitàanalizzata per unità
ortograficheortografiche
La parola viene trattataLa parola viene trattata
come un’unità dotata dicome un’unità dotata di
significatosignificato
12. Cosa evitare
Considerare l'apprendimento della lettura
come un processo in due tempi in cui
operare una dissociazione tra il processo
di decodifica (parte - linguistica) e quello di
comprensione (parte – psico)
13. Da cosa partire
Partire sempre dalle conoscenze del bambino:
• Rispettare le conoscenze che il bambino ha già per
assimilarle ad un percorso in cui insegnargli a passare
da un ‘utilizzazione quasi esclusiva di indici extra-
linguistici ad un uso prevalente degli indici linguistici,
attraverso un progressivo inserimento di questi ultimi nel
processo di anticipazione
• . Se si accetta l’attività spontanea del bambino si può
notare come in tale processo si mescolino strategie
d’anticipazione e di decifrazione. Partendo da ciò si è
indotti ad assumere un ruolo diverso a seconda delle
strategie mostrate dai singoli alunni.
14. • Se il bambino presenta un utilizzo eccessivo degli indici
linguistici, l’insegnante lo solleciterà a considerare i
corrispondenti grafemici (meccanismo della
decifrazione).
• Viceversa nel caso in cui il bambino si attenga
esclusivamente alle strategie di decifrazione, senza
riuscire a riconoscere la parola, l’insegnante cercherà di
stimolare il processo di anticipazione ad esempio
attraverso il mascheramento di parte della parola unito
alla sollecitazione a fare delle ipotesi considerando altri
elementi (ad esempio le immagini).
16. Competenze neuropsicologiche
ATTENZIONE
•Visiva , con revisione del testo durante la fase
di traduzione scritta
•Simultanea , per la revisione di quanto scritto per
la valutazione, rispetto a quanto pianificato e
pianificazione della parte del testo mancante
MEMORIA
• a breve termine contiene le conoscenze
recuperate dalla memoria a lungo termine durante
la fase di progettazione, traduzione e revisione
del testo
• a lungo termine con le conoscenza dell’argomento
su cui si va a scrivere, del pubblico e del progetto di
testo
17. Competenze cognitive e metacognitive
STRATEGIE DI SCRITTURA
•conoscenza dell’argomento
•scelta del contenuto
•conoscenza del tipo di compito
•conoscenza delle procedure del compito
Competenze linguistiche
Generazione del testo a livello verbale utilizzando
il patrimonio lessicale, morfo-sintattico e di
conoscenza delle specifiche convenzioni degli atti
linguistici (orali e scritti)
18. Il processo di scrittura richiede:Il processo di scrittura richiede:
• il passaggio da schemi orali aperti a
schemi scritti chiusi
• la pianificazione dei nodi di contenuto e
della loro forma linguistica
• la capacità di revisione durante e dopo
il processo di scrittura
• la traduzione del codice orale nel
codice scritto
20. Comprensione del testo
• Impegna tre componenti:
• memoria (raccoglie,organizza,ricostruisce)
• Intelletto (interpreta)
• emozioni (inducono a riconoscersi nel
testo)
21. inferenze
• Sono la sostanza di cui è fatta la
comprensione del testo
• Collegano le conoscenze linguistiche
• Alle conoscenze sul mondo
• Comprendere significa costruirsi un
modello mentale della situazione di cui
tratta il testo
22. esempio
• Disegna un cerchio
• Mettici questi numeri: 12,9, 6, 3.
• Mettici due frecce: una lunga che va verso
il 12 e una corta che va verso il 3.
• Collega le frecce tra loro
24. Credenze sulla matematica
• In matematica influisce maggiormente
l’abilità innata e la conoscenza delle
regole
• È frequente aspettarsi di memorizzare e
applicare ciò che si è imparato
meccanicamente
• Si svolge individualmente
• La matematica imparata a scuola serve a
poco nella vita reale
25. Credenze relative ai problemi
matematici
• La difficoltà nel risolvere un problema è
dovuta alla grandezza e alla quantità di
numeri presenti
• L’operazione che porta alla soluzione è
indicata da una parola chiave che si trova
nell’ultima domanda
• Bisogna applicare l’ultima regola che è
stata spiegata in classe
26. Risoluzione dei problemi
• COMPRENSIONE (quanti sono, meno di, più di)
• RAPPRESENTAZIONE
• CATEGORIZZAZIONE
• MEMORIA
• PIANIFICAZIONE
• SVOLGIMENTO
• MONITORAGGIO ED AUTOVALUTAZIONE
27. Il processo di risoluzione
dei problemi
• NON E’ INNATO
• NON SI AUTOMATIZZA
• NON ESISTE IL DISTURBO SPECIFICO
DI PROBLEM SOLVING
28. BUTTERWORTH (1999)
“ LA NATURA FORNISCE UN NUCLEO DI CAPACITA’ PER
CLASSIFICARE PICCOLI INSIEMI DI OGGETTI NEI TERMINI
DELLA LORO NUMEROSITA’….PER CAPACITA’ PIU’ AVANZATE
ABBIAMO BISOGNO DELL’ISTRUZIONE, OSSIA DI ACQUISIRE
STRUMENTI CONCETTUALI FORNITI DALLA CULTURA IN CUI
VIVIAMO”.
PRE- VERBALI
PRE-
SIMBOLICHE
INNATI
SIMBOLICO
VERBALI
ACQUISITI
29. ABILITA’ DI CALCOLO
HA SOLO BISOGNO DEL POTENZIAMENTO
CORRETTO DELL’ISTRUZIONE
(Lucangeli, Poli & Molin, 2003)
INTELLIGENZA NUMERICA
INTELLIGENZA NUMERICA:
•“INTELLIGERE ATTRAVERSO LA QUANTITÀ”
•CAPACITÀ INNATA
DOMINIO SPECIFICA
30. Contare: livelli di sviluppo
• Sequenza numerica come cantilena
• Sequenza numerica come successione di
parole staccate tra loro
• Associazione corretta tra i passi
successivi del contare e oggetti che
vengono contati
• Il numero associato all’ultimo oggetto
contato indica la quantità totale
31. Addizione: livelli di sviluppo
• La somma finale si ottiene contando le
unità del primo numero e poi quelle del
secondo
• Si considera il primo numero come già
contato e si prosegue contando le unità
del secondo
• Si sommano direttamente i due numeri,
già conosciuti nella loro quantità
32. Evoluzione dell’intelligenza
numerica
• 0-2 ANNI: CONOSCENZA NUMERICA PRE-VERBALE
DI TIPO QUANTITATIVO
• 2-4 ANNI: SVILUPPO DELLE ABILITÀ DI CONTEGGIO
• 3-6 ANNI: SVILUPPO DELLE ABILITÀ DI LETTURA E
SCRITTURA DEL NUMERO
• PRIME FASI APPRENDIMENTO SCOLASTICO:
SVILUPPO DEI MECCANISMI DI CALCOLO
33. O-2 anni competenza numerica
preverbale
• IL BAMBINO, FIN DAI PRIMI GIORNI DI VITA:
• E’ SENSIBILE ALLA QUANTITA’ ED E’ CAPACE DI
DIFFERENZIARE GLI INSIEMI IN BASE ALLA
NUMEROSITA’ DEGLI ELEMENTI CONTENUTI.
(Antell & Keating, 1983)
• 5-6 MESI POSSIEDE ASPETTATIVE ARITMETICHE
BASATE SUL CONCETTO DI NUMEROSITA’
(Starkey, Spelke & Gelman, 1990);
RIESCE A COMPIERE SEMPLICI OPERAZIONI DI
TIPO ADDITIVO (1+1) E SOTTRATTIVO (1-1) (Wynn,
1992).
34. PRIME FASI DI APPRENDIMENTO
SCOLASTICO
DALL’ INTEGRAZIONE DI MECCANISMI PREVERBALI DI
RICONOSCIMENTO QUANTITATIVO CON I RELATIVI
SISTEMI DI CONTEGGIO, LETTURA E SCRITTURA DEI
NUMERI.
MECCANISMI DI CALCOLO E DI MANIPOLAZIONE NUMERICA
35. I MECCANISMI
DELL’ABILITA’ DI CALCOLO
“La rappresentazione mentale della
conoscenza numerica, oltre ad essere
indipendente da altri sistemi cognitivi, e’
strutturata in tre moduli a loro volta distinti
funzionalmente” (McCloskey, 1985).