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Neuropsicologia della Visione
Fabio Bandini
Visione
 Ottica

 Retino-corticale

 Associativa
Fisiologia della Visione
 Input: vie visive
 Retina: recettori visivi
  nervo ottico
  chiasma ottico
  nucleo genicolato laterale
  radiazioni ottiche
(tratto genicolo-calcarino)
  V1
Componente Visuo-Associativa

 Comprende molteplici aree visuo-associative (ventrali e dorsali)
 La funzione è quella di “convertire” le proprietà elementari del
segnale visivo in immagini complesse e significative e di preparare
le risposte motorie degli arti, del corpo e degli occhi in risposta a
stimoli visivi
Componente Visuo-Associativa

Dopo aver raggiunto V1 e V2/V3 il segnale visivo viene veicolato
ed elaborato attraverso 2 sistemi/canali funzionalmente distinti:
1) il sistema occipito-temporale (ventrale) detto “WHAT”
2) il sistema occipito-parietale (dorsale) detto “WHERE”
Sistemi Dorsale (Where) e Ventrale (What)
Sistema dorsale o WHERE
Deputato alla percezione della
localizzazione dello spazio e del
movimento

Si estende dorsolateralmente
dal polo occipitale sulla
superficie superolaterale
temporale sino al lobo parietale
(aree MT/V5, MST, IPA, LIP)

Deficit da lesione: deficit visuospaziali (es. S. di Balint, neglect)
Sistema ventrale o WHAT
Deputato alla
percezione/identificazione degli
attributi fisici dell’immagine visiva
(forma - colore)

Si estende sulla superficie
inferiore dei lobi occipitali e
temporali, sino alle strutture
limbiche (aree V4, V8, IT)

Deficit da lesione: alessia,
agnosia visiva, acromatopsia
Aree Visive
PET (positron emission tomography)
PET (positron emission tomography)
Che cosa non è l’Agnosia Visiva
 NON è un deficit percettivo, ma del riconoscimento
 Gli agnosici visivi NON sono ciechi.
 Sono capaci di vedere gli oggetti intorno a loro, ma
tali oggetti non possiedono più un significato
 Il danno cerebrale degli agnosici visivi NON è quindi
nelle aree o vie visive primarie (dalla retina a V1)
Agnosia Visiva – Cenni Storici
 1881 - Herman Munk definisce “mind blindness” o “cecità
psichica”: ablazione lobi occipitali nel cane produceva un
disturbo del riconoscimento di stimoli visivi: L’animale fissava gli
oggetti ed evitava gli ostacoli, ma non ne capiva il significato
 1887 - Herman Wilbrand: “mind blindness” nell’uomo
 1888 - Louis Verry: relazione tra danno al lobo occipitale sinistro
e la perdita della visione cromatica in un paziente (Mme. R.)
 1890 - Heinrich Lissauer definisce due tipi di “mind blindness”
 Appercettiva
 Associativa
 1891- Sigmund Freud conia il termine “agnosia”
Che cosa è l’Agnosia
 Freud (1891):
Deficit del riconoscimento di stimoli sensoriali da
lesione cerebrale, in assenza di turbe percettive,
intellettive e linguistiche
 Tale deficit può essere descritto con la definizione di
Perception without meaning (Tauber, 1968)
 Oltre allo stimolo visivo, l’agnosia può riguardare vari
aspetti sensoriali (agnosia uditiva, agnosia tattile)
 La grande maggioranza delle sindromi agnosiche visive
deriva da lesioni delle aree del sistema visuo-associativo
ventrale o “WHAT”
Sistema ventrale o WHAT

V4

Face
(color)
recognition

Perceive
Facial Expression
Agnosia Appercettiva
 Lissauer (1889): un paziente con agnosia appercettiva
non è in grado di discriminare le qualità percettive
elementari dell’oggetto (forma, dimensione…)
 Non é quindi in grado di accoppiare un immagine ad una
copia o ad un modello di riferimento.
 Dicotomia appercettiva/associativa: Sebbene non da tutti
accettata, può essere utile come punto di partenza per
esplorare i disturbi agnosici
 Farah (2004): Visual form agnosia
Agnosia Appercettiva
 Rara: casi ben documentati estremamente rari
 Molti pazienti si trovano in una condizione di recupero da una
cecità corticale e, a causa dell’estremo impaccio nel muoversi
nell’ambiente, vengono considerati virtualmente ciechi.
 In realtà, come documentato da alcuni autori, tali pazienti sono in
grado di vedere

 L’impossibilità al riconoscimento non è neanche
conseguenza di una compromissione intellettiva, poiché è
stato dimostrato che gli agnosici appercettivi possono
possedere un alto quoziente intellettivo
Agnosia Appercettiva
 Efron (1968): paziente con avvelenamento da CO
Assenza di deficit visivi elementari
Incapace di identificare verbalmente gli oggetti, di
disegnarli o di associare per eguaglianza forme
geometriche elementari
Incapace anche di distinguere adeguatamente l’oggetto
dallo sfondo in cui era incluso, a meno che l’oggetto
non venisse mosso dall’esaminatore
 Benson & Greenberg (1969): paziente girava su è giù per i
corridoi dell’ospedale sulla sedia a rotelle evitando
facilmente i vari ostacoli sul suo cammino
Agnosia Associativa
 Forma più lieve di agnosia
 Più spesso dovuta ad intossicazione da CO
 I pazienti sono in grado di accoppiare gli oggetti ad una
copia/modello anche se non possono riconoscerli
 Sono anche in grado di disegnare ciò che non riconoscono
 Rubens e Benson (1971): paziente in grado non solo di
accoppiare gli oggetti, ma anche di riconoscere
direttamente la classe a cui appartiene un oggetto (“può
essere un cane o qualche altro animale” quando gli veniva
mostrato un maiale)
Rubens & Benson, 1971
Ratcliff & Newcombe, 1982
Riddoch et al. (1999). Memories are made of this: the effects of time on stored visual
knowledge in a case of visual agnosia. Brain, 122, 537–559.
Boston Naming Test
 I pazienti con agnosia appercettiva manifestano un deficit “più
vicino” al processo percettivo

 I pazienti con agnosia associativa hanno un danno più elevato, “più
vicino” alla rappresentazione mnesica di un oggetto

Input visivo------->------>------>---->-------->Riconoscimento
Stimolo

Percezione

“Memoria”
Agnosia Visiva
1. Agnosia per gli oggetti
2. Agnosia per i colori
3. Prosopoagnosia
4. Alessia pura
Agnosia Visiva
1. Agnosia per gli oggetti
2. Agnosia per i colori
3. Prosopoagnosia
4. Alessia pura
Agnosia per gli oggetti
 La difficoltà di riconoscimento degli oggetti, in particolare
semplici disegni di oggetti comuni, migliora nel rapporto
con gli oggetti reali
 La perfomance migliora anche se l’agnosico deve
riconoscere un oggetto mentre viene mosso, usato o se in
un contesto appropriato
 Sebbene l’appartenenza di un oggetto ad una classe
corretta sia talora possibile (es. denominare un cane
quando viene mostrato un maiale), i pazienti non sono
usualmente in grado di raggruppare oggetti comuni in
categorie (es. animali)
Agnosia per gli oggetti
 I pazienti che non sono in grado di denominare un oggetto
presentano più verosimilmente un disturbo di
denominazione che di riconoscimento
 Diagnosi differenziale:
 Afasia anomica (disturbo del linguaggio)
 Anomia visiva o Afasia Ottica (incapacità a
denominare, ma capacità a descriverne l’uso)
D ia g n o s i D if f e r e n z ia le A g n o s ia O g g e t t i
IL P . D E V E N O M IN A R E O G G E T T I T R ID IM E N S IO N A L I S O L O V E D E N D O L I
IL P A Z IE N T E N O N E ' IN G R A D O
C H I E D E R E A L P . L ' U S O D E L L 'O G G E T T O
IL P . N O N R IE S C E

IL P . R IE S C E

I L P . T O C C A L 'O G G E T T O

I L P . T O C C A L 'O G G E T T O

IL P . R IE S C E A D E N O M IN A R L O

IL P . N O N R IE S C E A D E N O M IN A R L O

A G N O S IA P E R G L I O G G E T T I

P R E S E N Z A D I A F A S IA
SI

N O

A F A S IA A N O M IC A

A N O M IA V IS IV A
Agnosia Visiva
1. Agnosia per gli oggetti
2. Agnosia per i colori
3. Prosopoagnosia
4. Alessia pura
Agnosia per i colori


Il danno cerebrale determina una compromissione nel
riconoscimento dei colori



Tre forme fondamentali:
1.

Acromatopsia o cecità corticale per i colori: Disturbo percettivo
con incapacità parziale o totale di distinguere i colori, che
appaiono desaturati o offuscati

2.

Anomia per i colori: disturbo di denominazione

3.

Agnosia per i colori p.d.: disturbo del riconoscimento
- L’agnosia per i colori é diversa dalle discromatopsie congenite
esattamente come il riconoscimento é diverso dalla percezione
- La discromatopsia congenita é causata da una anomalia genetica dei
coni retinici (responsabili della visione dei colori)
- L’agnosia per i colori é dovuta ad un deficit di riconoscimento nella
corteccia visiva associativa
Acromatopsia
 Disturbo acquisito della discriminazione dei colori (disturbo
percettivo)
 Lesione del cd. “Centro del colore” (area V4 sistema
“WHAT”)
 Il paziente non esegue i test di valutazione del senso
cromatico (Ishihara plates, Farnsworth 100 Hue)
 Due forme:
Emiacromatopsia: più comune (lesione unilaterale)
Acromatopsia: lesioni biemisferiche
 Pallis (1955): paziente descriveva il proprio deficit nel
modo seguente: “Everything appears in various shades of
grey. My shirts all look dirty and I can’t tell one of them from
the others. I have no idea which tie to wear...”
N.B.
V1= corteccia visiva
primaria
V2, V3 = come V1
V4 = colore, forma?
V5-MT = movimento
V8 = colore?
Hadjikhani et al. (2004) Retinotopy and color sensitivity in human visual
cortical area V8. Nature Neuroscience, 1, 235-241.
Superficie ventrale encefalica
con giro linguale e fusiforme
posteriore (Area V4)
corrispondenti al “Centro del
colore” (Sistema “WHAT”)

Esempio di Ishihara Plates
Acromatopsia
Lesioni bilaterali del giro
linguale e fusiforme (area V4),
immediatamente al disotto
della corteccia calcarina (V1)
Anomia per i colori
 Disturbo visivo peculiare caratterizzato da
impossibilità a denominare i colori
 Nessun problema agli esami del senso
cromatico (Ishihara, Farnsworth) e alla
discriminazione dei vari colori
Anomia per i colori
Afasia anomica per i colori: disturbo del
linguaggio (presenti altri segni di afasia)
Anomia per i colori da disconnessione:
 Anomia limitata ai colori
 Sempre associata ad emianopsia
omonima destra ed alessia.
 Lesione delle aree temporooccipitali sinistre e dello splenio del
corpo calloso.
 Le aree temporo-occipitali destre
(sane) rimangono “disconnesse” dai
centri del linguaggio.
Il paziente non è in grado di
eseguire compiti visuo-verbali
(indicare su richiesta verbale il colore
di un oggetto che gli viene indicato)
Agnosia per i colori p.d.
 Tali pazienti eseguono correttamente
Ishihara e Farnsworth e sono in
grado di raggruppare i colori a
seconda della loro tinta
 Non in grado di nominare colori che
vengono loro mostrati o di indicare
correttamente un colore nominato
dall’esaminatore
 Il riconoscimento dei colori è
compromesso e il paziente non
possiede più i concetti verbali di
colore (“di che colore sono il sangue,
il mare, l’erba?”) né è in grado di
colorare oggetti comuni
D ia g n o s i D if f e r e n z ia le A g n o s ia C o lo r i
IL P A Z IE N T E N O N E ' IN G R A D O D I D E N O M IN A R E C O R R E T T A M E N T E I C O L O R I
E S E G U IR E IS H IH A R A E /O F A R N S W O R T H
NORM ALE

ALTERATO

P R E S E N Z A D I A F A S IA

A C R O M A T O P S IA

SI

NO

A F A S IA A N O M IC A P E R I C O L O R I

P R E S E N Z A D I A L E S S IA
SI

NO

A N O M IA C O L O R I
D A D IS C O N N E S S IO N E

P E R D IT A C O N C E T T I V E R B A L I
DEI COLORI
SI

NO

A G N O S IA P E R I C O L O R I P .D .

D IA G N O S I IN C E R T A
Agnosia Visiva
1. Agnosia per gli oggetti
2. Agnosia per i colori
3. Prosopoagnosia
4. Alessia pura
Prosopoagnosia
 Joachim Bodamer (1947): il primo a utilizzare tale termine
per descrivere l’incapacità di riconoscere i volti familiari
(greco prosopon = faccia), intesi come i volti di persone
celebri, amici e familiari
 I pazienti sono in grado sia di distinguere un volto da un
altro, sia di accoppiare volti uguali, sia di distinguere le
espressioni (tristezza, felicità, paura)
 Ciò che manca è il loro riconoscimento. Il paziente sa che
sta guardando un volto, ma non è in grado di dire a chi
appartenga
 Pallis (1955): il paziente riferiva di dover aspettare che una
delle due parlasse per poter distinguere la propria moglie
dalla madre (80enne)
Prosopoagnosia
 Uno degli aspetti più bizzarri di tale condizione patologica è che il
paziente può non essere in grado di riconoscere il proprio viso allo
specchio
 Macrae and Trolle (1956): il paziente si domandava
frequentemente se la faccia allo specchio fosse davvero la sua
(sebbene non potesse essere di nessun altro) e spesso tirava
fuori la lingua per essere sicuro
 Pallis (1955): il paziente riferiva: “At the club I saw someone
strange staring at me and I asked the steward who it was. I’d
been looking at myself in a mirror”
 Lesione: giro linguale, fusiforme e paraippocampico (sistema
“WHAT”), usualmente in modo bilaterale, con maggior estensione
a destra
Prosopoagnosia
 Disturbo agnosico a sé stante ?
 Contro: Spesso si accompagna a difetti percettivi, di
memoria visiva e ad altri tipi di agnosia.
 Pro: Può presentarsi come disturbo isolato (Hécaen, 1981)

 Meccanismo non chiaro.
 Alcuni autori (es. Sergent, 1987): le facce sono solo oggetti
particolarmente difficili da riconoscere a causa della loro facili
somiglianze. Ne consegue che un paziente affetto da una
forma lieve di agnosia per gli oggetti potrebbe presentare
disturbi solo per oggetti “difficili” e, quindi, soffrire solo di
prosopoagnosia
 Altri autori, attraverso studi di fMRI, ritengono che esista una
regione cerebrale specifica per il riconoscimento dei volti (lobo
temporale inferiore destro)
Giro Fusiforme: attività fMRI in risposta a foto di volti

Pelphrey et al., 2003: Brain activation is shown in red and deactivation in blue
FFA: Fusiform Face Area
Hoffman & Haxby (2000). Distinct
representations of eye gaze and
identity in the distribute human
neural system for face perception.
Nature Neuroscience, 3, 80-84.

“Fig. 2. fMRI results. The left panel shows regions activated by the face-perception tasks (z > 4.0) in the right hemisphere of
one subject. Regions are shown on the folded surface, presented in lateral and ventral views (upper left figures) and on the
cortical surface, inflated to show the extent of activated regions in the sulci. The lower figure shows the cortical surface for the
entire right hemisphere presented as a flat, two-dimensional surface.Sulcal cortex obscured in the folded surface is shown with
a darker shade of gray on the inflated and flattened surfaces. On the flattened cortex, occipital cortex is on the left and frontal
cortex is on the right”. (pg. 82).
Prosopoagnosia
La lesione è localizzata
grossolanamente nella
stessa sede del paziente
con agnosia per gli oggetti,
ma è preminente a destra
Sebbene raramente, una
lesione unilaterale destra è
in grado di provocare
prosopoagnosia
D ia g n o s i D if f e r e n z ia le P r o s o p o a g n o s ia
IL P . N O N E ' IN G R A D O D I ID E N T IF IC A R E V O L T I N O T I D A U N A R IV IS T A
F A R ID E N T IF IC A R E A L P . A M IC I O P A R E N T I S O L O G U A R D A N D O IL V O L T O
IL P . N O N E ' IN G R A D O

IL P . E ' IN G R A D O

F A R ID E N T IF IC A R E A M IC I O P A R E N T I A T R A V E R S O L A V O C E

D IA G N O S I IN C E R T A

IL P . E ' IN G R A D O

IL P . N O N E ' IN G R A D O

P R O S O P O A G N O S IA

D IA G N O S I IN C E R T A
D IS T U R B I P S IC H IA T R IC I O C O G N IT IV I?
Agnosia Visiva
1. Agnosia per gli oggetti
2. Agnosia per i colori
3. Prosopoagnosia
4. Alessia pura
Alessia Pura
 Detta anche alessia senza agrafia o cecità per le parole
 Perdita, più o meno completa, della capacità di leggere, in
assenza di altri disturbi fasici (denominazione, comprensione,
scrittura…)
 Il paziente è spesso in grado di leggere singole lettere, ma non sa
metterle insieme a formare una parola
 Il paziente sa scrivere, ma, dopo una adeguata pausa distraente,
non è più in grado di leggere ciò che ha scritto.
 Si accompagna invariabilmente a emianopsia omonima destra e,
spesso, ad anomia per i colori e ad agnosia per gli oggetti
Alessia Pura
 Lesione situata nell’area
temporo-occipitale sinistra
(sistema “WHAT”) e coinvolge
lo splenio del corpo calloso.
 Ciò causa una disconnessione
tra l’area visiva destra (intatta)
e i centri del linguaggio a
sinistra.
 Questi ultimi vengono “tagliati
fuori” dalle informazioni visive
(disconnessione visuo-verbale)
Alessia Pura

Lesione coinvolgente le
radiazioni ottiche sinistre e
lo splenio del corpo calloso
D ia g n o s i D if f e r e n z ia le A le s s ia P u r a
F A R L E G G E R E IL P A Z IE N T E
IL P A Z IE N T E C O M P IE E R R O R I L E S S IC A L I

IL P A Z IE N T E C O M P IE E R R O R I S P A Z IA L I

E S T E N D E R E L O S T U D IO D E L L IN G U A G G IO
(S c r iv e r e , e s e g u ir e o r d in i v e r b a li, r ip e te r e fr a s i...)

A L E S S IA S P A Z IA L E

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Agnosia 10 7

  • 3. Fisiologia della Visione  Input: vie visive  Retina: recettori visivi   nervo ottico   chiasma ottico   nucleo genicolato laterale   radiazioni ottiche (tratto genicolo-calcarino)   V1
  • 4. Componente Visuo-Associativa  Comprende molteplici aree visuo-associative (ventrali e dorsali)  La funzione è quella di “convertire” le proprietà elementari del segnale visivo in immagini complesse e significative e di preparare le risposte motorie degli arti, del corpo e degli occhi in risposta a stimoli visivi
  • 5. Componente Visuo-Associativa Dopo aver raggiunto V1 e V2/V3 il segnale visivo viene veicolato ed elaborato attraverso 2 sistemi/canali funzionalmente distinti: 1) il sistema occipito-temporale (ventrale) detto “WHAT” 2) il sistema occipito-parietale (dorsale) detto “WHERE”
  • 6. Sistemi Dorsale (Where) e Ventrale (What)
  • 7. Sistema dorsale o WHERE Deputato alla percezione della localizzazione dello spazio e del movimento Si estende dorsolateralmente dal polo occipitale sulla superficie superolaterale temporale sino al lobo parietale (aree MT/V5, MST, IPA, LIP) Deficit da lesione: deficit visuospaziali (es. S. di Balint, neglect)
  • 8. Sistema ventrale o WHAT Deputato alla percezione/identificazione degli attributi fisici dell’immagine visiva (forma - colore) Si estende sulla superficie inferiore dei lobi occipitali e temporali, sino alle strutture limbiche (aree V4, V8, IT) Deficit da lesione: alessia, agnosia visiva, acromatopsia
  • 10.
  • 11.
  • 12. PET (positron emission tomography)
  • 13. PET (positron emission tomography)
  • 14.
  • 15. Che cosa non è l’Agnosia Visiva  NON è un deficit percettivo, ma del riconoscimento  Gli agnosici visivi NON sono ciechi.  Sono capaci di vedere gli oggetti intorno a loro, ma tali oggetti non possiedono più un significato  Il danno cerebrale degli agnosici visivi NON è quindi nelle aree o vie visive primarie (dalla retina a V1)
  • 16. Agnosia Visiva – Cenni Storici  1881 - Herman Munk definisce “mind blindness” o “cecità psichica”: ablazione lobi occipitali nel cane produceva un disturbo del riconoscimento di stimoli visivi: L’animale fissava gli oggetti ed evitava gli ostacoli, ma non ne capiva il significato  1887 - Herman Wilbrand: “mind blindness” nell’uomo  1888 - Louis Verry: relazione tra danno al lobo occipitale sinistro e la perdita della visione cromatica in un paziente (Mme. R.)  1890 - Heinrich Lissauer definisce due tipi di “mind blindness”  Appercettiva  Associativa  1891- Sigmund Freud conia il termine “agnosia”
  • 17. Che cosa è l’Agnosia  Freud (1891): Deficit del riconoscimento di stimoli sensoriali da lesione cerebrale, in assenza di turbe percettive, intellettive e linguistiche  Tale deficit può essere descritto con la definizione di Perception without meaning (Tauber, 1968)  Oltre allo stimolo visivo, l’agnosia può riguardare vari aspetti sensoriali (agnosia uditiva, agnosia tattile)  La grande maggioranza delle sindromi agnosiche visive deriva da lesioni delle aree del sistema visuo-associativo ventrale o “WHAT”
  • 18. Sistema ventrale o WHAT V4 Face (color) recognition Perceive Facial Expression
  • 19. Agnosia Appercettiva  Lissauer (1889): un paziente con agnosia appercettiva non è in grado di discriminare le qualità percettive elementari dell’oggetto (forma, dimensione…)  Non é quindi in grado di accoppiare un immagine ad una copia o ad un modello di riferimento.  Dicotomia appercettiva/associativa: Sebbene non da tutti accettata, può essere utile come punto di partenza per esplorare i disturbi agnosici  Farah (2004): Visual form agnosia
  • 20. Agnosia Appercettiva  Rara: casi ben documentati estremamente rari  Molti pazienti si trovano in una condizione di recupero da una cecità corticale e, a causa dell’estremo impaccio nel muoversi nell’ambiente, vengono considerati virtualmente ciechi.  In realtà, come documentato da alcuni autori, tali pazienti sono in grado di vedere  L’impossibilità al riconoscimento non è neanche conseguenza di una compromissione intellettiva, poiché è stato dimostrato che gli agnosici appercettivi possono possedere un alto quoziente intellettivo
  • 21. Agnosia Appercettiva  Efron (1968): paziente con avvelenamento da CO Assenza di deficit visivi elementari Incapace di identificare verbalmente gli oggetti, di disegnarli o di associare per eguaglianza forme geometriche elementari Incapace anche di distinguere adeguatamente l’oggetto dallo sfondo in cui era incluso, a meno che l’oggetto non venisse mosso dall’esaminatore  Benson & Greenberg (1969): paziente girava su è giù per i corridoi dell’ospedale sulla sedia a rotelle evitando facilmente i vari ostacoli sul suo cammino
  • 22.
  • 23. Agnosia Associativa  Forma più lieve di agnosia  Più spesso dovuta ad intossicazione da CO  I pazienti sono in grado di accoppiare gli oggetti ad una copia/modello anche se non possono riconoscerli  Sono anche in grado di disegnare ciò che non riconoscono  Rubens e Benson (1971): paziente in grado non solo di accoppiare gli oggetti, ma anche di riconoscere direttamente la classe a cui appartiene un oggetto (“può essere un cane o qualche altro animale” quando gli veniva mostrato un maiale)
  • 26. Riddoch et al. (1999). Memories are made of this: the effects of time on stored visual knowledge in a case of visual agnosia. Brain, 122, 537–559.
  • 28.  I pazienti con agnosia appercettiva manifestano un deficit “più vicino” al processo percettivo  I pazienti con agnosia associativa hanno un danno più elevato, “più vicino” alla rappresentazione mnesica di un oggetto Input visivo------->------>------>---->-------->Riconoscimento Stimolo Percezione “Memoria”
  • 29. Agnosia Visiva 1. Agnosia per gli oggetti 2. Agnosia per i colori 3. Prosopoagnosia 4. Alessia pura
  • 30. Agnosia Visiva 1. Agnosia per gli oggetti 2. Agnosia per i colori 3. Prosopoagnosia 4. Alessia pura
  • 31. Agnosia per gli oggetti  La difficoltà di riconoscimento degli oggetti, in particolare semplici disegni di oggetti comuni, migliora nel rapporto con gli oggetti reali  La perfomance migliora anche se l’agnosico deve riconoscere un oggetto mentre viene mosso, usato o se in un contesto appropriato  Sebbene l’appartenenza di un oggetto ad una classe corretta sia talora possibile (es. denominare un cane quando viene mostrato un maiale), i pazienti non sono usualmente in grado di raggruppare oggetti comuni in categorie (es. animali)
  • 32. Agnosia per gli oggetti  I pazienti che non sono in grado di denominare un oggetto presentano più verosimilmente un disturbo di denominazione che di riconoscimento  Diagnosi differenziale:  Afasia anomica (disturbo del linguaggio)  Anomia visiva o Afasia Ottica (incapacità a denominare, ma capacità a descriverne l’uso)
  • 33. D ia g n o s i D if f e r e n z ia le A g n o s ia O g g e t t i IL P . D E V E N O M IN A R E O G G E T T I T R ID IM E N S IO N A L I S O L O V E D E N D O L I IL P A Z IE N T E N O N E ' IN G R A D O C H I E D E R E A L P . L ' U S O D E L L 'O G G E T T O IL P . N O N R IE S C E IL P . R IE S C E I L P . T O C C A L 'O G G E T T O I L P . T O C C A L 'O G G E T T O IL P . R IE S C E A D E N O M IN A R L O IL P . N O N R IE S C E A D E N O M IN A R L O A G N O S IA P E R G L I O G G E T T I P R E S E N Z A D I A F A S IA SI N O A F A S IA A N O M IC A A N O M IA V IS IV A
  • 34. Agnosia Visiva 1. Agnosia per gli oggetti 2. Agnosia per i colori 3. Prosopoagnosia 4. Alessia pura
  • 35. Agnosia per i colori  Il danno cerebrale determina una compromissione nel riconoscimento dei colori  Tre forme fondamentali: 1. Acromatopsia o cecità corticale per i colori: Disturbo percettivo con incapacità parziale o totale di distinguere i colori, che appaiono desaturati o offuscati 2. Anomia per i colori: disturbo di denominazione 3. Agnosia per i colori p.d.: disturbo del riconoscimento
  • 36. - L’agnosia per i colori é diversa dalle discromatopsie congenite esattamente come il riconoscimento é diverso dalla percezione - La discromatopsia congenita é causata da una anomalia genetica dei coni retinici (responsabili della visione dei colori) - L’agnosia per i colori é dovuta ad un deficit di riconoscimento nella corteccia visiva associativa
  • 37. Acromatopsia  Disturbo acquisito della discriminazione dei colori (disturbo percettivo)  Lesione del cd. “Centro del colore” (area V4 sistema “WHAT”)  Il paziente non esegue i test di valutazione del senso cromatico (Ishihara plates, Farnsworth 100 Hue)  Due forme: Emiacromatopsia: più comune (lesione unilaterale) Acromatopsia: lesioni biemisferiche  Pallis (1955): paziente descriveva il proprio deficit nel modo seguente: “Everything appears in various shades of grey. My shirts all look dirty and I can’t tell one of them from the others. I have no idea which tie to wear...”
  • 38. N.B. V1= corteccia visiva primaria V2, V3 = come V1 V4 = colore, forma? V5-MT = movimento V8 = colore? Hadjikhani et al. (2004) Retinotopy and color sensitivity in human visual cortical area V8. Nature Neuroscience, 1, 235-241.
  • 39. Superficie ventrale encefalica con giro linguale e fusiforme posteriore (Area V4) corrispondenti al “Centro del colore” (Sistema “WHAT”) Esempio di Ishihara Plates
  • 40.
  • 41. Acromatopsia Lesioni bilaterali del giro linguale e fusiforme (area V4), immediatamente al disotto della corteccia calcarina (V1)
  • 42. Anomia per i colori  Disturbo visivo peculiare caratterizzato da impossibilità a denominare i colori  Nessun problema agli esami del senso cromatico (Ishihara, Farnsworth) e alla discriminazione dei vari colori
  • 43. Anomia per i colori Afasia anomica per i colori: disturbo del linguaggio (presenti altri segni di afasia) Anomia per i colori da disconnessione:  Anomia limitata ai colori  Sempre associata ad emianopsia omonima destra ed alessia.  Lesione delle aree temporooccipitali sinistre e dello splenio del corpo calloso.  Le aree temporo-occipitali destre (sane) rimangono “disconnesse” dai centri del linguaggio. Il paziente non è in grado di eseguire compiti visuo-verbali (indicare su richiesta verbale il colore di un oggetto che gli viene indicato)
  • 44. Agnosia per i colori p.d.  Tali pazienti eseguono correttamente Ishihara e Farnsworth e sono in grado di raggruppare i colori a seconda della loro tinta  Non in grado di nominare colori che vengono loro mostrati o di indicare correttamente un colore nominato dall’esaminatore  Il riconoscimento dei colori è compromesso e il paziente non possiede più i concetti verbali di colore (“di che colore sono il sangue, il mare, l’erba?”) né è in grado di colorare oggetti comuni
  • 45. D ia g n o s i D if f e r e n z ia le A g n o s ia C o lo r i IL P A Z IE N T E N O N E ' IN G R A D O D I D E N O M IN A R E C O R R E T T A M E N T E I C O L O R I E S E G U IR E IS H IH A R A E /O F A R N S W O R T H NORM ALE ALTERATO P R E S E N Z A D I A F A S IA A C R O M A T O P S IA SI NO A F A S IA A N O M IC A P E R I C O L O R I P R E S E N Z A D I A L E S S IA SI NO A N O M IA C O L O R I D A D IS C O N N E S S IO N E P E R D IT A C O N C E T T I V E R B A L I DEI COLORI SI NO A G N O S IA P E R I C O L O R I P .D . D IA G N O S I IN C E R T A
  • 46. Agnosia Visiva 1. Agnosia per gli oggetti 2. Agnosia per i colori 3. Prosopoagnosia 4. Alessia pura
  • 47. Prosopoagnosia  Joachim Bodamer (1947): il primo a utilizzare tale termine per descrivere l’incapacità di riconoscere i volti familiari (greco prosopon = faccia), intesi come i volti di persone celebri, amici e familiari  I pazienti sono in grado sia di distinguere un volto da un altro, sia di accoppiare volti uguali, sia di distinguere le espressioni (tristezza, felicità, paura)  Ciò che manca è il loro riconoscimento. Il paziente sa che sta guardando un volto, ma non è in grado di dire a chi appartenga  Pallis (1955): il paziente riferiva di dover aspettare che una delle due parlasse per poter distinguere la propria moglie dalla madre (80enne)
  • 48. Prosopoagnosia  Uno degli aspetti più bizzarri di tale condizione patologica è che il paziente può non essere in grado di riconoscere il proprio viso allo specchio  Macrae and Trolle (1956): il paziente si domandava frequentemente se la faccia allo specchio fosse davvero la sua (sebbene non potesse essere di nessun altro) e spesso tirava fuori la lingua per essere sicuro  Pallis (1955): il paziente riferiva: “At the club I saw someone strange staring at me and I asked the steward who it was. I’d been looking at myself in a mirror”  Lesione: giro linguale, fusiforme e paraippocampico (sistema “WHAT”), usualmente in modo bilaterale, con maggior estensione a destra
  • 49. Prosopoagnosia  Disturbo agnosico a sé stante ?  Contro: Spesso si accompagna a difetti percettivi, di memoria visiva e ad altri tipi di agnosia.  Pro: Può presentarsi come disturbo isolato (Hécaen, 1981)  Meccanismo non chiaro.  Alcuni autori (es. Sergent, 1987): le facce sono solo oggetti particolarmente difficili da riconoscere a causa della loro facili somiglianze. Ne consegue che un paziente affetto da una forma lieve di agnosia per gli oggetti potrebbe presentare disturbi solo per oggetti “difficili” e, quindi, soffrire solo di prosopoagnosia  Altri autori, attraverso studi di fMRI, ritengono che esista una regione cerebrale specifica per il riconoscimento dei volti (lobo temporale inferiore destro)
  • 50. Giro Fusiforme: attività fMRI in risposta a foto di volti Pelphrey et al., 2003: Brain activation is shown in red and deactivation in blue
  • 51. FFA: Fusiform Face Area Hoffman & Haxby (2000). Distinct representations of eye gaze and identity in the distribute human neural system for face perception. Nature Neuroscience, 3, 80-84. “Fig. 2. fMRI results. The left panel shows regions activated by the face-perception tasks (z > 4.0) in the right hemisphere of one subject. Regions are shown on the folded surface, presented in lateral and ventral views (upper left figures) and on the cortical surface, inflated to show the extent of activated regions in the sulci. The lower figure shows the cortical surface for the entire right hemisphere presented as a flat, two-dimensional surface.Sulcal cortex obscured in the folded surface is shown with a darker shade of gray on the inflated and flattened surfaces. On the flattened cortex, occipital cortex is on the left and frontal cortex is on the right”. (pg. 82).
  • 52. Prosopoagnosia La lesione è localizzata grossolanamente nella stessa sede del paziente con agnosia per gli oggetti, ma è preminente a destra Sebbene raramente, una lesione unilaterale destra è in grado di provocare prosopoagnosia
  • 53. D ia g n o s i D if f e r e n z ia le P r o s o p o a g n o s ia IL P . N O N E ' IN G R A D O D I ID E N T IF IC A R E V O L T I N O T I D A U N A R IV IS T A F A R ID E N T IF IC A R E A L P . A M IC I O P A R E N T I S O L O G U A R D A N D O IL V O L T O IL P . N O N E ' IN G R A D O IL P . E ' IN G R A D O F A R ID E N T IF IC A R E A M IC I O P A R E N T I A T R A V E R S O L A V O C E D IA G N O S I IN C E R T A IL P . E ' IN G R A D O IL P . N O N E ' IN G R A D O P R O S O P O A G N O S IA D IA G N O S I IN C E R T A D IS T U R B I P S IC H IA T R IC I O C O G N IT IV I?
  • 54. Agnosia Visiva 1. Agnosia per gli oggetti 2. Agnosia per i colori 3. Prosopoagnosia 4. Alessia pura
  • 55. Alessia Pura  Detta anche alessia senza agrafia o cecità per le parole  Perdita, più o meno completa, della capacità di leggere, in assenza di altri disturbi fasici (denominazione, comprensione, scrittura…)  Il paziente è spesso in grado di leggere singole lettere, ma non sa metterle insieme a formare una parola  Il paziente sa scrivere, ma, dopo una adeguata pausa distraente, non è più in grado di leggere ciò che ha scritto.  Si accompagna invariabilmente a emianopsia omonima destra e, spesso, ad anomia per i colori e ad agnosia per gli oggetti
  • 56. Alessia Pura  Lesione situata nell’area temporo-occipitale sinistra (sistema “WHAT”) e coinvolge lo splenio del corpo calloso.  Ciò causa una disconnessione tra l’area visiva destra (intatta) e i centri del linguaggio a sinistra.  Questi ultimi vengono “tagliati fuori” dalle informazioni visive (disconnessione visuo-verbale)
  • 57. Alessia Pura Lesione coinvolgente le radiazioni ottiche sinistre e lo splenio del corpo calloso
  • 58. D ia g n o s i D if f e r e n z ia le A le s s ia P u r a F A R L E G G E R E IL P A Z IE N T E IL P A Z IE N T E C O M P IE E R R O R I L E S S IC A L I IL P A Z IE N T E C O M P IE E R R O R I S P A Z IA L I E S T E N D E R E L O S T U D IO D E L L IN G U A G G IO (S c r iv e r e , e s e g u ir e o r d in i v e r b a li, r ip e te r e fr a s i...) A L E S S IA S P A Z IA L E IL P . R IE S C E IL P . N O N R IE S C E A L E S S IA P U R A A L E S S IA A F A S IC A