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MODULO 3 – LEZIONE 23 – FORMAZIONE DEL MOVIMENTO (SECONDA PARTE)
Contenuti
• Michelene Chi
• Livello ottimale di sviluppo
• L. S. Vygotskij
• Jerome Bruner
• Human Information Processing
• Teorie della Mente
• Contrapposizione tra pensiero irreversibili e reversibile
• La prova delle tre montagne
• Pensiero operatorio
• Suo significato nell’addestramento tattico
• Critiche a Piaget
• Martin Hughes
Pensiero irreversibile
Fino ai 6 anni:
Il bambino non riesce ad andare oltre i dati della percezione immediata
L’attività cognitiva è un semplice ricordo di fatti avvenuti più che rappresentazione vera
E’ intuizione è rievocazione di simili esperienze passate
Egli sa effettuare operazioni di classificazione, seriazione, ecc., ma non è in grado di tenere
contemporaneamente presenti più aspetti (passaggio da A a D, attraverso B e C) (gettoni quadrati che
possono essere rossi e neri).
Gettoni quadrati rossi e neri
Può risultare difficile dire se vi sono più gettoni rossi o più gettoni quadrati.
Contemporanea rappresentazione dei rossi (considerati distinti dai neri) e dei quadrati (che sono rossi e
neri).
Prima dei 6 anni
Fase del pensiero irreversibile o intuitivo domina il realismo aspetti della realtà sono quelli presenti alla
coscienza in quel momento e in modo pregante e forme di realtà, con le quali viene in contatto (sogni,
quelli ad occhi aperti, immagini eidetiche).
Reversibilità del pensiero
Capacità di ipotizzare gli effetti possibili di un’azione reale (dopo gli 8 -10 anni). Dopo i 6 - 7 anni si
evidenzia una iniziale consapevolezza della possibilità di cambiamento dei punti di vista a seconda della
prospettiva solo dopo il nono anno si diviene capace di rappresentarsi il punto di vista dell’altro
(esperimento delle tre montagne).
Prova delle 3 montagne di Piaget
Fino a 8 - 10 anni i bambini non sono capaci di immaginare (rappresentarsi) la prospettiva di un alto
osservatore  Egocentrismo intellettuale.
Ancora sul pensiero operatorio reversibile è operatorio  consente operazioni mentali e di tenere
contemporaneamente presenti:
(a) Condizioni preliminari.
(b) Articolazioni in varie fasi di un processo con tutti i fattori incidenti.
(c) L’esito finale.
E’ reversibile:
(a) Tiene presenti differenti punti di vista.
(b) Permette formulazioni logiche.
(c) Consente processi di induzione.
Piaget distingue:
Pensiero operatorio concreto (7 – 12 anni).
Pensiero operatorio formale o ipotetico deduttivo (dopo i 12 anni).
Pensiero operatorio concreto
Operazioni di conservazione di:
- sostanza
- peso
- volume
- distanza
- lunghezza
- superficie
- densità
- spostamento
- durata
- e derivate (velocità)
procedimenti di:
- classificazione
- seriazione
- numerazione
(considerare somiglianze e differenze)
Pensiero operatorio formale
consente di compiere le operazioni logiche a partire da considerazioni ipotetiche astratte.
In riferimento agli ideali, al futuro, ai valori (sviluppo delle regole e delle nozioni morali).
La realtà non è più la fonte dei propri atti ma una manifestazione del possibile (rovesciamento di
prospettiva).
Il suo significato per l’addestramento tattico non si fa più riferimento soltanto agli aspetti percettivi
concreti delle azioni, ma si accede al registro del possibile
Finte Inviti Prese di tempo Mosse del giocatore di scacchi
Registro del possibile  ricerca sistematica di tutte le possibili soluzioni  individuazione di quella più
idonea.
Critiche agli assunti piagetiani
Ha osservato lo sviluppo cognitivo dei tre figli (Lorenzo, Giacomina e Luciana) in maniera troppo asettica,
priva di partecipazione emotiva. Le “prove” escogitate da Piaget sono troppo lontane dalle esperienze
quotidiane e non riescono a coinvolgere il bambino.E’ sufficiente motivarlo, presentando la prova come un
gioco (vedi prova di Hughes).
Prova di Hughes
Poliziotti
A B
C D
Bambino
Il 90% dei bambini in età prescolare riesce a collocare correttamente il pupazzetto – bambino.
Michelene Chi
Giocatori di scacchi  non è l’età, ma l’esperienza scacchistica che determina la riuscita della prova 
come nello sport.
Ulteriori critiche
Troppo rigida divisione in fasce d’età. Lo stesso soggetto può essere collocato in una fascia d’età, per la
risoluzione di un compito e in un’altra per un altro problema. Lo sviluppo cognitivo non è progressivo, ma
fa registrare continuità e discontinuità.
John Flavell e Kurt Fisher
Livello ottimale di sviluppo: il massimo rendimento raggiungibile con condizioni facilitanti:
Istruzioni chiare Alta motivazione Condizioni facilitanti
Flavell e Fisher d’accordo con Piaget:
Lo sviluppo delle capacità cognitive avviene secondo sequenze universali (con il medesimo ordine) ma
tenendo conto delle differenze individuali.
Willem Doise
interazione (conflitto sociocognitivo) genera progressi:
- Confronto tra soluzioni proprie e quelle differenti dei coetanei.
- Confronto con soluzioni differenti (imitazione: quindi accomodamento)  società sportive frequentate
da campioni.
Bilancio conclusivo
Contributo fondamentale per la comprensione dello sviluppo cognitivo l’evoluzione mentale in relazione
alle attività motorie, all’imitazione e al gioco importante funzione del ruolo della motricità (delle attività
motorie e dello sport) nello sviluppo cognitivo.
Lëv Semënovic Vygotskij
Con la “Zona di Sviluppo Prossimale” individua la discrepanza tra ciò che il bambino riesce a fare da solo o
ciò che può fare con la guida di un soggetto più esperto e ciò che, in seguito, eseguirà da solo. La ZSP è un
indice dello sviluppo cognitivo. In base ad essa, gli educatori possono modulare il proprio intervento, in
funzione della velocità di apprendimento.
Indicazione pedagogica
A partire dal medesimo effettivo livello di sviluppo con ZSP più ampia si ottiene un vantaggio diverso se
istruzioni chiare ed adeguate al livello.
Secondo Jerome Bruner
Formazione del pensiero:
3 modalità:
- Rappresentazione esecutiva (memoria procedurale)
- Rappresentazione iconica (codificazione per immagini)
- Rappresentazione simbolica, in codici (linguaggio, numeri, musica)  Le informazioni sono codificate in
termini astratti, probabilistici, inferenziali, trasferibili in altri contesti.
Scaffolding = impalcatura
Ruolo dell’adulto (o del coetaneo) = supporto temporaneo  da rimuovere  competenza acquisita.
Pensiero narrativo
Adulto racconta suscita  emozioni, desideri, motivazioni, affetti.
Rende partecipe  credenze, valori, norme, regole  idoneità al mestiere di adulto.
Human Information Processing
Si studia la mente come se fosse un computer:
Cervello = Hardware
Mente = Software
intelligenza artificiale  HIP
Schema per ricostruire:
Modalità
Procedure Risoluzione dei problemi
Strategie
Come cambiano e si integrano nell’evoluzione individuale e col progredire degli apprendimenti.
Teoria della Mente (critiche a Piaget):
Il bambino in sviluppo non è in rapporto esclusivo con gli oggetti.
Per lo sviluppo cognitivo viene sottovalutata l’importanza degli affetti, intenzioni e relazioni  sistema di
regole, credenze e valori.
Bisogna indagare come, scoprendo se stesso, il suo agire e gli altri, egli costruisce la propria conoscenza del
mondo.
Teoria della Mente
Come funzionano gli esseri umani in quanto diversi dai computer
Ruolo fondamentale per lo sviluppo cognitivo a:
1. emozioni (amore, odio, paura, gioia, tristezza).
2. stati fisiologici significativi per la conservazione (fame, sete, dolore, eccitazione).
3. percezioni e sensazioni.
Lo sviluppo mentale si configura nella dinamica dell’alternanza tra credenza e desiderio
Risultato dell’azione  se  congruente col desiderio  conferma credenza  reazione emotiva positiva.
Integrazione tra maturazione ed evoluzione. Ipotesi della struttura modulare della mente. I moduli
specializzati si accenderebbero in concomitanza con la maturazione delle strutture nervose (aree
specializzate per la comprensione e il collegamento dei dati percettivi.
Spiega con la metafora del computer la prestazione cognitiva e non la competenza
Ultima ipotesi  Risultato delle interconnessioni tra esperienze e competenze  Sul funzionamento
mentale influenza preponderante degli aspetti sociali più che quelli della maturazione.
Obiettivo finale
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  • 1. MODULO 3 – LEZIONE 23 – FORMAZIONE DEL MOVIMENTO (SECONDA PARTE) Contenuti • Michelene Chi • Livello ottimale di sviluppo • L. S. Vygotskij • Jerome Bruner • Human Information Processing • Teorie della Mente • Contrapposizione tra pensiero irreversibili e reversibile • La prova delle tre montagne • Pensiero operatorio • Suo significato nell’addestramento tattico • Critiche a Piaget • Martin Hughes Pensiero irreversibile Fino ai 6 anni: Il bambino non riesce ad andare oltre i dati della percezione immediata L’attività cognitiva è un semplice ricordo di fatti avvenuti più che rappresentazione vera E’ intuizione è rievocazione di simili esperienze passate Egli sa effettuare operazioni di classificazione, seriazione, ecc., ma non è in grado di tenere contemporaneamente presenti più aspetti (passaggio da A a D, attraverso B e C) (gettoni quadrati che possono essere rossi e neri). Gettoni quadrati rossi e neri Può risultare difficile dire se vi sono più gettoni rossi o più gettoni quadrati. Contemporanea rappresentazione dei rossi (considerati distinti dai neri) e dei quadrati (che sono rossi e neri). Prima dei 6 anni Fase del pensiero irreversibile o intuitivo domina il realismo aspetti della realtà sono quelli presenti alla coscienza in quel momento e in modo pregante e forme di realtà, con le quali viene in contatto (sogni, quelli ad occhi aperti, immagini eidetiche).
  • 2. Reversibilità del pensiero Capacità di ipotizzare gli effetti possibili di un’azione reale (dopo gli 8 -10 anni). Dopo i 6 - 7 anni si evidenzia una iniziale consapevolezza della possibilità di cambiamento dei punti di vista a seconda della prospettiva solo dopo il nono anno si diviene capace di rappresentarsi il punto di vista dell’altro (esperimento delle tre montagne). Prova delle 3 montagne di Piaget Fino a 8 - 10 anni i bambini non sono capaci di immaginare (rappresentarsi) la prospettiva di un alto osservatore  Egocentrismo intellettuale. Ancora sul pensiero operatorio reversibile è operatorio  consente operazioni mentali e di tenere contemporaneamente presenti: (a) Condizioni preliminari. (b) Articolazioni in varie fasi di un processo con tutti i fattori incidenti. (c) L’esito finale. E’ reversibile: (a) Tiene presenti differenti punti di vista. (b) Permette formulazioni logiche. (c) Consente processi di induzione. Piaget distingue: Pensiero operatorio concreto (7 – 12 anni). Pensiero operatorio formale o ipotetico deduttivo (dopo i 12 anni). Pensiero operatorio concreto Operazioni di conservazione di: - sostanza - peso - volume - distanza - lunghezza - superficie - densità - spostamento - durata - e derivate (velocità) procedimenti di: - classificazione - seriazione - numerazione (considerare somiglianze e differenze) Pensiero operatorio formale consente di compiere le operazioni logiche a partire da considerazioni ipotetiche astratte.
  • 3. In riferimento agli ideali, al futuro, ai valori (sviluppo delle regole e delle nozioni morali). La realtà non è più la fonte dei propri atti ma una manifestazione del possibile (rovesciamento di prospettiva). Il suo significato per l’addestramento tattico non si fa più riferimento soltanto agli aspetti percettivi concreti delle azioni, ma si accede al registro del possibile Finte Inviti Prese di tempo Mosse del giocatore di scacchi Registro del possibile  ricerca sistematica di tutte le possibili soluzioni  individuazione di quella più idonea. Critiche agli assunti piagetiani Ha osservato lo sviluppo cognitivo dei tre figli (Lorenzo, Giacomina e Luciana) in maniera troppo asettica, priva di partecipazione emotiva. Le “prove” escogitate da Piaget sono troppo lontane dalle esperienze quotidiane e non riescono a coinvolgere il bambino.E’ sufficiente motivarlo, presentando la prova come un gioco (vedi prova di Hughes). Prova di Hughes Poliziotti A B C D Bambino Il 90% dei bambini in età prescolare riesce a collocare correttamente il pupazzetto – bambino. Michelene Chi Giocatori di scacchi  non è l’età, ma l’esperienza scacchistica che determina la riuscita della prova  come nello sport. Ulteriori critiche Troppo rigida divisione in fasce d’età. Lo stesso soggetto può essere collocato in una fascia d’età, per la risoluzione di un compito e in un’altra per un altro problema. Lo sviluppo cognitivo non è progressivo, ma fa registrare continuità e discontinuità.
  • 4. John Flavell e Kurt Fisher Livello ottimale di sviluppo: il massimo rendimento raggiungibile con condizioni facilitanti: Istruzioni chiare Alta motivazione Condizioni facilitanti Flavell e Fisher d’accordo con Piaget: Lo sviluppo delle capacità cognitive avviene secondo sequenze universali (con il medesimo ordine) ma tenendo conto delle differenze individuali. Willem Doise interazione (conflitto sociocognitivo) genera progressi: - Confronto tra soluzioni proprie e quelle differenti dei coetanei. - Confronto con soluzioni differenti (imitazione: quindi accomodamento)  società sportive frequentate da campioni. Bilancio conclusivo Contributo fondamentale per la comprensione dello sviluppo cognitivo l’evoluzione mentale in relazione alle attività motorie, all’imitazione e al gioco importante funzione del ruolo della motricità (delle attività motorie e dello sport) nello sviluppo cognitivo. Lëv Semënovic Vygotskij Con la “Zona di Sviluppo Prossimale” individua la discrepanza tra ciò che il bambino riesce a fare da solo o ciò che può fare con la guida di un soggetto più esperto e ciò che, in seguito, eseguirà da solo. La ZSP è un indice dello sviluppo cognitivo. In base ad essa, gli educatori possono modulare il proprio intervento, in funzione della velocità di apprendimento. Indicazione pedagogica A partire dal medesimo effettivo livello di sviluppo con ZSP più ampia si ottiene un vantaggio diverso se istruzioni chiare ed adeguate al livello. Secondo Jerome Bruner Formazione del pensiero: 3 modalità: - Rappresentazione esecutiva (memoria procedurale) - Rappresentazione iconica (codificazione per immagini) - Rappresentazione simbolica, in codici (linguaggio, numeri, musica)  Le informazioni sono codificate in termini astratti, probabilistici, inferenziali, trasferibili in altri contesti. Scaffolding = impalcatura Ruolo dell’adulto (o del coetaneo) = supporto temporaneo  da rimuovere  competenza acquisita. Pensiero narrativo Adulto racconta suscita  emozioni, desideri, motivazioni, affetti. Rende partecipe  credenze, valori, norme, regole  idoneità al mestiere di adulto.
  • 5. Human Information Processing Si studia la mente come se fosse un computer: Cervello = Hardware Mente = Software intelligenza artificiale  HIP Schema per ricostruire: Modalità Procedure Risoluzione dei problemi Strategie Come cambiano e si integrano nell’evoluzione individuale e col progredire degli apprendimenti. Teoria della Mente (critiche a Piaget): Il bambino in sviluppo non è in rapporto esclusivo con gli oggetti. Per lo sviluppo cognitivo viene sottovalutata l’importanza degli affetti, intenzioni e relazioni  sistema di regole, credenze e valori. Bisogna indagare come, scoprendo se stesso, il suo agire e gli altri, egli costruisce la propria conoscenza del mondo. Teoria della Mente Come funzionano gli esseri umani in quanto diversi dai computer Ruolo fondamentale per lo sviluppo cognitivo a: 1. emozioni (amore, odio, paura, gioia, tristezza). 2. stati fisiologici significativi per la conservazione (fame, sete, dolore, eccitazione). 3. percezioni e sensazioni. Lo sviluppo mentale si configura nella dinamica dell’alternanza tra credenza e desiderio Risultato dell’azione  se  congruente col desiderio  conferma credenza  reazione emotiva positiva. Integrazione tra maturazione ed evoluzione. Ipotesi della struttura modulare della mente. I moduli specializzati si accenderebbero in concomitanza con la maturazione delle strutture nervose (aree specializzate per la comprensione e il collegamento dei dati percettivi. Spiega con la metafora del computer la prestazione cognitiva e non la competenza Ultima ipotesi  Risultato delle interconnessioni tra esperienze e competenze  Sul funzionamento mentale influenza preponderante degli aspetti sociali più che quelli della maturazione. Obiettivo finale Indagare come l’individuo costruisce la propria conoscenza del mondo, scoprendo se stesso, il suo agire e gli altri.