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COSTRUTTIVISMO SOCIO-CULTURALE 
Genesi filosofiche, sviluppi psico-pedagogici, applicazioni 
didattiche 
Ipertesto di Mascia Iacobelli 
(Bianca Maria Varisco) 
Corso di Tecnologie 
dell’istruzione e 
dell’apprendimento 
Prof. Antonio Cartelli 
A.A. 2001/2002
Quadro teorico di riferimento 
Ambiti ONTOLOGICO EPISTEMOLOGICO METODOLOGICO 
Paradigmi 
POSITIVISTA riduzionismo e dualismo e sperimentale e 
determinismo oggettivismo manipolatorio 
POST POSITIVISTA realismo critico dualismo / sperimentale / 
oggettivismo mitigato manipolatorio mitigato 
TEORIA CRITICA realismo critico soggettivismo dialogico / 
o storico transazionale dialettico 
COSTRUTTIVISMO relativismo transazionale e ermeneutico / 
soggettivista dialettico 
PARADIGMA realtà partecipa- soggettivismo critico partecipazione politica 
PARTECIPATORIO tiva (costruita in transazione nella ricerca-azione 
dalla mente) partecipativa collaborativa
Il Costruttivismo 
Genesi Filosofiche Applicazioni 
didattiche 
Sviluppi 
psico-pedagogici
Il Costruttivismo 
Nel corso degli ultimi decenni a seguito di numerosi 
cambiamenti, affacciatisi sulla scena culturale ma 
soprattutto in campo filosofico, si fa strada un nuovo 
quadro teorico di riferimento rispetto a quelli 
precedenti. 
Il termine con il quale si contrassegna il 
cambiamento rispetto ai tradizionali modelli della 
conoscenza è costruttivismo; una sorta di 
cognitivismo di seconda generazione. 
Esso nasce soprattutto dall’esigenza di superare e 
abbandonare il cognitivismo HIP (Human 
Information Processing) ancora fortemente intriso 
di elementi positivistici.
II ccaammbbiiaammeennttii 
La tradizione di pensiero oggettivistica e raziona-listica 
(comportamentistica o anche cognitivista HIP) 
mostra tutti i suoi limiti. 
Entra in crisi il cosiddetto pensiero forte, secondo il 
quale la ragione cerca e vuole offrire garanzie logiche 
ed empiriche alla verità delle proprie affermazioni. 
E’ forte l’attenzione per una razionalità diversa da 
quella matematico-scientifica e tecnologica, una 
razionalità che riscopre il valore della dialettica, 
dell’argomentazione interpersonale, della ricerca del 
significato.
I modelli della conoscenza 
Positivismo: 
 la realtà è retta da leggi e meccanismi immutabili (legge causa-effetto); 
 l’uomo può scoprirne la vera natura, se esclude ogni considerazione di valori e 
pregiudizi, in modo tale che i risultati non ne siano compromessi; 
 indagatore ed indagato sono considerati realtà indipendenti; 
 le ipotesi vengono sottoposte a test empirico di verifica in condizioni controllate 
(esperimento di laboratorio); 
 viene accettata e accentuata la dicotomia tra teoria e pratica, pensiero ed azione. 
Postpositivismo: 
 la realtà non si può conoscere in modo perfetto a causa dei limiti umani e della 
natura turbolenta e indocile della realtà; 
 grande importanza è data alle tradizioni e alla comunità critica; 
 i risultati replicabili sono “probabilmente veri” e soggetti a falsificazionismo 
(Popper). 
Teoria critica: 
 la realtà è stata forgiata da una congerie di valori sociali, politici, culturali, 
economici, etnici che, nel tempo, si sono cristallizzati in una serie di scopi e strutture 
inappropriatamente considerati “reali” (realtà virtuale); 
 i valori mediano la ricerca e legano interattivamente indagatore e indagato; 
 si afferma l’importanza di un dialogo tra ricercatori e soggetti dell’indagine e dei 
ricercatori tra loro.
Il cognitivismo HIP 
E’ il cognitivismo di prima generazione, che, negli anni 
Sessanta-Settanta, ha considerato l’uomo ed i suoi 
processi cognitivi attraverso la metafora 
dell’elaboratore d’informazioni (il computer), ovvero 
come un “puro e semplice” sistema di elaborazione di 
simboli, avulso da qualsiasi contesto, e studiato in 
laboratorio. 
Da qui la reazione del cognitivismo ecologico o 
“costruttivismo”, un cognitivismo “di seconda generazione” 
che ha considerato il contesto (biologico, fisico, sociale, 
culturale e tecnologico) entro il quale il soggetto agisce, 
conosce, vive emozioni e sentimenti. 
Al cognitivismo HIP va, in ogni caso, il merito di aver proposto un modello di 
apprendimento diverso da quello del comportamentismo che, com’è noto, ha rivolto la 
sua attenzione ai fenomeni manifesti e osservabili. Esso si è per lo più basato sulla 
proposta psicologica e didattica della triade S-R-R (Stimolo-Risposta-Rinforzo) di 
Skinner e si è concretizzato nell’Istruzione programmata, nelle tassonomie di Gagné e 
Bloom o nella creazione di software CAI o CBT in cui l’iniziativa dell’azione didattica è 
interamente gestita da un sistema informatico (al termine di una serie di lezioni si 
sottopongono agli studenti dei test e si verifica la comprensione degli argomenti).
I concetti chiave su cui si basa il costruttivismo sono: 
• “le realtà” sono soggettive e dipendenti dall’attività dell’osservatore; 
• la conoscenza è il prodotto di una costruzione attiva del soggetto (e non 
qualcosa che può essere trovata già prefabbricata), essa deriva dalla 
relazione tra i membri della comunità cui si appartiene attraverso forme di 
negoziazione e collaborazione sociale; 
• soggetto e contesto sono legati interattivamente.
Diversi filoni costruttivisti sono stati individuati rianalizzando, 
alla luce delle nuove acquisizioni, il pensiero di alcuni studiosi 
Il “ costruttivismo interazionista” che considera 
l’interazione del soggetto (e dei suoi schemi mentali 
più interni) con i dati provenienti da un non meglio 
definito ambiente esterno (Piaget e Ausubel); 
Il “costruttivismo sociale” (Vygotskij); 
Il “costruttivismo socio-culturale” (Vygotskij 
, Leont’ev, psicologia culturale e approccio 
situazionista).
Piaget e Ausubel (costruttivismo interazionista) 
I due studiosi, nell’analizzare i processi di apprendimento, hanno 
privilegiato la matrice biologica, l’interazione con il mondo fisico e la 
dimensione cognitiva dei processi stessi, trascurando i contesti sociali, reali, 
formali e informali, scolastici ed extrascolastici, nei quali quotidianamente 
si apprende. 
Piaget ha ipotizzato un apprendimento per adattamento: 
Sollecitazioni 
ambientali 
Schema 
cognitivo 
adattamento 
assimilazione dei nuovi 
stimoli cognitivi allo 
schema preesistente. 
accomodamento dello 
schema preesistente al 
nuovo.
Ausubel ha ipotizzato l’esistenza di un apprendimento 
significativo dato da tre fattori 
Il contenuto da 
apprendere deve avere 
una sua giustificazione 
logica interna 
Il soggetto deve 
già possedere una 
rete di conoscenze 
relazionabile al 
nuovo contenuto 
Ci deve essere 
motivazione 
all’apprendimento
Vygotskij e Leont’ev (costruttivismo socio-culturale) 
Il loro pensiero ha contribuito allo sviluppo di nuove teorie 
Vygotskij 
Zona di sviluppo 
prossimale (ZSP): è la zona 
cognitiva entro la quale uno 
studente riesce a svolgere 
compiti che non sarebbe in 
grado di svolgere da solo, 
con il sostegno (scaffolding) 
di un adulto o in 
collaborazione con un pari 
più capace, attraverso la 
mediazione degli scambi 
comunicativi. 
dell’apprendimento 
Il soggetto nel momento in 
cui interagisce socialmente 
con gli altri, mediante il 
linguaggio, si appropria di 
nuovi strumenti cognitivi, 
che gli serviranno ad 
alimentare un agire 
linguistico interiore, il quale 
gli permetterà di risolvere 
in maniera autonoma 
problemi analoghi a quelli 
affrontati con gli altri.
Leont’ev 
STIMOLO ATTIVITA’ OGGETTIVA RISPOSTA 
• È il termine medio che serve a spiegare il processo di relazione tra soggetto e 
mondo. 
• Viene messa in moto da bisogni e oggetti di bisogni prodotti nella società, 
orienta il soggetto nel mondo. 
• E’ di origine sociale e si può sviluppare solo in condizione di cooperazione e 
comunicazione interpersonale.
Conclusioni 
L’idea che la conoscenza scientifica e la scienza come attività 
conoscitiva per eccellenza rappresentino un mondo esterno, 
oggettivo, misurabile, viene messa in discussione anche nell’ambito 
delle teorie dell’educazione. Si fa più diffusa l’idea che il mondo sia 
una costruzione derivata dalla nostra esperienza o che comunque tra 
soggetto ed oggetto esistano forme di solidarietà più profonde. 
Oggi il paradigma costruttivista si fa sempre più strada 
nell’ambito della ricerca e della prassi educative.
Genesi filosofiche 
Dall’antichità ad oggi molti 
filosofi hanno anticipato o 
mostrato di aderire (per lo più 
inconsapevolmente) a ciò che 
viene usualmente definito 
paradigma costruttivista o 
paradigma costruttivista 
socio-culturale. 
I modi in cui essi hanno 
espresso questa loro posizione 
sono diversi.
Alcuni hanno affermato che l’uomo 
non può avere una conoscenza 
oggettiva, universale, assoluta, ed 
hanno dunque contrastato quanto 
affermava il realismo metafisico 
(Sofisti e Scettici, E. von Glasersfeld, 
Kuhn, Rorty);
Il realismo metafisico asserisce che la 
conoscenza e il sapere sono la 
descrizione, la riproduzione e il 
rispecchiamento di un mondo in sé, 
che esiste già prima che una coscienza 
lo veda o ne faccia esperienza. 
Realismo metafisico
E. von 
Glasersfeld 
La realtà è 
una 
costruzione 
del soggetto, 
il quale non 
possiede una 
verità assoluta 
ma, sulla base 
delle proprie 
esperienze, è 
in grado di 
costruire un 
mondo più o 
meno 
attendibile. 
Kuhn 
Non esiste una 
conoscenza 
assoluta, 
esistono i 
paradigmi 
(insiemi di 
teorie, regole, 
procedure, 
accettate da 
una comunità 
scientifica), 
soggetti a 
rivoluzioni 
scientifiche, 
cioè ad 
evoluzione. 
Rorty 
Sollecita 
l’uomo verso 
nuovi itinerari 
interpretativi 
della realtà, 
assumendo un 
atteggiamento 
ironico, 
proprio di chi 
non si prende 
sul serio 
perché è 
sempre 
consapevole 
che le parole 
con cui si 
autodescrive 
sono destinate 
a cambiare.
Altri filosofi hanno riconosciuto il 
ruolo fondamentale della ragione 
umana, del pensiero, della sua 
attività creatrice o operatoria, 
della sua capacità interpretativa ( 
Kant e Vico, Wittgenstein);
Questi due filosofi hanno 
contestato l’idea che la 
conoscenza umana debba 
rispecchiare una realtà esterna, 
trascendentale o fenomenica; essi 
hanno affermato che la realtà è 
frutto di un atto di costruzione da 
parte del soggetto che conosce sia 
attraverso forme a priori 
universali (cioè proprie di ogni 
essere pensante) come sostiene 
Kant, sia attraverso ciò che egli ha 
fatto come afferma Vico. 
Kant e Vico
Per arrivare ad una vera 
comprensione della realtà, 
sostiene Wittgenstein, bisogna 
liberare l’espressione linguistica 
dalla maschera della 
comunicazione di tutti i giorni 
mettendone in luce la struttura 
logica: il linguaggio (la totalità 
delle proposizioni, cioè relazioni 
tra le idee) è la raffigurazione 
logica del mondo (totalità dei 
fatti). 
Wittgenstein
Altri filosofi ancora hanno creduto nel 
ruolo critico di comunità e società ( 
Goodman), nell’interazione dinamica tra 
l’individuo e il proprio contesto 
ambientale e/o sociale (Bateson), 
nell’attribuzione di senso o nella 
costruzione di una conoscenza sempre 
più relativa, soggettiva e contingente 
volutamente negoziata e condivisa 
attraverso le attività comunicative umane 
mediate dai sistemi simbolici (Mead).
Goodman 
L’uomo parlando, pensando, agendo e interagendo, costruisce 
diverse versioni del mondo a partire da quelle che ha già a 
disposizione e che ha già ereditato. 
Bateson 
Ciascuno di noi costruisce il senso dei percorsi della propria 
conoscenza attraverso lo scambio interattivo (adattamento 
costruttivo di tipo piagetiano); le conoscenze dunque si co-costruiscono 
reciprocamente, tanto che si può parlare di 
continua conoscenza della conoscenza. 
Mead 
L’uomo costruisce nuove realtà quando attribuisce significati 
agli oggetti attraverso il linguaggio, dà quindi vita ad una 
serie di oggetti dotati di senso comune, riconosciuti dalla 
società.
Sviluppi psico-pedagogici 
Nel campo dell’educazione c’è stato un proliferare di ricerche, teorie e 
proposte psico-pedagogiche che hanno fatto loro il paradigma 
costruttivista, alle quali, ovviamente, non sono mancati 
precedenti storici cui si può fare costantemente riferimento. 
Il fenomeno diventa evidente agli inizi degli anni Ottanta allorché si 
manifestano: 
costruttivismo sociale 
approccio culturale-situato 
o situazionista 
all’apprendimento 
I precedenti approcci prospettano per lo più ambienti di 
apprendimento collaborativo nei quali si praticano attività ancorate a 
situazioni della vita reale e significative per gli attori cooinvolti.
Il paradigma costruttivista 
Il costruttivismo viene a costituire un nuovo quadro teorico di riferimento pedagogico che 
vede il soggetto che apprende quale reale protagonista di un processo di costruzione della 
propria conoscenza. 
In alternativa ad un approccio d'istruzione tradizionale dove il fulcro dell’attività 
didattica è rappresentato dall'insegnante, il soggetto, spinto dai propri interessi e 
situato in uno specifico contesto educativo, apprende attraverso un processo di 
elaborazione ed integrazione di molteplici prospettive, informazioni ed esperienze, 
offerte dal confronto e dalla collaborazione con i pari o con un gruppo di esperti. 
prima 
oggi 
La formazione è intesa quale interiorizzazione di una metodologia 
d'apprendimento che renda progressivamente il soggetto autonomo nei 
propri processi conoscitivi.
Esperienze che storicamente hanno anticipato il costruttivismo 
Attivismo di Dewey 
e “Scuole attive” 
Metodo del problem-solving 
L’educazione deriva 
dalla partecipazione 
dell’individuo alla 
coscienza sociale. 
La scuola come forma di vita, di 
comunità dà abilità strumentali e 
colma la mancanza di apprendistato 
extrascolastico attraverso esperienze 
produttive e sociali. 
Insegnamento reciproco 
tra studenti e insegnanti. 
Costruttivismo sociale dei 
russi Vygotskij e Leont’ev 
Il pensiero di Vygotskij 
ha influenzato il 
costruttivismo sociale 
degli anni ottanta; 
quello di Leont’ev 
l’approccio culturale-situato 
o situazionista 
all’apprendimento. 
Costruttivismo 
interazionista di 
Piaget e Ausubel
Il costruttivismo sociale 
Si esprime 
didatticamente 
Costruttivismo 
sociale 
Comunità di studenti 
CoLs – (Communities of 
Learners), poi 
trasformate in FCL - 
(Fostering Communities 
of Learners). 
Favorisce 
Apprendimento significativo 
Permette di 
realizzare 
Progetti didattici 
(o per significati)
Le “comunità di studenti” (CoLs) 
Le caratteristiche principali di una CoL sono 
• ruolo strategico della metacognizione, ossia consapevolezza 
e comprensione, nel soggetto, dei propri processi cognitivi; 
• l’apprendimento è contestualizzato e situato, nulla viene 
praticato senza uno scopo consapevole, dichiarato, condiviso, 
teoria e pratica sono sempre viste in azione; 
• sono presenti molteplici zone di sviluppo prossimale; 
• vi è una forte base dialogica, fondata su discorsi condivisi, 
conoscenze comuni, significati e definizioni negoziate; 
• vi è legittimazione delle differenze, che si realizza 
attraverso l’accesso indifferenziato alle pratiche; 
• vi è flessibilità e interscambiabilità dei ruoli tra gli attori; 
• vi sono: responsabilità collettiva, mutuo rispetto e senso di 
identità personale e di gruppo; 
• scaffolding cognitivo (guida, sostegno, problematizzazione, 
rinforzo, critica sull’operato) e affettivo (motivazione, 
empatia, richiamo all’attenzione).
Le comunità facilitanti di allievi (FCL) 
Nelle FCL sono state introdotte tre attività chiave (A. Brown e J. Campione) 
Attività di ricerca 
Condivisione-distribuzione 
di 
informazione 
Compiti adeguati 
beckmark lesson; 
supportata da 
ricerca seminariale, scrittura e composizione 
guidate; 
consultazione con esperti, insegnamento tra pari e tra 
individui di età diverse 
Tecnica del jigsaw o mosaico ad incastri 
(incrocio dei gruppi ricavati da una classe per 
risolvere un problema da punti di vista diversi); 
tecnica del crosstalk o esperienza incrociata 
(consiste nel lasciare agli stessi studenti la 
progettazione e conduzione dell’attività 
dell’intera classe). 
valutati attraverso 
Interviste cliniche, valutazioni dinamiche, test di 
transfer ed esperimenti.
Apprendimento significativo (Jonassen) 
I nodi focali dell’apprendimento significativo sono: 
• la costruzione della conoscenza; 
• il contesto significativo; 
• la collaborazione tra chi apprende e l’insegnante. 
L’apprendimento significativo si presenta come: 
• attivo, perché consapevole e responsabile; 
• costruttivo, perché il soggetto integra le nuove conoscenze con le precedenti; 
• collaborativo, perché il soggetto lavora in una comunità costruttiva (scaffolding offerto da 
ciascun attore); 
• intenzionale, perché il soggetto è coinvolto fattivamente nel conseguimento di obiettivi 
conosciuti e condivisi; 
• conversazionale, perché è forte la dimensione dialogica dell’apprendimento; 
• contestualizzato, perché i compiti assumono significatività nel mondo reale; 
• riflessivo, perché il soggetto riflette sui processi e sulle decisioni.
Progetti didattici del costruttivismo sociale 
Il modello di progettazione didattica 
proposto dal costruttivismo è 
centrato sugli allievi, sui loro bisogni 
e sulle loro risorse. La progettazione 
è pensata come strumento di 
garanzia del diritto alla diversità 
piuttosto che all’uguaglianza. 
Gli strumenti didattici utilizzati sono: 
• lavoro di classe di tipo collaborativo-cooperativo 
che impegna studenti, insegnanti, 
genitori ed esperti; 
• il confronto, la discussione e la negoziazione 
di significati; 
• lo sharing o distribuzione-condivisione di 
risorse mentali, tecnologiche e umane; 
• la costruzione e salvaguardia dei diversi 
livelli d’identità.
L’approccio culturale-situato o situazionista 
all’apprendimento 
approccio culturale- situato 
o situazionista 
all’apprendimento 
espressione didattica 
“ 
comunità di pratiche 
” 
sono presenti 
sviluppi 
antecedenti Teoria del contesto di M. 
Cole e del gruppo di ricerca 
LCHC 
Ricerche di antropologia Hanno dato importanza 
ai fattori culturali e 
sociali nonché al ruolo 
del contesto nelle attività 
cognitive 
Partecipazione Periferica Legittimata 
(LPP di Lave e Wenger) Teoria sociale dell’apprendimento 
di E. Wenger 
Il pensiero pratico 
esperto di Scribner e 
Lave 
Apprendistato 
cognitivo 
Ciclo espansivo 
Sono procedure di acquisizione messe in atto nei 
processi di apprendimento
Le “comunità di pratiche” 
Una comunità di pratica è definita come un insieme di individui che interagiscono 
per svolgere un compito, applicando un insieme di conoscenze pratiche e teoriche. 
E’ caratterizzata dalla presenza di tre elementi fondamentali evidenziati nel lavoro 
di E. Wenger: 
1. un’attività comune; 
2. un impegno comune; 
3. un repertorio condiviso. 
In questa comunità, l’apprendimento consiste nella capacità di affrontare e svolgere 
compiti in contesti dove le conoscenze degli studenti possono servire. 
La Partecipazione Periferica Legittimata 
La LPP prevede che qualsiasi 
attore della comunità, anche il 
meno esperto, abbia comunque 
uguali diritti di appartenenza ad 
essa, una piena “legittimazione” 
alla partecipazione delle sue 
pratiche, ai suoi discorsi ed un 
completo accesso alle sue risorse, 
anche tecnologiche. 
Piena partecipazione 
Percorso di 
integrazione sociale 
Partecipazione periferica
L’apprendistato cognitivo 
L’apprendistato cognitivo è caratterizzato da: 
1. modellamento (l’esperto esibisce la propria prestazione e l’apprendista cerca di imitarla); 
2. allenamento e assistenza (offerti dall’esperto); 
3. fading (eliminazione graduale dell’assistenza man mano che l’apprendista si fa più 
competente cognitivo è caratterizzato da: 
4. articolazione (esporre ad alta voce quello che si sta facendo); 
5. riflessione tra la propria performance e quella dei pari o dell’esperto; 
6. esplorazione (risoluzione di problemi in modo autonomo). 
Il ciclo espansivo 
Questa procedura di acquisizione prevede che una semplice idea iniziale 
sia trasformata in un oggetto complesso, in una nuova forma di pratica.
Teoria del contesto di M. Cole e del gruppo LCHC 
Secondo questa teoria, l’attività 
cognitiva è un processo 
intersoggettivo, socialmente 
organizzato, che si realizza attraverso 
l’interazione tra gli individui in uno 
specifico contesto. 
Ricerche di antropologia cognitiva 
Le ricerche condotte in Brasile sull’uso 
della matematica da parte di bambini 
venditori di dolciumi lungo le strade 
della città, hanno mostrato come 
l’apprendimento e il ragionamento siano 
più spontanei e naturali quando 
avvengono in contesti d’attività concreti e 
significativi; mentre a scuola questi 
bambini riportavano insuccessi in 
matematica, nel vendere dolciumi, invece, 
dimostravano di saper usare con molta 
destrezza il denaro nel dare il resto dopo 
la vendita. 
2 X 2 
12 : 2 
Mi deve un 
cruzeiro
Il pensiero pratico esperto 
di S. Scribner e J. Lave 
Vengono delineate le 
specificità cognitive delle 
“pratiche” proprie di un 
“pensiero esperto” in contesto. 
Si evidenziano le strategie 
economiche delle pratiche 
esperte e si analizzano le 
differenze tra novizi ed esperti 
Teoria sociale dell’apprendimento 
di E. Wenger 
Questa Teoria sostiene che 
l’apprendimento consiste 
nell’abilità di negoziare nuovi 
significati; l’apprendimento 
trasforma l’identità del 
soggetto, il quale entra a far 
parte di una comunità 
attraverso il coinvolgimento, 
l’immaginazione e 
l’allineamento.
Conclusioni 
Di seguito viene riportato uno schema che riassume i diversi modi di considerare 
la conoscenza da parte del comportamentismo, del cognitivismo HIP, del 
costruttivismo e dell’approccio culturale-situato o situazionista. 
Questi diversi punti di vista sulla conoscenza hanno influito sul modo di 
concepire l’insegnamento 
Conoscenza come Insegnamento come 
una quantità di contenuti che 
aspettano di essere trasmessi 
un prodotto che deve essere 
trasmesso da un canale 
uno stato cognitivo come riflesso 
negli schemi e comportamenti 
procedurali di una persona 
un set di strategie di istruzione 
rivolte a cambiare gli schemi di 
un individuo 
significati che una persona 
costruisce attraverso l’interazione 
con il proprio ambiente 
un incoraggiare il progetto dello 
studente con strumenti e risorse 
dentro un ambiente ricco di 
stimoli e risorse 
un’inculturazione o adozione dei 
modi di vedere ed agire di un 
gruppo 
una partecipazione alle attività 
quotidiane di una comunità.
AApppplliiccaazziioonnii ddiiddaattttiicchhee 
Ambienti di 
apprendimento 
Componenti 
Costruttivisti e 
situazionisti 
Le funzioni tecnologiche utilizzabili 
Ricchi e minimalisti (a seconda del 
prevalere di un certo tipo di strumenti 
su altri). 
Cunnigham 
Black e 
McClintock 
Lebow 
Dunlap e 
Grabinger 
Linee guida per la progettazione 
Savery e Duffy 
Alcuni esempi
Ambienti di apprendimento costruttivisti e situazionisti 
“L’ambiente di 
apprendimento è 
un posto in cui gli 
studenti possono 
lavorare insieme e 
aiutarsi a vicenda 
per imparare ad 
usare una 
molteplicità di 
strumenti e risorse 
informative nel 
comune 
perseguimento di 
obiettivi 
d’apprendimento e 
di attività di 
problem-solving” 
(Wilson,1996). 
Negli ambienti di apprendimento di tipo costruttivista e 
situazionista gli studenti: 
•agiscono in uno spazio (reale o virtuale); 
•usano strumenti di lavoro (ad es. software e tool di vario 
tipo); 
•hanno accesso a diverse risorse d’informazione (libri , foto, 
CD Rom, siti Web ecc.); 
•raccolgono e interpretano le informazioni interagendo con 
altri attori (pari o insegnanti); 
•hanno una guida adeguata ed un supporto costante da 
parte dell’insegnante. 
Ambiente 
costruttivista 
Possono apparire fuzzy ma 
stimolano e incoraggiano 
l’apprendimento, che non è 
mai controllato e diretto in 
modo rigido e restrittivo. 
Ambiente 
situazionista 
E’ presente una piena 
partecipazione dello studente 
alle pratiche di una comunità 
di apprendimento.
Ambienti di apprendimento ricchi e minimalisti 
Negli ambienti di apprendimento 
minimalisti (classi tradizionali) 
Negli ambienti ricchi 
(costruttivisti) 
sono presenti banche di 
informazione e strumenti per 
l’elaborazione, manipolazione 
e archiviazione di dati 
agli studenti non è permesso 
gestire autonomamente il proprio 
apprendimento; 
l’apprendimento avviene mediante 
il racconto e la descrizione di fatti 
presentati dall’insegnante agli 
alunni. 
vengono utilizzati strumenti per la 
simulazione, per la raccolta di simboli, 
per la costruzione di modelli, 
strumenti di authoring ipermediale; 
l’allievo è responsabile del suo 
apprendimento (attivo e autonomo, 
ancorato a problemi autentici, 
cooperativo); 
l’insegnante assume il ruolo di 
consulente, assistente e guida.
Componenti di un ambiente di apprendimento in senso lato 
(Salomon, 1996) 
• uno spazio fisico; 
• un insieme di attori che vi agiscono; 
• un set di comportamenti concordati; 
• una serie di regole o vincoli, compiti e attività 
concordati collaborativamente o assegnati; 
• dei tempi di operatività; 
• un set di strumenti o artefatti; 
• un insieme di relazioni; 
• un clima determinato dalle relazioni instaurate; 
• un insieme di aspettative; 
• un modo di vedere se stessi come studenti; 
• uno sforzo mentale attivato nei processi di 
apprendimento.
Le funzioni tecnologiche utilizzabili in un ambiente di apprendimento 
(D. P. Perkins 1991) 
Un ambiente tecnologico d’apprendimento si qualifica mediante: 
• le banche di informazioni - information bank (libri, dizionari, Cd-Rom, 
banche dati telematiche bibliografiche: ISBN, ERIC, pedagogiche: BDP, CEDE 
ecc.); 
• i blocchi per la raccolta di simboli - symbol pads (bloc-notes cartacei ed 
elettronici, editor testuali e grafici, DBMS); 
• i software di simulazione ed i phenomenaria (software 3D o VR); 
• i set di costruzione - construction kit (meccano, Lego, Logo, AmicoJunior, 
Programmi di editing di vario tipo quali quelli per HTML o VRML); 
• i compiti dei manager - task manager (registri, schede di valutazione, diari di 
bordo, dossier anche su supporti software di tipo word processing); 
• i set per l’esplorazione e la ricerca ipermediale in rete (browser, motori di 
ricerca); 
• i tools telematici (BBS, forum, CSCL).
Linee guida per la progettazione di ambienti di apprendimento 
Di seguito vengono riportate le linee guida (guidelines) per l’allestimento di ambienti 
di apprendimento costruttivisti così come sono state proposte da vari ricercatori. 
1. Favorire esperienze di comprensione della realtà e costruzione della conoscenza 
inserendo l’apprendimento in contesti realistici e rilevanti; incoraggiare la padronanza 
dei processi di apprendimento e l’autoconsapevolezza del processo di costruzione 
della conoscenza; inserire l’apprendimento in contesti sociali e incoraggiare l’uso di 
molteplici modalità di rappresentazione (Cunnigham, Duffy, Knuth 1991-1993); 
2. Creare un contesto di apprendimento che supporti lo sviluppo di autonomia personale 
e di relazione, inserire in esso le ragioni, il controllo e l’autoregolazione dell’apprendi-mento, 
coinvolgere gli studenti in processi di apprendimento intenzionali (Lebow 
1993); 
3. Progettare compiti e ambienti d’apprendimento più ampi, autentici che riflettano la 
complessità del reale, in modo da sfidare il pensiero dello studente, incoraggiare il 
testing di ipotesi con idee e contesti alternativi, supportare la riflessione su quanto 
appreso e sui processi di apprendimento stessi (Savery e Duffy 1996); 
4. Osservazione, costruzione dell’interpretazione, contestualizzazione, apprendistato 
cognitivo, collaborazione, interpretazioni multiple e manifestazioni multiple devono 
guidare la progettazione di ambienti di apprendimento per far sì che gli 
studentiacquisiscano capacità di interpretazione di quanto osservato e di 
argomentazione della validità delle loro tesi (Black e McClintock 1996);
Dunlap e Grabinger (1996) 
I due studiosi propongono l’utilizzo di ambienti ricchi per l’apprendimento attivo 
(REALS, Rich Environments for Active Learning), per molti versi simili agli ambienti 
costruttivisti analizzati 
Gli ambienti REALS propongono l’estensione della responsabilità (autodeterminazione ed 
autogestione del goal setting, sviluppo di abilità metacognitive), contesti significativi 
(ancoraggio a situazioni reali e molteplicità di punti di vista) e attività che promuovano 
operazioni di alto livello (riflessione, presentazione e articolazione) 
offrire un appropriato 
scaffolding 
rappresentare setting 
sicuri per l’apprendimento 
incoraggiare gli studenti a riflettere 
su processi e prodotti 
delle attività di apprendimento 
richiedere agli studenti di contribuire 
all’apprendimento reciproco 
attraverso attività collaborative
Ambienti di apprendimento costruttivistici: 
alcuni esempi emblematici 
Ambienti di apprendimento “ancorato e generativo” (CTGV 
coordinato da J. Bransford): 
si realizza quando i problemi da investigare vengono presentati 
attraverso la visualizzazione (ad es. da Cd-rom) di situazioni 
autentiche, complesse, attinenti alla vita reale, che permettono un 
approccio multiplo in uno specifico dominio e che vanno risolte in 
termini matematici, statistici o geometrici (es. pianificazione del volo in 
deltaplano, sviluppo di un piano economico ecc.). 
Ambienti di apprendimento basati sull’analisi di casi (Schank) 
è importante insegnare attraverso la presentazione dei casi COSA 
FARE e QUANDO FARLO, cioè far imparare ad applicare ciò che 
si è appreso a situazioni nuove (transfer).
Ambienti di apprendimento che favoriscono la flessibilità cognitiva 
(Spiro) 
Sono ambienti caratterizzati dalla presenza di una molteplicità di casi 
considerati da diverse prospettive, analizzati attraverso Cd-Rom 
ipermediali, che aiutano a sviluppare flessibilità cognitiva (la possibilità di 
tracciare innumerevoli percorsi cognitivi per il riconoscimento, il recupero e 
l’applicazione di conoscenze in situazioni nuove o desuete – transfer). 
Ambienti di apprendimento “intenzionale” (Brown, Ellery, Campione) 
Un esempio di ambienti di questo tipo è rappresentato: 
- dalle CoLs o FCL; 
- ovvero da Knowledge Forum, definibili come ambienti CSCL (Computer 
Supported Collaborative Learning), cioè ambienti elettronici creati per favorire 
l’apprendimento collaborativo in rete, che si pongono l’obiettivo di un 
apprendimento intenzionale, progressivo e collaborativo (es. CSILE 
dell’Ontario Institute for Studies in Education – Scardamalia, Bereiter). 
Data-base multimediale 
Documenti, 
grafici e note
Ambienti per “l’etnografia multimediale digitale” (Goldman-Segall, 1998) 
Utilizza un approccio etnografico e antropologico, ermeneutico e 
fenomenologico alla progettazione di ambienti costruttivistici, sempre 
supportato dalle tecnologie digitali: esempio è Costellations che ha permesso 
ai ragazzi della Bayside Middle School, con il Cd-rom Global Forest, di 
decostruire e ricostruire liberamente i frames videoregistrati durante le 
attività scolastiche e parascolastiche. 
Ambienti di simulazione e di modellamento tridimensionale per una 
comprensione ricca e profonda dei fenomeni (1999-2000) 
Rientrano in questi tipi di ambienti due progetti: 
• il primo basato su StarLogo (Mitchael Resnick) utilizzato per creare ed 
esplorare “simulazioni partecipanti”, con lo scopo di sviluppare nei ragazzi 
una comprensione scientifica attraverso la modellazione dinamica e 
immersiva (immersione nella simulazione). 
•VSS Project (Vitual Solar System Project) che offre supporto agli studenti 
universitari di astronomia nello svolgimento di indagini scientifiche 
mediante l’uso di modelli virtuali tridimensionali di realtà non esplorabili 
personalmente.
Computer come Learning Partner (CLP di M. C. Linn) 
Scopo di questo progetto (commissionato dal National Institute of 
Education – NIE) è quello di migliorare l’apprendimento delle scienze 
naturali e della matematica in ragazzi della scuola media inferiore e 
superiore attraverso l’uso delle tecnologie informatiche (il computer 
viene considerato come partner nell’apprendimento, ma resta 
indispensabile l’aiuto dei propri pari e dell’insegnante)..Il progetto 
sviluppato si chiama Scaffolded Knowledge Integration. 
La filosofia educativa del progetto poggia su 
- far diventare accessibile la scienza; 
- rendere visibile il pensiero; 
- aiutare gli studenti ad apprendere dagli altri; 
- promuovere il lifelong science learning

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Costruttivismo c

  • 1. COSTRUTTIVISMO SOCIO-CULTURALE Genesi filosofiche, sviluppi psico-pedagogici, applicazioni didattiche Ipertesto di Mascia Iacobelli (Bianca Maria Varisco) Corso di Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento Prof. Antonio Cartelli A.A. 2001/2002
  • 2. Quadro teorico di riferimento Ambiti ONTOLOGICO EPISTEMOLOGICO METODOLOGICO Paradigmi POSITIVISTA riduzionismo e dualismo e sperimentale e determinismo oggettivismo manipolatorio POST POSITIVISTA realismo critico dualismo / sperimentale / oggettivismo mitigato manipolatorio mitigato TEORIA CRITICA realismo critico soggettivismo dialogico / o storico transazionale dialettico COSTRUTTIVISMO relativismo transazionale e ermeneutico / soggettivista dialettico PARADIGMA realtà partecipa- soggettivismo critico partecipazione politica PARTECIPATORIO tiva (costruita in transazione nella ricerca-azione dalla mente) partecipativa collaborativa
  • 3. Il Costruttivismo Genesi Filosofiche Applicazioni didattiche Sviluppi psico-pedagogici
  • 4. Il Costruttivismo Nel corso degli ultimi decenni a seguito di numerosi cambiamenti, affacciatisi sulla scena culturale ma soprattutto in campo filosofico, si fa strada un nuovo quadro teorico di riferimento rispetto a quelli precedenti. Il termine con il quale si contrassegna il cambiamento rispetto ai tradizionali modelli della conoscenza è costruttivismo; una sorta di cognitivismo di seconda generazione. Esso nasce soprattutto dall’esigenza di superare e abbandonare il cognitivismo HIP (Human Information Processing) ancora fortemente intriso di elementi positivistici.
  • 5. II ccaammbbiiaammeennttii La tradizione di pensiero oggettivistica e raziona-listica (comportamentistica o anche cognitivista HIP) mostra tutti i suoi limiti. Entra in crisi il cosiddetto pensiero forte, secondo il quale la ragione cerca e vuole offrire garanzie logiche ed empiriche alla verità delle proprie affermazioni. E’ forte l’attenzione per una razionalità diversa da quella matematico-scientifica e tecnologica, una razionalità che riscopre il valore della dialettica, dell’argomentazione interpersonale, della ricerca del significato.
  • 6. I modelli della conoscenza Positivismo:  la realtà è retta da leggi e meccanismi immutabili (legge causa-effetto);  l’uomo può scoprirne la vera natura, se esclude ogni considerazione di valori e pregiudizi, in modo tale che i risultati non ne siano compromessi;  indagatore ed indagato sono considerati realtà indipendenti;  le ipotesi vengono sottoposte a test empirico di verifica in condizioni controllate (esperimento di laboratorio);  viene accettata e accentuata la dicotomia tra teoria e pratica, pensiero ed azione. Postpositivismo:  la realtà non si può conoscere in modo perfetto a causa dei limiti umani e della natura turbolenta e indocile della realtà;  grande importanza è data alle tradizioni e alla comunità critica;  i risultati replicabili sono “probabilmente veri” e soggetti a falsificazionismo (Popper). Teoria critica:  la realtà è stata forgiata da una congerie di valori sociali, politici, culturali, economici, etnici che, nel tempo, si sono cristallizzati in una serie di scopi e strutture inappropriatamente considerati “reali” (realtà virtuale);  i valori mediano la ricerca e legano interattivamente indagatore e indagato;  si afferma l’importanza di un dialogo tra ricercatori e soggetti dell’indagine e dei ricercatori tra loro.
  • 7. Il cognitivismo HIP E’ il cognitivismo di prima generazione, che, negli anni Sessanta-Settanta, ha considerato l’uomo ed i suoi processi cognitivi attraverso la metafora dell’elaboratore d’informazioni (il computer), ovvero come un “puro e semplice” sistema di elaborazione di simboli, avulso da qualsiasi contesto, e studiato in laboratorio. Da qui la reazione del cognitivismo ecologico o “costruttivismo”, un cognitivismo “di seconda generazione” che ha considerato il contesto (biologico, fisico, sociale, culturale e tecnologico) entro il quale il soggetto agisce, conosce, vive emozioni e sentimenti. Al cognitivismo HIP va, in ogni caso, il merito di aver proposto un modello di apprendimento diverso da quello del comportamentismo che, com’è noto, ha rivolto la sua attenzione ai fenomeni manifesti e osservabili. Esso si è per lo più basato sulla proposta psicologica e didattica della triade S-R-R (Stimolo-Risposta-Rinforzo) di Skinner e si è concretizzato nell’Istruzione programmata, nelle tassonomie di Gagné e Bloom o nella creazione di software CAI o CBT in cui l’iniziativa dell’azione didattica è interamente gestita da un sistema informatico (al termine di una serie di lezioni si sottopongono agli studenti dei test e si verifica la comprensione degli argomenti).
  • 8. I concetti chiave su cui si basa il costruttivismo sono: • “le realtà” sono soggettive e dipendenti dall’attività dell’osservatore; • la conoscenza è il prodotto di una costruzione attiva del soggetto (e non qualcosa che può essere trovata già prefabbricata), essa deriva dalla relazione tra i membri della comunità cui si appartiene attraverso forme di negoziazione e collaborazione sociale; • soggetto e contesto sono legati interattivamente.
  • 9. Diversi filoni costruttivisti sono stati individuati rianalizzando, alla luce delle nuove acquisizioni, il pensiero di alcuni studiosi Il “ costruttivismo interazionista” che considera l’interazione del soggetto (e dei suoi schemi mentali più interni) con i dati provenienti da un non meglio definito ambiente esterno (Piaget e Ausubel); Il “costruttivismo sociale” (Vygotskij); Il “costruttivismo socio-culturale” (Vygotskij , Leont’ev, psicologia culturale e approccio situazionista).
  • 10. Piaget e Ausubel (costruttivismo interazionista) I due studiosi, nell’analizzare i processi di apprendimento, hanno privilegiato la matrice biologica, l’interazione con il mondo fisico e la dimensione cognitiva dei processi stessi, trascurando i contesti sociali, reali, formali e informali, scolastici ed extrascolastici, nei quali quotidianamente si apprende. Piaget ha ipotizzato un apprendimento per adattamento: Sollecitazioni ambientali Schema cognitivo adattamento assimilazione dei nuovi stimoli cognitivi allo schema preesistente. accomodamento dello schema preesistente al nuovo.
  • 11. Ausubel ha ipotizzato l’esistenza di un apprendimento significativo dato da tre fattori Il contenuto da apprendere deve avere una sua giustificazione logica interna Il soggetto deve già possedere una rete di conoscenze relazionabile al nuovo contenuto Ci deve essere motivazione all’apprendimento
  • 12. Vygotskij e Leont’ev (costruttivismo socio-culturale) Il loro pensiero ha contribuito allo sviluppo di nuove teorie Vygotskij Zona di sviluppo prossimale (ZSP): è la zona cognitiva entro la quale uno studente riesce a svolgere compiti che non sarebbe in grado di svolgere da solo, con il sostegno (scaffolding) di un adulto o in collaborazione con un pari più capace, attraverso la mediazione degli scambi comunicativi. dell’apprendimento Il soggetto nel momento in cui interagisce socialmente con gli altri, mediante il linguaggio, si appropria di nuovi strumenti cognitivi, che gli serviranno ad alimentare un agire linguistico interiore, il quale gli permetterà di risolvere in maniera autonoma problemi analoghi a quelli affrontati con gli altri.
  • 13. Leont’ev STIMOLO ATTIVITA’ OGGETTIVA RISPOSTA • È il termine medio che serve a spiegare il processo di relazione tra soggetto e mondo. • Viene messa in moto da bisogni e oggetti di bisogni prodotti nella società, orienta il soggetto nel mondo. • E’ di origine sociale e si può sviluppare solo in condizione di cooperazione e comunicazione interpersonale.
  • 14. Conclusioni L’idea che la conoscenza scientifica e la scienza come attività conoscitiva per eccellenza rappresentino un mondo esterno, oggettivo, misurabile, viene messa in discussione anche nell’ambito delle teorie dell’educazione. Si fa più diffusa l’idea che il mondo sia una costruzione derivata dalla nostra esperienza o che comunque tra soggetto ed oggetto esistano forme di solidarietà più profonde. Oggi il paradigma costruttivista si fa sempre più strada nell’ambito della ricerca e della prassi educative.
  • 15. Genesi filosofiche Dall’antichità ad oggi molti filosofi hanno anticipato o mostrato di aderire (per lo più inconsapevolmente) a ciò che viene usualmente definito paradigma costruttivista o paradigma costruttivista socio-culturale. I modi in cui essi hanno espresso questa loro posizione sono diversi.
  • 16. Alcuni hanno affermato che l’uomo non può avere una conoscenza oggettiva, universale, assoluta, ed hanno dunque contrastato quanto affermava il realismo metafisico (Sofisti e Scettici, E. von Glasersfeld, Kuhn, Rorty);
  • 17. Il realismo metafisico asserisce che la conoscenza e il sapere sono la descrizione, la riproduzione e il rispecchiamento di un mondo in sé, che esiste già prima che una coscienza lo veda o ne faccia esperienza. Realismo metafisico
  • 18. E. von Glasersfeld La realtà è una costruzione del soggetto, il quale non possiede una verità assoluta ma, sulla base delle proprie esperienze, è in grado di costruire un mondo più o meno attendibile. Kuhn Non esiste una conoscenza assoluta, esistono i paradigmi (insiemi di teorie, regole, procedure, accettate da una comunità scientifica), soggetti a rivoluzioni scientifiche, cioè ad evoluzione. Rorty Sollecita l’uomo verso nuovi itinerari interpretativi della realtà, assumendo un atteggiamento ironico, proprio di chi non si prende sul serio perché è sempre consapevole che le parole con cui si autodescrive sono destinate a cambiare.
  • 19. Altri filosofi hanno riconosciuto il ruolo fondamentale della ragione umana, del pensiero, della sua attività creatrice o operatoria, della sua capacità interpretativa ( Kant e Vico, Wittgenstein);
  • 20. Questi due filosofi hanno contestato l’idea che la conoscenza umana debba rispecchiare una realtà esterna, trascendentale o fenomenica; essi hanno affermato che la realtà è frutto di un atto di costruzione da parte del soggetto che conosce sia attraverso forme a priori universali (cioè proprie di ogni essere pensante) come sostiene Kant, sia attraverso ciò che egli ha fatto come afferma Vico. Kant e Vico
  • 21. Per arrivare ad una vera comprensione della realtà, sostiene Wittgenstein, bisogna liberare l’espressione linguistica dalla maschera della comunicazione di tutti i giorni mettendone in luce la struttura logica: il linguaggio (la totalità delle proposizioni, cioè relazioni tra le idee) è la raffigurazione logica del mondo (totalità dei fatti). Wittgenstein
  • 22. Altri filosofi ancora hanno creduto nel ruolo critico di comunità e società ( Goodman), nell’interazione dinamica tra l’individuo e il proprio contesto ambientale e/o sociale (Bateson), nell’attribuzione di senso o nella costruzione di una conoscenza sempre più relativa, soggettiva e contingente volutamente negoziata e condivisa attraverso le attività comunicative umane mediate dai sistemi simbolici (Mead).
  • 23. Goodman L’uomo parlando, pensando, agendo e interagendo, costruisce diverse versioni del mondo a partire da quelle che ha già a disposizione e che ha già ereditato. Bateson Ciascuno di noi costruisce il senso dei percorsi della propria conoscenza attraverso lo scambio interattivo (adattamento costruttivo di tipo piagetiano); le conoscenze dunque si co-costruiscono reciprocamente, tanto che si può parlare di continua conoscenza della conoscenza. Mead L’uomo costruisce nuove realtà quando attribuisce significati agli oggetti attraverso il linguaggio, dà quindi vita ad una serie di oggetti dotati di senso comune, riconosciuti dalla società.
  • 24. Sviluppi psico-pedagogici Nel campo dell’educazione c’è stato un proliferare di ricerche, teorie e proposte psico-pedagogiche che hanno fatto loro il paradigma costruttivista, alle quali, ovviamente, non sono mancati precedenti storici cui si può fare costantemente riferimento. Il fenomeno diventa evidente agli inizi degli anni Ottanta allorché si manifestano: costruttivismo sociale approccio culturale-situato o situazionista all’apprendimento I precedenti approcci prospettano per lo più ambienti di apprendimento collaborativo nei quali si praticano attività ancorate a situazioni della vita reale e significative per gli attori cooinvolti.
  • 25. Il paradigma costruttivista Il costruttivismo viene a costituire un nuovo quadro teorico di riferimento pedagogico che vede il soggetto che apprende quale reale protagonista di un processo di costruzione della propria conoscenza. In alternativa ad un approccio d'istruzione tradizionale dove il fulcro dell’attività didattica è rappresentato dall'insegnante, il soggetto, spinto dai propri interessi e situato in uno specifico contesto educativo, apprende attraverso un processo di elaborazione ed integrazione di molteplici prospettive, informazioni ed esperienze, offerte dal confronto e dalla collaborazione con i pari o con un gruppo di esperti. prima oggi La formazione è intesa quale interiorizzazione di una metodologia d'apprendimento che renda progressivamente il soggetto autonomo nei propri processi conoscitivi.
  • 26. Esperienze che storicamente hanno anticipato il costruttivismo Attivismo di Dewey e “Scuole attive” Metodo del problem-solving L’educazione deriva dalla partecipazione dell’individuo alla coscienza sociale. La scuola come forma di vita, di comunità dà abilità strumentali e colma la mancanza di apprendistato extrascolastico attraverso esperienze produttive e sociali. Insegnamento reciproco tra studenti e insegnanti. Costruttivismo sociale dei russi Vygotskij e Leont’ev Il pensiero di Vygotskij ha influenzato il costruttivismo sociale degli anni ottanta; quello di Leont’ev l’approccio culturale-situato o situazionista all’apprendimento. Costruttivismo interazionista di Piaget e Ausubel
  • 27. Il costruttivismo sociale Si esprime didatticamente Costruttivismo sociale Comunità di studenti CoLs – (Communities of Learners), poi trasformate in FCL - (Fostering Communities of Learners). Favorisce Apprendimento significativo Permette di realizzare Progetti didattici (o per significati)
  • 28. Le “comunità di studenti” (CoLs) Le caratteristiche principali di una CoL sono • ruolo strategico della metacognizione, ossia consapevolezza e comprensione, nel soggetto, dei propri processi cognitivi; • l’apprendimento è contestualizzato e situato, nulla viene praticato senza uno scopo consapevole, dichiarato, condiviso, teoria e pratica sono sempre viste in azione; • sono presenti molteplici zone di sviluppo prossimale; • vi è una forte base dialogica, fondata su discorsi condivisi, conoscenze comuni, significati e definizioni negoziate; • vi è legittimazione delle differenze, che si realizza attraverso l’accesso indifferenziato alle pratiche; • vi è flessibilità e interscambiabilità dei ruoli tra gli attori; • vi sono: responsabilità collettiva, mutuo rispetto e senso di identità personale e di gruppo; • scaffolding cognitivo (guida, sostegno, problematizzazione, rinforzo, critica sull’operato) e affettivo (motivazione, empatia, richiamo all’attenzione).
  • 29. Le comunità facilitanti di allievi (FCL) Nelle FCL sono state introdotte tre attività chiave (A. Brown e J. Campione) Attività di ricerca Condivisione-distribuzione di informazione Compiti adeguati beckmark lesson; supportata da ricerca seminariale, scrittura e composizione guidate; consultazione con esperti, insegnamento tra pari e tra individui di età diverse Tecnica del jigsaw o mosaico ad incastri (incrocio dei gruppi ricavati da una classe per risolvere un problema da punti di vista diversi); tecnica del crosstalk o esperienza incrociata (consiste nel lasciare agli stessi studenti la progettazione e conduzione dell’attività dell’intera classe). valutati attraverso Interviste cliniche, valutazioni dinamiche, test di transfer ed esperimenti.
  • 30. Apprendimento significativo (Jonassen) I nodi focali dell’apprendimento significativo sono: • la costruzione della conoscenza; • il contesto significativo; • la collaborazione tra chi apprende e l’insegnante. L’apprendimento significativo si presenta come: • attivo, perché consapevole e responsabile; • costruttivo, perché il soggetto integra le nuove conoscenze con le precedenti; • collaborativo, perché il soggetto lavora in una comunità costruttiva (scaffolding offerto da ciascun attore); • intenzionale, perché il soggetto è coinvolto fattivamente nel conseguimento di obiettivi conosciuti e condivisi; • conversazionale, perché è forte la dimensione dialogica dell’apprendimento; • contestualizzato, perché i compiti assumono significatività nel mondo reale; • riflessivo, perché il soggetto riflette sui processi e sulle decisioni.
  • 31. Progetti didattici del costruttivismo sociale Il modello di progettazione didattica proposto dal costruttivismo è centrato sugli allievi, sui loro bisogni e sulle loro risorse. La progettazione è pensata come strumento di garanzia del diritto alla diversità piuttosto che all’uguaglianza. Gli strumenti didattici utilizzati sono: • lavoro di classe di tipo collaborativo-cooperativo che impegna studenti, insegnanti, genitori ed esperti; • il confronto, la discussione e la negoziazione di significati; • lo sharing o distribuzione-condivisione di risorse mentali, tecnologiche e umane; • la costruzione e salvaguardia dei diversi livelli d’identità.
  • 32. L’approccio culturale-situato o situazionista all’apprendimento approccio culturale- situato o situazionista all’apprendimento espressione didattica “ comunità di pratiche ” sono presenti sviluppi antecedenti Teoria del contesto di M. Cole e del gruppo di ricerca LCHC Ricerche di antropologia Hanno dato importanza ai fattori culturali e sociali nonché al ruolo del contesto nelle attività cognitive Partecipazione Periferica Legittimata (LPP di Lave e Wenger) Teoria sociale dell’apprendimento di E. Wenger Il pensiero pratico esperto di Scribner e Lave Apprendistato cognitivo Ciclo espansivo Sono procedure di acquisizione messe in atto nei processi di apprendimento
  • 33. Le “comunità di pratiche” Una comunità di pratica è definita come un insieme di individui che interagiscono per svolgere un compito, applicando un insieme di conoscenze pratiche e teoriche. E’ caratterizzata dalla presenza di tre elementi fondamentali evidenziati nel lavoro di E. Wenger: 1. un’attività comune; 2. un impegno comune; 3. un repertorio condiviso. In questa comunità, l’apprendimento consiste nella capacità di affrontare e svolgere compiti in contesti dove le conoscenze degli studenti possono servire. La Partecipazione Periferica Legittimata La LPP prevede che qualsiasi attore della comunità, anche il meno esperto, abbia comunque uguali diritti di appartenenza ad essa, una piena “legittimazione” alla partecipazione delle sue pratiche, ai suoi discorsi ed un completo accesso alle sue risorse, anche tecnologiche. Piena partecipazione Percorso di integrazione sociale Partecipazione periferica
  • 34. L’apprendistato cognitivo L’apprendistato cognitivo è caratterizzato da: 1. modellamento (l’esperto esibisce la propria prestazione e l’apprendista cerca di imitarla); 2. allenamento e assistenza (offerti dall’esperto); 3. fading (eliminazione graduale dell’assistenza man mano che l’apprendista si fa più competente cognitivo è caratterizzato da: 4. articolazione (esporre ad alta voce quello che si sta facendo); 5. riflessione tra la propria performance e quella dei pari o dell’esperto; 6. esplorazione (risoluzione di problemi in modo autonomo). Il ciclo espansivo Questa procedura di acquisizione prevede che una semplice idea iniziale sia trasformata in un oggetto complesso, in una nuova forma di pratica.
  • 35. Teoria del contesto di M. Cole e del gruppo LCHC Secondo questa teoria, l’attività cognitiva è un processo intersoggettivo, socialmente organizzato, che si realizza attraverso l’interazione tra gli individui in uno specifico contesto. Ricerche di antropologia cognitiva Le ricerche condotte in Brasile sull’uso della matematica da parte di bambini venditori di dolciumi lungo le strade della città, hanno mostrato come l’apprendimento e il ragionamento siano più spontanei e naturali quando avvengono in contesti d’attività concreti e significativi; mentre a scuola questi bambini riportavano insuccessi in matematica, nel vendere dolciumi, invece, dimostravano di saper usare con molta destrezza il denaro nel dare il resto dopo la vendita. 2 X 2 12 : 2 Mi deve un cruzeiro
  • 36. Il pensiero pratico esperto di S. Scribner e J. Lave Vengono delineate le specificità cognitive delle “pratiche” proprie di un “pensiero esperto” in contesto. Si evidenziano le strategie economiche delle pratiche esperte e si analizzano le differenze tra novizi ed esperti Teoria sociale dell’apprendimento di E. Wenger Questa Teoria sostiene che l’apprendimento consiste nell’abilità di negoziare nuovi significati; l’apprendimento trasforma l’identità del soggetto, il quale entra a far parte di una comunità attraverso il coinvolgimento, l’immaginazione e l’allineamento.
  • 37. Conclusioni Di seguito viene riportato uno schema che riassume i diversi modi di considerare la conoscenza da parte del comportamentismo, del cognitivismo HIP, del costruttivismo e dell’approccio culturale-situato o situazionista. Questi diversi punti di vista sulla conoscenza hanno influito sul modo di concepire l’insegnamento Conoscenza come Insegnamento come una quantità di contenuti che aspettano di essere trasmessi un prodotto che deve essere trasmesso da un canale uno stato cognitivo come riflesso negli schemi e comportamenti procedurali di una persona un set di strategie di istruzione rivolte a cambiare gli schemi di un individuo significati che una persona costruisce attraverso l’interazione con il proprio ambiente un incoraggiare il progetto dello studente con strumenti e risorse dentro un ambiente ricco di stimoli e risorse un’inculturazione o adozione dei modi di vedere ed agire di un gruppo una partecipazione alle attività quotidiane di una comunità.
  • 38. AApppplliiccaazziioonnii ddiiddaattttiicchhee Ambienti di apprendimento Componenti Costruttivisti e situazionisti Le funzioni tecnologiche utilizzabili Ricchi e minimalisti (a seconda del prevalere di un certo tipo di strumenti su altri). Cunnigham Black e McClintock Lebow Dunlap e Grabinger Linee guida per la progettazione Savery e Duffy Alcuni esempi
  • 39. Ambienti di apprendimento costruttivisti e situazionisti “L’ambiente di apprendimento è un posto in cui gli studenti possono lavorare insieme e aiutarsi a vicenda per imparare ad usare una molteplicità di strumenti e risorse informative nel comune perseguimento di obiettivi d’apprendimento e di attività di problem-solving” (Wilson,1996). Negli ambienti di apprendimento di tipo costruttivista e situazionista gli studenti: •agiscono in uno spazio (reale o virtuale); •usano strumenti di lavoro (ad es. software e tool di vario tipo); •hanno accesso a diverse risorse d’informazione (libri , foto, CD Rom, siti Web ecc.); •raccolgono e interpretano le informazioni interagendo con altri attori (pari o insegnanti); •hanno una guida adeguata ed un supporto costante da parte dell’insegnante. Ambiente costruttivista Possono apparire fuzzy ma stimolano e incoraggiano l’apprendimento, che non è mai controllato e diretto in modo rigido e restrittivo. Ambiente situazionista E’ presente una piena partecipazione dello studente alle pratiche di una comunità di apprendimento.
  • 40. Ambienti di apprendimento ricchi e minimalisti Negli ambienti di apprendimento minimalisti (classi tradizionali) Negli ambienti ricchi (costruttivisti) sono presenti banche di informazione e strumenti per l’elaborazione, manipolazione e archiviazione di dati agli studenti non è permesso gestire autonomamente il proprio apprendimento; l’apprendimento avviene mediante il racconto e la descrizione di fatti presentati dall’insegnante agli alunni. vengono utilizzati strumenti per la simulazione, per la raccolta di simboli, per la costruzione di modelli, strumenti di authoring ipermediale; l’allievo è responsabile del suo apprendimento (attivo e autonomo, ancorato a problemi autentici, cooperativo); l’insegnante assume il ruolo di consulente, assistente e guida.
  • 41. Componenti di un ambiente di apprendimento in senso lato (Salomon, 1996) • uno spazio fisico; • un insieme di attori che vi agiscono; • un set di comportamenti concordati; • una serie di regole o vincoli, compiti e attività concordati collaborativamente o assegnati; • dei tempi di operatività; • un set di strumenti o artefatti; • un insieme di relazioni; • un clima determinato dalle relazioni instaurate; • un insieme di aspettative; • un modo di vedere se stessi come studenti; • uno sforzo mentale attivato nei processi di apprendimento.
  • 42. Le funzioni tecnologiche utilizzabili in un ambiente di apprendimento (D. P. Perkins 1991) Un ambiente tecnologico d’apprendimento si qualifica mediante: • le banche di informazioni - information bank (libri, dizionari, Cd-Rom, banche dati telematiche bibliografiche: ISBN, ERIC, pedagogiche: BDP, CEDE ecc.); • i blocchi per la raccolta di simboli - symbol pads (bloc-notes cartacei ed elettronici, editor testuali e grafici, DBMS); • i software di simulazione ed i phenomenaria (software 3D o VR); • i set di costruzione - construction kit (meccano, Lego, Logo, AmicoJunior, Programmi di editing di vario tipo quali quelli per HTML o VRML); • i compiti dei manager - task manager (registri, schede di valutazione, diari di bordo, dossier anche su supporti software di tipo word processing); • i set per l’esplorazione e la ricerca ipermediale in rete (browser, motori di ricerca); • i tools telematici (BBS, forum, CSCL).
  • 43. Linee guida per la progettazione di ambienti di apprendimento Di seguito vengono riportate le linee guida (guidelines) per l’allestimento di ambienti di apprendimento costruttivisti così come sono state proposte da vari ricercatori. 1. Favorire esperienze di comprensione della realtà e costruzione della conoscenza inserendo l’apprendimento in contesti realistici e rilevanti; incoraggiare la padronanza dei processi di apprendimento e l’autoconsapevolezza del processo di costruzione della conoscenza; inserire l’apprendimento in contesti sociali e incoraggiare l’uso di molteplici modalità di rappresentazione (Cunnigham, Duffy, Knuth 1991-1993); 2. Creare un contesto di apprendimento che supporti lo sviluppo di autonomia personale e di relazione, inserire in esso le ragioni, il controllo e l’autoregolazione dell’apprendi-mento, coinvolgere gli studenti in processi di apprendimento intenzionali (Lebow 1993); 3. Progettare compiti e ambienti d’apprendimento più ampi, autentici che riflettano la complessità del reale, in modo da sfidare il pensiero dello studente, incoraggiare il testing di ipotesi con idee e contesti alternativi, supportare la riflessione su quanto appreso e sui processi di apprendimento stessi (Savery e Duffy 1996); 4. Osservazione, costruzione dell’interpretazione, contestualizzazione, apprendistato cognitivo, collaborazione, interpretazioni multiple e manifestazioni multiple devono guidare la progettazione di ambienti di apprendimento per far sì che gli studentiacquisiscano capacità di interpretazione di quanto osservato e di argomentazione della validità delle loro tesi (Black e McClintock 1996);
  • 44. Dunlap e Grabinger (1996) I due studiosi propongono l’utilizzo di ambienti ricchi per l’apprendimento attivo (REALS, Rich Environments for Active Learning), per molti versi simili agli ambienti costruttivisti analizzati Gli ambienti REALS propongono l’estensione della responsabilità (autodeterminazione ed autogestione del goal setting, sviluppo di abilità metacognitive), contesti significativi (ancoraggio a situazioni reali e molteplicità di punti di vista) e attività che promuovano operazioni di alto livello (riflessione, presentazione e articolazione) offrire un appropriato scaffolding rappresentare setting sicuri per l’apprendimento incoraggiare gli studenti a riflettere su processi e prodotti delle attività di apprendimento richiedere agli studenti di contribuire all’apprendimento reciproco attraverso attività collaborative
  • 45. Ambienti di apprendimento costruttivistici: alcuni esempi emblematici Ambienti di apprendimento “ancorato e generativo” (CTGV coordinato da J. Bransford): si realizza quando i problemi da investigare vengono presentati attraverso la visualizzazione (ad es. da Cd-rom) di situazioni autentiche, complesse, attinenti alla vita reale, che permettono un approccio multiplo in uno specifico dominio e che vanno risolte in termini matematici, statistici o geometrici (es. pianificazione del volo in deltaplano, sviluppo di un piano economico ecc.). Ambienti di apprendimento basati sull’analisi di casi (Schank) è importante insegnare attraverso la presentazione dei casi COSA FARE e QUANDO FARLO, cioè far imparare ad applicare ciò che si è appreso a situazioni nuove (transfer).
  • 46. Ambienti di apprendimento che favoriscono la flessibilità cognitiva (Spiro) Sono ambienti caratterizzati dalla presenza di una molteplicità di casi considerati da diverse prospettive, analizzati attraverso Cd-Rom ipermediali, che aiutano a sviluppare flessibilità cognitiva (la possibilità di tracciare innumerevoli percorsi cognitivi per il riconoscimento, il recupero e l’applicazione di conoscenze in situazioni nuove o desuete – transfer). Ambienti di apprendimento “intenzionale” (Brown, Ellery, Campione) Un esempio di ambienti di questo tipo è rappresentato: - dalle CoLs o FCL; - ovvero da Knowledge Forum, definibili come ambienti CSCL (Computer Supported Collaborative Learning), cioè ambienti elettronici creati per favorire l’apprendimento collaborativo in rete, che si pongono l’obiettivo di un apprendimento intenzionale, progressivo e collaborativo (es. CSILE dell’Ontario Institute for Studies in Education – Scardamalia, Bereiter). Data-base multimediale Documenti, grafici e note
  • 47. Ambienti per “l’etnografia multimediale digitale” (Goldman-Segall, 1998) Utilizza un approccio etnografico e antropologico, ermeneutico e fenomenologico alla progettazione di ambienti costruttivistici, sempre supportato dalle tecnologie digitali: esempio è Costellations che ha permesso ai ragazzi della Bayside Middle School, con il Cd-rom Global Forest, di decostruire e ricostruire liberamente i frames videoregistrati durante le attività scolastiche e parascolastiche. Ambienti di simulazione e di modellamento tridimensionale per una comprensione ricca e profonda dei fenomeni (1999-2000) Rientrano in questi tipi di ambienti due progetti: • il primo basato su StarLogo (Mitchael Resnick) utilizzato per creare ed esplorare “simulazioni partecipanti”, con lo scopo di sviluppare nei ragazzi una comprensione scientifica attraverso la modellazione dinamica e immersiva (immersione nella simulazione). •VSS Project (Vitual Solar System Project) che offre supporto agli studenti universitari di astronomia nello svolgimento di indagini scientifiche mediante l’uso di modelli virtuali tridimensionali di realtà non esplorabili personalmente.
  • 48. Computer come Learning Partner (CLP di M. C. Linn) Scopo di questo progetto (commissionato dal National Institute of Education – NIE) è quello di migliorare l’apprendimento delle scienze naturali e della matematica in ragazzi della scuola media inferiore e superiore attraverso l’uso delle tecnologie informatiche (il computer viene considerato come partner nell’apprendimento, ma resta indispensabile l’aiuto dei propri pari e dell’insegnante)..Il progetto sviluppato si chiama Scaffolded Knowledge Integration. La filosofia educativa del progetto poggia su - far diventare accessibile la scienza; - rendere visibile il pensiero; - aiutare gli studenti ad apprendere dagli altri; - promuovere il lifelong science learning