1. LA DESCRIZIONE DELL’ESPERIENZA
1
CONTESTO PEDAGOGICO
L’ esperienza di Sperimentazione di alcuni aspetti della
Riforma è partita proprio dalla volontà, espressa dal Collegio
e dal Consiglio d’ Istituto, per gli aspetti di competenza di
quest’ ultimo Organo collegiale, di iniziare a misurarsi con
alcuni caratteri della Riforma che sembravano più vicini alla
storia del Circolo.
L’ esperienza svolta durante l’anno scolastico 2003-04
renderà più facile l’ introduzione in toto della Riforma e , in
particolare, l’ introduzione di quegli aspetti che sembrano più
distanti.
2
CONTESTO SOCIALE
CONTESTO IN CUI SI E’ SVILUPPATA
L’ESPERIENZA
(con riferimento al contesto socioeconomico, di
organizzazione, di cultura pedagogica della
scuola)
L’ ambiente socio-economico in cui è inserito il Circolo è
caratterizzato da un benessere diffuso, con famiglie in cui
entrambi i Genitori lavorano.I ragazzi sono spesso da soli,con
scarsa presenza soprattutto del padre.I bambini dimostrano
si avere bisogno di qualcuno che imponga loro il rispetto di
regole, di punti di riferimento certi, di imparare a
sopportare le frustrazioni, di impegnarsi su progetti per
ottenere successi ed acquisire fiducia nei propri mezzi( si
dimostrano in generale molto ansiosi ed insicuri), di imparare
a reagire alla convenzionalità spesso acritica delle mode e dei
mass- media. I caratteri salienti del Progetto educativo del
Circolo sono i seguenti:
-la promozione di una maggiore creatività nel sociale;
-il rispetto delle regole per una convivenza civile, più
consapevole e meno improntata alla cura individuale dei
propri interessi.
3
PROBLEMI CHE HANNO SPINTO A
PROGETTARE L’ESPERIENZA
1_ Necessità da aprte degli alunni di avere un Insegnante
come punto di riferimento, anche a prescindere dal numero
delle ore trascorse nella classe;
2-Capacità di realizzare attività laboratoriali di gruppo,
imparando a condividere finalità, responsabilità, regole ed
esperienze..
3-Scoperta e valorizzazione delle capacità e dei talenti degli
alunni.
4 QUESTI ERANO GLI OBIETTIVI
PREVALENTI:
LA FINALITA’ GENERALE CONSISTEVA
NEL METTERE IN LUCE CRITICITA’ E
-Riorganizzazione dei tempi e dei metodi di insegnamento;
-Avvio di un profondo mutamento nella relazione Insegnanti-
Genitori, improntata ad una vera collaborazione nell’
interesse dei ragazzi.
-Valorizzazione della Metacognizione.
2. PUNTI FORTI DEI MOLTEPLICI ASPETTI
DELLA RIFORMA
-Valorizzazione del lavoro di gruppo e promozione dei valori
della socialità, nel lavoro e nelle relazioni.
5
GLI ATTORI COINVOLTI
NELL’ESPERIENZA SONO STATI:
GENITORI: Sono stati chiamati a collaborare in modo attivo
e concreto con la Scuola.
ALUNNI: Sono stati il punto centrale dell’ attenzione di
Insegnanti e genitori, ma sono anche chiamati ad una
valutazione critica del proprio apprendimento
INSEGNANTI: Sono stati chiamati a mettere a fuoco i punti
forti e i punti deboli dei propri alunni e ad organizzare
attorno a questi la loro attività di insegnamento.
6 LA GESTIONE DEI TEMPI IN RAPPORTO
A:
• PROGETTAZIONE
• ATTUAZIONE (vuoi nel senso di
costruzione degli strumenti, vuoi in
quello della loro applicazione all’interno
di un processo didattico e/o
organizzativo-gestionale)
La gestione dei tempi ha costituito un punto critico.
I tempi sono stati ristretti rispetto alle necessità, sia per l’
insegnamento-apprendimento che per il lavoro di
progettazione. Bisognava procedere ad una completa
riorganizzazione dei tempi utilizzabili, per poi ridistribuirli
in modo diverso rispetto al passato anche recente.
7
LE RISORSE E GLI STRUMENTI
UTILIZZATI SONO STATI:
-Strumenti audiovisivi e multimediali;
-Computers ,stampanti, video-proiettore
-CD Rom
-Materiale di facile consumo
-Impianto audio e stereo
-Materiali specifici acquistati per i singoli Laboratori.
Alcuni materiali erano già presenti, altri sono stati
appositamente acquistati. La scelta è stata affidata ad una
Commissione del Collegio dei Docenti, che ha individuato le
necessità ed ha scelto gli strumenti.
8
METODOLOGIE DIDATTICHE USATE:
-Metodo della Ricerca-azione
-Metodo della Ricerca
-Comunicazione facilitata
-Lavoro di gruppo
9 STRATEGIE ORGANIZZATIVE
(attuazione di forme particolari di
organizzazione: compresenze, classi parallele,
modifica orario, ecc..)
- Gruppi di alunni provenienti da classi parallele di
plesso;
- -Modifica degli orari;
- -Orari e percorsi differenziati a seconda delle
necessità dei gruppi di alunni e flessibilità dei
progetti nei diversi periodi dell’ anno scolastico;
4. 10
LA DESCRIZIONE DEL
PERCORSO:
SVILUPPO DELL’ESPERIENZA E
MOMENTI Più
SIGNIFICATIVI.
Nei due Collegi dei Docenti svoltisi ai primi di Settembre 2003, gli
Insegnanti si trovarono ad esprimere la loro opinione circa l’ adesione o
meno, sotto forma di Sperimentazione ai sensi del DPR 8.03.1999 n. 275,
delle classi prime e seconde delle Scuole primarie del Circolo, alla
Riforma degli ordinamenti.Il Collegio dei Docenti deliberò in quella sede
per un’ adesione delle classi così articolata:
-tutte le classi prime e seconde della Scuola primaria del Circolo
avrebbero introdotto l’ insegnamento della Lingua Inglese,
rispettivamente per un’ ora ( classi prime) e di due ore ( classi seconde)
alla settimana.
-In tutte le classi prime e seconde si sarebbero dovuti attivare i
Laboratori di Informatica.Il Circolo didattico, con i suoi Organi collegiali,
si sarebbe attivato al più presto per completare e / o aggiornare la
dotazione di hardware e software dei plessi interessati e per tenere
rapidi Corsi (con risorse interne) di alfabetizzazione per i docenti delle
classi prime e seconde rimasti fuori dai Corsi Monfortic.
Le classi prima e seconda del plesso “Collodi” della frazione La Corva si
iscrivevano alla Sperimentazione con i Laboratori di Inglese, Informatica,
Larsa e con un progetto flessibile ( ma programmato) di gestione delle
ore delle varie discipline.
Le due classi prime (con tempo-scuola di 40 ore settimanali) e quella a
tempo normale del plesso “Pennesi”-Capoluogo, si iscrivevano alla
Sperimentazione con la realizzazione del port-folio, con l’ organizzazione
dei seguenti Laboratori:Larsa,Attività informatiche, Lingua Inglese,
Attività espressive ( Il Laboratorio del Fare-Educazione all’ ascolto,-
Animazione mimico gestuale- Arte e Immagine) e con l’ inserimento di una
alunna in età di anticipo.La progettazione delle Unità di apprendimento
guardava alle “Indicazioni nazionali”
Le due classi seconde a 40 ore settimanali e le due sezioni di classi
seconde a tempo normale del plesso “Pennesi” partecipavano alla
esperienza mediante il Laboratorio di Informatica e il Laboratorio di
Lingua Inglese.
Le due classi prime del plesso “De Amicis” di Marina Picena si iscrivevano
alla esperienza con la presenza di due insegnanti-coordinatori tutors per
18 ore settimanali nelle due sezioni , l’ inserimento di 5 alunni in età di
anticipo ripartiti nelle due sezioni, l’ organizzazione dei seguenti
Laboratori: Informatica, Lingua inglese, Attività espressive ( Arte,
Musica), Larsa, Attività motorie. Queste classi guardano, nella propria
progettazione, alle “Indicazioni nazionali”.
Le due classi seconde del Plesso “De Amicis”, hanno previsto
l’organizzazione dei laboratori di Informatica e Lingua Inglese.L’
esperienza è stata costantemente controllata da un Gruppo di studio
interno.
A nostro giudizio l’aspetto più importante è stato lo stabilirsi di una
rinnovata fiducia reciproca tra famiglie degli alunni e insegnanti, chiamati
a collaborare per l’elaborazione del piano personalizzato e del Port-folio.
L’introduzione dei laboratori ha avviato un processo di “ringiovanimento”
della didattica in un momento in cui la motivazione era in crisi. In alcuni
casi il clima di lavoro nelle èquipes di insegnanti ne ha tratto beneficio, in
altri è subentrata una certa dose di conflittualità. Sono state individuate
alcune aree deboli nella formazione e si sono organizzati corsi di
formazione, seguiti con grande interesse. Rilevata molto ricercata la
collaborazione tra insegnanti di classi parallele del Circolo, per avere a
disposizione la esperienza professionale di tutti i docenti.
5. 11
QUALI MODI SONO STATI
USATI PER VALUTARE
L’ESPERIENZA?
Per la valutazione dell’esperienza si sono usati:
-Questionari e colloqui iniziali e intermedi con i Genitori degli alunni, in
particolare un Questionario- intervista in entrata molto accurato, creato
dal Gruppo di lavoro per la sperimentazione della Riforma, che verrà
proposto anche al termine dell’ anno scolastico, per uno scambio finale, da
cui si ripartirà all’ inizio del prossimo anno.Tale questionario è conservato
nel port-folio di ciascun alunno.
-Relazioni al Collegio dei Docenti svolte dagli insegnanti coinvolti.
In sostanza si sono avute tre fasi: iniziale, intermedia e finale.
Per quanto riguarda il primo obiettivo (riorganizzazione dei tempi e
metodi di insegnamento), si è potuto valutare il cambiamento comparando
il modo di progettare e l’organizzazione degli orari di presenza e di
insegnamento degli insegnanti.
Per quanto attiene al secondo ed al terzo obiettivo (incitamento nella
relazione insegnanti-genitori e valorizzazione della metacognizione), si è
apprezzata la qualità dello scambio negli incontri tra insegnanti e genitori.
Per valutare quanto fosse stato raggiunto l’ultimo obiettivo (promozione
della socialità) si è considerato il livello di aggressività degli elementi più
vivaci delle classi.
Erano “descrittori” già usati dal Dirigente Scolastico.
Sono stati usati in modo più sistematico.
12 Il risultato che si attendeva era
l’individuazione degli aspetti
positivi e deboli. A conclusione
dell’a.s. 2003-20004 dopo un
confronto con i genitori
interessati, sembra di poter così
individuare i punti di forza ed i
punti di debolezza:
Risultati e ricadute sul resto
della didattica
PUNTI DI FORZA:
A- Un più stretto contatto con l famiglie degli alunni, che sono
chiamate a condividere il Progetto educativo pensato per il
proprio figlio.
B- La compilazione del port-folio impone una messa a fuoco più
puntuale delle caratteristiche degli alunni.
C- L’ attività laboratoriale generalizzata.
PUNTI DI CRITICITA’
A- Un punto dolente riguarda la figura del tutor, per il quale molte
cose non sono chiare.
B- L’ anticipo dei bimbi all’ inizio della Scuola dell’ Infanzia pone seri
problemi organizzativi e a livello di strutture.
C- La gestione del tempo, sia dal punto di vista dei processi di
insegnamento-apprendimento, che, soprattutto, dal punto di vista
dei tempi da dedicare alla progettazione ed alla gestione dell’
attività.
Circa l’obiettivo della riorganizzazione didattica, gli insegnanti si sono
applicati con molta serietà alla revisione della metodologia e della
didattica. Hanno chiesto e frequentato corsi di formazione specifici,
altri ne stiamo organizzando. E’ troppo presto per dire se il lavoro
impostato produrrà un mutamento stabile nella relazione insegnanti –
genitori, fin qui non sempre lineare e improntata alla collaborazione.
Certamente il lavoro di gruppo è stato valorizzato (tra insegnanti di
classi parallele di Circolo tra Genitori) e ciò promuove la riscoperta del
6. valore della solidarietà e della condivisione dei problemi. Il nostro
contesto ne ha un grande bisogno. E’ sembrato di trovare dopo
l’esperienza un terreno più favorevole per l’integrazione della diversità,
di qualunque genere essa sia. Anche la comprensione più profonda del
lavoro quotidiano, sia tra famiglie che tra gli stessi alunni, è migliorata.
Gli in segnanti che hanno condotto l’esperienza hanno capito di aver
selezionato degli obiettivi validi attorno a cui continuare a lavorare.
13
che rapporto ha l’esperienza con
la storia pedagogica, didattica
ed organizzativa dell’istituto?
L’esperienza si pone in un’ ottica di continuità, come sforzo di aderire
sempre di più alle richieste educative e formative delle famiglie e del
territorio.
Per quanto attiene all’ esperienza didattica dell’ Istituto , l’
organizzazione dell’ attività laboratoriale e la scelta delle materie
opzionali si inserisce nella volontà di valorizza la creatività e l’
operatività ( il saper fare) degli alunni. Per gli aspetti organizzativi,
invece, si pone in prospettiva di cambiamento per quanto riguarda la
figura del tutor.
14 IN CHE MODO L’ESPERIENZA
HA TRASFORMATO LA
DIDATTICA E IL PROGETTO
EDUCATIVO DELLA SCUOLA
NEL SUO COMPLESSO?
L’ esperienza della sperimentazione della Riforma ha dato un forte
impulso alla metodologia della ricerca-azione, dell’ organizzazione
laboratoriale ed ha riunito famiglie ed Insegnanti attorno ad un Progetto
comune, che parla concretamente dei talenti degli alunni.
15
L’ESPERIENZA E’
RIPRODUCIBILE E
TRASFERIBILE?
(trasferibile = con caratteristiche che la
rendono ripetibile in altri contesti;
riproducibile = con caratteristiche che
la rendono riproducibile in futuro nello
stesso contesto)
L’ esperienza è trasferibile, perché le classi entrate nella
sperimentazione della Riforma ( classi prime e seconde di tutto il Circolo)
sono classi mediamente numerose , con presenza di alunni portatori di
handicap e con presenza di alunni stranieri.
L’ esperienza è riproducibile, perché i caratteri di cui sopra sono tipici di
tutte le classi del Circolo e quindi generalizzati.
Appendice 1
Breve descrizione dei materiali
prodotti (oltre agli oggetti
didattici allegati)
E’ stata prodotta una “Guida al colloquio di inizio anno scolastico” per
l’impostazione del Piano personalizzato del Port-folio degli alunni
Appendice 2
Elenco degli insegnanti coinvolti
nell’esperienza
1. Goretta Palmieri (Coordinatore)
2. Laila Caferri
3. Fabiola Fattori
4. Orestina Papiri (Coordinatore)