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Educare all'Autostima

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Educare all'Autostima

  1. 1. Michela Marchiotto EDUCARE ALL’AUTOSTIMA: Aiutare i propri figli ad amarsi e a credere in se stessi Incontro 29 aprile 2011 www.emmepsicologia.it
  2. 2. <ul><li>IN QUESTO INCONTRO: </li></ul><ul><li>COS’E’ E COSA NON E’ L’AUTOSTIMA </li></ul><ul><li>IN QUALE SISTEMA E’ INSERITA </li></ul><ul><li>LE RADICI DELL’AUTOSTIMA </li></ul><ul><li>INDICATORI E SEGNALI DI BASSA AUTOSTIMA </li></ul><ul><li>GLI AMBITI DELL’AUTOSTIMA </li></ul><ul><li>FOCUS : AUTOSTIMA E AMBIENTE FAMIGLIARE </li></ul><ul><li>SUGGERIMENTI UTILI E ALUNE ATTIVITA’ PRATICHE </li></ul>
  3. 3. Che cos’è l’AUTOSTIMA <ul><li>Va differenziata dal CONCETTO DI SE’ : costellazione di elementi a cui una persona fa riferimento per descrivere se stessa </li></ul><ul><li>AUTOSTIMA: valutazione circa le informazioni contenute nel concetto di sè -> deriva dai sentimenti che del bambino nei confronti di se stesso inteso in senso globale. </li></ul>
  4. 4. Come si forma l’autostima <ul><li>Sé percepito visione oggettiva di quelle abilità, caratteristiche e qualità che sono presenti o assenti </li></ul><ul><li>Sé ideale l’immagine della persona che ci piacerebbe essere, non in modo frivolo ma un desiderio convinto di possedere quelle qualità </li></ul>E’ la discrepanza tra Sé percepito e Sé ideale che crea problemi di autostima Un divario grande induce bassa autostima Un divario piccolo indica in genere un’autostima alta
  5. 5. Susan Harter (1983)
  6. 6. “ Un bambino quando viene al mondo, non ha né un passato né esperienze da cui trarre indicazioni per gestire se stesso, nessuna scala grazie a cui giudicare le sue capacità. Deve basarsi sulle esperienze che ha con le persone che gli stanno intorno e sui messaggi che esse gli inviano riguardo il suo valore come persona” (Satir, 1972)
  7. 7. Le radici dell’AUTOSTIMA <ul><li>L’autostima la si costruisce, passo dopo passo, sin dai primi giorni di vita del piccolo e ha a che fare, soprattutto, con il rapporto che i genitori riescono a instaurare con lui, con la loro capacità di infondergli, ancora neonato , sicurezza e fiducia in se stesso e negli altri. </li></ul><ul><li>Un bambino piccolo si basa solo su criteri esterni per confermare il proprio valore personale e la propria competenza. Si aspetta che siano persone significative della sua vita (genitori, nonni, insegnanti) a dimostrare amore e approvazione, vivendo così una totale dipendenza. </li></ul>
  8. 8. Le radici dell’AUTOSTIMA <ul><li>Nei primi anni di vita il bambino sviluppa un’immagine di sè in base alla percezione di una positiva o negativa relazione con le figure primarie di riferimento. </li></ul><ul><li>Infatti la formazione del proprio modo di considerarsi e di definirsi, e la valutazione del proprio valore avviene ad un’età molto precoce </li></ul>Il “seme” dell’ autostima è insito in ciascun individuo già dalla nascita, ma non è una abilità posseduta in termini assoluti, è una facoltà che va coltivata , addestrata e sviluppata .
  9. 9. <ul><li>La prima relazione che il neonato conosce è quella con la figura di accudimento primaria (Caregiver), con la quale instaura un rapporto esclusivo che prende il nome di “ LEGAME di ATTACCAMENTO ” </li></ul><ul><li>( Bowlby , 1980 ) </li></ul><ul><li>La relazione con un caregiver affettivamente disponibile consente al bambino di sviluppare un’immagine di sè positiva e di sviluppare dei funzionali </li></ul><ul><li>“ Modelli Operativi Interni” </li></ul>Le radici dell’AUTOSTIMA Schemi/rappresentazioni mentali che il bambino si crea sulle modalità relazionali e che utilizzerà come modello base per le relazioni interpersonali future.
  10. 10. Le radici dell’AUTOSTIMA <ul><li>Se questo rapporto manca , o viene significativamente alterato precocemente, nel bambino si generano, dal punto di vista emozionale, stati carenziali che influenzano negativamente, spesso irreversibilmente, il suo sviluppo psicofisico e sociale. </li></ul><ul><li>Lo sviluppo dell’autostima viene ostacolato allorquando le relazioni genitoriali primarie non garantiscano il soddisfacimento dei bisogni fondamentali del bambino. </li></ul><ul><li>Precoci esperienze di rifiuto , trascuratezza, carenza affettiva , o eccessive richieste da parte di adulti significativi possono dare origine ad una bassa autostima. </li></ul>
  11. 11. Tipologie di attaccamento Attaccamento sicuro Attaccamento insicuro evitante Attaccamento insicuro ambivalente Dalle modalità relazionali della madre e delle altre figure adulte importanti nella famiglia derivano dei modelli diversi di attaccamento
  12. 12. <ul><li>Il bambino sicuro ha un modello di autostima equilibrato che è aperto alla convalida esterna ma non è completamente dipendente da questa; è capace di instaurare una relazione reciproca in cui sia il dare che il ricevere hanno la loro parte. </li></ul>Attaccamento SICURO e AUTOSTIMA L’attaccamento sicuro si instaura quando la madre sa percepire i segnali del bambino e sa rispondere in maniera pronta ed adeguata . Madri disponibili, affettuose e ricettive negli scambi
  13. 13. Alcuni indicatori di bassa autostima: <ul><li>Il BAMBINO: </li></ul><ul><li>HA SCARSA CONSIDERAZIONE DI SE’ : “non so fare le cose bene come gli altri” </li></ul><ul><li>NON RISCHIA : “non voglio provarci, tanto so che non ci riuscirò” e TENDE A FUGGIRE DA EVENTUALI FALLIMENTI </li></ul><ul><li>TENDE AD IDEALIZZARE GLI ALTRI: “ il mio amico...lui sì che è bravo!” </li></ul><ul><li>MANIFESTA UN’ ECCESSIVA TIMIDEZZA </li></ul><ul><li>DIFFICOLTA’ nell’ESPRIMERE e/o CONTROLLARE LE PROPRIE EMOZIONI </li></ul><ul><li>DIFFICOLTA’ A RAPPORTARSI CON GLI ALTRI IN MODO POSITIVO E GRATIFICANTE </li></ul><ul><li>TIMORE DI NON ESSERE CAPITO E DI ESSERE GIUDICATO </li></ul>
  14. 14. Alcuni indicatori di bassa autostima: <ul><li>Altre volte capita invece che il BAMBINO cerchi di camuffare la bassa autostima con: </li></ul><ul><li>Irrequietezza </li></ul><ul><li>Falsa sicurezza </li></ul><ul><li>Scatti improvvisi di rabbia </li></ul><ul><li>“ Arroganza” </li></ul><ul><li>Comportamenti aggressivi </li></ul><ul><li>e antisociali </li></ul><ul><li>(es. Bullismo) </li></ul>
  15. 15. Segnali NON VERBALI di bassa autostima: <ul><li>Il BAMBINO: </li></ul><ul><li>Adotta sovente una postura rigida o depressa (ad esempio spalle piegate in avanti o in tensione) </li></ul><ul><li>Evita il contatto visivo </li></ul><ul><li>si tocca spesso i vestiti, morde le maniche o i polsini </li></ul><ul><li>si morde le labbra, si mangia le unghie </li></ul><ul><li>sta vicino agli adulti durante la ricreazione </li></ul><ul><li>osserva da fuori i giochi di gruppo </li></ul><ul><li>ha una gamma piuttosto piatta di emozioni </li></ul><ul><li>è pauroso </li></ul><ul><li>si lamenta di sintomi fisici (es. Mal di stomaco, mal di testa) </li></ul><ul><li>prende spesso in giro gli altri </li></ul><ul><li>è frequentemente vittima di prese in giro o bullismo </li></ul><ul><li>ha difficoltà di concentrazione </li></ul><ul><li>viene facilmente influenzato dai compagni </li></ul><ul><li>Può essere aggressivo a parole o ritirato o può alternare in maniera imprevedibile questi due comportamenti. </li></ul>
  16. 16. INDICATORI DI BASSA AUTOSTIMA A LIVELLO COGNITIVO (di PENSIERO): <ul><li>Esistono molte “distorsioni cognitive ” (autoaffermazioni – pensieri) che il bambino può adottare e che possono contribuire allo sviluppo di un’autostima inadeguata e ad un’autovalutazione negativa di sè. </li></ul><ul><li>Esse sono riassumibili come segue (Sacco e Beck, 1985): </li></ul><ul><li>INFERENZA ARBITRARIA : trarre conclusioni senza dati o disponendo di dati contrari </li></ul><ul><li>ASTRAZIONE SELETTIVA : focalizzarsi su un dettaglio negativo </li></ul><ul><li>SOVRAGENERALIZZAZIONE : trarre conclusioni generali sulla base di un caso singolo </li></ul><ul><li>MAGNIFICAZIONE: sovrastimare eventi negativi </li></ul><ul><li>MINIMIZZAZIONE : sottostimare eventi positivi </li></ul><ul><li>PERSONALIZZAZIONE: uno stile attribuzionale che fa assumere la responsabilità personali di eventi negativi </li></ul><ul><li>PENSIERO DICOTOMICO : pensiero in termini di “tutto o niente” </li></ul>
  17. 17. Gli AMBITI dell’AUTOSTIMA: AUTOSTIMA Ambito Sociale Ambito Scolastico Ambito Familiare Percezione Corporea Autostima Globale
  18. 18. Gli Ambiti dell’Autostima: 1. Ambito Sociale (o interpersonale) Sentimenti del bambino riguardo a se stesso come amico di altri. Un bambino che riesca a soddisfare i suoi bisogni di socialità si sentirà a proprio agio con quest’aspetto di se stesso.
  19. 19. Gli Ambiti dell’Autostima: <ul><li>E’ relativa ad una combinazione tra l’aspetto fisico e le capacità. </li></ul><ul><li>Consiste nella soddisfazione che il bambino prova rispetto al modo in cui il suo corpo appare e alle prestazioni che riesce a eseguire </li></ul>4. Percezione Corporea
  20. 20. Gli Ambiti dell’Autostima: <ul><li>E’ un apprezzamento più generale del Sè. </li></ul><ul><li>Si basa su un’autovalutazione integrata di tutte le “componenti” della propria personalità </li></ul>5. Autostima Globale
  21. 21. Gli Ambiti dell’Autostima: 2. Ambito Scolastico <ul><li>Valore che il bambino attribuisce a se stesso come studente. </li></ul><ul><li>E’ la misura in cui il bambino percepisce che è “bravo quanto basta” </li></ul><ul><li>Se riuscirà a raggiungere i suoi standard di successo scolastico allora la sua autostima scolastica sarà positiva. </li></ul>
  22. 22. Autostima e SCUOLA <ul><li>Il funzionamento scolastico rappresenta uno dei fattori più importanti in grado di condizionare l’autostima </li></ul><ul><li>la scuola è ambiente di appartenenza e di confronto centrale in età evolutiva </li></ul><ul><li>performance scolastica e autostima si trovano quindi in un rapporto interattivo </li></ul><ul><li>PUNTI CHIAVE : SENSO DI AUTOEFFICACIA E MOTIVAZIONE </li></ul>
  23. 23. Autostima e SCUOLA <ul><li>Oltre ad essere una componente base della salute mentale, l’autostima appare associata ai successi scolastici </li></ul><ul><li>Correlazione positiva tra BUONA AUTOSTIMA e VOTI più alti a scuola </li></ul><ul><li>Cosa possono fare gli insegnanti? </li></ul><ul><li>Quali accorgimenti per promuovere l’autostima a scuola? </li></ul><ul><li>Motivazione scolastica e autostima </li></ul>
  24. 24. Come motivare gli alunni: <ul><li>Porre obiettivi : </li></ul><ul><li>CHIARI, CONCRETI, SPECIFICI, TEMPORALMENTE PROSSIMI </li></ul><ul><li>Dare feed-back positivi durante l’esecuzione del compito </li></ul><ul><li>Proporre compiti OTTIMAMENTE sfidanti </li></ul><ul><li>Valorizzare il ruolo dell’IMPEGNO e la qualità del processo di apprendimento </li></ul><ul><li>Clima di COOPERATIVITA’ in classe e non di competizione </li></ul>
  25. 25. Gli Ambiti dell’Autostima: <ul><li>Riflette i vissuti che il bambino prova come membro della sua famiglia. </li></ul><ul><li>Un bambino che sente di essere un membro apprezzato della sua famiglia, che da il proprio contributo e che si sente certo dell’amore e del rispetto di genitori e fratelli, avrà un’autostima altamente positiva in quest’ambito. </li></ul>3. Ambito Familiare
  26. 26. STILI EDUCATIVI E AUTOSTIMA <ul><li>Ogni genitore affina il proprio stile educativo in relazione a ciò che egli vuole per il figlio, a ciò che ritiene più opportuno o è convinto di dover fare </li></ul><ul><li>Alcune ricerche (Maccoby e Martin, 1983) hanno evidenziato gli effetti che un determinato stile educativo può avere sulla personalità dei figli. </li></ul><ul><li>“ NON SO COME FARGLI CAMBIARE IL SUO ATTEGGIAMENTO , COMPORTAMENTO” -> Assumiamoci le nostre responsabilità sul fatto che nostro figlio tenga determinati atteggiamenti e cambiamo il nostro stile, il nostro gioco. </li></ul>
  27. 27. STILI EDUCATIVI E AUTOSTIMA Dalle ricerche(Maccoby e Martin, 1983) sembrerebbe che lo stile genitoriale maggiormente funzionale e connesso ad uno sviluppo equilibrato dell’autostima sia quello: AUTOREVOLE Caratteristiche: Fiducia, rassicurazione, cooperazione Comportamenti generati nei figli Attività, creatività, indipendenza, buon adattamento sociale, aggressività moderata e funzionale alla propria realizzazione, nessuna costrizione alle regole, numerose amicizie, nessuna ostilità proiettiva, maturità, buona autostima
  28. 28. L’AUTOSTIMA nei GENITORI e nei FIGLI Bambini con BASSA AUTOSTIMA Genitori di Bambini con BASSA AUTOSTIMA <ul><li>provano spesso senso di inferiorità </li></ul><ul><li>solitari </li></ul><ul><li>difficilmente resistono alle pressioni sociali </li></ul><ul><li>tollerano poco le critiche </li></ul><ul><li>Danno scarso rilievo ai giudizi positivi </li></ul><ul><li>Si concentrano sui difetti </li></ul><ul><li>atteggiamento indifferente e freddo: </li></ul><ul><li>lo ignorano, </li></ul><ul><li>usano etichette come ad es. “sei pigro” “sei fastidioso” </li></ul><ul><li>mettono i bambini a confronto ad es. con i fratelli o gli amichetti </li></ul><ul><li>sbuffano quando il bambino chiede qualcosa o vuol parlare con loro </li></ul><ul><li>minacciano di lasciare a casa il bambino se non fa come dicono loro </li></ul>
  29. 29. L’AUTOSTIMA nei GENITORI e nei FIGLI Bambini con BUONA AUTOSTIMA Genitori di Bambini con BUONA AUTOSTIMA <ul><li>sono attivi nelle richieste </li></ul><ul><li>provano sentimenti di accettazione, orgoglio, rispetto di sè, hanno fiducia nelle proprie capacità di fronteggiare la situazione </li></ul><ul><li>accettano la frustrazione derivante da un “NO” o da giudizi negativi </li></ul><ul><li>accettano il loro figlio </li></ul><ul><li>trasmettono regole nè rigide, nè arbitrarie, ma ponendo dei confini CHIARI. </li></ul><ul><li>le richieste e le aspettative sono modulate in base all’età e capacità del bambino </li></ul><ul><li>Promuovono l’autonomia e l’individualità del bambino, riconoscendo l’importanza dei suoi pensieri, delle sue opinioni, dei suoi spazi, bisogni ed emozioni </li></ul>
  30. 30. <ul><li>MA COME POSSONO QUINDI I GENITORI IMPEGNARSI PER PROMUOVERE UNA SANA AUTOSTIMA NEI FIGLI? </li></ul><ul><li>COSA NON FARE </li></ul><ul><li>COSA SAREBBE BENE FARE </li></ul><ul><li>PROPOSTA DI ALCUNE </li></ul><ul><li>ATTIVITA’ PRATICHE </li></ul>
  31. 31. COSA NON FARE <ul><li>SVALUTAZIONE: </li></ul><ul><li>Spesso gli adulti non danno importanza e il giusto peso alle parole che usano quando vogliono rimproverare il bambino. Ma ciò può provocare: un senso di inadeguatezza nel bambino, ogni confronto gli creerà ansia se i suoi stessi genitori gli ricordano di essere incapace </li></ul><ul><li>UMILIAZIONE: </li></ul><ul><li>Evitare di sgridare il bambino in pubblico. Uno schiaffo, una sgridata eccessiva, un insulto davanti ad altre persone non sortirà effetti educativi, ma al contrario alimenterà una bassa autostima, un senso di tradimento, di rabbia e aggressività. </li></ul><ul><li>MANCANZA DI ASCOLTO: </li></ul><ul><li>Spesso si lascia parlare il bambino senza realmente “ascoltarlo” e senza saper cogliere quelle che sono le sue reali esigenze o richieste. Ciò fa pensare al bambino di non essere importante, sfiducia nel mondo e desiderio di richiudere dentro di sè i suoi sentimenti ed emozioni che ritiene inadeguati e ingiustificati. </li></ul>
  32. 32. COSA NON FARE <ul><li>INSOFFERENZA: </li></ul><ul><li>Quanti reagiscono con insofferenza ai capricci di un bambino o alle sue richieste? Ricordiamoci che non sempre i bambini riescono a comprendere le difficoltà degli adulti. </li></ul><ul><li>IPERPROTEZIONE: </li></ul><ul><li>Per molti adulti un bambino non cresce mai ed ha costantemente bisogno di protezione e difesa, anche laddove ha le capacità di agire in proprio. Sovrapporsi al bambino nella soluzione dei problemi che può fronteggiare e creagli dipendenza in ogni azione, può generare a lungo termine: </li></ul><ul><ul><li>bisogno di continua approvazione </li></ul></ul><ul><ul><li>Incapacità di scelte personali </li></ul></ul><ul><ul><li>Sentimento di inadeguatezza </li></ul></ul><ul><ul><li>Sentimento di inferiorità </li></ul></ul><ul><ul><li>Paura di deludere </li></ul></ul><ul><ul><li>Regressione infantile e costruzione di una personalità immatura </li></ul></ul><ul><ul><li>Sintomi psicosomatici (depressione, ansia, attacchi di panico) </li></ul></ul>
  33. 33. COSA FARE <ul><li>Assicurare una base sicura </li></ul><ul><li>Ascoltare e interpretare le loro parole e i loro bisogni </li></ul><ul><li>Sostenere lo sviluppo della loro AUTONOMIA : è molo importante che i bambini possano sperimentare, provare e sbagliare. Hanno bisogno di fiducia, di essere valorizzati e incoraggiati a fare scoperte e tentare. </li></ul><ul><li>Collaborare per aiutarli a sviluppare e valorizzare i punti forti e ad eliminare i punti deboli: aiutateli ad acquistare capacità e competenze che li possono rendere sicuri nella vita sociale, le regole di comportamento, la scioltezza nell’esprimersi verbalmente, ecc. </li></ul><ul><li>Riconoscere i successi e incoraggiarlo negli insuccessi </li></ul><ul><li>Accompagnare la loro socializzazione </li></ul><ul><li>Prenderli sul serio: non ironizzare e fare dispetti </li></ul><ul><li>Abituarli ad assumersi le loro responsabilità e a prendere decisioni </li></ul><ul><li>Aiutarli ad essere coinvolti in attività ed esperienze costruttive </li></ul><ul><li>Essere un MODELLO POSITIVO ! </li></ul>
  34. 34. Un “adulto significativo” offre: Autostima e FAMIGLIA <ul><li>Ponte relazionale primario che media con l’esterno e legge le emozioni del piccolo traducendole a parole. </li></ul><ul><li>Lodi e consolazione indipendentemente dalla “prestazione” del piccolo. La figura di riferimento ama e accetta In maniera incondizionata il suo piccolo. Il valore personale NON è legato al risultato del compito. </li></ul><ul><li>Spinta alla scoperta e moniti al pericolo. </li></ul><ul><li>Cura e protezione , rassicurazione a livello emotivo. </li></ul><ul><li>Un abbraccio </li></ul>
  35. 35. Autostima e FAMIGLIA <ul><li>L’ambiente familiare dovrebbe garantire: </li></ul><ul><li>Controllo; </li></ul><ul><li>Chiarezza e coerenza; </li></ul><ul><li>Fiducia; </li></ul><ul><li>Aspettative dei genitori; </li></ul><ul><li>Aiuto dei genitori; </li></ul><ul><li>Comunicazione e dialogo; </li></ul><ul><li>Calore familiare; </li></ul><ul><li>Rinforzi e punizioni; </li></ul>
  36. 36. Autostima...FAMIGLIA...e punizioni... <ul><li>Per ottenere l’effetto desiderato le punizioni devono essere date: </li></ul><ul><li>Subito: non va rimandata né delegata ad altri; </li></ul><ul><li>Con naturalezza: devono essere chiare, semplici e poche distinguendo colpa da punizione; </li></ul><ul><li>Di giusta intensità: non deve essere minima quindi inefficace, ma nemmeno troppo forte da generare blocco e ansia; coerente con l’età del bambino. </li></ul><ul><li>Con una spiegazione: perché? In termini di dispiacere più che qualcosa di meramente normativo; </li></ul><ul><li>Senza strascichi: sono parentesi brevi all’interno di “rapporti affettuosi”; </li></ul><ul><li>Senza rabbia: ira genera ira. Il bambino usa l’adulto come modello! </li></ul>
  37. 37. ALCUNE ATTIVITA’ PRATICHE <ul><li>1. COINVOLGERE I BAMBINI IN ESERCIZI DI AUTOSTIMA </li></ul><ul><li>Ogni sera prima di mettere il bambino a letto gli si può chiedere cosa ha fatto di buono durante la giornata. Incoraggiarli a dire cose che facciano emergere gli aspetti positivi della loro personalità: </li></ul><ul><li>Es. “sono stato felice di aver aiutato la mamma a preparare la tavola” – “oggi ho fatto tutti i compiti senza lamentarmi” </li></ul><ul><li>2. CHIEDERE AL BAMBINO DI COMPILARE UNA LISTA CON 5 ATTIVITA’ O ESPERIENZE CHE GLI PIACEREBBE FARE </li></ul><ul><li>3. PROPORRE AL BAMBINO ALCUNE SCHEDE OPERATIVE DA COMPILARE ASSIEME </li></ul>
  38. 38. “ LO SPECCHIO MAGICO” Guarda nello specchio e fai un disegno di come sei tu...
  39. 39. “ IL MIO GRUPPO” Scrivi il nome di tutti i tuoi compagni di classe o di gruppo. Come pensi vorrebbero essere descritti? Scrivi un aggettivo che li descriva in modo positivo accanto a ciascuno dei loro nomi....
  40. 40. “ CAMBIARE...” Immagina che un mago possa aiutarti a cambiare qualcosa di te. Cosa cambieresti? ........................................ Chiudi gli occhi e immagina che il cambiamento che desideravi sia veramente accaduto. In cosa sei diverso adesso? Cosa accadrà ora? Come ti senti? Cosa succederebbe se questo cambiamento avvenisse davvero?
  41. 41. “ PARLARE CON GLI ALTRI...” <ul><li>Immagina di incontrare qualcuno per la prima volta. Pensa a tre cose che potresti dirgli di te. </li></ul><ul><li>.................................. </li></ul><ul><li>.................................... </li></ul><ul><li>..................................... </li></ul><ul><li>Immagina adesso di voler sapere tu qualcosa su qualcun altro. Prova a immaginare tre cose che potresti chiedergli: </li></ul><ul><li>....................................... </li></ul><ul><li>.......................................... </li></ul><ul><li>........................................... </li></ul>
  42. 42. <ul><li>Alcuni riferimenti BIBLIOGRAFICI: </li></ul><ul><li>A. Pope, S. McHale, E. Craighead (2008), Migliorare l'autostima, Erickson </li></ul><ul><li>D. Plummer (2002), La mia autostima , Erickson </li></ul><ul><li>S. Margot (2005), Aiutare i bambini... con poca autostima, Erickson </li></ul><ul><li>Giusti, E; Testi A. (2006), L’autostima, Sovera Multimedia, Roma.  </li></ul><ul><li>Anderson E, Redman G; Rogers C. (2001), Come sviluppare l’autostima del bambino , TEA Milano. </li></ul>www.emmepsicologia.it
  43. 43. GRAZIE PER L’ATTENZIONE Incontro 29 aprile 2011

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